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Listino

Centocinquant'anni di storia
M. Calleri
Il testamento e l’inventario dello scriba Stefano di Giovanni de Guiberto (Genova, 5 e 7 novembre 1231)
Il breve saggio è dedicato all’edizione e all’analisi del testamento e del relativo inventario dello scriba Stefano, figlio del notaio Giovanni de Guiberto, rogati il 5 e 7 novembre 1231 dal collega Enrico de Bisanne, poiché non sono molti gli atti di ultima volontà di questi professionisti – figure centrali nella vita quotidiana della società bassomedievale – e ancora più rara è in genere la possibilità di disporre del relativo inventario dell’eredità.
Parole chiave: Genova, inventario, notariato, sec. XIII, testamenti
The short essay analyses, and provides an edition of the will and related inventory of the scribe Stefano, son of notary Giovanni de Guiberto, drawn up on the 5 and 7 November 1231 by his colleague Enrico de Bisanne. The document is particularly relevant since last wills and testaments of notaries – who were central figures in late medieval society – are rare and the possibility of finding the related inventory of the inheritance is even rarer.
Keywords: 12th Century, Genoa, notariate, Wills

A. Nicolini
Contrabbando genovese in Inghilterra durante il regno di Enrico VI (1422-1461)
Il lungo regno di Enrico VI (1421-1461), per quanto disastroso in patria sul piano economico e politico e in Francia sul piano militare, segnò l’apice del commercio genovese in Inghilterra. Questo studio, basato sui Memoranda Rolls dell’Exchequer, si occupa di un importante benché sfuggente aspetto del commercio stesso, e cioè il contrabbando. Sullo sfondo generale delle sue implicazioni sociali sull’intero territorio inglese, esso evidenzia la partecipazione genovese, sviluppatasi talvolta attraverso episodi singolari o addirittura clamorosi.
Parole chiave: contrabbando, Genova, Inghilterra
The long reign of Henry VI (1421-1461), although economically and politically disastrous at home and militarily in France, marked the apex of Genoese trade in England. This study, based on the Exchequer’s Memoranda Rolls, deals with an important though elusive aspect of the trade itself, namely smuggling. Against the general background of its social implications through the entire English territory, it highlights the Genoese participation, which sometimes developed in form of unusual or even sensational episodes.
Keywords: England, Genoa, Later Middle Ages, Smuggling
Keywords: Tardo Medioevo

G. Montanari
Gli affreschi di Bernardo Castello nella loggia di Villa Imperiale a Genova: la riscoperta di un programma culturale per immagini
Gli affreschi realizzati da Bernardo Castello nella meravigliosa volta della Loggia della Villa Imperiale di Sampierdarena, vicino a Genova, detta “La Bellezza” per la ricchezza del giardino e della decorazione dell’edificio, sono il suo primo capolavoro documentato, finalmente datato con certezza al 1575. Ben prima, dunque, di trasferirsi a Roma nel 1603, per dipingere nella Basilica di San Pietro e per la famiglia Giustiniani in Santa Maria Sopra Minerva e nella villa di Bassano Romano. Tuttavia, per quattrocento anni, si è persa la memoria del loro reale significati. Il presente lavoro si propone di ricostruire il momento artistico vissuto da Bernardo, illuminando anche alcuni punti ancora oscuri intorno alle sue opere giovanili e al viaggio a Roma, senza dimenticare l’eredità che riportò a Genova. L’esplorazione del contesto culturale in cui lui e Marcello Sparzo (per gli stucchi) ricevettero la committenza dalla famiglia Imperiale per decorare la volta della Loggia permetterà di dare infine - attraverso la fonte privilegiata della biblioteca Imperiale – la lettura corretta della particolare e non comune iconografia scelta per la decorazione di questo spazio estremamente significativo.
Parole chiave: Bernardo Castello, Genova, Iconografia, Iconologia, Marcello Sparzo, Plutarco
The frescoes painted by Bernardo Castello into the marvellous vault of the Loggia in Villa Imperiale in Sampierdarena, near Genoa, called “The Beauty” for the richness of the garden and the building’s decoration, are one of his masterpieces before he moved to Rome in 1603, to paint in St. Peter Basilica and for the Giustiniani family in Santa Maria Sopra Minerva and in the villa in Bassano Romano. Nevertheless, for four hundred years, we lost the memory of their real meanings. This paper aims to reconstruct the artistical moment lived by Bernardo, even enlightening some spots around his works in Rome and the legacy he brought back in Genoa; the cultural context in which he and Marcello Sparzo (for the stucco works) received the patronage by the Imperiale family to decorate the vault of the Loggia and to give finally – trough the inspection of Imperiale’s library – the correct and significant explanation of the chosen iconography.
Keywords: Bernardo Castello, Genoa, Iconography, Iconology, Marcello Sparzo, Plutarch

C. Narváez
Diplomazia e committenza artistica a Genova nel XVI secolo: reinterpretazioni e nuove riflessioni sull’attività di Lluís de Requesens come ambasciatore di Filippo II
Questo studio focalizza l’attenzione sul nobile catalano Lluís de Requesens (1528-1576) che, come ambasciatore della corona ispanica presso la Santa Sede tra il 1562 e il 1569, alternò l’incarico diplomatico con quello di agente artistico del re Filippo II, sia a Roma che a Genova. La reinterpretazione di alcune notizie su queste attività e la possibilità di consultare i suoi documenti personali, che erano stati oggetto finora di trascrizioni parziali, hanno permesso di gettare nuova luce sugli incarichi che realizzò in nome del monarca e sul suo ruolo come mediatore nell’incaricare artisti come Giovanni Battista Castello, che finì per diventare una figura importante nell’introduzione presso la corte spagnola dei postulati del manierismo italiano. Requesens rappresenta, intorno alla metà del XVI secolo, uno dei casi maggiormente documentati di questo doppio ruolo di rappresentante politico e, insieme, artistico. Ruolo che si diffonderà molto nelle corti europee durante il XVII secolo
This study focuses on the Catalan aristocrat Lluís de Requesens (1528-1576) who, as ambassador of the Spanish crown at the Holy See between 1562 and 1569, combined his role as a diplomatic with that of artistic agent of King Philip II, either in Rome or in Genoa. The revision of some of the details of these activities and the analysis of his personal documents, which had been partially transcribed up to now, have made it possible to provide a new reading of the commissions he carried out on the behalf of the monarch, and also of his role as mediator in the recruitment of artists such as Giovanni Battista Castello, who became an important figure in the introduction of the principles of Italian Mannerism at the Spanish court. Requesens constitutes one of the best certified cases of this double role of political and artistic legacy towards the middle of the 16th century, that would become common in the European courts throughout the 17th century.

F. Surdich
Giovanni Battista Pastene, l’ammiraglio genovese che fondò Valparaíso
Documentata ricostruzione delle vicende di cui fu protagonista, nel contesto dell'espansione spagnola nell'America meridionale, Giovanni Battista Pastene, nato a Genova nel 1507 in un importante casato di uomini di affari, naviganti e giuristi, che in giovane età si trasferì a Siviglia, dove i genovesi avevano costituito un'attiva comunità mercantile. Nel 1534 si aggregò alla spedizione diretta al Golfo di Paria allestita da Jéronimo de Ortal, per passare in seguito al servizio di Pizarro in Perù, dove fu presente (1535) alla fondazione di Lima, prima di prendere parte, negli anni successivi, alle dipendenze di Pedro di Valdivia, alle travagliate operazioni di esplorazione e conquista del Cile, spingendosi fino allo stretto di Magellano. In questo contesto, oltre a fondare Valparaiso, fu protagonista di una lunga serie di complesse vicende che lo videro coinvolto anche nei ripetuti conflitti fra le fazioni spagnole operanti in quei territori e in modo particolare negli scontri con la popolazione indigena dei Mapuche, ricoprendo dopo il 1558 diversi incarichi di natura politica ed amministrativa fino al 1583 anno nel quale si ritiene che sia morto a Santiago. In suo ricordo fra il 1904 e il 1905 un cospicuo numero di emigranti provenienti da Pavullo nel Frignano fondò, nei pressi di Valparaiso, la Colonia Nueva Italia, della quale è stata ricostruita la storia fino a giorni nostri.
This article traces Giovanni Battista Pastene’s life as part of the Spanish colonization of South America. Born in Genoa in 1507 to a conspicuous family of businessmen, sailors and jurists, in his prime Pastene moved to Seville, where the Genoese had established a solid trade settlement. In 1534 he joined the Jéronimo de Ortal expedition to Paria gulf. The following year, while in Perù at Pizarro’s service, he participated in the founding of Lima. Then, Pastene flanked the Conqueror Pedro di Valdivia during the troubled conquest of Chile and the exploration of these lands up to the Strait of Magellan. In addition to founding Valparaiso, he was at the center of a long series of conflicts between the Spaniards and the native population of the Mapuche. From 1558 until his death, in 1583, in Santiago, he played a significant role in local politics and administration. In his memory and honor between 1904 and 1905 several migrants from the Northern Italian city of Pavullo established the Neuva Italia Colony in the Valparaiso area.

 
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