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«Atti della Società Ligure di Storia Patria», nuova serie, LXIV (2024)
E. De Laurentiis
Il privilegio del 1606 di Giovanni Battista Castello e il ‘primato’ della miniatura a Genova
A partire dall’inedita supplica presentata da Gio. Battista Castello al Doge e al Senato della Repubblica di Genova, si chiariscono le motivazioni dell’emanazione del decreto del 7 luglio 1606, in virtù del quale il miniatore genovese fu esentato da qualsiasi obbligo nei confronti della corporazione dell’arte dei pittori: Castello afferma di essere stato il primo ad aver introdotto « l’arte della miniatura » a Genova, oltre a essere l’unico a esercitarla in città. Nuove fonti attestano che Castello svolgeva la professione della miniatura da artista liberale, in casa propria, senza avere bottega aperta e senza praticare la doratura, sul modello del nobile pittore Giovanni Battista Paggi e secondo le regole sancite dal Senato della Repubblica a seguito della disputa sulla « Nobiltà della Pittura ». Inoltre, questo articolo ricostruisce attraverso documenti inediti l’ingresso nella corporazione dei pittori di Gio. Battista Castello e getta nuova luce sull’apprendistato artistico di suo fratello Bernardo, il quale a inizio Seicento fu anche coinvolto in una nuova e sconosciuta fase della disputa intrapresa dalla corporazione dei pittori « bottegai » e doratori.
Starting from the unpublished supplication presented by Gio. Battista Castello to the Doge and the Senate of the Republic of Genoa, the reasons for the decree of 7 July 1606 are clarified, by virtue of which the Genoese miniaturist was exempted from any obligation towards the guild of painters: Castello claims to have been the first to have introduced « l’arte della miniatura » in Genoa, as well as being the only one to practice it in the city. New sources attest that Castello practiced the profession of miniature as a liberal artist, in his own home, without having a « bottega aperta » and without practicing gilding, following the model of the noble painter Giovanni Battista Paggi and according to the rules established by the Senate of the Republic after the dispute on the « Nobility of Painting ». Furthermore, this article reconstructs, through unpublished documents, the entry into the guild of painters of Gio. Battista Castello and sheds new light on the artistic apprenticeship of his brother Bernardo, who at the beginning of the seventeenth century was also involved in a new and unknown phase of the dispute undertaken by the guild of painters « bottegai » and gilders.
Keywords: Giovanni Battista Castello; illuminator-miniaturist; Giovanni Battista Paggi; Bernardo Castello; Nobility of Painting; guild of painters and gilders, Genoa, 16th-17th Century

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