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Listino
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Centocinquant'anni di storia
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A. Olivieri
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L’ospedale di Sant’Andrea di Vercelli nei decenni a cavallo tra Due e Trecento. L’acquisizione di patrimoni connessi con l’esercizio del credito e i suoi riflessi archivistici
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L’articolo prende in esame alcuni compatti nuclei documentari, costituiti da un numero
cospicuo di carte, acquisiti dall’ospedale di Sant’Andrea di Vercelli nel corso della sua attività
nei secoli XIII e XIV. Viene posta in rilievo la connessione di tali nuclei documentari con le
attività creditizie svolte da soggetti posti a diversi livelli della scala sociale e il ruolo di collettore
di patrimoni di matrice creditizia svolto dall’ospedale. Ciò in un periodo (1280-1330 circa)
caratterizzato da aspri scontri politici e dalla necessità da parte dei soggetti parti in competizione
di drenare risorse per finanziare le lotte, con il conseguente accumulo di crediti inevasi
e il trasferimento, al temine del processo, di patrimoni fondiari nelle mani dei creditori o
di coloro (enti religiosi e caritativi) che ne avevano ereditato le ricchezze.
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Parole chiave: Ospedale, carità, documentazione, archivio, credito, prestatore, indebitamento, conversione, converso, testamento, causa giudiziaria.
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The article examines some compact groups of documents, consisting in a large number
of papers, acquired by the hospital of Sant’Andrea di Vercelli in the course of its activities in
the thirteenth and fourteenth centuries. The connection of these documentary groups with
the credit activities carried out by subjects at different levels of the social scale and the role of
the hospital as a collector of credit assets is highlighted. This in a period (about 1280-1330)
characterized by bitter political clashes and by the need of the parties in competition to drain
resources to finance the struggles, with the consequent accumulation of outstanding credits
and the transfer, at the end of the process, of land assets in the hands of creditors or those
(religious and charitable institutions) who had inherited the wealth of them.
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Keywords: Hospital, Charity, Records, Archive, Credit, Lender, Indebtedness.
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S. Origone
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Rodi dei Cavalieri e i Genovesi
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Rodi medievale è stata il punto centrale sia delle ricerche sulle relazioni politiche tra il
Papato e gli altri poteri mediterranei sia di quelle sull’Ordine dei Cavalieri e il suo impegno
nelle crociate, mentre si sa poco sulla società mista dell’isola e in particolare sul contesto mercantile
genovese che faceva capo ad essa. Per molto tempo i genovesi cercarono di impadronirsi
di Rodi, ed ebbero un ruolo di primo piano nella sua conquista quando i cavalieri la tolsero
ai bizantini sottraendola all’incombente occupazione turca. Questo contributo esamina la
presenza genovese nei secoli XIV e XV per confrontare il caso di Rodi con quello degli altri
domini genovesi.
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Parole chiave: Rodi, Cavalieri Ospedalieri, Società genovese, Egeo orientale.
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Medieval Rhodes was the focus of investigations about the Knight Hospitallers politics
toward Papacy and other Mediterranean powers. This subject is related to the Order of Jerusalem’s
government and its commitent to the crusade as well, whereas we do not know so
much about Rhode’s mixed society and overall about the Genoese milieu. For a long time the
Genoese aimed to seize the isle and had a remarkable role in its conquest when the Knigt
Hospitallers took it from the Byzantine and subtracted it from probable Turkish occupation.
This paper investigates the point of Genoese presence in the 14th-15 th
Centuries. The purpose
is to compare the Rhodian case to other Genoese dominions in eastern Mediteranean.
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Keywords: Rhodes, Knight Hospitallers, East Aegean, Genoese Society.
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A. Pacini
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Algeri 1541: problemi di pianificazione strategica di un disastro annunciato
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Il presente saggio è dedicato al processo consultivo e deliberativo che nel 1541 portò
all’esecuzione da parte di Carlo V di un attacco anfibio contro Algeri, conclusosi in un disastro.
In base della documentazione analizzata, la variabile più rilevante è risultata essere il
‘fattore umano’, che assume le sembianze di Carlo V, Andrea Doria e di un personaggio meno
noto ma molto interessante, il proveedor general dell’armata Francisco Duarte. Tra il maggio e
l’agosto del 1541 si verificò una sorta di blackout nelle comunicazioni tra l’imperatore e il suo
ammiraglio. Entrambi si impuntarono su posizioni antitetiche, smettendo di confrontarsi direttamente.
Duarte fece da mediatore, riferendo a voce al Doria e per lettera a Carlo quello
che i due non si dicevano nella loro corrispondenza. Il Doria era contrario all’impresa di Algeri,
che considerava inopportuna nel contesto geopolitico e militare fortemente negativo di
quell’anno. Carlo V la considerava come l'unico modo per preservare il suo onore nel momento
in cui rinunciava ad affrontare di persona il sultano Solimano il Magnifico in Ungheria.
Il risultato fu un processo decisionale gravemente disfunzionale. A prescindere dai fattori di
incertezza intrinsecamente connessi ad ogni operazione militare, una sfida molto impegnativa
fu affrontata partendo con il piede sbagliato.
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Parole chiave: Carlo V, Solimano il Magnifico, Andrea Doria, Francisco Duarte, impresa di Algeri, strategia.
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The present contribution focusses on the process of consultation and decision-making
that in 1541 led to Charles V’s carrying out an amphibious attack, which ended in disaster,
against Algiers. On the basis of the documentation analyzed, the most relevant variable turns
out to be the ‘human factor’, in the persons of Charles V, Andrea Doria, and a less well
known but very interesting figure, the proveedor general of the armada Francisco Duarte.
Between May and August 1541 there was a kind of blackout in the communications between
the emperor and his admiral. They both held stubbornly to their views, which were antithetical,
and they refused to speak out to each other frankly. Duarte tried to mediate, telling Doria
in person and Charles by letter what the two refused to write in their correspondence. Doria
was strongly against the Algiers expedition, which he considered inopportune in the geopolitical
and military context of that year. Charles V thought, instead, it was the only way he
could save his honour since he was avoiding dealing personally with Süleiman the Magnificent’s
invasion of Hungary. The result was a seriously dysfunctional decisional process. Aside
from the inherent factors of uncertainty in any military operation, a very difficult challenge
was undertaken on the wrong foot.
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Keywords: Charles V, Süleiman the Magnificent, Andrea Doria, Francisco Duarte, Algiers expedition, strategy.
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M. Pantarotto
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Vox absentiae: tracce di un archivio conventuale disperso e distrutto. Santa Maria delle Grazie di Bergamo (OFM Obs.)
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L’archivio antico del convento di Santa Maria delle Grazie di Bergamo, dell’ordine dei
frati Minori dell’Osservanza, risulta oggi disperso. Il contributo presenta l’atto di fondazione
del convento, risalente al 1422, ma sopravvissuto solo nella trascrizione moderna di una copia
autentica della fine del secolo XV o degli inizi del secolo XVI. I personaggi nominati nell’atto
sono rintracciati nei documenti, in particolare il notaio rogatario e il notaio della copia autenticata.
Infine, viene illustrato un testamento del 1474 di un giovane bergamasco in procinto di
entrare nell’ordine, proprio nel convento delle Grazie.
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Parole chiave: Conventi francescani dell’Osservanza, Archivi conventuali, Francescani, Bergamo, Santa Maria delle Grazie, Notariato comunale, Testamenti, Donazioni ai Francescani.
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The ancient archive of the convent of Santa Maria delle Grazie in Bergamo, of the Order
of Friars Minor of the Observance, is now lost. The contribution presents the founding
act of the convent, dating back to 1422, but survived only in the modern transcription of an
authentic copy of the end of the XVth Century or the beginning of the XVIth Century. The
persons named are traced in the documents, in particular the notary of the original act and the
notary of the certified copy. Finally, a testament of 1474 by a young Bergamasco about to
enter the order, right in the convent ‘delle Grazie’, is illustrated.
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Keywords: Franciscan convents of the Observance, Conventual, Franciscan Archives, Bergamo, Santa Maria delle Grazie, Donations to the Franciscans, Notaries, Legacies and wills.
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A. Petrucciani
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L’‘altra’ biblioteca Durazzo: un catalogo (quasi) sconosciuto
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La British Library di Londra conserva un catalogo per materie, manoscritto, della biblioteca
di Marcello Durazzo, nipote e erede del doge Girolamo, elencato fin dal 1864 nel catalogo
a stampa delle acquisizioni dell’allora Dipartimento dei manoscritti del British Museum
ma mai segnalato e analizzato negli studi sulle biblioteche della famiglia nobile genovese. Il
catalogo venne spedito a Frederick North, quinto Earl of Guilford, probabilmente tra il 1820
e il 1823, insieme all’offerta di acquisto della biblioteca, che non si realizzò. Fu compilato, a
quanto pare, sulla base del catalogo per materie originale della biblioteca, oggi perduto, e riflette
la consistenza della biblioteca dopo la creazione di una sezione separata di libri illustrati,
annessa alla collezione di stampe del conte Giacomo Durazzo, e prima dell’abbandono del
palazzo di famiglia, ceduto nel 1824 ai Savoia. Si pubblicano in appendice la relazione descrittiva
sulla biblioteca, che precede il catalogo, e l’indice delle materie.
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Parole chiave: Biblioteca Durazzo, Durazzo (famiglia), Biblioteche private.
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The British Library in London holds a manuscript classed catalogue of the library of Marcello
Durazzo, nephew and heir of Doge Girolamo. The catalogue was listed since 1864 in the
printed catalogue of acquisitions of the Department of Manuscripts of the British Museum, but
never noticed and analyzed in the studies on the libraries of the Genoese noble family. The catalog
was sent to Frederick North, 5th Earl of Guilford, probably between 1820 and 1823,
along with the library’s purchase offer that, however, did not take place. It was compiled, apparently,
on the basis of the library’s original classed catalogue, now lost, and reflects the
content of the library after the creation of a separate section of illustrated books, annexed to
the collection of prints of Count Giacomo Durazzo, and before the sale of the palace to the
Royal family in 1824. The descriptive report on the library, which precedes the catalogue, and
the index of subjects are published in the appendix
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Keywords: Durazzo Library, Durazzo Family, Private Libraries.
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G. Petti Balbi
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Tomaso Campofregoso, uomo di cultura, bibliofilo, mecenate
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Questo saggio è il riassunto di un più ampio capitolo inserito in un’opera in fieri su
Tomaso Campofregoso, doge genovese dalla poliedrica personalità, ricostruendo l’humus
culturale della città tra Tre e Quattrocento e il notevole apporto del doge al rinnovamento
politico-culturale, sia per una convinta adesione al movimento umanistico, sia per sostenere,
anche attraverso forme artistico-letterarie, un progetto dinastico per dar vita a un principato.
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Parole chiave: famiglie Campofregoso, progetti dinastici, humus culturale, epistolari, manoscritti, Genova, XV secolo.
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This paper summarises a chapter of a book-in-progress about Tomaso Campofregoso,
skillful doge of Genoa, and describes both his convinced contribution to Italian Humanism,
aiming to draw a dynastic project and a consequent Principato among political and cultural instances,
and Genoese cultural humus among 14th and 15th centuries.
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Keywords: Campofregosos (Families), Dynastic Projects, Cultural Humus, Epistolaries, Manuscripts, Genoa, XVth Century.
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L. Piccinno
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Grandi porti e scali minori nel Mediterraneo in età moderna: fattori competitivi e reti commerciali
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Nel corso dell’Età moderna molte città portuali, con la loro vitalità e la fitta rete di rapporti
economici che le caratterizza, diventando punti nodali di network commerciali che si
estendono dal mare alla terraferma. Il fenomeno coinvolge non solo i grandi porti del Mediterraneo
e del Nord Europa, ma anche gli scali minori, la cui attività è spesso ausiliaria rispetto
ai primi. Accanto alle rotte di traffico principali, assumono così importanza anche le
relazioni tra queste e il commercio locale e quindi fra il trasporto a lungo raggio, la navigazione
di cabotaggio e i trasporti interni. Obiettivo del presente lavoro è quello di indagare la funzione
dei porti in quanto poli di attrazione di merci, persone e capitali, ed effettuare una classificazione
degli stessi sulla base delle rispettive peculiarità e del ruolo ricoperto all’interno
della rete mercantile europea attraverso l’analisi di alcuni casi specifici.
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Parole chiave: porti, rete mercantile, punti nodali, Genova, Tabarca.
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In Early Modern Age many port cities became nodal points of commercial networks
that included both the sea and the land thanks to their vitality and the economic relations of
their inhabitants. This phenomenon involved the big ports of the Mediterranean Sea, the ones
of the Northern Europe and the small moorings, whose activity was strictly depending and
linked to the formers. For this reason, both the main traffic routes and the local ones are important,
as far as the connection between international and local trade. The main purpose of
this paper is to investigate the function of the ports as pole of attraction of goods, people and
capital, in order to classify them according to their characters and their role in the merchant
network through the analysis of some significant case studies.
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Keywords: Ports, Mercantile Network, Nodal Points, Genoa, Tabarka.
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V. Piergiovanni
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Il valore del documento alle origini della scienza del diritto commerciale: Sigismondo Scaccia giudice a Genova nel XVII secolo
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Nel volume sulla scienza del diritto commerciale, Sigismondo Scaccia, avvocato e giudice
di Rota anche a Genova, evidenzia il valore giuridico della documentazione prodotta dai
mercanti.
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Parole chiave: scienza del diritto commerciale, documento scritto, validità probatoria, Genova, secolo XVII.
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In the book about ‘commercial law’ of an important jurist of th XVIIth century, Sigismondo
Scaccia, we find the contents and the juridical importance, in particular in Genoa, of
the documents written by merchants.
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Keywords: Commercial Law Science, Legal Written Documents, Validity of Proof, Genoa, 17th Century.
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V. Polonio
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Battaglie fiscali nel tardo Quattrocento genovese: clero e laici
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I regimi fiscali del tardo medioevo sono molto diversi a seconda dei luoghi: solo lo studio
mirato su singoli contesti può condurre a quadri comparativi. La stessa Liguria, nella seconda
metà del XV secolo in gran parte sottoposta all’autorità genovese, presenta un panorama composito.
Peculiare e indicativa di molte difficoltà è la situazione di Genova città. Qui dopo una lunga
serie di aggiustamenti la fiscalità è agganciata esclusivamente alle imposte indirette. Ciò significa
che essa è sotto il controllo della Casa di S. Giorgio in quanto le numerose e proliferanti – sorgente
della massima parte del gettito – sono supporto del debito pubblico ormai gestito dalla Casa
stessa. Il rapporto tra cosa pubblica e S. Giorgio è segnato da accordi diversi relativi a esenzioni
concesse a istituzioni, enti e privati. Il rapporto a due si complica e diviene rapporto a tre di fronte
alle esenzioni totali o parziali concesse alle diverse componenti del mondo ecclesiastico; tra tutte
spicca quella relativa alla gabella sul vino. Il primo di un gruppo di documenti inediti illustra le
esenzioni approvate nel 1465, primo quadro del genere e a lungo unico oggi disponibile. Seguono
i tentati accordi tra autorità laiche ed ecclesiastiche, delicati perché insinuati entro temi etici e mai
raggiunti in quanto coinvolti in questioni giurisdizionali. Infine si palesa come la faccenda semini
discordia entro lo stesso ambito ecclesiastico con inaspettate posizioni contrastanti.
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Parole chiave: Fiscalità, Tardo medioevo, Genova, Stato, Chiesa.
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The fiscal regimes of the late Middle Ages often differ depending on the location: only a
focused study within a specific context can lead to meaningful comparisons. A fragmented picture
emerges within Liguria itself, although during the second half of the XV Century the region
was mostly under Genoese authority. The City of Genoa is a case in point that showcases the issue:
here, after several adjustments and modifications, the fiscal regime is linked exclusively to
indirect taxation. This means that it is controlled by the Casa of St. George, because the plentiful
gabelle – which constitute the largest portion of the tax income – underpin public debt, which is
by now controlled by the Casa itself. The relationship between the public State and the Casa is
marked by different agreements related to exemptions given to institutions, organisations and
private individuals. Exemptions (total or partial) given to the Church add further complication,
drawing a third party (the Church itself) into the mix; a typical example is the exemption from
the gabella on wine. The first of a number of unpublished documents reveals the exemptions approved
in 1465, panting the first – and only – picture available to us of that complex fiscal situation.
Other papers follow, documenting tentative arrangements between the church and the
secular authorities, fragile in nature because weaved into ethical motives, and never agreed because
of jurisdictional controversies. This tension spread disharmony within the Church itself, as
shown by unexpected conflicting positions recorded in the documents.
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Keywords: Fiscal regimes, Late Middle Ages, Genoa, Public State, Church.
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M. Pozza
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Viviano, scriptor, notarius et iudex: un notaio al servizio della cancelleria ducale veneziana (1204-1223)
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La figura del notaio Viviano è indagata attraverso l’analisi della sua attività attestata a
Venezia da numerosi documenti compresi tra il 1204 e il 1223. Il notaio appare essere stato il
primo funzionario laico impiegato nella cancelleria ducale. In particolare egli risulta il principale
redattore fra il 1209 e il 1217 del più antico dei Libri Pactorum, il più importante cartulario
veneziano, nonché scrittore di altri documenti per il Comune, compreso un trattato stipulato
ad Aquileia nel 1218. È inoltre da sottolineare il suo impegno per la produzione di due
passionari per la chiesa di San Marco, allora cappella palatina. Oltre agli impegni pubblici, il
notaio lavorò attivamente al servizio di vari istituti religiosi e di privati cittadini. Rimangono
incerte e tuttora irrisolte la sua provenienza e formazione.
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Parole chiave: Venezia, Padova, Pisa, diplomatica, medioevo.
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The figure of notary Viviano is investigated through the analysis of his activity attested
in Venice by numerous documents between 1204 and 1223. The notary appears to have been
the first lay official employed in ducal chancellery. In particular he is the principal writer between
1209 and 1217 of the oldest of Libri Pactorum, the most important Venetian cartulary,
as well as writer of other documents for the Municipality, including a treaty concluded in
Aquileia in 1218. It’s to be emphasized his commitment to the production of two passionaries
for the church of San Marco, then Palatine chapel. In addition to public commitments, the
notary worked actively in the service of various religious institutes and private citizens. Its
origin and professional training remain uncertain and still unresolved.
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Keywords: Venice, Padua, Pisa, Textual Studies, Middle Ages.
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M. S. Rollandi
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Questioni di confine e regime delle acque. Matteo Vinzoni e il feudo di Groppoli in Lunigiana (1727-1760)
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Nella prima metà del Settecento Groppoli in Lunigiana è oggetto di rinnovata attenzione
da parte del feudatario, Gio.Francesco Brignole Sale. Un aspetto dell’approccio volto a una
razionalizzazione gestionale, alla sistemazione dei confini e del regime delle acque è costituito
dall’intervento di Matteo Vinzoni, architetto ed esperto del settore. L’opera di questo tecnico
si esplica con particolare vivezza nella delineazione dello stato del territorio sintetizzato felicemente
in una carta che ricostruisce l’entità del danno arrecato dalle acque e i tentativi di
contenimento e controllo del territorio nell’arco temporale compreso fra il 1757 e il 1760.
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Parole chiave: Cartografia in età moderna, Famiglia Brignole Sale, Feudi di Lunigiana.
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In the first half of the eighteenth century, Groppoli in Lunigiana was the subject of renewed
attention by the feudal lord Gio. Francesco Brignole Sale. One aspect of the approach
aimed at rationalising management, the arrangement of borders and the water regime was the
intervention of Matteo Vinzoni, architect and expert in the field. The work of this technician
is particularly vividly expressed in the outline of the state of the territory happily summarized
in a map that reconstructs the extent of the damage caused by the water and the attempts to
contain and control the territory in the period between 1757 and 1760.
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Keywords: Cartography in Early Modern Age, Brignole Sale Family, Fiefs of Lunigiana.
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A. Rovere
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Una ritrovata pergamena del secolo XII e il suo contesto di produzione
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Il ritrovamento di una pergamena del notaio genovese Guglielmo Cassinese offre lo
spunto per prendere in considerazione un gruppo di documenti rogati da vari notai, omogenei
tra di loro e con la pergamena in oggetto, attestanti una serie di debiti contratti o acquisti di beni
effettuati dal comune di Savona con cittadini genovesi. Di questi documenti si analizzano le caratteristiche
dei redattori e i loro rapporti con il contesto istituzionale del comune in cui operano,
si confrontano le caratteristiche testuali e si analizzano le procedure formali messe in atto.
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Parole chiave: Savona, comune, notariato, documenti, Guglielmo Cassinese.
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The newly-discovered parchment written on August 10, 1188 by Genoese notary Guglielmo
Cassinese for the consuls of the commune of Savona allows to study with more depth
a series of contracts preserved at the Archivio di Stato di Savona that are connected to the
aforementioned document. In particular, these documents enable to reconsider the notary
who wrote these deeds within the panorama of professionals who belonged to the Genoese
notariate, and to shed light on the activities of some of these notaries and their relationship
with the commune of Savona.
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Keywords: Savona, Commune, Notarial records, Guglielmo Cassinese.
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V. Ruzzin
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Inventarium conficere tra prassi e dottrina a Genova (secc. XII-XIII)
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Lo studio si propone di analizzare l’evoluzione della tipologia documentaria dell’inventario
tra i secoli XII-XV, così come prodotta dalle curie genovesi. Questa particolare forma di
documenti ha sollecitato alcune riflessioni sulla maturità tecnica e culturale del notariato cittadino
nel XII secolo.
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Parole chiave: inventario, secolo XII, Genova, protocolli notarili.
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The paper aims to analyze the evolution of the documentary typology of the inventory
between the XII-XV centuries, as produced by the Genoese curia. This particular form of document
has prompted some reflections on the technical and cultural maturity of the notary
public in the 12th century.
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Keywords: Inventarium, XIIth Century, Genoa, Notarial Protocols.
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E. Salomone Gaggero
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Hic jacet corpus Quintii Martii Rom. Coss. La spedizione del console Q. Marcio Filippo contro i Liguri Apuani fra fantasia e realtà
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Si riprendono in esame la spedizione contro gli Apuani condotta nel 186 a.C. dal console
Q. Marcio Filippo, che subì una disastrosa sconfitta al saltus Marcius, luogo di incerta ubicazione,
e CIL XI 189*, un’epigrafe falsa che sarebbe stata trovata nel 1777 insieme a un
elmo in una tomba sul monte Caprione, presso il Canale del Marzo (Arcola, SP), e che, secondo
il Righetti, che la riporta, dimostrerebbe che proprio in quella località sarebbe avvenuto
lo scontro.
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Parole chiave: Q. Marcio Filippo, 186 a.C., Apuani, Saltus Marcius, CIL XI 189*.
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This paper analyzes the campaign against the Apuani in the year 186 B.C., and CIL XI
189*. During this campaign the consul Q. Marcius Philippus suffered a severe military defeat
at saltus Marcius, an unknown site; CIL XI 189* is a false epigraph, that would have been discovered
in a grave along with a helmet in 1777 on mount Caprione near Canale del Marzo
(Arcola, SP). This epigraph, according to Righetti, who reports it, would prove that the Ligurians
defeated the consul really near Canale del Marzo.
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Keywords: Q. Marcius Philippus, 186 B.C., Apuani, Saltus Marcius, CIL XI 189*.
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A. M. Salone Gobat
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La Val Grue. Brevi notizie storiche sui paesi della valle
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La Val Grue, come altre valli del Basso Piemonte confinanti con la Liguria, prende nome
dal torrente che la attraversa. Il territorio, abitato in tempi remoti dai Liguri, rifugio per i cristiani
perseguitati dall’impero romano, signoria dei vescovi di Tortona in epoca feudale,
nell’Ottocento, dopo la caduta di Napoleone Bonaparte, è accorpato, come il resto del Piemonte,
al Regno di Sardegna. Nei vari secoli, la vita in valle non è stata facile, funestata da
epidemie di peste e colera, carestia e terremoto: tuttavia memorie del passato – come antiche
pievi, chiese, ruderi di strutture difensive, edifici di pregio, opere d’arte – sono tuttora presenti
e meritano di essere conosciute. I centri abitati, che si incontrano seguendo il corso del
Grue, sono: Dernice, Garbagna, Avolasca, Casasco, Montemarzino, Montegioco, Cerreto Grue,
Sarezzano, Viguzzolo. Le attività che vi sono praticate sono, prevalentemente, agricoltura, allevamento,
produzione vinicola e casearia, affiancate da accoglienza e ristorazione.
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Parole chiave: Avolasca, Garbagna, Grue, Montegioco, Sarezzano.
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The Val Grue, like other valleys in Lower Piedmont bordering Liguria, takes its name
from the stream that flows through it. The territory, inhabited in ancient times by the Ligurians,
a refuge for the Christians persecuted by the Roman empire, lordship of the bishops of
Tortona in the feudal era, in the nineteenth century, after the fall of Napoleon Bonaparte, is
merged, like the rest of Piedmont, to Kingdom of Sardinia. Over the centuries, life in the
valley has not been easy, marred by epidemics of plague and cholera, famine, earthquake:
however memories of the past – such as ancient parishes, churches, ruins of defensive structures,
prestigious buildings, works of art – are still present and deserve to be known. The inhabited
centers along the Grue are: Dernice, Garbagna, Avolasca, Casasco, Montemarzino,
Montegioco, Cerreto Grue, Sarezzano, Viguzzolo. The activities practiced there are, mainly,
agriculture, breeding, wine and dairy production, accompanied by hospitality and catering
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Keywords: Avolasca, Garbagna, Grue, Montegioco, Sarezzano.
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R. Savelli
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Virtuosismi in tipografia. A proposito di tre edizioni del Corpus iuris civilis (1580-1587)
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L’articolo esamina due edizioni del Corpus iuris civilis che presentano particolarità dal
punto di vista della composizione tipografica: il primo caso è quello dell’edizione curata da
Giulio Pace per l’editore ginevrino Eustache Vignon nel 1580, stampata in folio e in 8° pur
utilizzando lo stesso materiale tipografico (un’edizione con due emissioni). Il secondo illustra
invece il processo attraverso cui nel 1587 Johann Wechel riprodusse a Francoforte l’edizione
curata da Denis Godefroy nel 1583 (stampata a Ginevra da Stoer): riuscì a mantenere la stessa
numerazione delle pagine, nonostante avesse usato caratteri e formato più grandi rispetto
all’originale imitato (in folio anziché in quarto).
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Parole chiave: Giulio Pace, Denis Godefroy, Eustache Vignon, Johann Wechel, edizioni del Corpus iuris civilis.
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The article examines two editions of the Corpus iuris civilis which present particular
features in terms of their composition. The first of these is an edition edited by Giulio Pace
for the Geneva publisher Eustache Vignon in 1580. This edition was printed in folio and octavo
formats (two issues of the same edition), though the same typographical material was
used. The second illustrates the process through which, in 1587 in Frankfurt, Johann Wechel
reproduced the edition edited by Denis Godefroy in 1583 (printed in Geneva by Stoer).
Wechel managed to keep the same page numbering, despite using larger characters and format
than the original that he was imitating (folio instead of quarto).
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Keywords: Giulio Pace, Denis Godefroy, Eustache Vignon, Johann Wechel, editions of Corpus iuris civilis.
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L. Sinisi
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Processo e scrittura prima e dopo il Concilio Lateranense IV: alcune considerazioni
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La svolta epocale che si registra nell’ambito del processo fra la fine del XII secolo e i
primi decenni del Duecento non è che il punto di arrivo di un lungo percorso che ha le sue origini
in quel fenomeno chiamato dalla storiografia giuridica “Rinascimento giuridico medievale” e che
conosce uno dei suoi momenti decisivi nelle riforme del grande pontefice Innocenzo III destinate
a segnalarsi fra gli apporti più rilevanti forniti dalla Chiesa sulla via dell’edificazione di un
nuovo procedimento che sarà chiamato “romano-canonico”. Uno in particolare dei molti interventi
normativi del papa giurista in materia processuale è il punto centrale del presente contributo
che, dedicato al ruolo della scrittura nel processo, è facilmente identificabile nella costituzione
Quoniam contra del Concilio Lateranense IV, tradizionalmente considerata come il fattore decisivo
per l’affermazione di un nuovo rito processuale caratterizzato dalla netta prevalenza della
scrittura sull’oralità. Il discorso si articola in tre parti dedicate rispettivamente alla situazione
precedente all’emanazione di tale norma, all’esame dei contenuti della norma stessa e ad alcune
riflessioni sull’impatto che essa ebbe sulla dottrina e sulla prassi bassomedievale.
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Parole chiave: Processo; scrittura; diritto canonico; notaio.
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Innocent III was, without any doubt, the pope who gave the greatest contribution to
the birth and affirmation of the “Romano-canonical procedure”. One in particular, among the
legislative measures of this Pope, constitutes the central point of this essay dedicated to the
role of writing in the judicial process: the decree Quoniam contra issued in the Fourth Lateran
Council and traditionally considered as the decisive factor for the affirmation of a new judicial
procedure characterized by the clear prevalence of writing on orality. The subject is
dealt with in three sections: the first deals with the situation previuos to the issuing of this
decree; the second is devoted to examining the contents of the same text and the third to
some reflections on the impact it had on the development of doctrine and legal practice during
the late Middle Ages.
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Keywords: Judicial process; Writing; Canon law; Public notary.
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F. Surdich
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Gli indigeni della Terra del Fuoco nel diario di viaggio di Charles Darwin
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Durante la spedizione a bordo del Beagle, Charles Darwin incontrò anche alcune popolazioni
che abitavano la Terra del Fuoco destinate a scomparire entro pochi anni. I suoi resoconti
descrivono le loro caratteristiche fisiche e, in particolar modo, i loro usi e costumi (specialmente
il cannibalismo), illustrandone così la concezione religiosa, oltre alle necessità materiali,
che lo scienziato usa come metro per sottolineare le differenze fra l’uomo civilizzato e
quello primitivo e la capacità dei popoli di progredire – un problema a lungo dibattuto.
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Parole chiave: Darwin, giro del mondo, Terra del Fuoco e Patagonia, indigeni fuegini.
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During his expedition around the world on board of the Beagle, Charles Darwin encountered
some of the populations that inhabited the Tierra del Fuego who were destined to
disappear over the span of few years. His accounts describe their physical characteristics, but
principally their customs and behaviour (especially cannibalism), thus elucidating also their
religious concepts as well as their material needs, which the scientist used as a meter to establish
the difference between civilized and primitive man, and the ability of the populations to
progress—a problem which has been widely debated.
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Keywords: Darwin, World Tour, Tierra del Fuego and Patagonia, Indigenous Fuegians.
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C. Tristano
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I percorsi della spiritualità sui fogli di un libro: il Salterio di san Romualdo a Camaldoli
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Il codice, considerato una reliquia romualdiana dalla spiritualità camaldolese e giuntoci
frammentario, conserva un Salterio, redatto in onciale in gran parte rubricata, con commento
in inchiostro nero scritto in minuscola carolina. Il volume è stato variamene attribuito all’area
germanica, alla Svizzera o all’Italia settentrionale e alla seconda metà/fine del IX secolo. L’analisi
paleografica e la contestualizzazione storica qui avanzata propongono, invece, che il manoscritto
sia stato prodotto nei primi trent’anni del IX secolo, nel nord-est della Francia, presso
il monastero di Saint Amand, il cui scriptorium, a partire dalla seconda metà dell’VIII secolo,
si caratterizza per la produzione di volumi di pregio e di testi biblici commentati. La notevole
alternanza di mani, di cui alcune incerte o poco esperte, la particolarissima disposizione del
commento scritto a cavallo del testo biblico di riferimento, la mancanza di uniformità testuale
e compositiva del prodotto finale, supportano l’ipotesi che si tratti di un iniziale esperimento
di allestire un volume che riunisca in un’unica pagina il testo sacro e il commento biblico, la
nuova forma letteraria elaborata negli ultimi 50 anni tra la Schola palatina e i centri culturali
tra la Mosella e l’alta renania. Una volta rigettata l’ardita mise en page, il codice probabilmente
è divenuto una sorta di palestra grafica.
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Parole chiave: Salterio di s. Romualdo, paleografia, libri glossati, IX secolo, scriptorium di S. Amand.
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The manuscript of Camaldoli [s.n.], considered a relic of St. Romualdus, contains the
Psalms with glosses, written in both uncialis scriptura (the biblical text) and early caroline minuscule
(the commentary). This manuscript has been dated to the second half /end of the IXth century
and attributed to multiple graphic areas, as North Italy, Switzerland, Germany, French
Kingdom. Based on evaluation of the textual tradition and the palaeographical evidence, we can
suppose that it was a first attempt to produce a book containing both the biblical text and its
commentary. The Camaldoli book is datable on the early 30 years of the IXth century, it’s
probably written in the north-east of French Kingdom, perhaps in the scriptorium of the St.
Amand monastery, a center of high studies in liturgical exegesis, close to both Schola Palatina
and the german episcopal schools engaged in biblical exegesis, as Magonza or Fulda.
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Keywords: St. Romualdus’ Psalter, Palaeography, Glossed books, IXth Century, scriptorium of St. Amand.
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G. Varanini
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Una riunione della curia vassallorum del monastero di Santa Maria in Organo di Verona nel 1260. Pratiche feudali, lessico ‘comunale’
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Edizione e commento del verbale della riunione dei vassalli del monastero di S. Maria in
Organo in Verona. Nel verbale si adotta, sorprendentemente, il formulario in uso per le sedute
dei consigli comunali. Ha un ruolo significativo nella vicenda Mastino, iniziatore
dell’egemonia della famiglia della Scala sulla città di Verona.
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Parole chiave: Verona, secolo XIII, monasteri, vassalli, notai, Mastino della Scala.
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The purpose of this paper is to publish and comment on the minutes of the meeting of
the vassals of the monastery of S. Maria in Organo in Verona. In the minutes, the form used
for municipal council meetings is surprisingly adopted. Mastino, initiator of the hegemony of
the Scala family on the city of Verona, plays a significant role in the affair.
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Keywords: Verona, 13th century, monasteries, vassals, notaries, Mastino della Scala.
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M. Vendittelli
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I Capitula del castello di Carpineto nel Lazio del 1310
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Viene qui analizzato e pubblicato il testo inedito delle concessioni elargite il 2 agosto 1310
dal magnificus vir Giovanni di Ceccano all’universitas del castrum di Carpineto, sul quale Giovanni
esercitava il suo dominatus castri. Il documento originale sembra essere andato perduto, se ne
conserva una copia, eseguita nel 1880, nell’Archivio di Stato di Roma (Collezione pergamene,
cass. 109 quater, n. 1).
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Parole chiave: Carte statutarie, signoria di castello, Lazio meridionale medievale, da Ceccano famiglia, Carpineto (Lazio, Frosinone).
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In this short essay the unpublished text of the concessions made on 2 August 1310 by the
magnificus vir Iohn of Ceccano to the universitas of the Carpineto castrum, in southern Lazio, on
which John exercised his dominatus castri, is analyzed and published. The original is lost, a copy of
1880 is preserved in the State Archives of Rome (Collection parchments, cass. 109 quater, n. 1).
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Keywords: Castellany, castle lordship, Medieval records, Medieval southern Lazio, da Ceccano family, Carpineto (Lazio, Frosinone).
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S. Zamponi
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Gli statuti di Pistoia del XII secolo. Note paleografiche, codicologiche, archivistiche
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Il contributo discute la data del più antico statuto testimoniato dal ms. C.90, la confezione
codicologica del codice e la sua storia archivistica.
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Parole chiave: Statuti comunali, Pistoia, Secolo XII, Archivio Capitolare, Ms. C.90.
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This paper discusses the date of the oldest statute witnessed by MS. C.90, its codicological
making and its archival history.
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Keywords: Pistoia, 12th century, Chapter archive, MS. C.90.
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A. Zanini
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Filantropia o controllo sociale? Le opere assistenziali di un feudatario del Settecento
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Questo articolo esamina le motivazioni che spingono i signori locali a realizzare opere
di beneficenza a favore dei propri sudditi e si focalizza sul caso di Borgo Fornari, un feudo
imperiale in Valle Scrivia, non lontano da Genova, dove nel 1736 il marchese Carlo Spinola
decide di costruire un ospedale per la cura degli infermi. Grazie a numerose fonti inedite conservate
nell’archivio di famiglia, è stato possibile esaminare gli aspetti più importanti relativi
all’organizzazione e al funzionamento della struttura e dimostrare che è stata gestita prestando
attenzione a coniugare l’efficacia della cura e l’economicità di gestione.
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Parole chiave: sistemi assistenziali; ospedali rurali; famiglia Spinola; Borgo Fornari.
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This article examines the reasons which moved local landlords to provide charity to
their subjects, and focuses on the case of Borgo Fornari, an imperial fief in the Scrivia Valley,
not far from Genoa, where in 1736 the marquis Carlo Spinola decided to build a hospital for
the sick. Thanks to several unpublished sources preserved in the Spinola’s family archive, it
has been possible to examine the most important aspects concerning organisation and functioning
of the hospital and to demonstrate that it was managed paying attention to combine
the efficacy of treatments with cost-effectiveness criteria.
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Keywords: poor relief systems; rural hospitals; Spinola family; Borgo Fornari.
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