MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO FONTI XII FONTI PER LA STORIA DELLA LIGURIA I I Libri Iurium della Repubblica di Genova Introduzione a cura di Dino Puncuh - Antonella Rovere REGIONE LIGURIA - ASSESSORATO ALLA CULTURA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA Genova 1992 T La nascita di una nu o va collana dedicata alle fo n ti sto r ich e della Liguria merita qualche riflession e, almeno s o tto tre punti di vista: l ’o p portunità; gli obbiettivi, il metod o . Quanto al primo, è ormai superata da tem p o la pregiudiziale avversa a tal g en e r e di pubblicazioni ch e non sembrano attrarre n é il letto re, sìa pu re attento e specializzato, n é soprattutto qu egli studiosi c h e un t em p o ad esso si dedicavano c o n passione, alimentando largamente, co n le lo ro edizioni, la produz ion e d e lle Deputazioni e Società di Storia Patria c h e in qu esto camp o grandi b en eme ren z e hanno acquistato nei co n fr on ti della cultura storica lo ca le e nazionale. Appare infatti difficile, s e n on imp o ssibile, pensa re seriamen te allo studio d elle p r o p rie origini, d e lle p r o p rie radici, senza l ’aggancio alle fonti, a quella ricca produz ione cronachistica e d o cu mentaria ch e caratterizza l e v ic en d e di un p op o lo . Tanto più d o v e r o s o un simile in te rv en to in una regione, che, prima tra tutte, ha co n s egn a to le p roprie m em o r ie all’annalistica di Caffaro e d e i su o i continuatori, v oluta e p ersegu ita p e r d u e s e c o li dallo stesso g o v e r n o comu n a le a ffinch é « le imprese comp iu te dai nostri v e c ch i risplend essero p iu ttosto c h e p e r incuria di qualcuno o p e r il suo silenzio cad essero dalla nostra memoria » ; ch e fin dal 1122 ha organizzato la propria memoria storica, avviando un sistema archiv ìstico inteso alla conserva zion e e tutela dei p ro p ri titoli giuridici, an che ricorrendo, già a metà d e l s e c o lo XII, alla lo ro copiatura nei co sid d etti libri iurium, prop rio al fin e di imped irne la dispersione. Se consideriamo, sia pur b r ev emen te, i risultati co n s egu iti in passato dobb iamo ric o n o s c e r e c h e mo lto è stato fatto, sìa ad opera di organismi di antica e consolidata tradizione (la Società Ligure di Storia Patria c o n l ’omonima Savonese, l’i s titu to Internazionale di Studi Liguri), sia, n el s e co n d o dopoguerra , di Istituti universitari. In tutto qu esto f e r v o r e di iniziativ e pur b en emerite, affidate sp esso all’iniziativa dì pochi, son o p e r ò mancati il coord inamento, p r o g e tti organici a lunga scadenza, p recisi criteri di scelta e di precedenza, un m e to d o editoriale uniforme. È quanto si p r o p o n e questa nuova collana indirizzata n on só lo alla pubblicazione di fon ti ancora in ed ite o alla riproposizione di qu elle ed ite malamente nel s e c o lo scorso, ma an che a p ro du rre inventari di archivi e di biblioteche, pu bblici e privati, in m o d o da renderli più accessibili al mo n d o d e g li studiosi e d e i ricercatori. Non a caso, in q u est’ottica, l ’Assessorato Regionale alla Cultura partecipa co n la I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova Società Ligure d i Storia Patria alla preparazione di un rep er to rio d e lle fon ti med ieva li e d ite d e l territorio ligure, necessario pu n to di partenza p e r l ’iniziativa ch e co n questi primi vo lumi p r en d e le mosse. Il consolida to a cc o r d o tra alcuni istituti della nostra Università e la Società Ligure di Storia Patria o f fr e garanzie anche sulla meto d o lo g ia seguita, sta p e r quanto riguarda l e sc elte, sia p e r i criteri editoriali osservati: prova n e siano il p r o g e t t o di cen simen to d e g li antichi statuti della Liguria, in fase avanzata di realizzazione, c h e c o in v o lg e, o ltre la stessa Società Ligure e qu esto Assessorato alla Cultura, L’I stituto di Storia d e l Diritto Italiano, l ’istitu to Internazionale di Studi Liguri e d il Consiglio Nazionale d e lle Ric e r c h e ; il riordinamento e l ’inventariazione degj,i archivi Durazzo-Pallavicini e d e l Banco di San Giorgio, n e l quale, con l ’a p p o gg io d e l C.N.R., della Provincia di Genova e d e ll’Ufficio centra le p e r i beni archivistici, s o n o stati, o sono, impegnati c o n la stessa Società gli istituti di Storia 'Economica e di Civiltà Classica, cristiana e med ie va le ; in q u est’ultimo istituto infine, attorno al Dottorato di Ricerca in Diplomatica diretto dal prof. Dino Puncuh, Presid en te della Società Ligure di Storia Patria, si v en g o n o fo rma n d o i n u o v i quadri della ricerca, p r esu p p o sto essenziale p e r dare respiro alle iniziative di cui sopra. Dalla confluenza di esperienze e comp e ten z e d iv e r s e deriva l ’auspicio di un lun go cammino p e r la nu o va iniziativa editoriale c h e u n isce questo Assessorato Regionale alla Società Ligure di Storia Patria, istituzione di in teresse regionale. A conclusione, mi p ia ce rilevare c om e la nuova collana abbia inizio in q u es t’anno « co lombiano » e p rop rio co n quei libri iurium c h e a ssieme agli Annali di Caffaro e d e i su o i continuatori, scandiscono, fin dalle origini, i grandi e v en t i d e l c om u n e d i Genova, d e l quale il su cces siv o stato regiona le ligure, la Repubblica di Genova, è leg ittimo e r e d e e continuatore. In q u es t’ottica i libri iurium, appartenenti istituzionalmente al c om u n e di Genova, v en g o n o , f o r s e più propriamente, attribuiti e intestati alla gloriosa Repubblica e restituiti alla tradizione della nostra regione. Genova, luglio 1992 Ernesto Bruno Valenziano Assessore Regionale alla Cultura I LIBRI IURIUM GENOVESI I La storia dei libri iurium genovesi pareva poggiare su basi sicure: l ’intera serie conservata, che abbraccia un arco di tempo che va dal IX al XVII secolo, è distribuita in nove volumi (otto se si considera che il settimo è copia del primo) che, con i diversi duplicati (tre del primo, uno del secondo) diventano dodicil . Particolare interesse riveste, anche ai fini di questa nuova edizione, la genesi del primo. In breve: al 1229, su iniziativa del podestà Iacopo de Balduino (o Baldovini), insigne giurista bolognese2, risalirebbe il primo tentativo di riunire in un solo “corpus" la documentazione di maggiore interesse per il Comune. Il progetto, limitato alla realizzazione di un codice diplomatico delle relazioni estere, come da mandato del podestà3, venne avviato dai notai Attone Piacentino e Simone Donati e proseguito a fasi alterne, dal 1233 fino al 1254, dallo stesso Attone, da Lantelmo e da altri notai4. 1 Sulla raccolta genovese v. H. Sieveking, Relazione sopra i libri iurium di Gqnova, in « Giornale, storico e letterario della Liguria », V i l i (1907), pp. 414-438, non privo di imprecisioni; La Società Ligure di Storia Patria dal. 1917 al 1929, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », LVII (1930), pp. 239-270 (relazioni di C. Im p e ria le di S a n t’Angelo e M. B ru n e tti); C. Imp e ria le di Sant ’Angelo, Il codice diplomatico della Repubblica di Genova, in « Bullettàio dell ’istituto Storico Italiano per il Medioevo », L (1935), pp. 1-34; N. C a lv in i, Per la storia dei Libri iurium, in «Bollettino Ligustico», IX (1957), pp. 29-34; A. Rov e re , I « Libri iurium » dell’Italia comunale, in Civiltà Comunale: libro, scrittura, documento (« Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXIX/2, 1989), p. 190 e sgg. Edizione: Liber iurium Reipublicae Genuensis, a cura di E. R ic o tti, in Historiae Patriae Monumenta, V II, IX, Torino 1854-1857; parziale in Codice diplomatico della Repubblica di Genova, a cura di C. Im p e ria le di S an t’Angelo, in Ponti per la storia d’Italia, nn. 77, 79, 89, Roma 1936-1942, 2 Sul quale, v. la voce di R. Abbondanza in Dizionario Biografico degli Italiani, V, Roma 1963, pp. 521-525 e bibliografia ivi citata. 3 Cfr. Liber iurium cit,, I , n. 681; C. Im p e r ia le , Il codice diplomatico cit., p. 3, e p. 45 di questa introduzione, 4 A proposito della continuazione dopo il 1233 non è mancata l’ipotesi di una nuova raccolta: v. G. C a ro , Die Verfassung Genua zur Zeit des Potestats, .[ L ibri iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova Tale esemplare appare leggibile solo attraverso la copia eseguita nel 1253 dal notaio Nicolò di San Lorenzo che tuttavia, per disposizione del podestà Enrico Gonfalonieri, allargò gli orizzonti dell’iniziativa, includendovi anche i documenti di politica interna ritenuti di maggior spessore politico5. Da questo codice, il cosidetto Vetustior (il più antico manoscritto pervenutoci), nelle prime 48 carte del quale Nicolò di San Lorenzo avrebbe trascritto, stando al prologo, numerosi documenti da lui stesso rintracciati e poi di seguito l ’intero codice originario, e che venne successivamente aggiornato con apporti di altri notai fino al 1295, deriva, e questo è un dato sicuro, il volume Settimo (tuttora conservato ed equivocamente indicato come codice D dall’imperia le6), realizzato, su mandato del podestà Guidoto de Rodobio, dell’ 8 novembre 1267, dai notai Guiberto da Nervi e Guglielmo di San Giorgio che si alternano nel lavoro di copiatura7. Strasburgo 1891, p. 55. Sull’esistenza di registri precedenti a quelli pervenutici v. ora i capp. II e III di questa introduzione. 5 Mandato del 1 ottobre 1253: cfr. Liber iurium cit., I. n. 854; C, Imper i a l e , Il codice diplomatico cit,, p. 4 e p. 60 di questa introduzione. 6 C. Im p e r ia le , Il codice diplomatico cit,, p. 16. La sigla D (liber duplicatus ?), adottata d a ll’lMPERiALE per designare il codice Settimo, rischia di confondere il lettore rinviandolo al cosiddetto Duplicatum. Sull’attuale posizione del codice nella serie ufficiale N. C a lv in i, Per la storia dei Libri iurium cit., p. 32, ritiene che essa sia collocabile verso la fine del secolo XVI, quando la ricomparsa di Vetustior avrebbe spodestato Settimo dalla prima posizione, occupata fino a quel momento, relegandolo alla fine della serie che allora contava solo sei volumi. L’ipotesi potrebbe anche essere credibile se non dovessimo spostare almeno di un secolo la costituzione della serie e anticipare alla prima metà del Cinquecento il ritrovamento di Vetustior: v. oltre, cap. IX. Riteniamo invece più probabile che fino all’attuale legatura la serie non fosse ancora costituita, come dimostrerebbero i riferimenti archivistici presenti nel voi. V i l i (v, oltre, cap. IX ) e che solo al momento della legatura i volumi, identificati fino ad allora come libri privilegiorum, distinti tra loro per numero di carte, avrebbero assunto l’attuale denominazione di iurium e la numerazione conseguente: fatta salva la serie dei primi sei, si sarebbe aggiunta come settimo la copia del primo e quindi i voli. V i l i e IX che probabilmente non erano destinati a far parte della raccolta. 7 Entrambi i notai si rifanno al mandato dell’8 novembre 1267. H. S ie v e k in g cit., p. 415, a proposito della perdita di un volume nel 1296 (v. oltre), che egli — 1 0 — I L ib r i i u r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Da questo secondo manoscritto discende quello conservato attualmente nella Biblioteca Universitaria di Genova (indicato come A dagli editori dei Monumenta Historiae Patriae), redatto con mandato podestarile del 1301 dal notaio Rolandino de Riccardo in seguito alla dispersione avvenuta nel 1296 del codice ad usum deputatum continuum e scriptum (la nuova redazione) et exemplatum d e v er b o ad v erbum ad exemplum primi r e g i s t r i8. Questo primo registro non è però Vetustior, come si potrebbe pensare, bensì Settimo-, lo dimostrano sia l’assenza in A di tutta la documentazione inserita in Vetustior dopo il 1267, anno di redazione di Settimo , sia la successione dei documenti, identica nei due manoscritti più recenti, ma alterata in Settimo (conseguentemente anche in A) rispetto all’antigrafo dall’errata collocazione di un fascicolo in sede di legatura, sia la diversa tradizione di alcuni documenti trascritti nel più antico registro dopo la redazione del suo apografo e inseriti da Rolandino tra altri da lui stesso aggiunti nella seconda parte di A 9. Sarebbe quindi Vetustior, ad avviso della Rovere (e se ne era già accorto il Calvini10), l ’ultimo documento del quale risale significativamente al 1295, il codice disperso durante i tumulti del 1296, riapparso in seguito in epoca imprecisata. Sempre da Settimo sarebbe derivato (e qui il condizionale davvero s’impone) Duplicatum (sottinteso registrum), il codice C dell’edizione torinese, scritto, sempre su mandato del 1301, dallo stesso Rolandino de Riccardo, nel quale i documenti vennero suddivisi per materia, forse più che dietro suggestione dei criteri espressi da Iacopo identifica con quello di Guiberto da Nervi, indurrebbe a credere che si tratti di due diverse redazioni e non di un’opera condotta in collaborazione come invece appare chiaramente. A proposito di Settimo va segnalato che il proseguimento fino al 1312, indicato da V . V i t a l e , Il valore di_ un^recupero, in « Genova ». Rivista del Comune, 1^953,)n. 1, p. 26, costituisce piuttosto una ristrettissima aggiunta di documenti (12), posteriorr à l 1267, che non una cosciente continuazione. 8 Mandato del 20 giugno 1301, come da sottoscrizioni di Rolandino de Riccardo; per le motivazioni cfr, prologo in Liber iurium cit,, I, p. XIV e p. 119 di questa introduzione. 9 A. R o v e re , I «libri iurium» cit., p. 191, nota 105. 10 Ibid., p. 181; N. C a lv in i, Per la storia fa i lib ri iuntm cit., p. ,31. — 1 1 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Doria nell’indice da lui approntato per Settimo, di quello topografico adottato nel registro del 1229. Nel 1808, in ottemperanza ad un ordine particolare del Ministero degli Esteri di Parigi, non connesso, come si pensava, all’ambizioso progetto di un grande archivio imperiale secondo il decreto dell’Arcitesoriere Lebrun del 1 agosto 1805, la serie ufficiale dei libri iurium genovesi prese la via di Parigi, seguita da un altro trasporto, nel 1812, che comprendeva anche Duplicatum 11. Finivano così in Francia 10 volumi, la serie ufficiale, insieme ad altri importanti cimelii dell’archivio genovese, nell’archivio del Ministero degli Esteri, dove sono stati cartulari meccanicamente e timbrati con il timbro dello stesso ministero, mentre il volume emigrato con la seconda spedizione veniva depositato nell’Archivio Imperiale, donde rientrava in Italia nel 1816, restituito, dopo la soppressione della Repubblica di Genova, agli archivi del Regno di Sardegna e da questi alla sua sede originaria solo nel 1866. Dopo il trasporto a Parigi, sulla più consistente serie ufficiale, della quale si ignorava la collocazione fino a ritenerla irrimediabilmente perduta, calava il silenzio. Solo nel 1880 essa veniva rintracciata nell’archivio del Ministero degli Esteri francese da Henri Harrisse, che ne dava immediata comunicazione a Cornelio Desimoni, allora Sovrintendente dell’archivio genovese 12. Iniziava così il lungo cammino del recupero che si concludeva paradossalmente solo dopo la seconda guerra mondiale, in sede di trattative di pace, con la conseguente consegna alle autorità francesi degli archivi savoiardi e di quelli relativi ai territori ceduti alla Francia. Così 11 S u l trasporto a P a rig i e sul recupero v. M. G. C a n a le , Del riordinamento degli Archivi di Genova, Genova 1857; Annali genovesi dì Caffaro e de’ suoi continuatori, a cura d i L. T. B e lg r a n o e C. Im p e r ia le d i S a n t ’A n g e lo , in Fonti per la storia d’Italia, nn. 11-14 b is, I , pp. X L II-X LV III; V. V i t a l e , Intorno ai « Libri iurium » , in « Giornale storico e le tte rario d e lla L igu ria » , n.s., I l i (1927), pp. 135-144; Id ., Il valore dì un recupero c it.; G. C o s tam a g n a , Il ritorno dei codici parigini. 1. La spedizione dei documenti a Parigi, in «B o lle ttin o L ig u s tic o » , V (1953), pp. 3-7, in particolare p. 7, ove si chiariscono le rag io n i d el deposito presso g li E steri; N. C a lv in i, Il ritorno dei codici parigini. 2. Del presunto smarrimento dei L ib ri Ju rium et de quibusdam aliis, Ibid., pp. 108-110. 12 Cfr. H. S ie v e k in g c it., p. 414, nota 1. - 1 2 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a nel 1952 i libri iurium genovesi rientravano definitivamente nella loro sede naturale. Da questa lunga vicenda erano rimasti fuori i codici A e B: quest’ultimo, copia semplice del secondo volume della serie ufficiale, perché sparito dall’archivio in epoca imprecisata e assente infatti da tutti gli inventari sei-settecenteschi, il primo, indicato come d e Camera negli stessi inventari, perché asportato negli anni dell’operazione francese, probabilmente per sottrarvelo13; non a caso il rapporto De Sacy non è preciso al proposito, oscillando tra gli undici volumi della relazione e i dieci dell’appendice14. Riapparsi sul mercato antiquario nel quarto decennio del secolo, essi furono acquistati dal marchese Massimiliano Spinola e donati alla Biblioteca Universitaria 15. L’edizione dei Monumenta fu così condotta su questi due manoscritti, oltreché, per il primo volume, su Du p lica tum16 e sulle pergamene che costituiscono oggi le serie « Trattati » e « Paesi » dell ’archivio segreto della Repubblica. Solo l ’imperiale, per l ’edizione del Codice diplomatico, che tuttavia si arresta al 1202, potè giovarsi della riproduzione fotografica dei manoscritti parigini, realizzata a spese del comune di Genova 17. 13 Cfr. N. C a lv in i, Il ritorno dei codici cit., p. 110. Per la denominazione v. A.S.G., ms. 301, Inventarium omnium cartulariorum et aliarum quarumcumque scripturarum Camere, c. 9 v. 14 S. De S a c y , Rapport sur les recherches faites dans les archives du Gouvernement de Génes, in « Histoire et Mémoires de 1’Institut Royal de France », cl. d’histoire et de littérature ancienne, III (1818). Cfr. anche N. C a lv in i, Il ritorno dei codici cit., p. 33. 15 Ibid. Non ha trovato riscontro la segnalazione dell’esistenza di un esemplare del liber iurium nell’archivio Doria Pamphili di Roma: cfr. J. P f lu g ic H a r t tu n g , Iter Italicum, Stuttgart 1883, p. 81. 16 Gli editori dei Monumenta, che nell’introduzione chiamano B Duplicatum e C il II volume dell’Universitaria, hanno invertito le sigle nell’indicazione della posizione archivistica che precede ogni documento. Nella nostra edizione abbiamo indicato come Liber A e Liber B rispettivamente gli esemplari dei volumi primo e secondo della Biblioteca Universitaria, lasciando cadere le sigle adottate in precedenza che avrebbero potuto confondersi con quelle usate per la tradizione dei documenti. 17 V. V i t a l e , Il valore di un recupero cit., p. 26. — 13 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Questi in sintesi i dati in nostro possesso fino al recentissimo intervento di Antonella Rovere che, anticipando al secolo XII la prima redazione dei libri iurium genovesi e delineando conseguentemente i contorni di un perduto registro del XII secolo18, ha avviato il riesame della tradizione del primo volume, aprendo quindi la strada a questa nuova edizione, lungamente auspicata, fin da quando, nel 1906, Cesare Imperiale di Sant’Angelo la proponeva alla Regia Deputazione19, sia pure in vista di quel Codice diplomatico da lui realizzato solo dopo un trentennio. Era ben chiaro già allora, che l ’edizione torinese doveva considerarsi decisamente superata, non solo per la sua incompletezza20 : la disposizione dei documenti in ordine cronologico, che alterava la sequenza degli stessi, la mancanza della loro tradizione e della bibliografia e gli indici approssimati, pressoché inconsultabili, non rendevano giustizia a questa fonte fondamentale per la storia genovese. A tali difetti non rispondeva neppure, se non parzialmente, l ’imperiale: già l ’opzione di un codice diplomatico, con conseguente estrapolazione dei documenti dal loro contesto, mal si adattava alla piena comprensione dei libri iurium genovesi21, dei quali venivano taciute, come già fatto in precedenza, troppe sottoscrizioni, non facilmente collocabili in un disegno cronologico. Proprio da un esame globale dell’intera documentazione tramandata da questi libri, compiuto soprattutto attraverso i.1 confronto delle autentiche dei diversi testimoni, anche di quelle di Duplicatum, spesso trascurate in passato, forse nell’errata convinzione che trattandosi di copia da antigrafi conservati, esse non rivestissero alcun interesse, ha 18 A. R o v e re , I «libri iurium» cit., pp. 192, 193. 19 H. S iev e ic in g cit., p. 414, nota 1. 20 Sulle inesattezze dell’edizione torinese cfr. A. O l iv i e r i , Alcune avvertenze a farsi alla stampa già in corso del Liber iurium, in « Rivista Enciclopedica Italiana », II (1856), pp. 664-674, a sua volta non privo di imprecisioni. 21 Sulla disposizione dei documenti nelle edizioni dei libri iurium v. D. P u n c u h , Edizioni di fonti: prospettive e metodi, in Atti del Congresso « I Liguri dall’Arno all'Ebro », in ricordo di Nino Lamboglia, Albenga 4-8 dicembre 1982 («Rivista di studi Liguri», L, 1984, p. 219). — 14 — I L ib r i i u r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a preso le mosse la revisione compiuta dalla Rovere, dalla quale procede questa nuova proposta. Gli schemi posti in appendice, relativi ai primi volumi della serie, hanno favorito questo esame globale, offrendo una nuova - ci auguriamo migliore - rilettura di queste fonti fondamentali della storia genovese e ligure. Fin dal 1952 il ritorno dei codici da Parigi aveva suscitato speranze e progetti: da quello, più modesto, di pubblicare solo i documenti ancora inediti22 ad un altro, più ambizioso, inteso ad una nuova edizione, degli anni Sessanta, sviluppato nell’allora Istituto Universitario di Magistero, da un’équipe medievistica che faceva capo a Geo Pistarino. La vastità dell’impresa, nuovi indirizzi di ricerca dei collaboratori e la mancanza di un’adeguata struttura alla quale appoggiare, anche finanziariamente, l ’iniziativa, allontanarono nel tempo questa realizzazione. Se essa può essere ripresa oggi, con la speranza di poterla concludere entro un decennio, lo si deve al felice incontro di diverse disponibilità: quella di un consistente gruppo di lavoro costituito nell’ambito dell’istituto di Civiltà classica, cristiana e medievale dell’Università di Genova e della Società Ligure di Storia Patria, che si è fatta promotrice dell’iniziativa anche avviando questa nuova collana23, e quella dell ’Assessorato alla cultura della Regione Liguria che attraverso l ’assessore Ernesto Bruno Valenziano ha risposto positivamente alla nostra proposta affiancandola, E tuttavia questo incontro non sarebbe bastato da solo ad avviare l ’iniziativa se non fosse intervenuta la disponibilità offertaci da Renato Grispo, già Direttore generale per i beni archivistici, che, accogliendo questa nostra edizione nelle pubblicazioni dell’Ufficio centrale per i beni archivistici, ha permesso che la nuova collana si aprisse, nell’anno colombiano, con i libri iurium genovesi. 22 Cfr. G. P i s t a r in o , Le ricerche sulle fonti liguri medievali presso l’istituto di storia Medievale e Moderna dell'Università di Genova, in Miscellanea di Storia Ligure, I, Genova 1958, pp, 521, 522 e nota 40. 23 Cfr., per i programmi della Società Ligure di Storia Patria, D. P u n c u h in Colombo-Duemila. Stato attuale, prospettive e piani di ricerca nell'ultimo decennio del secolo, Genova 1990, pp. 9, 45, 46. — 15 — IL REGISTRO DEL XII SECOLO II L’esistenza di un liber iurium genovese più antico di quelli noti o pervenutici era già stata segnalata nel secolo scorso dall’Ansaldo, che, non trovando nelle raccolte conosciute il privilegio di Boemondo del 1098 in favore dei Genovesi, citato da Caffaro come trascritto in r e gistro 1, aveva ipotizzato l ’esistenza « fino dai tempi di Caffaro » di un « liber iurium o registro ove si notavano gli atti importanti al Comune nostro e non fu questa una novità introdotta soltanto nel 1229 dal podestà Giacomo de Balduino » 2. Negli anni Trenta del nostro secolo poi l ’imperiale, lavorando al Codice Diplomatico della Repubblica 1 Cfr. De liberatione civitatum orientis, in Annali cit., I, p. 109, che corrisponde a Codice diplomatico cit., I, n. 7. In realtà questo documento non è tramandato da nessuno dei libri iurium pervenutici, ma dal Liber privilegiorum ecclesiae lanuensis (cfr. D. P u n c u h , Liber privilegiorum Ecclesiae lanuensis, Genova 1962, n. 23). Ben difficilmente doveva essere contenuto nel perduto registro del XII secolo, al quale, come vedremo, attingeranno sia Nicolò di San Lorenzo nella compilazione di Vetustior, sia Rolandino de Riccardo in quella di Duplicatum, risultando sommamente improbabile che entrambi i notai abbiano omesso per dimenticanza o per una diversa ragione un diploma di tale importanza. Altri documenti citati da Caffaro (Annali cit., I, p. 146, corrispondenti a Liber iurium cit., I, nn. 218, 230; Codice diplomatico cit,, I, nn. 279, 280) e da Oberto Cancelliere (Annali cit., pp. 166, 205, corrispondenti a Liber iurium cit., II, nn. 7-9, I, n. 235; Codice diplomatico cit., II, nn. 3-5, I, n. 301), come scritti in Ianuensi registro, in registro nostro, in registro, sono tratti da Nicolò di San Lorenzo e da Rolandino de Riccardo (Liber iurium cit., I, nn. 218, 230, l i , n. 7; Codice diplomatico cit., I, nn. 279, 280, II, n. 3) dalla raccolta del 1229, ma per questi ultimi si potrebbe pensare ad uno scrupolo filologico dei due notai che si sarebbero serviti del testimone « migliore », in questo caso le copie autentiche di Simone Donati e Attone Piacentino dagli originali, dei quali descrivono anche i sigilli, mentre non è da escludere che, come avviene molto spesso, gli stessi documenti fossero tramandati dall’antico registro in copia semplice. 2 Cfr. Cronaca della prima Crociata scritta da Caffaro ed altra dei re dì Gerusalemme da un anonimo estratte dal Codice degli Annali genovesi esistente nella Biblioteca Imperiale di Parigi e per la prima volta pubblicate dal Socio Avvocato Francesco Ansaldo, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », I (1858), p. 64. _ 19 _ I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova di Genova, sempre sulla base di alcuni riferimenti degli Annali oltre che al diploma di Boemondo I del 1098, a quelli di « Tancredi, di Baiduino I, re di Gerusalemme, e di vari signori di Terrasanta » 3 contenuti in r e g i s t r o 4, lo fa risalire alla fine dell’XI o all’inizio del XII secolo - forse in considerazione del documento più antico citato dagli Annali - , sostenendo che esso « fu conservato in principio nell’archivio della cattedrale di San Lorenzo, almeno fino al 1122, quando venne istituita dal Comune una cancelleria » 5. 3 La citazione dell’imperiale (Il codice diplomatico cit,, p. 2) è piuttosto generica: « Annali cit., pp. 151-261». 4 Con questi registra, a cui più volte fanno riferimento le fonti coeve, non si devono confondere quei manoscritti ufficiali (consulatus / potestatìe j iteragentium), sempre richiamati come cartulari', su questo argomento cfr. A. R o v e re , I «libri iurium » cit., pp. 196, 197. s II Codice diplomatico cit., p. 2, dove parla anche di « atti trascritti e autenticati nel 1139 da un notaio Gandolfo nel registro del Comune», senza però documentare tale affermazione, dovuta forse ad un’errata interpretazione dell’autentica del notaio Guglielmo di San Giorgio, esecutore con Guiberto da Nervi di Settimo, copia di Vetustior, che recita: de registro et autentico comunis lanue, scripto manu Gandulfi notarii et translato et exemplificato manu magistri Nicolai de Sancto Laurentio, che potrebbe in effetti indurre a credere che i redattori di Settimo fossero a conoscenza di un registro nel quale avrebbe scritto Gandolfo ed al quale avrebbe attinto Nicolò di San Lorenzo, ma l ’uso di un identico formulario in altri casi - ad es. Liber iurium cit., I, n. 656: de registro et autentico comunis lanue scripto manu Michaelis Bonifacii et rescripto manu Attonis predicti et exemplificato manu magistri Nicolai de Sancto Laurentio, in cui però ci si trova di fronte ad una copia fatta nel registro del 1229 da Attone Piacentino (dal quale 10 trae Nicolò di San Lorenzo) dall’origmale di Michele di Bonifacio, di cui Attone descrive anche il sigillo - fa ritenere invece che questi notai abbiano usato sempre lo stesso formulario, ricalcandolo su quello di Nicolò di San Lorenzo. Anche 11 Puncuh (Mostra storica del notariato medievale ligure, a cura di G. C osta magna e D. P u n c u h , in « A tti della Società Ligure di Storia Pa tria», n.s., IV/1, 1964, pp. 80, 81) fa cenno all’antico registrum comunis sulla base di un’analoga autentica di Guglielmo di San Giorgio. Sempre su questi elementi io stessa ho collocato la prima redazione dei libri iurium negli anni Cinquanta del XII secolo, attribuendola al notaio Guglielmo de Columba: A, R o v e r e , Libri « iurium-privilegiorum, contractuum - instrumentorum » e livellari della Chiesa genovese (secc. XII-XV). Ricerche sulla documentazione ecclesiastica, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria», n.s., XXIV/1 (1984), p. 108. G. P is ta rin o , Sulla tradizione testuale dei — 2 0 — I L ib r i iu r iu m della R e pu bb l ica di G enova I numerosi accenni, sia di Caffaro sia dei suoi immediati continuatori, ad un registrum c om u n i s 6 non sono tuttavia - come ho già avuto occasione di d ire7 - l ’unico indizio che ci permette di risalire indietro nella storia di queste raccolte. Negli atti del XII e dell’inizio del XIII secolo tramandati dai libri iurium frequenti sono infatti i riferimenti a documenti scritti in registr o c om u n i s 8 o all’ordine di redigerne altri nello stesso9. trattati tra Genova e Novi del 1135 e 1157, in «Rivista di Storia, Arte e Archeologia per le province di Alessandria ed Asti », LXXX-LXXXI (1971-1972), p. 200, ha intravvisto invece l’esistenza di un registro più antico per un riferimento contenuto in una sottoscrizione di Lantelmo: cfr. Liber iurium cit., I, n. 231, Codice diplomatico cit., I, n. 291. 6 Cfr. Annali cit., I, pp. 46, 48, 74, 109, 121, 128, 166, 169, 205, 229; II, p. 132; IV (ma siamo già nel sec. XIII inoltrato), pp. 5, 10. 7 Cfr. A. R o v e re , I « libri iurium » cit,, p. 192 e sgg. 8 Cfr. Liber iurium cit., I, nn. 189, 192, Codice diplomatico cit,, I, nn. 239, 241 (1153): ut scriptum est in registro comunis lanue et in hac laude', Liber iurium cit., I, n. 119, Codice diplomatico cit,, I, n. 161 (1146): sicut scriptum est in registro lanuensium\ Liber iurium cit., I, n. 149, Codice diplomatico cit., I, n. 198 (1149): sicut scriptum est in registro; Liber iurium cit., I, n. 279, Codice diplomatico cit., II, n. 54 (1170): Cum inde marchio ad predictos consules querimoniam fecisset allegans quod in registro hec minus scripta fuerant de conventione (dei 1155) quam ei consules communis fecerant atque firmaverant4, Liber iurium cit., I, n. 307, Codice diplomatico cit., II, n. 90 (1174): Fidelitatem et pactionem omnem que est in registro comunis lanue scripta; Liber iurium cit., I, n. 329, Codice diplomatico cit., II, n. 128 (1180): sicut in registro comunis continetur, Liber iurium cit., I, nn. 425 (1199), 495 (1209), Codice diplomatico cit., III, n. 60 (1199): secundum quod in registro comunis scriptum est et ordinatum; Liber iurium cit., I, n. 456 (1203): pro aliqua demum conventione quam comune lanue fecisset comitibus Lavanie vel antecessoribus suis pro aliqua conventione in registro vel extra registrum scripta; Ibid., I, n. 903 (1258): Et predicta statuit et laudavit propter laudes et pronunciaciones antiquas quas iidem dominus capitaneus et anciani invenerunt in registro comunis. . . et etiam visa laude, statuto et ordinamento registri comunis lanue, salvo tamen iute cuique persone que per publicum instrumentum quod habuisset ante laudem positam in registro et que laus facta fuit in MC trigesimo quarto possit ostendere. 9 Liber iurium cit., I, n. 140, Codice diplomatico cit., I, n. 185 (1148): hanc vero laudem fecerunt quoniam sacramento tenebantur decreto brevium emendatorum hanc laudem huiusmodi facere et in registro scribere; Liber iurium cit., I, I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Sempre a questa fonte ci riportano le annotazioni coeve a due pergamene del 1197 e 119810, in calce alle quali un’unica mano ha scritto exemplatum es t in registro, e ad alcuni documenti contenuti in una pergamena del secolo XII-XIIIu, dove si legge che questi sono esemplati d e registro comunis la n u e in quo prescripta iu r am en ta . . . conscripta sunt p e r manum Guillelmi d e Columba oppure sicu t in e o d em registro p e r manum eiu sdem Willelmi notarii publici reperitur conscriptum, espressioni che rivelano la derivazione da un registro dove i documenti sarebbero stati scritti dal notaio Guglielmo de Columba, attivo negli anni Quaranta del XII secolo e di cui non si ha più traccia dopo il 1153 12. È certo che i notai Nicolò di San Lorenzo, nella redazione di Vetustior, Lantelmo, nella continuazione del registro iniziato nel 1229 su mandato del podestà Iacopo de Balduino 13, e Rolandino de Riccardo, realizzando Duplicatum, hanno attinto ad un precedente registro, come denunciano chiaramente le autentiche di alcune copie 14. n. 232, Codice diplomatico cit., I, n. 292 (1157): hoc in registro laudaverunt inscribi-, Liber iurium cit., I, n. 240, Codice diplomatico cit., I, n. 310 (1162): et ita in registro inscriberetur-, Liber iurium cit., I, n. 261, Codice diplomatico cit., II, n. 38 (1168): quod ideo factum est quoniam per emendatores brevium qui pro comuni totius civitatis electi fuerant et consuetudinem civitatis reformaverant, iuramento coacti fuerunt - i consoli - secundum modum et tenorem superius diffinire, laudare et in registro hoc facere scribere et testari-, Liber iurium cit., I, n. 572 (1222): hec omnia predicta scribantur in statuto sive in registro comunis lanue-, Ibid,, n. 617 (1225): et in registro commis lanue poni et scribi tussit. 10 Archivio di Stato di Genova, Archivio Segreto, nn. 2721/48, 50. 11 Ibid., n. 2720/23-25, 28, 30, che confermano quanto qualche decennio dopo dichiarerà Lantelmo (cfr. schema generale, nn. 128, 129: de quadam scriptura in registro comunis lanue, manu Guillelmi de Columba) e circa un secolo più tardi Rolandino (ibid., nn. 86, 87: hec exempla, scripta manu Guillelmi de Columba . . . de registro antiquo). 12 Cfr, schema generale, n, 160. 13 Questa raccolta verrà indicata per comodità come E liber o registrum del 1229 anche quando si farà riferimento alla sua continuazione negli anni successivi. 14 Gli editori (e non solo quelli dei libri iurium genovesi) hanno troppo spesso trascurato le formule di autenticazione, privandoci così di una fonte indi— 22 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Nelle , prime 48 carte di Vetustio r15 solo in due casi viene dichiarata la dipendenza da un registro: la prima per una serie di documenti degli anni 1109-1151, alcuni dei quali manu Guillelmi d e Columba, altri senza nessuna autentica 16, la seconda per un documento del 1225 in registro comu n is la n u e scripto, manu Bonivassalli Caligepalii17, ma più di un elemento porta a ritenere che tale dipendenza sia di gran lunga superiore a quanto dichiarato dallo stesso Nicolò di San Lorenzo 18. Nel prologo di Vetustior si fa riferimento alle difficoltà di rintracciare privilegia, co n v en tio n es , fidelitates vassallorum, laudes e t instrumenta d iv erso rum n e g o cio rum comun is la n u e e t alia diversa rerum n e g ocia 19 che non sarebbero però dispersi - e quindi di difficile consultazione - nei cartulari notarili o nelle pergamene, come si legge in analoghe introduzioni ad altri libri iu r ium 20, ma in pluribus voluminibus re g istr o rum : di qui la necessità di raccoglierli in un unico volume per renderne più facile la consultazione e più sicura la conservazione. Il compito di Nicolò di San Lorenzo sembrerebbe quindi semplificato rispetto a quello di molti colleghi di altre città italiane ed anche genovesi: non si tratterebbe infatti di una lunga ricerca condotta in più spensabile di indagine storico-diplomatistica, mentre, in particolare quelle di Duplicatum, messe in relazione con le corrispondenti delle altre raccolte, soprattutto di Vetustior, si stanno rivelando fondamentali per la tradizione della raccolta genovese. 15 Subito dopo queste 48 carte Nicolò di San Lorenzo ha trascritto il registro del 1229, compreso il prologo con il quale il podestà dà il mandato di esecuzione e ne motiva le ragioni. 16 Cfr. schema generale, nn. 114-142. »7 Ibid., n. 2.75. 18 Una prova di ciò è costituita da una serie di documenti che Nicolò di San Lorenzo dichiara esemplati ab illo quod Bertholotus Alberti sumpsit ab originalibus Granarli de Pinasca, Guillelmi de Columba et lohannis (cfr. schema generale, nn. 266-268), mentre nell’autentica ad uno di questi {ibid., n. 266) lo stesso Bertolotto scrive: cum sententia ipsa scripta esset per manum Granarii de Pinasca. . . in registro posui. 19 Cfr. p. 3 della nostra edizione. 20 Su questa prima fase della redazione cfr. A. R o v e re , I « libri iurium » cit., pp. 169-173 e bibliografia ivi citata. — 23 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a direzioni, ma della semplice fusione del materiale già raccolto in precedenza in altri registri. E Nicolò di San Lorenzo deve essersi attenuto rigorosamente a questo principio, anche se, almeno nelle prime 48 carte, si ha l ’impressione che cerchi di esplicitarlo il meno possibile, mantenendo una certa ambiguità nella definizione degli antigrafi21. Qualche certezza in più sulla derivazione della prima parte di Vetustior dal registro del XII secolo ci viene dall’analisi delle autentiche che Rolandino de Riccardo in Duplicatum appone alle copie degli stessi documenti contenuti in queste carte. In tre casi egli attinge direttamente al registro antico scritto manu Guillelmi d e Columba o Willelmi Caligep a lii22, ma più spesso si serve del registro del 1229 e in particolare dei documenti aggiunti dopo il 1233 dal notaio Lantelmo, che in più di un’occasione si rifà, per gli atti che ci sono giunti anche attraverso le prime 48 carte di Vetustior, alla stessa raccolta antica23, manifestando molta incertezza quando si trova ad autenticare documenti senza sottoscrizione precedente, ed eccolo allora dichiarare la derivazione ex/de quadam scriptura in registro comu n is la n u e scripta u , aggiungendo, quando ne riconosce la scrittura, il nome del notaio25, o, più genericamente de/ex registro comunis lan u e, oppure d e v e te r i registro comu n is l a n u e 26. 21 La derivazione dall’originale è denunciata con l ’espressione generica ex/ ab autentico, quella da copia con ab illo quod N sumpsit ab originalibus NN (cfr. schema generale, n. 268), che si estende anche agli originali estratti da un notaio diverso dal rogatario: cfr. Ibid,, nn. 277-279. 22 Ibid., n. 86, che non reca nessuna sottoscrizione precedente, ma viene autenticato da Rolandino insieme al n. 87 (originale di Guglielmo de Columba) - hec exempla scripta manu Guillelmi de Columba - prova ulteriore che anche documenti non autenticati da Guglielmo de Columba dovevano essere di suo pugno; e nn. 245, 250. 23 Ibid., nn. 98 (tratto da una copia del notaio Madius, scriba comunis, su pergamena, che a sua volta lo deriva dal registro), 256, 257, 260-263. 24 Ibid., nn. 31, 48, 49. 25 Ibid., n. 257, dove Lantelmo attribuisce la scritturazione al notaio Bonvassallo Caligepalio, che interrompe la sequenza degli originali di Bertholotus Alberti. 2« Ibid., nn. 50, 192, 251, 266, 273. — 24 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a In tutti questi casi l ’apparato critico dimostra una comune derivazione di Vetustior e Duplicatum, sia per i documenti che Rolandino trae direttamente dal registro antico, sia per quelli che deriva dallo stesso registro attraverso il liber del 1229. A por fine ad ogni interrogativo interviene una delle preziose postille di Iacopo Doria27 a Settimo, che, se scoperta nella fase iniziale del nostro studio, ci avrebbe fatto procedere più rapidamente e su binari più sicuri nella ricerca di questo mitico liber-, vi si legge infatti: Nota quod in registro pa rv o u n d e est exemplatum i s t u d r e g i s t r u m non es t aliquod d e isto nisi ibi « Nos la n u en s (ium) con su les » e t c . 28 27 Su Iacopo Doria, l ’ultimo degli annalisti genovesi e archivista del Comune, cfr. C. Im p e ria le d i S an t’Angelo, Iacopo Doria e i suoi Annali, Venezia 1930; Annali cit,, V, pp. XXIX -LXI; G. P e t t i Balbi, Caffaro e la cronachistica genovese, Genova 1982, p. 68 e sgg,; G. A rn a ld i, Gli Annali di Iacopo Doria, il cronista della Meloria, in Genova, Pisa e il Mediterraneo tra Due e Trecento: per il VII centenario della battaglia della Meloria (« Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXIV/2, 1984), pp. 585-620. A c. 2 n.n. r. di Settimo egli si definisce custos pro comuni tam privilegiorum quam etiam registrorum et aliarum scripturarum comunis, 28 Cfr. Settimo, c. 33 v. II Doria, pur conoscendo Vetustior, sul quale verga qualche rara annotazione, ha postillato Settimo, anche se ai suoi tempi Vetustior era il registro più completo, ma probabilmente conservato in cancelleria, mentre la sua copia (Settimo) era a disposizione del Doria in archivio: cfr. a questo proposito A. R o v e r e , I « Libri iurium » cit., p. 182. La sua attività non si limitò ai libri iurium, ma, sempre in relazione a questi, si rivolse anche alle pergamene, oggi conservate nell’Archivio di Stato di Genova, nel fondo « Trattati » dell’Archivio Segreto, molte delle quali recano annotazioni tergali di suo pugno o, in qualche caso, di mano di suoi probabili collaboratori - interrompendosi con il 1299, anno non lontano dalla scomparsa del Doria, che risulta già defunto nel 1305 (Annali cit., V, p. LXI) - , che segnalano la presenza o meno del documento in questione in una delle raccolte comunali, con una semplice R maiuscola tagliata per registratum o con ulteriori specificazioni: non est in registro, habeatur conscilium (A.S.G., Archivio Segreto, n. 2721/8), non est in registri nec est opus (ibid,, n. 2733/44, 50), scripta est in registro (ibid., n. 2723/3), factumIpositum est in registro (ibid., nn. 2723/49 e 2722/27, ma di quest’ultimo documento non c’è traccia in alcuno dei registri pervenutici), in registro (ibid., nn. 2723/57, 2737 A/32, che in realtà non sono in alcun registro, a mano che il Doria non li abbia confusi con altri dello stesso argomento e della stessa data: cfr. schema generale, nn. 679 e 724), oppure ponatur in registro (A.S.G., Archivio Segreto, — 25 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova La prima parte di Vetustior deriverebbe quindi, ad eccezione del gruppo di documenti a cui si riferisce l ’annotazione e che Nicolò di San Lorenzo esempla dai libri consulatus o p o t e s t a t i e 29, da un registro, identificabile con quello del XII secolo, definito parvum dal Doria, sicuramente per le dimensioni e non per lo spessore se ammontava, sulla base di un’altra annotazione dello stesso Doria, ad almeno 605 carte30. Un’altra postilla dello stesso archivista del comune fà sorgere però un dubbio: a c. 68 v. di Settimo egli ha infatti scritto in se cu n d o (tercio in sopralinea) registro pa rvo es t adhuc d e papa Urbano d e isto fa cto in fo lio L I 31, Due o addirittura tre sarebbero quindi i registra parva, al secondo e al terzo dei quali Iacopo Doria non fa mai riferimento se non in quest’occasione. Impossibile riuscire a stabilire se già nel XII secolo si era dato il via a ben tre registri o se gli ultimi due parva siano da attribuirsi al secolo seguente, anche se l’assenza dalla raccolta più antica - almeno stando a quanto Nicolò di San Lorenzo e gli altri notai vi hanno attinto - di documenti papali, imperiali e relativi all’Oriente, giustificherebbe la presenza di registri complementari rispetto a questo32, sempre li. 2721/22), esortazione che è stata raccolta dai successivi redattori dei libri iurium, trovandosi il documento nel Liber A e in Duplicatum (cfr, schema generale, n. 936). Analoghi riferimenti alle pergamene sono presenti anche in Settimo-, cfr., ad es., la nostra edizione, n, 104 (non inveni autenticum). 25 Cfr. schema generale, nn. 207-214. 30 Cfr. Settimo, c. 277 r.-. Hic debet poni quod est in registro parvo in DLXXXV et in cartis V i l i sequentibus, scilicet de sentenciis datìs super hec per comune Florentie et in DLXXXXVIII et DLXXXXVIIII et in DC, DCI, DCII, DCIII, DCIIII, DCV. 31 I documenti in questione dovrebbero essere quelli tramandati da Vetustior, a c. 6&v. (cfr. schema generale, nn. 326, 327), non passati in Settimo e quindi nel Liber A, che Nicolò di San Lorenzo sembra derivare dal registro del 1229. 32 Un’analoga divisione in più registri è stata realizzata, sia pure in epoca più recente, a Venezia, dove, nel XIV secolo, la documentazione relativa alle regioni orientali è contenuta nel Liber Albus, mentre quella relativa all’Occidente occupa il Blancus: cfr. A. R o v e re , I « libri iurium » cit., p. 164, nota 12. — 2 6 — I L ib r i iu r iu m . della R e pu bb l ica di G enova ferma restando la possibilità che si tratti invece di raccolte parallele, destinate ad usi diversi33. Ad una di queste raccolte potrebbe rimandare la sottoscrizione ad una copia del 1254 del controverso diploma di Baldovino I per il comune di Genova. Il redattore, il notaio Vivaldo di Soziglia, dichiara di averla esemplata nel 1254 ab autentico scripto in registro comu n is la n u e p e r manum pu blicam} ma le varianti rispetto alle redazioni in Vetustior e Duplicatum, che derivano entrambe dal registro antico, escluderebbero un comune antigrafo M. L’esistenza di più libri al momento della redazione di Vetustior renderebbe d’altra parte meno enfatica l ’espressione del prologo, secondo cui il materiale sarebbe disperso in pluribus voluminibus registr o rum, pluralità che, in caso contrario, sarebbe ridotta a due sole raccolte: quelle del XII secolo e del 1229. Pur ammettendosi la possibiltà dell’esistenza di altri due registri già nel XII secolo, la sostanziale derivazione di Vetustior da un unico liber antico non dovrebbe tuttavia essere messa in discussione: oltre all’osservazione del Doria, la stessa successione più o meno cronologica dei documenti, pur con qualche interpolazione successiva, e, da un certo momento in poi, l ’alternarsi di blocchi dovuti a notai diversi sembrano ricondurre ad un unico registro, alla realizzazione del quale si sono succeduti nel tempo più notai35, non potendosi tuttavia del tutto escludere la possibilità di qualche apporto da altre fonti. 33 Sull’esistenza, in molte esperienze comunali, di una pluralità di esemplari destinati ad una diversa utilizzazione cfr. Ibid., pp. 18 0 -18 2 . 34 Cfr. schema generale, n. 61 (per comodità si fà riferimento allo schema, anche per i documenti già editi, con l’avvertenza che la numerazione coincide con la nuova edizione). In particolare vale la pena di sottolineare la diversa collocazione della frase Eandem securitatem cuicumque dedero terram meam facere vobis faciam in due punti diversi, seguita, nella tradizione di Vetustior e Duplicatum da Duo homines iuraverunt Ianuensibus pro rege, là dove nella copia del 1254 si legge Hii omnes iuraverunt Ianuensibus prò rege. La data della copia rende tuttavia possibile che essa derivi in realtà da un esemplare tramandato nel registro del 1229 o in un’altra raccolta iniziata nel XIII secolo. 35 Anche l’ordine dei documenti derivati in Duplicatum da un registrum vetus del XII secolo, identico rispetto a quello di Vetustior, fa pensare ad un’unica — 27 I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Occorre però ancora cercare di chiarire se in ulteriori riferimenti a registri preesistenti richiamati, con attributi diversi, sia in Vetustior sia nelle altre raccolte, si possa riconoscere il liber del XII secolo del quale si sono serviti Nicolò di San Lorenzo per la prima parte di Vetustior e, per gli stessi documenti, sia Lantelmo nel liber voluto dal Baldovini, sia Rolandino de Riccardo in Duplicatum, oppure se si tratti di registri diversi. Per meglio procedere in questo tentativo di identificazione e delimitazione dei vari libri iurium dei quali si conosce l ’esistenza solo attraverso accenni in raccolte posteriori o in altre fonti documentarie o narrative sarà utile nel contempo cercare di collegare questi accenni con l ’opera dei notai più attivi nelle singole raccolte, determinandone l ’attività. Dopo una seconda sezione, derivata totalmente dal liber del 1229 36, Nicolò di San Lorenzo cambia ancora una volta la sua fonte, dichiarando di avere trovato la documentazione successiva in alio registro, nel quale avrebbero operato, tra il 1242 e il 1254, oltre a vari notai non meglio specificati, Anseimo de Castro, Iacopo Bonaccorso e lo stesso Nicolò di San Lorenzo37. Iacopo Doria, a proposito di una serie di documenti relativi ai giudici cagliaritani, annota che essi sono presenti in armario d e Sardinea (gli originali) et in alio registro ; item sunt in registro p a r v o 38. Questi documenti dovrebbero essere tramandati solo dal Liber A e da Duplicatum, dove si presentano nello stesso ordine, che ne traggono uno ab autentico registro comunis la n u e exemplato et scripto manu Guillelmi raccolta alla quale hanno attinto i due notai e probabilmente anche lo stesso Lantelmo. 36 Cfr. schema generale, nn. 280-652. 37 Ibid., nn. 653-724. 38 Cfr, Settimo, c. 116 r. (l’annotazione si riferisce al n. 417): Nota quod plura scripta sunt de iudìcìbus Kalaritanis que non inveniuntur in hoc libro, set sunt in armario de Sardinea et in alio registro; item sunt in registro parvo in DLXXVII« DLXXVIII«. I L ib r i i u r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Mafoni a p r iv ileg io eius manu s c r i p t o 39, gli altri direttamente dagli originali 40. Sulla base della dichiarazione del Doria esisterebbe quindi, oltre alla raccolta del XII secolo, anche un aliud registrum, di non facile identificazione soprattutto in rapporto aìValiud di cui si serve Nicolò di San Lorenzo. Rolandino de Riccardo, facendo riferimento agli antigrafi, sembra distinguere i v etera o antiqua registra, nei quali sono sicuramente riconoscibili la raccolta del XII secolo41 e quella del 1229 42, dall’unico che essendo il più vicino a lui tale non considera, cioè da Settimo, cui riserva costantemente gli attributi publicum e a u t en t icum 43, anche se autentica registra sono definiti in alternativa, soprattutto nella prima parte di Duplicatum, quegli stessi libri nei quali sono identificabili i registri considerati altrove v etera o antiqua44. 39 Forse solo questo documento (cfr. Liber iurium cit., I, n. 883) era contenuto nelle due carte citate dal Doria, visto che nel Liber A e in Duplicatum, sicuramente di formato maggiore (sul formato di questi registri v. sopra, pp. 25, 26), i documenti dei giudici cagliaritani occupano ben sei carte. 40 I documenti a cui accenna Iacopo Doria, oltre a quello già esaminato, dovrebbero essere identificabili con Liber iurium, II, n. 14; I, nn. 882, 885, 892, 886, 893, 859, 884, 889, 902, tramandati nel Liber A a c. 341 e sgg., e in Duplicatum a c. 108 e sgg. nello stesso ordine. 41 Sono frequenti i richiami ad un registro scritto di volta in volta da Guglielmo de Columba, Guglielmo Caligepalio, Bertolotto Alberti e Bonvassallo Caligepalio, notai attivi tra la metà del secolo XII e i primi decenni del XIII: cfr. schema generale, nn. 86, 206, 245, 250. Che si tratti del registro dal quale deriva la prima parte di Vetustior è confermato dall’apparato critico degli stessi documenti che non offre mai varianti tali da dare adito a qualche dubbio sulla comune derivazione. 42 Cfr. in particolare i frequenti richiami a Simone Donati, Attone Piacentino e Lantelmo, principali redattori della raccolta voluta da Iacopo de Balduino: cfr. schema generale, nn. 280-652. 43 In questi casi Rolandino dichiara di derivare ex autentico o publico registro comunis lanue, scripto manu Guiberti de Nervio o Guillelmi de Sancto Georgio: cfr. a titolo di esempio schema generale, nn. 738, 742, 743. 44 Cfr. ad es. schema di Duplicatum, cc. 26 r., 107 r. dove è facilmente _ 29 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova Solo eccezionalmente e solo nel Liber A. egli dichiara di avere esemplato una serie di atti, non presenti in Vetustior, d e registro p a r v o 45, o d e minori r e g i s t r o 46 scritto ora manu magistri Nicolai d e Sancto Laurentio - con mandato del 1255, e quindi in epoca posteriore alla sua attività in Vetustior - , ora manu la c o b i Bonacursi, gli stessi notai che partecipano alla redazione d é l ’aliud, che potrebbe quindi identificarsi con questo parvum o minus registrum, nel quale sono forse riconoscibili il secondo o il terzo parvum a cui fa un rapido cenno Iacopo Doria47, a meno di non pensare che Nicolò di San Lorenzo e Iacopo Bonaccorso, oltre che a Vetustior e aìValiud abbiano lavorato anche al registro del XII secolo, nel quale del resto in questi anni - i due notai operano con mandati del 1253 e del 1255 - si scriveva ancora48, A favore dell’identificazione dell 'aliud di cui si serve Nicolò di San Lorenzo con questo parvum o minus utilizzato da Rolandino de Riccardo depone un altro elemento di non poco conto: tutti i documenti sono omogenei per contenuto, riguardando, per così dire, la politica estera del comune genovese e i suoi rapporti con il dominio, il che tra l ’altro induce a ritenere che questa raccolta possa rappresentare la continuazione del liber compilato proprio in quest’ottica per volere del Baldovini49. riconoscibile, attraverso i nomi dei redattori, il registro del 1229; c. 42 r.: il riferimento a Guglielmo Caligepalio ci riporta alla raccolta del XII secolo, 45 Cfr. schema generale, n. 1029: de registro parvo comunis lanue scripto manu magistri Nicolai de Sancto Laurentio, ab illis videlicet que idem magister Nicolaus exemplavit ab instrumentis scriptis per diversas manus notariorum. 46 Ibid., n. 1021: de minori registro comunis lanue scripto manu lacobi Bonacursi ab illis videlicet que idem lacobus exemplavit et sumpsit ex instrumentis scriptis per publicas manus diversorum notariorum. 47 V. sopra, pp. 25, 26. 48 V. oltre, p. 36. 49 Sulla base di questa caratteristica di omogeneità di contenuto altri gruppi di documenti avrebbero potuto far parte di questo registro, in particolare quelli redatti da Vivaldo de Suxilia e Nicolò di San Lorenzo, con mandato del 1255, e da Guglielmo Mafonus, con mandato del 1256, tramandati, e nello stesso ordine, solo dal Liber A e da Duplicatum, nel primo dei quali Rolandino de Riccardo dichiara di avere esemplato ex registro o ex autentico registro, nel secondo _ 3 0 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Più problematico risulta invece delimitare l ’attività di Lantelmo: infatti, mentre in un primo tempo alcuni documenti tratti da Nicolò di San Lorenzo dall’antico registro e da Rolandino ex registro veteri/antiquo/ autentico comu n is la n u e scripto manu Lantelmi™, che a sua volta deriva d e registro comu n is l a n u e , ci avevano indotto ad ipotizzare l ’esistenza di un altro registro v etu s non utilizzato da Nicolò di San Lorenzo, nel quale avrebbe scritto Lantelmo, derivando in qualche caso dal v etu s del secolo precedente51, la perfetta coincidenza delle autentiche di Lantelmo ai documenti che Nicolò esempla dalla raccolta del 1229 e Rolandino ex v eter i registro manu Lantelmi, oltre alla mancanza di varianti significative nelle due tradizioni, ci fa riconoscere un unico registro, identificabile con quello del 1229, al quale hanno attinto i due notai. La preferenza accordata dal redattore di Vetustior ai documenti in copia semplice del registro antico di fronte alle copie autentiche di Lantelmo nella raccolta iniziata nel 1229, preferita per gli stessi documenti da Rolandino, è spiegabile con la consapevolezza da parte di Nicolò di San Lorenzo che Lantelmo in quei casi dipendeva dallo stesso registro del XII secolo, come emerge dalle autentiche di quest’ultimo, il che giustifica la scelta del notaio di servirsi della fonte più antica e diretta52. Nicolò di San Lorenzo e Lantelmo avrebbero però lavorato su uno stesso registrum v etu s dal quale Rolandino de Riccardo deriva in Duplicatum tre gruppi di documenti53 in cui sono compresi atti che in ex autentico o ex veteri registro (cfr. schema generale, nn. 1030-1032, 1045-1051, 1054). so Ibid., nn. 31, 48-50, 256, 257, 260-263, 266, 267, 273. 51 A questo proposito cfr. A. R o v e re , I « Libri iurium » cit., pp. 194-195. 52 Fanno eccezione due documenti (cfr. schema generale, nn. 47 e 126), che Lantelmo deriva dagli originali, ma si tratta probabilmente di una svista di Nicolò di San Lorenzo, che in un’altra occasione [ibid., nn. 43, 525) ha rimediato ripetendo lo stesso documento già trascritto dal registro del XII secolo, dove era tramandato in copia semplice, ricorrendo, la seconda volta, alla copia autentica da originale realizzata da Lantelmo nel liber del 1229. 53 Cfr. schema di Duplicatum, cc. 331 v. - 332 r. (schema generale, nn. 31, 1050, 718), 335 v. - 336 (ibid., nn. 466, 717), 351 v. - 353 r. (ibid., nn. 251, 462, 720). — 31 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova Vetustior provengono dalla raccolta del 1229 54 e dall’a liu d55, oltre a due tramandati direttamente dal liber del XII secolo in Vetustior, e indirettamente, attraverso l ’opera di Lantelmo, in Dup lica tum56. Nonostante che in questo caso Vetustior derivi da tre diversi registri e Duplicatum solo d e registro veteri, nessuna variante significativa conduce con sicurezza ad una diversa derivazione; tutte le divergenze tra le due tradizioni sono riconducibili tanto all’antigrafo o agli antigrafi quanto alle redazioni successive: così alcune omissioni, come anche la mancanza in Duplicatum della continuazione di un documento articolato in Vetustior in due parti, con due autentiche autonome, interrotto in Duplicatum dopo la prima57 o, nella sottoscrizione di Nicolò di San Lorenzo, la variante d em p t o /diminuto e la trasformazione del giorno del mese del mandato del podestà al notaio da XXX in XIII in Duplicatum 58. In questa situazione di totale incertezza si apre perciò la strada a tre diverse possibilità: l ’esistenza di un altro registro, parallelo alla raccolta del 1229 e all 'aliud, redatto dagli stessi notai in perfetto sincronismo, e dove avrebbero potuto confluire ad opera di Lantelmo anche quei documenti che in Vetustior sono tratti dal liber del XII secolo. Una tale proliferazione di raccolte documentarie volute dal Comune, che produrrebbe almeno una quadruplicazione degli atti, per non tener conto della ripetizione nei successivi registri che derivano da 54 Cfr. schema generale, nn. 462, 466. ss Ibid., nn. 717, 718, 720. « Ibid., nn. 31, 251. 57 Ibid., n. 718: Duplicatum omette il brano che inizia con Item invenerunt dicti tractatores. . . (cfr. Liber iurium, I, n. 850, col. 1177). Il documento risulta autenticato nell’antigrafo da Nicolò di San Lorenzo, con mandato del 1252. Le omissioni della seconda parte e della seconda autentica si potrebbero attribuire ad un diverso registro nel quale Nicolò di San Lorenzo avrebbe trascritto solo la prima parte, mentre nel liber dal quale dipende Vetustior potrebbe aver rimediato alla dimenticanza completando il documento ed aggiungendo un’altra autentica, così come, ma con minor probabilità, si potrebbe imputare a Rolandino de Riccardo, che, pur derivando dallo stesso antigrafo di Vetustior (cioè Valiud registrum) potrebbe aver omesso la seconda parte, considerando concluso così il documento. 58 Ibid., n. 720, anche se la trasformazione di XXX in XIII da parte di Rolandino de Riccardo risulta difficilmente spiegabile. — 32 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Vetustior, sembra però difficilmente giustificabile, soprattutto in assenza di qualsiasi dato che ne riveli l ’esistenza, pur ammettendosi usi e destinazioni diversi per le diverse raccolte. Una seconda possibilità, non maggiormente credibile, sarebbe la derivazione di Rolandino da due registri: quello del 1229, nel quale, come in altri casi, Lantelmo avrebbe riportato documenti dal liber del XII secolo, e 1 'aliud. La dichiarazione di avere esemplato da un unico registro si potrebbe spiegare con la consapevolezza che i due libri, il secondo dei quali come si è detto potrebbe essere la continuazione del primo, rappresentassero idealmente un unicum. Una terza e forse più concreta ipotesi è che Rolandino ricorra al registro del 1229, sul quale Nicolò di San Lorenzo potrebbe avere lavorato parallelamente all 'aliud, eseguendovi delle copie perfettamente sincrone, autenticate nello stesso momento con un’identica sottoscrizione, ipotesi avvalorata anche dalla mancanza di varianti significative tra i documenti derivati in Vetustior dalla raccolta del 1229, in Duplicatum d e v eter i registro, tutti autenticati nell’antigrafo da Lantelmo. La dipendenza dal registro del XII secolo sembra quindi limitata alle prime 48 carte di Vetustior e alle copie degli stessi documenti nella raccolta del 1229 e in Duplicatum, a meno di non prendere in considerazione la possibilità che il parvum o minus registrum dal quale Rolandino de Riccardo trae due serie di documenti59 sia sempre il liber antico, continuato dagli stessi redattori che hanno preso parte anche alla formazione di altre raccolte; in questo caso però, considerando la pluralità di aggettivi con i quali Rolandino de Riccardo qualifica gli stessi registri, non è da escludere che possano derivare dalla raccolta più antica anche altri documenti60 tramandati dal Liber A e da Duplicatum o da uno 59 V. sopra, p. 27. 60 Questi documenti risultano redatti nell’antigrafo dallo stesso Nicolò di San Lorenzo (cfr. schema generale, nn. 1022-1029, 1038-1051), con mandati del 1252 e 1255, da Vivaldo de Suxilìa {ibid., nn. 1030-1032), con mandato del 1253, e da Guglielmo Mafonus (ibid., n. 1054); mentre la comune derivazione delle due redazioni in 'Duplicatum e nel Liber A risulta confermata dalla verifica testuale, la loro assenza in Vetustior impedisce un analogo controllo. — 33 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a dei due, non presenti in Vetustior, anche se il contenuto di questi atti, tutti relativi alla politica estera del comune genovese, come quelli tratti dall’izliud, farebbe propendere piuttosto per una derivazione da quest’ultimo, se non addirittura dal codice del 1229. Risulta inoltre impossibile stabilire il numero delle raccolte esistenti al tempo della realizzazione di Vetustior, essendo troppe le variabili in gioco. Si può solo indicare un massimo di cinque unità, nell’ipotesi che esistessero tre registri del XII secolo, quello del 1229 e 1 'aliud di Nicolò di San Lorenzo, identificando con uno di questi il liber indicato come aliud da Iacopo Doria61, e un minimo di tre, se il secondo e il terzo ¦parvum ai quali fa riferimento lo stesso Doria si potessero attribuire al XIII secolo ed identificare rispettivamente con la raccolta del 1229, di cui non conosciamo la dimensioni (se sempre al criterio delle dimensioni e non a quello dello spessore si è attenuto l ’ultimo annalista genovese) e l 'aliud, che, come abbiamo detto, si potrebbe anche riconoscere nel p arvum o minus a cui fa cenno Rolandino de Riccardo, e distinto dal parvum indicato dal Doria. Purtroppo non ci è pervenuto nessun dato relativo all’ideatore della più antica raccolta, che ne ha voluto la realizzazione e forse ha dettato i criteri di scelta del materiale documentario da inserirvi, il che avrebbe permesso di stabilire il momento preciso di inizio: è probabile che il liber non fosse preceduto da alcun preambolo, che Nicolò di San Lorenzo avrebbe certamente copiato, così come ha fatto per il registro del 1229, mentre la completa - o quasi - assenza di copie autentiche62 ci priva 61 Si potrebbe infatti trattare àcWaliud di Nicolò di San Lorenzo, sicuramente in pieno sviluppo in quegli anni, come del registro del 1229, continuato ancora dopo la sua trasposizione in Vetustior, non dimentichiamo infatti che i documenti dei giudici cagliaritani (sui quali v. sopra, p. 28) ad eccezione di uno (cfr, Liber iurium cit., II, n. 14, del 16 maggio 1179), sono posteriori al 1256. 62 L’unica copia autentica che ci permette di stabilire un punto fermo nell’evoluzione del registro è quella del notaio Giovanni dall’originale di Oberto, su mandato dei consoli del 1155, a c. 28 r di Vetustior (cfr. schema generale, n. 178). Le rimanenti tre copie autentiche, prive di mandato e quindi di precise indicazioni cronologiche, derivate nelle prime 48 carte di Vetustior dal registro antico, sono attribuite al notaio Bertolotto Alberti, attivo agli inizi del secolo XIII (ibid. nn, 266-268). — 34 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a di qualsiasi cenno ai mandati di esecuzione, preziosi per risalire al periodo di redazione e/o alla persona che ne ha presieduto la realizzazione. Gli stessi Annali, pur ricchi, come abbiamo visto, di riferimenti al registro del comune, non ci permettono di risalire oltre il 1166, quando morì Caffaro; tutti i cenni al liber sono infatti posteriori al 1155, anno a partire dal quale l ’iniziatore degli Annali incomincia ad essere indicato come b o n e m em o r ie ; il che ha portato a ritenere che almeno la trascrizione nel codice delle vicende di questi anni sia posteriore alla sua morte: i richiami al registro del comune potrebbero così ricondurre a Macobrio, probabile artefice, oltre che scrittore ufficiale, della redazione definitiva per gli anni 1152-1163, sulla base degli appunti che lo stesso Caffaro aveva raccolto, ma ai quali non aveva dato una struttura organica e ordinata63. Son proprio i dati forniti dagli stessi documenti tramandati dai libri iurium a permetterci di risalire più indietro nel tempo fino ad arrivare ad un lodo consolare del marzo 1146, dove si accenna agli impegni assunti dagli abitanti di Gamondio nello stesso anno sicut scriptum es t in registro la n u en s ium 64. E il 1146 non deve essere molto lontano dal momento dell’effettivo inizio del registro65 che si collocherebbe così all’apice di un periodo particolarmente fortunato per il comune genovese, che nel primo quarantennio del secolo aveva visto accrescersi rapidamente il prestigio politico 63 Questa è la tesi sostenuta, con valide argomentazioni, da G. P e t t i B a lb i, Caffaro cit., p. 23 e sgg. L’incerta datazione della Liberatio civitatum orientis (sulla quale cfr. ibid. p. 23 e sgg.), comunemente attribuita a Caffaro e da alcuni ritenuta composta negli anni 1155-1156, dove per due volte si parla di documenti presenti in registro lanuensi, non ci fornisce nessuna indicazione, seppur vaga. 64 Cfr. schema generale, n. 97. Il documento a cui si fà riferimento corrisponde a ibid., n, 96. 65 Escluse alcune eccezioni: cfr. schema generale, nn. 7 (1149), 23 (1156, ma la data è incerta), 32-33 (1153), 38 (1156), per le quali si può pensare ad aggiunte posteriori, tutti i documenti delle prime dieci carte sono anteriori al 1146; tenuto conto che molti appartengono al periodo 1141-1145, è probabile che l ’inizio della redazione si collochi proprio in quello stesso tempo e che alcuni originali dei notai Guglielmo, Gandolfo e Sallustio, degli anni 1139-1140 [ibid., nn. 19-22, 24, 34), siano stati scritti sul registro posteriormente all’azione giuridica. — 35 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a fino ad ottenere il riconoscimento della dignità arcivescovile da una parte e il diritto di battere moneta dall’altra, mentre sul piano istituzionale l ’organizzazione cancelleresca, avviata nel 1122, e la sistemazione giuridica, attraverso i brevi dei consoli del 1143 e della Compagna del 1157, venivano connotando la nuova realtà comunale66. Iniziato quindi negli anni Quaranta, il registro si sviluppò peltutto il secolo XII e nei primi decenni del XIII, come attestano i successivi interventi dei notai Guglielmo de Columba, Guglielmo Caligepalio, Bertolotto Alberti e Bonvassallo Caligepalio, ma proprio in coincidenza con l ’inizio della nuova raccolta, quella del 1229, ne perdiamo le tracce67. È comunque certo che, se è identificabile con il parvum, fu definitivamente abbandonato solo nel 1260, come ci informa puntualmente Iacopo Doria: item in registro parvo, in ultimo fo lio est d e ista materia q u e incipit “Ego Bonifacius c om e s ” etc., unde ponatur in isto registro illa carta “v en d o tibi lanette a d vo ca te" etc. quam scripsit Guillelmus Vegius, anno Domini MCCLX68. Proprio negli anni ’60 del XIII secolo sembrano d’altra parte essersi interrotte tutte le raccolte comunali, ad eccezione di Vetustior, accresciuto con ulteriori apporti documentari fino al 1295: a partire da questi anni infatti Rolandino, che non conosceva Vetustior, nella re66 Non a caso negli stessi anni la Chiesa genovese avviava la redazione del primo registro della Curia, iniziato nel 1143 e purtroppo non pervenutoci se non in copia più tarda, ed è possibile che le dimensioni di questo liber, come del secondo registro della curia (mm. 270/250x 190/160: A. R o v e re , « Libri iuriumprivilegiorum cit., p. 115), della seconda metà del secolo XII, fossero analoghe a quelle del più antico liber iurium comunale. 67 I documenti contenuti nelle prime 48 carte di Vetustior sono compresi tra il 958 e il 1241, ma i due più recenti, risalenti al 1233 (cfr. schema generale, n. 214) e al periodo 1209-1241 (ibid., n. 241), sono sicuramente interpolazioni più tarde, trovandosi tra atti di molto anteriori, mentre il regolare accrescimento del registro, sempre naturalmente per la parte che ne deriva Nicolò di San Lorenzo, si arresta agli anni 1224-1225. 158 Cfr. Settimo, c. 253 r.\ il documento corrisponde a Liber iurium cit., II, n. 24 ed è tramandato solo da Duplicatum, a c. 395 v., dove si dice estratto ex registro comunis lanue scripto manu Guillelmi Vegii. — 36 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a dazione del Liber A e di Duplicatum non attingerà più ad alcun registro, ma si servirà esclusivamente di antigrafi su pergamene sciolte, Risulta purtroppo impossibile accertare se la struttura e la consistenza originarie del registro siano state conservate nella redazione di Nicolò di San Lorenzo, che comunque si è servito solo della parte più antica della raccolta, anche se la successione più o meno cronologica dei documenti - unico elemento ordinatore —, il gran numero di copie semplici della prima parte e, da un certo momento in poi, la successione di blocchi dovuti a notai diversi, induce a credere che il redattore di Vetustior si sia attenuto all’ordine preesistente; è probabile comunque che abbia operato delle scelte qualora si sia trovato di fronte a documenti che nella raccolta del 1229 erano tramandati in copia autentica, magari esemplata direttamente dall’originale, contro la redazione in copia semplice del registro antico, ma di questa eventuale operazione non abbiamo alcuna prova69, e non ci vengono in aiuto né Lantelmo, né Rolandino de Riccardo dal momento che nella raccolta del 1229 e in Duplicatum non compare nessun documento (ad eccezione di alcuni presenti anche nelle prime 48 carte di Vetustior) di cui sia possibile accertare con sicurezza la derivazione dal registro antico70. 69 Non può essere assunta come prova l ’esatta posizione di alcuni documenti tramandati nelle carte precedenti, richiamati in qualche caso in Vetustior (cfr. in particolare Liber iurium cit., I, n. 257, Codice diplomatico cit., II, n. 31: conventionem antiquam scriptam superius sicut continetur in folio octavo superiori; Liber iurium cit., I, n. 328, Codice diplomatico cit., II, n. 127: ad breve scriptum in secundo folio supra; Liber iurium cit., I, n. 248, Codice diplomatico cit., II, n, 19: fidelitatem etc., sicut superius precedenti folio continetur), sembrando da escludersi che la posizione occupata dai documenti nel registro antico - probabilmente, come abbiamo visto, di dimensioni minori - coincidesse perfettamente con quella di Vetustior. In questi casi si deve infatti trattare o di interpolazioni operate da Nicolò di San Lorenzo, o, se le indicazioni erano già contenute nell’antigrafo, di un suo adeguamento alle mutate posizioni degli stessi documenti. 70 Due originali del notaio Riccardo (altri due dello stesso notaio ci giungono dal registro antico, attraverso Vetustior, in copia semplice, probabilmente di mano di Guglielmo de Columba: cfr, schema generale nn. 134, attribuibile a Riccardo attraverso un accenno nel n. 139, e 138), esemplati da Rolandino de Riccardo, insieme ad altri documenti, ex registris autenticis comunis lanue scriptis — 37 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Il materiale riversato in Vetustior potrebbe anzi rappresentare una minima parte di quello contenuto nel registro antico, la cui consistenza, se si identifica con il parvum del Doria, che, concluso nel 1260, contava almeno 605 carte71, doveva essere al tempo di Nicolò di San Lorenzo di gran lunga superiore a quanto risulterebbe da ciò che egli vi ha tratto. Sembra peraltro piuttosto improbabile che la prima raccolta del Comune non contemplasse l’inserimento di documenti imperiali e pontifici, tutti esemplati da Nicolò di San Lorenzo dal registro del 1229, ad eccezione del diploma di Berengario ed Adalberto del 958 72, l ’unico derivato dall’antico liber, dove pure era tramandato in copia semplice; è anche possibile, sempre che questi documenti non fossero contenuti in appositi registri, come abbiamo già detto73, che Nicolò di San Lorenzo abbia privilegiato la raccolta più recente, derivata dagli originali, piuttosto che ricorrere alla più antica dove gli stessi potevano essere redatti solo in copia semplice. Non derivano invece dal registro antico gli ultimi quattro documenti di questa prima parte di Vetustior, trascritti a c. 48 v. ed esemplati da copie di imbreviature eseguite da Lantelmo nel 1233 dal cartolare del notaio Marchisio74, che potrebbero essere stati inseriti qui ad opera di manibus diversorum notariorum (cfr. schema di Duplicatum, cc. 37 - 41) e non presenti in Vetustior, potrebbero far pensare ad una derivazione dal registro del XII secolo, ma la presenza degli stessi documenti nel Liber A (cfr. schema generale, nn. 970, 971), esemplati da Rolandino in questo caso ab autenticis publicis scriptis manu dicti Riccardi, che presentano l’identica completio di Riccardo e la sottoscrizione degli stessi pubblici testimoni dell’esemplare riprodotto in Duplicatum fa insorgere il dubbio che la copia di Duplicatum possa derivare da quella del Liber A, pur in mancanza di un’esplicita dichiarazione di Rolandino, che avrebbe genericamente assimilato l ’altro registro compilato da lui a quelli scritti da notai diversi. 71 V. sopra, p. 26. 72 Cfr. schema generale, n. 1. 73 V. sopra, p. 26. 74 Cfr. schema generale, nn. 276-279: le caratteristiche di copie di imbreviature emergono oltre che dalle publicationes che fanno riferimento al documento immediatamente precedente nel cartolare, dal formulario usato da Lantelmo nella sottoscrizione: transcripsi et per omnia exemplavi. — 38 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Nicolò di San Lorenzo da un’altra fonte - probabilmente dal registro del 1229 - per continuità con quelli precedenti75. Il numero dei documenti tramandati nel registro antico in originale è estremamente limitato e si riduce ulteriormente se si accetta l ’ipotesi che Nicolò di San Lorenzo abbia autenticato in Vetustior, a parte qualche eccezione76, solo quelli che nell’antigrafo erano in originale o in copia autentica; nel qual caso infatti molti esemplari regolarmente muniti di comp letio , ma trascritti in Vetustior senza sottoscrizione di Nicolò, potrebbero in realtà essere copie semplici77. Ancora più scarso il numero delle copie autentiche: quattro in tutto, di cui una del 1155 di mano di Giovanni da un originale di un notaio probabilmente piacentino78, le altre di Bertolotto Alberti da originali di notai diversi79. Questa massiccia presenza di copie semplici lascia tanto più stupiti se la si considera nel contesto del panorama genovese coevo: esaminando infatti i fondi monastici di San Siro e di Santo Stefano, gli unici a comprendere un buon numero di documenti del XII secolo, e, soprattutto, il Secondo Registro della Curia80, ricco di documentazione di questo stesso periodo, ci si trova di fronte ad una quasi totalità di originali, accompagnati da un esiguo numero di copie autentiche, mentre la produzione in copia semplice risulta del tutto sporadica ed eccezionale. 75 Non si può nemmeno escludere che essi siano stati aggiunti per affinità con i precedenti dallo stesso Lantelmo in qualche carta bianca dell’antica raccolta. 76 Cfr. schema generale, nn. 114-142; 198-252. 77 Ibid., nn. 110, 111, 148-151 (originali di Guglielmo de Columba; i nn. 157-159 potrebbero invece essere autenticati con il n. 160), 256, 258-262 (originali di Bertolotto Alberti), 168, 174-176, 178, 185, 196 (una copia autentica e originali di Giovanni), 269-272 (originali di Marchisio). Sicuramente in copia semplice nel registro antico dovevano essere i nn. 47, 138, rogati il primo da un notaio non genovese, Bongiovanni, il secondo da Riccardo, ma inserito tra documenti di Guglielmo de Columba e quindi probabilmente di mano dello stesso: su questo argomento v. anche nota 25. 78 Cfr. schema generale, n. 178: il documento è però riportato da Nicolò di San Lorenzo in Vetustior in copia semplice. ™ Ibid., nn. 266-268. 80 Cfr. A, R o v e re , Libri «iurium-privilegiorum cit., pp. 114-118. — 39 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Non è possibile purtroppo effettuare un raffronto certo con il Primo Registro della Curia, iniziato, nel 1143, ma pervenutoci solo attraverso una copia della fine del XH-inizio del XIII secolo81, nella quale sono state omesse tutte le comp letio n e s (ad eccezione delle sottoscrizioni vescovili) e, per le copie, tutte le sottoscrizioni, mentre sono riferiti i processi di autenticazione e convalidazione eseguiti su mandato consolare o vescovile, prova evidente che i relativi antigrafi si presentavano in copia autentica, Un’analoga mutilazione potrebbero avere operato anche i redattori del registro antico. Almeno in un caso infatti ne abbiamo la prova: di una donazione del giudice Comita d’Arborea ci sono pervenuti due originali su pergamena, entrambi di mano del rogatario, il notaio Bongiovanni: da uno di questi deriva i.1 registro del 1229, che ne riporta anche la c om p le t io , dall’altro il registro del XII secolo che invece la tralascia82. Un’ulteriore spia dell’indifferenza dei redattori della raccolta più antica nei confronti delle caratteristiche formali dei documenti tramandati è la presenza di una concessione fatta dal comune di Genova ad Artusio Albarecio, della quale il notaio Guglielmo Caligepalio estrae due originali nel registro del XII secoloM, il secondo dei quali è seguito dal giuramento di fedeltà dello stesso Albarecio nei confronti del Comune, riportato, di mano del Caligepalio, in forma di copia di imbreviatura84, che il notaio deriva probabilmente dal suo stesso cartolare, senza preoccuparsi di convalidarla in alcun modo, Inoltre, se è possibile che molte delle copie semplici derivino dagli 81 Cfr. L. T. B e lg r a n o , Cartario genovese ed illustrazione del registro arcivescovile, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », II/l (1871), pp. 247-259. 82 Cfr. schema generale, n. 42. Analogamente i notai trascurano le tracce di carta partita degli originali, che invece altre fonti riportano fedelmente: cfr. ibid,, n. 119, di cui il Liber privilegiorum ecclesiae lanuensis (D. P u n c u h , Liber privilegiorum cit., n. 26), copia le porzioni di lettere rimaste, 83 Cfr. schema generale, nn. 202, 237. 84 Ibid., li. 238, che fa parte di un gruppo di documenti autenticati da Nicolò di San Lorenzo con un’unica sottoscrizione nella quale dichiara di avere trascritto omnes laudes, conventiones et instrumenta per manus Guillelmi Caligepalii scripta atque composita (ibid., n. 252). — 40 — I L ib r i i u r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a originali, per un buon numero di queste, soprattutto dei documenti della prima metà del XII secolo, sporadicamente di quelli della seconda metà, la formula introduttiva In consulatu, non usata invece negli originali degli stessi85, fa pensare ad una derivazione dai libri c o n su la tu s86, che in due occasioni viene attuata addirittura in forma di regesto87. In alcuni casi poi non si può neppure parlare di documenti veri e propri, ma di semplici notizie o annotazioni, redatte direttamente sullo stesso registro in forma estremamente schematica88. È difficile capire quale sia l’atteggiamento dei redattori del liber, comune del resto ad altre esperienze analoghe89, e comprendere le ragioni che hanno guidato il loro modo di operare, anche se è certo che non fu dovuto ad una scarsa considerazione nella quale era tenuto il registro, che anzi doveva rappresentare una fonte indiscussa di garanzia se non solo i consoli emettono l ’ordine di scrivere alcuni documenti in registro *, ma addirittura in un caso il marchese Enrico di Savona contesta il mancato inserimento in esso di alcune clausole della convenzione stipulata con Genova 91, riportata nel liber in copia semplice. Alla luce di questi fatti è quindi molto probabile che a Genova nel XII secolo si sia portato alle estreme conseguenze quell’atteggiamento, che trapelerà qua e là in epoche successive, di considerare il registro un 85 Cfr. in particolare ibid., n. 15: nell’originale il documento inizia con la datatio. “ Ibid., nn. 14-18, 25, 37, 39, 40, 44, 52, 140, 155, 203-205. 87 Ibid., nn. 7, 13. 88 Ibid., nn. 65, 72, 139, 161, 179, 194, 195, 205, 227, 228, 232 - 235, 257. 89 Valga per tutte il caso di Savona: cfr. I Registri della Catena del Comune di Savona, a cura di M. N o c e ra , F. P e r a s s o , D. P u n c u h , A. R o v e re , in «A tti della Società Ligure di Storia Patria », n.s., XXVI, 1986 (anche in Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Fonti, IX, X; « Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria », n.s., XXI-XXIII). 90 Cfr. nota 9. 91 Cfr. schema generale, n. 222: Quod ideo factum est quoniam cum inde marchio ante predictos consules querimoniam fecisset, allegans quod in registro hec minus scripta fuerant de conventione quam ei consules comunis fecerant atque firmaverant. 41 I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a "autenticum” nel suo insieme, indipendentemente dalle caratteristiche formali delle singole unità documentarie92, come è possibile che, analogamente a quanto è stato ipotizzato per altre raccolte comunali93, in esso siano confluiti documenti e brani statutari, come sembrerebbe confermato dalla richiesta degli abitanti di Ventimiglia di scrivere un documento del 1222 in statuto siv e in registro comu n is l a n u ew, il che renderebbe questo voluminoso registro - non dimentichiamo che nel 1260 contava 605 carte - il depositario dei fondamenti giuridici del comune genovese. 92 Su questo argomento v. A. R o v e re , I «libri iurium» cit., pp. 186-187. 93 II Milano (E. M ila n o , Il « Rigestum comunis Albe », in Biblioteca della Società Storica Subalpina, XX-XXI, Pinerolo 1903, I, pp. VIII-IX) ipotizza addirittura che in tutti i comuni subalpini i libri iurium e i codici statutari derivino da un registro più antico che comprendeva brani statutari e documenti. 94 Liber iurium cit., I, n. 572. _ 42 — I l i IL REGISTRO DEL 1229 Nel 1229 il podestà Iacopo de Balduino (o Baldovini), parallelamente alla sua intensa attività in campo giuridico, culminata nella realizzazione di un unico codice statutario del diritto privato *, diede il via alla redazione di quello che a lungo venne considerato il più antico liber iurium genovese, perduto, ma tramandatoci più o meno integralmente da Nicolò di San Lorenzo, che lo trascrive in Vetustio r2, riportandone anche il prologo3: Anno nativitatis dominice millesimo ducentesimo vigesimo nono, indictione prima. Cum vir summe circumspectionis et prudentie dominus Iacobus de Balduino, honorabilis civitatis lanue potestas, tacita mente revolveret ac vigili cura pensaret qualiter privilegia per comune lanue ab antiquis et modernis temporibus ab Apostolica Sede, ab imperatoria maiestate et a multis regibus et aliis viris magnatibus acquisita, nec non conventiones et pacta que et quas idem comune cum multis locorum dominis et civitatum comunitatibus laudabiliter obtinebat dispersi forent adeo quod quando expediebat dicto comuni sine difficultate maxima non poterant inveniri sicut et in ceteris dicti comunis, utilitatem considerans in hoc casu dictas conventiones et privilegia in unum volumen gradatim per manus publicas redigi fecit, statuit et precepit, ut non solum cum opporteret possent facilius inveniri, verum etiam ne autentica seu originalia perderentur vel ex tactu seu fricatione manuum valerent cicius aboleri, et ut etiam lanuensis quilibet de probissimis actibus comunis lanue et antecessorum suorum ex dicto volumine plenius informatus per eorum exempla et grata premia que de laboribus digne fuerant consecuti ad tractandum et manutenendum honorem et comodum iam dicti comunis deberet et posset ferventius animari, Il giureconsulto bolognese limita quindi la raccolta alla sola docu1 Sul Baldovini e in particolare sulla sua opera legislativa durante la podesteria genovese cfr. R. Abbondanza, Baldovini Iacopo, in Dizionario Biografico degli Italiani, 5, Roma 1963, pp. 521-525; V. P ie r g io v a n n i, Gli statuti civili e.criminali di Genova nel Medioevo, Genova 1980, pp. 17-26; Id ., Lezioni di storia giuridica genovese. Il Medioevo, Genova 1983, pp. 27-38 e bibliografia ivi citata. 2 Cfr. Vetustior, cc. 49-205. 3 Ibid., c. 49 r. _ 45 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a mentazione relativa agli « affari esteri », offrendo uno schema di massima: documenti pontifici, imperiali, di re, conti e baroni, convenzioni e patti con signori e città. Le motivazioni, se sono in parte comuni a quelle di molte analoghe raccolte (rendere più agevole la consultazione, preservare gli originali dai danni provocati da un uso troppo frequente e salvaguardarsi in caso di smarrimento o distruzione degli stessi4), rivelano però una particolare attenzione al valore di modello di etica civica di cui tale raccolta è investita: dagli esempi gloriosi del passato lanu en sis quilibet trarrà forza ed entusiasmo per perpetuare h o n o r em e t c om o d um del Comune5. L’incarico di procedere alla redazione del liber viene affidato ai notai Simone Donati e Attone Piacentino, che dietro mandato dello stesso podestà si alternano nella scritturazione del registro. Dopo un intervallo di alcuni anni6 la compilazione riprende nel 1233, ancora ad opera di Attone Piacentino, affiancato da Lantelmo7; quest’ultimo continuerà a lavorarvi nel 1234 8 e, seppure solo per tre documenti, nel 1235, quando sarà sostituito da Tomaso di San Lorenzo9, che agirà anche con mandato del 1236 I0. 4 Cfr. ad esempio la vicina Savona, Alessandria, Chieri, Pistoia, Siena, Perugia, Lodi: A. R o v e re , I « libri iurium » cit., pp. 198-199. 5 Un analogo intento guida l’opera di Caffaro, che, secondo Oberto Cancelliere (.Annali cit., I, p. 155), consideravit quippe sepiusque consuluit secum multo fore utilius ut gesta ab antiquioribus sui laboris studio elucescerent quam alicuius incuria aut solo silentio a nostri opinione transirent. 6 Questa discontinuità aveva fatto anche ipotizzare che il seguito potesse derivare da una nuova raccolta: cfr. cap. I, nota 4. 7 Nel 1233 i due notai lavorano iussu domini Pegoloti Uguezonis de Girardinis, podestà di Genova. 8 Nel 1234 Lantelmo dichiara di operare de mandato domini Guillelmi de Guilienzono, iudicis et assessoris domini Romedei Rusche, civitatis lanue potestatis. 9 Nel 1235 Lantelmo e Tomaso di San Lorenzo redigono il registro de mandato domini Vetri de Andalo, podestà di Genova. 10 Tomaso di San Lorenzo nel 1236 riceve la iussio dal podestà Giacomo de T erciago. — 46 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Almeno a partire dal 1233 l ’opera dei notai viene affiancata e supportata dall’attività di Oberto Doria, Carbone Malocello e s o d i, che, analogamente a quanto avviene in altri comuni11, formano una commissione incaricata di rintracciare, procurare e scegliere la documentazione da far confluire nella raccolta: gli stessi notai infatti dichiarano di avere ricevuto da questo gruppo di esperti alcuni originali12 o cartulari13 dai quali esemplare sul registro. Se anche le tracce dell’attività di questi s o d i su p er privilegiis inquirendis a c om u n e la n u e constituti sono estremamente ridotte 14, è certo che il lavoro preparatorio deve essere stato assai più ampio e laborioso di quanto non traspaia da queste rare eccezioni, pur essendosi probabilmente limitato, almeno per quanto riguarda l ’interazione con i notai, alla semplice segnalazione dei documenti da inserire, lasciando agli stessi notai il compito di rintracciare gli antigrafi formalmente più attendibili della documentazione, anche al di fuori dell ’archivio comunale. Sappiamo con certezza, attraverso il raffronto con Duplicatum, che 11 Di commissioni di saggi e giurisperiti nominate per concorrere alla realizzazione dei libri iurium abbiamo notizie per Todi, Siena, Firenze, Reggio Emilia, Brescia e Bologna: su questo argomento cfr. anche A. R o v e re , I « libri iurium » cit., p. 171. 12 Cfr. schema generale, n. 497: Lantelmo dichiara di avere esemplato, su mandato del 1233, de quodam bergameno (sic) mihi dato a domino Oberto Aurie et sociis super privilegiis inquirendis a comune lanue constitutis. 13 Ibid., nn. 574-580; il notaio Ambrogio nel 1233 estrae in mundum su due pergamene sei documenti dal cartolare di Granario de Pinasca quem mihi dederunt Obertus Aurie et Carbonus quondam Guillelmi Malocelli et quem eis reddidi. Lantelmo, che li redige in copia autentica nel volume iniziato nel 1229, dichiara di averli esemplati de duobus pergamenis in quibus exempla supernominata scripta inveni et exemplificata per dictum Ambrosium et mihi data et consignata per dominum Obertum Aurie, privilegiorum comunis claves tenentem (sull’attività di archivista comunale di Oberto, nonno di Iacopo Doria, cfr. A. R o v e re , I « libri iurium » cit., p. 172); schema generale, n. 583: il notaio Vassallo, sempre nel 1233, estrae alcuni originali su pergamena (poi riportati in copia da Lantelmo nel volume del 1229), de cartulario quondam Ugonis de Castelieto notarii quem michi dederunt Obertus Aurie et Carbonus Guillelmi Malocelli et quem eis reddidi. 14 Cfr. note 12 e 13. I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova Nicolò di San Lorenzo preferì servirsi del registro del XII secolo nel caso in cui proprio da questo derivassero anche i redattori di quello del 1229 1S, ma è possibile che abbia tralasciato a favore della raccolta più antica o per ragioni che non ci è dato di conoscere altra documentazione presente nel liber voluto dal Baldovini. Tuttavia, sulla base di ciò che ci è stato conservato, ipotizzando che Nicolò di San Lorenzo abbia mantenuto la struttura originaria del registro, sembra che le indicazioni del Baldovini circa l ’ordine da dare alla documentazione siano state seguite, a parte qualche eccezione, dai redattori; questi infatti, dopo avere raccolto i documenti pontifici, imperiali, di re, principi, conti e baroni d’oltremare, adottano, per la produzione documentaria relativa ai rapporti con signori, comuni e città, l ’ordine geografico: partendo da Occidente, compresa la Sardegna (Provenza, Sardegna e Riviera di Ponente) verso Oriente (Riviera di Levante), attraverso L’Oltregiogo. Tale ordine, abbastanza rigoroso, mantenuto, pur con qualche alterazione, dai primi tre redattori, viene invece meno nell’ultima parte, dovuta a Tomaso di San Lorenzo - la cui attività è peraltro piuttosto ridotta [Vetustior, cc. 186-202) - , che alterna gruppi di documenti relativi alle diverse località senza alcun criterio geografico né di altro tipo, e a Lantelmo, limitatamente ad una serie di documenti riguardanti Alessandria, con i quali doveva chiudersi il registro, che potevano tuttavia costituire un fascicolo a sé, che forse in sede di legatura non è andato ad occupare la sua giusta posizione16. Proprio su fascicoli sciolti, come del resto avviene in molte altre esperienze 17, devono avere infatti lavorato i diversi notai lasciando molte 15 Cfc. schema generale, nn, 31, 48-51, 96-98, 101-104, 106-108, 110, 126-129, 141, 190-192, 251, 256, 257, 260-263, 265-267, 273 e sopra, p. 31. Facevano parte di questo registro anche i nn. 43, 47, 79, che Lantelmo deriva però da altre fonti. Ibid., nn. 647-652. 17 A fascicoli sciolti vennero a lungo tenuti i Capitoli di Firenze, riuniti in volume solo alla fine del XV secolo; analogamente avvenne per le Margherite di Viterbo e per il Registrum Magnum di Piacenza; quest’uso provocò la dispersione di molti fascicoli, che non vennero mai rilegati, a Terni e a Noli: cfr. A. R o v e re , I « libri iurium » cit., pp. 176-179. _ 48 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a carte bianche per eventuali integrazioni successive, in modo da non sconvolgere il disegno originario. Solo con l ’inserimento di nuovi fascicoli tra quelli già scritti dello stesso argomento, autore o destinatario si spiega l ’alternarsi di consistenti gruppi di documenti esemplati da Lantelmo, con mandato del 1234, con quelli redatti da Attone Piacentino e Simone Donati su mandato di Iacopo de Balduino del 1229 18, e solo con l ’esistenza di ampi spazi bianchi le interpolazioni di singole o numericamente ridotte unità documentarie tra blocchi di documenti affini di Attone e Simone effettuate da Lantelmo con mandati del 1234 e 1235 I9, nonché l ’alternarsi di documenti redatti dallo stesso Lantelmo con mandati del 1233, 1234, 123520. La cura con la quale i notai hanno proceduto alla realizzazione del liber si rivela non solo attraverso la razionale organizzazione del materiale documentario, ma anche e soprattutto nell’attenzione da essi prestata alla ricerca degli antigrafi: qualora sia possibile derivano direttamente dagli originali21 o dai libri c o n su la tu s22, p o t e s t a t i e 23, iteragentium in mancanza degli originali ricercano le imbreviature nei cartulari o ma18 Cfr. schema generale, nn. 300-310; anche quello che doveva essere l’ultimo fascicolo (ibid., nn. 647-652) è stato compilato sempre da Lantelmo con mandato del 1234 e posto dopo quelli redatti da Tomaso di San Lorenzo con mandati del 1235 e 1236. « Ibid., nn. 294-296, 359-364. 20 Ibid., nn. 447-449, 456, 457, 475, 476, 478, 546, 547; in un caso anche Attone Piacentino redige un documento con mandato del 1229 tra altri, sempre di suo pugno, esemplati con mandato del 1233: ibid., n. 391. 21 Ibid., nn. 280-310, 330-350, 353-362, 364, 378, 380-405, 408-414, 416, 420-435, 440, 441, 444-446, 450, 452-455, 457, 461-466, 468-473, 476, 486-492, 503, 507, 510, 515-519, 522, 524, 525, 536, 538, 540, 541, 547, 548, 559, 561, 567, 568, 574-580, 583, 585-587, 590, 591, 594, 596, 610, 612, 614, 617-625, 627-642, 647, 648, 651, 652. In particolare Attone Piacentino e Simone Donati derivano 'esclusivamente da originali. 22 Ibid., nn. 460, 513, 514, 542, 546, 581, 595. 23 Ibid., nn. 478, 523, 526, 570, 571, 597, 644-646. 24 Ibid., nn. 496, 530-533, 543-545, 572, 573. — 49 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a nuali notarili e procedono all’estrazione in mundum 25; raramente si servono di copie autentiche26, La diversa posizione in cui i notai si pongono nei confronti di questa registro rispetto a quello del secolo precedente sembra riflettere un diverso rapporto notaio - autorità comunale, instauratosi forse, almeno per quanto riguarda i registri comunali, proprio durante la podesteria di Iacopo de Balduino, che con la iussio ai notai redattori mentre da una parte ribadisce il diritto di controllo del comune sul loro operato, dall ’altra li rende strumenti dell’organizzazione comunale stessa, alla quale essi assicurano, attraverso la propria figura giuridica, garanzia di assoluto rispetto delle procedure formali di redazione e di piena credibilità nei confronti dell’opinione pubblica. In particolare questo nuovo rapporto si rifletterebbe sulla singolare cura che i notai riservano alle forme di autenticazione e convalidazione, soprattutto in relazione all’esemplare da cui derivano. La quasi totalità della documentazione, che copre gli anni '1121- 1235 27, è tramandata in copia autentica, generalmente da originale. Nelle sottoscrizioni i redattori richiamano sempre il mandato ricevuto ed elencano tutti gli elementi di convalidazione di cui è munito l ’originale: i sigilli, dei quali viene minuziosamente descritta la tipologia e riportata la leggenda2S, trascurata invece quando p r o p ter nimiam v etu sta tem littere 25 Ibid., nn. 418, 446, 448, 449, 456, 458, 459, 474, 475, 494, 495, 498-502, 504, 509, 511, 512, 521, 527-529, 534, 539, 553-555, 566, 584, 588, 598-603, 649. 2« Ibid., nn. 443, 611, 613, 626, 650. 27 Fanno eccezione due aggiunte di documenti del 1248 e 1250: Ibid., nn. 615, 616. 28 Per la precisa descrizione dei sigilli cfr. ad es. schema generale, n. 371: «Ego Symon Donati notarius hoc exemplum ab autentico duobus sigillis cereis sigillato, in uno quorum erat ex una parte quedam sculptura archiepiscopi coronam in capite habentis, in manu sinistra tenens baculum pastoralem cum dextera vero signans, cuius circumscriptio talis erat: ® (S.) Michaelis Arelatensis archiepiscopi, ex alia vero erant littere tales: ® (S.) Sancti Trofimi Iesu Cristi discipuli; in alio vero ex parte una erat quasi forma castri, cuius circumscriptio talis erat: Urbs Arelatensis et hostibus ostis et ensis, ex alia vero erat quasi forma leonis cuius circumscriptio talis erat: Nobilis in primis dici solet ira leonis, sicut in eo vidi et legi per omnia transcripsi et exem- — 50 I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a le g i non p o t e r a n t 29, la com p letio notarile, in genere riferita integralmente 30, le tracce di carta partita, della quale si segnala anche la mancata menzione nella formula corroborativa31. Uguale attenzione viene prestata alle copie estratte dai cartulari comunali - libri consulatus, potestatie, iteragentium - , nelle quali, oltre all’indicazione dell’anno a cui il cartolare in questione risale e del nome o dei nomi delle persone in carica al momento della compilazione, viene specificato il notaio alla cui mano si deve, ricorrendo alla comparatio litterarum e/o alla testimonianza di persone in grado di riconoscere la plificavi, nichil addito vel diminuto in litterarum oratione preter forte litteram vel sillabam, titulum seu punctum, et hoc absque omni mutatione, corruptione vel diminutione dictionum ac sensus. Ad quod corroborandum, iussu prescripti domini Iacobi de Balduino, lanue potestatis, manu propria subscripsi. Anno dominice nativitatis MCCXXVIIII, indictione prima, mense augusti. Erat quoque in dicto autentico forma suprascripti medii alfabeti per quod videbatur ab alio instrumento divisum, licet in eo de alio instrumento vel divisione nulla mentio fiat». 29 Cfr. nota 31. 30 Solo Simone Donati, e in pochi casi, omette la completio dei rogatari, limitandosi ad indicarne i nomi nella sottoscrizione; cfr. schema generale, nn. 368, 370, 372, 373. 31 Per la precisa elencazione di tutti questi elementi cfr. ad es. schema generale, n. 465: «Ego Lantelmus, notarius sacri palatii, hoc exemplum ab autentico et originali instrumento consulum Nauli, manu Bertoloti Alberti notarii scripto, duobus cereis sigillis sigillato, unum quorum erat Ianuense sigillum, alterum vero quoddam erat sigillum habens formam castri cum duabus turribus sculptam, cuius circumscriptio legi non poterat, prout in eo vidi et legi transcripsi et per omnia exemplavi, nichil addito vel diminuto nisi forte littera vel sillaba, titulo seu puncto et hoc absque ulla mutatione, corruptione seu diminutione dictionum vel sensus. Ad quod corroborandum, iussu domini Pegoloti Ugezonis de Girardo, propria manu subscripsi. Erat quoque in eodem autentico medium alfabetum per quod videbatur esse divisum ab alio exemplo. Forma cuius alfabeti talis est ». Altrove lo stesso Lantelmo si preoccupa di segnalare che nell’originale da cui dipende l’unico elemento di convalidazione è rappresentato dalla carta partita, della cui menzione nella corroboratio lamenta l’assenza: « hoc exemplum . . . a quodam alio exemplo in uno pergameno scripto, nullo sigillo cerei vel plumbei munito seu alicuius signi notarii annotato, prout in eo vidi et legi transcripsi et per omnia exemplavi. . . Erat enim in ipso exemplo medium alfabetum per quod videbatur ab alio exemplo seu instrumento divisum, licet in eo de alio exemplo seu instrumento nulla fieret mentio. Cuius medii alfabeti forma talis est » (ibid., n. 419). 51 — I L ib r i i u r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a scrittura del notaio redattore qualora sul cartulare non ne sia indicata l ’identità32. Analoga precauzione viene presa quando si tratta di procedere all ’estrazione di originali dai cartulari di altri notai33, che in qualche caso non recavano sul frontespizio il nome del rogatario, secondo una consuetudine che evidentemente sembra entrare stabilmente nell’uso solo più ta rd i34, ed ecco che ancora Lantelmo, alla cui mano si deve la stesura della maggior parte dei documenti derivati dai cartulari comunali e la totalità degli originali estratti dalle imbreviature di altri notai, dichiara di affidarsi ora al riconoscimento della scrittura35, ora a ciò che ( . 32 Lantelmo, che, insieme a Tomaso di San Lorenzo, deriva da fonti di questo tipo, ma sembra molto più preciso di quest’ultimo, dichiara ad esempio: «hoc exemplum ab autentico cartulario comunis facto in consulatu Guillelmi Embriaci, Enrici Detesalve, Malocelli, Simonis de Camilla, Enrici Domusculte et Advocati, clavigeris existentibus Guillelmo Drogi, Guillelmo de Roderico, currente mccx, indictione xn, ex quadam scriptura in eodem cartulario, manu Marchisii notarii facta, secundum quod dicebatur et ex littera ipsius Marchisii apparebat extrassi et exemplavi . . . » (cfr. schema generale, n. 514), ma è anche più esplicito circa le testimonianze quando dichiara di estrarre « de quodam manuali comunis lanue, scripto manu Granarii notarii, secundum quod Obertus de Langasco et Madius scriba asserebant, in potestatia domini Guifreoti Grasselli, currente m°cc°iiii°, indictione v i...» : ibid,, n. 569. 33 È ancora Lantelmo a procedere all’estrazione di originali « de manuali », « de cartulario », « de foliatio sive cartulario », « de quodam papiro sive cartulario imbreviaturarum », « de cartulario sive imbreviatura », « ex imbreviario instrumentorum », « de quadam imbreviatura » di notai diversi. Nonostante questa varietà terminologica, Lantelmo si riferisce a cartulari notarili, mai a quelli comunali, sempre individuati specificatamente, e per i quali, come abbiamo visto, non si limita alla semplice indicazione del redattore, ma riferisce anche puntualmente l ’anno e i nomi delle autorità a cui il cartulare fa capo. 34 Non solo infatti Lantelmo non conosce il nome del rogatario di un’imbreviatura scripta in quodam papiro sive cartulario - nel quale è riconoscibile un cartulare notarile - della seconda metà del XII secolo (ibid., n. 588), ma anche per l ’attribuzione di uno o più cartulari a Marchisio {ibid., nn. 501, 502, 504, 509, 511, 512, 521) e a Bonvassallo Caligepalio [ibid., n. 447), quasi suoi contemporanei, deve procedere al riconoscimento della mano. 35 Ibid., n. 447: de foliatio sive cartulario imbreviaturarum domini Bonivassalli Caligepalii eius manu scripto, prout eius littera demonstrabat. — 52 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a si dice circa l ’attribuzione del cartulare36, mentre deve essere necessariamente vago quando non riesce a risalire al nome del rogatario: d e quadam imbreviatura scripta in quodam papiro s iv e cartulario, secun dum q u o d in ea vidi et le g i p e r omnia c o n t in e r i37. La ricorrente dichiarazione, nella sottoscrizione di questi originali, di conformità al testo dell’antigrafo - nichil addito v e l diminuto nisi fo r t e littera v e l sillaba, titulo seu p u n cto absque ulla mutatione, co rru p tione seu diminu tion e dictionum v e l sensus - caratteristica piuttosto delle copie autentiche, che sembra rendere tali atti più simili a copie di imbreviatura che ad originali veri e propri, dovrebbe invece rientrare nel quadro coevo di sviluppo della prassi notarile, che, nella prima metà del XIII secolo, sembra ancora cercare la normalizzazione di alcune procedure, tra cui appunto questa, stabilizzatasi, almeno a quanto risulta dalla documentazione finora esaminata, solo nella seconda metà del secolo, quando il formulario abbandonerà, oltre a questa dichiarazione di conformità, anche la citazione dell’intervento della pubblica autorità attraverso il quale viene garantito un valore pari all’originale a tali esemplari, tanto frequentemente presente nelle com p le tio n e s a questo tipo di originali per tutta la prima metà del secolo tredicesimo e sporadicamente ancora in seguito e che sembra porli in posizione di inferiorità rispetto a quelli redatti dai rogatari38. La stessa incertezza riguardo alla loro natura è manifestata da Lantelmo, che facendo nel registro copia di un originale da lui estratto dal cartulare del notaio Marchisio denuncia vagamente una derivazione d e quodam p ergamen o scripto manu mei Lantelmi notarii 36 Ibid., nn. 501, 502, 504, 509, 511, 512, 521: de quodam foliatio quod dicebatur esse scriptum manu Marchisii notarti. 37 Ibid., n. 588. 38 Su questo tema cfr. anche la tesi di laurea di M. T ra in o , Per la storia del notariato ligure : uno sguardo al cartario di S. Siro, Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Genova, a.a. 1987/88, parte I, pp. 44-48, le cui conclusioni sono limitate ad un unico fondo documentario. L’argomento richiede naturalmente un’indagine più ampia ed approfondita, i cui risultati saranno oggetto di un prossimo studio. — 53 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova qu od extraxeram p r e c e p t o d icte po testatis (quello del 1233) d e cartulario instrumentorum Marchisii s c r i b e 39. In altri casi allo stesso Lantelmo non appare chiara la natura degli antigrafi e lascia a noi in eredità tale incertezza; ora infatti dichiara semplicemente h o c exemplum extraxi e t exemplavi se cu n d um q u o d in e o co n tin eb a tu r40, ora denuncia vagamente di esemplare d e quodam p e r gamena in quo erat scriptum, secu n d um q u o d in e o vidi e t l e g i 41 o d e quodam p e rg amen o secun dum qu od in e o vidi e t l e g i 42 o ancora d e quodam p e rg amen o mihi dato a d omin o Ob erto Aurie e t so ciis super privilegiis inquirendis a com u n e la n u e c o n s t i tu t i s 43, cercando forse, in quest’ultimo caso, di assicurare all’antigrafo una qualche garanzia di autenticità, che non gli può derivare dalle caratteristiche formali, chiamando in causa proprio quei personaggi di spicco nella vita politica e istituzionale del comune e supervisori della realizzazione stessa della raccolta, dai quali l ’ha ricevuto. In questo contesto, in cui fa spicco la precisione dei notai e la ricerca della massima correttezza formale dei documenti redatti sul registro, nonché degli antigrafi, sembrano apparire fuori posto le pur non numerose copie semplici44. In particolare lascia stupiti un gruppo di ben 19 documenti papali, degli anni 1167-1186, senza nessuna forma di autenticazione45, che potrebbero anche derivare in blocco dal registro, o da un registro, se più d’uno si tratta46, del XII secolo, dove potevano essere tramandati in 39 Cfr. schema generale, n. 565. « Ibid., n. 535. “1 Ibid., n. 562. « Ibid., n. 564. « Ibid., n. 497. 44 Ibid., nn. 311-329, 351, 352, 379, 381, 406, 407, 409, 415, 417, 431, 432, 436-438, 451, 477, 493, 505, 506, 508, 520, 537, 549-552, 558, 563, 592, 612, 615, 616. « Ibid., nn. 311-329. 46 Nel caso di derivazione da una fonte di questo tipo potrebbe trattarsi in — 54 I L ib r i i u r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a copia semplice; di qui l ’imbarazzo del redattore (forse Attone Piacentino al quale sembrano essere affidati i documenti pontifici), che avrebbe preferito non convalidarli in alcun modo nemmeno nel registro più recente. Altre copie semplici fanno invece parte di blocchi di documenti dovuti ad un unico notaio e autenticati globalmente da Nicolò di San Lorenzo in Vetustior, per cui in quest’ultimo registro risultano autentiche anche quelle copie che nell’antigrafo erano invece semplici. In questi casi non è da escludere qualche dimenticanza del redattore della raccolta del 1253, che potrebbe aver omesso per errore alcune autentiche precedenti, ma è più probabile che Nicolò di San Lorenzo abbia considerato autentico nel registro del 1229 anche ciò che pur non essendo formalmente convalidato dai suoi redattori era tuttavia scritto di loro pugno, denunciando per tutti gli esemplari una derivazione ab autenticis e t originalibus scriptis p e r diversas manus notariorum ut supra in su b scrip tione eo rum con tin etu r e t p e r manum eiusdem (segue il nome del notaio) in registro comu n is scripta sunt oppure ab illis qu e (segue il nome del notaio) sumpsit ab autenticis e t originalibus scriptis p e r diversas manus n o ta rio rum 47. realtà di un registro diverso da quello del XII secolo usato da Nicolo di San Lorenzo n e l la prima parte di Vetustior, perché, in caso contrario, egli avrebbe tratto questi documenti direttamente dalla raccolta più antica, come in altri casi, evitando il passaggio intermedio del liber del 1229. « Ibid., nn. 381; 406, 407, 409, 415, 417; 431, 432, 436-438 ; 451; 493, 505, 506, 508, 520, 537, 549-552, 558, 563, 592 (ma documento parziale). In un caso Nicolò di San Lorenzo autentica un documento in copia semplice nel registro del 1229 {ibid., n. 351): hoc exemplum transcripsi et exemplificavi ab illo quod scriptum est in registro comunis. 55 I f> \r-3 !r~neV O l ini .-•t }H K t j j .*+* V tjIfljttUiH W u y v ’O i i f i i t i s t i v f l w w l l t o t f e i . ÌU- SwUimì in « p i n a n r H df #u{o-.Kwffàate lja iw iiyjSw» d«ic ypl.Hw# ts^cmffiriii'nti^éVg^tiur ufi? taJifctiufi ^tu-tlm «'pii# rfity .o»mfiirilR^| j . cii'uftifr'i'&U'i fi&iNptft-ue Cffnftftfr. teaflfcr 4-^tf * f.iffv-ujvsà jt&t&nanff jftnftfaF « « « » *& rift* „ fwttatttVrtrtuft- ,$ ,* & tixo tftffol* ff fitoj&ttj tt«g3 ig p p a t ; (&«»&• , pix Jty p iP itu ifflittia ii^ jp G & t f r y fo n a r wwt&H it it i i M '& j'wtsfffjy iW-mUlll'- €"Uihfìì tf/hgia fÀ fog>ffam <$ A f p tfm $ (edàm titm fó ttf P^iMmìi «Un * j|>fó ** « o f |« k « * r lf iiK f . t e ^ n : ^ ìu«m*\ i*> ijsfì i-iut’i»? » ih »rUviu>ìW ftjv.numiuv crttr.r di {«siiiw. ni-w'j*4Wi(i>i;iV 7 tWla n ;n?*jn fih i|n t ; fr if ir r . 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(-mìii5 j .ttir-tlK&ifti mnHt^SR^K? ilt'j l'/wccp.«}ftAHiiM? 7 l't'iifi/l \b'ifc? Aiiw j: Uijiiff?» gnviiìlfj f^ V ’ l JBH’éM*? ||pttifUfm ftarmuiìiiik £fmt£j (mauni «XLì' falt^kJLkn^ y /fi'tifò /J/ytttif». i fcSw « i r tvs s ¦ 11" 1 - Vetustior, c. 49 v .} mano di Nicolò di San Lorenzo. ,« Dum. w n m fi «f « f» « »«> «jCmw» .«* f y " " ”» f* » tof*» f ' f *?' 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Nell’angolo superiore destro del re cto delle singole carte si legge una triplice cartulazione: una in numeri romani più o meno coeva al testo, due in numeri arabici, una delle quali moderna, l ’altra meccanica, l ’unica a comprendere anche le carte di guardia. Lo specchio di scrittura, limitatamente alla parte dovuta a Nicolò di San Lorenzo (cc. 1-236), che traccia una testuale di tipo italiano piuttosto accurata, di modulo medio, è di mm. 370/380x225/230; è invece variabile nel seguito, dovuto a più notai, le cui scritture, appartenenti al filone notarile del tempo, sono in genere abbastanza posate. 1 Sul recto della prima carta di guardia si legge la seguente annotazione settecentesca: « Nota che nel 1748 si sono levati i primi e li ultimi quinterni che si vedono mancare nel presente libro e che erano stati aggionti allo stesso quando nelli antecedenti anni fu rilegato assieme con li altri libri iurium e si sono levati per la urgenza di valersi della pergamena o sia cartine componenti i quinterni suddetti per formarne le ratifiche de preliminari della pace di detto anno 1748, non essendosi trovato in Genova pergamene opportune al bisogno e quelle che poi si sono fatte venire da Roma per sostituirle in luogo delle levate dal presente libro non sono state della necessaria grandezza, onde temendosi che sia per rimanere ne’ tempi avvenire irreparata una tale mancanza si è fatta la presente nota acciò consti che se mancano i quinterni suddetti nulla però manca alla formale integrità del libro, mentre non si è levato alcun foglio che fosse scritto, ma solamente i bianchi quinterni stati aggionti inutilmente nella antecedente rilegatura come si è detto », oltre a « Note dell’abbé Poch », di mano di Henry Harrisse: per l ’identificazione della scrittura cfr. Corrispondenza Harrisse - Staglieno, in Manoscritti della Società Ligure di Storia Patria, n. 343. — 59 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova Il testo dei documenti è in inchiostro nero, mentre le rubriche, limitate alla parte dovuta a Nicolò, sono state scritte dallo stesso notaio in rosso, probabilmente in un momento successivo, vista la particolare disposizione di alcune, distribuite su più righe di lunghezza diversa, a colmare i vuoti lasciati dal testo2. Le trenta carte iniziali sono gravemente danneggiate a causa dell ’umidità, le prime tre ridotte a brandelli quasi completamente illeggibili, forse indelebile ricordo delle vicende che, come vedremo, dopo il 1296 ne avevano fatto temere la distruzione. La legatura è settecentesca, in cuoio marrone su piatti di cartone; sul dorso, impresso in oro: « Iurium Vetustior ». La raccolta si apre con il mandato con il quale il 1° ottobre 1253, alla presenza di testimoni, il podestà di Genova, Enrico Confalonieri, affiancato da otto nobili, incarica il notaio Nicolò di San Lorenzo di procedere alla redazione: Cum multa privilegia, conventiones, fidelitates vassallorum, laudes et instrumenta diversorum negociorutn comunis Ianue et alia diversa rerum negotia scripta reperirentur per diversas manus notariorum pluribus voluminibus registrorum et difficile foret illa sepius invenire et ne eorum memoria deperiret, placuit consilio Ianue ea in unum volumen redigi facere ut quesita facilius inveniantur et in uno volumine commodius conserventur. A.d que scribenda magister Nicolaus de Sancto Laurentio, sacri palatii notarius, fuit constitutus per dominum Enricum Confalonerium, potestatem Ianue, et per octo nobiles quorum nomina sunt hec: Iacobus Zurlus, Marinus Ususmaris, Bonusvassallus Sardena, Nicola Scarciaficus et Iacobus Ricius. Millesimo ducentesimo quinquagesimo tercio, indictione xia, die prima octubris, presentibus testibus Oberto de Langasco, scriba comunis, Ruffino de Ast iudice et Nicolao de Porta notario, in quorum presentia dictus potestas statuit et laudavit quod ea que in hoc volumine scribentur eandem habeant vim et fortiam cum originali. Scopo dichiarato è quindi quello di raccogliere in un unico volume la documentazione relativa al Comune, scritta da diversi notai in più 2 Cfr. in particolare le cc. 6 r., 8 v „ 13 r., 18 v. Lo spazio per le rubriche era previsto, tanto che spesso la prima riga dei documenti e interrotta a meta a questo scopo, ma in qualche caso quello lasciato non era sufficiente e la rubrica deborda nel margine. — 6 0 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a voluminibus registrorum, nei quali sembra si debbano riconoscere libri iurium già esistenti, non cartulari notarili, mai identificati con il termine registrum 3. Nicolò di San Lorenzo fonde quindi in un unicum almeno tre diversi registri o forse meglio una serie di documenti scelti da essi: il liber del XII secolo4, la raccolta iniziata nel 1229 per volere di Iacopo de Balduino5 e un aliud registrum non meglio specificato6, dei quali si serve in maniera sequenziale, senza tentare di dare ai documenti selezionati un qualche ordinamento, ma conservando probabilmente la stessa successione che questi avevano nelle precedenti raccolte. , Il materiale non si fonde quindi in un insieme omogeneo ed organizzato, cosicché le tre sezioni non solo mantengono una rigida separazione, ma il notaio sembra trattare in modo diverso, almeno per quanto riguarda il sistema di autenticazione, la documentazione derivata dal registro più antico, forse proprio per la sua particolare natura rispetto agli altri due. Nella prima parte Nicolò di San Lorenzo raramente denuncia la derivazione da un registro7, mentre nel prosieguo l ’antigrafo sarà sempre identificato con precisione, tanto che fino ad ora nessuno si era mai reso conto che anche questa sezione della raccolta dipendesse globalmente da un registro, come oggi pare di poter affermare, Nelle prime 48 carte Nicolò di San Lorenzo sembra autenticare in linea di principio solo ciò che nelPantigrafo si presenta in forma di originale o di copia autentica, ma la mancata convalidazione di unità apparentemente in originale nel registro del XII secolo potrebbe indurre a considerare la possibilità di una interpretazione in chiave più estensiva delle sue sottoscrizioni. Oltre ad una certa ambiguità nella definizione degli antigrafi {ex o ab a u ten tico , nel caso di derivazione da originale; ab illo q u o d N. sumpsit ab originalibus NN, quando si tratta di esemplari tratti da copie 3 Su questo argomento cfr, cap. II, nota 4. 4 Vetustior, cc. 1-48: v. cap. II. 5 Ibid., cc. 49-205: v. cap. III. 6 Ibid., cc. 206-236: v. cap. II, 7 V. sopra, p. 23. — 61 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova autentiche od originali estratti da notai diversi dai rogatori, che peraltro verrà mantenuta anche in seguito), colpisce una marcata imprecisione per quanto riguarda le unità documentarie autenticate. Se infatti il notaio puntualizza transcripsi e t exemplificavi o c t o laudes supra proximo scriptas...8, l ’apparente chiarezza e precisione di altre sottoscrizioni (transcripsi et exemplificavi h e c ut supra ex autentico scripto manu,..), che parrebbero autenticare solo l ’ultimo documento, viene messa in discussione alla luce di alcuni casi particolari. Un’espressione simile, seppure più precisa - ex au tentico scripto m.anu Guillelmi d e Columba cum nominibus testatorum e t omnibu s sicu t in v en i scriptum in registro comu n is — è infatti usata in calce a un documento privo di autentica, preceduto però da una serie di atti, alcuni dei quali in copia semplice, intercalati da altri recanti la com p letio di Guglielmo de Columba (uno solo sottoscritto dal notaio Riccardo), al quale Nicolò di San Lorenzo attribuisce la paternità della scritturazione del documento da lui convalidato. Ciò fa ritenere che, almeno in questo caso, l ’autentica si possa estendere, ipotizzando che il documento di Riccardo fosse in copia semplice, a tutta la documentazione successiva all’ultima sottoscrizione di Nicolò di San Lorenzo, che avrebbe basato l ’autenticità dell’antigrafo sulla possibilità di un riconoscimento certo della mano di Guglielmo de Columba9, come poco oltre, in un identico caso, specifica: transcripsi et exemplificavi omn e s laudes, c o n v en tio n e s e t instrumenta p e r manus Guillelmi Caligepalii scripta atque comp o sita 10. Per analogia possiamo forse considerare più estensiva anche l ’autentica ad un documento di Guglielmo de Columba nella quale viene fatto riferimento alle sottoscrizioni dei pubblici testimoni, assenti in questo documento, ma presenti in due precedenti redatti dallo stesso notaio n . 8 Cfr. schema generale, n. 94. 9 Ibid., nn. 114-142. 10 Ibid., n. 252. L’estensione dell’autentica è in questo caso giustificata anche dall’uso dell’espressione scripta atque composita che rinvia alla doppia azione di Guglielmo: rogatario e semplice scriptor di documenti altrui. Anche Lantelmo si affida in qualche caso al riconoscimento della scrittura: v. sopra, p. 52. 11 Ibid., n. 160. — 62 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Se, come è probabile, tutta questa prima parte di Vetustior dipende da un precedente registro, non è da escludere che le sottoscrizioni che Nicolò di San Lorenzo pone in genere dopo un documento tramandato in originale nelPantigrafo e preceduto da una serie di documenti in copia semplice, che in molti casi si alternano con originali dello stesso notaio, siano da considerare più estensive di quanto non si pensi e che quel h e c ut supra sottintenda tutto ciò che sta tra un’autentica e quella precedente, comprese le copie semplici, probabilmente di mano degli stessi notai12, ma su ciò non possiamo purtroppo avere nessuna certezza, anche perché ci resta inspiegabile l ’operato di Nicolò di San Lorenzo, che ora specifica chiaramente a quali documenti si riferisce la sua autentica, ora invece resta nell’ambiguità: ragion per cui nell’edizione abbiamo preferito considerare formalmente autentici solo i documenti in cui il notaio fa esplicito riferimento alla sottoscrizione originale o a gruppi di documenti precedenti13. 12 Che anche le copie semplici comprese tra originali dello stesso notaio fossero di sua mano, almeno in qualche caso, è attestato dall’autentica di Rolandino de Riccardo a due documenti, uno dei quali in copia semplice, l ’altro originale di Guglielmo de Columba nelPantigrafo (cfr. schema di Duplicatum, c. 317 r.), dove si denuncia l ’estrazione dal registro antico di hec exempla scripta manu Guillelmi de Columba. Questi documenti in Vetustior fanno parte di una serie in cui si alternano originali di Guglielmo e copie semplici (cfr. schema generale, nn. 64-86). 13 Poiché, in linea di principio, Nicolò di San Lorenzo sembra autenticare solo i documenti provvisti di sottoscrizione originale, non si capirebbe, se non pensando ad autentiche più estensive, perché non avrebbe sottoscritto documenti, quasi sicuramente in originale nelPantigrafo, degli stessi Guglielmo de Columba (cfr. schema generale, nn, 110-111, 148-151), Giovanni {ibid., nn. 168, 174-176, 178, 185, 196), Bertolotto Alberti {ibid., nn. 256, 258-262), Marchisio {ibid., nn. 269-272), dei quali autentica gli originali che stanno al termine di ogni gruppo {ibid., nn. 113, 177, 197, 263, 273), tenuto conto che un documento di Marchisio {ibid., n. 269) trascritto in Duplicatum entro un gruppo di atti redatti nelPantigrafo da Lantelmo viene globalmente autenticato con gli stessi da Rolandino de Riccardo come estratto de registris comunis lanue (quelli del XII secolo e del 1229) cum subscriptionibus predictomm notariorum, riconoscimento implicito dell ’autografia sia di Lantelmo (nel registro del 1229) sia soprattutto di Marchisio (in quello del XII secolo). Resterebbe comunque il problema se l ’autentica sia da _ 63 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Più preciso diventa invece Nicolò di San Lorenzo nella parte derivata dal registro del 1229 M, di cui trascrive anche il prologo. Non ultima ragione di questa maggiore attenzione e correttezza formale deve essere stata la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una raccolta che meglio rispettava i canoni redazionali e le procedure di convalidazione che dovevano applicarsi anche ad un « liber » che pur godeva di una sua autenticità per il fatto di essere compilato per volere della pubblica autorità, nell’ambito della cancelleria comunale e di essere conservato in un luogo (l’archivio comunale o la cancelleria) che garantiva la sua integrità, mentre la maggiore libertà redazionale e in particolare l ’elevato numero di copie semplici dovevano avergli fatto affrontare con imbarazzo ed incertezza l ’approccio con la raccolta più antica. Nel susseguirsi delle autentiche del redattore di Vetustior in questa seconda parte si avverte però quello che spesso avviene nelle opere umane che comportano un impegno protratto nel tempo: all’entusiasmo iniziale subentra una certa stanchezza e conseguentemente un calo di tono. Così in una prima fase Nicolò autentica globalmente più unità documentarie, inserendo le sue sottoscrizioni dopo gruppi di documenti omogenei per tipologia, che specifica nella formula di autenticazione15; in una seconda fase, quando forse diventa più complesso fare distinzioni, limita le sottoscrizioni ad ogni cambiamento di notaio, pur inserendo riferirsi solo ai documenti recanti la completio dei notai oppure anche alle copie semplici che li intercalano perché di mano degli stessi notai, dal momento che al criterio del riconoscimento della scrittura si è attenuto in altri casi Nicolò. Fanno eccezione i documenti dei notai Bongiovanni e Riccardo (ibid., nn. 47, 138), probabilmente in copia semplice nel registro antico. 14 Cc. 49-205 r. (schema generale, nn. 280-652), sul quale v. cap. III. 15 Cfr. schema generale, n. 282: ab illis que Atto Placentinus notarius sumpsit ab autenticis et originalibus, ma soprattutto nn. 288: ab illis que Symon Donati sumpsit ab autenticis et originalibus regum atque imperatorum-, 293: ab illis que Symon Donati sumpsit ex autenticis et originalibus regum Sicilie, videlicet domini W(illelmi) et domìni F riderti ; 310: ab illo quod Lantelmus notarius sumpsit ab autenticis et originalibus conventionum regis Aragone et Nunonis Sancii; 350: ab illis que Atto Placentinus notarius sumpsit ab autenticis et originalibus regum, principum atque baronum terrarum transmarinarum. — 64 — I L ib r i iu r iu m della Re pu b b l ic a di G enova qualche autentica in più quando le unità documentarie sono troppe: la frequenza delle sottoscrizioni si riduce così notevolmente 16. In una terza fase continua ad autenticare ad ogni cambio di notaio, senza preoccuparsi del numero dei documenti convalidati con un’unica formula fino a coprire con una sola sottoscrizione ben 48 carte, per un totale di 151 documenti17. Da carta 205 a carta 236 Nicolò di San Lorenzo deriva, continuando il precedente sistema di autenticazione, da un registro che definisce aliud, sicuramente in contrapposizione al liber del 1229, dal quale dipende nella sezione immediatamente precedente, e quasi sicuramente anche a quello del XII secolo, di cui si è servito nella prima parte, che sembra un’entità completamente distinta dallWzW, anche se non ci sono elementi determinanti per poterlo affermare con assoluta certezza. I contorni di questo registro, che tra quelli non pervenutici è probabilmente il più vicino a noi nel tempo, sembrano infatti sfuggirci più che m a i18. L’unico dato certo è che ne derivano i 71 documenti, risalenti agli anni 1131-1235, che ad esso attribuisce Nicolò di San Lorenzo in tre autentiche19, scritti successivamente da Anseimo de Castro, che opera con mandato del 1244, da Iacopo Bonaccorso, con mandati del 1251 e 1252 - la cui parte però Nicolò di San Lorenzo non autentica, forse 16 Cfr. schema generale, nn. 364, 378, 417, 430, 449, 461. 17 Ibid., nn. 462-614 (cc. 137^. - 185): a c. 146 r. Nicolò di San Lorenzo ha poi aggiunto, con mandato del 1254, l ’originale di un documento del 1234 tratto dal cartulare di Marchisio Caballus, che interrompe la continuità di questa lunga serie di documenti. 18 V. sopra, pp. 26-28, 30-32. W Cfr. schema generale, nn. 667: ab illis que imeni scripta in alio registro comunis per diversas manus notariorum', 681: ab illis quos Anselmus de Castro notarius sumpsit ab autenticis et originalibus et per manum eiusdem Anseimi in alio registro comunis scripta sunt; 724: ab illis que egomet sumpsi ab originalibus autenticis et cartulariis diversorum notariorum sicut in subscriptione sua continetur et per manum meam in alio registro comunis scripta sunt, sottoscrizione, quest’ultima, che l’imperiale interpreta erroneamente come autentica globale di tutta la parte scritta da Nicolò di San Lorenzo. _ 65 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova semplicemente per una banale dimenticanza - , e dello stesso redattore di Vetustior, con mandati del 1252, 1253 e 1254, oltre che da altri notai (per diversas manus notariorum) dai quali risultano scritti quattordici documenti in copia semplice: quattro sono introdotti da due formule, una delle quali rivela le ragioni della mancata sottoscrizione20, mentre tra gli altri alcuni recano le comp letio n e s di diversi notai, risalenti sicuramente agli antigrafi, poiché non si può pensare ad originali redatti direttamente sull’a io registro - il che tra l ’altro sposterebbe indietro nel tempo l ’inizio della compilazione - , trattandosi di documenti rogati oltralpe da notai non genovesi21. A carta 236 Nicolò di San Lorenzo interrompe la sua opera22, coronandola con un distico elogiativo: « Fecit tale opus Nicholaus bonus generale qui fert cotidie splendorem dando sophie » 23. La compilazione viene ripresa alcuni anni dopo da Iacopo Bonaccorso, che lavora alternativamente con mandati del 1260, 1261 e 1262, senza dare alcun ordinamento al materiale24. Dopo alcuni anni di pausa, segnati solo da poche aggiunte su spazi rimasti bianchi25 e da un fascicolo scritto quasi integralmente da Rico- 20 Ibid., nn. 653-656; in particolare il n. 653: Uttere infrascate ìnvente fuerunt in quodam pane cereo secretissime involute... 21 Ibid., nn. 658, 661-663, 666. 22 Sicuramente dopo il 24 maggio 1254, data del mandato dell ultimo documento redatto da Nicolò di San Lorenzo suWaliud e riportato, con mandato anteriore (1° ottobre 1253), su Vetustior (ibid., n. 724). 23 Cfr. Vetustior, c. 237 r. 24 Cfr. Vetustior, cc. 239-286. Non si riesce a spiegare la ragione di questo alternarsi di blocchi di documenti redatti con mandati diversi (1260, 1261, 1262, 1260, 1261), che potrebbe essere imputabile solo allo spostamento di alcuni fascicoli (i nn. 33, 34, 35, la cui esatta successione potrebbe essere 34, 35, 33), che però, vista l ’esistenza delle parole d’ordine, perfettamente rispettate e scritte di pugno dello stesso Bonaccorso, sembra piuttosto improbabile. 25 Oltre ai due documenti aggiunti nella carta rimasta bianca dell’ultimo fascicolo scritto da Nicolò di San Lorenzo, il primo dei quali da Bonussegnor de _ 66 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a bono Paiarino con mandato del 1267 26, la raccolta prosegue con una certa continuità, sia pure con una rarefazione degli apporti, a partire dal 1277, con successivi interventi di notai diversi che limitano la propria attività a una o poche unità documentarie, fino al 1295, data dei documenti più recenti che concludono la raccolta27. In quest’ultima parte sono riportati quattro documenti relativi ad una controversia tra il comune di Genova e il marchese Antonio del Carretto del 1280 28, due originali tratti da Lanfranco de Valario dal cartolare di Benedetto di Fontanegli, e due originali dello stesso Lanfranco, tutti cassati con linee oblique. In margine ad ognuno è ripetuta in forma praticamente identica la seguente annotazione: M0CC°LXXXII°, d ie XXVII iunii. Cassatum est dictus p r o cessu s (o d ictum instrumentum) d e mandato d omino rum Oberti Spinule e t Oberti Aurie, capitaneorum comu n is e t p opu li l a n u e n ( s i s ) , ex fo rma instrumenti seu laudis, scrip te manu Ben ed icti d e Fontanegio notarii, M0CC°LXXXII°, die XXVI iunii, p resentibu s testibus Ioh anne d e Volta e t lanu ino d e Monleone. In questa circostanza non è quindi sufficiente la semplice cassatura ad opera del notaio, come nei casi di errori materiali dello stesso, ma, analogamente a quanto avviene nei cartulari notarili, uno specifico mandato della pubblica autorità, nella persona stessa dei due capitani del popolo, riportato, sia pure in forma sintetica, accanto a ciascun documento cassato, si rende necessario per annullarne gli effetti giuridici, così come un analogo mandato ne aveva determinato l ’inserimento nel registro. La particolare cura con la quale si procede nella realizzazione di questa raccolta e l ’attenzione prestata alle caratteristiche formali di ogni Castro, con mandato del 1272, il secondo da Benedetto di Fontanegli, con mandato del 1276 (cfr. schema generale, nn. 725, 726), vedi anche ibid., nn. 771, 789, 821, copie autentiche eseguite da diversi notai, con mandati del 1263, 1264 e 1276, e n. 791, originale di un documento del 1269. 26 Ibid., nn. 822, 824-834. 27 In 18 anni sono state compilate solo 40 carte, per un totale di 83 documenti (ibid., nn. 836-919). 28 Ibid., nn. 850-853. — 67 — I L ib r i iu r iu m be lla R e pu b b l ic a di G enova unità documentaria, da una parte rivelano la singolare considerazione in cui essa doveva essere tenuta, attestata anche dal continuo accrescimento fino al 1295, mentre tutti gli altri registri dovevano arrestarsi, a parte forse qualche rara aggiunta, poco oltre la metà del secolo29, dall’altra rafforzano l ’ipotesi che fosse conservata in cancelleria30 e che quindi si tratti proprio del v o lumen siv e registrum. ad usum deputa tum continuum, la cui presunta distruzione ignis fiamma aut opera p erv er so rum hominum durante i tumulti popolari del 1296 aveva portato alla realizzazione del Liber A e di Duplicatum per mano del notaio Rolandino de Riccardo, nel timore che 1 ’aliud unicum v o lumen siv e registrum (Settimo , copia di Vetustio r31) partem pred icto rum iurium continens, qu od comu n i remansit, amiteretur aut irritaretur v e l vastaretur in aliqua sui p a r t e i2. La documentazione tramandata da Vetustior fino a c. 288 r . 33 è stata edita, a parte qualche eccezione34, nei Monumenta Historiae Patriae, i cui curatori si sono però serviti degli unici testimoni allora disponibili in Italia, cioè del Liber A e di Duplicatum; mentre di quella seguente35 sono stati editi nella stessa opera solo alcuni documenti, ma sempre dal Liber A e da Duplicatum, che per questa parte offrono una tradizione differente da Vetustio r36; pochi altri hanno invece trovato posto in pubblicazioni diverse, non segnalate nello schema, che indicheremo di volta in volta in sede di edizione. 29 Forse proprio per il particolare rilievo di questo liber anche nei confronti delle altre raccolte comunali potrebbe essere stato impedito a Iacopo Doria di postillarlo (poche e sporadiche sono infatti le sue annotazioni), come ha invece fatto per Settimo-, v. oltre, p. 74 e sgg. 30 Cfr. A. R overe, I « libri iurium » cit., p. 182. 3‘ Cfr. cap. V. 32 Cfr. i prologhi del Liber A e di Duplicatum, pp. 119-120. 33 Cfr. schema generale, nn. 1-820. 34 Ibid., nn. 326, 327, 725, 791, non passati in Settimo e quindi nel Liber A; 436-438, regesti dei nn. 423-428. 33 Cfr. Vetustior, cc. 288«. - 337«.: schema generale, nn, 821-919. 36 Cfr. schema generale, nn. 827, 832, 834, 836, 841-844, 846, 863-869, 882, 891, 893-896, 902, 903 , 905-908. — 68 — IL VOLUME SETTIMO V Il volume Settimo, così denominato per la posizione che occupa nella serie dei libri iurium genovesi1 è un membranaceo di 299 carte (mm. 480/495x325 circa), recanti tracce di lineatura e squadratura a penna, distribuite in 38 fascicoli ( l 4, sono state tagliate la l a, la 3a, la T e l ’8a carta, 2-218, 227, è stata tagliata la 5a, 23-318, 326, 33-34®, 3510, 368, 3710, 386) 2, che presentano, a parte qualche eccezione, le parole di richiamo nel centro del margine inferiore del v er so dell’ultima carta3 e una numerazione in cifre romane nel centro del margine inferiore della prima. Tale numerazione denuncia come l ’attuale primo fascicolo, contenente l ’indice realizzato da Iacopo Doria4, di cui diremo tra poco, sia stato aggiunto in un secondo tempo, risultando di un’unità inferiore rispetto all’attuale posizione dei fascicoli. Il manoscritto presenta una triplice cartulazione: una in numeri romani più o meno coeva, visibile solo in alcune carte, realizzata dopo la legatura, risultando regolare anche per quei fascicoli che, come vedremo, sono stati invertiti proprio in quell’occasione, e due in numeri arabici, entrambe moderne, una delle quali manuale, l ’altra meccanica, l ’unica ad abbracciare l ’intero manoscritto, mentre le due precedenti tralasciano le prime cinque carte. Sono bianche le cc. 1 n.n. v., 3 n.n. v., 4 n.n. v., 296 v . 5 La specchio di scrittura è di mm. 370/380x220/225 nella parte dovuta ai notai Guglielmo di San Giorgio e Guiberto da Nervi, che trac1 V. cap. I, nota 6. 2 La c. 3 è stata asportata ili epoca recente se l ’imperiale {Il Codice diplomatico cit., pp. 18-27), ha potuto trascrivere la parte in essa contenuta dell ’indice del volume, come forse anche la c. 165, tagliata comunque dopo la numerazione meccanica di epoca francese. 3 Ne sono privi i fascicoli 1-3, 8, 9, 35-38. 4 Cc. 2 n.n, r. - 3 n.n. r. 5 Su quest’ultima carta si leggono solamente le annotazioni Registum comunis lame e Pacta et conv., pacta et. — 71 I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a ciano entrambi una testuale italiana molto simile, di modulo più piccolo rispetto a quella di Nicolò di San Lorenzo, e dal tratteggio piuttosto pesante, nella quale si rivela l ’abitudine all’uso di una corsiva notarile, variabile nelle poche carte contenenti le aggiunte successive, in scritture notarili dell’epoca. Il testo dei documenti è scritto in inchiostro nero, le rubriche, che riprendono quelle di Vetustior, anche nella disposizione su più righe di lunghezza diversa6, in rosso. Sulla c. 1 n.n. r. si leggono le seguenti annotazioni di mano moderna: « Dispositio scripturarum quae sunt in registro comunis sub alio ordine quam in eo contineatur ut asserit inscriptio facta in sequenti folio » e, in inchiostro rosso: « Un volume de 301 folios, 12 juin 1883 » ; a c. 4 n.n. r., di mano due-trecentesca, alcune invocazioni religiose alla Madonna e all’Angelo Custode. La legatura è settecentesca, in cuoio marrone su piatti di cartone7; sul. dorso, impresso in oro: « Iurium VII ». La realizzazione del liber Settimo si deve quasi interamente - le poche aggiunte successive sono del tutto occasionali - a due notai: Guglielmo di San Giorgio e Guiberto da Nervi, che operano dietro mandato del podestà Guidoto de Rodobio, dell’8 novembre 1267. In mancanza del prologo le sole autentiche dei notai fanno un rapido 6 V. sopra, p. 60. 7 Sulla pergamena incollata sul lato interno del piatto anteriore due annotazioni di Henry Harrisse (v. sopra cap. IV, nota 1): «Ce volume est l’oeuvre de Iacopo Doria, le dernier des continuateurs de Caffaro etc. en 1293 et gardien des Archives de l’Etat de Gènes, d’une grande importance pour les généalogies écrites au bas des pages », preceduta dalla firma «H. Harrisse» e «Dans le tome III des Memoires de l’Academie des Inscriptions il y a un rapport de Mr. de Sacy sur les Archives de Gènes qu’il visita en vertu d’une mission à lui donnée par le gouvernement Frangais 1805 et où il decrit ces Iurium. Il y a aussi quatre Memoires: d’un nommé le P. Prosper Semino; une autre de Papon; de Mr. Lenormand et de Friets que je n’ai pu retrouver. Il existe, parait-il, une déclaration de Mr. Costa, gardien des archives du royame de Piémont (dans la date du 1816), déclarant qu’il a regu tous les documents importés de Gènes. Comme on écrit l ’histoire ! ! ! ». In margine la data 1852. I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a cenno al mandato, il cui esatto contenuto non ci è mai dato di conoscere, ma con il quale si doveva dare ai due notai il semplice incarico di realizzare una copia del liber voluto dal podestà Enrico Confalonieri, cioè di Vetustior. Questo almeno è ciò che i due notai fanno, dividendosi il lavoro a fascicoli8 e cercando di mantenere non solo la successione dei documenti, ma anche la stessa impaginazione del registro da cui derivano9. L’unica discrepanza è rappresentata dalla diversa posizione di un gruppo di documenti, dovuti in Vetustior a Iacopo Bonaccorso, tra altri dello stesso, conseguente allo spostamento di un fascicolo al momento della legatura del volume 10. In genere i due notai appongono le proprie sottoscrizioni in coincidenza con quelle dei redattori di Vetu stio ru, che non riferiscono, ma delle quali ripetono, in alcuni casi quasi alla lettera, il formulario, autenticando però per errore quasi tutti i documenti che Nicolò di San Lorenzo aveva redatto nellWzW e riportato in Vetustior, senza accorgersi che quelle autentiche di Nicolò si riferivano in realtà al primo 12. Proprio questa omissione delle sottoscrizioni dell’antigrafo e il frasario usato in particolare da Guglielmo di San Giorgio - . . . d e registro 8 I fascicoli 1, 2, 8-23, 29-32, 36 (fino a c. 289 r.) si devono al notaio Guglielmo di San Giorgio, la cui scrittura è di modulo leggermente più piccolo di quella di Guiberto da Nervi, che scrive i rimanenti fascicoli, ad eccezione del 37°, di mani diverse, 9 In molti casi addirittura il cambio-carta coincide o è a distanza di una o poche parole. 10 L’attuale fascicolo 32° avrebbe in realtà dovuto essere il 35°, nonostante che la cartulazione e la numerazione dei fascicoli confermino l ’attuale struttura. La prova di ciò è fornita dalla sottoscrizione di Guglielmo di San Giorgio, che apre la c. 28 r. (la prima del 36° fascicolo), de registro et autentico comunis lanue, scripto manu Bonifilii de Angelo (rogatario del documento di c. 254 r.: cfr. schema generale, n. 793) transcripto et exemplìficato manu lacobi Bonacurst notarii..., immediatamente preceduta, a c. 280 v., da un’autentica di Guiberto da Nervi al documento dell'ultima carta del fascicolo precedente {ibid., n. 771). 11 Fanno eccezione alcuni casi: cfr. schema generale, nn. 20, 299, 731, 750. 12 Ibid., nn. 706, 708-723. I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a et autentico scripto manu N. notarii et translato e t exemplificato manu magistri Nicolosi d e Sancto Laurentio n o t a r i i . . . - avevano messo gli studiosi sulla via giusta pur attraverso una pista sbagliata. Sulla base di queste autentiche infatti, come si è detto in precedenza13, era stata ipotizzata l ’esistenza di un registro più antico di quelli noti o pervenutici, attribuendosi ai due redattori di Settimo la conoscenza di quel codice, il che può corrispondere al vero, ma sta di fatto che lo stesso formulario è stato usato anche nei casi in cui il documento dal quale i redattori di Vetustior derivano non era scritto originariamente su registro 14, La trasposizione termina a c. 289 15, subito dopo la parte dovuta in Vetustior a Iacopo Bonaccorso e le poche aggiunte degli anni 1262, 1263, lasciando quindi fuori anche il fascicolo, compilato quasi interamente dal notaio Ricobonus Paiarinus, con mandato dello stesso podestà Guidoto de Rodobio, quindi del 1267, che evidentemente al momento della copiatura in Settimo non faceva ancora parte di Vetu stio r16. Da questo momento la compilazione del registro sembra praticamente abbandonata: negli ultimi due fascicoli saranno infatti raccolti occasionalmente solo alcuni documenti - il più recente dei quali del 1312 - , in originale o in copia semplice 17. Su questa raccolta intervenne direttamente Iacopo Doria 18. La sua attività di archivista del Comune iniziò probabilmente, come osserva 13 Cfr. capitolo II, nota 5. 14 Cfr. ad esempio schema generale, n. 727, originale di Iacopo Bonaccorso dal cartulare di Enrico de Bisanne in Vetustior, che Guglielmo di San Giorgio autentica così in Settimo: ... transcripsi et exemplificavi ut supra de registro et autentico comunis lanue, scripto manu Enrici de Bisanne notarii, transcripto et exemplificato manu lacobi Bonacursi notarii... is Ibid., n. 821. 16 Ibid., nn. 828-834. Non sono passati in Settimo neppure i nn. 725, 726, aggiunti posteriormente in Vetustior. 17 Ibid., nn. 920-931. is H. Harrisse gli attribuì addirittura la realizzazione dell’intera raccolta: v. sopra, nota 7. Il Belgrano (Annali genovesi, I, pp. XXVII, XXVIII) ha riconosciuto la scrittura del Doria attraverso il confronto con le postille marginali dello stesso agli Annali e alla Liberatio Orientis di Caffaro. I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a l ’Arnaldi, intorno al 1280 19 con la nomina a cu sto s pro comun i tam p rivilegio rum quam etiam registrorum e t aliarum scripturarum Communis 20, e già un anno dopo, forse proprio durante la preparazione dell’indice per materia premesso a Settimo, aveva potuto rintracciare il privilegio di Innocenzo IV in forza del quale la città di Genova non poteva essere sottoposta ad interdetto senza esplicito intervento del papa. La sua attenzione, appena entrato nell’archivio comunale, si rivolse quindi a questa raccolta, qui conservata, mentre Vetustior doveva trovarsi in cancelleria, dove il Doria ebbe sì modo di vederlo e di scrivervi alcune, rare annotazioni, ma non di lavorarvi in modo continuativo, come invece potè fare con la sua copia. Lo scopo dichiarato dell’annalista è di raggruppare omnia q u e p e r tinent ad unum factum ... p rou t le c to r v id e r e p o ter it tam in registro quam etiam in hac scriptura d e h o c c om p o s i t a 21, riassumendo così le due operazioni compiute: da una parte un indice per materia premesso alla raccolta (su un fascicolo aggiunto a questo preciso scopo), ottenuto semplicemente annotando l ’argomento dei documenti nello stesso ordine in cui si trovano nel registro e aggiungendo poi solo l ’indicazione delle carte in cui sono contenuti quelli dello stesso argomento 22, dall’altro i rinvìi da un documento all’altro all’interno della raccolta. Pubblichiamo qui di seguito l’indice del Doria, già edito dall’imperiale23, dal quale deriviamo la parte contenuta nella carta mancante. 19 G. A r n a ld i, Gli Annali di Iacopo Doria cit,, pp. 613-614. 20 Cfr. Settimo, c. 2 n.n. r. e sopra, p. 25. 21 Cfr, Settimo, c. 2 n.n. r. Proprio l ’errata interpretazione di queste ultime parole ha indotto l’imperiale (Il codice diplomatico cit., pp. 27, 32) a ipotizzare che l ’indice si trovasse anche nelle prime carte di Vetustior [in registro), oltre che in questa raccolta (quam etiam in hac scriptura de hoc composita), mentre il Doria intendeva dire che omnia que pertinent ad unum factum si possono trovare raggruppate tanto nel registro, attraverso i rinvii a tutti i documenti dello stesso argomento, quanto nell ’indice. 22 Sono raggruppati a parte solo i privilegi papali e i diplomi imperiali. 23 II codice diplomatico cit,, pp. 18-27. L’indice è disposto su due colonne: due trattini indicano la fine di ogni colonna. — 75 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova § Cum in registro comunis Ianue sint multa privillegia, conventiones ac alie scripture quas difficile erat invenire, cum disperse essent in dicto volumine et non per ordinem posite, ideo ego Iacobus Aurie, custos pro comuni tam privillegiorum quam etiam registrorum et aliarum scripturarum comunis, quesivi diligenter registrum comunis et omnia que pertinent ad unum factum signavi prout lector videre poterit tam in registro quam etiam in hac scriptura de hoc composita. § Incipiunt rubrice registri comunis Ianue § De regibus Lonbardorum § De marchionibus Malaspine § De dacitis comunis Ianue § De guardia civitatis § De introitu cintraci § De introitu pense § De comitibus Lavanie § De hominibus de Lagneto § De hominibus de Paxano et Nasi et de factis Frascarii § De hominibus de Cucurno § De hominibus de Turri § Conventio de Fossis § Conventio Marsilie § Conventio Fregulis § Conventio de Ere et Telone § Conventio de Antipolis § Conventio Dertonensium § Donatio facta ecclesie Beati Laurentii § De moneta Ianue § De introitu portus in ia. in ia, xxxima, xxxv, x l i i 3, x lv i , c l x x , c l x x i3 et in cartulario Bonivassalli Caligepalii M°cc° xn. in ia. in n a. in n a, m a, im a, xva, x x v im 3, xxxa, xxxma24, xxxvmia, xi,1», clxxvi, clxxvii, CCIa, CCIIa. in n a, x v ia, xxxvna, c l x x v i i , CLXXVIII3, clxxviiii. in n a, m ia, v n a, xvi3, xxviiii3, XXX, XXXVIa, XXXVIIa, CLXXVIIIa, clxxviiii3, CLXXX. in u a, xva. in in a. in in a, L x x x x vm a, lxxxxviiii3. in m a, L x x x x n a, lxxxxiiii3, ccvma, c c x x in a, ccxxxvna. in m a, ccvna, ccvma. in m a, lxxxxvii3, lxxxxviii3, LXXXXVIIII3, CCXXXXIII3. in nia. in m ia, xn ia, x vm a, c l x x x v i3 et in cartis XI sequentibus, in im a, v i3, xxxvna. in v 3, v ia. in v a. 24 XXXIII'. corretto su XXXIIII. — 76 — I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a § De Monte Pesulano § De Portuvenere et eius immunitate § De Arbigola § Laus Opigonis Bocafolis § Conventio Papie § De castro Rivarolii § Laus Acelini Piacentini § De iudicibus Sardinie § De facto Flaconis § De marchionibus de Riperia § De vacuo Sargani § Conventio Narbonensium § Conventio de Novis § De castro Aymelii § Laus Sancti Syri in Castelleto § De insula Sigestri § De Palodio § Laus Opigonis de Rigolo Piacentini § De regno Ierusalem § Laus Gulielmi iudicis § De tertiis ablatis mulieribus § De Sancto Egidio et comite Tholose, duce Narbone et marchione Provintie § De Monte Alto ultra20 iugum § De contractibus firmis habendis § luramentum testatorum § Laus de vassallis § Donatio castri Levagii § De marchionibus Montisferati § Laus de venditione mulierum in v a, x m a, L x x x xm a, L x x x x im " , CCXVIII, CCLVIIII. in va, xvna, CLXXXI3. in v ia, ccxxviii3, ccxxxa. in v ia. in v in, xm ia, cclxxv8,// in vn a, xxva. in vn a. in vm a, L x x x x v iin a, ca, c i a, c n a cm a, c im a, cva, cvia, cvna, cvma, c vn na, c x a, c x ia, CXIIa, cxma, c x m ia, c x v a, c x v ia, cclvi. Item in c c x i notatur de dieta materia. Item in litteris domini pape, in vm a, x a, x vna, x x n n a, x x v ia, clxi3. in v m a, x vn n a, xxma, x xvma, x x x v a, XXXXVIIa, XXXXVIIIa, CXLVIIIa, CXLVIIII25, CCXXVIIa, CCXXVIIIa. in VIIIa, XIIa, CLXXIIIIa, CCLXXVIIa . in vin, xma, xxa, xc, ccia, ccvia, ccvna. in v iu ia, xxxa. in v in i3, xa, CLXia, in xa. in x, xvia, x vm a. in x , x i a, x v in a, x vn n a, x x x n a, CLxvia, CLXVIIa, CLXVIIIa, CLXVIIIIa, CLXXIIa, CCLXIII3 et in cartis sequentibus, in xia. in x i a, L x vm a, L x v n n a, i,x x a, Lxxi.a. in xn a. in x n a. ili XII, LXXXVa, LXXXVIa, LXXXVII, LXXXVIII, LXXXVIIIIa . in xni, xvi, ccxlvi. in x im a. in x im a. in xvia. in xvi. in xvia, CLXXa. in x vna, x vn u a, xxua. 25 CXLVIIII: nel margine esterno. 26 De Monte Alto ultra-, in sopralinea. I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a § Laus de emptionibus terrarum § Laus de illis qui de Ianua recesserunt § De factis Almarie § Conventio Gaumondensium que modo dicitur Alexandria § De factis Vintimilii § De factis Turtuose in Catalogna § De rege Valentie et Murtie § De principe Antiochie, comite Tripolitano et domino Gibeleti § Donatio et fidelitas castri Tevigle § De marchionibus de Gavio § Laus Fulconis Stricti Placentini § Sacramentum calcinariorum § Laus infirmorum Sancti Lagari § De factis Nauli § Laus de venditione salis § Laus de deveto lignaminis et armorum ad Saracenos § De monte sive podio Ylicis § Conventio Saonensium et de hiis que ad eam pertinent § Laus vicecomitum de macelis § Laus de terra macellorum que est comunis in x vna. in x vn a. in x vn 3. in x vn a, x vm a, ccna, ccma, ccva. in x vm a, xxia, xxma, xxx, cxvim, cxxa, cxxia, CXXIIa, cxxma, cxxini3, cxxva, cxxvia, cxxvii3, cxxvma, cxxvima, CXXXa, CXXXXVa, CCXXXXa , CCLXXIIIIa, CCLXXXa, CCLXXXVIIIIa. / (c. 2v.). in x vu n a. in xx. in xx, xxn, xxvi, lxxi, lxxii, lxx iii, lx x iiii, lxxv. Item in litteris pape in lxvii et i,xviii. in xxia. in xxi, xxiii, xxxvii, xxxviii, XXXXIII, XXXXIIII, xxxxv, XXXXVI, CLXII, CLXIII, CLXIIII, CLXV, ccin. Item in privillegiis imperatorum in LIIII, LV, lv i, ccxa. in xxn, x x x x i27, xxxxvii. in x xiii. in x xiii. in x x iii, xxviii, xxxv, xxxvi, cxxxvim, CCXVII. in xxiin. in xxiin. in x x i i i i , x x x n , c l x x i . in x v i i i i28, xxv, xxxiii, xxxxi, cxxxx, CXXXXI, CXXXXII, CCXVII, ccxxviii, ccxxvim, ccxxx, ccxxxxv, CCLXXXIII, CCLXXXIIII, CCLXXXV, CCLXXXVI. in xxv. in xxv. 27 XXXXI: aggiunto nel margine, tra le due colonne di scrittura, con segno di richiamo. 28 XVIIII'. in sopralinea. — 78 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova § Conventio Pontremolensium § Conventio Lucensium § Laus illorum qui auffugerunt de galeis armatis § De debito Placentinorum § Conventio Moniardini § De introitibus comunis non vendendis ultra annum § Conventio imperatorum Grecorum § Laus quod nullus extraneus vel rusticus adhibeatur in testem in contractibus § Conventio Mediolanensium § Sacramentum testatorum § Laus de terra empta a comuni pro scariis faciendis § Laus quod sententie late contra minores sint firme § Laus Artusii Arberici § Laus Drogi de Bonoconsilio § Conventio hominum de29 Grassa § Absolutio comunis a creditoribus marcharum § Ratio feudorum et vassallorum comunis § Laus Lercarii de Placentia § Laus de quadam terra in Clavaro § Laus Centii civis Romani § Laus quod nullus hedificet voltam aut cohopertam in carubiis mastris § Laus de domo Ogerii. Panis non alienanda § Conventio Albingane et de facto Roche Corvarie § De podio Monaci et eius immunitate § Donatio castri Taxarolii § De factis Avocatie § Conventio hominum de Vernatia § Mercatum Sancti Georgii in xxv. in xxv, ccx. in xxvi. in xxvi, xxvii. in xxvn, clxvi. in xxvni, ccxxxxvi. in XXVIII, lxxvii, lxxviii, cclx, cclxii, cclxxxviiii. in x xv iiii. in xxviiii. in xxxi. in xxxi. in xxxii. // in xxxn, xxxvin. in xxxima. in xxxvi, cc, ccia, cclvii. in xxxviii. in xxxviii, xxxviiii, cclxxxxiii. in xxxx. in xxxx, xxxxi, clxxv. in xxxx. in xxxx. in xxxx. in xxxxi, cxxxvii, cxxxviii, cxxxvim, CCXVII, ccxxxi. in xxxxi, xxxxn, cclxxii. Item in privillegiis imperatorum in l i i i i , lv, lvi. Item in lxxxvi. in xxxxn. in xxxxv, xxxxvi, clxxiiii, clxxv. in xxxxvi, clxxx. in xxxxvii. 29 de: ripetuto. — 79 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a § Mensura mercatorum Ianue § Mensura mercati grani de Sancto Petro de Porta § Mensura mercati veteris de Susylia § Laus quod consules de ultramare non possint alienare ullo modo possessiones comunis Ianue § De summis pontificibus Romanis § De regibus et imperatoribus Romanorum § De regibus Sicilie et civitatibus et locis Apulie et Calabrie ac Scicilie § De rege Aragonensium § De regno Maioricarum, Rusilioni et Cerretanie que sunt sub eo § De rege Armeniorum § De rege Cypri § De dominis Beliti § De rege Francorum § Conventio Anconitanorum § Conventio Venetorum § Conventio comitis Provintie § Conventio Arelatensium § Conventio comitis Ampuliarum § De factis marchionum de Bosco et de terris omnibus eorum § Conventio Sancti Romuli § Conventio Portus Mauritii et venditio ipsius § Conventio Diani et venditio ipsius in xxxxvii. in xxxxvii. in x xx x v ii. in xxxxvui. in xxxxviiii, t, l i, lxv ii, lxviii 30, clxxxvi, ccx, ccxii, ccxiii, ccxiiii, CCXV, CCXVI, CCXVII, CCXVIII, CCXVIIII, CCLXXXII, CCLXXXIII. in LII, LIIII, LV, LVI, LVII, LVIII, CCX. in LVI, LVII, LVIII, CCX, CCXXXXV, CCLIII, CCLIIII, CCLV, CCLXXII. in LVIII, LVIIII, LX, LXI, LXII, LXIII, lx iiii, cclxxxxi. Item in xx de regno Valentie quod est modo sub eo. / (c. 3 r.). in LXV, LXVI. in lxx iiii. in lxxv, lxxvi. in lxxv, lxxvi. in lxxviii. in lxxx, lxxxi. in lxxxii, lxxxiii, ccxxxm, ccxxxiiii. in LXXXVIII, c cxiiii, ccxxxv, ccxxxvii, ccxxxviii. in lxxxviiii, lxxxxii, ccv iiii. in LXXXX, LXXXXI. in CXVI, CLIIII, CLV, CLVI, CLVII, CLVIII, CCVI. ili CXXX, CXXXI. in CXXXI, cxxxxiiii, cxxxxvi, CXXXXVII, CXXXXVIII. in cxxxn, cxxxxiiii, cxxxxvi, CXXXXVII, CXXXXVIII, CCLXXXXI. § Conventio Unelie in cxxxiii. 30 LXVIII: in sopralinea. I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a § Conventio vallis Arotie, vallis Andorie, vallis Unegie, vallis Petralate, vallis Regi, vallis Nehesim et quorundam aliorum locorum in cxxxvi, cxxxxv, cxxxxvi. § Conventio Venguilie et de facto Castellarii et de eius venditione in cxxxmi, cxxxv, cxxxxvi, CXXXXVII, CXXXXVIII. § Conventio marchionum de Cravexana in cxxxxm, cxxxxiv, cxxxxv, CCLVII. Nota quod mcxxxxiv comes Mirgoli erat frater comitis Barcheionie, § Conventio marchionis Alerami qui fuit primus marchio de Pongono et de marchionibus de Pongono § Conventio hominum de Stella § Venditio castri et ville Pereti, Castri Dalfini, Montis Acuti, Monte Minali, Astarotia, Monte Ursali et de hiis que ad ea pertinent. Item est in sacristia de facto Montis Ursali carta facta MCCLXII 31 § De factis Capriate § De castro Elme ultra iugum et Mirbello § Conventio Castelleti § Venditio Corvarie § Conventio Montobii § Laus mine et quartini § Laus de via Sancti Nagarii. Laus de terra Bissannis. Laudes sicut debent exire in ripa maris et alie plures laudes § Quidam locus qui dicitur Olvietum et qui est in Cucurno est feudum communis Ianue § Quidam locus qui dicitur Fravega et qui est in Cucurno est feudum communis Ianue § Conventio de Rivalta § Homines Levanti se posuerunt in omnibus et per omnia sub potestatia comin cxxxxix, in cl. in CL, CLI, CLII, CLIU, CLIUI, CCI. in CLVII, CLVIII, CLVIIII, CLXXXXVIII, CCVI. in clx. in clx. in clxxiii. in clxxiii. in clxxiii. in clxxiv, cclxxvii. in clxxvi, eci. in clxxvi, cci. in clxxviii. 31 Item est-MCCLXII; di altra mano. — 81 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova munis Ianue sicut homines Rapalli et Sigestri Conventio episcopi Bruniatis De factis Carpene, Marole, Insule et Vesigne, Vesani, Valerani, Folli et Trebano, Ylice Quedam sententia lata per commune Mediolani inter lanuenses et Astenses ex una parte et Alexandrinos, Albenses et Dertonenses ex altera De Avignono De Terascona l Conventio domini Athenarum ! Conventio Pisanorum i Conventio domini Caphe i Conventio inter comune Ianue et Venetos et Romanam Ecclesiam i Sotietas cum Mediolanensibus et Placentinis i De certis pedagiis non colligendis in districtu Ianue i Venditio castri et ville Andorie et hiis que ad ea pertinent i Insula Sancte Margarite data communi Ianue 111 c l x x i x . in c l x x i x . in clxxxii, clxxxiii, CLXXXIV, clxxxv, ccxiv, c cL x x x xm . 111 CLXXXXVIII. in ccviii, ccix. in ccix. in ccxi. in ccxi. in ccxn. in ccx, ccxn, ccxm, ccxiv. in ccxm. in ccxix. in ccxix, ccxx, ccxxi, ccxxu, ccxxui, ccxxxxi, ccxxxxn. m ccvim- IV § Conventio regis Castelle § Conventio Florentie § De renuntiatione facta per Philipum de la Turre Mediolanensem, olim potestatem Ianue § Conventio cum archiepiscopo Ianue § De emptione Triore, Buzane, Alme, castri Dolis, Montaldi, Bealuchi, Carpasii et Retii § Mutuum factum illis de Auria in ccxxxn, cclxxxi, cclxxxii. in ccxxxvi. in ccxxxxii. in ccxxxxiiii. in ccxxxxvii, c c x x x x vm , c c x x x x ix , CCL, CCLI, CCLII, CCLIII, CCLXXVII, CCLXXVIII, CCI.XXIX. in cclxxii. 32 Insula-CCVIIII: di altra mano, ¦ - 8 2 - I L ib r i iu r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a § De terra empta et acquisita in Calignano in CCLXXIII. § Conventio Astensium in CCLXXIV. § De societate inter commune Ianue, Florentie et Luce in CCLXXVI. § De domo capituli antiqua dirruenda in CCI,XXVIII. § Pax facta inter Ianuenses, Pisanos et Venetos per Alexandrum IIII papam in CCLXXXII, § lura embolorum que pertinent ad comune Ianue in CCLXXXIX. § De Castro Lombardo constructo in Corsica in loco ubi dicitur Ayatius in CCLXXXX. § Conventio hominum de Gropo in CCLXXXXII. Nota quod in privilegiis imperatorum continetur ut infra: § In primis super facto monete § Item concedunt ostem et cavalcatam per totam Riperiam. Item portus citra mare et ultra mare. Item Siracusanam civitatem Sicilie? Item potestatem expellendi Provintiales et Francigenas de regno Sicilie § Item concedit ostem et cavalcatam. Item castrum Monaci. Item castrum Gavii. Item Siracusanam civitatem. Item [potestatem] expellendi Provintiales et Francigenas de regno Sicilie § Item concedit ostem et cavalcatam. Item castrum Monaci. Item castrum Gavii § Item castrum Bonifatii. Item castrum Gavii. Item castrum Palodii. Item castrum Seravallis in l i i . in l i i , Fredericus I imperator. in l iv, Henricus VI imperator, in lv, lvi, Fredericus II imperator [et de notariis]. in ccx, Fredericus II imperator. / (c. 4 r.) Nota quod in privilegiis pontificum Romanorum continetur ut infra: § In primis super facto Corsice in xxxxviiii, l , l i . § Item super factis Ierusalem et regni ipsius per Alexandrum III et Urbanum III § Et super Gibeleto et Tripoli et Acon et Ierusalem per Innocentium IIII m lxvii, lx v iii. in ccxv, ccxvi, ccxvn. — 83 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova § Item quod civitas Ianue non possit interdici seu excomunicari per Innocentium IIII § Item quod non citentur Ianuenses extra Ianuam per Gregorium VIIII papam et per Alexandrum IIII papam § Item super castro Servi per Innocentium IIII § Item super facto Capriate et Alexandrie per Innocentium IIIItum § Item super facto Arquate, Petre Bissane, Gatorbe et Canilioli Terdonensis per Innocentium IIIItum § Item confirmatio et conservatio omnium privillegiorum pape et omnium imperatorum concessorum comuni Ianue per Innocentium IIIItum § Item confirmatio conventionum Saunensium, Albigane et marchionum de Careto § Item littere rogatorie ad imperatorem Alamanie per Innocentium IIII § Item quod Pisani restituantur dampnum prelatorum § Item in penultimo folio huius registri instrumentum terre sive vacui empti ab Alaono de Auria prope ecclesiam fratrum Predicatorum de Ianua ubi est via publica34. Oltre all’indice Iacopo Doria arricchì il liber con numerose annotazioni storico archivistiche, che abbiamo riportato nelle note introduttive ai documenti a cui si riferiscono, e con una serie di alberi genealogici delle famiglie partecipi dell’azione giuridica di alcuni atti, ricostruiti nel margine inferiore delle carte in cui sono contenuti, che riportiamo fedelmente qui di seguito come sono disegnati: 33 Nel margine superiore, di mano quattrocentesca: Quod civitas Ianue et commune eius interdici nec excommunicari possit 186. 34 Item in penultimo-publica: di altra mano. in clxxxvi33. in c cxiiii, cclxxxiii. in ccxv, ccxviii. in ccxv. in ccxvi. in ccxviii. in ccxvn. in ccxviii. in ccxviii. — 84 — 1 v. Marchiones Malaspine (Edizione: C. Desimoni, Sulle Marche d’Italia e sulle loro diramazioni in marchesati, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », XXVIII, 1896, p. 306) i ! , - i i l 0 ,2 8 ' lSì 8 PP S •¦§ ' 00 o .3V & 1-8 2 1 :3:ìi § o é c i'S jy E i j f l 8 I l i 1-8 S u u1 1a •§.§•8 «fi S 0-3 cJ Si o S S ‘>c/i» *SHJ i l ’bfi -i CO ro .2 ° u e I I o O *35U1 «OoJ a > S S -3 % _ 85 — c. 8 v. Matchiones de Riperia (Edizione: C. D e s im o n i, Sulle Marche d’Italia cit., pp. 202-203) Bonifacius — — Manfredus ----------------Bonifacius-------------------Manfredus---------------------- -> marchio Saluciarum [ . . . . ] Punaxe de naso suo Ugo Magnus — Anselmus Bonifacius de Cravexana II filius Guillelmus de Ceva I filius - Bonifacius — gambe grosse - Molle Guillelmus Leon Manuel Ieorgius - Opizo Paganus Henricus Guercius - marchio de Loreto Odo De Carreto Ugo Enricus —¦ Henricus de Carreto — Iacobus — Oddo Boverius Belengerius de Busca Manfredus Lancia-------Manfredus Lancia Raynerius de Busca ----- Iacobus (?) - 8 6 — Thomas Oddo Bonifacius M a n u e l------ Petiinus Franceschinus Oddonus Francischus • Fredericus 36 Argentina36 Bonifacius Taiaferum Nanus Oddo Bonifacius de Pon Guillelmus ¦ Poncius — — Henricus - Bonifacius - Georgius - Ellinus Manfredus Oddonus Albertus Uguetus 36 Franciscus Iacobus Manfredus inintellegibile per rifilatura Manfredus Fredericus, Argentina, Uguetus: di mano più tarda. 10 v. Marchesi di Parodi (Edizione: C. Desimoni, Sulle Marche d’Italia cit., p. 308) 9 w os on ^a ah *'n3 H. 2 syH oSo ÌHN 0 a « l^| a Bu Pn S J a o aIll Im ^ | SO £ I_______ I i l 13 à3-Q53 •3 H §« ?y> u £ 0"S a°o ^ _ 59 +2 -d tì d i i IH 8 a " l i C/D 3 g 3 f9 o | 8 R j R g 0-tt 3 » . . ‘0 ia w t/l 1 1 oo tr aì p w ,*Sp3j «o % s m M S I % Ì 8 ' S 3 "dMW 2wD i?•—rp§HI +j 52 iS*a •-d Ih H MfHi 12 v. Nota quod comes Sancti Egidii et comes Tholose est idem (v. anche c. 86 r.) Ti) «4 & ”3 i3iW) 1 1 1 I ' 60 té W Sg ,1 ' •53 .Q « >sJ 9 M h o PQ J Io fi .y pI Is a & ‘Ma ¦x) lH a 2 ^ p ó .*ya ^J5 co .0<3SJ M<«u itì PQ 3 èia H h o ^ 3ggs raS Ci dfV ^tì tMi ^ ca d '¦2 .- ^ & § PQ $ * 0 FI n O -8 *8 l i 2 | P-<1 £ o % è 5 *Sa3 'd^ a- 0 3 a. s-ea r .a 'I o PQ PP SS 83 0 ,3 IO‘9 PBh* -d JjT5 O § S) •va«-5j sVi J)ttj3ìp ^ 1 » 2 flpq ¦O^h’S'gO t«ì I C/3 JU m8 0 wC /D §O •§ I u •P-3S j5a3 ^g OO oC OC /5 j a c u O 'S a S ’S h > 2! mS O > 3 83 g 9 1 — 19?-. Del Carretto (Edmone: C. Desimoni, Sulle Marche d’Italia cit., p. 304) !i 1 o I Ia 133 «I3 S9 •3 "G$¦> 8 £ r*"1 1 W 'I8 O ;3 •nO J * I I | P h aS 6 O& •s u 8 u Iu | O IaW •a I o w — 9 2 — 20 r. Comites Tripolitani w S O f S . a s g m fj ftS 'B § ° r (3w I s I 0^ Ai.-j .3su .SZa, ;S3 -' O' TD ma-ai l § t ì s § g & a fl «rs 3 jw- sfiO- atì ft.s “ .a ^'P *3° 2 b v s § l g s C l | | *.S &!§ g l l l ' I o - s Ba s a « i o ’S s S j S I p f ' P l i (2‘i l l I l l c S I I ? — 9 3 — 21». Marchesi di Gavi (Edizione: C. Desimoni, Sulle Marche d’Italia dt., p. 307; De Simoni, Documenti ed estratti di per la storia d,i Gavi, Alessandria 1896, p. 65; v. anche c. 44 v.j o s •8 n *PQ§ '’c'J Io pfcV -Q § pi I Sta Ìy a ^ & _jj , I l 'S « « •’3i £l *S o a ò — 94 — 1 *g-y wM 1 5 O &% a J II a PhTJ c ^ -9 o .g o ^ •c 'iw m — 9 5 — 33 r. Fieschi % i> H 'U 3 I S vRO JD è r+QOoJ< &«q O &w 1 ?-i (U Ph Ph 3 •§ «jy ‘u ’i ffi 11 a- ^ s J :s •p H s H 043 I£3 rPSh i •5Òp5 &Coott l^l3- raQ Ph « fFH15932 O& 3I "S IP ® V3 O tì iy f^h ^ «3 W hH C/i .a 3I• f3l Sw £3 3 o'S S . t ì | ? — 9 7 — cc. 56 v. - 51 r. Re di Sicilia § Trancredus — qui habuit filios xil et filias III v n us filius Robertus Guiscardus ¦ qui primo factus est homo ligius Ecclesie et iuravit fidelitatem Nicole pape — Boiamondus primus princeps Antiochie Rogerius Robertus Guido xnus filius Rogerius comes — Barese et Scicilie Iordanus princeps Syracusanus Iofreonus ex prima uxore fratres Symon iste patri successit in comitatu sed paucis diebus supervixit — R og e riu s---------------------------------------------- - Iste primo fuit comes Scicilie, postea dux Apulie, tercio fecit se regem Scicilie et Apulie apellari [. . . ] (rifilatura) _ 98 — — Philipus qui puer decessit — Baiamondus iunior, Constancia natus ex Constancia filia eius filia Philipi regis Francorum, princeps Antiochie — Lodovicus unbo — Guillelmus dux Apulie. Iste cum liberos non haberet accepit magnam peccunie quantitatem a Rogerio comite, scilicet eum eredem instituit — Rogerius, dux Apulie, \ Iste cepit papam Innocentium II in Apulia et I eum duxit Beneventum F omnes isti tres — Tancredus, princeps Ta- [ regem Guillelmum ranti l — Anfusus, princeps Capue j Guiscardus decesserunt in pupilari decesserunt ante —¦ Tancredus, eius filius naturalis------------ Rogerius — Rogerius, dux Apulie — Robertus, princeps Capue — rex Guillelmus II, qui decessit sine liberis et ei successit Constancia eius amita, uxor imperatoris Henrici VI, et mater imperatoris Frederici secundi rex Guilielmus Henricus omnes isti decesserunt ante predictum regem G(uillelmum) II preter Trancredum et filium eius — Fredericus II imperator —¦ rex Conradus Alemanie Conradinus quem rex Karolus fecit decolari ante Neapolim — 9 9 — 58 r. Re d’Aragona — Anfotsus] — Iacobus % ' 8 TJ 2 a QJ pm Ph ICO a ' «#saSi « a h c "V ss » a d-a fS w &JS <8 S ci >¦8 a ”? 3flll|U liliali l s? Ps< 1 0 0 I Segue depennato Scibilie. LI j jft <-u• p3 8o<*g3-. t4J È 88*p q° J¦c!i I'I SS .6* 1Ph a T~( S 2 « a tì l & - a | •H «13 S ' o J l § •a ¦§& -3 l i t i il « 1 ¥b-d v» r3 §* o| 9 J'i 8 pq &H-< fi 0 t/i <-rt tì hi *3'3 c§0 'S ~ 1o= 1O fe &S 3^ 5-H1 14-» ¦ s i i ^ I •Ili * r . &g'3i s t l l , lfi ia s i Jtaj -M w. O § n f t M m& ai i . r 03 &H '¦"a u § 11% 1 OT ’-H W r3 £3 w V i B n § 3 '3 mS 8 •9 1*9 'wI f§l ld • s 'a a a « a i l i ¦»§a 3 « tì ¦Ì.-SI c § l 3 9 « g à p°q Jp* 8a dg r s * 1 b &i * •|3BS « §ddS t«ì R o w .a ft .sah 1a .&« «M §t l X'M òs -P? mI |¦s -ws 8S •tì a" S fj.a O *j 3 » s|s. sa j l l i i a 3 3 a « •I d a •!s' *n• §y al-s I fS 1-1 A « o oui-l s-li I o A-a — 1 0 4 — i Dalfinus marchio de Monteclaro 155 r. Marchesi del Bosco e di Ponzone I •8y Vt°-ho §+J *qj o % 1 -8 3 J-g % j-i ^ S a c a s co u;Jj in e . a Xs) - *s-< 3 § ?C¦A> jj So f 4J OO •a i ^ l ì i à a . ? 50 E j ^ l l sy1'!g .aa fsi lf'iSo ag S o i - B d S 8 s co .3fi 'Cf ., 155, 159, 1 6 2 «., 187, 188 f.,Ì226 v. - 230, 241 r., 263 v. -266, 270 v. - 274, 298, 318, 353, 354, 388 b., 388 bis r., 390 v. - 392, 450 v., destinate alle aggiunte successive. Il testo dei documenti è scritto in inchiostro nero, le rubriche in rosso. Sia Antonio di Credenza, curatore del liber, che lo definisce r e g istrum n o vum 3, sia i suoi aiutanti e gli altri notai e cancellieri che hanno 1 Archivio di Stato di Genova, Libri Iurium, IL 2 Biblioteca Universitaria di Genova, Ms. B. IX. 3. 3 Autenticando la copia di un documento che lo stesso Antonio di Cre_ 1 3 5 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a partecipato alla redazione, tracciano scritture notarili più o meno corsiveggianti. Sulla carta incollata all’interno del piatto anteriore della copertina, di mano sei-settecentesca, si legge « Libro 2do iurium » e, in inchiostro rosso, «U n volume de 427 folios. 11 juin 83 ». La legatura è settecentesca, in cuoio marrone su piatti di cartone; sul dorso, impresso in oro: « Iurium II », L’esemplare conservato alla Biblioteca Universitaria, chiamato C dagli editori dei Monumenta Historiae Pa tria e4, è un membranaceo di 345 carte (mm. 435/440x300 circa), recanti tracce di lineatura e squadratura a penna, distribuite in 35 fascicoli, tutti di 10 carte ad eccezione del l 4, 1412, 238, oltre ad una incollata al termine del manoscritto, preceduti e seguiti da quattro cartacee di guardia. Il manoscritto è cartolato, a partire dal secondo fascicolo, nell’angolo superiore destro del recto , con una numerazione romana più o meno coeva al testo, che per ben quattro volte salta 10 numeri (da c. 20 passa a c. 31, da c. 40 a c. 51, da c. 70 a c. 81, da c. 260 a c. 271), corrispondenti probabilmente a quattro fascicoli sottratti, i cui documenti sono tramandati dall’altro esemplare. Molte sono le carte bianche (cc. 1 n.n. v., 4 n.n. r., 13 v., 14, 66 v., 67, 86 r., 113 r .- 114, 146, 149, 150, 154 v., 158 r., 184, 185 r., 239 r., 260, 261, 278, 279, 321, 348, 349, 401 v.), destinate ad aggiunte, su alcune delle quali è segnalato in margine il documento da inserire. Lo specchio di scrittura è di mm. 325 x 210 circa. Il testo dei documenti e le rubriche sono scritti in inchiostro nero. denza estrae nel 1403 dal registro (cfr. schema, n. 1) il notaio dichiara di averla tratta de registro novo conventionum et privillegiorum comunis Ianue (Archivio di Stato di Genova, Archivio Segreto, n. 2727/69). Allo stesso modo viene definito dal figlio Tomaso, che nel 1434 dichiara di avere esemplato la copia di un documento de registro novo comunis Ianue repositum penes me notarium et cancellarium... ac custodem privilegiorum dicti comunis (cfr. schema, n. 205; di questo è conservata una copia semplice che ne riferisce anche l ’autentica: Archivio di Stato di Genova, Archivio Segreto, n. 2729/21). 4 Su questa definizione però v. sopra, cap. I, nota 16. — 136 — I L ib r i i u r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Le scritture che si susseguono nel manoscritto sono tutte notarili piuttosto corsiveggianti. La legatura è moderna, in pelle verde. A c. 1 n.n. r. si legge « Copia libri 2dl magni iurium Reipublicae sub hoc signo 2 » e « Copia libri » di mano sei-settecentesca; nel margine inferiore di c. 2 n.n. r., di mano cinquecentesca, la seguente annotazione religiosa: l e s u s Christus dominus n o ster qui lavit no s a p ecca tis nostris in sanguine su o qui cum d iv e s esset p r o p ter no s eg en u s factus es t ut inopia illius d iv ites essemus. L’esemplare dell’Archivio di Stato è stato realizzato nella quasi totalità da Antonio di Credenza, che si qualifica sempre notarius ac cancellarius e t cu sto s p rivillegio rum comun is Ianue, dichiarando di avere ad h e c auctoritatem e t bayliam (o p o testa tem) mihi ex iniuncto e t mihi commisso o ffic io d iete privillegio rum cu sto d ie attributam, oppure, in alternativa e più frequentemente, ad h o c plenam bayliam, auctoritatem e t omnimodam facultatem michi p e r capitula et statuta comu n is lam ie attributa5. E nella vita pubblica di Antonio, figlio del notaio e cancelleriere Corrado, che si sviluppa nell’arco di alcuni decenni della sua lunga esistenza, il legame con le pubbliche scritture si instaura molto precocemente. Gj^nelle Regulae del 1363, dove egli è citato come vicecancellie re6, risulta°mfatti succedere al padre ad dictam custodiam (iurium et privillegiorum comunis) e ad contin uacion em registri d icti c om u n i s 7, 5 Solo quando redige originali di documenti da lui rogati si qualifica semplicemente notarius et cancellarius senza ulteriore specificazione del suo incarico, come per un qualsiasi originale su pergamena. In un unico caso usa la formula finale habens superinde ad hoc plenam bayliam. . . , ma si affretta ad annullarla racchiudendola in un va cat. 6 Nelle Regulae comunis Ianue del 1363, in Leges Genuenses, Historiae Patriae Monumenta, XVIII, Torino 1901, cap. 40 (col. 289) si parla di due vicecancellieri inter quos computetur filius quondam Conradi de Credentia deputatus ad iura et privillegia comunis. 7 Ibid., cap. 101 (col. 347): « . . . e t quia personaliter Anthonius, filius quondam Conradi de Credentia, olim cancellarii deputati ad dictam custodiam per decretum speciale et ad continuacionem registri dicti comunis, successit ad predicta dicto quondam patri suo regulamus quod. . . remaneat et sit ad predicta deputatus, videlicet ad scribendum et registrum continuandum . . . ». Dell’opera di Corrado relativa alla continuazione dei libri iurium non si ha in realtà alcuna traccia. I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a ancora assolve a questo compito nel 1413, quando le Regulae lo nominano espressamente come il notarius e t n u n c cancellarius che fu it e t est deputatus ad scribendum in d icto registr o e t ad continuationem ip s iu s 8 e la sua attività in questo campo sembra cessare solo dopo il 1424, data dei documenti più recenti da lui redatti nel Liber iurium I I 9. Se possiamo così affermare che Antonio di Credenza continuò la redazione del registro fino al 1424, impossibile risulta invece riuscire a stabilire, sia pure approssimativamente, il momento di inizio della compilazione, priva com’è di prologo e di mandati. Solo l ’accenno in due autentiche ad un mandato del doge Nicolò de Guarco, di cui non viene riferita la d a ta10, permette di accertare che nel periodc{ 1378-1383") in cui il Guarco fu in carica, il registro era già stato avviato, ma è probabile che ciò sia avvenuto in epoga non molto posteriore al primo incarico ottenuto da Antonio nel/l363J La raccolta si apre coff“un indice compilato dallo stesso notaio, con qualche aggiunta di altra mano, e ripreso dall’altro esemplare, che evidenzia come il materiale sia stato diviso in sette libri: prima i documenti d e factis e t n e go ciis intra civitatem Ianue, quindi quelli relativi alle terre dell’Oltregiogo, alla Riviera di Ponente e a quella di Levante, in tutti i casi distinti tra intra e extra districtum 11. Riportiamo qui di seguito l ’indice dei due volumi, con l’avvertenza che le integrazioni dell’esemplare della Biblioteca Universitaria (B) sono 8 Archivio di Stato di Genova, Manoscritti tornati da Parigi, n. 19, Regulae comunis Ianue, c. 99, che continua « Regulamus, firmamus et declaramus quod sit et esse debeat constitutus et deputatus ad scribendum et continuandum dictum registrum usque ad beneplacitum domini ducis et consilii et habeat et habere debeat pro eius salario de pecunia comunis Ianue libras quinquaginta ianuinorum singulo anno et teneatur quotienscumque domino duci et consilio placuerit eis presentare et ostendere omnia que scripserit in dicto registro ut ipsi dominus dux et consilium videre possint si dictus Antonius in predictis bene se gesserit ut debebit. . . », evidenziando ancora una volta il controllo esercitato dalla pubblica autorità sull’operato dei notai e dei cancellieri preposti alla redazione dei libri iurium. 9 Cfr. schema, nn. 336, 337. « Ibid., nn. ,332, 333. u I numeri dei libri sono ripetuti nel centro del margine superiore di molte carte; alcuni sono stati parzialmente rifilati. - 1 3 8 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a riferite tra parentesi tonde, mentre le omissioni sono segnalate in nota; l ’indice è disposto su due colonne (due trattini indicano la fine di ogni colonna) : Rubrice libri primi in quo continentur scripture de factis et negociis intra civitatem Ianue 12. Archivio di Stato Bibl. Universitaria § De privillegiis imperialibus § Empcio pecie unius terre de arcubus deputate (ad) sese exercentibus in opere balistandi in vìi § Empcio palacii Serrevalis habitacionis domini .. potestatis Ianue in vm § De translacione dominii Ianue translati in dominum .. regem Francorum in x et exempcio a dicta obligacione. (Acceptatio gubernatoris sui) in xxvii § De certis actis dependentibus a dicta translatione in x ii, in xni § Empciones podii et palacii (et) Bulzaneti in xv § De obligacione porticus magni de Bancis in xxvin § De translacione dominii Ianue translati in illustrissimum dominum ,. ducem Mediolani m v i i , in xxv, m prima carta, in in xxvii xv, in xvn in prima in m in v in xvn in vm et in v im in xi et xii in x vn n m xxvmi et m in xxi et in xxv xxxim// in xv .in xvin § Conventio facta cum domino imperatore Carolo § Quod imperialis maiestas non imponat gravamen super Ianuenses § Ratificatio promissorum per dominum ducem Mediolani in xxini// Rubrice libri secundi in quo continentur scripture terrarum comunis Ianue de ultra iugum, videlicet infra districtum Ianue § De acquisicionibus castri et terre Novarum in xxxxin, in in xxxi et in xxxxi LIII 12 Ianue'. om. B. — 1 3 9 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a § Sententia pro comuni Ianue de nemore de Vuada in xxxxiin in xxxn § De factis castri Taioli in xliiii in xxxn et xxxni § Empcio castri et territorii Belfortis in xlvii in xxxv § De empcionibus castri (et territorii) Lerme in xlvii in xxxvi § De empcionibus castri (et territorii) Stelle in liiii in xxxxn § Convencio inter comune Ianue et .. tunc condominos castri et burgorum Saxelli in lv in xxxxin § Feudum unius quinte partis Saxelli in lv i13 in xxxxv § De castro14 Burgi Fornariorum in lv i/ (c. 3 v.) in x x x x v 1S Rubrice libri tercii in quo continentur scripture terrarum de ultra iugum extra districtum Ianue § De pace et pactis dominorum Mediolani veteribus § De ratificacione 16 dicte pacis § Alia pax cum dictis dominis de Mediolano facta per dominum cardinalem Viterbiensem § Modificacio facta pro comuni Ianue de parte peccunie que solvi debebat domino 17 Galeaz § Quitacio facta dicto comuni Ianue de in lxiii in li in lxx in lii in L in i ut supra in lviiii 13 Nel margine, segnalato da una parentesi che racchiude gli ultimi due lemmi, Saxelli, di mano moderna. 14 De castro: Emptio castri in B. 15 Nel margine esterno la seguente annotazione secentesca: Chartae quibas continentur haec loca Stelle, Saxelli et Burgi Furnariorum desunt in presenti libro sed haec ipsa omnia descripta sunt in libro litterarum minutarum char(tis) 452 (corrispondente al Liber iurium II dell’Archivio di Stato di Genova) in ilio c. 55, 56, 57, 58, cuius libri rubricae sunt litteris rubeis scriptae. 16 De ratificacione-. Ratificatio in B. 17 de-domino: de tota peccunia quam comune restabat ad dandum dicto domino in B. I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a in lxi in lxvi et in lxv / (c. 2 v.) Rubrice libri quarti in quo continentur scripture terrarum Ripperie Occidentis intra districtum Ianue § Convencio Varaginis, Cellarum et Albizole § Consilium collegii iudicum Ianue quod universitas Varaginis tenetur conferre armamentis gallearum comunis19 § De empcionibus partium Varaginis, Cellarum et Albizole factis a variis participibus § Pacta20 inter comune Ianue et tunc intrinsecos Saone § Consilium collegii etc, quod homines episcopatus Saone tenentur conferre ad expensas armamenti gallearum comunis (Ianue) § Et aliud consimille consilium domini .. archiepiscopi etc. super dicta sive conssimili materia § De castro Cervi (non extensa in totum) § Feudum dimidie valis Arocie et marchionatus Cravexane concessum domi- 18 In B segue ratificatici pacis predicte per eum ratificate. 19 comunis: om. B. 20 Pacta : Pax in B. in lxxviiii et in 163 in lxxxi in clxxxviii et in clxiii in lxxxiii in lxxxv in lxxxv et in cl iii et in CLIIII in lxxxvi et in ccxxv in L x v in et in CLVIIII in lxxi et lxxii in lxxii in lxxv in lxxv, in cxxxxviii et cxxxxvii in lxxvi tota peccunia quam comune restabat ad dandum dicto domino Galeaz in lxxi Pax facta cum illustrissimo domino .. duce Mediolani mccccxviiii in lxxiii De .. marchione Montisferrati quietacio18 in lxxvi// — 1 4 1 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a no Manueli marchioni Cravexane m clxxxviiii § De .. marchionibus de Carreto de Finario (conventio) in lxxxx et in CLXXIII § Confirmacio convencionum Portus Mauricii § Fidelitas facta comuni Ianue per homines Plebis et villarum § Empcio quarte partis valis Arocie et marchionatus Cravexane facta a domino Iohane de Saluciis § Empcio aliarum trium quartarum parcium dicte valis et marchionatus cum castro Plebis venditorum per dominos Manuellem et Anthonium marchiones de Carreto § De Castro Francho prope Finarium21 § De Castro Govoni supra burgum Finarii § Feudum castri Alti et ville Clavaune § Feudum castri Uncii et burgi Curene § De Sancto Romulio § Feudum dimidie ville Rezii in lxxxxii in clxxxx in clxxxxii m clxxxxiiii in clxxxxviiii in ccvi, in 20 [ .P in ccviii in ccvini et in CCXII in ccxn in lxxxxv, in cxvi, in cxxm et usque ad cxxvm in cxxviiu § Et aliud simille feudum de alia dimidia dicte ville Rezii § Feudum castrorum Lavine, Cenoe et Aurighi concessum .. comitibus Vintimilii m cxxx, m cxxxv in cxxxn in clxxxvi et clxviii in lxxxi et in clxx usque in CLXXXIII in Lxxxin in clxxxvii in clxxxx in clxxxxi in clxxxxvii et in cciii usque in ccv in ccv in ccvi et cccvnii in ccviiii in lxxxvi usque in cvn, in cxv usque in cxx in cxxi usque in cxxm et in CXXVIIII in cxxnii 21 prope Finarium\ in ripa Finarii in B. 22 La rifilatura della carta non consente di leggere l ’ultima cifra. I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a § De dominis de Linguillia § Iuramentum fidelitatis factum per dominos Symoninum et Manfredum condominos Castellarii prope Tabiam § De .. comitibus Vintimilii et de Macro § De castris Cuxii et Pornaxii § De aquisicione terre Corneti § Acquisicio terrarum episcopatuum Al- Nauli et Saone § De loco Sancti Steffani Riperie Occidentis § De Vintimilio23 § Sententia de castro et loco24 Rochebrune § De medietate Finarii que erat dominorum Manuelis et Anthonii de Carreto De Castro Francho in Riperia maioris Finarii De negociis Varaginis, Cellarum et Albizole in lxxxxiii in cxxxvn et in cxxxxv / (c. 4 r.) m cxxxxvi in cxxxxvu in cxxxxvm in clxx in clxx sub Corneto in clvi in cl in clx m CLXXVIII et usque in CLXXXVI in clxxxxviiii in ccvi, in ccviii// m Lxxxiin, m cxxx usque in cxxxvii m cxxxvn in cxxxx et cxxxxi in cxxxxii in clxvi in clxvi sub Corneto in cli in cxxxxmi in clv CLXXXv// Rubrice libri quinti in quo continentur scripture de terris Ripperie Occidentis extra districtum Ianue De castro Carii25 De castro Maxoni in ccxiii ccxxxxii, clxii in ccxiiii in ccx, in ccxxxviiii et ccLviin in ccx 23 De Vintimilio: Concessio et gratia facta Vintimiliensibus in B. 24 Sententia-loco: De factis in B. 25 De castro Carii: Feudum castri Carii in B. — 1 4 3 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a § De castro Cormorini et aliis illius marchionatus Malaspine De castris Spigni, Mayrane, Rochete et Deghi § Quitacio facta comuni Ianue per dominum Iacobum Malaspinam de sua parte debiti ad quod comune Ianue sibi tenebatur annuatim occasione feudi castrorum etc. § Sententia lata per dominum .. ducem inter .. descendentes quondam domini Thome marchionis Malaspine de castris que tenent in feudum a comuni Ianue. De ista sententia fit mencio in uno instrumento feudi § De castro et marchionibus Ponzoni § De Chercheris § De castro Carreti et Deghi § Promisio pro hominibus de Pereto in usufructu nemoris Montis Ursalis § De regibus Aragone § De nobilibus de Brando de Corsica § De insula Planoze § De rege Anglie in c c x v , c c x x , ccxxxi in c c x v n , c c x vm , c c x x v , CCLXVII m c c x x x v i in c c x x x iin in c c x x x x v n in ccxxiii et in cclxii, in Cario in ccxvii, CCXXIIII in c c x x x x v i/ (c 4 v.) in cclxxv in ccclxxxi in ccclxxxii in ccclxxxiii26// in c c xm , in c c x x et c c x x x usque in CCXXXVIIII in ccxvii, c c x vm , in cclxiii usque in cclxxvi in c c x x x v i m c c x x xm in ccxxxxiiii usque in ccLVin in c c x x n i, in cclviii in Cario in ccxvii et CCXXIIII in ccxxxxiiii/ (c. 3 r.) in CCLXXli usque cclxxxxiii in ccclxxxii in ccclxxxiiii in ccclxxxv// Rubrice libri sexti in quo continentur scripture de terris Ripperie Orientis intra districtum Ianue § De Varixio in CCLXXXXVII1T in cclxxxiiii usque in ccc 26 De nobilibus - CCCLXXXIII: di altra mano. — 144 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a De Levanto in cccii De Sarzana in ccciiii De castro magno Sarzane in cccvi De castro novo in cccviin De Sancto Stephano in cccvm De Liburno in cccxn De Bollano in cccxin De castro Avmelie sententia in cccxv/ (c. 5 r.) Rubrice libri septimi in quo continentur scripture extra districtum Ianue § Treuga lanuensium et Pisanorum § Pax lanuensium et Venetorum § Conventio et alia multa de factis Syi § Pax cum domino . . imperatore Constantinopoli facta, mccclii0 et aliis § Confirmacio et corroboracio immunitatum et libertatum quas habent Ianuenses in Cypro in c c c x v im in c c c x x i, c c c x x x x vm CCCLI in c c c x x im CCCLXV, c c c L x v n ii27 in c c c x x vm i c c c x x x v i in c c c x x vm i Pax Cypri facta per dominum .. amiratum exercitus gallearum De insula Tenedi De immunitatibus et franchixiis concessis lanuensibus in regno Ungarie in cccxxxmi e alie in 384 e in 388 in cccxxxvi in cccxxxxv in c c c i et c c c i i in c c c n , in c c c x i et c c c x n in c c c v i in c c c v iin et c c c x n in c c c vm in c c c x in in cc cxv x in c c c x vm / (c . 3 v.) terris versus orientem in c c c x x n in c c c x x im usque CCCLVII in c c c x x v n , in CCCLXVIII usque in c c cL x x vm i c c c x x x et CCCXXXVIIII in cccxxi, in cccxxxiii non extensa in totum prout in alio registro in cccxxxvii in cccl 27 Nel margine interno, di altra mano, quattrocentesca: Chyi insule. I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova § Confirmacio immunitatum et franchisiarum quas habent Ianuenses in insula Sicilie e t 28 regno Trinaclie § Pax inter comunia Ianue et Florentie De castro et insula Planose Ratifficacio pacium cum regibus Cypri hactenus factarum ratifficatarum per dominum regem Ianum Sententie late per magistratum constitutum super cognoscendis iuribus eorum qui pretendunt se esse immunes Pro universitate Calvi carte Pro universitate Diani Pro universitate Ripalte Pro universitate Cornicis Pro Martino Marruffo Immunitas ob numerum duodecim liberorum Pro Neapolitano Lomellino Pro Ludovico Imperiali Pro Samuele Carrega Pro Beda Ususmaris Pro Francisco Leardo Pro Francisco de Insula Pro Damiano Picho Pro Philipo de Garibaldo Pro Thoma Murchio Pro Francisco Lomellino Immunitas Ludovici de Flisco comittis Lavanie Pro Araone et Brancaleone de Auria Pro domino lohanne de Flisco Pro hominibus et universitate Gropi Pro universitate Beverini Pro hominibus Bracelleis// Pro domino Ramondino de Flisco et sociis Pro collegio medicorum et chirurgiìn cccxxxxv in cccxxxvn in ccclxxxii29 m ccclxxxviiii 394 394 in cccli inter cccxxxx 28 et'. in in B. 29 Quanto segue è di mani diverse. I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Pro eodem collegio et habentibus duodecim liberos De Zignaculo in cartis 435 Pro Bartholomeo de Casanova in 344 Conventio Chii in 364 La sottrazione di alcuni fascicoli e la caduta di qualche carta in entrambi i manoscritti rendono necessaria la combinazione dei due per ricostruirne l ’originaria consistenza, che doveva essere di 399 documenti 30, relativi agli anni 962-1424, con una netta prevalenza di documentazione dei secoli XIII, in particolare della seconda metà, periodo per il quale difettavano le precedenti raccolte, e XIV. All’interno dei libri si intravvede un’approssimativa sequenza cronologica, derivante dall’accrescimento nel tempo, con tutte le alterazioni dovute all’inserimento di documenti anteriori ogni volta che venivano rintracciati; molte sono le carte rimaste bianche al termine di ogni libro in vista di aggiunte successive, alcune delle quali già programmate31. Antonio di Credenza deriva da originali, copie autentiche, cartulari o manuali notarili, identificati con una terminologia molto varia [de cartulario, d e foliatio instrumentorum, d e imbolio s eu p ro th o co llo , d e filziis seu foliaciis instrumentorum, d e man uali)32, da atti pubblici, mentre solo in un caso si serve di un liber iurium precedente, Vetustior, 30 Nell’esemplare della Biblioteca Universitaria il numero complessivo doveva essere di 400 per l’aggiunta di un diploma di Berengario e Adalberto del 958: v. oltre, p. 150. 31 Ad esempio nel margine esterno di c. 94 v., in gran parte bianca, si legge Ponatur hic donacio facta comuni Ianue per dictos procuratores nomine universitatis Lìnguilie de dicto loco Lìnguilie tempore domini Gabrielis Adurni e in quello di c. 278 r. Hoc spacium sit pro instrumento prorogationis termini compromissi usque ad annos quinque per dominum arbitrum prorogati. 32 In un caso (cfr. schema, n. 205) dichiara: extraxi, sumpsi, transcripsi, exemplavi et in hanc publicam formam redegi de *** instrumentorum compositorum . . . , riservandosi evidentemente di colmare la lacuna non appena appurata l ’esatta natura della sua fonte. I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a a quell’epoca probabilmente ancora disperso, attraverso una copia intermedia 33. La maggior parte della documentazione è di mano dello stesso Antonio, che solo in un numero limitato di casi fa scrivere il testo da un aiutante (p e r alium, p e r alium co a d iu to rem m e u m ) 34, ed è tramandata in originale o in copia autentica; le non molte copie semplici sono in genere quelle degli atti più antichi. Oltre a denunciare sempre le fonti, di cui riporta le com p letio n e s e le autentiche, il notaio descrive con accuratezza le forme di autenticazione dei documenti pubblici, in particolare i sigilli, dei quali, superando in precisione i suoi predecessori, specifica anche il colore della cera e il tipo di filo con cui sono appesi. Da essi si discosta invece per il diverso modo di porsi nei confronti della redazione su cartulare e dell’originale. Alla prima sembra infatti riconoscere una caratteristica di originalità quando, dopo aver fatto estrarre il testo dell’originale da un aiutante, nella com p letio afferma: vidi, legi, correxi e t diligen ter ascultavi cum originali autentico d icti in s trum en ti35, mentre, non diversamente da quanto avveniva in precedenza, sottolinea la caratteristica di autenticità e di fede pubblica degli originali dai quali deriva le sue copie36: vidi, legi, correxi et d iligen ter ascultavi cum instrumento pu b lico et autentico su p r a d ic t o 37 33 Cfr, schema, n. 64. 34 Solo eccezionalmente dichiara il nome e la qualifica dello scriba: . . . scribi et registrari feci per Gotifredum de Belignano, scriptorem in cancellaria ducali comunis Ianue . . . (cfr. schema, n. 291). 35 Ibid., nn, 16 9 -17 2 . Anche l ’instrumentum - così Antonio di Credenza lo definisce - redatto sul manuale sembra essere autenticum et originale: presens instrumentum extractum, sumptum et exemplatum de quodam manuali autentici originali instrumenti predicti manu. . . scripti {ibid., n. 263). 36 Sui concetti di autenticità e originalità cfr. G. C ostamagna, I concetti di autenticità e di originalità nella documentazione della Cancellerìa genovese nel Medioevo, in Landesherrliche Kanzleien im Sp'àtmittelalter. Referate zum VI. Internationalen KongreK fiir Diplomatili;, Miinchen 1983, Miinchen 1984, pp. 485-504. 37 Cfr. schema, n. 291. — '148 — I L ib r i i u r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a dichiara infatti nel caso abbia fatto scrivere il testo da un altro, mentre denuncia l ’estrazione d e quodam publico instrumento scripto manu ,..38 o d e autentico pu b lico dicti instrumenti in pergamen o, su bscripto et publicato manu . . .39 quando la copia è di suo pugno, senza fare mai alcun cenno all’originalità di questi antigrafi. Per entrambe le derivazioni (da cartolare o da originale) usa invece un identico formulario: extraxi, exemplavi e t in hanc publican formam r e d e g i ... quando deve descrivere le operazioni effettuate. Nel secolo, o poco più, che separa la realizzazione di questa raccolta dalle precedenti (quelle curate da Rolandino de Riccardo nel 1301 40), una lenta e profonda trasformazione sembra sia in atto a Genova in uno dei concetti tipici del notariato medievale; ciò che si evidenzia nel formulario di Antonio di Credenza è infatti in linea con quanto si è già osservato avvenire a Genova tra la fine del Trecento ed i primi decenni del Quattrocento41, quando più elementi concordanti, che tuttavia necessitano di un’ulteriore conferma sulla base di un’analisi condotta su una documentazione più ampia possibile, inducono a ritenere che a poco a poco la caratteristica di originalità si sposti dal mundum alla redazione su cartolare, pur con le oscillazioni che un processo del genere comporta. Scarsi sono gli apporti di altri notai nel registro: Deserino de Pastino, che redige l ’originale di un proprio documento®, Giacomo da Camogli, che esempla una copia autentica come comun is Ianue cancellarius ac cu sto s privillegio rum e t aliorum iurium dicti c om u n i s 43, infine Giovanni Mastracius, che in qualità di scriba deputatus cum d icto o fficio (o c t o officialium su p er rev id en d is immunitatibus) e t magistratu fà copia di 54 documenti degli anni 1384-138544, estraendoli dagli atti dello stesso ufficio, senza indicare uno specifico mandato. 3« Ibid., n. 314. 39 Ibid., n. 315. « Cfr. capitoli VI e VII. 41 Cfr. A. R overe, Libri «iurium-privilegiorum cit., pp. 152-154. 42 Cfr. schema, n. 15. « Ibid., n. 45. 44 Ibid., nn. 342-382. — 149 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a L’esemplare conservato nella Biblioteca Universitaria, il solo utilizzato dagli editori dei Mon umenta , è una copia semplice del precedente, compilata da più mani, che lasciano ampi spazi al termine dei documenti per le autentiche, oltre ad intere carte bianche per le eventuali aggiunte; è stato copiato, con qualche variante, l ’indice45, del quale viene aggiornato il riferimento alle carte in cui i documenti sono contenuti, mentre mancano nel testo i titoli dei libri. L’unico documento aggiunto è una copia semplice del diploma di Berengario e Adalberto in favore della città di Genova del 958, già tramandato dai libri iurium precedenti46, mentre non vi sono passati i documenti aggiunti nell’altro esemplare da Giovanni Mastracius47, anche se la presenza di una carta sciolta, contenente la parte finale di un documento di questa sezione48, incollata al termine del manoscritto, sembra rappresentare ciò che rimane dei fascicoli in cui questi documenti erano contenuti. "k * * Il liber iurium III è un membranaceo di 250 carte (mm. 410 x 290 circa), distribuite in 33 fascicoli ( l 4, 2-78, 812, 9-1010, 118, 122, 13-158, 164, 178, 186, 192, 204, 2 110, 228, 23-246, 254, 266, 27-3110, 3214, 333 per la caduta dell’ultima carta), preceduti da una carta di guardia. Il manoscritto presenta una triplice cartulazlone nell’angolo superiore destro del recto-, una coeva romana, che omette o ripete alcuni numeri, e due arabiche, la prima sei-settecentesca, la seconda meccanica. Lo specchio di scrittura è estremamente variabile. Sono bianche le cc. 26 bis v., 67 v. - 70, 79, 80 v., 85 r., 89 v., 90 v., 105, 149, 169, 188 v., 247 v. Il testo dei documenti è scritto in inchiostro nero, le rubriche in rosso nella prima carta, poi alcune sporadiche nel resto del manoscritto in nero; qua e là è presente qualche iniziale ornata. 45 Cfr. cc. 2 n.n. - 3 n.n. e sopra, pp. 139-147. 46 Cfr. la nostra edizione, n. 1. 47 V. sopra, nota 44. 48 Cfr. schema, n. 344. — 1 5 0 — I L ib r i i u r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Sul r e c t o della carta di guardia si legge « Iurium Reipublicae 3 », di mano settecentesca, e, in rosso, « Un volume de 250 folios. 12 juin 1883 ». La legatura è settecentesca, in cuoio marrone su piatti di cartone, con ganci metallici di chiusura. Sul dorso, impresso in oro: « Iurium III ». I 252 documenti, che abbracciano gli anni 1429-1514, sono scritti da più mani, che, ad eccezione delle prime due carte in antiqua, tracciano scritture notarili, in alcuni casi fortemente influenzate dall’umanistica. I diversi cancellieri che si succedono nella redazione, Tomaso di Credenza, figlio di Antonio, e il figlio Nicolò, che continuano la tradizione familiare al servizio del Comune, Gottardo Stella, Iacopo e Stefano Bracelli, Benedetto d e Portu, oltre ad alcuni notai, autenticano globalmente meno di un quinto dell’intera documentazione. Vi predominano quindi nettamente le copie semplici, segno inequivocabile di una maggiore trascuratezza della compilazione, strettamente connessa alle mutate vicende politiche del comune genovese nel Quattrocento, stretto tra l ’espansionismo del ducato di Milano, da una parte, e le vicende napoletane, dall’altra, situazione che si riflette anche nel tipo di documentazione inserita nel l ib e r : accanto ai documenti papali e imperiali vi predominano infatti quelli relativi ai rapporti con questi due potentati. Solo Tomaso di Credenza e il figlio Nicolò si qualificano, come già Antonio, oltre che cancellieri anche cu sto d es privillegiorum comun is I a n u e 49, dichiarando di operare habens ad h e c arbitrium ex iniuncto michi o fficio cu sto d ie privillegiorum comu n is Ian u e, mentre i successori e in qualche caso anche lo stesso Nicolò si limitano ad esprimere il loro nome e cognome50, accompagnato talvolta dalla qualifica cancellarius o notarius e t cancellarius, snellendo così notevolmente il formulario delle autentiche, analogamente a quanto avviene nella documentazione coeva su registro o n o 51. 49 Cfr. schema, rrn. 1-3. so Ibid., nn. 105, 112. 51 Su queste autentiche semplificate e sull’uso dei cancellieri di sottoscriversi addirittura con il solo nome di battesimo v. I documenti della maona di Chio (secc. XIV - XVI), a cura di A. R overe, in « Atti della Società Ligure di Storia Patria », n.s„ XIX/2 (1979), p. 55. _ 151 — --WS « a , » * .— , • WkMh-Ww»> *•(%»«**<«. 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' (,wÌ™¦((*«> (S a rAifa iim uM TlteifwMWl^wifW» «Menu-M*!?»*# fuitgje Amimtxe * « f« «**¦»• frw-*»»««ti*«f**”*" «««fS»anìilw^pl* ' fkm •» «A » » f/.S,,«w«i,M , S E 2 £ 8 3 = 3 h£ = 2 ^ - fidarne r-fià* 'n*V ^Mj-f*r>'nfi't""> m ¦*’ " “ t >e“ ,W .. , . rJX!-.c(«-)3»*Wi> /t-o f totetvUfrmitfafoi wfcuitms&m. •/<•*<& ‘ r ‘ t f l f l M ftlto lil ifflW H fm tM } mm/ totewfìy/mjfatfhfymffi ètpifaj^Mn jotfts w« r»ny«“ -c ... c 4 w cf\ictjn k t f t d t . djttfh ' ^ ^yJjj Hrt m« c4*/fowtM < tlik tt a t tm r i jt p j * f a i * < f n\j> iiivcfmjw fl* « t< 'un nlvt infirmati** 4Ì*tjK«](rij& lècmfm HfAMmnéi. ^ s k > » 6» tìt& >tul MftliìwZèòt i*ijV«P^>W( ift?aVtòttABxjfumt mm m k tm S t«o motftfKteo » miti mxw‘Hfa’1** KmxfH* ^{(jusffrtjtfaMHfymw} tmhiHiMWMUnfì^ìh jmwtfimttim Prt #*¦*/>> ih e&PUAfr- ¦\’pnM>n- ^ , £ j i f / , m m , « ¦' f a " ('<« «"*' f ’ f J / :fe* iM^e(òya,x c«*J21- 0 ^ j e jm ,/ ù t o t ', SW*$, finrn ti <£y Vfl a, tVè.AI!f,# >f/:&Y‘>»<‘*J< * • < »-**% <*• ffffyrfi&£$ Si fi&C a li ut G ffftìft •Sffirtfa/f/t /A'^y^y^ J f à ^ j l ì f f s ^ à s * ^ 4SC ¦ypa&xà^t^ O B ofa.^am fà*jtkfàti&&M,A>mi#>t£a‘ — etera -cf ?eam afc ,d&fof sty?#/ ^*&&à fam t '#,# ,^»> t if (àte fieri tìf ftftffe&jq wh Miutt&ar; „ ^&H. r 4 f^ i v f ^ l - ^ i f ^ 14 - Volume VI, c. 1 r. ¦jf. f , .*»¦*£. * " * 5 & U W tp Z S p r z i- ^ ^ y r ^ ' f - ' ' ^ i c r x / A - y • j&H«*A»^ * *«'' ^ émAi' ^ '#SC ^ « # A w f^»»<,»yft^. aiX^f l f ' y * ’ ,v f’M*^>^,'* ^ 'm^ £ C*p*4»- ISSS**#»8?jteM» —v 'whwrf##Sr***®*»»»' mM-9r<Ùfx0 \ 1 Se «nw* I \ y mrn*v 8njw«ft <(»#^ %sr ^s? * **fe!C l^ ‘s>f ^ ^ #* Conventio et pacta inter agentes pro comuni Ianue et comites Lavanie et alios extracta ex libro nobilium de Flisco < Spinola > Privilegia imperialia Contra pretendentes esse immunes etc. Cum Florentinis < Brano statutario > < Doveri dei feudatari > De loco seu comitibus Macri Cum marchionibus de Carreto, Finarii etc. De hominibus de Passano et Levanto < Porto Maurizio > De declaratione pelagi et districtus Ianue De Diano c. 98: 1127-1204 c. 102: 1140-1206 c. 104: 1385 cc. 106-108: 1247-1384 cc. 109-110: 1259-1512 prosegue a c. 128 cc. 111-113: 1385 cc. 115-116: 1385 prosegue a c. 149 c. 117: 1385 cc. 119-120: 1405-1413 c. 122: 1359-1447 c. 123: 1317 cc. 123-126: 1251-1392 c. 128: 1434-1507 cc. 129-133: 1266-1378 cc. 134-140: 1385-1457 cc. 142-147: 1138-1496 c. 149: 1369 prosegue a c . 151 c. 150: 1477 c. 152: 1403 c. 153: 1453-1479 c. 154: 1530 cc. 155-156: 1232 cc. 157-167: 1292-1345 c. 169: 1385 ? -1441 continuazione da c. 90 c. 171 continuazione da c. 59 v. cc. 173-174: 1369-1412 cc. 174-177: s.d. con riferimenti a docc. del 1175, 1283, 1332, 1333 cc. 177-181: 1241-1430 cc. 181 *>.-183: 1199-1281 — 163 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a < Diano > cc. 184-187: 1199-1533 < Decreto relativo a immunità > c. 184: 1444 Inventario di quelle scritture che si sono ritrovate nella cassieta dove si tengono i contrasegni c. 189: 1552 - IURIUM IX È un cartaceo di 192 carte (mm. 287 x 215/220) distribuite su 8 fascicoli di 24 cc. ciascuno, All’interno l ’originaria copertina pergamenacea, preceduta e seguita da 3 cc. di guardia. Triplice cartulazione nell’angolo superiore destro del re cto : due manuali, una delle quali romana, coeva, fino a c. 185, una arabica, moderna, fino a c. 184, una meccanica che copre anche le cc. di guardia e la copertina pergamenacea. Carte bianche 1 v., 4 v., 12 v., 22 r., 49, 50 r., 59 r., 77 v., 127, 144 v., 167 v., oltre alle cc. di guardia, ad eccezione della prima sulla quale è scritto, di mano moderna, « Investiturarum et instrumentorum » e « Un volume de 200 folios 12, folios blancs, 11 juin 83 » e « 9 ». Filigrana «monte» del tipo Briquet, n. 11853 e sgg. A c. 1 r. di mano moderna: « Instrumentorum et investiturarum liber » ; di altre mani « Investiturarum », ripetuto due volte. Legatura settecentesca in cuoio marrone su piatti di cartone con ganci metallici per chiusura; sul dorso, impresso in oro: « Iurium VIIII ». Sulla copertina pergamenacea, di mano coeva: « MCCCLXXXXVI et septimo usque in MCCCCVIII instrumentorum ». Tutti i documenti sono redatti in copia semplice, di mano di Antonio di Credenza, la cui scrittura è riconoscibile attraverso vari confronti, soprattutto col Liber Iurium II, ma anche identificabile attraverso due anotazioni: una (c. 138 r.) in cui riferisce i nomi di tre notai, tra i quali lui stesso, che avevano preso parte all’azione giuridica, aggiungendo qui omn e s tres n o s s u b s c r i p s i m u s in p e rg am en o seu vitulina-, l’altra (c. 155 r.) relativa a un documento del 1406, Nota qu od d icto instrumen to extracto in publicam fo rmam p e r m e Antonium s e s e illi su bscripserunt ... tamquam etiam rogati d e com p o s ic io n e ipsius. Anche questo è un liber iurium anomalo, per dimensioni e per supporto. Si tratta, come dimostra l ’indice delle rubriche, premesso al 164 — I L ib r i i u r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a volume e riportato qui di seguito, di una raccolta di documenti relativi al periodo della dominazione francese in Genova (1396-1409): atti relativi alla dedizione di Genova alla Francia, accettazione di governatori regii, conflitti col territorio, soprattutto con Savona al tempo del maresciallo Boucicaut, impegni e giuramenti di fedeltà prestati dalle comunità del territorio ligure al re di Francia, rinnovi di investiture, di patti e donazioni. Non risponde al vero quindi che esso « si presenta come una parte della codificazione delle leggi così dette del Bucicaldo » 10. La raccolta offre ai nostri occhi altri motivi di interesse: se infatti non ci stupiamo certo per alcune depennature o per annotazioni tipo non habuit lo cum (c. 78 r.), cassatum quia n on b en e sed eb a t h ic (c. 94 r.) o il più noto va-cat (c. 96 v.) che delimita passi superflui o errati o, ancora, principiebatur non recte, ideo ut infra (c. 114 r.), altre annotazioni ci consentono di tornare sul tema del valore giuridico di questi volumi. Che quest’ultimo sia stato concepito come un liber iurium o meno ha poca importanza: qui occorre segnalare ancora una volta come esso, prodotto di cancelleria, venisse considerato di per sé un autentico, dal quale estrarre copie autentiche pienamente valide u. All’annotazione Extractum di c. 154 v. fanno puntuale riscontro quelle di c. 113 v. dove si ammonisce nemini fiat copia hums s en ten cie d o n e c corrigatur syndicatus. Postea fu it habitum instrumentum Nicie co rr ectum ut p a tet in cartis 120 e t 121 ubi tale si 4= gnum, id eo p o t e s t fieri copia sen ten tie quibus spectat, di c. 166 r. dove il redattore si premura di aggiungere non est p e r modum instrumenti testata e di c. 167 r., sempre a proposito dello stesso documento, Nota qu od licet supradicta rellatio sit in p r esen tì carta copiata ut cum alia q u e es t in fo lio CXXXV facilius ab p erqu iren te reperiatur, tamen non fuit ista testata p e r mo d um instrumenti ut supra b en e patet, tutte annotazioni che riconducono l ’intero volume, di mano, come abbiamo detto, di un grande cancelliere, nell’ambito di quella produzione « autentica » della cancelleria genovese, nella quale si collocano di diritto i libri iurium, depositari dei fondamenti giuridici sui quali 10 H, S ie v e k in g c it., p. 437. 11 Su questo argomento v. I registri d ella ca ten a cit., I, pp. XXXIX-XLII; A. R o v e re , I « lib ri iurium » cit., pp. 186-187. — 165 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a poggia lo stesso Comune, sia nei rapporti con i civ es, sia soprattutto in quelli internazionali. Quanto al contenuto, disposto in ordine cronologico, riportiamo qui di seguito l ’indice delle rubriche accompagnato dalla data di ogni documento. Rubrice Conventio et pacta prima super translacione dominii Ianue translati in serenissimum regem Francie que defectu baylie ambaxatorum debet ratifficari vel de novo pacta fieri (1396) in v Deposicio castrorum in depositum tradditorum egregio viro domino Karolo marchioni de Carreto partium confidenti (1396) in x Ellectio Iulliani de Aquila, castellani Vultabii (1396) in xn Translacio dominii Ianue, districtus et pertinentiarum translati in serenissimum regem Francorum (1396) in xm Syndicatus Lodisii de Montenigro et Anthonii Salvayghi, syndicorum comunis ad faciendum iuramentum fidelitatis (1396) in x vn n Sacramentum fidelitatis prestitum procuratoribus regiis per syndicos comunis Ianue supradictos (1396) in xxi Conventio et pacta inter magnificum dominum .. ducem, nomine et vice comunis, ex una parte, et dominos de Spinulis de Luculo, ex altera, que locum non habuit (1396) in xxii Ratifficacio dicte conventionis facta per Philiponum et Emanuelem de Spinulis (1396) in xxv Promisio facta per procuratores regios de reducenda Saona ad obedientiam Ianue infra menses quatuor (1396) in xxvi Traddicio corporalis possessionis Ianue traddite procuratoribus regis, nomine regio recipientibus (1396) in xxvni Ellectio et constitucio magnifici domini Anthonioti Adurni, constituti gubernatoris Ianue pro domino rege (1396) in xxviiii Iuramentum prestitum .. gubernatori regio, recipienti nomine regis, per antianos et alios officiales comunis (1396) in xxx Ratifficacio conventionis et pactorum illorum de Spinulis, ratifficate per Francum, filium domini Luchexii (1396) in xxxii Renovacio investiture octave partis Ponzoni facta domino Ugheto de Ponzono sive eius procuratori (1396) in xxxn 12 12 In realtà il doc. si trova a c. 31 v. — 166 — I L ib r i i u r i u m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Reformacio treugue seu cessacionis offensarum cum reverendissimo domino cardinali aliisque de Flisco et sequacibus suis (1397) Conventio et pacta inter comune Ianue et illos de Spinulis de Luculo usque ad annum unum (1397) (c. 2v.) Tempore domini comitis Sancti Pauli Aceptacio illustris domini Walerandi, comitis Sancti Pauli, in gubernatorem regium Ianuen(sem) et traddicio possessionis regiminis sibi tradditi et consignati (1397) Renovacio investiture feudi facta domino Lazarino condam domini Lazarini, marchionis de Carreto, de dimidia castri et duabus terciis partibus burgi Finarii (1397) Conventio nova inter comune Ianue et comune Saone (1397) Compromissum inter dicta comunia factum in dominum Walerandum, gubernatorem Ianuen(sem), ut in privatam personam (1397) Pacta inter comune Ianue et dominum Anthonium de Montaldo super deposicione castri Gavii pro ipso et sequacibus suis (1397) Prorogacio termini compromissi inter comunia Ianue et Saone in dominum gubernatorem facti et nunc prorogati (1397) Sententia inter dicta comunia Ianue et Saone lata per dictum dominum Walerandum, arbitrum etc. (1397) Dacio seu concessio facta comuni et hominibus Boniffacii de territorio Iheracii et Segre quod de cetero sit de districtu et sub potestacia Boniffacii (1397) Sententia arbitralis lata pro domino Anthonio et fratribus de Montaldo (1397) Pacta inter comune Ianue, ex una parte, et dominum Anthonium de Goarcho, ex altera, super deposicione Montaldi (1397) Declaracio facta in sententia arbitrali etc. in favorem adherentium et sequacium domini Anthonii de Montaldo et fratrum (1398) in xxxv in xxxvii/ in x x x x in xxxxiiii in x x x x v in l in l iiii in lviii 13 in lviiii in lxi in lxiii 14 in L x v im in lxxiii 13 In re altà il doc. si trova a c. 57 v. 14 In re altà il doc. si trova a c. 62 v. I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a Renovacio investiture facta domino Georgino condam domini Enriceti, marchionis de Carreto, de Castro Francho et de tercia parte burgi et territorii Finarii sub reservacionibus tamen de quibus in alio incontinenti facto instrumento continetur 15 (1398) Vendicio castri et territorii Belfortis facta per comune Ianue Neapoliono Spinule (1398) Renovacio sacramenti fidelitatis facta per .. procuratorem domini Francisci, marchionis de Carreto, de Cingulo (1402) Renovacio sacramenti fidelitatis facta per .. procuratorem domini Georgini, marchionis de Carreto, de Finario (1402) Iuramentum fidelitatis prestitum per .. procuratorem domini Thome, marchionis Malaspine, de Cormorino (1402) Investitura seu infeudacio facta domino Ugheto, marchioni Ponzoni, de toto castro et iurisdicionibus Ponzoni (1402) (c. 3 r.) Renovacio investiture facta .. procuratori domini Georgini, marchionis de Carreto, de Finario, de Castro Franco et de tercia parte dimidie Finarii (1402) Renovacio investiture seu infeudacionis castri Carreti facta17 domino Lodisio, marchioni de Carreto (1402) Renovacio sacramenti fidelitatis facta per dominum Iacobum, marchionem Malaspinam, de Molariis (1402) Renovacio sacramenti fidelitatis facta per .. procuratorem domini Francisci, marchionis de Carreto, de Spigno (1402) Renovacio investiture facta .. procuratori sive actori .. domine .. tutricis filiorum condam domini Manuelis, marchionis de Cravexana, de dimidia ville Regii (1402) Sacramentum fidelitatis prestitum per .. procuratorem domini Karoli, marchionis de Carreto, pro castro Alti et villa Cravaune (1402) Renovacio sacramenti fidelitatis renovati per Boniffacium de Pornaxio pro se et Francisco eius fratre pro suis partibus loci Pornaxii (1402) Renovacio sacramenti fidelitatis prestiti per dominos Seguranum et Manfredum de Nigro iuris peritos pro castro Carroxii (1402) m lx x v 16 in l x x x in l x x x i i i in l x x x i i i i in l x x x i i i i in l x x x v / in l x x x v i i i i in l x x x x in l x x x x in l x x x x i in l x x x x i i in l x x x x i i i i in l x x x x v in l x x x x v i 15 sub-continetur\ nel margine inferiore senza segno di richiamo. 16 Segue a c. 78 r. il doc. di vendita del castello di Beiforte (v. doc. seguente), depennato e con l’annotazione non habuit locum, non compreso nell’indice. 17 Segue depennato procuratori — 1 6 8 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G en o v a Renovacio sacramenti fidelitatis facte per Anthonium de Cavanna de Novis pro sua parte castri Gazii (1402) in Renovacio sacramenti fidelitatis facte per Oddoardum et Bernabovem, ex dominis de Linguilia, pro suis partibus plurium castrorum (1402) in Renovacio sacramenti fidelitatis prestiti per'dominos . . Guillelmum et alios comites Vintimilii (1402) in Sacramentum fidelitatis prestitum per Symoninum et Manfredum, fratres de Linguilia, pro castro Castellarii prope Tabiam (1402) in Renovacio sacramenti fidelitatis prestiti per dominos Pornaxii (1402) in Renovacio sacramenti fidelitatis prestiti per dominos .. de Linguilia (1402) in Renovacio sacramenti fidelitatis prestiti per dominos comites Vintimilii, dominos Lavine et Aurighi (1402) in Renovacio investiture feudi duarum terciarum partium Finarii renovate domino Lazarino, marchioni de Carreto (1402) in Renovacio investiture feudi dominorum de Pornaxio (1402) in Renovacio investiture feudi Thome de Saluciis pro dimidia ville Rezii (1402) in Renovacio sacramenti fidelitatis prestiti per .. comites Vintimilii et de Macro (1402) in Revestitura infeudacionis m itB partis castrorum Aurighi et Lavine facta Urbano et fratri, comitibus Vintimilii (1402) in Renovacio investiture dominorum de Linguilia pro castris Cuxii et aliis in vale Arocie (1402) in (c. 3 r.) Renovacio iuramenti fidelitatis prestiti per dominum Lombarclum, ex comitibus Vintimilii, pro castris Lavine et Aurighi et ville Cennoe (1402) in Renovacio iuramenti fidelitatis prestiti per procuratorem domini Manfredi de Linguilia, de Castellario prope Tabiam (1402) in Iuramentum fidelitatis Bartholomei de Linguilia pro sua parte castrorum (1402) in Renovacio investiture domini Francisci de Carreto de Spigno (1402) in Sententia lata pro Niciensibus (1402) in Sententia lata de castro Quiliani contra Saonenses (1403) in « LXXXXVIII: corretto su LXXXXVIIII LXXXXVI LXXXXVII LXXXXVII LXXXXVIII LXXXXVIII 18 LXXXXVIIII c c CII CIII CIIII CIIII cv/ CVI CVII cvn CVIII CVIIII CXIIII I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Sententia lata inter comune Ianue et mahonenses de factis Corsice (1403) Feudum dimidie castri Tresobii concessi Anthonio condam Anthonii, marchionis Malaspine (1404) Renovacio sacramenti fidelitatis facta per dominum Thomam condam domini Isnardi, marchionem Malaspinam (1405) Sententia secunda lata inter comune Ianue, sive eius syndicum, ex una parte, et Leonelem Lomelinum, ex altera, de factis Corsice (1405) Convencio et pax inter comune Ianue, ex una parte, et dominum Filipum Mariam, comitem Papie, sive eius ambaxatores ex altera (1405) Syndicatus Conradi Mazurri ad se compromictendum in dominum marescallum cum comuni Saone pro factis Quiliani (1405) Ratifficacio sententie arbitralis late per dominum marescallum inter comunia Ianue et Saone pro factis Quiliani (1405) Sententia lata ad rellacionem .. commisariorum super et de redditibus et introytibus Syi et Folie (1405) Pacta et promisiones facte per Ianuenses pro adventu sanctissimi domini nostri pape 19 ad civitatem Ianue venturi ut asseritur (1406) Iuramentum fidelitatis prestitum per Leonelem Lomelinum pro insula Corsice (1406) Syndicatus ad faciendum concordium in Ianua cum Venetis (1406) Concordium et refformacio pacis facte cum syndico Venetorum (1406) Declaracio facta quod dominus marescallus suo proprio nomine non est inclusus in pace Venetorum (1406) Pro Conrado de Auria declaracio quod cessio fieri possit et e contrario (1406) Quitacio florenorum xilvii facta comuni Ianue per .. syndicum et ambaxatorem comunis Veneciarum (1406) Quitacio secunda facta per predictum syndicum Venetorum comuni predicto Ianue de aliis peccuniis (1406) Sacramentum fidelitatis prefatum per .. procuratorem Conradi de Linguilia (1407) Renovacio investiture Carroxii et Campastri (1407) (c. 4 r.) 19 Segue, aggiunto da mano moderna: Benedicti XIII. in cxviii in cxxn in cxxiu in cxxiii in cxxviii in cxxxii in cxxxiiii in cxxxv in cxxxviii in cxxxxv in cxxxxvi in cxxxxvii in cl iiii in clv in clvi in clviii in clviiii in clx/ — 170 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Sententia lata in favorem comunis Ianue de factis Corsice (1407) Infeudacio quinte partis Saxelli facta Dominico de Auria (1407) Infeudacio dimidie ville Rezii facta Leonardo Cepule (1407) Rellacio facta etc. super et de redditibus et introytibus Folie Nove ad quos pertinent (1405) Investitura feudi concessi Lodisio, ex comitibus Vintimilii, de quarta parte Lavine et Cenoe (1407) Compromissum inter comune Ianue et maonenses Cypri (1408) Rellacio facta per dominum .. vicarium et sapientes deputatos etc. super et de partibus spectantibus maone Cypri in Famagusta, videlicet tribus quartis partibus et comuni una (1408) Donacio Liburni facta domino Iohanni Lemeingre per dominum Gabrielem Mariam de Vicecomitibus (1408) Donacio Liburni facta comuni Ianue sub dominio tamen regis per dominum Iohannem Lemeingre etc. (1408) Qualiter homines de Bollano supposuerunt se dominio regio et comuni Ianue (1409) Sententia lata per dominum Iohannem Lemeingre, arbitrum etc. de et super turri Vezani in favorem comunis Ianue (1409) in CLXI 20 in CLXIII in CLxnn in CLXVI in CLXVIIX in CLXvnii in CLXXI in clxxiii in clxxv in clxxviiii in clxxxiii A questo punto resta da dire qualcosa sulla formazione della serie che, come abbiamo già avuto occasione di osservare, doveva essere limitata ai primi sei volumi se il ritrovamento di Vetustior ne relegò la copia del 1267 in settima posizione e se, come tutto lascia credere, gli ultimi due volumi della serie vi furono aggiunti arbitrariamente, forse in considerazione dell’affinità apparente con i volumi cosiddetti « ufficiali ». Ma quando è avvenuto questo accorpamento, quando cioè i singoli volumi hanno assunto l ’attuale numerazione? Abbiamo già segnalato, a proposito delle fonti del volume ottavo, che all’epoca del suo redattore, Francesco Botto, i nostri codici non sono mai richiamati numericamente, ma solo sulla base della loro consistenza e, soprattutto, mai come libri iurium. Il Botto non fa altro che proseguire una lunga tradizione, già presente in Caffaro e rilanciata per tutto 20 CLXI'. corretto su CLXV — 171 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a il Medioevo: gli annalisti richiamano in genere il l ìb e r i registrum c o munis 21 o, quelli più tardi, in qualche caso, il liber c o n v e n t i o n um 22 o accennano a cod icibu s publicis comu n is Ianue ubi scribuntur c o n v e n tiones 23; non diversamente si comportano i notai incaricati di estrarre copie autentiche da queste fonti: cosi essi ricorrono ora al registro priv ilegio rum e t c o n v e n t i o n um 24, ora all’'autentico libri seu registri c o n v en tio n um 25, per giungere a un caso di rara perfezione diplomatistica dove il notaio denuncia la derivazione d e registro comun is Ianue ubi con v en tion es, privilegia e t instrumenta pertinentia comu n i Ianue scripta sunt p e r manum p u b licam 26, segnalando così non solo la triplice natura giuridica della documentazione contenuta in queste raccolte, ma soprattutto ponendo l ’accento sulla sua formazione ad opera di scribi di cancelleria, ufficiali del Comune. Una sola novità si riscontra nel 1331, quando un notaio denuncia come fonte un libro privilegio rum e t iurium 27. Qualche altra innovazione si coglie nel secolo XV attraverso poche autentiche che però rivelano qualche elemento nuovo, sia pure ancora del tutto occasionale: così due di esse indicano la derivazione dal registro se cu n d o che tuttavia non è il secondo della serie, bensì Dup lica tum28 21 V. sopra, cap. II. 22 Annali cit., IV, p. 8; una variante è rappresentata da ex registro... in quo scripte sunt conventiones', cfr. schema generale, n. 827. 23 Annali cit., V, p. 115. 24 A.S.G., Archivio Segreto, n. 2720/81, corrispondente a schema generale, n. 561, copia autentica del sec, XV. 25 Ibid., n. 2724/5, 9, corrispondenti a schema generale, nn. 1022-1027, copie autentiche del 1276. 26 Ibid., n. 2724/39, corrispondente a schema generale, n. 749; copia autentica del sec. XIV da copia autentica del 1267. 27 Ibid., n. 2727/11: Liber iurium cit., II, n. 168, schema di Duplicatum, c. 458 r.; si tratta di una copia autentica del 1595, da altra autentica del 1 agosto 1331; ma ancora nel 1534 una copia autentica dello stesso documento (ibid.) deriva ex volumine publico et autentico scripturarum et privilegiorum. 28 Ibid., nn. 2721/29 e 2722/30, corrispondenti a schema generale, nn. 286, 561; i due documenti sono presenti in tutti i registri, ma la collazione ne rivela la discendenza da Duplicatum. — 172 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di G enova (il primo doveva essere l ’attuale Settimo se Vetustior era ancora disperso), altre due, la prima delle quali di Antonio di Credenza, identificano il loro antigrafo nel registro n o v o 29, corrispondente al volume secondo della serie, all’esemplare cioè dell’Archivio di Stato di Genova. L’innovazione, se tale può essere definita, però dura poco .se ancora nello stesso secolo permangono incertezze definitorie, rilevabili anche attraverso le pagine di Giorgio Stella, che ora parla di un liber privilegio rum reipub l i c e 30, ora invita il lettore a vedere librum iurium reipub lice qui re g istrum d i c i tu r31. Si tratta, almeno sulla base della documentazione in nostro possesso, della prima definizione assoluta di liber iurium e, nel contempo, della riaffermazione dell’uso del termine di « registro », ripreso ancora nel secolo seguente dal Giustinianii2. Solo una copia del 1638 adotta il termine di liber iu r ium 33 che tuttavia non sembra attecchire se gli inventari secenteschi si muovono sulla stessa linea del Botto, preferendo parlare genericamente di libri identificati attraverso aspetti esterni quali la legatura o il supporto o il numero delle carte34. 29 Ibid., nn. 2727/69 e 2729/21; v. schema del secondo volume, nn. 1 e 205. 30 G. S te lla , Annales Genuenses, a cura di G. B a l b i , in R.I.S.2, XVII/II, Bologna 1975, p. 25. A questo proposito vorrei rettificare un’identificazione della stessa curatrice (anche in G. Balbi, Giorgio Stella e gli « Annales Genuenses », in Miscellanea storica ligure I, Milano 1961, p. 181) a proposito del documento qui citato dallo Stella come esistente nei libri iurium: Stella ricorda che un documento papale stabiliva che Ianua quoque nisi per summum pontificem excommunicari vel interdici non potest', il riferimento è al famoso documento del 1248 di Innocenzo IV (schema generale, nn. 616, 959), non a quello di Gregorio IX, del 1239 {ibid., n. 678) che esentava i Genovesi, stante lo stato di guerra, dall’obbligo di presentarsi in giudizio al di fuori di Genova. 31 G. Stella, cit,, p. 29. 32 A. Giustiniani, Castigatissimi annali..., Genova 1537, cc. 26 r. e 37 r. In un altro caso (c. 34 r.) lo stesso autore richiama « il libro del comune ». 33 A.S.G., Archivio Segreto n. 2720/41, corrispondente a schema generale, n. 285. Solo il registro de Camera (il nostro Liber A) è ricordato come liber iurium già nell’inventario del 1612: cfr. A.S.G., ms, 391, c. 9 v. 34 A.S.G., mss, 312, 313. — 1 7 3 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a Finalmente negli inventari posteriori35, compaiono i nove volumi di libri iurium, distinti numericamente per la posizione all’interno della serie. E siamo ormai nel secolo XVIII, non lontani dai fatti narrati nell ’annotazione dell’abate Poch a Vetustio r36, dalla quale apprendiamo che l ’attuale legatura e disposizione della serie è collocabile a ridosso del 1748, agli « antecedenti¦ anni » dichiarati dal solerte abate. Quanto segue è noto e ci riporta al punto dal quale eravamo partiti. 35 Ibid., mss. 312, 313, 332, 333, 336, 366. 36 Cfr. sopra, cap. IV, nota 1. — 174 — NORME DI EDIZIONE X Per le norme di edizione ripetiamo in gran parte quanto già da noi illustrato in altra analoga occasione poiché il piano di lavoro è molto vasto, prevedendo la pubblicazione integrale di Vetustior, seguita nell ’ordine dai documenti di Settimo, del Liber A e di Duplicatum non compresi nel più antico esemplare pervenutoci e dall’edizione degli altri volumi della serie, in questa sede siamo costretti necessariamente ad enunciare solo i principi di carattere generale, riservandoci di apportare correzioni e aggiunte nei singoli tomi a seconda delle situazioni e dei problemi che emergeranno nel corso del lavoro. L’edizione di un liber iurium comporta l ’obbligo di conservare la successione che i documenti presentano nel manoscritto indipendentemente dalla loro scansione temporale, che nella nostra edizione viene restituita dal repertorio cronologico; gli inserti che, di conseguenza, non possono, come nel caso dei codici diplomatici, avere una collocazione autonoma, vengono evidenziati mediante spazi bianchi che nel corso del documento segnano l ’inizio e la fine di ogni inserto. I regesti degli stessi, come le notizie di documenti non più rintracciabili, figureranno nel repertorio cronologico che concluderà l ’edizione di ogni volume dei libri iurium, mentre per comodità del lettore ogni tomo verrà corredato da un repertorio limitato alla sola indicazione della data e dal riferimento al numero d’ordine dell’edizione. Al di là di queste differenze, trovano piena applicazione le consuete norme comunemente rispettate nelle edizioni documentarie2, con una 1 1 Registri della catena cit., I, pp. LI-LIII. 2 A. P ra te s i, Una questione di metodo: l'edizione delle fonti documentarie, in « Rassegna degli Archivi di Stato », XVII (1957), pp. 312-333 (anche in Antologia di scrìtti archivistici, a cura di R. G iu ffr id a , Roma 1985, pp. 693-714); A. P ra te s i, Genesi e forme del documento medievale, Roma 1979, pp. 99-109. Per quanto riguarda le nostre riserve a proposito di una recente proposta (Progetto di norme per l’edizione delle fonti documentarie, in « Bullettino dell’istituto Storico Italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano », 91, 1984, pp. 491-503), v. I Registri della catena cit., I, p. LI, nota 1 e L. Puncuh - A. Rovere, I « libri iurium » dell’Italia — 1 7 7 — I L ib r i iu r iu m d e l l a R e p u b b lic a d i G e n o v a particolare attenzione tuttavia alla tradizione e all’apparato critico di ogni documento, del tutto assenti o incompleti nelle edizioni precedenti dei libri iurium genovesi. Per quanto riguarda il primo problema occorre osservare che la produzione documentaria di tali libri deve essere esaminata con maggiore cautela rispetto a quella su pergamena, soprattutto se si considera la presenza nei registri di copie semplici nelle quali sono stati riprodotti anche i signa e le sottoscrizioni notarili dell’antigrafo, con il rischio per l ’editore di considerare questi testimoni come originali o copie autentiche, qualora manchi un confronto tra l ’esemplare tramandato dal registro e altre testimonianze grafiche dello stesso notaio. Nell’introduzione ad ogni tomo, qualora si presenti il problema, indicheremo attraverso quali confronti con pergamene e cartulari o, in mancanza di questi, per mezzo di quali elementi interni (documenti dello stesso notaio dislocati in diversi punti del manoscritto, espliciti riferimenti nelle autentiche alla scritturazione in registro, indicazioni di correzioni effettuate nel testo, cambiamenti di mano tra testo e com p letio o autentica dichiarate in queste ultime ed effettivamente riscontrati etc.) per accertare l ’originalità o l ’autenticità dei testimoni presenti nei libri iurium. Quanto all’apparato critico, occorre considerare che in tali edizioni « pubblichiamo un “testo” ben preciso e individuato che tramanda una propria lezione che potrà anche divergere dall’originale » 3. Ne consegue che, a differenza delle consuete edizioni, nelle quali, qualora manchino gli originali, l ’editore accorto deve sforzarsi di ricostruire la lezione genuina, in questo caso il testo “autentico” è lo stesso registro e che pertanto le varianti di altri testimoni, anche se originali, devono figurare in apparato. A questo criterio ci atteniamo nel corso dell’edizione, privilegiando sempre la lezione offerta dai libri iurium. In apparato invece riportiamo quella tramandata dall’originale, ove presente4, comunale: una inixiativa editoriale degli Archivi di Stato, in « Rassegna degli Archivi di Stato », XLIX (1989), p. 584. 3 D. Puncuh, Edizioni di fonti cit., p. 219. 4 Anche quando la tradizione è rappresentata da un originale sui registri e da altri su pergamene, abbiamo comunque fornito le varianti di questi ultimi. — 178 — I L ib r i iu r iu m della R e pu b b l ic a di Genova e dalle copie attestanti una diversa tradizione o, in sua mancanza, da tutti i testimoni più vicini all’originale delle diverse tradizioni. Trascuriamo comunque le varianti scarsamente significative per la ricostruzione del testo quali raddoppiamenti e scempiamenti di lettere o sgrafismi; sciogliamo con parentesi tonde i compendi che possono offrire esiti diversi, ma solo nei casi in cui non emerga dalla documentazione l ’uso prevalente dei singoli notai e per lo scioglimento di abbreviazioni per sigla di nomi propri o più insolite. Adottiamo le parentesi uncinate per l ’integrazione di parole omesse per dimenticanza dello scrivente; quelle quadre per le restituzioni di passi più o meno leggibili solo alla luce di Wood per guasti del testo. Segnaliamo lo spazio bianco nel manoscritto con tre asterischi senza indicazione dell’estensione dello stesso laddove esso appare convenzionale, risultando insufficiente ad accogliere quanto omesso (ad es. le date), rinviando altrimenti alle note d’apparato l ’indicazione della misura espressa in centimetri. Analogamente l ’estensione delle lacune dovute a guasti, segnalate nel testo mediante tre punti posti tra parentesi quadre, viene riportata in nota. Nelle note introduttive ai singoli documenti il riferimento ad altri non ancora compresi nell’edizione viene effettuato sulla base dei numeri degli schemi presenti in questo volume introduttivo. Per ogni tomo viene proposta la bibliografia di tutte le opere utilizzate, anche se già citate in quelli precedenti. Al termine di questo lavoro, agevolato dai contributi finanziari del Ministero per l ’Università e per la Ricerca scientifica, gli autori ringraziano vivamente l ’Ufficio Centrale per i beni archivistici, nella persona del Direttore Generale, Salvatore Mastruzzi, che, attraverso la coedizione con la collana « Fonti » delle Pubblicazioni degli Archivi di Stato, ha favorito l ’inizio di un lungo cammino, la Direzione, i funzionari e il personale tutto dell’Archivio di Stato di Genova per la fruttuosa collaborazione. Dino Puncuh ha curato i capp. I e IX di questa introduzione, oltre a tutte le Appendici; Antonella Rovere ha curato i capp. II-VIII. BIBLIOGRAFIA R. Abbondanza, Bddovini Iacopo, in Dizionario Biografico degli Italiani, 5, Roma 1963, pp. 521-525. Annali genovesi di Caffaro e de’ suoi continuatori, a cura di L.T. Belgrano e C. Imperiale di Sant’A ngelo, in Fonti per la storia d’Italia, nn. 11-14 bis, Roma 1890-1929. G. 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Rispetto a quella dei Monumenta Historiae Patriae si sono rese necessarie alcune correzioni: unire documenti che in essa erano divisi e procedere a qualche separazione. La seconda colonna rinvia all’edizione dei Monumenta. Nella terza viene riferito l’anno del documento indicato dai Monumenta, senza entrare nel merito di alcune datazioni imprecise o dubbie che verranno trattate caso per caso in sede di edizione. La quarta colonna indica la posizione del documento in Vetustior, Settimo, Liber A e Duplicatum, corrispondente alla cartulazione manuale moderna (per A a quella romana, da noi riferita con numeri arabici), con l ’avvertenza che i primi tre sono pressoché sinottici, pur tenuto conto che in Settimo l ’errata collocazione del fase. 32° in sede di legatura (errore che si ripercuote anche nella copia del Liber A) ha alterato tale regolarità. La seconda parte riguarda le sottoscrizioni e/o le autentiche. Si avverte che l ’asterisco indica quei documenti che vengono convalidati globalmente in una successiva autentica. Nella colonna relativa alla fonte riferiamo il nome dei rogatari o, in caso di documenti pubblici, la forma di convalidazione (sigillo, bulla, carta partita, signum comunis). Per il registro del 1229 vengono riferiti i nomi dei notai che vi hanno scritto, con indicazione della data del mandato, omessa quando si tratta di quello generale del 1229. Discorso analogo per Vetustior, con l’avvertenza che per le prime 236 carte, tutte di mano di Nicolò di San Lorenzo con mandato del 1253, abbiamo omesso anche il nome del notaio. Per quanto riguarda Settimo, nel quale due soli notai si. alternano nel lavoro di copiatura con sottoscrizioni ripetitive, poste in genere in coincidenza con quelle, omesse, di Nicolò di San Lorenzo, abbiamo indicato con la lettera A quella di Guglielmo di San Giorgio che si sottoscrive così; « (S.T.) Ego Guillelmus de Sancto Georgio, sacri Imperii notarius, transcripsi et exemplificavi ut supra de registro et autentico comunis Ianue, scripto manu N notarii et translato et exemplificato manu magistri Nicolai de Sancto Laurentio, nichil addito vel diminuto nisi forte littera, sillaba, titulo vel puncto, de mandato domini Guidoti de Rodobio, potestatis Ianue, presentibus testibus Rubeo de Orto, magistro Alberto de Casali et Ianuino Osbergerio, scribis comunis. m 0cc°lxvii, die v in novembris, xc indictionis », con la lettera B quella di Guiberto da Nervi che si sottoscrive così: « (S.T.) Ego Guibertus de Nervio, sacri Imperii notarius, transcripsi et exemplificavi ut supra de registro et autentico comunis Ianue scripto manu N notarii et translato et exemplificato manu magistri Nicolai de Sancto Laurentio notarii, nichil addito vel diminuto nisi forte littera, sillaba, titulo seu puncto causa abreviationis litterarum, de mandato tamen domini Guidoti de Rodobio, potestatis Ianue, presentibus testibus Rubeo de Orto, magistro Alberto de Casali et Ianuino Osbergerio, scribis comunis. m ° c c ° l x v i i ° , indictione x a , die vm novembris ». I nn. 920-931, presenti, salvo tre eccezioni, solo in Settimo, sono di mani diverse. Anche per la continuazione di A (nn. 932-1240 dello schema generale) e per Duplicatum, entrambi di mano di Rolandino de Riccardo (Duplicatum fino a c. 450) con mandato del 1301, abbiamo omesso il nome del redatore, indicando con ‘si’ la presenza dell’autentica attestante la derivazione diretta da originali o da copie autentiche su pergamena. Per tutti i registri, in qualche caso anche per le fonti, quando si tratta di copia autentica, di originale estratto da notaio diverso dal rogatario e di documentazione derivata da registri, aggiungiamo anche, sia pure in forma compendiata, l’indicazione della fonte dalla quale deriva il documento e, se presente, la data del mandato di esecuzione. N° H.P.M. anno Vet. \ ¥ Carte VII \i A D 1 X / Fonte prol. 1 ,8 5 4 12 5 3 1 1 '1 1 1 , 1 958 1 1 1 2 2 1 , 1 , 6 10 5 6 lv lv lv 2 3 1 ,2 3 1 1 2 8 lv lv lv 4 1 , 2 4 1 1 4 2 2 2 2 3 5 1 , 7 5 1 1 4 2 2 2 2 3 6 1 , 6 6 1 1 4 0 2v 2v 2v 7 1 , 1 5 1 1 1 4 9 2v 2v 2v 8 1 , 4 7 1 1 3 8 2v 2v 2v 9 1 , 1 1 0 1 1 4 5 2v 2v 2v 10 1 , 1 1 2 1 1 4 5 2v 2v 2v 11 1 , 1 1 3 1 1 4 5 3 3 3 12 1 , 4 8 1 1 3 8 3 3 3 13 1 , 7 6 1 1 4 2 3 3 3 14 1 , 4 2 1 1 3 8 3 3 3 15 1 , 4 5 1 1 3 8 3 3 3 16 1 ,4 3 1 1 3 8 3v 3v 3v 17 1 , 4 1 1 1 3 8 3v 3v 3v 18 1 , 44 1 1 3 8 3v 3v 3v 19 1 , 5 0 1 1 3 9 4 4 4 Guillelmus 20 1 , 5 1 1 1 3 9 4 4 4 Gandulfus 2 1 1 , 5 2 1 1 3 9 4 4 4 Gandulfus 22 1 ,4 9 1 1 3 9 4v 4v 4v Gandulfus 23 11 ,6 1 1 5 6 4v 4v 4v 24 1 , 5 4 1 1 3 9 5 4v 4v 3v Guillelmus 25 1 , 5 9 1 1 3 9 5 5 5 2 6 1 , 6 0 1 1 3 9 5 5 5 27 1 , 5 5 1 1 3 9 5 5 5 28 1 , 8 2 11 4 3 5v 5 5 29 1 , 5 6 1 1 3 9 5v 5v 5v 60 1 , 5 7 1 , 6 1 1 ,5 3 — 1 9 0 — schema generale 1229 Sottoscrizioni e/o autentiche Vetustior VII Duplicatum ex registris comunis Ianue scriptis per manus diversorum notariorum come sopra come sopra come sopra ex autentico scnpto manu Guillelmi notarii A [. . ,]tico scripto manu Gandulfi [ notarii ] A transcripsi et exemplificavi hec . . . scripto manu Guillelmi notarii A come sopra i ex autenticis registris comunis Ianue i ì — 1 9 1 — N° H.P.M. anno Calte Vet. VII A D Fonte 30 1,3 5 1134 6 5v 5v 31 1—i 00 1139 6 6 6 3 3 1f 32 1,18 9 1153 6 6 6 33 1 ,19 0 1153 6 6 6 34 1,6 2 1140 6 6 6 35 1.63 1.6 4 1140 6 6 6 36 1,7 4 1141 7 6v 6y 37 1,77 1142 7 1 7 37 38 1,2 17 1156 7 7 7 39 1,86 1144 lv lv lv 44w 40 1,87 1144 8 l v lv 44*> 41 1,3 2 1132 8 lv lv , 306v 45 42 1,3 0 1131 8,100 8,100 8,100 93,93f 43 1,4 0 1137 8v 8 8,161«) 237 44 1,65 1140 8v 8v 8v 45 1,6 7 1141 8v 8v 8v 46 1,3 1 1132 9 8v 429f, 432 Sallustius Iohannes Salustius (solo in D e A c. 161v) — 1 9 2 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum ex registro veteri comunis Ianue, nel quale risulta scritto da Lantelmo nel 1233 ex quadam scriptura in registro comunis Ianue scripta transcripsi et exemplificavi A hec ut supra ex autentico scripto manu Salustii notarii cum nominibus testatorum ex registris autenticis comunis Ianue scriptis manibus diversorum notariorum transcripsi et exemplificavi A hec ut supra ex autentico scripto manu Iohannis notarii cum nominibus testatorum come sopra come sopra come sopra ab antiquo registro scripto manu Lantelmi, che lo aveva estratto nel 1233 dall’originale ex registro antiquo comunis Ianue — 1 9 3 — N° H.P.M. anno Vet. Carte VII A D Fonte 47 1,3 7 1135 9 9 9 310 Bonusiohannes 48 1,70 1141 9v 9v 9v 238 49 1 ,7 1 1141 10 9v 9v 23%v 50 1,6 9 1141 10 9v 10 238 51 1,6 8 1141 10 10 10 240 52 1,73 1141 10 10 10 53 1,97 1145 lOv 10 10 54 1, 172 1151 lOv IQv IQv 44 Guilielmus de Columba 55 1 , 105 1145 11 lOv IQv Iohannes 56 1 , 106 1145 11 11 11 57 1 , 192 1153 11 11 11 58 1 , 191 1153 11 11 11 59 1 ,9 1105 l l v l l v 11«> 22%v I — 1 9 4 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum ex registro comunis Ianue scripto manu Lantelmi, che l’aveva estratto nel 1233 dall’originale ab antiquo registro scripto manu Lantelmi, che l ’aveva estratto nel 1233 ex quadam scriptura in registro comunis Ianue scripta come sopra ab antiquo registro scripto manu Lantelmi, che l ’aveva estratto nel 1233 de registro comunis Ianue ex veteri registro scripto manu Lantelmi transcripsi et exemplificavi hec ut supra ex autentico scripto manu Guillelmi de Columba notarii cum nòminibus testatorum A ex autentico registro comunis Ianue transcripsi et exemplificavi A hec ut supra ex autentico scripto manu Iohannis notarii ex registris antiquis comunis Ianue cum subscriptionibus supradictis N» H.P.M. anno Vet. Carte VII A D Fonte 60 I, 10 1105 11« l l v 11« 229 61 1 ,8 1104 l l v l l v 11« 229 62 1,7 8 1143 12 12 12 63 1,9 9 1145 12 12 12 3« Guilielmus de Columba 64 1,7 9 1143 12 12 12 Guilielmus de Columba 65 1 ,8 1 1143 12v 12« 12« 66 1,8 0 1143 12v 12« 12« 67 1 , 177 1151 13 13 13 68 1,8 4 1143 13« 13« 13« 69 1 ,9 1 1144 13« 13« 13« 242« 70 1,9 6 1144 13« 13« 13« 242« 71 1,9 0 1144 13« 13« 14 242« 72 1 , 185 1152 14 14 14 73 1,9 2 1144 14 14 14 Guilielmus de Columba 74 1,9 4 1144 14 14 14 75 I, 93pz 1144 14« 14« 14« 76 1 , 109 1145 15 15 15 42« 77 1 , 107 1145 15 15 15 37 78 1 , 103 1145 15« 15« 15« 37« 79 1 ,1 1 1 1145 16 16 16 56« 80 1 ,1 1 4 1145 16 16 16 45« — 196 - schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum come sopra come sopra transcripsi et exemplificavi A ex registris comunis hec ut supra ex autentico Ianue scriptis per scripto manu Guilielmi de manus diversorum Columba notarii cum no- notariorum minibus testatorum come sopra A ex antiquo registro comunis Ianue come sopra come sopra come sopra A ex autentico registro comunis Ianue ex registris autenticis comunis Ianue scriptis manibus diversorum notariorum come sopra ex autentico registro comunis Ianue scripto manu Lantelmi ex autenticis registris scriptis manibus diversorum notariorum — 197 — N» H.P.M. anno Carte Vet, VII A D Fonte 81 I, 100 1145 16 16 16 4 Guilielmus de Columba 82 1 , 101 1145 16 16 16 43 83 1 , 102 1145 16» 16« 16» 43 84 1,10 4 1145 16» 16» 16» 43 85 1 , 115 1145 16» 16» 16» 44 86 1 , 168 1150 16» 16» 16» 317 87 1 , 160 1150 16» 16» 16» 317 Guilielmus de Columba 88 1 , 183 1152 17 17 17 Guilielmus de Columba 89 1,9 8 1145 17 17 17 Guilielmus de Columba 90 1 , 131 1147 17 17 17 Guilielmus de Columba 91 1 , 130 1147 17 17 17 Guilielmus de Columba 92 1 , 133 1147 17 17 17 Guilielmus de Columba 93 1 , 134 1147 17» 17» 17» Guilielmus de Columba 94 1 , 135 1147 17» 17» 17» 229» Guilielmus de Columba 95 1 , 136 1147 17» 17» 17» 229 96 1 ,1 1 7 1146 18 18 18 311 97 1 ,1 1 9 1146 18 18 18 311 schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VIX Duplicatum come sopra A ex registris comunis Ianue scriptis per manus diversorum notariorum ex autentico registro comunis Ianue come sopra come sopra come sopra hec exempla scripta manu Guillelmi de Columba notarii de registro antiquo comunis Ianue * come sopra transcripsi et exemplificavi octo laudes supra proximo scriptas ex autentico scripto manu Guillelmi de Columba notarii cum nominibus testatorum A ex registris antiquis comunis Ianue cum subscriptionibus supradictis come sopra de registro veteri comunis Ianue come sopra de registro veteri comunis Ianue, nel quale risulta scritto da Lantelmo nel 1233 de quodam alio exemplo scripto manu Madii scribe comunis (del quale riporta 1 ’ autentica) quod exemplavit ex actis publicis sive registro comunis Ianue - - 1 9 9 — N° H.P.M. anno Vet. Catte VII A D Fonte 99 1 ,1 1 6 1145 18v 18 18 . 44 100 1 , 132 1147 18 v I8v I8v 44v 101 1 , 121 1146 \8v X8v 18v y iiv 102 1 , 123 1146 18v \8v 18v 373t> 103 1 , 122 1146 18v \8v 18v 373f 104 1 , 120 1146 18v I8v 18v 373f 105 1 1 ,2 1140 18v l&v I8v 106 1 , 142 1148 19 18v 18v 261 v 107 1 , 143 1148 19 19 19 2Glv 108 1 , 144 1148 19 19 19 2Glv 109 1 , 108 1148 19 19 19 110 1 , 141 1148 19 19 19 261v Guilielmus de Columba 111 1 , 140 1148 19v 19 19 Guilielmus de Columba 112 11 ,4 1155 I9v 19 I9v 343w 113 1 , 146 1149 \9v 19 I9v Guilielmus de Columba 114 1 , 165 1150 20 I9v I9v 115 1 , 164 1 , 166 1150 20 I9v I9v 116 1 , 163 1150 20 19v 19v 117 1 , 162 1150 20 20 20 Guilielmus de Columba 118 1,16 7 1144 20 20 20 119 1 ,1 1 1109 20v 20 20 229t» 120 1,333 1181 2ùv 20 v 20v 121 1 , 85 1143 20v, 22v 20v, 22 20v, 22 122 1 , 150 1149 20v 20v 20v 123 1 , 152 1149 21 20v 20v Guilielmus de Columba 124 1 , 155 1150 21?; 21 21 Guilielmus de Columba 125 1 , 154 1150 21v 21 21 Guilielmus de Columba 126 1 , 170 1150 2.1v 21v 2\v 89^,240 — 2 0 0 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum ex autentico registro comunis Ianue come sopra de registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi come sopra come sopra come sopra de registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi come sopra come sopra come sopra ex registro veteri comunis Ianue transcripsi hec ut supra ex B autentico scripto manu Guillelmi de Columba * * ex registris antiquis comunis Ianue cum subscriptionibus supradictis * * ex veteri registro (c. 89v) ex veteri registro manu Lantelmi (c. 240) N» H.P.M. anno Vet. Calte VII A D Fonte 127 1 , 158 1150 21«; 21v 21«; 89«;, 240 Guilielmus de Columba 128 1 , 156 1150 22 21v 21«; 258«) 129 1 , 157 1150 22 21v 21«; 258«; Guilielmus de Columba 130 1 , 148 1149 22 2 lv 21«; Guilielmus de Columba 131 I , 147 1149 22 2 lv 21«; 132 1,14 9 1149 22 22 2.2 133 ==n. 121 22v 22 22 134 1,8 8 1144 22v 22 22 135 1 , 176 1151 22v 22 22 Guilielmus de Columba 136 1 , 137 1147 22v 2.2 22 Guilielmus de Columba 137 1 , 128 1147 23 22v 22«; Guilielmus de Columba 138 1,2 5 1130 23 22v 22v Ricardus 139 1144 23 22v 22v 140 1,8 9 1144 23 22v 22v 141 1,2 6 1130 23 23 23 258 142 1,2 7 1130 23 23 23 143 1 , 138 1147 23 v 23 23 144 1 , 139 1147 23v 23 23 145 1 , 173 1151 24 23v 23«; 146 1 , 171 1150 24 23v 23«; 147 1 , 174 1151 24 23v 23«; 148 1 , 161 1150 24 23 v 23v Guilielmus de Columba 149 1 , 169 1150 24v 24 24 1 , 159 1150 24v 24 24 Guilielmus de Columba 150 1 , 178 1152 24v 24 24 Guilielmus de Columba — 2 0 2 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum come sopra come sopra de registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi, che l’aveva estratto nel 1233 de quadam scriptura in registro scripta manu Willelmi de Columba transcripsi et exemplificavi hec ut supra ex autentico scripto manu Guillelmi de Columba cum nominibus testatorum et omnibus sicut inveni scriptum in registro comunis de registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi — 2 0 3 — N° H.P.M, anno Vet. Carte VII A D Fonte 151 1 , 175 1151 25 24v 24v Guilielmus de Columba 152 1,18 2 1152 25 24v 24v 61 153 1 , 179 1152 25, 32f 24v, 32v 24v, 32v 61 154 1 1 ,1 1138 25 24v 24v 155 1,224 1157 25 24v 24v 156 1 , 187 1153 2 5v 25 25 157 1 , 181 1152 25v 25 25 Guilielmus de Columba 158 1 , 180 1152 25p 25 25 Guilielmus de Columba 159 1 , 184 1152 26 2 5 f 25 v Guilielmus de Columba 160 1,18 6 1153 26 25v 25v Guilielmus de Columba I 161 1 , 194 1153 26 25 v 25 v ; 162 1 , 188 1153 26 25v 25v 163 1 , 199 1153 26 26 26 Bonusvassallus 164 1 , 197 1154 26v 26 26 165 1 , 196 1154 26v 26 26 166 1 , 198 1154 26v 26 26 167 1,2 0 1 1154 26v 26« 26 v 168 1 , 200 1154 27 26v 26 v Iohannes 169 1,205 1154 27 26v 26v 170 1,206 1154 27 26v 26v ! 171 1,204 1154 27 21 21 j 172 1,203 1154 27 27 27 ì 173 1,202 1154 21 v 27 27 ! 174 1,208 1155 21v 27 27 Iohannes i 175 1,207 1155 21v 27 27 Iohannes ; 176 1 , 209 1155 21v 21v 21v Iohannes 177 1,2 10 1155 28 21v 21v Iohannes — 2 0 4 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum ex registro comunis Ianue come sopra transcripsi et exemplificavi B hec ut supra ex autentico scripto manu Guillelmi de Columba cum nominibus testatorum (presenti solo nei nn. 157 e 158) transcripsi et exemplificavi B hec ut supra ex autentico scripto manu Bonivassalli cum nominibus testatorum transcripsi et exemplificavi B hec ut supra ex autentico scripto manu Iohannis cum nominibus testatorum — 2 0 5 — N° H.P.M. anno Vet, Carte VII A D Fonte 178 1 , 195 1154 28 21v 27« Iohannes da or. Oberti 179 1 , 212 1155 28« 28 28 180 1,2 15 1155 28«, 35« 28,35« 28,35« 341« 1,2 14 1155 28«, 35« 28,35« 28,35« 341« 181 1,2 13 1155 28« 28« 28« 182 1,2 19 1156 29 2.9 29 43 183 1,220 1156 29 29 29 43« 184 1 , 221 1156 29« 29 29 43« 185 1,232 1157 29« 29 29 Iohannes 186 1,222 1,223 1156 29« 29« 29« 187 1 , 226 1157 29« 29« 29« 39 188 1,225 1157 30 30 30 39« 189 1,229 1157 30 30 30 45 190 1,227 1157 30« 30« 30« 373« 191 1,228 1157 30« 30« 30« 374 192 1,231 1157 31 30« 30« 310« 193 1,235 1161 31 31 31 194 1,235 1167 31 31 31 195 1,235 1170 31 31 31 196 1,240 1162 31 31 31 Iohannes 197 1 , 241 1163 31v 31« 31« Iohannes 198 1 , 246 1166 32 32 32 Wlielmus Caligepalii — 2 0 6 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum ex registro antiquo comunis Ianue scripto manu (non lo indica) come sopra ex autentico registro comunis Ianue come sopra come sopra ex autenticis registris comunis Ianue scriptis manibus diversorum notariorum come sopra come sopra de registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi come sopra de registro comunis Ianue manu Lantelmi, che l’aveva estratto nel 1.233 de registro comunis Ianue transcripsi et exemplifica- B vi hec ut supra ab autentico scripto manu lohannis cum subscriptionibus testatorum N° H.P.M. anno Vet. Carte VII A D Fonte 199 1,249 1166 32 32 32 Wlielmus Caligepalii 200 1,2 6 1 1168 32v 32v 32v Wlielmus Caligepalii 201 ==n. 153 32v 32v 32v 202 1,298 1173 32v, 38 32i>, 38 32v, 38 Wlielmus Caligepalii 203 1,257 1168 33 33 33 204 1,328 1180 33 33 33 205 1,443 1200 33 33 33 206 1,247 1166 33 33 33 38 Wlielmus Caligepalii 207 I, 364 1188 33v 33v 33v 38y 208 1,373 1190 33v 33v 33v 38t> 209 1,408 1193 33v 33v 33v 3%v 210 1199 33v 33v 33v 3&v 211 1,484 1207 33v 33v 33v 38v 212 1,484n 1208 33v 33v 33v 38v 213 1,484n 1211 33v 33v 33v 38v 214 1,484n 1233 33v 33v 33v 3&v 215 1,248 1166 33v 33v 33v 3&v Wlielmus Caligepalii 216 1,283 1171 34 34 34 39 217 1,305 1174 34 34 34 Wlielmus Caligepalii 218 1,258 1168 34 34 . 34 6 lv Wlielmus Caligepalii 219 1,259 1168 35 35 35 62v Wlielmus Caligepalii 220 1,260 1168 35 35 35 62v Wlielmus Caligepalii 221 ==n. 180 35v 3 5v 3 5p 222 1,279 1170 36 36 36 Wlielmus Caligepalii 223 1,277 1171 36 36 36 1,278 224 1,286 1171 36v 3 6 f 3 6f 45v Wlielmus Caligepalii 225 1,2 8 7 1171 36v 36f 36y 46 Wlielmus Caligepalii 226 1,288 1171 36v 36v 3<óv 46 Wlielmus Caligepalii 227 1,288n 1207 37 31 37 4 6 f 228 1,288n 1207 37 37 37 46t> 229 1,2 8 9 1171 37 37 37 46t> Wlielmus Caligepalii 230 1 , 304 1174 31v 37 37 Wlielmus Caligepalii — 208 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum * * * ex registris autenticis comunis Ianue scriptis manibus diversomm notariorum * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * * ex registris autenticis comunis Ianue * come sopra * come sopra * * * * ex autenticis registris comunis Ianue scriptis manibus diversorum notariorum * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * — 2 0 9 — N° H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 231 1,294 1172 r iv y iv 37« 1,295 232 I,294n 1172 37« 37« y iv 233 1,294n 1173 yiv 37« y iv 234 I, 294n 1213 37« y iv y iv 235 1,2.94n 1213 37« 37« 37« 236 I, 297 1173 yiv 37 « y iv 1,296 237:= n. 202 38 38 38 238 1,299 1173 38« 38« 38« 239 1 ,3 14 1177 38« 38« 38« Wlielmus Caligepalii 240 1,3 0 1 1173 38« 38« 38« Wlielmus Caligepalii 241 1,499 1209-34 38w 38« 38« 47pz 242 1,302 1173 40 40 40 Wlielmus Caligepalii 243 1 ,3 12 1176 40 40 40 Wlielmus Caligepalii 244 1 ,3 17 1178 40 40 40 Wlielmus Caligepalii 245 1 ,3 18 1178 40 40 40 42 Wlielmus Caligepalii 246 1,324 1179 40« 40« 40« Wlielmus Caligepalii 247 1,326 1180 40« 40« 40« 4 Wlielmus Caligepalii 248 1,327 1180 40« 40« 40« Wlielmus Caligepalii 249 1 , 329 1180 41 41 41 Wlielmus Caligepalii 250 1,3 19 1180 41 41 41 42 Wlielmus Caligepalii 251 1,325 1179 41 41 41 351« — 2 1 0 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum * * * * ex autenticis registris comunis Ianue scriptis manibus diversorum notariorum * * * * de registro autentico comunis Ianue scripto manu Willelmi Caligepalii * ex registris comunis Ianue scriptis per manus diversorum notariorum * * de registro autentico comunis Ianue scripto manu Willelmi Caligepalii * ex registro veteri comunis Ianue, nel quale risulta scritto da Lantelmo nel 1233 ex registro comunis N° H.P.M. anno Calte Vet. VII A D Fonte 252 1,3 3 0 1181 41v 41v 41v 253 1 , 390 1195 41v 4 lv 41v 405bis Iohannes de Donato 254 1 ,4 1 1 1197 42 42 42 405bis Salmon 255 1,4 13 1197 42 42 42 405bis Salmon 256 1 ,4 14 1198 42v 42v 42v 240 Bertolotus Alberti 257 1,4 14n 1224 42v 42v 42v 24Qv 258 I, 425 1199 42v 42^ 42v 63 Bertolotus Alberti 259 1,426 1199 43 43 43 Bertolotus Alberti 260 1,448 1202 43 43 43 259 Bertolotus Alberti — 2 1 2 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum transcripsi et exemplificavi omnes laudes, conventiones et instrumenta per manus Guillelmi Caligepalii scripta atque composita ab autentico scripto manu Iohannis de Donato B B ex registro veteri comunis Ianue * come sopra transcripsi et exemplificavi B come sopra duo instrumenta ut supra ex autentico scripto per manus Salmoni ex veteri registro manu Lantelmi, che l’aveva estratto nel 1233 de quadam scriptura aut originali instrumento manu Bertoloti Alberti scripto in registro comunis Ianue ex veteri registro scripto manu Lantelmi, che 1’aveva estratto nel 1233 de quadam scriptura in registro comunis Ianue manu Bonivassali Caligepalii scripta ex registris autenticis comunis Ianue de registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi, che 1’aveva estratto nel 1233 de registro comunis Ianue scripto manu Bertoloti Alberti — 2.13 — N» H.P.M. anno Vet. Calte VII A D Fonte 261 1 , 448 1202 44« 44« 44« 261 Bertolotus Alberti 262 1,4 5 1 1202 44« 44« 44« 261 Bertolotus Alberti 263 1 , 452 1202 45 45 45 261« Bertolotus Alberti 264 1,4 7 5 1204 45 45 45 265' 1,4 7 4 1204 45,164« 4 5 ,164« 4 5 ,164« 264« 266 1 , 468 1204 45« 45« 45« 71 Bertolotus Alberti . . . cum sentencia .ipsa scripta esset per manum Granarii de Pinasca. . . in registro posui 267 1 , 129 1147 46 46 46 71 Bertolotus Alberti da or. Guilielmi de Columba 268 I, 239 1162 46 46 46 Bertolotus Alberti da or. Iohannis 269 1,486 1207 46« 46« 46« 58 Marchisius q. Oberti de Domo 270 1,490 1207 46« 46« 46« Marchisius q. Oberti de Domo 271 1 , 495 1209 46« 46« 46« 64 Marchisius q. Oberti de Domo 272 1 , 343 1196 47 47 47 4« Marchisius (1214) q. Oberti de Domo . . . a foliatio autentico facto tempore iam dicti consulatus (1196) — 2 1 4 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche Vetustior VII Duplicatum transcripsi et exemplificavi hec ut supra ex autentico scripto per manus Bertoloti Alberti come sopra come sopra de registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi, che l ’aveva estratto nel 1233 ab exemplari in registro comunis Ianue manu Bertoloti Alberti de registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi de registro autentico comunis Ianue manu Lantelmi, che l ’aveva estratto nel 1233 de veteri registro comunis Ianue come sopra ab illo quod Bertolotus Alberti sumpsit ab originalibus Granarii de Pinasca, Guillelmi de Columba et Iohannis notariorum de registris comunis Ianue cum subscriptionibus predictorum notariorum ex registris autenticis comunis Ianue ex registris comunis Ianue scriptis per manus diversorum notariorum — 2 1 5 — N° H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 273 1,5 0 7 1214 47« 47« 47« 344 Marchisius q. Oberti de Domo 274=n. 276 (solo inizio) 48 48 48 275 1 , 617 1225 48 48 48 Bonusvassallus Caligepalii 276 1,508 1214 48« 48« 48« 344« Lantelmus (1233) ex imbreviario instrumentorum Marchisii scribe 277 1,509 1214 48« 48« 48« 345 * 278 1,509 1214 48« 48« 48« 345 * 279 1,509 1214 48« 48« 48« 345 Lantelmus (1233) de cartulario instrumentorum Marchisii scribe prol. 1 , 681 1229 49 49 49 280 1 ,1 4 1121 49« 49« 49« 16 bulla 281 1 , 15 1123 50 50 50 17 bulla 282 1 , 33 1133 51 51 51 18 bulla 283 1,4 6 1138 52 52 52 20 bulla — 2 1 6 schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum transcripsi et exemplifica- B ex registro veteri covi ut supra ex autentico scripto per manu Marchisii q. Oberti de Domo munis Ianue, nel quale risulta scritto da Lantelmo nel 1233 ex registro comunis Ianue transcripsi hec ut supra et B exemplificavi ab exemplari in registro comunis Ianue scripto manu Bonivassalli Caligepalii ex registro veteri comunis Ianue ex registro veteri comunis Ianue, nel quale risulta scritto da Lantelmo nel 1233 come sopra transcripsi et exemplificavi B come sopra hec ut supra ab illo quod Lantelmus sumpsit de imbreviario et cartulario instrumentorum Marchisii scribe q. ut supra in subscriptione eiusdem Lantelmi continetur Atto Placentinus Atto Placentinus Atto Placentinus Symon Donati transcripsi et exemplificavi hec ut supra ab illis que Atto Placentinus notarius sumpsit ab autenticis et originalibus * ex registro autentico manu Attonis Piacentini come sopra come sopra ex autentico registro comunis Ianue scripto manu Symonis Donati — 2 1 7 — N° H.P.M. anno Catte Vet. VII A D Fonte 284 1,409 1194 52 52 52 20« sigillo 285 1.236 1,238 1.237 1162 52« 52« 52« 20« bulla 286 1.385 1.386 1,387 1191 53« 53« 53« 22« bulla 287 1,5 6 1 1220 55 55 55 24« bulla 288 1,629 1226 56 56 56 26 bulla 289 1,230 1157 56« 56« 56« 207« sigillo 290 1 , 218 1156 57 57 57 208 sigillo 291 1 ,3 1 1 1174 57« 57« 57« 208 sigillo 292 1,437 1200 57« 58 58 208« sigillo 293 1,253 1167 58 58 58« 438 sigillo 294 295 = 1 , 145 =n.294 1149 58« 59 58« 59 58« 59 438« 438« sigillo 296 1,360 1186 59 59 59 sigillo 297 1 , 127 1146 59« 59« 59« 439 sigillo 298 1 , 358 1186 60 60 60 sigillo 299 1.420 1.4 2 1 1198 60 60 60 440 sigillo 300 1,686 1230 61 61 61 sigillo 301 1,688 1230 61« 61« 61« 440« sigillo 302 1,687 1230 62 62 62 441 sigillo 303 304 = 1,690 1231 63 63 63 sigillo ins. in 303 1231 63« 63« 63« sigillo 305 1,6 9 1 1231 64« 64« 64« sigillo — 2 1 8 — schema generale 1229 Sottoscrizioni e/o autentiche Vetustior VII Duplicatum Symon Donati Symon Donati come sopra come sopra Symon Donati come sopra Symon Donati Symon Donati Symon Donati Symon Donati Symon Donati Symon Donati Symon Donati Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) Symon Donati Symon Donati Symon Donati Lantelmus Lantelmus Lantelmus Lantelmus (1234) (1234) (1234) (1234) transcripsi et exemplificavi hec ut supra ab illis que Symon Donati sumpsit ab autenticis et originalibus regum atque imperatorum transcripsi hec et exemplificavi ut supra ab illis que Symon Donati sumpsit ex autenticis et originalibus regum Sicilie, videlicet domini W (illelmi) et domini Frederici ...et Ildefonsi regis Aragon (ensis) come sopra come sopra ex registro veten comunis Ianue come sopra come sopra come sopra A come sopra A come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) N° H.P.M. anno Vet. Carte VII A D Fonte 306 I, 689 1230 64v 64t> 64v sigillo 307 1,708 1233 65 65 65 sigillo 308 1,7 16 1233 65 65 65 sigillo 309 1,7 10 1233 65v 65v 65 v sigillo 310 1,7 17 1233 66 66 66 sigillo 311 1,255 1167 67 67 67 312 1,254 1167 67 67 67 313 1,322 1179 67 67 67 314 1,320 1179 67 67 67 315 1,3 2 1 1179 6 lv 61v 61 v 316 1,345 1186 61v 61v 61 v 317 1,349 1186 61v 61v 61v 318 1,350 1186 61v 67 v 61 v 319 1,348 1186 61 v 61 v 61 v 320 1,347 1186 68 68 68 321 1,346 1186 68 68 68 322 1,353 1186 68 68 68 323 1,356 1186 68 68 68 229v 324 1,355 1186 68 68 68 230 325 I, 354 1186 68v 68v 68v 326 1186 68v 327 1186 68v 328 1,352 1186 68v 68v 68v 329 1 , 351 1186 68v 68v 68v 330 1,363 1187 68v 68v 68v sigillo 331 1,374 1190 69 69 69 sigillo 332 1,375 1190 69v 69v 69t> sigillo 333 1,392 1191 70 70 70 sigillo 334 1,4 0 1 1192 lOv IQv 70i> sigillo — 2 2 0 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1234) * Lantelmus (1234) * Lantelmus (1234) * Lantelmus (1234) * Lantelmus (1234) transcripsi et exemplificavi A hec ut supra ab illo quod Lantelmus notarius sumpsit ab autenticis et originalibus conventionum regis Aragone et Nunonis Sancii ut in subscriptione sua continetur et per manus eiusdem Lantelmi in registro comunis scriptum est ex registris antiquis comunis Ianue cum subscriptionibus supradictis come sopra Atto Placentinus * Atto Placentinus * Atto Placentinus * sigillo 376 1,673 1229 91 v 91v 91 v bulla 377 1,674 1229 9%v 98«) 9Sv bulla 378 1 , 676 1229 99 99 99 bulla 379 1,2 9 1131 99v 99v 99v 93 380 1,28 1131 99v 99v 99v 93«) Bonusiohannes 381 =n. 42 100 100 100 93, 93«) Bonusioharmes 382 11 ,7 1164 100 100 100 94 sigillo 383 1 1 ,9 1164 101 101 101 sigillo 384 11 ,8 1164 101«> 101«> 101«; sigillo 385 1,292 1172 102 102 102 Wlielmus Caligepalii 3 8 6= a parte del n. 383 1024) 102«) 102«) Wlielmus Caligepalii 3 8 7=n.385 103 103 103 Wlielmus Caligepalii — 2 2 6 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Symon Donati hoc exemplum ab autentico et originali facto per manum Bonivassalli Caligepalii notarii Symon Donati Symon Donati predictum exemplum ab autentico et originali scripto per manum magistri Bartholomei notarii Symon Donati predictum exemplum ab autentico et originali scripto per manum Bonivassalli Caligepalii notarii Symon Donati Symon Donati Symon Donati * Symon Donati Atto Placentinus (1233) * * * * * * * * transcripsi et exemplificavi hec ut supra ab illis que Symon Donati sumpsit ab autenticis et originalibus ut supra in subscriptione sua continetur et per manum eiusdem Symonis in registro comunis scriptum est * * * * * * * come sopra B ex registris autenticis comunis Ianue scriptis manibus diversorum notariorum come sopra come sopra Atto Placentinus (1233) come sopra Atto Placentinus (1233) Atto Placentinus (1233) Atto Placentinus (1233) Atto Placentinus (1233) Atto Placentinus (1233) * — 2 2 7 — N° H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 388 1,266 1.267 1.268 1,269 1168 103« 103« 103« * 389 1,2 7 0 1168 104« 104« 104« * 390 1.264 1.2 6 5 1168 104« 104« 104« 1 0 1 * 391 1,2 6 2 1168 104« 104«, 111 10 4 « ,111 sigillo 1,263 392 1,398 1192 105 105 105 Ottobonus 393 1,397 1192 105« 105« 105« sigillo 394 1,3 9 9 1192 106 106 106 sigillo 395 1,4 19 1198 106« 106« 106« 95« sigillo 396 1,357 1186 107 107 107 96 sigillo 397 1,369 1189 108 108 108 sigillo 398 1,3 6 6 1189 108 108 108 97 carta partita 399 1,367 1189 108« 108« 108« 97« carta partita 400 1,368 1189 109 108« 108« 98 Petrus Paganus 401 1 , 365 1189 109 109 109 98 sigillo 402 1,370 1189 109« 109« 109« 99 bulla 403 1,395 1192 11 0 1 1 0 1 1 0 99« bulla 404 1,396 1192 1 1 1 1 1 0 « 1 1 0 « sigillo 405 1,2 5 1 1166 1 1 1 1 1 1 1 1 1 10 0 « sigillo 406==n. 391 1 1 1 1 1 1 1 1 1 407 1,359 1186 1 1 1 « 1 1 1 « 1 1 1 « 1 0 1 « 408 1,3 6 1 1186 1 1 1 « 1 1 1 « 1 1 1 « 10 2 sigillo 409 1 , 388 1191 1 1 2 1 1 2 1 1 2 10 2 « 410 1,3 8 9 1191 1 1 2 « 1 1 2 « 1 1 2 « 103 sigillo 411 1,522 1216 113 113 113 103« sigillo 412 1,523 1216 113« 113« 113« 104« sigillo 413 1,6 12 1224 114 114 114 105 Obertus de Clavaro 414 1,705 1233 114« 114« 114« 106 Enricus de Brolio 415 1,275 1,274 1.272 1.273 1169 115« 115« 115« 416 II, 12 1174 116 115« 115« 107 sigillo — 2 2 8 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum ¦k * * * * * come sopra Atto Placentinus * Atto Placentinus (1233) * * Atto Placentinus (1233) * Atto Placentinus (1233) * come sopra Atto Placentinus (1233) * come sopra Atto Placentinus (1233) * Atto Placentinus (1233) * come sopra Atto Placentinus (1233) * come sopra * * come sopra Atto Placentinus (1233) * come sopra Atto Placentinus (1233) * come sopra Atto Placentinus (1233) * Atto Placentinus (1233) * come sopra Atto Placentinus (1233) * come sopra * come sopra Atto Placentinus (1233) * come sopra * come sopra Atto Placentinus (1233) * come sopra * * come sopra Atto Placentinus (1233) * come sopra Atto Placentinus (1233) * come sopra Atto Placentinus (1233) * * come sopra Atto Placentinus (1233) * come sopra — 2 2 9 — Ti N° H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 417 1,3 0 8 1174 116 116 116 107« 418 1 ,6 1 1 1224 116« 116« 116« 301 419 1 ,3 1 5 1177 119 119 119 374« 1 ,3 16 420 1 , 403 1 , 407 1192 119« 119 119 375 sigillo 421 1.433 1 . 434 1200 120 120 120 376 sigillo 422 1,560 1220 121 121 121 377 sigillo 423 1,536 1218 121 121 121 377« Nicolaus Panis 424 1,537 1218 121 121 121 377« Nicolaus Panis 425 1,538 1218 121« 121« 121« 378 Nicolaus Panis 426 1,539 1218 122 122 122 378« Nicolaus Panis 427 1,543 1218 122 122 122 378« Nicolaus Panis 428 1,5 4 0 1218 122 122 122, 313 379 Nicolaus Panis 429 1.5 4 1 1.5 4 2 1218 122« 122« 122« 379« sigillo 430 1,545 1218 124 124 124 ì OO Nicolaus Panis — 2 3 0 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) de quodam manuali manu Guillelmi Cafaraine Lantelmus (1233) a quodam alio exemplo in uno pergameno scripto, nullo sigillo cerei vel plumbei munito seu alicuius signi notarii annotato Lantelmus (1233) transcripsi et exemplificavi ut supra ab illis que Atto Placentinus sumpsit ab auctenticis et originalibus scriptis per diversas manus notariorum ut supra in subscriptione eorum continetur et per manum eiusdem Attonis in registro comunis scripta sunt come sopra ex registro veten comunis Ianue manu Lantelmi come sopra come sopra Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) come sopra Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) come come come come come come come come sopra sopra sopra sopra sopra sopra sopra sopra Lantelmus (1233) transcripsi et exemplificavi B come sopra hec ut supra ab illis que Lantelmus sumpsit ab auctenticis et originalibus . . . notariorum ut in subscriptione illorum continetur et per manum eiusdem Lantelmi in registro comunis scripta sunt N» H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 431 1 , 562 1220 124« 124« 124«, 313« 382« Otto 432 1,564 1220 125 125 125,313« 382« Otto 433 1,563 1220 125« 125 125 383 Otto 434 1,566 1220 125« 125« 125« 384 Otto 435 1,565 1220 126 126 126 384 Otto 436 1220 126 126 126 j 437 1220 126« 126« 126« ¦ 438 1220 12.7 127 127 i 439 1,573 1222 127 127 127 385 sigillo .1 440 1,576 1222 127« 127« 127« 385« sigillo 441 1,574 1222 128 128 128 386« Oliverius 1 442 1,572 1222 128 128 128 386« Marchisius ! 443 1 , 571 1222 128« 128« 128« 387« Marchisius da or. Rai- !i.i naldi 1 ! ! i ; 444 1,3 4 1 1185 129 128« 128« 377 Wlielmus Caligepalii 445 1,342 1185 129 129 129 377 Wlielmus Caligepalii ' "r 446 1,579 1223 129 129 129 387« Bonusvassallus Calige" I palii i I : 1! 447 1 , 695 1232 129« 129« 129« 388 ui" 448 1 ,7 14 1233 129« 129« 129« 388 ¦’i II !; 449 1,723 1234 130 130 130 388« !•V 1: 450 1,4 3 1 1199 130« 130 130 372 sigillo 451 1 , 530 1217 131 131 131 452 1,432 1200 131« 131« 131« sigillo 453 1,429 1199 132« 132« 132« 361« sigillo 454 1,430 1199 133« 133« 133« 360 sigillo — 232 — ¦ ! j; schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1234) de foliatio sive cartulario Bonivassalli Caligepalii prout eius littera demonstrabat Lantelmus (1234) de quodam papiro sive cartulario imbreviaturarum Bonivassalli Caligepalii Lantelmus (1234) de cartulario sive imbreviatura Bonivassalli Caligepalii Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) transcripsi et exemplavi hec ut supra ab illis que Lantelmus sumpsit ab auctenticis et originalibus scriptis per diversas manus notariorum ut supra in subscriptione eorum continetur et per manus eiusdem Lantelmi in registro comunis scripta sunt come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra N° H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 455 1,428 1199 134 134 134 368 sigillo 456 1 , 712 1233 135 135 135 369 457 1,7 15 1233 135t> 135«; 13 5v 370 lacobus Quartani 458 1 , 391 1191 135«; 135«; \35v 370 459 II, 17 1191 13 5v 135t- 135«; 310v 460 1,692 1232 136 135«; 135«; 461 1,444 1202 136«; 136«; 136«; 358«; sigillo 462 1 , 427 1199 137«; 137«; 137«; 351«; sigillo 463 1,4 8 1 1206 138«; 138«; 138«; 371 carta partita 464 1,482 1206 139 139 139 371«; carta partita 465 1 , 445 1202 139«; 139«; 139«; 342 sigillo 466 1,446 1202 140 140 140 335«; sigillo 467 1,534 1218 141 141 141 Ambrosius da imbreviatura Uberti de Mercato 468 1,546 1218 141«» 141«; 141«; come sopra — 2 3 4 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) Lantelmus (1234) de foliatio sive cartulario imbreviaturarum domini Bonivassalli Caligepalii Lantelmus (1234) Lantelmus (1233) ex imbreviario Guilielmi Caligepalii Lantelmus (1233) ex imbreviario instrumentorum Willelmi Caligepalii Lantelmus (1233) de cartulario facto in consulatu domini Iohannis de Gallerate, iudicis et assessoris domini Pagani de Petrasancta... potestatis Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) transcripsi et exemplificavi ut supra ab illis que Lantelmus sumpsit ab auctenticis et originalibus scriptis per diversas manus notariorum ut supra in subscriptione eorum continetur et per manum eiusdem Lantelmi in registro comunis scripta sunt * come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra A come sopra ex registro veteri comunis Ianue ex registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi come sopra come sopra de registro veteri. comunis Ianue Lantelmus (1233) N° H.P.M. anno Vet. Carte VII A D Fonte 469 1,550 1219 141t> 141» 141» Philipus de Scarmundia 470 1,6 16 1225 142 142 142 Guillelmus Saonensis 471 1 , 633 1227 142 142 142 Symon Spaerius 472 1 , 667 1228 142» 142» 142» Iohannes 473 1,404 1192 143» 143» 143» 365» sigillo 474 1,657 1228 144 144 144 362» 475 1,7 13 1233 145 145 145 366» 476 1,696 1232 145t> 145 v 145» 389 Guilielmus de Stacione 477 1,4 7 1 1204 145» 145» 145» 359» 478 1,470 1204 146 146 146 359» 479 1,724 1234 146 146 146 368 OO o 1,658 1228 146» 146» 146» 364 481 1,659 1228 147 147 147 364» 482 1,660 1228 147 147 147 364» 483 1,660 1228 147 147 147 264» 484 1,660 1228 147 147 147 264» 485 1,660 1228 147 147 147 264» 486 1,6 6 1 1228 147 147 147 — 2 3 6 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) de foliatio sive cartulario imbreviationum domini Bonivassalli Caligepalii Lantelmus (1234) de foliatio sive cartulario imbreviationum domini Bonivassalli Caligepalii Lantelmus (1235) Lantelmus (1235) de cartulario comunis facto in potestatia domini Guifreoti Grasselli currente M0CC°IIII transcripsi et exemplificavi (1254) hec ut supra ex cartulario q. Marchisii Caballi1 A Lantelmus (1233) de quadam scriptura manu domini Bonivassalli Caligepalii de registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra ex registro comunis Ianue in quo scriptum fuit et exemplatum manu Nicolai de Sancto Laurentio ex registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra 1 Questo documento, aggiunto dallo stesso Nicolò di San Lol'enzo con mandato del 1254 direttamente su Vetustior, interrompe la continuità della serie dei documenti autenticati globalmente a c, ÌS5v. (n. 614). — 2 3 7 — N° H.P.M. anno Catte Vet. VII A D Fonte 487 1,6 6 1 1228 147» 147» 147» 488 1,662 1228 147» 147» 147» 365 489 1 , 663 1228 147» 147» 147» 365 490 1,664 1228 148 148 148 365» 491 1,665 1228 148 148 148 365» 492 1,666 1228 148 148 148 363» 493 1.334 1.3 3 5 1182 148» 148» 148» 343» 494 1,6 3 1 1227 148» 148» 148» 343» 495 1,672 1227 149 149 149 496 1,525 1217 149 149 149 345 497 1 , 38-39 1135 149 149 149 327 498 1 , 615' 1224 149» 318» 149» 149» 304» 499 1,628 1226 150 150 150 333 500 1,630 1227 150 150 150 333 501 1 , 582 1223 150» 150» 150» 281 502 1,5 8 1 1223 151 151 151 281» 503 1,584 1223 151 151 151 282 — 2 3 8 — Salmonus Salmonus Salmonus Salmonus Salmonus Salmonus Ricobonus Coxanus schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) ex imbreviario instrumentorum magistri Bartholomei scribe come sopra Lantelmus (1233) ex cartulario iteragentium comunis Ianue in potestatia domini Oberti Buccafolis facto prout in quadam scriptura in eodem scripta manu Bonivassalli Caligepalii continebatur Lantelmus (1233) de quodam bergameno (sic) mihi dato a domino Oberto Aurie et sociis super privilegiis inquirendis a communi Ianue constitutis Lantelmus (1233) de quodam foliacio scripto manu Bonivassalli Caligepalii Lantelmus (1233) ex cartulario instrumentorum Willielmi Taliatroie come sopra Lantelmus (1233) de quodam folliatio quod dicebatur esse scriptum manu Marchisii come sopra Lantelmus (1233) come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra ex registro veteri comunis Ianue come sopra come sopra ex registro comunis Ianue manu Lantelmi ex registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi come sopra come sopra come sopra come sopra N° H.P.M. anno Vet. Carte VII A D Fonte 5 04 1 ,5 8 6 12 2 3 1 5 1 f 151*» I51v 2 82 5 05 1 ,5 8 3 1223 I5 lv 151t» I5 lv 282v 5 06 1 ,5 9 5 1223 15 2 15 2 15 2 283 5 07 1 ,5 4 9 1 2 1 8 154t> 154i» 154i> 286v Bonusvassallus palii 508 1 ,5 2 7 1 2 1 7 155 15 5 15 5 287 5 09 1 ,5 2 8 1 2 1 7 155v 1 55v 155v 287v 510 1 , 609 1224 156 156 156 255v Ricobonus Coxanus de cartulario sive foliacio Marchisii 511 1,6 0 9 1224 156v 156v 156v 255v 288 512 1,6 10 1224 156f 156v I56v 289 290 513 II, 19 1210 157 157 157 255 514 1,5 0 2 1210 157v 157v 157v 255v 515 1 , 608 1224 157^ 157v 157v Ricobonus Coxanus (1227) de cartulario sive foliatio Marchionis (sic) q. Oberti de Domo 516 1,4 5 0 1202 158 158 158 256 Petrus — 2 4 0 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) de quo- . dam foliatio quod dicebatur esse scriptum manu Marchisii Lantelmus (1233) come sopra come sopra come sopra come sopra Lantelmus (1233) de quodam foliatio quod dicebatur esse scriptum manu Marchisii quondam Oberti de Domo Lantelmus (1233) come sopra come sopra come sopra Lantelmus (1233) ex quodam foliatio quod dicebatur esse scriptum manu Marchixii Lantelmus (1233) ex quodam cartulario sive papiro quod dicebatur esse scriptum manu Marchisii Lantelmus (1233) ab autentico cartulario comunis Ianue facto in consulatu Guillielmi Embriaci... currente MCCX ex quadam scriptura in eodem cartulario manu Marchisii scribe facta secundum quod dicebatur come sopra Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) come sopra ex registro autentico comunis Ianue manu Lantelmi ex registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi come sopra come sopra — 241 — N° H.P.M, anno Vet. Carte VII A D Fonte 517 1 , 547 1218 158 158 158 2564) Marchisius quondam Oberti de Domo 518 1,548 1218 158«; 1584) 1584) 257 Hugo Guillielmi de Solario 519 1,669 1228 I59v 1594) 159«) Enricus de Bisamne 520 1 , 593 1223 160 160 160 3034; 521 1,593 1223 160f IGOv 160«; 304 522 1 , 442 1201 160y 1604) 1604) Raynaldus de Languasco 523 1,483 1206 161 161 161 2384; 524 1 , 19 1127 161 161 161 2374; Bonusinfans 525==n. 43 161i> 1614) 1614) 237 Salustius 526 1,466 1204 I6 lv 1614) 1614) 237 527 1 , 449 1202 162 2034) 162 2034) 162 2034) 2614; 528 1,458 1203 162 162 162 262 529 I, 458 1203 162 162 162 262 530 1,4 5 1 1202 lG2v 162«; 1624) 262 531 1,465 1204 162v 1624; 1624) 2624; 532 1 , 465 1204 1624) 1624; 1624) 2624) 533 1,4 5 5 1203 163 163 163 263 — 242 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) de quodam foliacio sive imbreviatura que dicebatur esse scripta manu Marchisii Lantelmus (1233) come sopra come sopra come sopra come sopra Lantelmus (1233) de quadam scriptura manu quondam Ogerii Panis facta in cartulario potestatie domini Iohannis Strutii currente M-cevp Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) ex cartulario Granarie notarii facto in potestatia domini Guifreoti Grasselli currente M°CC°IIII° Lantelmus (1233) de cartulario instrumentorum Bertoloti Alberti ¦k Lantelmus (1233) de cartulario Bertoloti Alberti * * Lantelmus (1233) de cartulario iteragentium in potestatia domini Guifreoti Grasselli facto currente M0CC°IIII° come sopra ab antiquo registro scripto manu Lantelmi come sopra come sopra come sopra ex registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra _ 2 4 3 — N° H.P.M. anno Cai'te Vet. VII A D Fonte 534 1,402 1192 163 163 163 263 535 1,406 1192 163 163 163 263 536 1,435 1200 163«; 163p 163«; 263«; Albertus de Tavernago 537 1,454 1203 163«; 163 v .163«; 263«; Lanfrancus Regalis 538 1 , 467 1204 164 164 164 264 Lanfrancus Regalis 539==n. 265 164«; 164«; 164«; 264«; 540 1,478 1205 164«; 164^ 164«; 265 Lanfrancus Regalis 541 1,479 1206 165 165 165 265 Lanfrancus Regalis 542 1,485 1207 165 165 165 543 1,473 1204 165«; 165v 165«» 544 1,473 1204 165«; 165«; 165«; 545 1,473 1204 165«; 165«; 165«; 546 1,5 17 1216 165«; 165«; 165«; 265«; 547 1,6 14 1224 166 166 166 241 Marchisius q. Oberti de Domo 548 1,252 1167 166«; 166«; 166«; 268 sigillo 549 1,284 1171 167 167 167 268«; 550 I, 285 1171 167«; 167«; 167«; 269 551 1,290 1171 167«; 167«; 167«; 269 552 1,2 9 1 1171 167«; 167«; 167«; 269v 553 1,588 1223 167«; 167«; 167«; 269v 554 1,589 1223 168 168 168 270 — 2 4 4 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) de cartulario Guillielmi Caligepalii Lantelmus (1233) hoc exemplum extraxi et exemplavi secundum quod in eo continebatur Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) de cartulario instrumentorum Bertoloti Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) de cartulario instrumentorum domini Bertholoti . . . Qui cartularius factus fuit in consulatu Fulchonis de Castro . . . (1207) come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra Lantelmus (1233) de cartulario iteragentium in potestatia domini Guifreoti Grasselli currente MCCIIII Lantelmus (1235) de cartulario comunis facto et scripto in consulatu Philipi Embriaci... currente M°CC°XVr Lantelmus (1235) come sopra come sopra Lantelmus (1233) come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra — 245 — N° H.P.M. anno Vet. Catte VII A D Fonte 555 11,2 0 1223 168» 168» 168» 270» 556 1,590 1223 168» 168» 168» 271 Enricus de Serra 557 1,7 1102 169 169 169 Lanfrancus Regalis 558 1,697 1232 170 170 170 317 Rufinus Arancaboscus 559 1,698 1232 170 170 170 317» Rufinus . Arancaboscus 560 1,307 1174 170» 170?; 170» 64» sigillo 561 1 , 306 1174 171 171 171 65 sigillo 562 1,300 1173 172 172 172 194 carta partita 563 1,303 1174 172» I72v 172» 194» 564 1 , 303 1174 173 173 173 195 carta partita 565 1 , 503 1211 173 173 17.3 59 566 1,5 13 1215 173» 297» 173f 173» 72 304» 567 1,3 4 1133 173» 173» 173» 5 Bonusinfans 568 1,3 6 1134 174 174 174 5» Bonusinfans — 2 4 6 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) de quodam foliatio ubi dicta instrumenta fuerant imbreviata manu Bonivassalli Caligepalii Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) Lantelmus (1233) de quodam pergameno in quo erat scriptum secundum quod in eo vidi et legi per omnia contineri Lantelmus (1233) de quodam pergameno secundum quod in eo vidi et legi per omnia contineri Lantelmus (1233) de quodam pergameno scripto manu mei Lantelmi notarii quod extraxeram precepto dicte potestatis {il podestà del 1233) de cartulario instrumentorum Marchixii scribe Lantelmus (1233) de cartulario instrumentorum manu Ugonis de Solario come sopra come sopra come sopra come sopra ex registris autenticis comunis Ianue come sopra ex registro veteri comunis Ianue scripto manu Lantelmi come sopra come sopra de autentico registro manu Lantelmi Lantelmus (12.33) come sopra ex registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi ex registris comunis Ianue scriptis per manus diversorum notariorum come sopra N° H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 569 1,472 1204 174» 174/; 174» 570 1,577 1223 175 175 175 571 1,5 9 4 1223 175 175 175 572 1,488 1208 175» 175» 175» 573 1,4 9 4 1209 175» 175» 175» 574 1 , 456 1203 176 176 176 40 575 1 , 456 1203 176 176 176 40» Ambrosius de cartulario Granarii de Pinasca quem mihi dederunt Obertus Aurie et Carbonus q, Guillelmi Malocelli (1233) 576 1,460 1203 176 176 176 40» come sopra 201 201 201 577 1,462 1203 176» 176» 176» 41 come sopra 201» 201» 201» 578 1,4 6 1 1203 176» 176» 176» 41 come sopra — 2 4 8 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) de quodam manuali comunis Ianue scripto manu Granarii notarii secundum quod Obertus de Langasco et Madius scriba asserebant Lantelmus (1233) de cartulario comunis Ianue scripto manu Oliverii notarii in potestatia . . . currente MCCXXIII Lantelmus (1233) de cartulario comunis Ianue scripto manu Oliverii notarii in potestatia domini Spini de Surixina Lantelmus (1233) de cartulario iteragentium facto in consulatu , . , currente MCCVIIII Lantelmus (1233) de cartulario iteragentium facto et scripto in consulatu Guillielmi Ugonis Embriaci. . . currente MCCVIIII ex registris autenticis comunis Ianue scriptis manibus diversorum notariorum come sopra come sopra come sopra come sopra — 2 4 9 — N° H.P.M. anno Catte Vet. VII A D Fonte 579 1,463 1203 176» 176» 176» 580 1,464 1203 177 177 177 202 202 202 581 1,438 1201 177 177 177 582 1,5 10 1214 177» 177» Xllv 583 1 , 511 1214 178 178 178 584 I, 512 1215 178 178 178 585 1,505 1211 178f m ,v 178» 586 1,670 1229 179 179 179 587 1 , 671 1229 179 179 179 588 1,323 1179 179 179 179 589 1,3 3 8 1183 179» 179» 179» 590 1,3 6 2 1186 180 180 180 591 1,383 1190 180 180 180 592=n. 589 pz. 180f 180» 180» 593 1 , 339 1183 X80v 180i> 180» 41» come sopra 41 » come sopra 56» 57 * 57» Vassallus de cartulario q. Marchisii quem mihi dederunt Obertus Aurie et Carbonus q.Guillelmi Malocelli (1233) 59» 51 Marchisius q. Oberti de Domo 52 Bartholomeus 52 73 47,48 Wlielmus Caligepalii 47» 47» Wlielmus Caligepalii 48 — 2 5 0 — schema generale 1229 Sottoscrizioni e/o autentiche Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1233) come sopra come sopra Lantelmus (1233) de cartulario comunis facto in consulatu Guillielmi Embriaci maioris (1201) * Lantelmus (1234) ex autentico registro comunis Ianue manu Lantelmi come sopra come sopra Lantelmus (1234) de cartulario Marchisii scribe Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) hoc exemplum duo predicta (sic) manu magistri Bartholomei . . . secundum quod apparebat in quodam pergameno . . . extrassi et exemplavi Lantelmus (1234) de quadam imbreviatura scripta in quodam papiro sive cartulario Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) ab autentico et originali instrumento manu Guillielmi Caligepalii scripto Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) de quodam papiro come sopra come sopra ex autentico registro comunis Ianue manu Lantelmi ex autenticis registris scriptis manibus diversorum notariorum come sopra come sopra come sopra N» H.P.M. anno Vet. Catte VII A 594 1 ,4 9 6 12 0 9 18 0 » 18 0 » 1 8 0 » 5 95 1 ,4 9 7 12 0 9 18 1 18 1 18 1 596 1 ,7 2 1 1 4 1 18 1 » 1 8 1 » 1 8 1 » 597 1 ,4 7 6 12 0 5 1 8 1 » 1 8 1 » 1 8 1 » 5 98 1 ,5 5 2 1 2 1 9 182 182 18 2 599 1 ,5 5 3 1 2 1 9 182 18 2 18 2 600 1 ,5 5 4 1 2 1 9 182 182 18 2 6 0 1 1 ,5 5 5 1 2 1 9 182 182 18 2 602 1 ,5 5 6 1 2 1 9 182 182 18 2 603 1 ,5 5 7 1 2 1 9 18 2 » 18 2 » 18 2 » 604 1 ,6 0 0 12 2 4 1 8 3 ,1 8 5 1 8 3 ,1 8 5 1 8 3 ,1 8 5 605 1 ,5 8 7 1223 183 183 183 606 1 , 5 96 12 2 4 18 3 » 18 3 » 1 8 3 » 607 I, 602 12 2 4 18 3 » 18 3 » 18 3 » 608 1 ,6 0 7 12 2 4 184 18 4 18 4 609 I, 607 12 2 4 18 4 » 18 4 » 1 8 4 » 6 1 0 1 ,5 9 9 12 2 4 18 4 » 18 4 » 18 4 » 6 1 1 1 ,5 9 8 12 2 4 18 4 » 18 4 » 18 4 » 6 1 2 1 , 6 0 1 12 2 4 Uool 18 5 18 5 Fonte Michael Guillielmus de Columba Guilielmus Nicolosus Nicolosus predictam publicam scripturam manu Bonivassalli Caligepalii hic exemplavi Nicolosus schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) de cartulario comunis facto in consulatu Ugonis Embriaci . , . currente MCCVIIII Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) de cartulario comunis Ianue facto in potestacia domini Guifreoti Grasselli, currente MCCIIII Lantelmus (1234) de cartulario Ugonis de Castelieto Lantelmus (1234) de registris comunis Ianue cum subscriptionibus predictorum notariorum come sopra ex autenticis registris comunis Ianue Lantelmus (1234) de quodam quaterno scripto manu Ottonis * Lantelmus (1234) hec exempia duo predicta . . . extrassi et exemplavi de quodam pergameno scripto manu Nicolosi Vet. VII A D Fonte 6 13= n .6 0 4 185 185 614 1,597 1224 185» 185» 615 II, 22 1250 185» 185» 616 1 , 786 1248 186 186 617 1 , 412 1197 186 186 618 1,4 16 1198 186» 186» 619 1,4 17 1198 187 187 620 1,4 18 1198 187» 187» 621 1 , 447 1202 188 188 622 1,436 1200 188» 188» 623 1,533 1218 189» 189» 624 1 , 532. 1218 190» 190» 625 1 , 701 1232 191» 191» 626 1,7 0 0 1232 192 192 627 1,702 1232 192» 192» 185 Nicolosus da or. Guilielmi de Vesigna 185» Guilielmus 185» 186 27 302» 33» bulla 186 sigillo 186» sigillo 187 * 187» sigillo 188 sigillo 188» sigillo 189» Nicolaus Panis 190» sigillo 191» Petrus f. Ramponi de Gagnio 192 Iacobus f. Symonis de Sexto da or. Bonivassalli Caligepalii 192» Oprandus f. Otonis Capelli de Caminadella schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Lantelmus ( 1234) de quodam pergameno Lantelmus (1234) Thomas de S. Laurentio (1235) Thomas de S. Laurentio (1235) * Thomas de S. Laurentio (1235) Thomas de S. Laurentio (1235) Thomas de s. Laurentio (1235) Thomas de s. Laurentio (1235) Thomas de s. Laurentio (1235) Thomas de s. Laurentio (1235) Thomas de s. Laurentio (1235) * * transcripsi omnia exempla prescripta et exemplificavi ab illis que Lantelmus sumpsit ab autenticis et originalibus per diversas manus notariorum scripta ut supra in subscriptionibus eorum continetur et per manum eiusdem Lantelmi in registro comunis scripta sunt * •h * * * * * * * * * B ex autentico registro comunis Ianue si — 255 — N° H.P.M. anno Vet. Catte VII A D Fonte 628 1 ,7 0 4 1232 19 2 » 19 2 » 19 2 » come sopra 629 I, 703 12 3 2 19 3 » 19 2 » 19 2 » come sopra 630 1 ,6 9 9 12 3 2 193 193 19 3 come sopra 6 31 1 ,7 0 6 1233 193 193 193 lacobus f. ser Moxonis de Sexto 632 1 ,4 2 3 1 1 9 9 19 3 » 19 3 » 19 3 » Arvel'ius 633 1 ,6 6 8 12 2 8 19 4 » 19 4 » 1 9 4 » Ricobonus Coxanus 634 1 ,7 3 6 12 3 5 195 19 5 19 5 Aimericus Taconi 635 1 ,7 3 5 12 3 5 195 19 5 19 5 Aimericus Taconi 6 36 1 , 6 5 1 12 2 8 19 5 » 19 5 » 19 5 » Ghetius 637 1 ,7 2 6 12 3 5 196 19 6 19 6 Rufinus de Calcinaria 638 1 ,7 2 7 12 3 5 19 6 » 1 9 6 » 19 6 » Rufinus de Calcinaria 639 1 ,7 2 5 12 3 5 19 7 19 7 19 7 Rufinus de Calcinaria 640 1 ,6 3 2 12 2 7 198 19 8 19 8 313 Oldradus f. Alderici Faxoli 6 41 1 , 4 1 5 1 1 9 8 2 00 » 2 0 0 » 2 0 0 » Bertolotus Alberti 642 643 = 6 44 = 1 , 5 3 1 :n ,5 7 6 =n,577 1 2 1 7 2 0 1 2 0 1 2 0 1 » 2 0 1 2 0 1 2 0 1 » 2 0 1 2 0 1 2 0 1 » Bonusvassallus Caligepalii 645 1 ,4 5 9 1203 2 0 1 » 2 0 1 » 2 0 1 » — 2 5 6 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Thomas de S. Laurentio * (1235) Thomas de S. Laurentio (1235) Thomas de S. Laurentio * (1235) Thomas de S. Laurentio * (1235) Thomas de S. Laurentio * (1235) Thomas de S. Laurentio * (1235) Thomas de S. Laurentio * (1235) Thomas de S. Laurentio * (1235) Thomas de S. Laurentio * (1235) Thomas de S. Laurentio * (1235) Thomas de S. Laurentio Ve (1236) Thomas de S. Laurentio vV (1236) Thomas de S. Laurentio * (1236) * * Thomas de s. Laurentio * (1236) ex autentico et originali cartulario sive manuali quondam facto in potestatia domini Guifreoti Grasselli Thomas de S. Laurentio (1236) ex manuali sive cartulario quondam facto in tempore potestatie domini Guifreoti Grasselli de registro veteri comunis Ianue — 2 5 7 — N° H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 646=n.580 202 202 202 647 XI, 16 1181 202 202 202 312 carta partita II, 15 648 1,293 1172 203 203 203 266 Pomus de imbreviatura Guidonis 6 49=n. 527 203» 203» 203» 650 1,393 1192 203» 203» 203» Obertus ... exemplum huius in libro ubi recondita et redacta sunt instrumenta comunis Alexandrie spectantia vidi et legi 651 1,394 1192 203» 203» 203» sigillo 652 1,4 0 0 1192 205 205 205 sigillo 653 1,760 1241 205» 205» 205» — 258 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche Vetustior 1229 VII Duplicatum Thomas de S. Laurentio (1236) ex autentico et originali manuali sive cartulario quondam facto in tempore potestatie domini Guifreoti Grasselli Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) de cartulario instrumentorum Bertoloti Alberti Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) Lantelmus (1234) Littere infrascripte invente fuerunt in quodam pane cereo secretissime involute que mittebantur ab imperatore F (rederico) Frederico Grillo et Iohanni Streiaporco existente potestate Ianue Guillielmo Surdo anno currente MCCXLI et de mandato ipsius potestatis in registro scripte transcripsi et exemplificavi ut supra ab illis que Thoma de S. Laurentio sumpsit ut supra ab autenticis et originalibus scriptis per manus diversorum notariorum et per manum eiusdem Thome in registro comunis scripta sunt * * * * * transcripsi et exemplificavi ut supra ab illis que Lantelmus q. notarius sumpsit ab autenticis et originalibus scriptis ut supra per diversas manus notariorum et per manum eiusdem Lantelmi in registro comunis scripta sunt * B come sopra de registro veteri comunis Ianue manu Lantelmi B — 2 5 9 — N- 654 655 656 657 658 659 660 661 662 663 664 665 666 667 670 672 H.P.M. anno Catte Vet. VII A D Fonte 1,765 1242 206 206 206 1 , 766 1242 206 206 206 1,767 1242 206» 206» 206» 1,337 1181 206» 206» 206» 431 1 , 469 1204 207 207 207 Raimundus Teri 1,376 1190 207» 207» 207» 1,4 9 1 1208 208 208 208 1 , 492 1208 208» 208» 208» Benedictus 1,493 1208 208» 208» 208» Benedictus 1 , 440 1201 209 209 209 Raimundus Gaucelini 1,3 3 1 1181 209 209 209 424 1,332 1,498 1209 209» 209 209» 1,453 1202 209» 209» 209» Stephanus 1,439 1201 209» 209» 209» 668 1,506 1212 210 210 210 212» sigillo 669 1,7 5 1 1239 210 210 210 bulla 1,753 1239 210» 210» 210» sigillo 671 1 , 757 1240 211 211 211 sigillo 1,2 7 1 1169 211 211 2 11 673 11 ,13 1176 211» 211» 211» sigillo 674 1,7 18 1234 212» 212» 212» Petrus Petri Rufi 675 1,749 1239 212» 212» 212» 213 Urso 676 1,752 1239 213» 213» 213» 213» Urso 677 1,756 1240 213» 213» 213» Nudrisius f. q. Damiani Bullii 678 1,748 1239 214 214 214 27 bulla — 2 6 0 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Infrascripte littere misse a .potestate et hominibus Capriate precepit dominus Conradus de Concessio, Ianue civitatis potestas, poni et scribi in registro die dominico XVI novembris MCCXXXXII vedi sopra vedi sopra ex registro veten comunis Ianue "k * transcripsi et exemplificavi B ut supra ab illis que inveni scripta in alio registro comunis per diversas manus notariorum Anselmus de Castro (1244) * ex veteri registro comunis Ianue Anselmus de Castro (1244) Anselmus de Castro (1244) Anselmus de Castro (1244) Anselmus de Castro (1244) Anselmus de Castro (1244) Anselmus de Castro (1244) Anselmus de Castro (1244) Anselmus de Castro (1244) Anselmus de Castro (1244) * * * come sopra * come sopra N» 679 680 681 682 683 684 683 686 687 688 689 690 691 692 693 694 693 696 697 698 699 700 701 702 703 704 H.P.M. anno Vet. Carte VIX A D Fonte 1,7 6 2 1241 214» 214» 214» 1 , 764 1242 214» 214» 214» 1,747 1239 214» 214» 214» Urso 1 , 796 1251 215» 215» 215» 27» bulla 1,7 9 5 1251 215» 215» 215» 27» bulla 1 , 818 1251 215» 215» 215» 27» bulla 1,8 19 1251 215» 215» 215» bulla 1,806 1251 216 216 216 28 bulla 1,805 1251 216 216 216 28 bulla I, 807 1251 216 216 216 28 bulla I, 808 1251 216» 216» 216» 28» bulla 1,804 1251 216» 216» 216» 28» bulla I, 798 1251 216» 216» 216» 29 bulla I, 814 1251 217 217 217 29 bulla I, 800 1251 217 217 217 29» bulla I, 809 1251 217 217 217 29» bulla 1 ,8 15 1251 217» 217» 217» 29» bulla 1,797 1251 217» 217» 217» 30 bulla I, 803 1251 217» 217» 217» 30 bulla 1,8 0 1 1251 218 218 218 30» bulla 1,8 16 1251 218 218 218 30» bulla 1,799 1251 218» 218» 218» 31 bulla 1,802 1251 218» 218» 218» 31 bulla I, 810 1251 218» 218» 218» 31 bulla I, 830 1252 218» 218» 218» 425 Petrus de Fonte Alerio 1,234 1159 219 219 219 72 signum comunis — 2 6 2 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Anselmus de Castro (1244) * * * * * * * * * * * * * *** * * * lacobus Bonacursus (1251) Iacobus Bonacursus (1252) Nicolaus de S. Laurentio (1253) de quadam podisia signata signo comunis Ianue et in qua scriptum erat quod erat extracta de cartulario consulatus Lanfranci Piperis et aliorum transcripsi et exemplificavi ut supra ab illis quos Anselmus de Castro notarius sumpsit ab autenticis et originalibus et per manum eiusdem Anseimi in alio registro comunis scripta sunt * B ex registro autentico comunis Ianue scripto manu lacobi Bonacursi come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra ex registro veteri comunis Ianue ex autentico registro comunis Ianue scripto manu Nicolai de S, Laurentio — 2 6 3 — N° H.P.M. anno Carte Vet. VIX A D Fonte 705 1,8 3 2 1252 219*» 219*; 219*; 354v 243 241 241 706 1 , 833 1252 219v 219*» 219*» 354*; 243 241 241 354*» 707 1,849 1252 220 220 220 355*» 708 1,834 1252 22.lv 221t> 221*» 357*» 243v 242 242 709 1 , 837 1252 222 222 222 358 710 1,838 1252 222 222 222 358 711 I, 839 1252 222v 222v 222i» 712 I, 840 1252 222v 222v 222*» 713 1,8 4 1 1252 223 223 223 714 I, 842 1252 223 223 223 715 1,826 1251 223 v 223«; 223*» 240 237 2.37 716 I, 791 1251 227 227 227 346 717 1,790 1251 228 228 228 336«; 718 1,850 1253 230 230 230 332 719 1 , 851 1253 231 230v 230*» Enricus de Bisanne — 2 6 4 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VIX Duplicatum Nicolaus de S. Laurentio (1252) de cartulario Enrici de Bisanne come sopra Nicolaus de S. Laurentio (1252) de quodam manuali manu Ricoboni Coxani Nicolaus de S. Laurentio (1252) de cartulario Enrici de Bisanne come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra * Nicolaus de S, Laurentio (1252) de cartulario Guillelmi Cavagni Nicolaus de S. Laurentio (1252) de cartulario consiliorum factorum tempore domini Guiscardi de Petrasancta, tunc civitatis Ianue potestatis Nicolaus de S. Laurentio (1252) ex registro comunis Ianue in quo predicta instrumenta scripta fuerunt manu Nicolai de S. Laurentio B come sopra come sopra B come sopra B come sopra B come sopra B B B A de registro veteri comunis Ianue in quo presens exemplum scriptum fuit manu magistri Nicolai de S. Laurentio A de registro veteri comunis Ianue A come sopra A N° H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 720 1,7 8 9 1251 231 231 231 353 721 1,7 9 4 1251 232 232 232 443«; sigillo 722 1 ,8 17 1251 233« 233 233 723 1,8 2 0 1251 235 234« 234« bulla 724 1,7 6 1 1241 236 235 235 410 725 1224 237 726 1,759 1241 237« 279 v. anche II, n. 64 727 I, 823 1251 239 236 236 728 ==n.715 240 237 237 729 I, 828 1252 242« 240« 240« 730 ==n.705 243 241 241 731 ==n.706 243 241 241 732==n.708 243« 242 242 Bonusvassallus Caligepalii ex imbreviariis Marchisii scribe (1225) 409« — 2 6 6 ¦— schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Nicolaus de S. Laurentio (1252) de cartulario Nicolai de Porta Nicolaus de S. Laurentio (1252) Nicolaus de S. Laurentio (1252) de cartulario Nicolai de Porta Nicolaus de S. Laurentio (1252) Nicolaus de S. Laurentio (1254) ex cartulario Petracii de Musso * * * * transcripsi et exemplificavi ut supra ab illis que egomet sumpsi ab originalibus autenticis et cartulariis diversorum notariorum sicut in subscriptione sua continetur et per manum meam in alio registro comunis scripta sunt (1253) Bonussenior de Castro (1272) A come sopra A ex registro veteri comunis Ianue scripto manu magistri Nicolai de S. Laurentio A A A come sopra Benedictus de Fontanegio ex cartulario Loysii Calvi de Porta (1276) che risulta averlo tratto da copia aut. Ugonis de Salario da or. Guillelmi Cavagni Iacobus Bonacursus (1260) A de cartulario Enrici de Bisanne come sopra A come sopra A * come sopra come sopra A — 2 6 7 — N° H.P.M. anno Catte Vet. VII A D Fonte 733 I, 895 1257 244 242« 242« Iohannes de Premen- 734 735 1 . 905 1.906 1258 1258 244« 244« 243 243 243 243 torio 736 737 1,907 1,909 1258 1258 244« 245 243« 244 243« 244 6« 738 1,9 10 1258 245« 245 245' 341 739 740 741 1,9 14 1,933 1,9 16 1259 1260 1259 246 246« 246 245« 246 246 245« 246 246 243 6« 742 1,9 18 1259 247 255 255 210« 743 1,897 1257 248 255« 255« 211« Nicolaus 744 745 I, 898 1,787 1257 1250 248« 249 256 257 256 257 Obertus de Guidono de Placentia 746 1,788 1251 249« 257 257 367« 747 I, 829 1252 250 258 258 289« 2 90 « 2 6 8 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum lacobus Bonacursus (1260) A lacobus Bonacursus (1260) de cartulario Opicini de Musso come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra lacobus Bonacursus (1260) A AA ex registris comunis Ianue scriptis per manus diversorum notariorum A ex registro autentico comunis Ianue manu Guillelmi de S. Geòrgie A A come sopra A ex registris comunis Ianue scriptis per manus diversorum notariorum B ex publico registro comunis Ianue manu Guillelmi de S. Georgio B ex publico registro comunis Ianue manu Guiberti de Nervio lacobus Bonacursus (1260) B lacobus Bonacursus (1260) B de cartulario Enrici de Bi- Iacobus Bonacursus (1260) de cartulario Guillelmi Cavagni come sopra ex registro comunis Ianue scripto manu Guiberti de Nervio ex registro autentico comunis Ianue manu Guiberti de Nervio — 2 6 9 — N° H.P.M. anno Carte Vet, VII A D Fonte 748 1,8 3 1 1252 251«; 259 259 749 1,945 1261 252v 260 260 225«; 750 1,943 1261 25Av 262«; 262«; 228 751 1 , 946 1261 255 263 263 271«; 752 1,952 1261 263 271 271 280«; 753 1,9 5 4 12.62 263«; 271 271 754 1,953 1262 264 272 272 405bis «; 755 1,9 3 1 1260 264t> 272v 272«; 214«; 756 1 , 896 1257 265 273 273 8«; 757 1,929 1260 265 273 273 9 758 1 , 930 1260 265«; 273«; 273«; 9 759 1 , 932 1260 265t> 273«; 273«; 760 1,8 1 1 1251 266 274 274 389«; 761 1,8 12 1251 266v 274«; 762 I, 825 1251 267v 275«; 275«; 319 763 1,824 1251 268;; 276«; 276«; Ogerius Bucanigra bulla Ogerius Bucanigra Laurentius de S. Leonardo Nicolaus de S. Pancracio Tadeus Rufini Tadeus Rufini Tadeus Rufini schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum come sopra lacobus Bonacursus (1261) lacobus Bonacursus (1261) lacobus Bonacursus (1261) de cartulario scripto per Nicolaum de Castello lacobus Bonacursus (1261) de litteris transmissis domino capitaneo per castellanos Capriate lacobus Bonacursus (1262) de cartulario Lanfranci de S, Georgio lacobus Bonacursus (1262) lacobus Bonacursus (1262) lacobus Bonacursus (1260) lacobus Bonacursus (1260) lacobus Bonacursus (1260) lacobus Bonacursus (1260) lacobus Bonacursus (1260) de cartulario Enrici de Bisanne come sopra come sopra come sopra B B de registro comunis Ianue scripto manu Guiberti de Nervio ex registris antiquis comunis Ianue cum subscriptionibus supradictis B ex registro comunis Ianue manu Guiberti de Nervio B come sopra B B come sopra B ex registro publico comunis Ianue manu Guiberti de Nervio B ex registro autentico comunis Ianue sive exemplato manu Guiberti de Nervio B come sopra B come sopra B B ex registro scripto manu Guiberti de Nervio B B ex registro veteri comunis Ianue manu Nicolai de S. Laurentio B — 2 7 1 — N° H.P.M. anno Calte Vet. VII A D Fonte 764 I, 903 1258 269 277 277 3v 765 1,904 1258 269 277 277 766 1,920 1259 269« 211v 277v 391« 767 I, 915 1259 270« 27Sv 278« 768 1 , 720 1234 270« 278« 278« 390« 769 1,7 2 1 1234 271 279 279 391 770 1,934 1260 272 279v 279v 392« 771 1,958 1264 272v 280 280 403v 772 1,939 1261 273 247 247 397 773 1,938 1261 274« 248;; 248« 398« 774 1,936 1261 275 249 249 399« 775 I, 937 1261 275 249 249 399 776 1,922 1259 275 249 249 399« 777 1,925 1259 275 249v 249« 400 778 I, 925 1259 275« 249« 249« 400« 779 1259 275« 250 250 400« 780 I, 924 1259 276 250 250 400« 781 1259 27 Gv 250« 250« 401 782 I, 921 1259 277 251 251 401« 783 1,923 1259 277 251 251 401« 784 1,923 1259 277v 251« 251« 402 785 1,926 1259 278 252 252 402« 786 1,927 1259 278 252 252 403 787 1,928 1259 278 252 252 403 788 I, 935 1261 278« 252« 252« 396 789=11.726 279 Festa de Rivarolio Festa de Rivarolia Symon Spaerius Symon Spaerius Fredericus de Bargono Guillelmus Cavagnus — 2 7 2 — schema generale Sottoscrizioni e /o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum come sopra B ex registris comunis Ianue scriptis per manus diversorum notariorum come sopra B lacobus Bonacursus (1260) B ex registro comunis Ianue manu Guiberti de Nervio lacobus Bonacursus (1260) B lacobus Bonacursus (1260) B come sopra lacobus Bonacursus (1260) B come sopra lacobus Bonacursus (1260) B come sopra de cartulario Feste de Rivarolia Guillelmus Paiarinus (1264) B come sopra ex registro comunis Ianue manu Guillelmi de S. Georgio * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra * * come sopra * come sopra * come sopra * come sopra lacobus Bonacursus (1261) A come sopra de cartulariis Petracii de Musso lacobus Bonacursus (1261) A come sopra de cartulario Opicini de Musso Marinus de Monterosato (1276) — 2 7 3 — N° H.P.M. anno Vet. Catte V II A D Fonte 790 1,9 4 4 1261 279v 253?; 253 209^ sigillo 791 1269 280p 792 I, 960 1270 280v 358v 434 793 1,775 1255 281 254y 254p Bonusfilius de È. 794 1 , 948 1261 281p 281 281 447 bulla 7 95 1,947 1261 282 2 8 lv 281p 448 bulla 796 1 , 949 1261 282v 282 282 448 bulla 797 1 , 876 1255 282v 2.82v 282 bulla 798 1 , 908 1258 283 282v 282p Bassus 799 1 , 637 1228 283v 283v 283v Ambrosius 800 1 , 643 1228 283v 283v 283v Ambrosius 801 1,6 4 1 1228 284 284 284 Ambrosius 802 1,642 1228 284 284 284 Ambrosius 803 1,646 1228 284 284v 284t> Ambrosius 804 1,644 1228 284v 284v 284v Ambrosius 805 1 , 645 1228 284v 284v 284v Ambrosius 806 1,649 1228 284v 285 285 Ambrosius 807 1,650 1228 285 285 285 Ambrosius 808 1 , 647 1228 285 285 285 Ambrosius 809 1,648 1228 285 285 285 Ambrosius 810 1 , 652 1228 285v 285v 285v Ambrosius 811 1 , 654 1228 285v 285v 285v Ambrosius 812 1,655 12.28 285v 285v 285v Ambrosius 813 1,653 1228 286 285v 286 Ambrosius 814 1,640 1228 286 286 286 Ambrosius 815 1,639 1228 286 286 286 Ambrosius 816 1,638 1228 286 286 286 Ambrosius 817 1,942 1261 286i> 286v 286v bulla OìO—OO! 1 , 951 1261 286v 286p 286v bulla 819 1 , 955 1262 287 287 287 412 820 1,956 1262 288i> 288v 288v 414 821 1262 288v 289 822 1267 289 823 1264 289 — 2 7 4 schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum lacobus Bonacursus (1261) or. Iohannis Boniiohannis de Suxilia lacobus Bonacursus (1262) lacobus Bonacursus (1262) lacobus Bonacursus (1262) lacobus Bonacursus (1262) lacobus Bonacursus (1262) lacobus Bonacursus (1262) * * * it * * * * * * * * * * * * * lacobus Bonacursus (1262) lacobus Bonacursus (1262) lacobus Bonacursus (1262) or. Nicolai Bambaxarii or, Nicolai Bambaxarii Guilielmus Paiarinus (1263) or. Nicolai Bambaxarii or. Nicolai Bambaxarii A ex registro autentico comunis Ianue manu Guillelmi de S. Georgio si A A ex registro comunis Ianue manu Guillelmi de S. Georgio A come sopra A come sopra A A A A A come sopra come sopra A — 2 7 5 — N° H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 824 1267 290v 825 1267 291 826 1267 291v 827 1 1 ,2 1 1246 292 471 828 1247 293 829 1247 293v 830 1247 294 831 1247 294 832 1 , 783 1247 294v 3 l2 v 55' v 833 1248 295 834 1,784 1248 295v 292 42&v 87 835 1249 296v Franciscus de Pontili 836 1 , 972 1277 297 359 434v 837=:n.566 291v Hugo Willelmi de Salario 838 1278 298 Manfredus Macarius 839 1278 298 Imblavatus de Scotto 840 1279 298f Rainerlus de Reate 841 1,986 1278 298«> 349v 196y Guillelmus de Camu- 325 lio 842 1 , 984 1278 299 378 293 843 1,9 8 1 1278 300 374 70 844 1,9 8 2 1278 300 374v 70w 845 1278 300 — 2 7 6 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Ricobonus Paiarinus (1267) de cartulario instrumentorum compositorum in consilio per subscribas palatii come sopra come sopra Ricobonus Paiarinus (1267) de cartulario instrumentorum compositorum per manum Guillelmi de Varagine come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra come sopra incompleto incompleto in Vet. Rolandinus de Manarolia (1346) da c. aut. di Ugolinus de Scalpa, estratta nel 1279 ex registro comunis Ianue in quo scripte sunt conventiones ab autenti conventio (sic) extracta de registro comunis Ianue ex registro comunis Ianue Bernabos de Porta (1279) Bernabos de Porta (1279) Lanfrancus de Valario (1279) Bernabos de Porta (1279) si or. Lanfranci de Valario si come sopra de cartulario Lanfranchi de Valario come sopra cpme sopra come sopra N» 846 847 848 849 850 851 852 853 854 855 856 857 858 859 860 861 862 863 864 865 H.P.M, anno Carte Vet. VII A D Fonte 1279 1278 1279 1279 1280 300» 301 301» 302 302» 370 82» sigillo sigillo 1280 302» 1280 302» 1280 303 1277 303 1280 304 1280 304 1273 304» Marinus de Monterosato 1272 305 1277 305» (s.d.) 306 sigillo (s.d.) 306 1278 1 . 968 1276 1.9 6 9 1276 1.9 7 0 1276 306» 307 307» 308» 366 367 369 78 79 81 — 2 7 8 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum come sopra si come sopra lacobus de Benesia (1279) lacobus de Benesia (1279) Lanfrancus de Valario (1280) de cartulario instrumentorum compositorum manu Benedicti de Fontanegio Lanfrancus de Valario (1280) de cartulario instrumentorum compositorum manu Guillelmi de Manica Lanfrancus de Valario (1280) de cartulario diversorum negociorum scribarum dicti millesimi or. Lanfranci de Valario or. Iacobi de Benesia or. Benedicti de Fontanegio come sopra Guillelmus de Manica (1280) Obertus de Nicia (1277) de sententia autentica que est penes curia maleficiorum or. Iacobi de Benesia Benedictus de Fontanegio (1278) Benedictus de Fontanegio (1278) a litteris missis a dicto domino imperatore in papiru in quibus erant littere rubei coloris grece or. Lanfranci de Valario or. Benedicti de Fontanegio si come sopra si come sopra de cartulario Benedicti de Fontanegio N» H.P.M. anno Vet. Catte VII A D Fonte 866 1,9 7 1 1277 309» 393 327» 867 1,973 1277 310» 376 291 868 1 , 978 1278 311 374» 66» 869 1,979 1278 312 371 67 870 1278 312» -, bulla 871 1280 313 Nicolaus Pontadoris 872 1280 313» Simon q. Ghiandonis Cericiatis de Lucha 873 1280 314» sigillo 874 1281 314» sigillo 875 1281 315 sigillo 876 1281 315 sigillo 877 1281 316 sigillo 878 1281 316 879 1276 316» Bartholomeus de Regio 880 1272 318 sigillo 881 1224 318» carta partita 882 1 , 950 1261 319 317 304bis » 883 1211 319» Bonusvassallus Caligepalii 884 1285 320 885 1283? 320» 886 1280 321 887 1279 322» 888 1279 322» Petrus q. Gualteroti de Soleria 889 1279 323 Petrus q. Gualteroti de Soleria 890 1279 323 Dusius q. Acurseti 891 1,575 1222 323» 348» 195» Bertolotus Laumelinus 892 1279 323» Vassallinus Bellengerii de Sigestro 893 1 ,9 1 1 1258 324 348» 196 * 894 1 ,9 1 1 1258 324 349 196 * 2 8 0 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum come sopra come sopra or. Lanfranci de Valario si come sopra de cartulario Lanfranchi de Valario come sopra si Benedictus de Fontanegio (1278) lacobus de Benesia (1281) Benedictus de Fontanegio (1281) or. Bernabovis de Porta Lanfrancus de Valario (1283) Faravelus de Novis (1282) Faravellus de Novis (1282) Bernabos de Porta (1282) de cartulario q. Ade de Monte Ugolinus de Scalpa (1Ì83) or. Ricardi Faravellus de Novis (1283) Faravellus de Novis (1283) * * * * — 2 8 1 — No H.P.M. anno Vet. Carte VII A D Fonte 895 1,9 1 1 1259 324« 349 196« * 896 I, 911 1259 324« 349 196« Vassallinus Bellengerii de Sigestro 897 1277 324« Fontaninus de Borzulo 898:=n, 841 325 349« 196« GuiEielmus de Camulio 899 1278 325« Vassallinus Berengerii de Sigestro 900 1279 326 Raynerius domini Orlandini 901 1279 326 Petrus f. q. Gentis de Castro Sarzane 902 11,23 1256 326« 88« Albertus de IHice da or. Guillelmi Cavagni 903 11,2 6 1274 326« 89 Marinus de Monterosato 904 1263 327 905 11,6 1 12.88 328 422 424« 906 1 , 963 1274 328« 361 393« 907 1,962 1274 329 361« 394 908 1,964 1274 329 362« 394« 909 1288 330 Stephanus Saluti 910 1228 330« 911 1228 330« 912 1228 330« 913 1289 331 — 2 8 2 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Faravellus de Novis (1283) si Faravellus de Novis (1283) Faravellus de Novis (1283) si Faravellus de Novis (1283) Bernabos de Porta (1283) Gabriel Capriata (1285) a publico instrumento in pergameno scripto et exemplificato per Deodatum Bonacursi notarium MCCLXXXIII de cartulario instrumentorum compositorum manu Guillelmi Paiarii or. Lanfranci de Valario or. Marini de Monterosato come sopra come sopra Lanfrancus de Valario (1288) or. Iohannis Enrici de Porta come sopra come sopra lacobus de Benesia (1289) ab instrumento publico autentico sive originali scripto in pergameno manu Bulferii Bulferiorum de Vintimilio (S.T.) Ego Rollandinus (sic); mancano le sottoscrizioni precedenti ex cartulario Lanfranchi de Valario si si si N° H.P.M. anno Carte Vet. VII A D Fonte 914 915 916 917 918 919 920 1289 1293 1294 1294 1295 1295 1178 331» 332 332» 333» 336» 337» 289» 921 922 1271 1272 1273 1271 923 924 925=n. 834 926 1274 927 II, 123 1295 289» 290 291 291«» 292 293 293» 11» 928 II, 124 1295 294 300 929 930 931 1312 1185 294» 295 295» Bulferius Bulferriorum de Vintimilio sigillo Iohannes f. q. Marchisini Egigi Bertholinus Millominis Bertholinus Millominis Iohannes de Mandolexio (1258) da or. Celonii — 2 8 4 — schema generale Sottoscrizioni e/o autentiche 1229 Vetustior VII Duplicatum Enricus de Savignono (1294) Enricus de Savignono (1294) interrotto originale? copia semplice? originale? copia semplice? Iohannes Boniiohannis de Suxilia or. Bonisegnoris de Castro or. Ambrosii Vegii or. Iohannis Guillelmi Rubei ex registro autentico comunis Ianue ubi scripta fuerunt predicta manu Iohannis Guillelmi Rubei ex registro comunis Ianue in quo continuum et sub eadem publicacione cum aliis sentenciis et condennacionibus de diversis materiis tractantibus et quas hic ideo non scripsi quia in aliis libris huius voluminis de simili materia loquentibus posui fuit scriptum manu prescripti Guillelmi Rubei interrotto or. Iohannis de Via Continuazione di A (c. 293) Infrascriptas conventiones, privilegia, laudes, instrumenta et multa diversorum negotioram instrumenta generum acta fedt addi et poni in registro nobilis vir Porchetus Salvaigus quondam Guillelmi per Rollandmum de Richardo notarium, que quidem non (n n n io V3 C/3 tfl V) \ oo in 0rh-0-- hCN' j—Th-Tt—Th-T H-f HH t—Th-THH h-Thh m ' h h 'h-Tt—T1—! HH 932 933 934 in £G\ \D inn iinn iinn iinn iinn CN n\N oi\nOG ih\nc Ori\nO< y>On\ GNvo\ GO\H(y\d\M o\\of< Avj£\t) Qms\o sVDO MhD VwO \ODN ON CT\ ON CN — 2 8 7 — H.P.M. ATìnn Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A D Fonte A Duplicatum ca g a fcj 1 CO tfo (A W t/i W 'g .S P M 8 1o a (rN- nNOo CN Sì v* c o o n o n o n o n h m m Xf rj- rj- IT\ 1T\ O h - h - 0 0 0 0 0 0 GN <3N o \ 0N G \ a \ 0N 0N 0N ON ON 0N 0 \ HH tì — 2 8 8 — 984 1,678 1229 310 53 Placentinus 985 1 , 683 1230 310i> 53v Ogerius de Castagnola 986 1,682 1230 311 54 Ogerius de Castagnola 987 1 , 684 1230 311t> 5Av Ogerius de Castagnola anno Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A D Fonte A Duplicatum schema generale CO (/3 W3 60 CO CO co co w co co co cO mSì c^o ir\ \C\ ìf^\ lr\ VsO & t—I tH rH rH rH rH rH rH rH m m m c A m m m c O f r v c A 'vO h- f'' CO fO co (HCNN 1tCAAN CrAN f>CANA CCT|NN" MCMN a 0 0 ON CN co 0 0 rH -CvNt- -C«Osf d d fCAN ffAA Vh'AD A0h>0l hmO rH d t ì HH H H H rCiONO cVo\ NO \o ò ^ co \ r\ oo n o r-- oo CN O 0 0 ON GN ON rH M fA 1T\ NO 0 0 ON 0N ON ON ON ON ON ON 0N ON GN 0N 0N GN 0N ON OOo — 2 8 9 — (1289) de cartulario Ade de Monte Carte Sottoscrizioni e/o autentiche D Fonte A Duplicatum — 2 9 0 — H.P.M. anno Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A D Fonte A ' Duplicatum schema generale e ICON vrtì hSH «3 .. w « „ § a 8 8 rt s .N .M m.Cyk ^ IA (CNA i I s i ! _ M tv ca na ttgì 9p .-h .£23 -- ra^ rH rH Ù»\ oa rH (N r-^* & cn cn LT’ Tv3a U CN CN rl- CN Tf IA 1T^\ \0 CN 0 SO | s CA CA CA CA CA o o o o o — 293 — 1038 1,852 1253 336z> 1039 1,843 1252 336» & 1 “l & 03 h-1 '7* ì£ 8 » £ * a Ph a ON CCAA s> ON m fA or f fA ^ N h h N fA fA fA fA fA fA CA rA cA cA r^- M N (N (N (N ir\ in lA IT\ in i> s !HH S) w a -a o S o u & -y 2 1 1 ? 1 ^ s i I 4) r\ i n i n i n i n i n C N C N C N C N C N C N C N rH vH vH rH rH rH rH c A i n C N S O C A ON XI- 0 0 0 0 0N 0 0 ON i n 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 HH HH HH hH HH HH hH t n S O 0 0 ON O i n i n > n i n i n i n S O o o O o o o O tH rH vH tH tH rH vH 2 9 6 — 1064—n. 893 - 896 348» Vassallinus Bellengerii de Sygestro (1278) a cartulario seu ab autentico publico q. magistri Gecioini H.P.M. anno Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A D Fonte A Duplicatum schema generale (O tA n CO CO CO co co co co co cn CO CO CO CO *00 * * * *3« * fin W (/] w w CO CO CO CO pj p 53 J3 ,- rQ »-Q rQ 8 « 8 083 GJ 8ctf <1 o » Vi a » » fe » O rH rH rH tH CN CN CN CN CA m CA CA Tf* Tt" Tf* 1P\ G N O O O O O O O O O O O O O O O O O O i " - r H C N C S C N C N CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN a » a » r i a o rH rH rH r —1 CN CN CN C A C A c a c a Tj* Tj- i n i n i n i n i n i n i n i n i n i n m i n i n i n i n i n «n i n i n i n cn cn cn cn c a CA CA CA CA CA CA CA CA CA CA CA CA CA o OS 0N ON 0N 0N 0N 0N 0N ON ON ON 0N ON 0N ON 0N 0N so l> 0 0 0 0 CO 0 0 00 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 00 0 0 00 00 00 CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN tH tH rH tH rH rH rH rH rH rH tH tH rH rH rH rH rH rH rH rH i n o CA O rH CN CA TJ- rH 0 0 0N CN vH CN ON O CA XJ- 0 0 0N o ON r - r - r-. 1^. 0N 1^ 0N 0 0 0 0 0 0 ON 00 OO 0 0 -3- h - H r - HH hH HH i—i HH hH HH HH hH hH hH hH HH HH HH hH hH hH HH HH HH HH HH HH hH HH hH HH HH HH HH hH hH HH hH HH hH HH SO 0 0 ON o rH CN CA i n SO r '- 0 0 0N O rH CN CA T}‘ in SO SO SO SD h - r*- r^> h - r-* r - . r - h - 00 CO 00 00 CO 00 o o O O o o o o o o o o o o o O o O O o rH vH tH rH ,H iH rH H t—i rH rH tH rH rH rH tH tH rH rH vH — 2 9 7 — conventionum H.P.M. anno Carte SottoscrÌ2Ìoni e/o autentiche A D Fonte A Duplicatum AqB i1g3, krt ^O 4t2 t ì l l a S ” « a 1 § & § t u 'S -9 ^ S I « 3 4) ¦.9fl 8S 523 •*A=• -B9 5 fA [Xa 00 00 O_N lr\ m ia >0 fA CA fA fA »O SO CA Sì Si H H M f A SD SO SD s£5 C A f A c A f A sO 1A CN Tt" SD r-. oo L * I A O N C A os ; oo HH KH tì tì VX) N CO i n O O O vD 0N ON ON • * * HH Cl t ì t ì HH h CO OS O 0 0 0 0 0 0 0N O O O O Osi c a ir\ ON 0N ON ON o o o o — 2 9 8 — done et ideo me non subscripsi sed sicut in eo vidi tamen Me H.P.M. anno Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A D Fonte A Duplicatum schema generale CO CO CO CO CO •tf&UPHPHpQpqpq SD h h N h h*. oo sra-o. sooo » rA IT, IO, IA >A SO SO SD SO vO sD m ^ m fA IA SO SO \ 0 ^ s o SO SD SD SO s o fA CA fT\ ^ ^ O rH rH rH j—, i—. fA fA fA OS rH rH rH i-H rH ON 0 0 io » IA i r \ V\ Ì/N IP» a r^ 00 00 00 CA CA CA cA CA CA CA CA CA ON oo 0 0 CO ON CO CN 0N ON r-~- r ^ h - 0 0 0 0 0 0 NO CN CN CN CN CN CN CN CN CN rH rH rH rH rH tH rH rH rH r^ CA «A r±* 00 1^ rH CA H W C/3 V3 C/i CO *W *C/Ì Si O0CN0N "^H3* TfMAjvOo -O^sìf- -Osf TOl/Nf rS-i ir\ m r-- oo 00 (»A Tst>- v£a) f0<0N CoAo foAo r-. r-S>i Si oo c\ OSNi oo ofAo otAo ofAo orAo foAo C> rH rHS> 0N 0N 0\ fA fA fA 0CNN CA f A (N] ON ON NO CNJ CN (N *•M1 5|à ^ ?ì 1A h> CO CO O N O N C O H H M f A f A t ^ ON ON OS CN CN O N O N O O O O O O O O O fA fA fA fA fA fA ^ ^ ^ t ' I' O o ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON o O O ON ON h - t"> 1"- r-« r-* h - r - r-" r - 0 0 0 0 0 0 vCHN rCHN rCHN rCHN rCHN tCHN CrHN rn m >n i n in in rH x - i rH rH rH rH rH rH rH rH t-h rH rH rH rH rH rH rH rH rH tH rH rH rH rH rH rH rH rH rH rH rH 3 0 2 — 1158 1,1008 1280 405 252 1159 1,1009 1280 405» 252» 1160 1,1010 1280 406 253 schema generale s ° & 3MO lp«a 0 *9 •ri 0 N h ON fOA mO fOf\ O tOf\ OSNì O OSs » tH CN NO » 0 0 t IA H ^ (A ^ t x f CN CN CN » Si i n no r*- r-* cn Si » o O h H H N m CN CN C^N CrNf TCJN* ¦C«Nf xCjN* T\ N CTNj- t<}N' CTNJ- CN 00 CN o o o o o GN CN CN CN GN < N < N C N < N C N rH rH r-H tH rH O rH CN 0 0 ON O O O CN 0N H H H G N 0 N G N 0 N 0 N (N CN r"- r-" O H (N t 1A NO 00 00 00 00 00 00 00 — 3 0 4 — H.P.M. anno Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A D Fonte A Duplicatum schema generale < 1 Io * * * * * < 1 l * * * * * PQ I 'g -a (SI in rS-i \Soi CN Si Si Si Si CJN ON O O rH '—1 M5 <§i JoB co co 3 pS rQou rOo IOTTN\f T^HT rhTAj* thT \ \NT0j" |TNNt" 00 00 00 00 CN CN IT\ CN t—^ O oo o\ o o o o o CN CN O fA ON ON ON ON ON ON Tt" Tl- ON ON ON ON ON ON ON CN CN CN CN rH 0 0 ON CN ^ r r ON O rH rH CN CN CN CN CN CN CN CN 3 0 6 H.P.M. anno Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A D Fonte A Duplicatum schema generale Vi CO CO CO C O C O C O C O co co co > . t- ì »vH •>—I • >H »tH co co co co c o c o c o c •o W co »«cHo »vcHo »lcHo »rcHo w -0 - « 3 c(1o1 *T^l _ò +•» H°H Hs £3 c/3 n ^ho c§ oi n oo\ in ON O rH O rH rH in in in 0 \ Cs ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON OS ON ON ON ON CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN rH tH rH rH tH rH rH rH rH rH rH vH rH "rH m CN In i n NO 00 O CN rH m 0N fN i n i n »n cn x r ^ r m xj- Tf x r m ^1- rH rH rH rH tH rH rH rH r—1 rH rH tH rH hh' HH HH HH hh' HH HH HH HH HH R H-f HH H-T HH K H-? HH B MHH hh' HH m Xf i n \D IN 00 ON O rH CN m XI- in CN CN CN (N CN CN CN cn m cn cn cn CN CN CN A rH ir\ oo rA COONNN OfOA P< K I«AA xxtf« NfAD (N I n 00 fA fA CN (N — 3 0 8 H.P.M. flrtnn Carte Sottoscrizioni e/o autentiche -I i I schema generale — 3 0 9 — SCHEMA DI DUPLICATUM Nella prima colonna è indicata la posizione del documento corrispondente alla cartulazione manuale moderna; nella seconda si rinvia all’edizione dei Monumenta', nella terza al numero dello schema generale, sostituito dalla data del documento se lo stesso, non pubblicato nei Monumenta, figura solo in Duplicatum. Per la seconda parte deEo schema si osserva lo stesso metodo di quello generale (v. pp. 18 8 -18 9 ). H.P.M. Schema Autentiche n. Fonte Rolandino de Riccardo schema d i Duplicatum QSo , (<3l>J1 v—1 (N X}- \ r \ Xj- fA x}- T—1 fN CN IN 0 0 fN rH in \ 0 SD SO SO In CO 00 00 00 00 00 00 C N C N C N < N < N < N lACOtNfA' ^’thCONOOHMfA' l ' lASOhOO H [n CO OO CO 0 0 OO OO 0 0 OS CTn SOSDNOSDSDSOSO^SOSOSO 'OÒSS QOSS OOSS QONS OOSS OOSS OON r> in \£) N H OS cA 0 0 0 0 0 0 SO CN M rA fA (A '«O HH HH H-T I—T HH HH sOcosOir\OOsoiAh-'SOxt-CO^‘ OOslrNrN O O ^ - O N O S H O O O O O O S r H O O r H O S h h h h O D C O C O C O C O C O N C O C O O O O O h ' HH H-T HH J—T HH I—P l -T HH HH hh' HH HH HH h T H ? l-T lf\ l/&"\ fA fA fA — 3 1 6 — H.P.M. Schema Autentiche n. Fonte Rolandino de Riccardo schema d i Duplicatum «I .2 i t .g D -a & V & Q , y *u3 u a CO C/D --3a r3d S s SD IN ON ON N O O ^ hO O O sO H r iAMDNCOOH h h O O O O H H V H H O O O O h h ( S r S (N (N ^ M M (N (N H H f lN O N o o o s o o h (A h ' t (A OO in o o x j - v o r*** o h H H M (A t xf x|- 00 rA 'O >n O O C O t O O M C N H M Xl-xf(N *0 &o o o &o H W M tfl W OO '-'"S c s 'g B a S & (U S a " " P¦#4 «u ’a 8 g S & « u u § I &0 W> u u R IA ^jT [n V\ \hD hIN h00 Chi\- 0o0 IA «A A IT\ IA IA O ' O M f A ^ f ( N f A , t t t ' l A O N ¦*f IA |n 0 0 0 0 0 0 0 0 OO 0 0 lA 0 0 ON (N CN rH rH r-H VO IA M* O CN H cr\ ^J- 'tfl vtO VxDr vxOr v\Of hh' h—? hh' hh' hh ' O( JOs OH Ot NT 'Ht OC SN CO NH l MN rl HA r' OH tH rH t H *H CN CN CN tH rH rH O tH Tf rf CN CA CA ^1- — 3 1 8 - schema d i Duplicatum I 1 o tt * 4< •!< •}< •JP .Qh 'tl CAW 'B I u O & O & JS' 13I Ch cu a & u o I IO |rn^ oo os IN IN O S O N O N O N O S f A S O I n < N < N H 0 0 0 0 C A C N O S X T V O | n 0O o s O S 0 0 H 0 0 0 0 0 0 0 0 O S C A ( N C A 0 0 O S S D 0 0 C A C A H M ( N M ( N ^ f A c a C A f A f A H-T H H I-“T IN 00 O o 1N N oo oo o C A f A f A t I A 5 5» < A I A s O I n rf 'Q' Si i? T0a0f fos Moas" — 3 1 9 — 1,487 981 Guilielm us H.P.M. Schema Autentidie n. Fonte Rolandino de Riccardo S a a« h-l o S ‘b è 1 §» 'Ei 8 a US a 'g :sj I CA CN -5va> "Sedo 88rj T"h Ofi HU 'cSL) i(Ui 5Q5J ^r l S *! J3 &Q bfl W> a 3 S S O O O ,-3 cono oooo ia ^ h O N t i A M 3 h U N oITo\ 0ia0 ^0C0N CaOO\a N ooO nooO nooO NooC NfoAo 0CN0 0fA0 IA IA ON Tf *A NO ON ON (N IA IA ia NO IA IA O IA Or ^Hr - ^l Nt ^Cr ^Oo of o^oMo tofoAo vOvONO^OvOvONOh- SD NO IN 0 0 ON ON xt* ^ TT h~T h-T H-f O IA CN IA Si Si a CN fA ffN IA IA IA >A >A «A IA NO 'A IhA IhSA> IcAo Io5Aoi 3 2 0 schema d i Duplicatum & •tva>ì •ci a & * ¦a I8o lìVi Tp I s I I a o •O3 *•o# s a ¦•Ci* j3 su ow 03 J-Oa ’$S o fA ft CN ^ ci .9 I"wS 3CHN SO JN vH fA Sr*O-. IT\ ITN ir\ s o T \ Ti- ( N ( T \ O O O N O I A l A h o o i ^ i n i n s o c N G s o H H C M l N C N ' t ^ f A HH HH HH IH HH HH HH HH SO 00 OS O CN O N h 00 OS fA OS OS OS OS Si ^ OS o o i n s o s o & & rH «~3i 3 a «J R I PQ m ^ ’sj" H r j* NO CO H 0 0 M NO NO M* NO no o CN VA h* ICONNA uo0~o0\ o|on o1 ro\ o o rH rH ti oC[NTo\ H IA CN 0N 00 00 00 CN 0N ON 0N rH 00 fA NO rH ^ ir\ O fA cn fA fA m n th NO [N N0 0N IN C\ a a cso» NO O Q rH |N |N IN ChN- frA-' hfA itn — 3 2 2 H.P.M. Schema Autentiche n. Fonte Rolandino de Riccardo schema d i Duplicatum fIaM Hc o § ¦§> U .s a s O-i u !> « o .3a £ H H u g "d pq pq 9 O Q M „.1Q ’E£ p £ $ J g (L) > >ft? 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Schema Autentiche n - Fonte Rolandino de Riccardo T ^ i •j? * * * * -K * -K At * * * * ‘S ”8 £ <*W > 5> £< C/3 ^ ^ j-i fOWt WÀO WOA O O XI- 5o *Ocod5o O O M IN fA O lA’Ols Mff\OMH(NfA1'lAV.O’t ^ O \ |AvOh ON ON CN ON ON O t""” O O O O O O O O O rH rH rH rHH rHH rHH rHH r HH r fH\ | T HH YMH rMH r MH r MH r HM r H(Nr HfNr HMr HMT - (HN r MH r MH *5 & W ( N O H f A ^ l r \ l f \ h V O O O f l N O M O N O ( A a o & ?» & a ?5i s o ON O O rH CN CN fA I 1 ON vH (N (N m CA CA fA «A fA wdg73 d <1 W PJ IT3 *5 w! 1q 1—3 h—“] - J *1 ^ I ° j s I kJ § pq fS % 3 - a | | | U t O OO ON fO iMr\ lf \ t "'i* iCrNs vooo sCD\ ON ON H H \D h V!3 ON On o H \D h fA |tnH 0XJ0- o o oo t IA 0 0 h - 1À H F"- \0 rH vH a o h- oo fA fA CN (N 0N fA CN » 0N O fA Tt* CN (N 3 3 2 t scripto in registro comunis Ianue 240» 1,414n 257 Lantelmus (1233) de quadam scriptura in ex veteri registro scripto manu Lantelmi registro comunis Ianue manu Bonivassalli Caligepalii scripta H.P.M. Schema Autentiche n. Fonte Rolandino de Riccardo schema d i Duplicatum •P s & & §w 'E 00 1- ir\ \o N oo M 'v f x l- HH tH \—I rH rH tH ^ H v - i H H H J i ; (N O H M ^ t >A\Oh ir\ir\ir\inir\ir\ir\ir\ rH rH rH rA rH \ 0 O CA OS 0N ON OS CA ^ IA ~0 h OS 0N 0N OS ON OS ON 0N ON OS h T hh' hh h-T h-T o oo oh o mo CoA to ovn oh O N O O O O O O O s y ,—I ,—i (M rA c A ’ t t l A M D ' ^ h ' h C O O O O N O s O (N CN CN *1 ga - wJj su °s i i ! I l i 9S U 0 1 &o i « é dy MH• •a I n vo h IA O «A IA rH IA 00 rH IA H CO ON CN CN NO CN o ' NO CN Oima CN NO CN OrOH OrrHH r(OHN OtC-HA rH ^H rH rH i—r »—h' »—r i—r ON rH l-H cn o n o O O IA T f IA s o t IA H H H H 00 \D h- XI- NO IA IA IA CN rH t-H 0 0 rH ? $ 0 B fA IA CN IxAf xU*jN- ¦H C3 **H -H ^9 'It PMQ h1 0'«e0t* 'OO hOO OO OHC tOt Ol OS Ol AH M^ SD ON H H H H l A Ì A ' A ' A ' A CA IT\ iIaA nIA t‘An lA IA rH o- C A ( N I N f A H M « A O r H 0 0 O N O O N C N Tl- \ t ¦'t > A 0 0 0 0 Ò N G N 0 0 0 0 O O N C N •’vf* H H H H ( N l C M ( M M ( N I A I A ( N * A H-T J—T KH HH H*r 1-4' H-T hh' i—T h- T h-T H"? i—T h-T hh STDf iCaN ON ON so SO CN a so so CN ?» ?i 0 0 CO On on so so so so CN CN CN CN o o?> CN CN » ?» v-H O l"- 00 CN CN 3 3 6 H.P.M. Schema Autentiche n. Fonte Rolandino de Riccardo sch em a d i Duplicatum Bo f rA CA CN c3 c3 .y hA t-A 'T) IB<5 i&V t-A nEf i-A T3 CN rA ^ O O O «A iA tr\ I\OAr\ sOu~o\ Orir^\* oo ON o o i a >A »A h- M N tN IHA 1' f^ r - on SO rH 0 0 rH rH x f sO 00 00 00 IA >A IA fA «A 0N OO ON ' t IA «A « r^- r>- on md r> oo r-* o ON ON ON TJ- CN s o s o ItOH Oip. ^ O N r-H CN rH O O r - C A H H C A ( N < N SO CA vH SO Xv|i- O CA £> ,T0f l^A s D r ^ r^^ O N O o^ O O O O O O O r H r H C A C A c A r A ( A ( A C A C A C A CN CA h» t-H rH rH CA CA cA — 3 3 9 — 1 , 168 H.P.M. Schema Autentiche n. Fonte Rolandino de Riccardo O U -S 1 J—t l f | a 0 8 1a '-Is * & •c s 'f o C/3 (L) $ C/3 *c3 c/> & P ¦fi e «j& S *¦0 Y«-0 *a I i ? ! •«E) k.^h s l 'aI at ** j JS S O h " 0 0 ON sO CN rH O 00 IA *A 00 ND IA IA IA O !" * O CN O NO I". 00 ON ON VD NO IA (N 00 fA 0«A0 *6 JS 8* | 5 a "§ &I"» O t-H rA (N CN (N fA fA fA Q< & 1^ CN — 3 4 0 — ! super privilegiis inquirendis a comuni Ianue constitxitis Lantelmus (1233) de quodam pergameno mihi dato et consignato a domino Oberto Aurie prò se et sociis ad privilegia inquirenda pro comuni Ianue constitutis sch em a d i Duplicatum I L> q p M tJ co +-> go •«§ c‘35 SS H-3 & ^ 'ò £j 03 E3 ”•o3§s |&Q "0 'V o h3 £ sO o \ 0 t h » £ t" - 0 0 ON H SQ, S i O t-rl O £•y §o £ o '¦ OO ON CO o O lf\ CN O ti* Ti“ fA 00 00 SO rH ON o o o o o rH rH t“H ¦sr t-H t-H rH rH rH fA lT \ O rA ^ SO SO sO l"-» 0 0 0 0 00 0 0 0 0 HH HH HH HH HH o GN ir\ t-H t-H CN CN i£ Tj- fA Tf fA O' sT fA S» O xr a C^N 'fvAjfA fA TJfA 3 4 2 — 1,335 490 1 , 631 491 Lantelmus (1233) ex imbreviario magistri Bartholomei scribe 1,507 273 Lantelmus (1233) da or. Marchisii in registro comunis Ianue 344z> 1,508 276 Lantelmus (1233) ex imbreviario Marchisii scribe 345 1,509 277-279 Lantelmus (1233) ex cartulario Marchisii scribe sch em a d i Duplicatum §.m § I t2s 1a fA fA fA fA CN CN SO xGjNOoO St-OH rH (N U"\ SD CN ^ ^ r SO rH CN O O fA fA fA ON rH rH CN 00 sO SO SO 1^ rH rH rH fA i—t HH HH HH HH HH HH >-H HH HH HH HH » i n SD rH r f- ^ì* ¦'vj* IA fA fA fA - fA 3 4 3 — 353 1,789 720 Nicolaus de S. Laurentio (1252) de carta- ex registro veteri comunis lamie lario Nicolai de Porta I .a •Q * * € ‘¦3 .g £ § T3Bcr* J=! CN IA (N Oi 9 Q Iu I« 1-3 co T3w§ 1g M ia (N u 1 '3 i-i .s o . pq ° 1/3 0) (•H3 4^4 ^-0 3 1 1 aP g -nB &con &co/3 (L) U U ' I I 8 8 I c?J aCCJ l-l O t? ir\ « fA • « fA £i CO vO Thl- xhj- 'sD fA ' t IA O0 IA N t j- h xj- xi* o oo tjs Ph’W (N fA ON Tf oo fA fA ' ' f fA fA fA 00 00 00 00 00 00 M M M HH HH HH O ON \D 00 fA 00 CN IA NO Af IA ON ON CN (A ^ IA (A NO NO NO n£> O *—I NO N£> NO NO f"-. (ohA- roooo- pi 00 CN (N t-H h- IA t~H * - f fOAN a IA IA NO NO rA fA » NO NO fA ON NO fA h- fA O fA — 3 4 5 — i'it 371 1 , 481 463 Lantelmus (1233) da carta partita 371^ I , 482 465 come sopra H.P.M. Schema Autentiche n. Fonte Rolandino de Riccardo 2t * * * * * * * * * * * * * * * * * * * H s i § i m *50 H-Ì w g 'S i a-S bfi fA fA fA fA fA fA fA fA fA 3 4 6 377» 1 , 536 423 1,537 424 378 1,538 425 378v I , 539 426 sch em a d i Duplicatum g* * * * * * * * * r^N CN (N C/3 C/3 2 S •J3 J"3 h4 i-l O w OÀ i OP-i O C/3 C/3 "o aS i aa P P I ON fA NMMCKOCHN^M^f AOf AHfMA rtAAr A^ fl AApk* 00 rH rH (N (N rH On O h e s f A v o h - fTAf Tti* tTf t tTJ- ^ 2 P4W tfnA iOrrt\- 'iHtn' ^iMA' t il' vnnOi nM' tOi’tA'f^A'vnMD' ADviiDnn f A V0 Ti* (N r - l ir\ ia tr\ irr->\ v\ ON ir-n* a o » » 5» ON ON O t-H CN fA N - ITS IA NO 1" - 00 h - r-- 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 OO fA fA fA fA fA fA fA fA fA fA fA fA fA — 3 4 7 — •a 1 I I 3Ph tà 8 c o ir\ fA CN 1 rd •tì •S-t QJ ,-Q *H & o » tì « (J1 . . . " 1 ^ 1 S 5 2 O . 2 toì pq Ii l& iI « II J 3 J l l . 3 * 3 C/3 CO 2 3 g « ‘E ’tf & O\roO^rO^-.\Nr-dvi^CnOONo^OloNNoCOoONlnOA 00 1~( CN ^h r-. oo O H O T f fA M t If \ (|nN NM Mon fAON' OOnv O0\' OON'O M * C N 0 0 0 0 in f A O N HH HH a Ri S> » » S i o0o0 0O0N 0O0N OON rOHN TO—NI CO NN Of AN O N XO Nf OinN OinN O'On f A f A f A f A f A f A f A f A f A f A f A f A f A C N f A h - r - r - ON 0 0 f A f A O N G N » h - o o ON ON f A f A 3 4 8 399» 1,936 774 1 , 937 775 HJP.M. Schema Autentiche n. Fonte Rolandino de Riccardo sch em a d ì Duplicatum 2Ph 8 w S 1 l i 9 3 (3 a s& a I ¦§ 56 'b g .8 * 8(75 -+B3 W£cJ «p 1 * 1 1 g -n g k ON O ON SO 0rH0 0(N0 tC-HN (fNA IIOAAN sO>oNA SSOODN ItI-AA1 fCAM (rHN nrH- t0-H0 TT 3 5 0 — 420 II, 157 1239 de cartulario Bartiiolomei Pedebo 423? 1 , 680 1130 Guibertus de Nervio (1259) da or. Nicolai si Petri Bacchi sch em a d ì Duplicatum è § M T|- VO SO SO SO §On f A o . r*» cn sf-o* o n f A O N O O N C N f A sfAo NrA IfAA s o VrA£) S O O r H r - N O t s o s o i n ^ f A f A NO ^—I a cNCNCNooooor^-oN r^^t* H M H H ' t ' t N O N O h O N f s 00 ON J—T 1-H HH HH HH HH 1—T HH HH HH HH* HH H-T a a » » CN fA ^r* IA NO 0 0 OO ON O o rH fA fA fA fA fA fA fA CA fA Tf- xf TJ- rr Xf Tf ¦St* xr XJ- rr r x}- x j- xf* x i- — 354 — SCHEMA DEL VOLUME II Si avverte che nella quarta e quinta colonna è indicata la posizione del documento negli esemplari delPArchivio di Stato (A.S.G.) e della Biblioteca Universitaria di Genova (B.U.G.). La settima colonna è riservata alle autentiche del codice dell ’Archivio di Stato, essendo tutto in copia semplice quello della Biblioteca Universitaria. Per il resto si è seguito lo stesso metodo degli altri volumi (v. schema generale, pp. 188 -189). Si ricorda che le sigle (S.P.) indicano la presenza del Signum Populi. Incipit liber primus in quo continentur privillegia imperialia et alia iura intra civitatem squisita. schema del volume I I O 00 P '.wSP ’o ’o 'S VH HH HH HH HH^r n lACO^ C^N OHfi M5ii ANhOOOOONS» 'H tH x-h tH tH vH rH t—1 rH lAvO^ hlsoOCOSOi NHCN^ 1358 1352 1384 1396 1396 1396 1397 1382 1392 1368 1414 1413 1413 1414 IA tH x r rH IA rH CN o CN 0N V \ CN fA fA fA ¦Sf fA fA lA fA fA 0 0 fA fA r ^ lA CN CN fA ? CN 0 0 co fA T f 0 0 CA sO 0 0 CA r-» 0 0 fA O ON CA h-T HH HH t-H HH HH h-T hh hh' HH h-T hh h -T HH HH HH hh" HH hh' HH h-T HH hh' HH hh' HH h-T hh h-T hh \H CN fA "51* *A SO 0 0 ON 10 rH rH 12 13 14 15 A4 — 357 — 1422 33z> sigillo H.P.M. anno Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A.S.G. B.U.G. Fonte Lìber iurium II (A.S.G.) t/3 VJ co & .8 d •h ^ '^-W paq tì Ph nd on *-iO U P3 » Ss H M M fA cf\ fA (A fA 3» fA ISAs 'O h> hSs fA fA fA fA O rTAi- ’Ttf* TJ- >TAf STOt- ^ s> h - h . CO ON ^ ’t n' \r (1AS 1fAAI'At '1^AlIAA^IA^IOA1OA On r - *A 'A T-H oo •sf IA 1^ CN rH CN IA h - 0 0 0 0 IA rH IA ¦A 1^. 0 0 co 0 0 0 0 0 0 0N ON On NO O rH tH CA CA fA CA fA CA fA CA fA CA CA CA cA CA Tt- r r T—l t-H rH rH tH rH rH t-H t—1 rH tH tH tH t—1 tH rH tH no fA O IA O fA Tf- 0 0 \H 1—1 b - O t-H rH NO NO 0 0 O A NO vD NO 18 I .3 ,;-=Qf srof NiaaO ^0s30> hO Oha Hhsì fhT\ hro fA h - 0 0 0 0 GN NO NO NO NO NO 0 0 0 0 rH fA CA fA fA fA fA CA rH rH rH rH rH rH vH v-H NO O vH CN CN ON tT—i-1 -rsHr Tj* IA CN ON fA fA O & & -a3 — 359 — 48 II, 189 1343 79 68 de cartolario Oberti Mazurri 49 II, 190 1343 79v 69 come sopra H.P.M. anno Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A.S.G. B.U.G. Fonte Liber iurium II (A.S.G.) o U i lVi wn*' iu-i y3 t=1o Cc to § > l 'g OO j| rg « W VD \D h 1 h - 0 0 oo oo oo oo oo NO •A S> CN fA (A (A ir\ ON ON ON ON ON v*\ fA CN ON M 0 0 T|- N A r- fA NO NO 00 HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH HH 1—H HH HH HH HH HH HH HH HH (N m T f IT\ NO 0 0 ON O t-H CN T f iA NO 1"- 0 0 ON O tH CN ° 1 I £ •s2 sU rsQ s m P O O ò£> W) ? ? S è A SO SO h - h - r - 0 0 0 0 0 0 OO ON On ON GN ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ON ro»A o"vt* oTj* o oTf oTf- oTf ol/“\ o 00 rH OO N ooO n Tj- ON 00 so 00 00 rH IA O n rH IA oCN IA rH O O& O?à ?> Si Sì » OHHHlfA^CNlNANMt lMMA(lMNn(iMNAffOMA i n f A r A f A f A 0 0 g n o i n M t r n f f \ M O H H ( N C O H CN v - i vH SD NO NO SO SO NO (h H-T h“H H—T hh' V O h O O O N O H ^ ^ t lA CN CN CN (N i f A f A f A f A r A f A *¦*1 H rH H I rH rH tH rH tH rH — 3 6 4 — H.P.M. anno Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A.S.G. B.U.G. Fonte Lìber iurium II (A.S.G.) schema del volume TX ^O uO JOh hO IOh O HOi 1o té co g n n Si & Sì Sì Ss Sì CN AT\ rH rH tH tH rH S> Si ^ Si Ss & Si lfAAVCOA fhAOfAN'^O'Ot '^HIM'TAfXl fiA'TfAl ' & Ss Ss ^ x|* IA l f \ -O N CO fA CA fA fA fA fA fA GN O H H CN fA Tp Th r|- Sà ^ Si Si Si f A f A » A N O r ^ r ^ O Ó O O O O O N O N H r l r l H r H H H H H H H OrrCH|N- t£Hì ro¦CHSNf Cr"os—Nj-1 OCN r0ifHAn0 NcrfHAoO rfO0HAN OrxCHNj- OrTCHNt- rxOC—Nj-1 r-OCvHNj- rTCoHNT roTCHNf orCHN rOXCHNI- COXrHNI- otCHN| TOrCHNf 0rfiHAn0 XroCHNj- rXoCHNf rroCHjN- H1 fIfAAA NOfAON NOfAO x£fAr\ NifAnO CinN fOOA r0fHA0 0Xm0J- fiCAnN 0fiAn0 fA NfxAHO sCfAoN SffAAO fOi nA sfXAof- Xf0AN|- fi nA Cfr>AN- sfxAor firHAn fii Ann Hl-HH H\—H¦< HHH-{ HKHH lH-HH HHHH HHHH Hl-HH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HHHH HiCnO r>OHAN NOrHO Nrr--HHO NrCHNO nrfHAO NrHO Nr«HnO •NSrHOO srr-Ho> S0rHO0 NrOHON rOrH^ rrhHH- rhCHN- hrfHA- rH rirH-n- Sr1HO"- \r—-i rr0H0- rh0HN» OOrHO — 3 6 6 sch em a d e l v o lu m e I I O C/3 < 1 % * * -t-J t i VM PSh 'I §& oeC/D V •2P co •fi § 3 § g, a ft ^ ff-N CJ OT Ca C/3 ^ pq pq pq PQ xxSji-i“ xf xhS}'s- CO h H (\1 M rA fA xp i a « a i n i n i n in Si s» fA fA IA V\ Ss O TH fA IA IA IA Si S> Si Si fA VO SO N N h h IA IA IA IA IA IA IA Ck « vO Xj- CN O fA CN IA IA IA IA IA fA ON O O o 1—I IA i n fA fA fA fA fA xjifHA xtHj- ixHt* rXHf- xtHr rfHA rfHA rfHA rfA—I tfHA if—A1 rfHA rfHA rH 0 0 On ON » O SO •A 0 0 OS rH O CN rH fA SO IA SO 0 0 O O r-> 0 0 co co 0N fA fA fA fA fA CN CN iH tH iH rH 1—1 rH HH 1—1 HH HH HH HH HH HH HH HH t—< HH t-H HH HH HH HH HH HH HH HH tH HH HH HH t—H vH CN fA Xf IA SO CO 0N O rH CN fA 0 0 0 0 0 0 CO 0 0 0 0 0 0 0 0 CO ON 0 n 0N ON rH rH rH tH iH rH rH rH rH rH rH tH — 367 — 194 11,211 1357 160 155 Georgius Odoardi de Clavaro 195 II, 212 1357 160z; 155^ Peregrinus de Bracellis H.P.M. anno Carte Sottoscrizioni e/o autentiche A.S.G. B.U.G. Fonte Liber iurium II (A.S.G.) 1o 11 & „q ° & u a Ho *oH*oHHo foHJo-lJHo *oH*oH 'I ‘i MIH Ipq g tì oJ ’Un i n i n no SO VO s o 'O s o oo" s o sO r - r-- 1^* 00 00 oo rH rH vH rH tH tH tH rH \H 00 rH rH vH tH rH rH tH tH tH rH rH vOSOiH'OfA'stOlAvO'OvON'OC'OOf'fON'^Oh rH H rH r - 1 vH H H H rH H G \ ON HEh HEh f A v D C O 5O:1 O^O \ O H M f A^ co* ^NNh-I^NOOOOOOOO ^ vH r - l t-H vH rH rH rH rH t-H ìh ri0n0 h - ln xf« xj- SO 1^ r-- On £ \ i n i n i n i n i n i n i n i n i n h> O i n CN >n i n r ^ 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0N 0 0 0N cn cn cn cn cn cn cn cn m cn cn cn cn cn cn cn cn cn cn cn cn cn cn rH rH r - l rH rH rH tH tH tH tH rH rH tH t—i tH tH rH tH tH rH rH rH tH cn xj' OS 0 0 O tH xt* m CN O 0 0 ON o tH ON 1^ CN cn x f CN i n 0 0 vH tH x r i n NO ON o o tH ON SO SO h - 1"" 0 0 c o c o o tH r - CN ii 'ìJ>SJ ff'S> V?, 8v O O a lf\ ^ vO In CO O CO 00 00 00 00 ON a » r-t rA •so fA fA fA fA On ON ON ON O O O O rH tH rH rH CN CN CN CN 0£0> ON G»N CO 0 0 0 0 » » O CN ON ON a ON ON O i n in NO NO SD so in >n in 00 ON 00 00 CO 00 00 00 ON 0 \ ON ON ON fA fA fA fA fA fA fA fA fA fA rA rA rH tH rH rH r-1 rH \H vH rH rH rH rH r-- s o h*. CN SO fA Xf SO r - oo ON O OS tH O O h*> 0N 0N 0N On CN CN CN fA fA fA CN CN CN CN CN CN CN CN fA rA fA fA fA t-H Ci Cl HH HH HH HH IH HH HH HH HH H4 HH t-H 11 [1 HH HH HH HH HH HH HH HH HH hH HH ON o CN fA IT\ SO 0 0 ON O rH CN r~i CN CN CN CN CN CN CN -8 > I3 $ PQ 05 C/3 C/3 g g g III o o o s e s m pq PP «A IT^\ S&D o o o M (N CN » OO ON OS O O O CN CN CN Or H CN rC-N 1 if—Al ih—l CN CN CN & Si rGHN rGHn OCN CN CN CN rA xj- ia r - vi 00 00 0N » 0N tH rH i—1 rH rH i—l rH rH CN CN CN (N CN CN CN CN CxONf xCONf rXCANf N0rA0O xOCNr xCONf r0rAAN vrAD Sr1AD^. 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B.U.G. Fonte Liber iurium II (A.S.G.) sch em a d e l v o lu m e I I w c/3 co co $aSn4 oCytou ycOoot ¦5 a y a S S •a ' I l *hh3 p&q cB o si • 3 1a< ^! 1oo *3 r< co rs •tf § & 8 m 3 03^ HO ¦ g s IH -fw8/\ u 3 I r S C/3 CUP -O8 PSh C/3 VI _(oO oCO Ph C/3 Vi 8 8 C/3 CO § 3 i £ [X, Si Si Si Si Si Si Si m Xf NO NO 0N cn oo 0N O vH CN CN cn NO 00 00 00 00 00 CO on ON 0 n ON o o o o o o o CN CN CN CN CN cn CN CN CN cn cn m cn «•n cn on i^o in oo o^o CO 00 00 00 CN CN CN CN S> ON CN ON ON CN S> & Sà Sì » O H H M r^\ 1* o o o o o o m cn c n cn c n cn a a xt- \ o oo o o o c n cn cn rH CN O 0 0 NO CN NO NO NO 0N x f Xf r-- f - h - NO NO NO h - CO O 0 0 0N 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 o o o cn cn m cn m x f cn cn m cn cn cn cn x f r f tH Y—1 rH rH xH r*H rH vH tH rH tH rH rH tH tH vH CmN ccnn hCN- ci nn 0O0N NI'O-' 0 « ! -s f 1 15O 1 T|* rA O a rH rA Sì SO ON O tH rH rH rH rH rH rH rH 0 0 x f 0 0 ON O S i rA T f \0 O vH rH rH rH rH rH rH rH cn s : CN n rA rA rA rA rA rA rA rA tH Ph 'Z * £ |O :Ks* to 3“ -S- 'Stì ¦a fi a li IPh E I ^U c^a -a ^ u § *d ’-w •8 a •8 à PQ ri o - i l a -1PQ r-t C3 s •§ Ph h o T ix£r on Si sO xf rA xh-f rA O t-H rA in in in c n c a m SO N CO H M in >n 'O h h- m cn m cn cn in on rm-- rr^A ccnn x r cn 3 3 •Id 3 I Op pq Ox f Ph ffl ^ Si 0CrH0A 0CmN0 C0CAN0 ?> a CC00AA X0C0Af Cc0o0A fAxfv£^ iNO!)ONSiO »H O|3f>A^ ocAnCGAncAo csAcCnAcOnAoXnfxofXo foXofXo f x(Nf CxNf 0c0a x f x f ca rCHN C00A xHf x f f A x f x f x f x | " x f x f x f x f x f x f x f x f O O O O O O O O O O O O C O C O O O O O O O Ct—AI CyHA CrHA CrHA CrHA CtHA CrHA CrHA CrHA CrAH CrAH SO f-* 00 cfAA CcAA cCAA G \ O vH cA x f x f cA CA cA x f CA xCfAxXffxinrs^Of xi^iC- xOfOxNf iOAHi nCiNAC'AA C A C A C A C A C A C A C A C A C A C A C A 3 7 6 sch em a d e l v o lu m e I I u u u u u rS y Ia I q £ w o o o o a a a a oO co ou oo oua aoo ous H & 03 U Ck O V) ?-H & C/3 M & C/3 & C/3 & co & co fH & C/3 Pj %d § § P f l 8 1 H 8 « 8 ' 1 w 8 1 1 a a a a a a a a 8 8 8 8 8 8 8 8 \xOtf*ì xhOr O0xi0- O(x?j\- rxOHf rxTj'-- (...N. _t_^. vOCOON'MO^ MO^MI Nf^Mt lMAOMO?M} OfNNOi fAHffAfMfAntiATfNAvi xr xj- xr xj- xr xr xxrr xx rr x r x r x r x r x r x r x r x r x r x r x r P h ni f1OA-o|tAoAo|fcAAo |ro^Aoi ror \AoiofAoAiorroA\oi^Aof oiAAoco'AAofoiAAofciAAo ifonAoiorAAo'ofro\A oir roA1ofiorA\c^ioAfcAiort\oAioAroiAoAtoiAAoficrAo\toiAro\foiAAo rH tH rH tH t-H rH rH rH tH yH rH rH tH rH vH tH rH rH \H t-H tH iH tH vH tH ^irAr¦\ (liAar \vfADir \NrAi OA(AiOr ,iO'iAA N^vOO rAH's fDMA vftOAA ^'fAOi nvC^AO lNr\A0 Of^AO )^^O' 0NfA\O 0fA|H %rMAN rfAhA 'x(rAfN - l(NAA Mh^< DrhAN .hfOA- hOfA' 3 7 7 — H.P.M. anno Carte Sottoscrizioni e/o autentidie A.S.G. B.U.G. Fonte Liber iurium II (A.S.G. £-( £-1 H $-1 H H Ih 4h O O O O O O O O O O O O O O O O O V 3 C / 3 W C / D C / 3 C / 3 C / 3 C / 3 C / 5 C / D C / 5 W 3 C O C / 3 C / i C / 5 C<0 ( U u u u n J D i u i u D m m i u i i d j i u c i a a a g a a a g g g g ^ ^ " ^ 8 8 8 8 8 8 8 ON 00 CN 0 3 1 a a fS 8pq ì n i n ’OvONOOCOONONOHCS't^a lnNO;* OONa H xfxt-x}-Tf*xf*x{-^j-Trx}-x}-xi-Ti-xfxrxrxj-xr^xilA lA 'A lA 'A lA 'A 'A 'A I A ^ i n ' n ' n ' n i n lA C O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O C O O O O O C O O O O O OOONNN O N O H M ^ t l A ^ h C O ^ O H M f ^ ^ l A ^ N rr ^AOrOAO^O C^OtOAOrOAO fOAO O^OfO^OrOOO rOnO ^O Nt O^NrOANfO^NfOAN ^O Nr OONfOAN — 3 7 8 — or. Oderici 398 1171 451» Bonacursus de Bonacursis (1289) da or. Ricoboni 399 1171 452 come sopra SCHEMA DEL VOLUME III La leggibilità dello schema, per il quale sono state seguite le norme generali di quelli degli altri volumi (v. schema generale, pp. 188 -189), non richiede particolari avvertenze. 1447 bulla Thomas de Credentia ... suprascriptum privilegium copiari feci de originali ipsius reposito apud me custodem privillegiorum comunis Ianue... habens ad hec arbitrium ex iniuncto michi officio custodie privillesch em a d e l v o lu m e I I I M Oi c> .-h8 1& «S .ab9f l |SCh »¦uo£< Bw rO rCl r- Xj« x f xf H M3 IA CA N H ON 'A >A VO SO M Xf Xf Xf Xf x f Xf Xf » CN ^ vi ^ Ri f A f A ' t x f lA lA 'O h CN fA ’^lAvOr^OOONOrHCNfA — 3 8 1 — 1429 1430 1471 Autentiche I I I o o \ 0 h 0 0 H M (V) rA IA IA IA NO NO \0 NO O H (N (A x f IA NO r*-* 0 0 ON O H M x f x f x f x f x f x f x f x f x f x f » A i A l A r A x f « A I A — 3 8 3 — 63bisf 1485 Philipus de Pontecurvo A u t e n t i d i e »9U J-i U 'du ’c3 £ pgti O § A IA ^1’ 0 0 ÒN CM O N O O O O IA IA VD SO SO I - i T f IA IA i n ^ x r x r x r x r x r x r x r x r x r x r x r x r SO so sfo- riH^ a » [A A SO f*» O H M (A i"- f - r-« oo oo oo oo >A 'sO ia ia h 00 OS O rl m m ¦A IA IA SO s o sO SQ ’ J IA ^ N CO ON O H M m t IA sO SO -O sO \ j ) sO | s — 3 8 4 — s ch em a d e l v o lu m e I I I 4 ^ > •& o 8 -9 Ph § uB 33 *3 g*h » -8 3 » 3a 'ag 1a Ba ^ « J J Pd Ph <1 Pd fl s@ co I I » £ I &Ck 03 '8 • («I o E O O O O l A V D S O h N h h h M f A (A VO tP xrW ^ 'r ^ ^ ^ r H rH t—1 rH rH rH r—t rH t—I r —1 t-H tH rH CO rH rH rH rH rH i - j ( A ^ ^ i n sO r ^ N O O O N O O O O O O O O O O O O O O O O O O O C T n M J3 °ON oON ^ON ^ON 2O)S ^On !O0N 0»0 O^n O ON ON O \r^0 hOOONOHA I fA ' t lA vONOOt JNOHf s l rA t - h h N O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O O N O S O N O N O N 1T\ NO h* OS ON ON — 3 8 5 — 1440 Gotardus de Sarzana cancellarius Autentiche Liber inrium III pq S TJO J Ò U > s Ph I I *3w rH PQ o tl •q § o 1 1 .a ^ § &iH d fPah P© a rQ ss co T•9£J » H-? r¦Qa r'Q8 373 "J3S U U 1o 1o I I cr1 cf1 3 3 •s -a ù Q I P h ox f x f t h i r \ A ^^Na NOaN aO faA lAlNf-Oa Ns> Mss rH rH rH t-H rH t-H rH A J (N CN CN CN CN rA 0 0 ON O H CN rA X f Os 0 \ o O O O O !Q r » oo ctn o P P o O O >-l CO CO 2 CO P co 2 1 co C3 1 t ì • 6 • 9 • 9 a . 3 - 3 - a - 9 b u 0 m u o o HH O t-H 9 « M SI >9 o )-H O HHu 0 d o KH O HH 0 0 o HH A« iisa' iNtA T f X f X f X f X f X f X f X f X f X f X f T f X f X f T f X f X T ^ X f T f T f X f X f T f » c a x r CA ca » X f CA tn nao CA CA r- Si ca CA 00 CA On CA Si ON O c a •^r (NcA^lANOt^OOONOt-lfScAM'lANOr^OOaNOTH C N C N C N C N C N C N C N C N f A r A f A f A c A c A c A r A r A r A x f x f xCNr xcAr x'¦'rS' xIAr NxOr _ 3 8 7 — 1474 Iohannes Autentidie Fonte Liber iurium XII Sxf << HH P '8 ^"9 I'' oo CO x f x f x f x f x f 0N 0N O r - h - O O r- t (M x f U"\ l r \ ir \ ir \ (N iA hO O O N O H M fA t lA xi - x f x f \r \ i a l - \ i a t r \ i a no h- oo 0\ O tH (NJ ca xf ia no IAIAIAIAND\ONDNONDNONO rH rH r--4 rH r - l tH rH rH rH rH rH 3 8 8 168 154» 1449 169 155 1449 w s ch em a d e l v o lu m e I I I ‘S §Q Ph xji ;ì3u è M *§ I .a *3 u r*^ h*. h - r-*- h - r - fA r - °Q 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 r-- r-. 00 0 0 xt- x r x r XT x|- xr xT Xj* xf xr xr x|- xr xr xr xr xr xr xr xr vH rH rH vH rH rH 'H rH rH rH rH rH rH tH rH rH rH rH rH s> Si ON O o fA SO I"- 1 ^ 0 0 0N fA «A ON O r ^ 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 ON 0 0 ON o r - l rH rH rH vH rH rH rH rH rH rH rH rH CN T f l A s O h O O O N O H M f A T f l A - O h & O O N O H M ONONCNOs G N O N O O O O O O O O O O rH tH rH H H H H H H f N l M M M M M M M M M n rH t-H CNJ CN ^ h 00 ON o rH CN rH rH t-H rH CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN cn xr in -o h- oo o n CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN CN — 3 9 1 — 230 221 1490 Ludovicus M. Sfortia registrata per me Gotardum Stellam 231 1490 Philippus de Comite 232 222v 1492 Hieronymus Balbanus Autentidie Fonte Liber iurium III F & a jy O| ^a Ha -ua a n P P PP o 9 -1& •&w ao C/3 O O a « . 2 a l £ § *4) O8 ¦x) u J J *9 w « à S à m a t J . <1 m d ti 3 "S "S .§ 43 43 T3 O U J 'm' 'w' a 8 8 m s a s J¦a -Ja -ai (U — -d pq s a w m % •rs .s 3 a u | V)B •WaD .y3j> f Tool- CN CN 0N Tf- CN O rH (N IA IA CN CN CN 3 9 2 — CONCORDANZE Si riporta qui di seguito la tabella delle concordanze tra l’edizione dei Monumenta Historiae Vatriae (primo e secondo volume) ed i nostri schemi: si avverte che lo schema indicato come primo corrisponde allo schema generale, il secondo a quello dei due esemplari manoscritti del volume secondo e che la sigla D riconduce a quello di Duplicatum per quei documenti presenti esclusivamente in questo esemplare. Ove manchino riferimenti ai nostri schemi s’intende che l ’edizione dei Monumenta è stata condotta su testimoni diversi dai libri iurium. co n co rd a n z e H.P.M. Schema H.P.M. Schema H.P.M. Schema I I I 1 1 , 1 , 2 38 I, 497 75 1 ,5 2 II, 124 39 1,497 76 1 , 13 3 II, 122 40 1 , 43,525 77 1,37 4 II, 123 41 1 , 17 78 1,62 5 II, 121 42 1 , 14 79 1,64 6 1 ,2 43 1 , 16 80 1,66 7 1,557 44 1 ,18 81 1,65 8 1 ,6 1 45 1 , 15 82 1,28 9 1,59 46 1,283 83 1,940 10 1,60 47 1 ,8 84 I, 68 11 1 , 119 48 1 , 12 85 1 , 121,133 12 1,359 49 1 ,22 86 1,39 13 II, 128 50 1 , 19 87 1 , 40 14 1,280 51 1 ,20 88 1 , 134 15 1,281 52 1 ,21 89 1 , 140 16 II, 120 53 1 ,29 90 1 ,71 17 1,968 54 .1,24 91 1,69 18 1 , 969 55 1,27 92 1,73 19 1,524 56 1 ,29 93 1,75 20 1,337 57 1,29 94 1,74 21 1,970 58 1 ,31 95 1,338 22 1,971 59 1,25 96 1,70 23 1,3 60 1,26 97 1,53 24 1 ,4 61 1,29 98 1,89 25 1 , 138 62 1,34 99 1,63 26 1 ,141 63 1,35 100 1,81 27 1 , 142 64 1,35 101 1,82 28 1,380 65 1,44 102 1,83 29 1,379 66 1 ,6 103 1,78 30 1,42,381 67 1,45 104 1,84 31 1 ,46 68 1 ,51 105 1,55 32 1,41,975' 69 1,50 106 1,56 33 1 , 282 70 1,48 107 1,77 34 1,567 71 1,49 108 1 , 109 35 1,30 72 1 , 596 109 1,76 36 1,568 73 1,52 110 1,9 37 1,47 74 1,36 111 1,79 3 9 5 — H.P.M. I Schema H.P.M. I Schema H.P.M. I Schema 112 1 , 1 0 152 1 , 123 192 1 , 57 113 1 , 1 1 153 1 , 133 193 II, 129 114 1,80 154 1 , 125 194 1 , 161 115 1,85 155 1 , 124 195 1 , 178 116 1,99 156 1 , 128 196 1 , 165 117 1,96 '157 1 , 129 197 1 , 164 118 I, 98 158 1 , 127 198 1 , 166 119 1,97 159 1 , 149 199 1 , 163 120 1 , 104 160 1,87 200 1 , 168 121 1 , 101 161 1 , 148 201 1 , 167 122 1 , 103 162 1 ,1 1 7 202 1 , 173 123 1 , 102 163 1 ,1 1 6 203 1 , 172 124 1,934 164 1 ,1 1 5 204 1 , 171 125 1,933 165 1 ,1 1 4 205 1 , 169 126 I, 932 166 1 ,1 1 5 206 1 , 170 127 1,297 167 1 ,1 1 8 207 1 , 175 128 1 , 137 168 1,86 208 1 , 174 129 I, 267 169 1 , 149 209 1 , 176 130 1 ,91 170 1 , 126 210 1', 177 131 1,90 171 1 , 146 211 1 , 941 132 1 , 100 172 1 ,54 212 1 , 179 133 1 ,92 173 1 , 145 213 1 , 181 134 1,93 174 1 , 147 214 1 , 180, 22.1 135 I, 94 175 1 , 151 215 1 , 180, 221 136 1,95 176 1 , 135 216 1 1 ,1 1 6 , 1 1 9 137 1 , 136 177 1 ,67 217 1,38 138 1 , 143 178 1 , 150 218 1,290 139 1 , 144 179 1 , 153,201 219 1 , 182 140 1 ,1 1 1 180 1 , 158 220 1 , 183 141 1 ,1 1 0 181 1 ,157 221 1 ,184 142 1 , 106 182 1 , 152 222 1 , 186 143 1 , 107 183 I, 88 223 1 ,186 144 1 , 108 184 1 , 159 224 1 , 155 145 1 , 294, 295 185 1,72 225 1 , 188 146 1 ,1 13 186 1 , 160 226 1 , 187 147 1 , 131 187 1 , 156 227 1 , 190 148 1 , 130 188 1 , 162 228 1 , 191 149 1 , 132 189 1,32 229 1 , 189 150 1 , 122 190 1,33 230 1,289 151 1 ,7 191 1,58 231 1 , 192 3 9 6 — co n co rd a n z e H.P.M. Schema H.P.M. Schema H.P.M. Schema I I I 232 1 ,185 272 1,415 312 1,243 233 1,948 273 1 , 415 313 1,365 234 1,704 274 1,415 314 1,239 235 1 , 193-195 275 1,415 315 1,419 236 1,285 276 1 , 340,341 316 1,419 237 1 , 285' 277 1,223 317 1,244 238 1,285 278 1,223 318 1,245 239 1,268 279 1,222 319 1,250 240 1 , 196 280 1,352 320 1,314 241 1 , 197 281 1,360 321 1,315 242 1,972 282 1,361 322 1,313 243 II, 127 283 1,216 323 1 , 588 244 II, 125,126 284 1,549 324 1,246 245 1,366 285 1,550 325 1,251 246 1 ,198 286 1,224 326 1,247 247 1,206 287 I, 225 327 1,248 248 1,215 288 1 , 226-228 328 1,204 249 1 , 199 289 1,229 329 1,249 250 1,939 290 1 , 551 330 1 , 252 251 1,405 291 1 , 552 331 1,664 252 1,548 292 I, 385, 387 332 1,664 253 1,293 293 1,648 333 1 , 120 254 1,312 294 1,231-235 334 1,493 255 1 ,31 1 295 1,231 335 1,493 256 1 , 339 296 1,236 336 11,66 257 1,203 297 1,236 337 1,657 258 1,218 298 1 , 202,237 338 1 , 589,592 259 1,219 299 1,238 339 1 , 593 260 1,220 300 1,562 340 1,973 261 1,200 301 1,240 341 1,444 262 I, 391,406 302 1,242 342 1,445 263 1,391,406 303 1 , 563,564 343 1,272 264 1,390 304 1,230 344 ? 265 1,390 305 1,217 345 1,316 266 1,388 306 1,561 346 1,321 267 1,388 307 1,560 347 1,320 268 1,388 308 1,417 348 1,319 2.69 1,388 309 1,363 349 1,317 270 1,389 310 1,362 350 1 , 318 271 1,672 311 1,291 351 1,329 — 3 9 7 — H.P.M. I Schema H.P.M. I Schema H.P.M. I Schema 352 1,328 392 1,333 432 1,452 353 1,322 393 1,650 433 1,421 354 1,325 394 1,651 434 1,421 355 1,324 395 1 , 403 435 1,536 356 1,323 396 1,404 436 1,622 357 1,396 397 1 , 393 437 1,292 358 1,298 398 1 , 392. 438 1,581 359 1,407 399 1,394 439 1 , 667 360 1,296 400 1,652 440 1,663 361 1,408 401 1,334 441 1,344 362 1 , 590 402 1 , 534 442 1,522 363 1,330 403 1,420 443 1,205 364 1,207 404 1,473 444 1,461 365 1,401 405 1,335 445 1,465 366 1,398 406 1,535 446 1,466 367 1,399 407 1,420 447 1,621 368 1,400 408 1,209 448 1 , 260,261 369 1,397 409 1,284 449 1,527,649 370 1,402 410 1,336 450 1 ,516 371 1,936 411 1,254 451 I, 262,530 372 1 , 935 412 1 , 617 452 1,263 373 1,208 413 1 , 255' 453 1 , 666 374 1,331 414 1 , 256,257 454 1,537 375 1,332 415 1,641 455 1,533 376 1,659 416 1,618 456 1 , 574,575 377 1,976 417 1,619 457 1,354 378 1,977 418 1,620 458 1,528,529 379 1,343 419 1,395 459 1,645 380 1,978 420 1,299 460 1 , 576,643 381 1,937 421 1,299 461 1,578 382 1,938 422 1,974 462 1 , 577,644 383 1,591 423 1,632 463 1,579 384 1 , 353 424 1,342 464 1,580,646 385 1,286 425 1 , 258 465 1 ,531,532 386 1,286 426 1,259 466 1 , 526 387 1,286 427 1,462 467 1,538 388 1,409 428 1,455 468 1,266 389 1 ,410 429 1 , 453 469 1,658 390 1,253 430 1,454 470 1,478 391 1,458 431 1,450 471 1,477 — 3 9 8 — co n co rd a n z e H.P.M. I Schema H.P.M. I Schema H.P.M. I Schema 472 1,569 512 1,584 552 1,598 473 1 , 543-545 513 1 , 566,837 553 1,599 474 1 , 265,539 514 1,346 554 1,600 475 1,264 515 1,949 555 1,601 476 1,597 516 1 , 347 556 1,602 477 1,345 517 1 , 546 557 1,603 478 1,540 518 II, 110 558 11,94 479 1,541 519 1 1 ,1 1 1 559 1,356 480 1 , 979 520 II, 112 560 1,422 481 1,463 521 II, 113 561 1 , 287 482 1,464 522 1,41 1 562 1,431,990 483 1,523 523 1,412 563 1 , 433,992 484 1,211-214 524 II, 101 564 1 , 432,991 485 1,542 525 1,496 565 1,435 486 1,269 526 II, 100 566 1,434 487 1,981 527 1,508 567 1,993 488 1,572 52.8 I, 509 568 11,86 489 I, 355 529 11,77 569 1,349 490 1,270 530 1,451 570 11,80 491 1,660 531 1,642 571 1,443 492 I, 661 532 I, 624 572 1,442 493 1,662 533 1,623 573 1,439 494 1,573 534 1,467 574 1,441 495 1,271 535 1,357 575 1 , 891,1063 496 1 , 594 536 1,423 576 1 , 440 497 1,595 537 1,424 577 1,570 498 1,665 538 1,425 578 11,78 499 1,241 539 1,426 579 1,446 500 1,945 540 1 , 428, 989 580 II, 88 501 1,371 541 1,429 581 1,502 502 1 ,514 542 1 , 429 582 1,501 503 1,565 543 I, 427 583 1,505 504 1 , 980 544 1,348 584 1,503 505 1,585 545 1,430 585 1,350 506 1,668 546 1,468 586 1,504 507 1,273 547 1,517 587 1,605 508 1 , 276,274 548 1 , 518 588 1,553 509 I, 277-279 549 1,507 589 1,554 510 1,582 550 1,469 590 1,556 511 1,583 551 1,369 591 11,83 _ 3 9 9 _ H.P.M, Schema H.P.M. Schema H.P.M. Schema I I I 592 II, 84 632 1,640 672 1,495 593 1,521 633 1,471 673 1 , 376 594 1,571 634 1 , 998 674 1 , 377 595 1,506 635 1,999 675 1,375 596 1,606 636 1 , 1000 676 1,378 597 1,614 637 1,799 677 I, 982,983 598 1,61 1 638 1 ,816 678 1,984 599 1,610 639 1,815 679 1,372 600 1 , 604,613 640 1 ,814 680 1 , 1130 601 1,612 641 1 , 801 681 prologo del 1229 602 1,607 642 1,802 682 1 , 986 603 II, 131 643 1,800 683 1,985 604 11 ,82 644 1,804 684 1,987 605 11 ,91 645 1,805 685 II, 135 606 11,92 646 1,803 686 1,300 607 1 , 608,609 647 I, 808 687 1,302 608 1 , 515 648 1,809 688 1,301 609 1 ,5 10 ,5 1 1 649 1,806 689 1,306 610 1 , 512 650 1,807 690 1 , 303,304 611 1,418 651 1,636 691 1,305 612 1,413 652 I, 810 692 1,460 613 1,368 653 1,813 693 1,351 614 1 , 547 654 1 ,81 1 694 1,364 615 1,498 655 I, 812 695 1,447 616 1,470 656 1,358 696 1,476 617 1,275 657 1,474 697 1,558 618 I I , 132 658 1,480 698 1 , 559 619 II, 133 659 1,481 699 1,630 620 II, 134 660 1 , 482-485 700 1,626 621 I I , 114 661 1 , 486-487 701 1,625 622 11,87 662 1,488 702 1,627 623 I I , 130 663 1,489 703 1,629 62.4 1 , 373 664 1,490 704 1,628 625 1,370 665 1,491 705 1,414 626 11,79 666 1,492 706 1,631 627 1,374 667 1,472 707 1,943 628 1,499 668 1,633 708 1,307 629 1,288 669 1,519 709 1,944 630 1,500 670 1,586 710 1,309 631 1,494 671 1,587 711 1,950 — 4 0 0 — co n co rd a n z e H.P.M. I Schema H.P.M. I Schema H.P.M. I Schema 712 1,456 752 1 , 676 792 1 , 1006 713 1,475 753 1,670 793 1 , 1004 714 1,448 754 1,951 794 1,721 715 1,457 755 11,81 795 1,683 716 1,308 756 1 , 677 796 1,682 717 1,310 757 1,671 797 1,696 718 1,674 758 II, 138 798 1,691 719 1 , 1011 759 1 , 726; II, 64 799 1 , 700 720 1,768 760 1,653 800 1,693 721 1,769 761 1,724 801 1,698 722 1 , 1005 762 1,679 802 1,701 723 1,449 763 1,1190 803 1,697 724 1 , 479 764 1,680 804 1,690 725 1,639 765 1,654 805 1,687 726 1,637 766 1,655 806 1,686 727 1,638 767 1,656 807 1,688 728 1,994 768 II, 139 808 1,689 729 1 , 1016 769 II, 140 809 1,694 730 1,995 770 11,98 810 1,702 731 1,996 771 II, 141 811 1,760 732 1 , 1014 772 1,953 812 1,761 733 1 , 1003,1008 773 11,89 813 1 , 1007 734 1 , 1020 774 1,954 814 1,692 735 1,635 775 1 , 793 815 1,695 736 1,634 776 1,952 816 1,699 737 1 , 1009 777 1 , 1085 817 1,722 738 1 , 1021 778 1 ,1 131 818 1,684 739 1 , 1012 779 1 , 955 819 1,685 740 1 , 1010 780 1,957 820 1,723 741 1 , 1015 781 1,956 821 II, 93 742 1 , 1013 782 1,958 822 1 , 1097-1101 743 II, 136 783 1,832,988 823 1,727 744 II, 137 784 I, 834,925,1191 824 1,763 745 II, 115 785 1 , 1017 825 1,762 746 11,67 786 1 , 616,959 826 1 , 715,728 747 1,681 787 1,745 827 1 , 1050 748 1,678 788 1,746 828 1,729 749 1,675 789 1,720 829 1,747 750 1 , 1001 790 1,717 830 1,703 751 1,669 791 1,716 831 1,748 _ 4 0 1 — fi H.P.M. I Schema H.P.M. I Schema H.P.M. I Schema 832 1 , 705,730 872 1,961 912 II, 102 833 1 , 706,731 873 1 , 1048 913 1 , 1137 834 1 , 708,732 874 1 , 1049 914 1,739 835 1 , 1018 875 1,965 915 1,767 836 1 , 1019 876 1,797 916 1,741 837 1,709 877 1,946 917 11,279 838 1,710 878 1 , 1029 918 1,742 839 1 ,71 1 879 II, 105 919 1 , 1102,1103 840 . 1,712 880 1 , 1032 920 1,766 841 1,713 881 1 , 1086 921 1,782 842 1,714 882 1 , 1053 922 1,776 843 1 , 1039 883 1 , 1054 923 1 , 783,784 844 1 , 1040 884 1 , 1060 924 1,780 845 1 , 1041 885 1 , 10 55 925 1 , 777-778 846 1 , 1043 8 8 6 1 , 1057 926 1 , 785' 847 1 , 1042 887 1 , 1033 927 1,786 848 1 , 1044 8 8 8 1 , 1034 928 1,787 849 1,707 889 1 , 1061 929 1,757 850 1,718 890 1 , 1035 930 1,758 851 1,719 891 1 , 1036 931 1,755 852 1 , 1038 8 9 2 1 , 1056 932 1,759 853 1 , 1051 893 1 , 1058 933 1,740 854 prologo dei 1253 894 II, 108 934 1,770 855 1 , 1025 895 1,733 935 1,788 856 1 , 1022-1024 896 1 , 756 936 1,774 857 1 , 1027 897 1,743 937 1,775 858 1 , 1026 898 1,744 938 1 , 773 859 1 , 1059 899 1 , 1037 939 1 , 772 860 1 , 1047 900 II, 107 940 1 , 1135 861 1 , 1028 901 II, 106 941 1 , 1136 862 II, 104 902 1 , 1062 942 1 , 817 863 1 , 1045 903 1,764 943 1,750 864 II, 109 904 1,765 944 1,790 865 1 , 1046 905 1,734 945 1,749 8 6 6 1 , 1031 906 1,735 946 1,751 867 1 , 1030 907 1,736 947 1,795 8 6 8 1,962 908 1,798 948 1,794 869 1,963 909 1,737 949 1,796 870 1,964 910 1,738 950 1 , 882,1002 871 1,960 911 1 , 893-896,1064 951 1,818 — 4 0 2 —¦ co n co rd a n z e H.P.M. Schema H.P.M. Schema H.P.M. Schema I I I 952 1,752 973 1,867,1 1 18 994 1 , 1145 953 1,754 974 1,942 995 1 , 1146 954 1,753 975 1 , 1139 996 1 , 1147 955 1,819 976 1 , 1140 997 1 , 1148 956 1,820 977 1 ,1 1 17 998 1 , 1150 957 11,99 978 1 ,868,1 1 16 999 1 , 1091 958 1,771 979 1,869,1 109 1000 1 , 1151 959 1 , 1126 980 1 ,1 1 10 1001 1 , 1152 960 I, 792,1089 981 1 ,843,1 1 13 1002 1 , 1153 961 1 , 1138 982 1 ,844,1 1 15 1003 1 , 1154 962 I, 907,1093 983 1 , 1120 1004 1 , 1155 963 1 , 906,1092 984 1 ,842,1 121 1005 1 , 1066 964 I, 908,1094 985 1 ,1 1 14 1006 1 , 1156 965 1 , 1087 986 1 , 841,898,1065 1007 1 , 1157 966 1 , 1129 987 1 ,1 1 12 1008 1 , 1158 967 1 , 1105 988 1 ,846,1108 1009 1 , 1159 968 1 ,863,1104 989 1 , 1187 1010 1 , 1160 969 I, 864,1106 990 1 , 1122 1011 1 ,1 161 970 1 , 865,1107 991 1 , 1119 1012 1 , 1162 971 I, 866,1141 992 1 , 1111 1013 1 , 1163 972 1 , 836,1090 993 1 , 1144 — 4 0 3 .P.M, II Schema H.P.M. II Schema H.P.M. II Schema 1 1 , 154 41 1,1 197 81 1 , 1077 2 1 , 105 42 1 , 1195 82 1 , 1078 3 11,90 43 1 , 1198 83 1 , 1081 4 1 ,1 1 2 44 1 , 1199 84 1 , 1082 5 1,367 45 1 , 1200 85 1,1167 6 1,23 46 ' D, c. 86 86 1 , 1166 7 1,382 47 1 , 1192 87 1 , 1168 8 1,384 48 D, c. 86 88 1 , 1083 9 1 , 383,386 49 1 , 1084 89 1 , 1079 10 II, 125,126 50 1 , 1088 90 1 , 1080 11 D, c. 13 51 1 , 1210 91 1 , 1073 12 1,416 52 1 , 1211 92 1 , 1076 13 1 , 673 53 1 , 1212 93 1 , 1067 14 1 , 1052 54 1 , 1213 94 1 , 1142 15 1,647 55 1 , 1214 95 1 , 1143 16 1,647 56 1 , 1202 96 1 , 1189 17 1,459 57 1 , 1201 97 D, c. 224 18 D,c. 472 58 1 , 1203 98 1 , 1175 19 1,513 59 1 , 1204,1207 99 1 , 1176 20 1,555 60 1 , 1205,1208 100 1,1177 21 1,827 61 I, 905,1185 101 1 , 1178 22 1 ,615 62 1 , 1206 102 1 , 1179 23 1,902 63 1 , 1209 103 1 , 1180 24 D, c. 395v 64 1,1 188 104 1 ,1 181 25 D, c. 299v 65 1 , 1095 105 1 , 1182 26 1,903 66 1 , 1096 106 1 , 1183 27 1,947 67 1,1173 107 1 , 1184 28 1 , 1186 68 1,1 174 108 I, 966 29 1 , 1164 69 1 , 1132 109 1,967 30 1 , 1165 70 1 , 1068 110 D, c. 351 31 1 , 1170 71 1 , 1069 111 D, c. 233« 32 1 ,1 171 72 1 , 1070 112 1 , 1193 33 1 , 1123 73 1 , 1071 113 1 , 1217 34 D, c. 85« 74 1 , 1072 114 1 , 1218 35 1 , 1172 75 1,1133 115 1 , 1215 36 11,97 76 1,1 134 116 1 , 1216 37 1 , 1169 77 1 , 1124 117 1 , 1127 38 D,c. 351 78 1 , 1074 118 1 , 1128 39 1 , 1194 79 1 , 1075 119 D, c. 205« 40 1 , 1196 80 1 , 1125 120 D, c. 351 _ _ 4 0 4 — co n co rd a n z e H.P.M. II Schema H.P.M. II Schema H.P.M. II Schema 121 1 , 1219 161 D, c. 473 201 II, 144 122 11,70 162 11,95 202 II, 145 123 1,927 163 11,96 203 11,315 124 1,928 164 D, c. 406« 204 11 ,2 125 D, c. 300« 165 D, c. 460« 205 II, 187 126 D, c. 323 166 D, c. 459 206 II, 186 127 D, c. 90 167 D, c. 458« 207 11,22 128 1 1 ,71 168 D, c. 458 208 11 ,313,327 129 11 ,72 169 D, c. 461« 209 II, 328 130 11,69 170 D, c. 463 210 11,23 131 11,73 171 D, c. 408 211 II, 194 132 11,74 172 D, c. 408« 212 II, 195 133 11,75 173 1 1 ,21 213 II, 196 134 11,76 174 11,85 214 II, 197 135 II, 117 175 D, c. 472 215 H,1 136 II, 118 176 D, c. 463« 216 11,20 137 1 , 1226 177 II, 143 217 II, 278 138 1 , 1229 178 II, 188 218 II, 277 139 1 , 1234 179 II, 189 219 II, 146 140 1 , 1230 180 II, 191 220 II, 280 141 1 , 1232 181 II, 190 221 11,281 142 1 , 1231 182 II, 192 222 II, 276 143 1 , 1233 183 D, c. 467 223 11,282 144 1 , 1237 184 11,65 224 II, 283 145' 1 , 1227 185 D, c. 409« 225 11,284 146 1 , 1228 186 11,239 226 II, 285 147 1 , 1235 187 1 1,312 227 11,290 148 1 , 1220 188 II, 235 228 II, 147 149 1 , 1221 189 11,48 229 II, 148 150 1 , 1222 190 11,49 230 II, 286 151 1 , 1223 191 II, 193 231 II, 287 152 1 , 1225 192 11,63 232 11,288 153 1 , 1224 193 II, 314 233 II, 289 154 1 , 1240 194 D, c. 472« 234 II, 331 155 1 , 1236 195 11,245 235 1 1,316 156 1 , 1238 196 11,243 236 11 ,37,38 157 1 , 1239 197 11,247 237 11,68 158 D, c. 466« 198 II, 246 238 I I , 317 159 II, 142 199 II, 244 239 11,318 160 D, c. 465« 200 II, 242 240 11,39 4 0 5 — H.P.M. II Schema H.P.M. II Schema H.P.M. II Schema 241 11,40 281 II, 156 321 II, 256 242 11 ,41 282 11,212 322 II, 257 243 II, 42 283 11,213 323 II, 326 244 II, 10 284 11 ,214 324 11 ,9 245 11,24 285 II, 153 325 II, 157 246 II, 332 286 II, 154 326 II, 262 247 II, 333 287 II, 334 327 II, 228 248 11,319 288 11,28 328 II, 229 249 II, 198 289 II, 150 329 II, 230 250 II, 320 290 II, 205 330 11,231 251 II, 240 291 11,201 331 II, 181 252 11,241 292 II, 294 332 II, 295 253 II, 291 293 II, 224 333 11 ,4 254 11,261 294 II, 225 334 11 ,5 255 II, 325 295 II, 296 335 11 ,6 256 II, 329 296 II, 227 336 II, 269 257 11 ,8 297 II, 226 337 11,69 258 I I , 199 298 II, 292 338 11 ,7 259 II, 3 299 11,236 339 II, 232 260 II, 200 300 II, 164 340 II, 258 261 II, 263 301 11,29 341 II, 270 262 II, 300 302 11,215 342 II, 233 263 11,26 303 II, 149 343 II, 259 264 11,27 304 11,202 344 II, 169 265 11,298 305 II, 203 345 II, 161 266 II, 299 306 11,43 346 II, 178 267 II, 266 307 11,44 347 II, 238 268 II, 206,220 308 11,268 348 II, 166 269 II, 207,221 309 11,265 349 II, 175 270 11,208 310 11,25 350 II, 173 271 II, 209 311 II, 297 351 II, 179 272 II, 222 312 II, 204 352 II, 167 273 II, 177 313 II, 151 353 II, 158 274 II, 152 314 II, 260 354 11,234 275 II, 163 315 1 1,216 355 II, 180 276 II, 223 316 11,255 356 II, 162 277 11 ,21 1 317 11,219 357 II, 176 278 11,217 318 II, 165 358 II, 168 279 11,210 319 II, 267 359 II, 183 280 II, 155 320 D, c. 474 360 II, 160 — 4 0 6 — co n co rd a n z e H.P.M. II Schema H.P.M. II Schema H.P.M. II Schema 361 II, 170 374 11,306 387 II, 14 362 11 ,171 375 II, 303 388 1 1 ,1 1 363 II, 172 376 II, 307 389 11,271 364 II, 174 377 11,304 390 II, 15 365 II, 264 378 II, 308 391 11 ,31 1 366 11,237 379 11,310 392 II, 272 367 II, 293 380 II, 185 393 11,45 368 II, 182 381 11,321 394 11,46 369 II, 184 382 11,323 395 11,47 370 11,309 383 11,322 396 II, 159 371 11,301 384 II, 12 397 11,330 372 II, 302 385 II, 324 398 373 II, 305 386 II, 13 399 II, 248 — 4 0 7 INDICE r.................... I I ' I li ! r ' 1 i : 1 I i i Prefazione di Ernesto Bruno Valenziano pag. 5 I. I libri iurium genovesi » 7 II. Il registro del XII secolo » 17 III. Il registro del 1229 » 43 IV. Vetustior » 57 V. Il volume settimo » 69 VI. Il liber A » 109 VII. Duplicatum » 125 Vi l i . I volumi II e III » 133 IX. Gli altri volumi » 153 X. Norme di edizione » 175 Bibliografia » 181 Appendici » 185 1) Schema generale » 187 2) Schema di Duplicatum » 311 3) Schema del volume II » 355 4) Schema del volume III » 379 5) Concordanze » 393 ERRATA CORRIGE Pagina 25 33 34 40 50 73 149 172 173 Riga 33 registri 36 mano 28 p. 27 13 la dimensioni 2 iniziato, nel 1143 4 questa 28 c. 28 r. 34 342-382 12 sua 22 ' ligure I registro meno p. 30 le dimensioni iniziato nel 1143 questo c, 281 r. 342-395 loro ligure II