ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA VOLUME XXII — Fascicolo I. GENOVA TIPOGRAFIA DEL R. ISTITUTO SORDO-MUTI MDCCCXC ATTI DELLA' SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA ATTI DELLA SOCIETÀ LIGURE DI • • STORIA PATRIA VOLUME XXII GENOVA TIPOGRAFIA DEL R. ISTITUTO SORDO-MUTI MDCCCXC TAVOLE DESCRITTIVE DELLE MONETE DELLA ZECCA DI GENOVA DAL MCXXXIX AL MDCCCXIV jgBHS ' 'V' •; V \(i ‘C7~>x 7M £5» (%3s>?*'■*!.iH§> ino dai primi anni delle sue adunanze, la So- Preparativi alla • • • • • presente pub- cietà Ligure di storia patria, considerando hìc«ìo«. i soggetti che aveano maggiore bisogno di essere trattati, non dimenticò questo di una compiuta descrizione delle monete battute nella nostra Zecca dal principio alla fine della Repubblica genovese. E già fortunatamente si trovava preparata una buona messe, che il compianto socio avvocato Gaetano Avignone avea saputo raccogliere, forse dai primi anni della sua gioventù, facendo una visita giornaliera presso gli orefici e i venditori d’anticaglie, in tempi nei quali non era, come oggi, difficile di poterne ricuperare alla scienza. Ed egli era del pari attento a raccogliere manoscritti patrii e rare edizioni, ed a corredo del suo medagliere acquistava libri di * — Vili — numismatica recenti ed antichi ; fra questi ultimi una rara e quasi compiuta, raccolta di quegli opuscoli dei secoli XVI e XVII, che dall*.Olanda, da Gand, da Anversa, da Parigi si erano pubblicati sotto i nomi di Placarti, Or-donantiTresoor, Beldenaer, formando così una numerosa non meno che scelta biblioteca, che contiene, oltre la.serie compiuta dei nostri numismatici italiani, le Revues, il Museo Viennese, più illustrazioni delle monete romane, e bisantine, anche libri tedeschi antichi e nuovi, e 1’ opera rara del russo Reichel. Consacrando tutte le sue cure al medagliere, il nostro socio aveva già tentato una divisione delle monete per metalli, raccolto disegni, tenuto nota di particolarità di conii, di zecchieri, di falsificazioni e simili; quando, sperando matura la occasione di render pubblici i suoi lavori negli Atti della Società, si diede con tutto l’animo a studiare il modo migliore di ordinamento e di illustrazione delle monete; e fra i metodi diversi, di cui aveva piena notizia, scelse quello del Cinagli (i) sulle monete pontificie, ma migliorandolo e completandolo con alcune colonne che si ravvisavano indispensabili. Con questo metodo, che é presso a poco quello tenuto nella presente pubblicazione, sorse il nucleo delle nostre Tavole descrittive delle monete della Zecca di Genova dal ii)9 al 1S14; nelle quali I'Avignone, alle monete sue proprie, aggiunse una descrizione possibilmente conforme di tutte quelle che potè vedere presso gli amici e conoscenti, in patria e fuori, in manoscritti, in disegni, in stampe, di cui sempre indicava la provenienza. Quanto (1) Le Monete dei Papi, Fermo, 1848. ai pesi delle monete, egli si era procurato la quantità maggiore possibile di indicazioni proprie ed altrui; invece , quanto ai titoli, esitava a sacrificare i suoi pezzi ; onde fu poscia deliberato di darne il titolo legale, solamente quando i documenti lo designavano. A questo lavoro l’avv. Avignone mi fece l’onore di desiderare il concorso di me, che affatto inesperto nella pratica, ma da più anni versandomi tra i documenti del nostro Archivio, aveva con predilezione raccolto notizie numismatiche, allo scopo di ben intendere la storia patria coll’aiuto della monetaria (i). Per tal guisa, più che i volgari nummografi, prima d’ora poco assuefatti a simili notizie, aveva io acquistato alcuna famigliarità del taglio delle monete sulla base della libbra del paese, del loro titolo, che veramente troppo raro apparisce, del loro valore crescente col crescere del tempo, e dei loro nomi legali o volgari che ne qualificano le diverse specie, cose che l’Avignone aveva fin allora desiderato. Aveva poi avuto la fortuna di rinvenire nell’Archivio di San Giorgio una serie, se non completa, abbastanza numerosa di Registri di Zecca dal 1365 alla fine quasi del secolo XV (2), non mai notata da alcuno e tanto più preziosa, quanto che per le solite crisi e rivoluzioni ci mancarono quasi affatto i documenti monetarii anteriori al Quattrocento, (il BtKTOLOTTi (Piaggio nella Liguria marittima, Torino, 1854, II, 560) ben dice: « Mal si studia l’istoria d’un popolo, se non si conosce successivamente il valore della sua moneta col paragone del passato al presente ». Ed ecco il perchè ho interrotto da molti anni altri studi per tentar di sciogliere il difficile problema, anche in relazione ad altre zecche. . (2) Ceche inlroilus d exitus, manuali 20, 1565-1487, nn. 1-19 a, ora nella categoria Zecca in Archivio. -- In queste citazioni s’intenderà sempre Archivio e pochi assai ne rimasero di quello stesso secolo XV. Inoltre, per le serie di documenti che sussistono tuttora, ma sparsi in varie categorie e di non facile lettura, ebbi la ventura di trovare nello stesso Archivio di San Giorgio una raccolta di sunti o regesti cronologici (i), che fino ad un certo punto ci scusa la lettura degli originali e ne facilita la ricerca. Tale raccolta, che trovai sciolta e quasi dispersa fra le carte inutili, fu scritta tutta di mano di Antonio Lobero, diligente ed operoso archivista della Casa di San Giorgio, che scopri colà la famosa lettera di Colombo, riordinò i manoscritti più preziosi dell’ Archivio e fu 1’ autore modesto del libro sulla Banca di San Giorgio pubblicato anonimo nel 1S32 (2). Da un cenno che mi corse agli occhi, stampato nella Gaietta di Genova del 1834 (3), rilevai che il Lobero intendeva di dare alle stampe il suo lavoro; ma il colèra gli troncò la vita anzi tempo. Frattanto che il socio avv. Avignone procedeva nell’opera sovra indicata, era sorto un altro collettore, anch’esso poi disgraziatamente mancato alla Società, il signor Luigi Franchini ; il quale, appassionato ed animoso, non badando a spesa, avea potuto in tempo relativamente breve mettere insieme un tesoro di monete c medaglie, comprese alcune uniche, altre orientali rarissime di Pera, di Caffa, di Scio, di Metellino, il cui alto pregio si potè valutare dal Catalogo di vendila; la sorte avversa ai genovesi lasciandolo rapire alla patria. Il sig. Franchini prestò volentieri l’opera sua ad accrescere il Catalogo Avignone (1) Regali di documenti monetarii genovesi, 11)9-1793, ibld., al n. 90. 2) Memorie storiche della Banca di San Giorgio, Genova, Ponihenier, i8)J. ma come> soddisfatto ad altre pubblicazioni già in pronto, fu ravvisata possibile anche questa edizione numismatica, ecco che morte inesorabile ci rapi tutta questa mano di amici ed estimatori, che consola ancora oggi la mia memoria di ore e di colloqui , di corrispondenze e di fatiche non sudate invano. Il cav. Don Luigi Beretta, colla sua già esperimentata diligenza e tenacità di propositi, ha riunito in un solo corpo di Tavole i diversi cataloghi e le molte note che io aveva potuto salvare per la cortesia degli eredi Avignone e Franchini. Frattanto, per nostra fortuna, venne da non molti anni a dare il suo nome alla Società il ligure cav. Giuseppe Ruggero, ora tenente colonnello dei Bersaglieri, appassionato collettore e lodato autore di parecchie Annotazioni Numismatiche (2), nelle quali si rileva 1’ acutezza delle vedute non meno che la perizia dei fatti. Egli, desiderando da noi più volte la esecuzione dell’antico disegno, fini, pregato ad assumere egli stesso 1’ arduo , t) Negli Atti della Società Ligure di Storia Patria, voi. Vili, pp. 417-734. (2) Per la piena indicazione di queste Annotaiioni, come degli altri libri a stampa o a penna qui citati, ved. l'Indice bibliografico in fine. compito, d’ispirare il soffio vivificante a questa congerie di materiali, propose ed attuò alcune variazioni al metodo adottato, trascrisse di propria mano i singoli articoli, aggiunse la descrizione delle monete venute in luce dopo la morte dei primi collettori, o raccolte o vedute da lui stesso; e, non ostanti le sue gravi occupazioni, con esemplare diligenza e maestria condusse il disegno di tutte quelle che si ravvisò utile d’aggiungere al testo descrittivo; cioè i tipi principali o quelli singolari delle diverse forme di conii adoperati dalla Repubblica nello svolgimento della monetazione; collaborò alla compilazione della Tavola Cronologica ed apprestò la Tavola Paleografica. Il Segretario generale comm. Belgrano, col consueto suo zelo per l'interesse della Società, intervenne col consiglio in tutti questi atti ; durante la stampa rivide col Ruggero le bozze, e sciolse d’accordo con lui le difficoltà che sogliono sopraggiungere; completò con notevoli aumenti la Bibliografia, e di propria e bene ispirata iniziativa costrusse la Tavola delle sigle, spiegandole, dove si potè, coi nomi dei sovrastanti di Zecca, e indicando diligentemente le fonti che servirono alla compilazione della serie di questi ufficiali. Il prof. Berctta continuò l’utile opera sua, tenendo in parte il carteggio e la somma delle deliberazioni prese, e cooperando alla loro esecuzione. Posso ricordare queste cose con tanta maggiore imparzialità , quanto che pochissimo potei ora contribuire alla comune opera, distratto da gravi cure d’ uffizio e da altri lavori che figurano negli Atti ; onde accettai soltanto la fatica di premettere al testo delle Tavole le notizie, che presento non senza esitazione, stretto come sono dal tempo e dalla difficoltà del soggetto trattato. — XIII — La Numismatica genovese, invero, non fu troppo curata fino al nostro secolo. Non può tacersi che sul cadere del Settecento l’illustre ab. Oderico dettò sulla patria moneta una Memoria, che giace manoscritta nella nostra Biblioteca Universitaria; ma essa è di molto inferiore alla fama del suo autore, veramente dottissimo in antichità, benemerito per illustrazione di codici e di medaglie, e per la storia stessa di Genova colle celebri sue Lettere Ligustiche. Molto prima di lui, a principio del Seicento, un trattato sulla nostra moneta avea scritto pure il patrizio Giulio Pallavicino, lodato dai contemporanei come raccoglitore instancabile e liberale imprestatore di libri e manoscritti. Fu dunque per me una singolare aspettativa quando trovai indicato un simile manoscritto fra i numerosi ed insperati, che ricomparvero dopo lungo oblio in un catalogo di vendita; ebbi anche il piacere di averlo sotto gli occhi, ma era anch’esso di poco o niun valore, fermandosi più che altro sulla questione, già a quei tempi agitata, dell’ indipendenza della Repubblica dall’ Impero , non ostante la facoltà di monetare chiesta al re Corrado II e il costui nome improntato sui pezzi. Il march. Girolamo Serra, oltre alla Storia dell' antica Liguria e di Genova da lui composta e studiata in tutte le sue generalità, si applicò a trattarne parzialmente i punti più difficili o più notevoli, come la Tavola di Polccvera, il Pallio di seta, iV Banco di San Giorgio, la Patria di Colombo; nò tralasciò di volger l’occhio alla Zecca, sulla quale lesse all’ Accademia genovese una Memoria nel 1810, stampata quattro anni dopo. Ma fra molte utili cose da lui dette si vede che gli mancavano i fatti, le collezioni importanti e quasi tutti i documenti. li Nu-:a Gc- Sole tredici monete gli riusci di raccogliere; onde, dovendo supplirvi colle supposizioni, segui il Muratori nell’ interpretare a capriccio alcune sigle, e ne introdusse di proprio capo una veramente strana: tempore minarum venetorum, per la moneta che noi interpretiamo di Teodoro di Monferrato; ideò infine quella assurda esistenza delle prime monete d’oro, che avessero il peso di un’oncia di Genova (gr. 26.396). Un’ opera a pezza più perfetta, malgrado le ancora inevitabili ignoranze ed errori, stese nel 1842 Cristoforo Gandolfi Bibliotecario della R. Università, molto benemerito di questa istituzione e in sé stessa e nel medagliere per la medesima acquistato dagli eredi del console Heydeken. Una collezione inoltre di analoghi documenti fece trascrivere in più volumi, buone basi del suo lungamente meditato lavoro, che accompagnò con 57 disegni. Nell’opera del Gandolfi comparvero stampate le importanti Costituzioni della Zecca dell’anno 1445, ch’egli trasse da una copia esistente nella Biblioteca medesima, ma di cui fu poscia scoperto l’originale fra i codici del nostro Archivio di Stato (1). Un altro codice membranaceo sulla nostra Zecca si conserva al num. 15 dei mss. dell’ Archivio medesimo, e ne é copia alla Universitaria; ma essi non giungono che ai principi del Cinquecento. Non sembra però ch’egli avesse cognizione dello statuto dei monetieri di Parigi del 1354, di cui é copia negli Ordinamenti sulla moneta compendiati da Tommaso Bafico fra i manoscritti dell’Avignone (2). L’inserzione (1) Membranaceo n. xxvii. Gandolfi, Moneta di Genova, I, 257-80. (2) Carta regiminis laboratorum et monetariorum sacramenti Francie, i){4- Si trova infatti una carta con tale titolo c data a Parigi, e fu stampata nella Rrvue — XV — di quel documento in un lavoro steso da quel cancelliere per uso del Magistrato, si legherebbe colla notizia dataci dal Serra: che Genova, dopo la celebre pestilenza del 1348 descritta dal Boccaccio, venne a mancare di monetarii, e dovette rivolgersi alla Francia per aiuto d’opera e d’informazioni. La Descrizione di Genova e del Genovesato, edita nel 1846 pel Congresso degli scienziati, ci fruttò in fine del voi. Ili una tavola di 57 disegni delle nostre monete, annotata dal eh. Michele Giuseppe Canale. Giuseppe Banchero, autore della opera Genova e le due riviere (1846), non fece che riprodurre la tavola medesima, senza le annotazioni. Agostino Olivieri, nuovo Bibliotecario dell’ Università, uomo di pronto e vivido ingegno ed attissimo a questa sorta di studi, dopo di aver trattato con lode la storia monetaria dei feudatari genovesi, i D’Oria, gli Spinola, i Centurioni, si era proposto anche il tema generale delle nostre monete, e nel 1864 ne stampò l’introduzione nella Rivista Numismatica d’Asti, da lui diretta; se non che dolorose vicende sopravvenute gli troncarono ogni via a proseguire la ben cominciata carriera. Sarebbe troppo lunga opera rammentare tutti i disegni ed i testi, vaganti in antichi libri o recenti riviste; ma non taceremo dei più importanti. 11 già lodato Adriano Longpérier e l’HofFmann trattarono le monete della nostra Zecca battute sotto la signoria dei Re di Francia, Carlo VI e Carlo VII, Luigi XII e Francesco I. 11 nostro Ruggero, nelle già citate Annotazioni Numismatiche, discusse parecchi punti importanti della Numismaliqut, 1846, pp. 267-392, ma è in francese, mentre la nostra è in latino; gli articoli sono 67 in entrambe, ma, se ricordo bene, non avendola ora sot-t* occhio, la loro disposizione ed il loro contenuto sono differenti. Riccoglitori. - XVI — patria Zecca ; ed un merito speciale vogliamo riconoscergli nell’aver dato conto, egli il primo, e poi formata una serie possibilmente compiuta di quei piccoli pezzi, i quali, per lo addietro trascurati, furono cominciati ad annotare dalFavv. Avignone e sul suo esempio dal Franchini, e da me erano stati qualificati denari o minuti, base d’ogni conto nella nostra moneta (i). I'ra tutti questi scritti, come pure in confronto a qualunque altra simile pubblicazione, spicca la dissertazione di Domenico Promis sull’ Origine della moneta di Genova, secondo il suo costume lucida, seria, sobria di parole, ma ricca di 57 monete inedite coi disegni rinomati del Kunz. Non dimentichiamo il cav. Girolamo Rossi di Ventimiglia, veramente non scrittore della storia numismatica di Genova, ma illustratore delle liguri monete del Principato di iMonaco in due memorie, di un fiorino di Savona e di un luigino di Loano. Ma, se prima del march. Serra non si sa di trattati alquanto seri sulla nostra Numismatica, non mancarono fin dal medio evo i raccoglitori. Il prof. Belgrano, in un articolo del Giornale Ligustico, intitolato Anticaglie (2), ha steso una diligente e, prima di lui, poco nota rassegna di siffatti benemeriti; i quali, a dire il vero, specie i più antichi, pare che più pregiassero medaglie e monete romane, iscrizioni, carnei, ed arti belle secondo il gusto dei tempi. Andreolo Giustiniano a Scio, e Nicolò Ceba a Genova contavano un lodatore e un amico nel famoso (1) Sui dinari minuli della Zecca di Genova, in Giornale Ligustico, >882, pp. 209-226. (2) Ibid., 1886, pp. 206-229. viaggiatore Ciriaco d’Ancona. Prospero da Camogli era lodato da Flavio Biondo; i meriti di Eliano Spinola e di Cipriano De Mari sono rilevati dal Belgrano con bei particolari insieme ai fatti di Antonio Ivani, Sinibaldo Fieschi, Stefano Spinola, Raffaele Saivago, Vincenzo Giustiniani, Giambattista Baliano, Bernardo Castelletto (i); quest’ultimo da nominare di nuovo più sotto. Aggiungi i cardinali Federico Fregoso, Costaguta e Lercaro, un Micone, un Persico, un Ratti, un Romairone ; lo scolopio De Ferrari, i patrizi Cambiaso, Marcello Durazzo, Giacomo Gentile; parecchi di loro distinti per alte dignità 0 per meriti letterari. L’autore terminò il suo elenco col conte Iacopo Durazzo, eminente per le sue collezioni; ma fiorisce tuttora un suo discendente, il march. Giuseppe, possessore di resti venerandi. Si conosce poco o nulla dei collettori citati dal Muratori e dal Serra per monete genovesi, un abate Chiappino, un abate Descalzi, il prof. Lari, il presidente Molfino, un Remedi di Sarzana, imitato in famiglia come vedremo. Posso aggiungere uno quasi ignoto in questa materia, cioè Domenico Spinola di San Luca, del secolo XVII probabilmente, i cui manoscritti sono posseduti dai suoi discendenti materni, 1 marchesi Spinola di Tassarolo. In uno di quei manoscritti, intitolato Particolari di Genova, ho trovato da pag. 206 a 278 note importanti numismatiche. Sono un compendio dei due Libri rossi della Zecca nostra e di un terzo che loro succedeva : vi sono raccolti saggi di monete, conti di spese per le battiture dal 1572 in avanti, notizie di sovrastanti, ecc. Vi si termina con un catalogo (1) Di Bernardo Castelletto, ibid., 1884, pp. 341. Atti Soc. Lio. St. Pmu. Serie a.* Voi. XXII. II. — XVtII — di monete possedute dallo Spinola e in parte da Bernardo Castelletto di cui sopra; le quali sono alla meglio descritte per singolo, in numero di 25 non genovesi e di 33 genovesi con sette ducati ; ma io non vi ho rilevato d’importante che un Carlo VII, un Prospero Adorno coi XII capi-popolo, un Paolo Fregoso cardinale, un Libertas Genuensiuni, ed un Libertas populi Genue. Quest’ ultimo, se tu ben letto, darebbe ragione al Promis (1), supponente che il suo eguale pezzo abbia per isbaglio del coniatore la lezione lamie invece di Genue. Pel nostro secolo ho già accennato al Heydeken, console generale per la Russia, venuto tra noi nel 1826, morto nel '55 ; collettore diligente e sagace, che lasciò parecchi disegni di monete ed il cui tesoretto venduto dagli eredi fu, come dissi, il nucleo del medagliere dell’ Università. Anche il signor Lavaggi raccoglieva monete e lasciò più disegni, sfruttati con quelli dell’ Heydeken dall’ Avignone. Più verso il nostro tempo, il patrizio Agostino Adorno meritò lode per l’ampia cognizione delle genealogie ligustiche e più per uno scelto medagliere da lui formato e che tuttora si conserva dagli eredi: in esso figurano monete rarissime, specialmente quelle relative ai gloriosi suoi antenati, con forse un unico ducato d’oro del doge Prospero. Fra i contemporanci ebbimo Federico Carminati, la cui morte interruppe la raccolta che in pochi anni avea già acquistato una certa importanza. 11 marchese Angelo Renicdi di Sarzana, di una famiglia che già vedemmo amante di raccogliere, tu collettore egli stesso, ma disfacitore poi del suo tesoro. Deplorabile sovra ogni altra fu la recente mancanza del (1) Origine della moneta di Genova, pp. 37, n. 42. — XIX — march. Baldassare Castagnola di Spezia; il quale, ricco ed appassionato della Numismatica, fece acquisto di cimeli unici piuttosto che rari, fra i quali molti di quelli del Franchini. So che gli egregi fratelli Gnecchi di Milano, oriundi genovesi, raccolgono con gran cura, ma non ben conosco i loro tesori; nè rammenterò le già note collezioni dei musei di Brera, di Torino, di Parma, di Vienna, ecc. Non mancano del tutto nemmeno ora fra noi conservatori fedeli del gruzzolo ereditato, ed anche acquisitori intelligenti nelle rare occasioni che oramai si presentano; citerò fra gli altri il dott. Giambattista Pisano, che fu si liberale di porre a nostra disposizione monete pregevoli ; ed il cav. Gaetano Cabella, console generale del Belgio, che va giornalmente crescendo il suo da non molti anni iniziato medagliere. Di ripostigli antichi scoperti abbiamo più notizie, ma vaghe: toccheremo soltanto di due e a larghi intervalli. Nel 1461 fu trovato un tesoretto nel cimitero di Santa Maria di Castello (1); ma disgraziatamente esso fu tosto sperperato fra gli operai e il pubblico accorso; il resto, in 182 ducati d’oro, fu salvato ai frati del convento, i quali non ce ne lasciarono altra più particolare informazione. Nel 1872, demolendosi una casa del march. Giuseppe Durazzo in Vallechiara, venne fuori una grande quantità di monete di biglione colla leggenda Civitas lamia, miste alle petachinc o da sei danari di Carlo VI. Quei Civitas, • (l) Vigna, Storia erottole gioì del Convento di S. Maria di Castello, in Atti della Società cit., XXI, 120-123; Sillabo, in Atti cit., XX, 29. Ripostigli. Sotiiìc norie he e tecniche tulli Zecca go»-rete. Il locale. — XX - rari anziché no fin allora, come i relativi grossi d’argento e d’oro, ci fecero argomentare che mentre questi d’argento e d’oro devono essere stati sostituiti presto dal lamia quam Deus protegat di miglior titolo , il buglione avrà invece continuato fino a legarsi con quello del 1401, che é la data, secondo lo Stella, del biglione di Carlo VI. Il peso di questi Civitas era da gr. 1.070 a 1.230. Il ripostiglio di San Martino Siccomario, recentemente scoperto ed illustrato dal cav. Brambilla (1), benché fuori della nostra cerchia, é notevole per aver dato luogo alla classificazione di un nuovo grosso genovese. Zecca è il luogo dove si batte la moneta, dice il Manuzzi col Dizionario della Crusca, e ne riferisce i più antichi esempi da Giovanni e Matteo Villani; ma é chiaro che quel nome non ha origine latina ; benché fra noi il medio evo lo abbia latinizzato in Cecba. Sfogliando io l’eruditissima raccolta di estratti di testi arabi sulle monete e sulla metrologia, di cui mi fece caro dono il già console di Marocco sig. Sauvaire (2), vi ho trovato due luoghi ove si parla di Sekkab e di Sicca\ ciò fa supporre che anche questo vocabolo, come sappiamo di più altri, derivi dal-l’arabo. Secondo uno di questi luoghi, Malnerdy definisce la Sekkab per il ferro con cui si battono le monete; ncH’altro luogo, che é un lungo estratto d’Ibn-Kaldun, il nome Sicca si avvicina anche più al comune nostro (1) Ripostìgli di monete, nel BulUllino di Numismatica, Camerino, 1887. (2) Siatlriaux pour servir à Thistoire de la Sumismatique et de la Mllralogit musulmane, Paris, Impr. Imperiale, 1882, pp. 86, 258. Sulla Zecca in gener;, ved. Zanetti, Zecclìe d'Italia, III, 264. — XXI — significato di Zecca; equivalendo al locale od uffizio dove i pezzi di metallo si affinano, si saggiano e si pesano prima di ricevere l’impronta sovrana che guarentisca la bontà della moneta. La Zecca di Genova nel 1164 era ricoverata in hospitio Cononis indicis (1), presso la metropolitana di San Lorenzo; e così nel centro dell’antico Comune, dove stavano pure il Capitolo e in generale gli uffizi pubblici, e si adunavano i parlamenti. Negli ultimi tempi della Repubblica la Zecca era a ponente della Casa di San Giorgio, nel Palazzo dei Padri del Comune, sulla presente Piana di Caricamento, il cui allargamento nel 1842 necessitò la distruzione di quel Palazzo e il trasporto della Zecca ai Forni pubblici in Castelletto (2). In quella stessa piazza sembra fosse già la moneta nel 1520, quando dal Governo fu assegnata pars domus monetarie Patribus Communis (3); ma un atto notarile del 1404 ce la mostra invece dalla parte opposta ed orientale del Palazzo di San Giorgio, di fianco all’attuale Raibetta (4). Rari documenti ci additano iscrizioni, ristori di cisterna ed altro, fatti all’ edilìzio nel 1358, nel 1464, nel 1503 e 1536: distinguendosi in uno di essi la casa antica e la recente, ma senza altri particolari per dedurne le posizioni rispettive. (!) Mon. Hisl. Palr., Chartarum, II, col. 922. (2) Lobero, Menu cit., pp. 130. Cuneo, Mem. sopra l'antico debito pubblico di Genova, pp. 161. (3) Cod. Diversorum Communis lamie, 1520,1.° maggio, in Archivio, nn. 169, 693, car. 15. (4) Domus in platea Bancorum, cui ccheret retro Raiba grani in parte et in parte Secha Commnnis mediante via, al 19 marzo 1404. Ved. Pandette Richeriane, in Archivio, ms. B, 61, 2. — XXII — 11 rZT^ÌL'i Qual nome avessero i direttori della Zecca al suo nascere, non lo sappiamo; ma fin d’allora probabilmente si chiamavano sovrastanti: titolo durato in loro fino agli ultimi tempi della Repubblica; salvo che, dopo la ritorma politica del 1528, più frequentemente furono anche detti zecchieri. Fino dal 1303 (1) si determina lo stipendio dei due sovrastanti; la loro serie, nei documenti conosciuti, comincia dal 1328 (2), e si mostra scarsa in tutto il secolo XIV, molto numerosa invece nel seguente, scarsa di nuovo fino oltre la metà del XVI; infine si ripiena sino alla metà del XVIli. 11 loro ufficio durava da principio sei mesi od un anno; poi durò molto più, sino a un decennio, senza tener calcolo delle rielezioni, come accadde per Girolamo Vigevano nel 1582-91. Da ultimo i sovrastanti rimangono anche in ufficio per venti o ventisei anni, si come attestano le sigle F.M.S. (1730-56); donde si può congetturare che allora venissero nominati a vita. Sottoposti a loro erano i monetieri, gli operai distinti da questi, il fonditore, il saggiatore, l’intagliatore dei conii, il pesatore, ed uno scrivano tolto alternamente dal collegio dei notari. L’elezione di questo personale e la generale amministrazione della moneta, dipendevano da principio dal Capitolo del Comune (ministero di finanza). Ma nel 1330 (3) si vede che spettava all’ uffizio dei Trattatori della mercanzia il prescrivere la lega, e verificare il saggio e il peso dei clapiuini, o quarti di danaro; e sebbene nel 1404-05 troviamo un ufficio speciale di constituti super re monetaria, oppure della (1) Cuneo, op. cit., pp. 274, 276: Superstantibus duobus Cerin, libr. too. Scribi superstantium Ceche libr. 2/, si cnt dt Collegio, et si non de Collegio nibiL L'originale membranaceo sta in Archivio, cod. iv, car. 189. (2) Atti notarili di Bartolomeo Pareto (in Archivio), al 18 icttcmbre 1 ]28. (3) Ibid., al 14 marzo 1330. — XXIII — provvigione di moneta, c é luogo a credere che in questo caso si trattasse soltanto di provveder danaro per le spese del Comune ; allo stesso modo come 1’ Ufficio di moneta, succeduto al Capitolo per far le funzioni di Ministero di finanza, é tutt’altra cosa del Magistratus monetarum o di Zecca ; due offici, come si vede, distinti e che pure fino ai nostri tempi furono confusi e lasciati in dubbio, anche nell’ufficiale Trattato dei magistrati (i) e nella stessa classificazione delle nostre carte d’archivio. Difatti, come abbiamo veduto l’amministrazione data ai Tratta-tori della mercanzia nel 1330, così possiamo continuare a vederla appartenente alPUfficio omonimo della mercanzia negli statuti politici del 1363, 1403 e 1413, e in decreti del 1440 e 1444; l’elezione però dovendo essere confermata dalla Signoria. In quest’ ultimo anno la vediamo fatta dal solo Capitolo delle Compere; dal 1445 i decreti sulle monete e sulle elezioni degli ufficiali si trovano per documenti essere fatti in comune fra il Capitolo, la Casa di San Giorgio ed uno speciale Ufficio detto dei Banchi; ciò dura fino al 1455, poiché nel frattempo era stato instituito quest’ Ufficio dei Banchi e delle monete ed era stata comunicata ai Protettori di San Giorgio 1’ autorità sulle cose monetarie (2). Finalmente nel 147 3-78 si vedono comparire i propri Officiales monetarum, che fin d’allora eleggono essi soli gli ufficiali di • (1) Magistrati coi quali si governa e si e governata la Repubblica, ms. in Archivio , n. 675, pp. 148-154. Per verità il Gandolfi (II, 171-85) sta per afferrare la giusta distinzione fra 1' antico Ufficio della Moneta e il più recente Magistrato delle Monete. (2) Cod. Diversorum Communis, 1580, 11. 1, 496, car. 47 v.° Filza Divers. Communis, 1452, al 20 gennaio; ivi decreto 24 agosto 1445- Cod. Divers. Capituli, 1445-55, car* ,0 SC8S Constitutiones Ceche cit., 1445, e in Gandolfi, I, 257. GiurUJutooe del Mtgixirito. Atti del Magi-maio, itituti e decreti »a materia dì eoo oete. — XXIV — Zecca, e continuano ad eleggerli fino agli ultimi tempi come pure a governare le cose monetarie, sotto però l’alta sovranità dei Collegi nei cui atti si trovano parecchi ordini sulla materia, indipendentemente dagli atti propri del Magistratus monetarum. 11 numero dei membri del Magistrato nel 1608 da tre tu recato a cinque. Come ogni altro magistrato nella costituzione genovese, anche i Sovrintendenti della Zecca avevano una giurisdizione propria e non piccola. Un decreto del 1403 concede ai quattro provvisori delle monete di permettere estrazioni di metalli; un altro del 1408 li fa giudici nelle cause de’ banchieri e cambisti ; altro decreto del 1490 li autorizza alla riforma e alla fabbricazione di scudi. Le leggi del 1528 danno al Magistrato delle monete la facoltà di punire i falsatori e fraudatori sotto la dipendenza dei Collegi. Ai delitti sulla moneta provvedono del pari gli statuti criminali emanati in diversi tempi; e più particolarmente le leggi costituzionali del 1576. Degli statuti emanati dalle predette magistrature si ha memoria fino dal 1380, citandosi nell'inventario di Zecca di quell’ anno un libro di capitoli. Secondo il march. Serra invece, le regole devono essere state riunite in un libro e approvate nel 1384. Noi non possediamo che quelle del 1445 edite, come dissi sopra, dal Gandolfi ; seppure le più antiche non s’intendano essere quelle parigine del 1354 sovraccennate, riguardanti però più le consuetudini e il personale dei monetari che non l’ordinamento della moneta. Vero é che già nei primi statuti generali del Comune vi si ha riguardo; si — XXV — ristringe il diritto di Zecca al solo Governo e si minacciano gravi pene ai falsari, tosatori e contraffattori. Così pure si trovano disposizioni monetarie nei posteriori statuti politici e penali del 1363, 1403, 1413, 1528, 1576. Gli statuti speciali della Zecca disposti a libro sono ora perduti, salvo il membranaceo dell’ Archivio ; ed alla loro perdita deve aver contribuito, secondo una notizia , 1’ incendio delle scellerate bombe di Luigi XIV nel 1684, che distrusse anche moltissimi registri dell’ Archivio notarile. In un certificato ufficiale del 1588, si richiama un libro decretorum et valuta-tionum monetarum dell’anno 1427; c’erano i due libri rossi della Zecca ed un terzo per la loro continuazione, il cui sommario ricordai sovra essere conservato presso i marchesi Spinola di Tassarolo. Questi libri rossi sono probabilmente i codici medesimi dai quali il cancelliere della moneta, Tommaso Bafico, trasse il suo trattato pure sovra ricordato, che si conserva presso gli eredi dell’ avv. Avignone. Ma disgraziatamente nel-1’ uno come nell’ altro manoscritto, come nei regesti del Lobero, non si va quasi indietro dal secolo XV e anche poco vi é di questo secolo; salvo la copia, unita al sommario, degli statuti parigini dell’arte monetaria del 1354. Abbiamo finalmente alcuni statuti speciali dell’arte degli orefici del 1248, e dei battiloro nel 1330, 1348 e 1440(1), dove d’occasione si tratta del taglio dei fiorini genovini e della lega d’ argento. (1) Capitoli dei battiloro al 1248 in Varni, Appunti sopra Levanto, Genova, Pagano, 1870, pp. 125. Fogliano dei Notari, ms. della Civico-Beriana, I, 555, e III, 2.‘, 65. Capitoli al 1408, in Alizeri, Notior dei Professori del disegno in Liguria, Genova, Sambolino, 1875, VI, 265-67. — XXVI — In alcuni di quegli statuti, e probabilmente in tutti, si stabiliva, come ò naturale, il diritto d’emolumento o guadagno spettante alla Zecca, del quale abbiamo appena qualche traccia nel 1404 e nel 1470-78 (1), se non discendiamo agli ultimi tempi; cosi anche del danaro di rimedio, ossia della tolleranza, non trovo notizie fino al 1501 , poi al 1608, al 1719-22 (2). Del prezzo dei metalli, pochissimo su quello del rame, più spesso sul prezzo dell’argento; dei tagli e dei titoli, e delle spese per la battitura, fortunatamente parlano molto i già citati registri in San Giorgio pel secolo XV e per la fine del precedente (3); un periodo appunto in cui ci veniva meno ogni altro sussidio. Le notizie, che chiamerei tecniche, sono scarse; buona parte di esse mi viene dai manoscritti propri o da dati raccolti dall’ Avignone. Gli inventari, nei registri di Zecca trovati in San Giorgio, notano fin dal 13S0 il fabbisogno per la monetazione assai semplice; consistendo in una pietra, alcuni tentili e pille, con pochi altri stromenti: si nomina in questi o ne’ seguenti la sagristia per la custodia del danaro, la camera auri, Vufficio del peso pel fiorino (4). 1 minuti, o danari, si (1) Lucrum Cecb* prò auro, in Ceche Introitus, al 1401-140}; c id-, 1470 Scgg. Ma gii v’è una disposizione del 1141 in lurium, I, 77. (2) De denariis remedii, i$Oi, settembre 7, in ito. del cancelliere Rafico cil. ; ed al 1608 e scgg. nel Somnutrio dei due libri rossi delle monde, ms. Spinola. (3) Sui conti e spese delle battiture, ved. Cubi Introitus, passini ; poi dal cader del Cinquecento il Sommario ms. Spinola, e nei Monelarum in Archivio. (4) Utili notizie tecniche, c sulle attribuzioni degli operai e dei monctieri, si hanno in Cartier nelle note alla Carta Regiminis del 1354 sopra cit. Ivi anche una vignetta che rappresenta il battitore della moneta al secolo XI, avente nelle mani il nuirtello e il torsello, e davanti a sé la pilla sul ceppo. Si può consultar - XXVII — riponevano e si pagavano in sacchetti (i) da lire cinque, ossia minuti 1200 per ciascun sacchetto, sotto multa per ognuno d’ essi a cui mancassero più di tre danari. Quando il torchio sia stato sostituito alla battitura a martello, non é troppo chiaro: trovo fra noi nominati nel 1636-39 i reali del molino, ma forse si tratta dei reali di Spagna molto in voga a que’ tempi; e veramente abbiamo dai Regesti del Lobero, che la monetazione al molino cominciò fra noi nel 1671 nella battitura degli scudi di San Giovanni Battista da lire 4; inoltre, nel 1674 il Governo obbligò l’appaltatore della Zecca a battere i da soldi 20, i da dieci e da cinque, di maniera che la terza parte di ognuna di queste specie fosse fatta al molino (2). Le indicazioni ricevute dal marchese Serra suppongono che il cambiamento sia avvenuto verso il 1689; sarà forse la sostituzione intera e definitiva del torchio. Nel 1719-22 trovo notizia di un progetto di fabbrica di molino in Castelletto, per servire al doppio scopo di far moneta e di macinar grano; difatti, nel medesimo anno 1722, furono in questa regione, ricca dall’acquedotto, trasportati dal Portofranco i forni pubblici, e soltanto nel 1842 vi fu trasportata la Zecca come ho già accennato (3). Le attribuzioni degli ufficiali di Zecca mi paiono acconciamente descritte dal Serra (4), che compendiò in pure Abot de Bazeinghen, Traiti des tnonnoyes tn forme de dictionnaire, Paris, 1764, II, alla voce Monnoyeur. (1) Nel Sommario ora cit. (2) Lobero, Regesti, pel 1671 all’a. 1707; e pel 1674 Monetarum, filza n. 20. (3) Lobero, Memorie cit., pp. 130. (4) Sulle montlt di Genova, pp. 319-21. — XXVIII — parte gli ordinamenti del 1445. I sovrastanti ricevono le materie e le notano: se d’argento, si potean restituire coniate fra otto giorni ; se d’ oro, doveansi rendere dopo due giorni, in tanti ducati a ragione di 444 per ogni cinque libbre, peso di Genova (1), ossia gr. 3,567 a ducato e gr. 1585,75 per cinque libbre (ciò che si chiamava legalmente il peso). 1 maestri partivano i metalli, li affinavano, li saggiavano, disegnavano le impronte e dirigevano i lavori che gli operai eseguivano. Gli operai fin dal 1258 avevano un console a dirigerli o rappresentarli, come i monetari aveano il loro prepositus (2); Y operaio poteva divenir maestro, latte le sue prove: però vi erano anche i monetieri ereditari. Li moltiplicità delle zecche, la difficoltà del lavoro, la gelosia, la facile frode a contraffare, mettevano in pregio i buoni, ed il loro segreto era segreto di Stato. Nella nostra Zecca, principali monetieri erano i Mol- fini, i Canevari, i Canturii; nacque contesa sull’acccttazione di certi francesi, che pretendeansi discendenti da quelli della metà del secolo XIV. Il Collegio, visti i capitoli, volle che si provasse con testimoni dell'antico e buono stato della moneta; quelli ascendenti essere stati ricevuti e aver fatto il saggio di dieci in quindici marche avanti li 8 giugno 1352. I Molfini si crede che operassero nella Zecca fino dal 13 51, e certamente essi compaiono dal 1491 in poi; nel 1569 ve n’erano. (1) In Cube Introitus, »41}, vi è gii questo pondus come baie pel taglio dei genovini d'oro. (2) Consul operariorum, in Foglialo dei Solari cit., I, 205 ; e molto tardi anche nelle filze Monetarum. — Prepositus monetariorum, nella Caria Regiminis * gii in not. Bartolomeo Pareto cit. al 18 settembre IJ28. — XXIX — quarantanove, nel 1747, al tempo dell’AssembJea del popolo ve n’ erano sette ancora (1) e la loro fedeltà avea loro meritata la franchigia dalle gabelle. Fin qui presso a poco il lodato storico march. Serra. Abbiamo notizie di monetieri ed operai stranieri anche fra noi, di Piacenza , di Milano, di Pavia, d’Ancona (2). Un Cristoforo Aicholfer, forse svizzero, é zecchiere e coniatore a Genova nel 1678, ma comparisce anche a lavorare nella Zecca del Principe D’Oria e in quella del Vescovo di Tortona (3). Viceversa troviamo de' genovesi in zecche estere; e già un Pietro Aloyer é in Savoia nel 1305-6, il nostro sovrastante Michele Cavo é a Napoli nel 1^19, Iacopo Pieve in Piemonte nel 1651, Gio. Francesco Ferrari a Parma, e qui ed altrove i nostri zecchieri Rivarola Domenico e Gio. Agostino; questi ultimi diffamati per aver promosso o tenuto il sacco a falsari in Parma, a Tresana, a Correggio, ecc. (4). Spesso però la nostra Zecca era data in appalto al maggiore offerente : di che abbiamo parecchi esempi già dal suo cominciamento nel 1141, di nuovo nel 1248, (1) Informazioni per la causa de' Molfini, nel iris, della Civico-Beriana int. Dille monete e loro valore, c nel Sommario dello Spinola. Ved. inoltre Assemblea d/l popolo, in Archivio, filza dell'z. 1747, al 15 gennaio; Belgrano, in Rivista Numismatica, Asti, 1867, II, p. 137-49. (2) Belgrano, ibid. (3) Promis, Monete inedite del Piemonte ; Supplemento, 1866, pp. 16-51. Aicholfer incisore a Torriglia è indicato in Merli, Zecche dei D'Oria, ms. nella Biblioteca della Società Ligure di Storia Patria. Però il suo nome è scritto variamente, come Aicolfo, Aistolfo. (4) Promis, Monete dei RR. di Savoia, 1, 39. Zanetti cit., V, 214, 226. Sforza, Zecche di Tresana e di Fosdinovo, Lucca, 1889, pp. 7, 13. Per Michele Cavo, ved. il nis. cit. Monete e loro valore. 11 aureo «icl Comune. — XXX — nel 1507, 1595, 1674, 1684, 1752, 1745: i quali ne faceano parte ad altri. Fu in appalto pure 1’ Ufficio del peso (1). Di intagliatori di monete che abbiano lasciato nome per opere d’arte non conosco che due: Agostino Groppo da Levanto, che fece il conio degli scudi d’oro nel 1562; e fu lodato pei conii d’alcuni sigilli del Comune e per la parte avutal nei lavori della cassa d’argento del Corpus Domini in San Lorenzo (2). Più noto é il nome del-l’incisore moderno, Girolamo Vassallo, da cui viene il conio per lo scudo d’argento e le sue trazioni nel 1805, forse anche già nel 1798 (j). Il peso giusto delle monete si assicurava pel confronto col marco del Comune, di cui si hanno più notizie già nei secoli XIII e XIV; nel 1277 é constatato che questo marco equivaleva a nove oncie, ossia a tre quarti della libbra in peso di Genova (4): e, come questa libbra antichissima, cosi anche questo marco di nove oncie durasse fino al cadere della Repubblica, fu rigorosamente dimostrato dal venerando nostro amico il cav. Pietro Rocca in una erudita dissertazione, apportando egli perfino un peso di marco effettivo formato colle sue (1) Bf.lgrano, in Rivista Numism. ciL Riciieri, ms. dell' Archivio, I, 72, 1. (2) Varni, Della Cassa per la Processioni del Corpus Domini, Genova, Pagano, 1867, pp. 44, 130. (3) Sul Vassallo ved. notizie biografiche c de' suoi conii in Stacmiko, Medaglie deirAccad. Ligustica, Genova, Sordo-Muti, 1867, pp. 9-15, c in Avigxokf, Medaglie dei Liguri cit., pp. 706. (4) Desimoki, Le prime monete d’argento ecc., in Alti Soc. Lig. di St. Patria, XIX, 197-98. Per la libbra del peso di Genova, ved. Rocca. Peti nazionali e stranieri, Genova, Casamara, 1843, pp. 57. — xxxi — frazioni conglomerate (i). È notevole questo ragguaglio presso di noi del marco a nove oncie, mentre per tutto altrove esso equivale a otto oncie. La ragione della differenza crederei potersi argomentare in ciò : che la libbra di Genova ò di peso inferiore a tutte o quasi tutte le altre libbre ; cotalché, accrescendo da otto a nove oncie il nostro marco, viene ad avvicinarsi il più possibile al marco imperiale, detto anche di Colonia o di sieriini, che in quei secoli era la base generale quasi in tutta Italia, Germania ed Inghilterra. Ho altrove provato che il primo grosso gettonino da denari 4, del secolo XII, é di peso pari ad uno steriino (gr. 1, 46), e che il grosso da un soldo della fine del secolo seguente e un doppio sieriino (gr. 2, 92) (2). La libbra di Genova, del peso di gr. 316, 75, ha in un marco di nove oncie gr. 237, 564; il marco di steriini di otto oncie é di gr. 233, cS62. 11 marco di Genova nel 1440 si chiamava peso dell’ Ufficio dei Banchi, essendo allora appoggiata a qucst’Ufficio la sovrintendenza della moneta, come si è veduto. Esso inarco fu di nuovo constatato nel 1567, e impostavi la data, come ne abbiamo notizie anche nel 1570 (3). Fu occasione probabile a questa rinnovazione il cominciamento della battitura legale dello scudo d' argento, di che più avanti discorro. Sarebbe qui il luogo di parlare di certe consuetudini delle zecche, del conservare la sostanza delle forme antiche (t) Rocca, Pesi e misure antiche di Genova, Genova, Sordo-muti, 1871, pp. 114, segg. (2) Desimoni, Le prime monete ecc., pp. 186. Id. Sui più antichi scudi d’argento, in Giornale Ligustico, 1877, pp. 387. (3) Sommario dei libri rossi ecc., ms. Spinola. Le più antiche moocTAXvom 4» attcsto ed* oro. — XXXII — quanto si può adottarla alle nuove esigenze; per esempio, nel ripristinare il peso primitivo cambiando i iltintirt in grossi, istituendo le nuove petachine, ecc.; per esempio anche, nel continuare in Zecca l’uso della Irase: taglio a tanti soldi e danari come prima, con un denaro minuto da 12 a soldo; ma, mentre dura questo nei minuti, vi é inoltre il taglio a soldi e a denari di grossi: nel quale il denaro è un grosso e il soldo fa 12 grossi. Ma questo ci porterebbe troppo più oltre di quanto sia il nostro proposito d’intrattenere i pazienti lettori. La quistione già lungamente agitata sulle prime monete battute tra noi, é ora sciolta per consenso comune. Per verità, si volle dapprima far risalire la Zecca nientemeno che ai tempi della Repubblica romana; in un passo di lettera di Cicerone ad Attico, l’errore di un copista aveva fatto entrare la parola getiuarii (1). Poscia il dotto Gian Rinaldo Carli si richiamò alle leggi burgun-diche del secolo VI, ove, per altro errore di copia, credette leggere i soldi d’oro detti gcnavcnscs. Ancora un terzo errore del Carli introdusse in un documento dell’anno 796 certi danari detti genenses; ma il Fumagalli ed il Gazzera, consultando l’originale, giudicarono doversi leggere licinenscs ossia pavesi. Sarebbe egli vero almeno che fin dal 1109 fossero in corso danari ge-novini, come da un altro documento vollero dedurre lo Spotorno, il Gandolfi e il Canale? (2). Anche questa (1) Bertolotti, Viaggio cit., Il, )ji. Carli, Opere, II, j.jj, )ij.Gaxdolfi.I.#-H- (2) Gandolfi, I, ^4, 189. Ouvieri, Carte e Cron-tcbe mss. per la storia di Oe-nova, Genova, Sordo-inuti, 1855, pp. 228. Id , Serie do Consoli, in Atti della Società cit., 1, 211. — — XXXIII — è una illusione. Agostino Olivieri, e prima di lui l’illustre ab. Raggio, hanno dimostrato che quella pergamena non può essere del 1109 ma bensi del 1179, vuoi pei nomi dei consoli che si trovano presenti e per la data dell’ indizione, vuoi per la dignità arcivescovile indicatavi , dignità che non fu conferita al vescovo di Genova fino all’anno 1133. È anche riconosciuto ormai, per consenso generale, che i bruni correnti in Genova e succeduti ai pavesi nel 1102, come pure i brunetti succeduti ai bruni nel n 15, sono danari pavesi; sebbene il poco critico Iacopo da Varagine abbia scritto della moneta di brunetti que tunc lanuc fiebat (1). La moneta pavese, come regia e della già capitale d’Italia, era di uso generale nel settentrione, come quella di Lucca correva pel centro del bel paese; la qualità di bruna e e brunetta non cambiava la Zecca, vedendosi nominata in comune nei documenti fra Pavia e Genova del 1130 e 1140 (2), ma traeva quel nome dal colore sempre più scuro per lega a gradi cresciuta; allo stesso modo e ragione per cui appaiono nel 1181 i bruni anche nella Zecca di Lucca. Ciò posto, è forza conchiudere che le prime monete nostre sono soltanto i danari genovini, che presto succedettero al privilegio della Zecca, conferito che fu ai Genovesi da Corrado II nel dicembre del 1138; e già nel 1140 si promettono mille soldi della nostra moneta, come sussidio alle costruzioni in corso della metropolitana di (1) Varagine, Cbron. Gai., in Muratori, S. R. /., IX, 37. Stella, Annoi. Gen., ibid., XVII, 974. (2) Mon. Hist. Patr., Chartarum, II, 223. Jurium, l, 68. Atti Soc. Uo. St. Pmu. Serie 1.« Voi. XXII. III. — XXXIV — San Lorenzo (i). L’anno appresso appare 1’ appalto della Zecca per la monetazione dei danari, e vi é prescritto che questi sieno tagliati a 24 per oncia, a titolo di 7j di rame con */, d’argento fino (peso teorico gr. 1, 099) (2). Contemporanea fu certamente la battitura della medaglia , ossia metà dello stesso danaro, che altri chiamavano obolo e gli statuti Nizzardi del 1287 dicono pitta genovese (3) all’ uso di Francia. Egualmente contemporaneo deve essere stato il quartaro, o quarto del danaro, che poi fu detto clapucino, come divenuto quasi tutto di rame, dappoiché gli artigiani di tale metallo erano allora chiamati cbiapucci. 11 quartaro fu appellato anche grifone, da quando, come si vede nelle nostre Tavole, vi fu improntato l’animale immaginario di simil nome; il che diede origine al vocabolo, nel giuoco fanciullesco, di croce e grifo. Non si può dubitare, per mio avviso, della contemporanea antichità di queste tre monete, sebbene i documenti noti fin ora non ci presentino la medaglia prima del 1214 e il quartaro prima del 1328 (4). Per fermo quando si vede il quartaro ancora nel 1583, mentre il peso ed il titolo erano molto indeboliti da quello che furono nel 1141, é da argomentare che tanto più vi avessero già dovuto essere fin dai principi della Zecca, quando non vi era altra moneta (1) lurium, I, 67. (2) lurium. I, 77. (3) Sion. Hisl. Patr., I, 177, in Statuii Siria», al 1287. CaffaRO, cd Pertz, in Sion. Hisl. Germ , SS. XVIII, 134, al 1214. C*th* tnlroilui, in Archivio, al 1380. (4) \ ed. nota precedente. Sui quart.iri o quarti di danaro, ved. DrstMosl al-l’Indice bibliografico in fine. Stilla cit., col. 1040. .Itti notarili di B. Partto cit., car. 47, 71. — XXXV — maggiore del danaro, e perciò bisognavano le sue frazioni. Come si sa, era in uso generale fin da Carlo Magno, e durò fino al cadere della Repubblica genovese, il conteggio di un soldo costituito da 12 denari, e di una lira costituita da venti soldi di 12 denari ossia da 240 denari. Ma nel 1139 il soldo e la lira erano soltanto di conto, cioè non esistevano in natura, e solo si usavano quelle due parole come simboliche per facilitare il conteggio delle somme maggiori. Presto però a Genova comparve il grosso di buon argento e del valore di 4 denari o da tre per un soldo; e ciò, a difetto di documenti, si può per buone ragioni supporre non più tardi del 1172 (1). Fu aumentato poscia il valore del grosso a denari 6, ossia mezzo soldo, ma accrescendone un poco il peso; il che supposi già, col cav. Brambilla, avvenuto dal 1220 al '30; ma un accenno di nuovi danari gcnovini del 1217 mi fa ora credere che anche i da sci danari sieno dello stesso anno. Verso il 1288 il valore della lira genovese in peso d’argento, paragonato ai pezzi effettivi, mostra che vi erano allora altri grossi doppi del valore di un soldo ; e cosi nasce il primo soldo veramente reale, effettivo. Un secolo dopo, per la successiva corruzione del danaro, lo stesso grosso doppio non vale più un soldo, ma due ; cresce a poco a poco a soldi 3 e a 4; del 1478 é giunto a soldi 5, ma cresciuto nel peso da gr. 2. 92 fino a 3, 574. Siamo al 1490, quando comparisce una maggiore novità, in- (1 ) La più antica distinzione fra i grossi c i minuti genovini è in una Bolla d’Onorio II del 1222. Ved. il ms. cit. della Biblioteca Civica, Monete t ìoro valere, pp. 8$. — XXXVI — tondo il grossone da soldi 15 equivalente a tre da soldi 5; nel 1493 altra novità, il grossonc da soldi 20, pari a quattro grossi da 5. Così allora finalmente tu coniata la prima lira effettiva, che per 1’ addietro era stata solamente di conto (1). Più difficile, e non ancora sciolta senza contrasto, é la quistione del cominciamento della moneta d’oro, la quale prima del Gandolfi e ancora dopo di lui dal Promis (2) si credeva nata dopo il fiorino di Firenze, a sua imitazione. Pure il nummografo genovese testò lodato avea, panni, abbastanza dimostrata l’anteriorità dei nostri aurei in un ben ragionato e tecnico confronto dei tre pezzi Ianua, Civitas lamia e lamia quam Deus protegat, dai quali emerge, anche a giudizio di dotti forestieri ed imparziali, che 1’ una specie succedette all’ altra e fu tramezzata dal Civitas Ianua. Quest’ ultimo nummo aureo dal cronista contemporaneo ed ufficiale ù assegnato all’anno 1252, stile volgare; laddove il fiorino di Firenze fu bensì creato nel 1252, ma secondo lo stile fiorentino, perciò nel gennaio dell’era volgare 1253; quindi posteriore al Civitas, tanto più dunque posteriore al Ianua. A queste ragioni si aggiunse che già nel 1140 era posta nell’appalto di Zecca la facoltà di coniare in oro (3). (1) Per tutti questi dati, ved. Desimom, Le prime monete ecc., pp. l8oJJ6. !d. Sui fiù antichi scudi ecc, pp. 14-18. (2) Origine della moneta cjfc, pp. 12-15. (j) Gakdolfi, II, ijo, 184-87, 207, 229, c Tavola ultima. lurium, I, 141, all'anno 1140. L‘ anteriorità del gcnovino sul fiorino spicca anche più, dopo che il Caffaro dell’ ediz. Perù fu pubblicato. Ivi (p. 2)t), conforme all’originale della Bibl. Nazionale di Parigi, si trova all'anno 1252: nummus aureus tanue fabricatus, in luogo del nummus Civitatis tanue dell’ed. Muratori.)na, S. R. /., VI, 520. Nel Giornale Ligustico, 1889, pp. 207, 229, vi sono notizie relative in lettere del medesimo Gandolfi. — XXXVII — Confesso essermi sospetta l’espressione di un atto genovese, detto del 1246, ove si parla di monete duri in auro (1). Non importa se le prime notizie documentarie del gcnovino il’ oro sieno posteriori al fiorino di Hrenze; ne è però vicino il ianuinus aureus in un no-taro del 1264; poi vengono i ianuenses de auro nominati a Viterbo nel 1269, i ianuini d'oro abbondanti nel 1294 a Firenze, altri a Luni nel 1297 e nei Commemoriali di Venezia al 1298 (2). Tutti questi cenni, salvo il primo, sono in documenti non genovesi, eppure se ne tace in quelli di Genova fino al 1303, quando comincia la serie lunga e non interrotta di simili citazioni. Ne osta che questi genovini anche presso di noi si chiamino fiorini all’uso di Firenze: era questo allora l’uso generale, non che a Genova, a Roma, a Napoli, al Reno, ecc; dopoché i destri Fiorentini seppero far valere in commercio la bontà e bellezza della propria moneta. È però per me indubitato che la prima moneta d’oro battuta nella nostra Zecca non è il Ianua intero, ma il suo quarto o quartarola coll’ impronta Cunradi in genitivo (3), avendo in comune colle più antiche monete la mancanza di crocetta precedente alla leggenda e i caratteri simili ai primi danari, salvo il C e 1’ E che sono chiusi ; (1) Questa frase è certamente di tempo molto posteriore; nè mi è riuscito trovare il documento citato dal Gandolfi, sebbene il resto dell’ atto vi si attagli nelle persone e nelle cose. (1) Pel 1164 ved. in notaro Angelino de Sigestro, car. 96 v. Pel 1269 e 1297, ved. Garampi, Mtm. della B. Chiara, pp. 253. Pel 1294, ved. Ga.ndoi.fi, II, 188. (}) La prima notizia della quartarola d'oro è del 1315» >n (rammento di statuto di Zecca (Monetarum, filza 20, in Archivio); poi ibid., nel ms. n. 103 Diversorum, pcnult. quaderno, al 1345, e nel Ceche, Introitus, passim, dove anche souo le Urlatole. — XXXVIII — diversità non sustanziale, e che può ascriversi, come in altri casi, alla diversità dei metalli battuti. E se mi si chiedesse del come accada che il genovino intero si trovi di peso eguale al fiorino di Firenze, che fu battuto in relazione alla propria libbra differente dalla nostra, risponderei che la quartarola ha il peso c atto del tareno del- 1 Italia meridionale, che era molto in voga allora nel nostro commercio, e che, al taglio di 30 ad oncia del peso di quel paese riesce a gr. 0,89 (1). Vi é solo la differenza che il tareno, essendo sul decadere, aveva appena due terzi di metallo fino, mentre era tutto fino in Genova nel fiore della balda sua giovinezza. Anche più oscura è la quistione del valore di questi primi pezzi d’oro, mentre soltanto giunti ai due terzi del uugento possiamo riconoscere che il Ianua quarti Deus protegat passa rapidamente dai soldi 12 o 13 a 14, poi a 16 e 17, e nel 1305-6 arriva a soldi 20, ossia é la prima lira d’ oro effettiva. In un mio lavoro ancora inedito, ma in parte anche in uno edito (2), ho toccato della mia opinione che il Ianua intero, se già esisteva, dovesse correre per otto soldi in confronto ai noti valori del tareno sulla fine del secolo XII, e così la quartarola corresse a due soldi : e siccome abbiamo tuttora, benché rari, dei pezzi antichi che sono la metà della quartarola, cosi questa metà sarebbe il primo soldo effettivo d’ oro, sarebbe insomma un richiamo al valore antichissimo del soldo constantiniano, pure d’oro, ma di peso molto maggiore. (1) La libbra di Napoli è di gr. 320, 7614 (Rocca, Pesi nazionali cit., pp. 58); donde 1’ oncia viene a gr. 26. 73, e il tari, 1/30 d’ oncia, a gr. 0, 89. (2) Desimoni, Sui più antichi scudi ecc., pp. 392. — XXXIX — Lungo ed alieno dal presente proposito sarebbe il ricordare per singolo le specie delle monete, i pesi, i titoli, i valori usati nella nostra Zecca fino alla caduta della Repubblica; cose però, che abbiamo indicate in succinto nelle nostre già citate Tavole, di valori: le abbiamo anche dimostrate per documenti, per quanto riguarda il periodo dal primo tempo fino al 1493 (1). Basti qui accennare ad alcuni tratti generali. 11 fiorino genovino, del peso di gr. 3,535, dai soldi 20 testé veduti sali presto a 21 e 22, e verso il 1339 a soldi 25 (2); e siccome esso continuava a salire fino a lire 2 e più in piazza, mentre il Governo lo volea fermo a soldi 25, così ne nacque che il fiorino diventò di conto, cioè pagavasi a 25 soldi in argento. Perciò il pezzo d’oro , dal 1440 circa in poi, prese a chiamarsi ducato all’ uso veneto, conservando il titolo finissimo e un po’ più di peso (gr. 3,567). Vi furono ducati larghi e stretti, senza cambiar peso né titolo; vi furono, oltre le loro quartarole, anche le ter^arole, ossia terzi di ducato. Il ducato nel Cinquecento fu scacciato dal cosidetto scudo d’oro, di peso minore (gr. 3,411 a 3,361) e di titolo peggiore all’uso di Francia; non senza lotta però, battendosi dal 1499 al 1522-25 contemporaneamente lo scudo (1) Desimoni, Le prime monete ecc., pp. 179 223. (2) Id., Sui più antichi scudi ecc., pp. 20 segg. Il fiorino doveva essere a soldi 11 verso il 1258, e a soldi 12 >/4 circa verso il 1260, pel confronto con altri valori; era a soldi 14% nel 1281, in Richeri, ms. cit., I, 176, 8; lo contava a a soldi 16 nel 1283 il Villani, libro VII, cap. 89; era a soldi 17 e >/4 nel 1302 in Fogliano de’ Notari cit., III, 2.*, 351; valeva soldi 20 nel 1309, in Promis, Monete RR. di Savoia, II, p. 8-12, e mie Prime monete cit., pp. 203; ed era a soldi 25 in Pegolotti, Pratica della Mercatura, 227 (verso il 1339-40). Svolgimento delle monetazioni ordinarie. e il ducato. Coll’abbondare dell’oro, come già nell’argento, fu battuto il doppio scudo (gr. 6,722), divenuto celebre col nome di doppia; e diventò quest’essa la nuova base in oro, talché lo scudo prese a chiamarsi mena doppia. Pel lusso dei ricchi furono fatti poi coniare i pezzi da 2 doppie, da 4 e da 10 e fino da 25 doppie o 50 scudi (gr. 168), che sono la metà quasi del pezzo da 100 ducati dell’ ultimo doge veneziano Ludovico Manin , che vidi al Museo Britannico. Anche legalmente la nostra Zecca stampò nel 1758 il pe^o da lire 100 (gr. 28,137) colle sue frazioni della metà, del quarto e dell' ottavo ; e finalmente nel 1792 fu emesso quello da lire 96 (gr. 25,206) colle sue frazioni egualmente fino all’ottavo; monete, siccome le più recenti, notissime. Ma in questo stesso secolo XVIII fu pure coniato il pecchino, colla sua metà, e coll’impronto dapprima di San Giorgio dal 1718, poi di San Giambattista dal 1735; questa moneta d’oro ripeteva quasi nel peso (gr. 3,483), ed interamente nel titolo finissimo , l’antico fiorino gcnovino. Un singolare peno da 3 ducati di Gio. Galeazzo Maria Sforza, vidi io nel Museo Imperiale di Vienna (1); la sua figura era già nota prima, ma non il peso né il valore. Nell’argento, dopo la lira effettiva (gr. 13,448), che vedemmo comparsa nel 1493 tempo dello Sforza or ora citato, succede sotto lo stesso duca il peno doppio o da 2 lire; poi nel 1593 un pezzo quadruplo, che per essere eguale in valore allo scudo d’oro contemporaneo, fu (1) Monnaies en or du Cabinet de S. M. l’Empereur, Vienna, 1759, p. 249. Il più antico nome legale di ducato pel fiorino, sta nei documenti e nelle Constitutiones Ceche, 1445, in Gandolfi, I, 257. — XLI — chiamato lo scudo d’argento (gr. 38,504) (1). Tale era il passaggio, fra i nummografi accettato finora, da specie a specie e da un multiplo all’ altro, quando, in uno studio pubblicato (2), io ho creduto poter dimostrare che, nell’in-tervallo fra il 1493 e il 1593, ed anche prima, uscirono dalla Zecca, benché rare od uniche, altre monete d’argento che si poteano agguagliare in valore ai pezzi d’oro correnti di mano in mano. Cosi nel 1488-94 un pezzo d’argento di Gio. Galeazzo, collo stemma del suo governatore Agostino Adorno, già conservato nel medagliere Morbio, fu riconosciuto del peso di gr. 37,943, dunque circa 3 lire del tempo; ed allora il ducato d’oro valeva appunto lire 3. Parimente il pezzo unico di Luigi XII, dopo la rivoluzione del 1507, che già si conservava nel medagliere Franchini, pesava gr. 37,779, pari sempre al ducato che si batteva tuttora. Ma nel 1567-70 fu battuto per l’uso comune un pezzo di gr. 37,372, del valore di lire 4, e tale era allora il valore dello scudo d’oro succeduto al ducato. Questo pezzo d’argento si distingueva da quello poi sostituito nel 1593, in quanto che il primo fu detto scudo serica corona, ed il secondo scudo coronato. Quest’ ultimo, colla corona sovrapposta (gr. 38,504), é notissimo perché comune e durato sino alla fine della Repubblica col nome di scudo grande; laddove non si é finora trovato nelle collezioni lo scudo sen\a corona del 1567 ed anni seguenti. Io ne ho provato (1) Ved. i capitoli della battitura di questo scudo al 1593, in Monetarum filza 20. Lo scopo ne fu per avere un valore eguale in pezzi d’ oro e d’ argento. Ibid., al 1541, decreto pel primo scudo d’oro delle ; stampe, colla data impressavi; peso gr. 3.381, ridotto a 3.361 nel 1571. (2) Desimoni, S’ù più antichi scudi ecc., pp. 400-411 — XLII — 1’ esistenza per documenti interni ed esterni, ed ho anche cercato la forma che doveva avere; un cerchio cioè sovrapposto al castello, invece della corona ; ne ho citato imitazioni in altri pezzi da uno scudo e mezzo del 1570 e seguenti, e nel sigillo della Repubblica; ne ho data la probabile ragione nel privilegio concesso al doge da Carlo V nel 1536 (1), che lo autorizzava a portare o far portare innanzi di sé un cerchio d’oro. Infine dal 1579 la Repubblica, assumendo il titolo di serenissima, si appropriò la corona, ponendola nel sigillo e negli scudi. Anche nell’argento, come nell’oro, sorse il lusso dei moltipli; e si trovano dei doppi scudi, dei triplici, dei da 6 e fino al da 10 scudi nel regio medagliere di Torino (gr. 382). Lo scudo grande restò fino al cader della Repubblica la base e la misura di tutte le monete; benché collo alzarsi progressivo del loro valore furono battuti altri scudi da lire 4, sempre minori di peso, e cosi quello detto di San Giambattista del 1670 (gr. 21,287), e l’ultimo del 1792 (gr. 16,635) col suo doppio da lire 8. Dalle monete alte discendendo alle basse, é da notare che la lira del 1493, e il pezzo antecedente da soldi 15 del 1490, in Zecca erano denominati grossoni, per distinguerli dai semplici grossi da soldi 5 ; ma il volgo e tutti poi gli diedero nome di testone, ad imitazione di quello di Milano portante la testa del duca; sebbene il genovese non avesse testa, ma solo 1’ antico castello. Con questo moltiplicare delle alte monete, i grossi semplici, (1) Belgrano, Feste e giuochi dei Genovesi, in Archivio Stor. Italiano, 1871, XIII, 195. — X LUI — fin allora sempre di buon argento, scaddero di pregio e furono adulterati; perciò non più grossi si chiamarono ma cavallotti, ad esempio, pare, di altri grossi esteri adulterati, che aveano la figura del duca o del marchese a cavallo; sebbene anche i cavallotti di Genova conservassero 1’ antico tipo. Questi ultimi veramente furono proibiti dapprima nel 1508 enei 1511 (1), come troppo corrotti, ma vennero in seguito regolarizzati; e continuarono a battersi con vario peso e lega, però al valore costante di soldi 4. E già ben prima d’allora l’antico grosso da un soldo, crescendo di valore progressivamente fino a 5 soldi, come si è detto, era divenuto necessario aver sempre alle mani un pezzo immutabile nel valore di un soldo, ma mutabile nel peso e nel titolo, per poterlo tenere ragguagliato a 12 denari in proporzione che deterioravano. Di qui nacque il così detto soldino ; e sua frazione fu, oltre al danaro, la petachina o sesino (da sei danari). Nel 1556 cessò la petachina e fu sostituita da due pezzi, il da otto danari e il da quattro. Il continuo abbassamento della moneta di conto indusse che il soldino dalle prime sue oncie sei di lega passasse a quattro, a due, a una e a mezz’ oncia, fino a diventare di tutto rame dal 1626 in poi ; tanto più dunque venne di rame il danaro, che anzi pare sparisse affatto negli ultimi tempi della Repubblica, non trovandosi più in corso che pezzi da quatti 0 come moneta infima. Per somigliante motivo, forse dai principi del Quattrocento erano spariti il meno e il quarto (1) Giustiniani, Annali di Genova, ad annum, e bandi del 16 settembre 1506, 12 luglio 1508. Sono le prime menzioni che trovo dei cavallotti. Ved. Foghazz! Div. Communis, ad annos. — XL1V — di danaro, mentre sorgeva al 1401 la prima petachina di biglione di Carlo VI (1). L’antico grosso da due soldi, modificato in proporzione agli altri cambiamenti, assunse verso gli ultimi tempi la denominazione di parpagliola. Tutta questa perpetua decrescenza del danaro, base del conteggio, che fu universale più o meno in tutti i paesi, produsse la conseguenza che (come si vede nelle mie Tavole dei valori) una lira in oro, che verso il principio del Dugento potea valere circa 30 '/2 delle presenti nostre lire italiane, fini al valore di soli centesimi 83 col cadere della Repubblica. Quanto all’ argento, una sua lira del 1141 è ragguagliata a lire italiane 19 '/2, e fini aneli’essa a cent. 83. La differenza di proporzione che qui si vede fra l’andamento dei due metalli, dipende, come ognuno sa, dal loro rapporto, ossia dalla differenza di valore, secondo i tempi, fra un pezzo d’oro e il suo contemporaneo d’argento che siano di uguale peso e finezza. Si sa che presentemente, ed anche al finire della Repubblica, ce ne voleano 15 ’/2 d’argento per equivalere ad un pezzo d’oro, laddove nel milleduecento al principio poteano bastare 10 pezzi ed anche meno. La medesima cagione fece sì che, laddove l’oro, nel secolo XIII cadente, era divenuto base monetaria per effetto della celebrità acquistata dal nuovo fiorino, la base antecedente fu l’argento e ritornò ad esser tale dal 1637 in avanti (2). Lo scudo grande, che nel 1602 valeva lire 4 e soldi 8, era (1) Stella, col. 1196; la petachina di Carlo VI vi è ben descritta, ma non col nome volgare. (2) Gandolfi , II, 262, 270, e Regesti Lobero all’ anno 1637. Ivi anche la notizia seguente della lira sesto di scudo, al 1643, ed anche la successiva del dicias-setteno del 1653 all’anno 1661. — XLV — passato a lire 6 nel 1641, ed allora si credette opportuno battere una nuova lira che fosse il sesto di questo scudo. Nel 1675, quando fu istituito in San Giorgio il nuovo Banco di deposito, quello scudo era salito a lire 7,12, e colà non solo fu ricevuto a quel tasso, ma conservò lo stesso valore fino all* ultimo, quando in piazza era salito al maximum di lire 9 e soldi 16. Di qui nacque l’immobilità dello scudo e della lira di Banco, con lode degli economisti e con grande soddisfazione del pubblico, che non andava più soggetto a vedersi pagare con lire scadenti quando esso ne avea depositato o contrattato delle buone. Il sedicesimo dello scudo grande assunse il nome di diciassetteno nel 1653, perché ci vollero allora diciasette pezzi da soldi otto per uno scudo, che era passato al valore di lire 6 e soldi 16. La continua decrescenza di piazza imbarazzava naturalmente il Governo; il quale, quando essa raggiungeva un grado fermo e troppo discosto dalla tariffa, riformava questa e facea battere scudi e monete minori, ma sotto l’antico valore; come vedemmo degli scudi del 1670 e del 1792, tutti a lire 4; però durante l’intervallo vi é sempre stata una lotta tra la tariffa del Governo ed il corso volontario. Già nel secolo XV troviamo nei documenti là differenza fra la moneta lunga e la corta (1) (questa di tariffa). Nel secolo XVI troviamo la medesima lotta sotto il nuovo nome di soldi d’oro e soldi d’argento (2), i quali, eguali in origine, differivano nel 1576; quelli detti d'oro valendo un quarto di più sopra i soldi correnti (1) Contabilità di S ariana, in Archivio, Divisione di San Giorgio, Registro 1557, car. 16 e passim. (2) Documenti di Zecca, ms. Bibliot. Universitaria, II, 53. Gandolfi, II, 272. — XLVI — Monetazioni speciali. nel metallo inferiore. 11 fenomeno più singolare a questo riguardo, e che si può leggere in disteso nel contemporaneo Acinelli (i), é il così detto aggio delle monete cominciato col 17 io e prolungatosi con oscillazioni e rialzi per lungo tempo. All’infuori del descrìtto ordine regolare della monetazione, la nostra Zecca coniò altri pezzi singolari, probabilmente per uso del commercio coll’estero, ma però posti in rapporto di valore colla moneta generale. Verso il 1320, per la scellerata guerra civile tra i guelfi e ghibellini, troviamo fatto da questi ultimi il bello aquilino d' argento (2) colla leggenda : Fidelium Imperii lanue et districtus. Una moneta speciale e rara, in oro e in argento, é quella di Prospero Adorno coi dodici capi-popolo verso il 1478 (3). Anche questa, come i pezzi col Libertast di cui si dirà più avanti, sono battuti negl’intervalli in cui si stava riordinando la Repubblica dopo la riscossa o le sommosse civili. Fra il 1594 e il 1609, si hanno citati in più documenti, anche esteri, i così detti ducatom (4) di Genova, Firenze, Mantova, Milano, Parma, Savoia e Venezia, che il Gandolfi non conosceva; ma noi li vediamo difatti nei nostri medaglieri, col tipo veneto, cioè col Salvatore in piedi che consegna al doge inginocchiato la bandiera della croce (gr. 32,288), aventi anche (1) Compendio delle Storie di Genova, ediz. 1851, II, 204-206. (2) Desimoni, Di un aquilino d'argento ecc., in Atti della Soc. Lig. di St. Patria, XVII, 1886, pp. 367-80; e Remedi, in Giornale Ligustico, 1883, ep. 392. (3) Promis, Origine della moneta, ecc., pp. 27, nn. 21. 22. (4) Gandolfi, 11,259. Zanetti, III, 147-50. Bellini, Lira dei marchesini, pp. 167-9. Desimoni, Sui più antichi scudi ecc., pp. 413. le loro frazioni di metà e del quarto. Nel 1624 si presenta, ma solitario, un pezzo colla leggenda in hoc (la croce) salus mundi; sei anni dopo, un voto a San Bernardo, per la cessazione della peste, suscitò un cavallotto con la figura del Santo e le sue note parole alla nostra città: non obliviscar tui. Più rilevante fu la novità del 1666, quando si coniò (credo per riguardo al grande commercio colla Spagna) il bel pe^o da otto reali o realone (gr. 27,358) (1), colla sua metà, quarto ed ottavo, improntati del San Giorgio a cavallo che uccide il dragone, e dall’altro lato col doppio stemma e la parola Libertas. Questa stessa parola Libertas fu altre tre volte collocata sui testoni, ogni qual volta Genova scuoteva il giogo forestiero e si preparava a riordinarsi. Cosi nei diciotto giorni d’aprile del 1507, durante la rivoluzione, Paolo da Novi emetteva il Libertas populi Ianue o Genue che accennai più sopra : così il Libertas Genuensium ritornò nel 1528 dopo la liberazione dalla Francia. Un terzo di tali pezzi e magnifico fu recentissimamente scoperto , edito ed illustrato dal cav. Ruggero (2), colla leggenda Libertas in Christo firmata, che egli ragionevolmente attribuisce al governo degli otto capitani della libertà nella rivoluzione fra il doge XXI e il XXII (dicembre 1442 a &en‘ naio 1443). Un altro bel pezzo, grande e di valore uguale al realone, fu stampato nel 1715 col doppio stemma da una parte, e dall’altra col cornucopia e le mani unite in segno d’amicizia. Il San Giorgio fu poi ripetuto in pezzi minori; cioè da soldi 24 nel 1722 e da soldi 4 e /1) Sommario dei libri rossi. Bafico, ms. cit. (2) Annotazione XVII, in Rivista Numismat., Milano, 1889, all’anno 1442-43- Criteri estrinseci f'er distinguere e varie monete e il loro svolgimento. — XLVHI — come cavallotto nel 1741, colla nota e tanto aggiustata leggenda ex probitate robur. Di San Giorgio abbiamo infine i giorgini d'oro, ossia i primi zecchini, stampati nel 1718. In qualche grida estera, verso il 1618, si cita anche il tallero di Genova (1), che non può essere il ducatone, valendone soltanto i due terzi o poco meno; per cui credo che in quella tariffa per tallero s’intenda il realone di San Giorgio. Anche più strana a noi è la denominazione di genovini d'oro a cavallo (2), che trovo in una citazione del conte Carli: né potrei spiegarla salvo che coll’ esempio, come sovra, del cavallotto : cioè come imitazione di oro straniero di titolo peggiore. Si sa, per dirne una, che nell’intervallo fra il 1315 e il 13 39 il genovino d'oro, come quello di Milano, erano un po’ più bassi del fiorino di Firenze, mentre il nostro prima e dopo ne era uguale. Le nostre monete non portano data fino al 1541 per l’oro e al 1554 per l’argento; è tanto più necessario dunque studiare altri criteri estrinseci, per distinguere le epoche delle diverse monetazioni. E dapprima ci si presenta il carattere delle lettere romane maiuscole nei primi tempi, però con parecchie specialità; una traversa orizzontale sul vertice dell’ A, una curva alla parte inferiore della I; la X che pare una croce; la C e la E sono aperte dapprima poi chiuse, e la E lunata; la N è legata con (1) Zanetti, III, .148. Bellini, Lira de’ marchesini, pp. 167. (2) Carli, IV, 291, citando Pegolotti, Pratica ecc., pp. 290, dove infatti per quel tempo (dal 1315 al '35) il genovino d’oro è di titolo inferiore al fiorino di Firenze, mentre prima e dopo è uguale. Ma il Carli erra, in quanto il Pegolotti dà ai lucchesi e non ai genovini il nome d’oro a cavallo. — XLIX — una diagonale dall’ alto al basso, poi le due aste quasi staccate come fossero due I. Verso il 1420, e con Filippo Maria Visconti, appaiono i caratteri semigotici, aventi aspetti di maiuscole, la G, la I, la F, la T colle aste laterali prolungate formanti quasi una M; la vera M e la N unciali; un A e una U di forma singolare; iniziali pei primi tempi inintelligibili avanti e dopo la leggenda, e pei grossi poste anche sotto il castello; finché, verso il 1488, sotto il duca Gio. Galeazzo Maria Sforza, ritornano e durano poi sempre le lettere romane classiche. Anche le parole della leggenda variano : dapprima Cunradi in genitivo, poi Cunradus, poi Conradus alternato col precedente e in fine Conradus sempre, davanti a questa parola manca in principio la crocetta, che poi la suole precedere. Il Conradus si cambia in Conradux dal 1442 circa al 1488; si accresce ancora in Conradus II dal 1554 al 1608. Ci guidano pure un poco nella classificazione altre varianti, ad esempio quelle di Romanorum, Romanor, Romano, Roma, Ro. Altri criteri accompagnano le leggende dei diversi tempi. Sul principio del Trecento, il sopravvento dell’una e dell altra fazione ha il suo riscontro nel Ianua quam Deus protegat, secondo che é seguita ora da un leoncino guelfo che pare si adatti al reggimento di re Roberto di Napoli in Genova (1318 ed ora da un aquilino in segno dei rettori ghibellini, significando il dominare dell’una o dell’ altra parte (1). Anche le spine di botte, che sono segnate in vane monete del tempo, sono acconciamente attribuite dal Promis ai capitanati della famiglia Spinola della stessa fazione, e che (1) Bertolotti, op. cit., II, 48. Cimagli, op. cit., pp. 105. , r IV. Atti Soc. Lig. St. Patria. Serie i.*, Voi. XXU. ha infatti la spina nel suo stemma. Più esplicita ancora, in senso ghibellino, é la leggenda Fidelium Imperii che trovammo nell’aquilino d’argento sovra citato, dell’anno 1320 circa. In quanto agli ornamenti, i primi denari e le loro medaglie rivestono un carattere semplicissimo: un cerchio di perline, entro il quale da una pai te é la croce patente e intorno la leggenda Cunradi rex, dall’ altra parte la leggenda Ianua divisa da punti, e nel campo il castello a tre torri, simbolo della città, sormontato da crocetta. Ma presto questo stile semplice cede il luogo a varietà che si moltiplicano; punti doppi, glo-betti, anelli doppi o semplici, trifogli, crescenti, maitelli, alberetti, conchiglie, spine di botte, ecc ; disposti capricciosamente, interrompendo anche le parole. Il ciicolo, liscio, semplice o doppio, o fatto di perline, cede il luogo a contorni di segmenti di circolo, semplici o doppi, da sei, da otto, dodici e fino a quattordici archetti, anch essi sopraccarichi di tribbi o trifogli, di stellette, globetti, gangherelle, rosette, disposte all’ incontro degli archetti all’interno e all’esterno, oppure nel loro concavo. 11 ciSs1cf!men,° Nel Cinquecento, ai caratteri, come sovra romanizzati, si accompagna un gusto più sobrio ed elegante, nella croce fiorata o fatta di fogliami, o filettata e trifogliata all’ uso di Francia ; finché il tipo diventa ancora più semplice in cerchi a perline con stelle nel campo. Nei pezzi più grandiosi si accampano teste d’angeli, o due angeli ossequiami la Madonna, sottentrata, come diremo, all’antico castello nel 1638. Pel gusto medesimo del ritornare ai tempi classici, i medioevali Ianua e lanuenses cedono il posto alla leggenda — LI — Geiiua, Genuenses, già forse dai primi anni del Cinquecento, certo al tempo del doge Antoniotto Adorno, nel 1522. Egualmente il medioevale Commune Ianue si trasforma in Respublica dal 1528; 1’ excelsa, excellentissima Respublica sono frasi che s’insinuano anche nei documenti come nelle monete, di mano in mano che il Governo gonfiava di tanto i titoli quanto decadeva in potenza reale, finché assunse la regia dignità, come vedremo, nel 1638 e già dal 1579 aveva assunto il titolo di serenissima (i)> E ben prima di quel tempo le leggende, di quando in quando, presentavano aspetti singolari secondo i casi. L entusiasmo che suscitò in Liguria la predicazione di San Bernardino da Siena, introdusse la da lui raccomandata devozione al santo Nome di Gesù (2). Questo infatti si vede inciso non meno a pie’ delle statue e nelle svariate iscrizioni che nelle monete, le quali portano il lhesus dagli anni 1450 al 1462. Ma nei criteri della distinzione, se vogliamo badare al più espressivo di tutti, alla dignità od ai nomi dei rappresentanti supremi del Comune, dopo i tre già nominati di lamia, Civitas Ianua e Ianua quam Deus pi otegat, ci si presenta il Dux Ianue, poi Dux lanuensium prunus, dal 1339. Parrebbe a primo aspetto che la serie dei dogi, almeno pella loro numerazione, dovesse essere criterio sufficiente e combaciarne colla storia, ma non é così. I loro nomi storici sono più numerosi dei nomi scrìtti (1) Esempi di questo graduato gonfiamento di titoli nella Signoria genovese in Giuliani, Notile della Tip. Lig. ecc., in Atti Soc. Lig., IX, p. 288-89, e m Desi-moni, Statuto dei Padri del Comune, Genova, Pagano, 1886, pp. lx, alla voce ti .0 1. (2) Anche a Ferrara fu allora adottato il lhesus. Ved. Bellini, Lira ecc., pp. 15- I dogi detti perpetui, a.1339-1527. — LIl — sul metallo; causa la funesta mutabilità di quei personaggi, che durano talora pochi giorni, talora due o uno soltanto e fino a poche ore, scavalcandosi a vicenda anche tra membri della stessa famiglia ; eppure sono detti perpetui, che parrebbe ironia, ma in realtà per distinguerli dai dogi biennali, i quali dal 1528 in avanti corrono ogni due anni per l’intero stadio della Repubblica fino al 1797. Da ciò la serie scritta sulle monete conosciute, detta la serie metallica, tanto diversa dalla serie storica che il Gandolfi (1) sudò per conciliare, e vi si suda ancora , senza essere soddisfatti appieno. Vi sono inoltre interruzioni nella stessa serie metallica. La quartarola d’oro Dux S, che il Gandolfi pensava poter significare secundus, è rifiutata dall’Avignone e dal Ruggero in questo senso, e la lettera S è ritenuta come iniziale del sovrastante. Lo stesso pare potersi dire della quartarola P e della terzarola Dux V, da non ammettere come Primus e Quintus, tanto più che li abbiamo in tutte lettere nei genovini interi. Notevole pure l’osservazione dell’Avignone, che il tipo del Dux tercius per la sua semplicità si scosta dal Dux primus e dal Dux quartus, fra i quali deve stare, e si avvicina al Civitas lamia. Il Gandolfi (2) credeva ancora che i Dux X e IX fossero indicati dalle lettere che egli leggeva in certi biglioni per A e M (Antonio Montaldo, in due monete); ma l’Avignone non ammette tale interpretazione, e sostiene che la creduta M è invece una T semigotica, la quale si vede pure in altre monete del (1) II, pp. I-1 IO. (2) II, 100, Tav. II, n. 14, e II, 62-66, nn. 22-23. — lui — tempo; onde, secondo il suo avviso e considerate le forme di questi due pezzi, sarebbero essi il soldino e la petachina di Tommaso Campofregoso. Se ciò é vero, dobbiamo dire mancanti pure finora i dogi II e IX, nonché 1* XI ed i successivi sino al XVI incluso. Il Dux XX comparve inaspettato testé nel medagliere Castagnola e fu illustrato dal Ruggero (i); senonché, invece di semplificare pare accresca la confusione, collocato come è fra i dogi XIX e XXI, entrambi certamente di Tommaso di Campofregoso intermezzando soltanto Isnardo Guarco (2) doge per sette giorni. Col Dux XVII cominciano ad accoppiarsi alla cifra le iniziali del nome e cognome rispettivo; il che facilita certo l’identificazione, ma non toglie ancora tutti i dubbi; come ad esempio, le iniziali R. A. comuni al Dux XXII e al XXIII, mentre gli Adorno sono due, prima Raffaele dal 1443 al *47, poi Barnaba per 26 giorni del '47. Il Dux XXVII presenta di nuovo difficoltà a primo aspetto, trovandosi accoppiate a questo numero XXVII due iniziali diverse P. A. e L. C.; ma qui la storia scioglie l’enigma, narrandoci che Prospero Adorno e Ludovico Campofregoso si contendevano la dignità (1461-62), pretendendo ciascuno di essere il doge vero e legale, come succedeva tra i papi e gli antipapi. Dopo il noto Dux XXVIII, siamo al buio pel XXIX ; ma coi seguenti ben chiari Dux XXX e XXX1 (1478-88) termina la serie numerica. L’ ultimo dei dogi perpetui, Antoniotto II Adorno (1522-27), pone senza numero il suo nome in disteso (1) Annotazione IX, in Gaietta Numism., Como, 1884. (2) Dal 28 marzo al 5 aprile del 1436, come dal Registro Litterarum in Archivio, ad ann. Io ammetterei col Gandolfi il Guarco come Dux XX. — LIV — nello scudo d'oro del Sole e nella sua metà; inoltre nel suo ducato d’oro e nella metà aggiunge le iniziali del nome ai lati del castello. I dogi biennali. La riforma di Andrea D’ Oria nel 1528 fu tutta intesa a spegnere' le fazioni fra i potenti, i quali tanto aveano tormentato la Repubblica e chiamativi spesso gli stranieri Fra altre e più radicali provvidenze, fu stabilito che quindi innanzi i dogi durassero soltanto due anni, nè si potessero confermare se non dopo certo intervallo. Per tal guisa le famiglie nobili poteano sperare la suprema dignità, battute in una elezione aspettando l’altra e guadagnandosela coll’ ingegno, colla prudenza e in età matura. Il Governo aristocratico, per maggiore sicurezza o gelosia, non volle nemmeno che il doge stampasse il suo nome o le sue iniziali, come prima, sulle monete ; ma dispose che queste portassero la leggenda anonima: Dux et Gubernatores Reipublice Genuensis ; il che durò fino al 1797, e, con parole diverse, ma nello stesso senso, fino al 1814, ultimo respiro della Repubblica. Mancano perciò d’ora in poi i criteri dei nomi, di cui abbiamo parlato e parleremo ancora, ma vi suppliscono a sovrabbondanza gli altri criteri e specialmente le date espresse sulle monete. Tuttavia v’è ancora un primo periodo di oscurità, nel voler classificare le monete fino al tempo in cui cominciano queste date, cioè dal 1528 al 15 41, data del primo scudo d’oro delle cinque stampe, e fino al 1554, prima data della lira d’argento di tipo veneto. Ciò è doloroso tanto più, che disgraziatamente ci mancano appunto per questo periodo i nomi dei sovrastanti; onde l’avv. Avignone, per classificar quelle monete, non — LV — ha saputo trovar di meglio che riunirle in gruppi secondo le iniziali dei sovrastanti. Per la sovra esposta regola di Governo, non potrebbe ammettersi di buona lezione una moneta i cui caratteri, come sono dati dal Reichel, significherebbero Oberto Cattaneo che fu il primo doge tra i biennali (i). L’ultimo e maggiore cambiamento in questo periodo dei dogi biennali, una cardinale deviazione dal tipo antico, ebbe luogo nel 1638. Allora la Repubblica, assumendo la dignità regia in sé, nel suo Palazzo e nel maggiore scalo al mare, cacciò dalle monete il castello e la leggenda Conradus rex, troppo significativa della antica dipendenza imperiale, e vi sostituì 1’ effigie della Madonna ora detta della Città colla leggenda: et rege eos, volendo far intendere che non riconosceva altra Regina (2). Genova pur troppo, per le perpetue discordie civili che ne spillarono tanto sangue generoso e ne smunsero l’erario, dovette finire più volte col darsi in braccio a potentati stranieri. Se Enrico VII imperatore (1313), Roberto I d’Angiò re di Napoli (1318-35), l’arcivescovo Giovanni Visconti (1352) abbiano battuto moneta fra noi, non ci é dato giudicare con sicurezza. La serie monetaria a questo riguardo comincia per noi con Carlo VI di Francia (1396-1409), prosegue con Teodoro marchese di Monferrato (1409-13); interrotta, ripiglia col duca di Milano Filippo Maria Visconti (1421-36); (1) Reichelsche Mùn^sammlung, n. 2143. (2) Regesti Lobero al 1638, e legge dell’8 maggio 1637. Decretorum Senatus, ad ann: ed in Monetarum n.° 36. Le dominazioni straniere. — LVI — interrotta di nuovo, ripiglia col successore di Filippo, Francesco Sforza (1464-66), seguito dal figlio Galeazzo Maria (1466-76); il giogo, scosso ancora una volta, è rannodato sotto il figlio di Galeazzo, Gian Galeazzo Maria (1488-94), e continuato dal zio di costui Ludovico il Moro (1494-99). La fortuna francese scaccia gli Sforzeschi, e regna sopra Genova il re Luigi XII (i499~ 1513); poi, dopo altra interruzione, il re Francesco 1 (1516-22). Tutte le monete di questi signori sono ben determinate pei loro nomi e titoli; se non sempre in disteso, tali almeno da non potersi prendere errore ; vi è anche il biscione per gli Sforza e vi sono i gigli per la Francia sul campo o alle punte degli .archetti. Fra i due re Carli di Francia, mancando i loro numeri VI e VII, basta a ben distinguerli la iniziale K pel primo di essi, la C pel più recente, oltre la diversità dei caratteri nelle leggende (1). Luigi XII si presenta con due tipi diversi ; nel secondo campeggia più forte il tipo francese occupante tutta una faccia e rimandando nel rovescio la croce a sovrapporsi al castello, colla leggenda Comunitas Ianue (2). Anche qui ci narra la storia che fu interrotto il suo dominio per diciotto giorni (10 a 27 aprile 1507) dalla rivoluzione di Paolo da Novi che emise, come vedemmo, il pezzo Libertas. 11 re, riuscendo vincitore, volle ristringere i privilegi di Genova ed impose anche la nuova forma alla moneta. Lo scudo d’oro, detto del Sole dalla immagine solare sovrapposta al castello all’ uso di Francia, comincia fra noi con Luigi XII, prosegue con (1) Ved. i disegni nelle Tavole del cit. Longpérier. (2) Hoffmann , Monnaies etc. ; e per la seconda forma, vedi il disegno dello scudo di Luigi X11, in Gioiti. Ligust., 1877, p. 385. — LVII — Francesco I e termina coll’ ultimo dei Dogi perpetui, Antoniotto Adorno II. Questo pezzo é inferiore di peso e di titolo al ducato, col quale alternò, come vedemmo, fino al 152,2-27; ma lo scudo del Sole é migliore degli scudi seguenti chiamati delle cinque stampe, come diremo a suo tempo. Il tipo delle monete della dominazione straniera si mescola talora con certi segni speciali, che accennano ai luogotenenti o governatori di essa signoria. Primo ci si presenta un Gubernator lanuensium, anonimo, ma il cui giglio e le iniziali de’ zecchieri, che sono eguali a quelle dei sovrastanti di Carlo VI, lo ravvicinano alle monete di questo re (1396-1409). Il Promis, come l’Avignone, preferiscono assegnarlo ad Antoniotto Adorno, il primo di quei governatori (1396-7), e adducono per ragione, che un francese non si sarebbe contentato del giglio senza leggenda od altre armi di Francia: mentre poteva osar ciò Antoniotto già stato doge, e a cui appunto Carlo VI doveva la signoria sovra Genova. Vi sono poi dei lama quam Deus protegat, differenti dai pezzi simili in ciò che portano accostate ai due lati del castello le lettere L. L. oppure T. M. Le prime di esse l’Avignone supponeva, dubitativamente, che alludessero a Ligny di Lussemburgo (Valerando) succeduto ad Antoniotto nel governo: le iniziali T. M. egli attribuiva più sicuramente a Teodoro di Monferrato, che resse Genova dopo la cacciata dei Francesi (1409-13). Le monete di Carlo VII, nuovo signore (1458-61), non hanno segno di governatori ; si 1’ hanno altri rappresentanti del dominio di Gian Galeazzo Maria Sforza rappresentanti del signore straniero. - LV1I1 — dal 1488 al 94; alludo a certe monete coi nomi e lo stemma di Paolo di Campofregoso e di Agostino Adorno. Paolo colloca, a solo segno del duca signore, la biscia sforzesca e vi pone rimpetto il suo cappello cardinalizio, ed intorno la leggenda che, fino ai nostri giorni inintelligibile per scorrezione di disegno nelle tariffe, fu acutamente raddirizzata dall’Avignone nelle seguenti parole: P: C: Cardinalis Ducalis Gubernator lamie (1). Al cappello cardinalizio si accompagna un compasso, che è anche in altre monete sue e dei dogi di sua famiglia, nonché in un sigillo di Battista Fregoso (2), e che si attribuisce ad una concessione di Renato d’Angio; se crediamo ad un manoscritto di Troilo Fregosino Fregoso, che si disse conservarsi presso i Certosini di Roma (3). Vi é anche notizia di un decreto della Signoria di Genova, del 1512, autorrizzante i Fregoso ad imprimere le loro armi sulle monete (4). Agostino Adorno (1488-99), succeduto a Paolo e di grande autorità, come lui, nei consigli sovrani, osò stampare l’intero suo nome in un bel ducato d’oro; inoltre un grande testone d’argento rivela almeno lo stemma di lui sotto il castello e sotto la leggenda del duca. Una novità, che aveva non poco di misterioso, comparve da qualche anno. Una medaglia di Giano II di Campofregoso (1513), porta, invece delle solite impronte, il nome intero di Massimiliano Cesare. L’illustre Longpérier (1) Ruggero, Annotazione XIII, in Rivista Numism. ltal., Milano, 1889. (2) Astengo, Sigillo di B. da Campofregoso, in Giorn. Lig., a. 1875, PP- 209 segg., dove se ne dà anche il disegno. (3) Così trovo fra i mss. dell’avv. Avignone. (4) Riferito in extenso nell’ Avignone, Medaglie dei Liguri, in Alti della Società, Vili, 453. — LIX — 1’ ha bene spiegata, come memoria di gratitudine verso quell’imperatore che gli assicurò la dignità di doge (i). Comparve in seguito un danaro o minuto del doge Ottaviano, fratello e successore di Giano (1514), nel quale figurano le lettere M. C. Queste, per certi dati, a me non pareano da interpretare per iniziali di zecchieri; onde avevo proposto la quistione se per avventura non continuassero a significare Massimiliano Cesare; visto che anche .Ottaviano giunse al dogato per influenza di quell’imperatore, sebbene in ultimo siasi rivolto alla Francia. Il sig. Ruggero (2) non fu del mio avviso, né io insisto. È noto che Enrico VI imperatore, nel 1194, intraprendendo la spedizione di Sicilia, chiese ed ottenne il potente concorso dei Genovesi, promettendo loro ampi privilegi che poi tradi dopo riuscito nell’intento. Fra i patti della concordia vi era che l’imperatore, col proprio argento, avrebbe battuto nella nostra zecca la gran quantità di moneta di cui aveva bisogno per la spedizione (3). Avendo io veduto presso l’Avignone un unico pezzo d’argento coi comuni caratteri del lama, ma del peso, non mai osservato fino agli Sforza, digrammi 5,33, mi nacque il sospetto che si trattasse della coniatura di Enrico VI; poiché, secondo le mie ricerche, tale era il valore del soldo imperiale di quel tempo. Nemmeno qui il Ruggero mi appoggia, e crede piuttosto che si tratti (1) Brignardello e Desimoni, Intorno ad una medaglia di Giano li di Campofregoso, Roma, Forzani, 1882, e in Rivista Marittima, ottobre dello stesso anno. (2) Annotazione VI, in Giornale Ligust., 1882, pp. 293-96. Desimoni, Sui danari minuti, ibid., pp. 211-13. (3) Caffaro (ed. Pertz), pp. 108. lurium, I, 57. Ruggero, nella vi delle presenti tavole, nn. 5 5-5^* — LX — di un pezzo da soldi due di Genova; il che se fosse vero, ad ogni modo non potrebbe essere classificato oltre la metà del Dugento. Una domanda meno solenne, ma somigliante, fu fatta da Carlo V con lettera fra il 1523 e 1523 al doge di Genova, allo scopo di poter fabbricare nella nostra Zecca quella quantità di scudi che gli parrà, con arme e lettere imperiali (1). Minzione pè; La lira emancipatasi un poco dallo scudo, dopo esservisi nori- scritta la cifra romana XX cedette al modo volgare colla cifra arabica (20 soldi): poi assunse lo stile barocco del Seicento. Fu chiamata la madonnina a seguito della citata innovazione del 1638, e al luogo del solito et rege eos ebbe nel 1747 una particolare leggenda: sub tuurn presidimi; questa lira si divise anche talora, contro l’uso della metà e del quarto, in due terzi ed un terzo (da soldi 13,4? e da 6,8). Quanto alle monete di biglione, già dal 1437 circa si era loro data una forma ben distinta e stabile, acciò comparissero più evidenti i valori, dovendo correre continuamente nelle mani del popolo. Il soldino adunque ebbe fermo il contorno a sei segmenti di circolo, terminati alle punte da altrettanti globetti e di stile alquanto trascurato. Il sesino o petachina si contentò del semplice e dell’antico cerchio a perline; e, quando alla petachina furono sostituiti i da otto danari e da quattro, i primi si distinsero coll’ intercalare il castello fra le cifre della data, i da quattro coll’ inserire la data fra le quattro braccia della croce. Nel 1631 cominciarono i peni da 20 denari, (1) Pandetta in Archivio, ms. n. 343, p. 43. Il Registro della Legazione di Martino Centurione, che conteneva questa lettera, manca attualmente. — LXI — poco buoni e presto ritirati ; poco prima, come si é detto sopra, il danaro era divenuto di tutto rame. Questo danaro o minuto ebbe anch’esso forma speciale e stabile, ed é la seguente: la solita croce allunga le braccia fino a toccare gli orli della moneta, donde si divide la leggenda intorno in quattro parti, nel modo cosi disposto: Co nr ad rcx. Come notai, il Ruggero ha descritto il più copioso numero di siffatte monetucce nella categoria dei Dogi perpetui, numerandone quindici conosciute e tredici mancanti. Questo tipo comincerebbe, secondo il Ruggero (i), dal Civitas Ianua nel suo più tardo periodo, od almeno da Antoniotto Adorno governatore (1390-96) pel re Carlo VI. Nella serie dei Dogi biennali si conoscono minuti di quattro zecchieri, colle loro iniziali L. B. (Lucas Brunus, 1569-81); I. V. (Ieronimus Vigìe-vanus, 1582-1605). H. P. e I. P. (Hieronimus Palvis o Paggi, 1607-10), 1. Z. floseph Zinus, 1615-17 e 1626); iniziali tutte poste in un angolo della croce, le cui altre tre braccia hanno le iniziali di Conradus Romanorum Rex, cioè C. R. R. Finalmente ci comparisce ancora un minuto di rame dell’ultimo periodo, cioè dopo il 1638, colla leggenda sul diritto D. G. R. G. (Dux Gubernatores ecc.) e nel rovescio colle iniziali E. R. E. (et rege eos (2). Le iniziali dei zecchieri o sovrastanti giovano, più lni2iali ^ *>- 0 * v rastanti. d’ogni altro criterio estrinseco, alla determinazione della (1) Annotazione 111, Palermo1881. Annolaz., X, Como, 1885. Annota^. XI e XVIII, nella Rivista Numistn. Unì., 1885 c 1889. (2) Catalogne de la Collecjion de monnaies de M. IVelz de Wellenheim, Vienna, 1844, pp. 15 5. n- 2Ó23- La Zecca di Genova nelle sue colonie orientali. - LXll — data e dell’ età delle monete negli antichi tempi della Zecca, fino a che questa data non vi fu espressa in cifre, come si è detto, alla metà del Cinquecento. Scoperti che furono i loro nomi, si vide con piacere che parecchi concordavano colle iniziali contemporanee; onde si prese animo a ricercarne il più possibile, e se n’ é raccolto un buon dato, benché non tanto quanto sarebbe desiderabile. In seguito a tale esperienza, sembra che nei tempi più antichi i due soprastanti vi ponessero soltanto l’iniziale del loro nome di battesimo, l’uno sul diritto, 1 altro sul rovescio della medesima moneta. In seguito un solo di essi soprastanti imprimeva il suo nome e cognome in iniziali sovra una serie di monete, mentre l'altro le imprimeva sovra altra serie. In ultimo, nei minuti, come notai testé, quelle iniziali si nascondono in un angolo della croce. La rivoluzione, scoppiata nel 1797, senza cambiare il peso e valore delle monete, nè cambiò il tipo, rivestendole del carattere democratico colla riforma del'98 (1); la effimera Repubblica del 1814 non diede fuori che pezzi da soldi 10 e da 5. La Zecca di Genova e le dipendenze della stessa batterono anche monete nelle Colonie, quindi fu da non molti anni spiegato il senso di un ducalo di tipo veneto col nome del doge Pietro Fregoso e colla chiesa di san Lorenzo ; è un aureo che fu certamente coniato in Scio. Lo mostra la lettera S ai piedi dell’asta della bandiera, alla stessa guisa come la lettera M indica i (0 Leggi della Repubblica ligure n maggio e 22 settembre 1798. — Lxm — ducati di Metellino dei Gattilusii, e la lettera P, ancora più recentemente comparsa in altro ducato del medesimo tipo, si scopri essere una moneta per la colonia nostra di Pera (i). Come é naturale, la Repubblica facea monetare nella propria Zecca e per proprio conto; ma cedette talora questo incarico al Banco di San Giorgio. Cosi troviamo che nel 1484 fu a questa Casa permesso di battere i gros-soni (2). Domenico Promis (e forse non a torto) suppone che sia lavoro anche del Banco il realone sovra citato del 1666 colle frazioni, perché improntato del San Giorgio a cavallo che ferisce il dragone colla lancia, appunto come nello stesso sigillo del Banco. Ad ogni modo é certo che questo fece operare nel 1758 la battitura della nuova moneta d’oro da lire cento colle sue frazioni. Parimente lo stesso Banco usò nel 1790 della facoltà concessagli dalla Repubblica per venti anni, battendo moneta come ne fanno fede i cartolari di contabilità che esistono tuttora in Archivio (3). (1) Lambros, Monete inedite battute in Pera sotto il dominio dei Genovesi, Atene, 1872 (in greco moderno). L’Autore ha parecchie altre Memorie intorno ad altre colonie genovesi in Oriente. Vedi nell 'Indice bibliografico, per monete a Scio, a Metellino, ecc., altri autori, Promis, Friedlaender, Cumano; e, special-mente come riepilogo, Schlumberger , Numismatique de I’ Orient Latin, Parigi, 1878; Desimoni, Numismatica genovese esterna, in Archivio Stor. Italiano, 1874, XIX, 482-89. Ved. anche i nn. 10-12 della Tavola I, in Promis, Zecca di Scio. (2) Cod. membranaceo, 1476-99, n. xxvn, in Archivio, car. 62. (3) Regesti Lobero, all’anno 1759. Ivi decreto de’ Ser."" Collegi, che accorda alla Casa di San Giorgio, il 27 giugno 1756, il libero uso della Zecca per anni 20. Nei registri nn. 94*95 Monetarum, 1798, in Archivio, è l’accenno e contabilità d’ una nuova monetazione, operata dalla stessa Casa, essendosi prolungata per altri anni 20 tale facoltà. La Zecca per conto del Banco di S. Giorgio. Falsificazioni < contrafi azioni — LXtV — È certo pure che il Banco fece coniare nelle sue colonie di Crimea, pel commercio di colà, aspri d’argento e follari di rame; questi ultimi coll’ effigie di San Giorgio rozzi e mal fatti (i). I documenti di Caffa ci danno notizie di Zecca, di saggiatori, monetieri, ecc. in quella colonia. Siccome vi ebbero sempre e vi sono tuttora falsificatori di monete, la Repubblica e il suo Magistrato vegliava a scovarli e ne riceveva anche lagnanze da Stati esteri. Nel 1205 una moneta molto bassa faceano fare i mercadanti di Toscana e Lombardia, nelle terre a noi vicine dei marchesi del Carretto e del Bosco (2). Nel secolo seguente i Gattilusii di Genova, signori di Metellino, contraffacevano i ducati di Venezia, donde grande ira di quel.doge e acerbi rimproveri del nostro Governo a quei dinasti. Anche gli Spinola, nel secolo XIV, contraffacevano i fiorini di Firenze (3). Nel XV il re di Tunisi si lagna del mercante genovese Costantino De Marini e de’ suoi compagni, i quali formarono un conio per falsificare i diremi (argento arabo) del sultano di Marocco: dice che i falsari li hanno battuti a Genova e mandati a Tripoli e a Sfax, e che scoperti (1) Desimoni, Numismatica genovese esterna testé citata, e Schlumberger che riepiloga i lavori analoghi di Iurgievich, Murzacewich, GrigoriefT, Soret, Kòhne, Bìau, Savelieff. Ved. Ìndice bibliografico. (2) Monum. Germaniae Historica, SS. XVIII, 507. (3) Per Metellino ved. Giorn. Ligust., 1884, pp. 84, e Gradenigo, Della moneta veneta, Udine, 1869, PP- 2;. Per gli Spinola, ved. Villani, Cronache, lib. IX , cap. 49. — LXV — fuggirono (i). Un’altra volta (1474) il re medesimo addita come sospetto falsatore di moneta il genovese Giambattista Grillo (2). Nel 1449 si viene a conoscere che nel castello della Predosa (Alessandria) si battono monete false, specie fiorini di' oro della nostra stampa (3). Nel 1482 gli ufficiali delle monete pubblicano e vietano una contraffazione dei nostri grossi da cinque soldi, eseguita a Cremolino nell’ Acquese (4). Perfino entro la nostra Zecca, Nicolò d’Ancona falsificava monete ; ma fu scoperto e privato dell’ufficio nel 1451 (5). Si incontravano nei medaglieri Morbio, Adorno, Franchini ed altri, monete di rame imitanti nel tipo e nel diametro i grossi dei dogi primus e XXVI, dei Carli VI e VII, di Prospero Adorno e dei XII capi-popolo, del duca Gian Galeazzo Sforza e del Dux XXX, cioè Battista Fregoso (1478-83). Scendendo a tempi più bassi, il Kunz ci descrive monete genovine contraffatte nella Zecca appartenente alla famiglia Ippoliti a Gazzoldo (6); con certe (1) Originale arabo in Archivio, n. 2737 f., e traduzione iroderna in Amari, Nuovi Ricordi arabici, in Alti Soc. Lig., V, 617. Sua traduzione latina sincrona originale in Archivio, n. 12, 273 e in Mas-Latrie, Trailés depaix et de commerce avec les Arabes, Documents, pp. 147. (2) Lettera della Signoria al Re di Tunisi, 20 gennaio 1474, in Archivio, Reg. Litterarum, 146774, n"- 3°. l8o°- (3) Ai 4 novembre lettera della stessa a Francesco Sforza, ibid., Reg. 1449-50, nn. 17, 1793. Per. simile caso e nello stesso castello, ai 3 ottobre 1568, lettera a D’Albukerke, Governatore di Milano, in Archivio, Secretorum I, 1556, ai nn. 234-36. (4) Lettera al Governatore del Monferrato Costantino Comneno, i.° gennaio 1496, in Reg. Litterarum, 1495-96, nn. 37, 1813 a. Ved. altra lettera a quel marchese contro un Giuseppe Ebreo, del 14 febbraio 1484; ibid., nn.29, 1805. (-,) Fogliazzo nn. 19, 3039, Diversorum Communis al 10 dicembre, in Archivio. (6) Ved. Kunz, Museo Bottacin, in Periodico di Numismatica, Firenze, 1869, p. 259 e tav. XIII, n. 10. Promis, Zecche italiane inedite, Mem. II, i868,tav. II, n. n Atti Soc. Lig. St. Patma. Serie i.a, Voi. XXII. y Alterazioni di minor grado nella Zecca di Genova. — LXVI — storpiature nelle leggende, per deviar l’attenzione verso altre monete. Abbiamo notizia di contraffazioni genovesi a Fermo, a Parma, a Cagliari, a Mantova (i). Nel 1627 il tedesco Matteo Petras è processato per moneta adulterina; nel 1650 Paolo Balbi é pùbblicamente tacciato come celebre falsario in questa materia; nel 1678 al feudatario Corsini si chiede l’estradizione di Nicolò Cima, accusato per falso monetario (2). Non andremo oltre a nominare i falsatori a noi noti del 1704, 1727, del 1798, del 1805 e degli stessi ultimi da soldi dieci falsificati nel 1814; ma non taceremo del già diffamato Domenico Rivarola, che andò a fare il suo mestiere in Corsica (3). Del resto le filze Monetarum dell’ Archivio riboccano di processi penali per tale reato ; se ne trova menzione anche in quelle Iurisdictionalium ed altrove. La stessa Repubblica da crisi o bisogni urgenti fu talora, ma raramente, indotta a dare ai suoi pezzi un titolo minore del giusto. Già nel 1236, il cronista ufficiale confessa che correva fra noi moneta molto imbastardita, ma tosto il Podestà ristabili la buona (4). Le Civitas Ianua d’oro e d’argento, battute nel 1252, erano (1) Zanetti, III, 312, tavola 17. Bellini, Dissertazione III, pp. 22 e tav. iv. Per Castiglione delle Stiviere dei Gonzaga, ved. Zanetti III, 206, n. 16, e un soldino inedito presso il Ruggero. Per Bozzolo dei Gonzaga, ved. in Brambilla, Annotazioni Numismatiche, 1867, un diciassettesimo di scudo, al n.° 10 della tavola. Per Masserano dei Ferrerò, ved. in Promis, Monete di Masserano, 1668, un cavallotto, tav. v, n. 13, e un diciassettesimo di scudo del 1662, tav. XIV, n. 16; e Friedlaender, Numismata medii aevi, Berlino, 1835, pp. 35, tav. 11, 11. 10. (2) Dai mss. Avignone. (3) Fa monete di stagno e piombo, coll’ impressione dei da soldi 40 e della lira di Savoia. Ved. Regesti Lobero, al 9 marzo 1748. (4) Caffaro, ed. Pertz, pp. 186. — LXVII — di bontà alquanto inferiore a quella delle monete precedenti ; quindi i negozianti volevano soltanto grossi antichi di Genova, o veneti o steriini (i) : era un periodo di crisi generale, ma anche qui la rarità di tali monete e la ricomparsa delle nuove, coll’ antico titolo, dimostra il pronto ritorno alle buone tradizioni. Nel 15 09-11 i grossi da soldi cinque si adulterarono in cavallotti, come ho spiegato più addietro; perciò vietatone lo smercio e poi ridotti a posizione regolare nella serie delle monete contemporanee. Altrettanto avvenne in seguito per certi pezzi da dieci e da cinque soldi e da venti danari, che, turbando il commercio, vennero ritirati e disfatti. Certi bianchi e deseni, che sono vietati già dalle gride del se-colo XV, paiono piuttosto monete estere insinuatesi fra noi. Un notevole abbandono delle buone regole si avverò dopo il 1666, quando la Repubblica, desiderosa di rannodare 1’ antico e perduto commercio del Levante, mandò alla Sublime Porta ambasciatore Giovanni Agostino Durazzo, il quale riusci ottimamente al bramato scopo. In quello stesso tempo era sorta una smania in Turchia di possedere, anche ornandone le vesti delle donne, certe graziose monetine d’ argento, battute da Luigi XV, dette perciò luigini, del valore di cinque soldi tornesi. L’avidità del guadagno, che poteasi ottenere da quella smania, fece riuscire un visibilio d’imitazioni. Cominciò a batterne la principessa di Dombes, madamigella di Montpensier; continuarono francesi e provenzali, succedettero nei nostri Apennini i Malaspina di Fosdinovo, i D’ Oria a Loano, gli Spinola ad Arquata, a Tassarolo, ecc., ma, quel che (1) Gandolfi, 1, 246. Fogliano de’ Notari ms. cit., I, 518, 521 v., 523 v., all’ anno 1253. — Lxvru — è peggio, alterarono sempre più il titolo dei loro pezzi in modo vergognoso; col principe di Monaco ci cascò perfino il suo vicino, l’abate di Seborca nelle Alpi liguri; frattanto usciva nel 1667 una grida del Bascià di Tripoli che li vietava. Questi luigini fra noi si chiamavano ottavetti, perchè i buoni rispondevano al valore di otto soldi di Genova. 1 nostri ambasciatori in Levante consigliavano per quel commercio la battitura di monete speciali, con leggende aurea orientalis e ai-gentea orientalis, miste a lettere turche (1). Il Governo dapprima stette abbastanza fermo, facendo coniare 6000 del bel pezzo sovra descritto di San Giorgio a cavallo colla sua metà e quarto, di un titolo sol di poco interiore a quello consueto; ma nemmeno la Repubblica seppe resistere al generale movimento. Quattro sono le specie di questi luigini od ottavetti usciti dalla nostra Zecca, e con titolo di più in più deteriore, dal 1668 al 69 ; il sangiorgino, col solito tipo, al titolo proposto di oncie 8, ma ridotto a 7 (mill. 583); il gianuino, colla testa di Giano bifronte, al titolo di oncie 5 (mill. 417) > il giustino, colla Giustizia che tiene le bilancie, alla bontà di oncie 4 (mill. 333); in fine il ligurino del 1669, (1) Per le legazioni a Costantinopoli del Durazzo e del suo successore, ved. Canale, Storia della Crimea, II, pp. 321, 380. Dei luigini a questo tempo sono pieni di notizie tutti gli scrittori di Zecche fra noi, specie Zanetti, I, 13, V, 449, Viani, Fani. Cibo; Olivieri, Carte e cronache, ecc., pp. 142, e Monete dei Doria, degli Spinola, dei Centurioni-Scotti, Monete e medaglie di famiglie genovesi ecc., in Rivista Numism., 1864, pp. 58, Un luigino inedito della Zecca di Arquata, ivi, pp. 190; Sforza e Rossi, opere già citate; e del Rossi anche 11 principato di Seborca e la sua Zecca, in Arch. Stor. Ital., serie III, voi. XIII, pp. 248, nonché La Zecca di Seborca, in Gaietta Numism., a. I, pp. 17; Docutn. di Zecca, ms. 'Bibi. Università, II, 285. Ved. inoltre nell’ Indice Bibliografico, in fine, sotto i nomi di Carpentin, Longpérier, Massagli e Poey d’Avant. — LXIX — colla Liguria (impropriamente detta Pallade dal Promis) al titolo di oncie 3 (mill. 250). Sembra però che al Governo rimordesse un poco la coscienza; per cui credette sgravarsi, stampando su tutte queste monete espressamente il titolo rispettivo bonitatis unciarum septem, unciarum quinque, poi quatuor e trium; il che però non giovava troppo al popolo, e tanto meno ai turchi ai quali esse erano destinate. È da notare altresì che le due ultime, il giuslino e il ligurino, e pare anche il gianuino, portano realmente alcune lettere turche secondo la predetta proposta (1). Trovo notizia d un ottavetto già del 1655 colle lettere À. B., che sono del nostro zecchiere Antonio o Giovanni Antonio Burone. Ma, detratti questi casi più o meno noti, è un fatto che la Zecca genovese in generale si mantenne buona, e veramente ne aveva tutto l’interesse, essendo una delle principali, e la principale per riguardo al commercio ed alla Banca colla Spagna. I titoli nei pezzi maggiori si conservarono da tempo antichissimo a mill. 958 per 1’ argento e a 1000 per 1’ oro; e sebbene, secondo 1 uso quasi generale, si cadesse a mill. 951 pel ducatone, a 934 per lo scudo di San Giambattista del 1670, a 913 nel realone di San Giorgio del 1666, e a mill. 889 nel 1792; tuttavia la base e misura costante fino all’ultimo fu, come avvertii, lo scudo grande d’ argento dell’ antichissimo titolo di mill. 958. Anche neiroro, fino al 1522, abbiamo il fiorino o ducato a mill. 1000, cioè oro puro; Lodi unanimi della Zecca genovese. (i) Notizie in ms. Avignone, e in Merli , Zecca dei D’ Oria , ms. cit. Vedi anche le presenti Tavole. — LXX — in seguito lo si vide anche qui, seguitando 1’ uso generale, ridotto da mill. 932 a 922 nello scudo del sole, indi a 917 nello scudo delle cinque stampe dal 1662 in poi; ma dal 1718 ritornò, col nome di zecchino, ad oro puro come il primitivo genovino (1). I magistrati nostri non lasciavano di vegliare tanto alla integrità della moneta, quanto al conservare la fama lungamente consolidata, fonte d’ immensa ricchezza alla Repubblica ed ai privati ; le carte dell’ Archivio sono piene di consigli, di denunzie segrete, di proposte di rimedi, di ripieghi, e di deliberazioni nei frequenti casi che turbavano il commercio , sia nel crescere il valore delle monete, sia nelle crisi e mutazioni al rapporto fra i metalli. Già fin dal I3°3 si stabiliva quanto si potesse pagare in quarti di danaro, e nel 1612 quanto si potesse in minuti (2). Quindi la Repubblica meritò ed ebbe encomi larghissimi dai finanzieri ed economisti del tempo. Basterà citare fra questi ultimi gli illustri Montanari (3) e Carli, i quali l’hanno proclamata modello delle zecche, magazzeno dell’ oro e dell’argento in Italia. Il Carli (4) decanta la nostra Repubblica, come quella che seppe meglio intendere e maneggiare questa materia; egli ne chiama sapientissime le leggi che essa formò in proposito; specialmente la legge del 1637 sul modo come si abbiamo a fare 1 (1) Regesti Lobero, all’anno 1723. (2) Pel 1303 ved. Cuneo, Memorie cit., pp. 54; ma coll’errore di leggere clapuani invece di clapucitii, come è nell’ originale cod. iv, car. 40, in Archivio. Pel 1612, ved. il Sommario cit. ms. Spinola. (3) La Zecca in Consulta di Stato, cap. 8, 17, in Argelati, De Monetis Italiae VI, 368. (4) Opere, II, 200-208, VII, 254-61. Le leggi qui lodate del 1637 si possono leggere, oltrecchè nel nostro Statuto, in Argelati cit., III, 17. — LXXI — pagamenti, acciò i creditori del pubblico e dei privati non abbiano a soffrire detrimento dai troppo mutabili valori e dai rimaneggiamenti delle monete. Nel chiudere la presente Introduzione, mi spiace do- conclusione, vere scrivere note malinconiche ; temendo che questo sia il testamento della povera moneta genovese, la quale aveva avuto nel corso del presente secolo momenti felicissimi. L’ ottimo Gandolfi ci salvò il medagliere di Heydeken, arrichendone la nostra Università, ed andò poi acquistando come potè: cosi si fa anche ora, ma ristrettissimamente per la rarità delle monete in corso nella abbondanza della carta e per l’angustia del fondo a ciò destinato; ma la custòdia del tesoretto sofferse una gravissima crisi, che per poco non lo distrusse e certo lo diminui notevolmente. I due più volte rimpianti Avignone e Franchini aveano saputo moltiplicare, senza riguardo a spese, i loro medaglieri, la cui riunione avrebbe costituito una collezione patria, da andarne superba Genova rimpetto ad ogni altra città d’Italia. Tale, lo so perfettamente, era stato il desiderio di entrambi quei benemeriti , ma le circostanze di famiglia sopravvenute lo impedirono loro. Quindi già la collezione Franchini fu venduta e dispersa; quella dell’Avignone è tuttora chiusa in casa, insieme alla sceltissima libreria analoga ; poiché la vedova, per soddisfare al conosciuto desiderio di lui, generosamente avea rinunziato finora, ad offerte di estranei, con danno non poco degli interessi domestici. Sperò dunque ed attese che il Municipio si determinasse al-l’acquisto; più volte se ne trattò e sembrava che si potesse approdare, ma poi tutto andò in fumo. Dio — LXXll — non voglia che, stanca la pazienza degli eredi, quel tesoro fugga sdegnoso la patria, e Genova, per tante ragioni chiamata la superba, rimanga a questo riguardo una delle più umili fra le città d’Italia. Genova, marzo 1890. C. Desimoni. TAVOLE DESCRITTIVE Atti Soc. Lio. St. Patria, Serie 2.» Voi. XXII. 2 — MONETE COLLA LEGGENDA UhìyA — 3 — DENARI dal 1139 in poi. Hi 2 0 0 »-4 s w DRITTO • W 3 CJ ►j cs H 0 ? 3 ^ NOME ROVESCIO % 0 £ w s < u « O ** H O OSSERVAZIONI w p< 0 p 3 IMPRONTA LEGGENDA • w hJ È s Iz H-J ’j. IMPRONTA LEGGENDA 0 u I B 17 t nAo 33? Denaro Castello in un cer- • IA • NV • A • — Lettere antiche: l’A non ha la solita traversa superiore. da 12 a soldo. chio : sul cerchio è impostata una crocetta. i Croce patente in un cerchio. CVNRADI REX — L’ I ha un prolungamento superiormente a sinistra, in tutti i denari. A 2 » » 0,900 300? » » • » » » » » » » » » » » F Altri 12, di diam. 17*^16, 3 15 0,860 )) » » » Come sopra, ma l’A ha la traver- 15 ; e pesi da 0,860 a 0,720. » « sa superiore come nei seguenti. » » CVNRADI • REX F Altri 14 da 0,850 a 0,580. 4 » » 0,860 » » » » * » » » Come sopra, più una punta che dal cerchio muove verso la croce nel 3.° CVNRADI REX• • F Altro di 0,810. * » » » \\ « « cantone (1). 5 » )) 0,680 » » » » Tutto come sopra. CVNRADI • REX F Altro di 0,570. 6 7 » » » » 0,770 0,670 )) » » » » » Castello come sopra, ma con un punto sotto. )) » )) » - » » » » Come sopra, ma la punta è nel primo cantone. CVNRADI • REX • » » F F Altri 5 da 0,870 a 0.720. 8 » 16 0,860 UJ 0 0 )) » Castello, senza punto. » » » Tipo solito: crescen- CVNRADI REX A Altro di 0,740. » te nel primo can- • tone, colle punte verso l’orlo della moneta. 9 » *5 0,650 )) » » » » » 8 * ' ■ Tutto come sopra. CVNRADI REX. F IO » )) 0,660 )) » » » » » » » » CVNRADI. REX T? Altro di 0,570. 11 » » 0,570 » )) » » » » » Come sopra , ma le CVNRADI REX. r p ( punte del crescente verso il centro. r 9 12 » » 0,560 )) )) » » IA • NV • A • — Leggenda prece- Tipo solito senz’al- CVNRADI • REX. T-» * duta da una stella a 6 punte. tro. F 13 » » 0,740 300 » » » » . IA • NV • A • C. s. ma un N gotico » » A nel 2° cantone. A 4 (1) Ci siamo attenuti alla nota regola convenzionale dell’ Araldica - 3 4 — 4 — 5 — W Z Q ci O *Q o 2 AGGIUNTE AI DENARI (i). s s < « o NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA B 17 0,700 n » » 0,755 16 » » 0,800 17 » 16 0,770 18 » » 0,845 l9 » » 0,805 20 » » 0,750 21 » » 0,790 22 » » 0,788 23 » » 0,810 • 24 » » 0,720 (2) Denaro » » » » » » IA • NV • A • — I globetti o bisantì hanno il diametro di mm 1.5. » » » C. s: ma i globetti, diam. mm. 1. Castello largo e tozzo , in cerchio di perline sul quale è la crocetta. C. s: castello più largo; il cerchio è fatto a cordone rigato. » » C. s : cerchio a righe più fitte. C. s: castello meno largo. C. s: cerchio liscio. C. s: cerchio a cordone finamente rigato dalle due parti. » » » » C. s: cerchio quasi liscio , e castello più stretto. C. s: castello più stretto ancora: cerchio rigato. (1) I Compilatori, diligentissimi nel descrivere le minime differenze di punteggiatura, avevano trascurato di tener conto di q ^ esistendo più la Collezione Franchini ; e per quanto riguarda la Raccolta Avignone, non si potrebbe averla a disposizione ^ In un tipo tanto semplice come questo, e che ebbe sì lunga durata, ogni minimo accessorio ha una certa importanza per per ogni specie di moneta. Si comincierà ad intercalarle nell’oro, avendosi in quelle monete indizi sufficienti per poterle colloc^ (2) Si è fatta assaggiare al tocco nell’Uffizio Governativo la massima parte dei denari aggiunti, e si è potuto constatar gli ultimi, specie coll’N, colla spina di botte, e coi trifogli, risalgono nuovamente a 300 c 310. ^ ^ Questo fatto può trovar la sua spiegazione in Bartolomeo Scriba all’ anno 1236, dove riferisce che il Podestà riduss i denari surnmentovati appartengono ad epoca più recente. C. s : ma i globetti di mm. 1,5. C. s : ma i globetti di mm. 2. ROVESCIO COLLEZIONE OSSERVAZIONI • • IMPRONTA LEGGENDA Croce patente, in cer- CVNRADI REX R Molto rozzo. chio eguale.a quello del dritto. » " » » » R Come il primo. Ved. fig. i. » • » )) R • Meno rozzo. » » » » « R Id. » » » » R Tipo regolare come i se- guenti. C s: più una punta » » R Altro di gr. 0,715. nej i.° c.c C. s : senza la punta CVNRADI REX. R » » » » R Altro di gr. 0,755. » » » » R Altro di gr. 0,705. » )) » » R » » » » R che accessorio, proponendosi di corredare le descrizioni colle tavole dei disegni delle monete. C )ra questo non è possibile, non solo caso, poco probabile, che venisse salvata dalla sorte già toccata alla prima. bilire varianti di conio ; ond’ è che non potendosi intercalare le aggiunte per il biglione e per 1’ argento, si mettono separatamente convenientemente. i nn. 14, 15, 16, 17 sono a 33J. Per i seguenti, il titolo va declinando a 320, 310 e 300, e qualcuno scende perfino a 250, ma primitiva bontà (333) la moneta che era molto falsificata. Si capisce che avrà poi ricominciato a scadere nel titolo , e che perciò « PESO — 6 — aggiunte ai s s < « o 3 3 C w NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 0,678 Denaro °>795 » » 0,655 » » 0,850 » » 0,780 » » 0,655 >? » O CO vi » » 0,546 » » 0,515 » » 0.545 ■ * » » 0,510 » » 0,460 300 Medaglia, obolo, 0 '/2 denaro. 0,480 » » » 0.375 » • » » 0,390 » » » 0,330 » » » C. s: castello largo; sotto: un globetto; cerchio liscio. C. s : cerchio rigato. C. s : castello più piccolo. » » » » C. s: castello regolare. » » C. s: cerchio fine e rigato. C. s: cerchio rigato. C. s: cerchio liscio. C. s: ma i globetti di mm. i. » » globetti di i,5 » * » globètti di i. • I•A•NV.A• Spina di botte. IA • NV • A • globetti di 1,4. C. s : I • A • NV • A • globetti più piccoli. • IA • NV.......... globetti di mm. 1. • A • VN • AI • v IA » NV * A * MEDAGLIE O MEZZI DENARI. 1 documenti provano che la medaglia 0 mezzo Tipo eguale a quello del Denaro. . IA • NV • A IA • NV. A • ■ IA • NV • A # . IA • NV • A in ultimo una stelletta. DENARI (seguito). ROVESCIO w z 0 % OSSERVAZIONI IMPRONTA leggenda w pj -I 0 u C. s: senza la punta CVNRADI REX. R » » CVNRADI • REX • . R Altro ^di gr. 0,680. C. s: punta nel 2.0 » » R cantone. Altro di gr. 0,620. C. s: punta nel 3.° » » R cantone. » » » » R C. s: senza pypta. » » R Ved. fig. 2. » » » CVNRADI spina di botte REX • * R » » » » » R C. s: N gotico nel 2° cantone. .......NRADI • REX con 1’ E chiuso. • R Ved. fig. 3. Croce in cerchio liscio • XERIDARNVC R Lettura a rovescio. » » CVNRADI* REX v R Dal 1139 in poi. denaro continuò in corso nel 1380 e più. • ' Tipo del Denaro. CVNRADI REX 1’ I come quello del Denaro in tutte le medaglie. A » » » » » • A Altre 3 da gr. 0,375 a 0,320. » » » » » A Altre 4 della Collez. F, da 0,360 a 0,280. C. s: punta nel 3.0 » » » A cantone. C. s: senza punta. » » » A AGGIUNTE ALLE MEDAGLIE. 41 B 14 0,300 42 » *3 0,350 • 43 » » 0,320 44 » » 0,280 45 A 20 1,400 46 » » 1,240 47 » » 1,420 48 )) » 1,360 49 iì » 1,260 50 » 21 1,719 5i » » 1,660 52 » 20 I>315 53 » » r>37° 54 )) » 1.330 55 )) 25 5.350 NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA Medaglia Tipo del denaro: castello largo e tozzo: cerchio di perline. Come s: castello più regolare : cerchio liscio. C. s : castello stretto. C. s: cerchio rigato. • IA • NV • A • Globetti di m*. i. C. s: glob. di mm. 0,5. » » » » » » GROSSI. Dal 1172 Del 1221-22, nei documenti conosciuti, si trova la 9)8 Grosso (1) Con la guida del peso, del diame Tipo del denaro. punto sotto, senza punto. )) » )) » » » » • I•A•NV•A• Come sopra : ma il punto di mezzo più grande. • I •A•NV•A• IA • NV • A • • IA • NV • A • » » » » » » • I •A•NV•A• Spina di botte I • A • NV • A • 5* Spina di botte 10 A ° NV0 A» ROVESCIO IMPRONTA LEGGENDA M SS o N HI -1 o u OSSERVAZIONI Tipo del denaro: cerchio come al dritto. C. s: punta nel 1.° cantone. C. s : punta nel 3.0 c.‘ CVNRADIREX » » » » CVNRADI • REX ■ R R R R Rozzo. Ved. fig. 4. Altra gr. 0,298. circa in poi (1). prima notizia della distinzione fra i grossi ed i minuti. Come il Denaro. » )) )) )) » » )) » )) » O) » » )) )) » » )) CVNRADI-REX - -r- L’I come nel denaro , per tutti. A . F Altri 2 gr. 1,31, 1,18. » » G ;> » A. F Altri 7 da gr. 1,40 a 1,28. CVNRADI • REX : F Altro gr. 1,26. » » F CVNRADI REX G CVNRADI REX. A. F Altri 3 da gr. 1,63 a 1,57. CVNRADI REX: A » iì F CVNRADI spina di botte REX : F CVNRADI spina REX § il braccio mediano dell’ E è tagliato da lineetta. A (2) ro e di qualche altro indizio, si è procurato di disporre i Grossi registrati dall’Avignont 1.* Grossi da 4 Denari, i quali oscillano intorno ai gr. 1,40 ed hanno carattere di maggiore antichità. Sono i nn. $6, 2.* Grossi da 6 Denari, che il Desimoni ritiene coniati dal 1220 al Ì230 circa (Ved. Le prime monete d'argento ecc): hanno Vedi i nn. 60 e 61. 3.* Grossi meno antichi, col castello molto finito e colle impostature triangolari agli archi : conservano il braccio tagliato impostata sul cerchio; diametri e pesi ridotti. Ved. i nn. 62 e 63. — Si ritiene perciò che i nn. 52, 53 e $4 dovessero avere la (2) Questa pregevolissima ed unica moneta, si lascia in coda ai Grossi, come si trova nell’Avignone, senza voler per ora dep coniata da Enrico VI. Il Ruggero, che non vide la montta e che deve perciò starsene alla descrizione, è colpito dalla corrispondenz crocetta al dritto, egli ritiene che questa possa essere isolata e non impostata sul cerchio. In conseguenza, si sentirebbe tratto del sec. xii. I». tal modo Ger.ova avrebbe coniato una grossa moneta d’argento al tipo patrio (forse del valore di due soldi) 20 e d.il Franchini in un ordine corrispondente a quello dei Grossi aggiunti, i quali sono divisi nelle tre specie seguenti: 58 e 59. il peso di circa gr. I>7o, il diametro un po’ più largo, gli archi del pastello meglio centinati, ed il braccio medio della E tagliato, a 0 trc Punt* dopo il REX. ; come caratteristica di principale rilevanza, hanno la crocetta isolata e non più ata, sebbene questa circostanza non risulti dalla descrizione originale. jcj ^ C^1C comPete* Il Desimoni, che ha visto la moneta e vi ha constatato carattere di antichità, la crede del 1194, riavvidn. * ^ ^r°SS° n* e COn * ^enar^ 31 e 52* Visto che il possessore ha ben segnato la traversa inferiore della . . ^ °SS0 ullimi ^mpi dell IANVA, ai quali un modulo ed un peso simile converrebbero meglio che alla fiue 30 «nn, prima che altre zecche italiane imitassero il tornese di Francia r « * • — IO — * * ili AGGIUNGE H 2 3 « O "a 7- METALLO DIAMETRO PESO ) IN GRAMMI TITOLO LEGALE NOME DRITTO IMPRONTA leggenda 56 A 20 1,420 958 Grosso da Tipo del Denaro : • I •A•NV•A• 4 denari. cerchio rigato. 57 » )» 1,400 » » » » » • IA • NV • A • 58 » » 1,360 )) » » C. s: punto sotto il » » castello. 59 » » 1,360 » » » » » » » 60 » 21 1,700 » Grosso da C. s : senza punto. » » 6 denari. Gli archetti sono meglio centinati. « 61 )) )) 1,680 » » » C. s: il castello più » » I stretto. 62 » 20 1,410 » Grosso de- Castello con le sue * • IA • NV • A • gli ultimi 4 impostature agli ♦ coniati. archetti : cerchio fi- namente rigato. 63 » * 1,060 )) » » » » » » * m QUARTI DI GENOVINO La coniazione dell’oro ha cominciato forse al 1200. In un frammento 64 0 12 0,860 1000 Quartarola Castello in un cer- *. I • A *N • V • A • chio. 65 » T3 0,854 » » » C. s : il cerchio è di *oloAoN°VoA. perline : due punti negli archi. 66 )) » 0,870 » » » Castello in un cerchio. |J< • I • A • N • V • A piccolo sole. — ii — AI GROSSI. ROVESCIO impronta LEGGENDA [d Z O M M ►J ►J O U OSSERVAZIONI Tipo solito. CVNRADI • REX. CVNRADI • REX I CVNRADI • REX • CVNRADI REX • — Il braccio medio dell’E ha una lineetta trasversale. CVNRADI REX : 1’ E come sopra. C. s : il braccio medio dell’ E tagliato da un globetto. R R R R B R R R o QjLJARTAROLE (i). di statuto di zecca dell’anno 1315 sono nominate le Quartarole d’oro. Come il denaro. » » » » CVNRADI • REX — L’ I come nel Denaro. CVNRADI •REX• A RT Ved. fig. 5. Desimoni, Le prime monete d’argento, ecc. Ved. fig. 6. Ridotto da tosatura al diametro di 18, ciò che spiega la mancanza nel peso. Promis , n. 1. (1) Pare che siano le prime monete d’oro coniate in Genova. Sono distinte in tre varianti ben caratterizzate. — Diti n. <>4 , e più antiche, che riproducono il vero tipo del biglione c dell’argento, senza crocetta al rovescio, e col nome del Re al genitivo : sola differenza, il c e 1’ e chiusi. Ma quest'ultimo carattere non è sufficiente indizio per assegnarli all’epoca del Denaro n. 3), P *',lL di variare forma alle lettere secondo i diversi metalli. — Dal n. 69 al 76 le quartarole hanno aggiunta la crocetta al rovescio, pur mantenendo il nome del Re al genitivo. — Dal n. 77 al 98, presentano il tipo del Genovino col CVNK « • — 12 — 41 • •2* * 1 • QUARTI DI GENOVINq — 13 — 0 QUARTAROLE (seguito). M <2 S « 0 ►J i-} 0 « H S 0 < M 0 >-> ►4 -< go p- NUME. IMPRONTA • • ' ; LEGGENDA IMPRONTA LEGGENDA w ij ►J 0 u • 67 0 12 0,870 1000 Quartarola C. s : il cerchio è di perline. * • I • A « N • V • A piccolo sole R i • Come il Denaro. ♦ CVNRADI • REX —La I come nel Denaro. R Ved. fig. 7. 68 » J3*S 0,830 » » » C. s : il cerchio è liscio e di maggior diametro. » » » ’ì1 0 I ° A ° N ° V° A > » » * » » (c. s.). R 69 » 13 0,880 » » » Tipo solito. » » * CVNRADI-REX F 7° )) » 0,880 0,880 )) » » » » * .1.A-N.V-A. » » * . CVNRADI • REX A Altra 0,860 ed altra 0,870. 7i » » » » » » » * • I • A • N • V • A piccolo sole » » » » A . F 72 » » 0,875 » » » * °I°A°N°V°A c. s. » » » » R 73 » » 0,880 » » » » » * • I • A • N • V • A • conchiglia • » » * CVNRADI-REX F Gandolfi, voi. II, p. 219, fig. 10, cita 11 pesi, dei quali questo è il massimo. 74 » » 0,889 » » » » » Tutto c. s. » » * CVNR A-DI-REX 75 » » 0,870 )) » » » » » » » * CVNR~ADI • REX F 76 » » 0,870 )) » » » » » » » * CVNR"'A'-DI • REX F 77 » » 0,880 )) » » » » * 0I°A0N0V0A°0o° » » * CVNR » ADVS REX F 78 » 0,870 )) » » » » » » * CVNR 0 A 0 DVS RE • X ° A 79 » » 0,813 » » » » » » » » » * 0 CVNR 0 A 0 DVS REX •> SL 80 » » 0,885 » » » » » » » » * ? CVNR ° A ? D • VS ° R • EX 0 R 81 )) » 0 l> 00 0 » » » » » * °ioA°N°V°Aog° » » * CVNR 0 A 0 DVS REX F 82 » » 0,880 )) » » » » » », * CVNRA » DVS 0 REX ° F 83 » » 0 I> 00 0 )) » » » » ’ì' 0I0 A°N°VoA°c?o » » * 0 CVNRADVS 0 REX A 84 » » 0,840 » » » » » » » » » * CVNR • AD - VS REX R 85 )) » 0,870 )) » » • » » * Al* A*N*V* A* * Fra gli ultimi due trifogli è un segno triangolare, come una 1 freccia ad alette senza peduncolo. » » • * 0 CVNR 0 A 0 DVS • REX A 86 » » 0,870 » » » » » Tutto come sopra; ma i trifogli rovesciati cosi v » » * C : VNR : A . D • V \ S • RE : X • F Ved. fig. 8. 87 » » 0,860 » » » » » q s: v — Il segno è un vasetto 0 paniere, con piccola ansa superiore. » » * § CVNR 0 A 0 DVS °o° REX § R 88 » » 0,870 2 » » » » Tutto c. s. » » * C•V•NR 0 A 0DVS: REX • F ì QUARTI DI GENOVINO 0 QUARTAROLE (seguito). « w 2 S « JO "q o% z 1 METALLO I O « H w S < 3 Il mwvao NI 1 OS3J TITOLO 1 LEGALE 11 NOME dritto ■ -—- ROVESCIO COLLEZIONE OSSERVAZIONI IMPRONTA ■—-■I LEGGENDA IMPRONTA LEGGENDA 89 0 x3 0,880 1000 Quartarola •. Tipo solito. • c. s : ma il vaso è senz’ ansa, e Come il Denaro. *.CVNRADVS REX • F pare ne escano fiamme 0 foglie.; 90 )) » 0,880 » » » » » C. s : vasetto più alto e stretto. » » * CVNR 0 A « DVS• REX § A 91 )) » 0,86o » » » » » C. s : il segno è un compasso aperto, ' » » * cvnr : A : dvs : rex A e dopo di questo „ invece del trifoglio, 0 • 92 » » 0,710 )) » » » » C. s: 7 trifogli: invece del &gno « » *.CVNRADVS REX. A pare vi sia un G 93 » » 0,880 )) » » » » » » * CVNR 0 A ° DVS REX A * punte •> 94 )) » 0,870 » » » » » C. s. » » * CVNRADVS8 REX G 95* )) » 0,880 » » » » » C. s. » » * CVNRADVS 0 REX 8 F 96 » » 0,880 » » » » » C. s : meno l’ultima rosetta". » » * :CVNR 0 A 0 DVS 8 REX : A 97 )) » 0,880 )) » » » » *oIaAaN*VùAa piccolo ca- » » * •> CVNRADVS <■ rex A • stello con torre in mezzo « 98 )) » 0,870 » • » » » » Tutto c. s. » » » * * CVNRADVS * REX * F MEZZE QUARTAROLE oppure 1 * OTTAVI DI GENOVINO. 99 )) IO 0,430 » Ottavo di Castello senza cer- • C V poste lateralmente al castello Croce senza cerchio. 0. IANV scritto da destra .a sinistra fra le A. F Genovino chio : sotto, due V braccia della croce. 0 mezza intrecciate in modo * Quartarola da sembrare X ♦ T? 100 )) » 0,430 » » » Castello c. s: sotto » » 8 « )) » » » » r IOI \\ una X )) )) » » » RT Promis, n. 2. >) )> 0,425 »' » » » » » » 8 Ved. fig. 9. « — 16 gENOVRu a g 5 0 0 « ►-< ss W 0 a —« 0 *0 o z < H W S H W ss < 3 PE SC IN GRA] 0 ^ H 0 H W 1J NOME IMPRONTA 102 0 20 3,500 1000 Genovino Castello in cerchio. I03 » » 3.470 » » » » )) » C. s : punto sugli archi. 104 » » 3.470 )) » » C. s : due punti negli archi ed uno sopra il centro. 105 » » 3.518 » » » C. s: senza punti. 106 )) 21 3,500 )) » )) » » 107 )) 20 » » » » » 108 )) 21 3.430 )) » » » » 109 )) 20 )) » » no » » 3.543 )) » » Castello con 3 punti come al n. 103. III » » 3.430 » » » C. s: senza punti. 112 » » 3,500 )) » » C. s: un punto sopra gli archi. ”3 » » 3,480 )) » » C. s: senza punti. n4 )) 21 3.430 » » » » » u5 )) 20 3.470 )) » » » » 116 » » 5,460 )) » » » » 117 )) » )) » » » » 118 )) 21 3.505 )) » » » » 119 » 20 3.535 » » » C. s : due punti sugli archi. 120 » 1 » 3.450 )) » » Castello. dritto leggenda *0I°A°N°Voa°00 ^°I°AoNoVoAo ^•IoAoNoVoA» * P°Io A0N0V0A0 » » » » » » » » » » * ° I °A° N °V°A vasetto c. pianta, vasetto. » grande stella 5 punte, grande stella a 6 punte. » foglia di trifoglio, con a foggia dicroti latina. * o I o A ° N 0 V°Ao foglia c. s. ■JioIoA°N°V°A maschera ili fronte. » 1) rosa di 6 foglie. * o io \ o^oV°A° rosa c. s. **I&A$N*V$A ranchigli! C. s: ma dopo la conchiglia ato rosa. •ì- ® I ® A ®K ® mo C. s: più quindi due segni sembrano le due foglie^ precedente. d, con due foglie di una rosa dopo incerti, l’A; — »7 poi FIORINI. ROVESCIÒ COLLEZIONE » OSSERVAZIONI \ IMPRONTA LEGGENDA Croce in un cerchio. * 0 CVNRADVS 0 REX 0 A.G 3,495- » » » » » Gn.F Ved. fig. k>. » « )) » » » » » » » » U Gandolfi, n. 4. » )) » » » F. A 3,480. i » )) * CVNRADVS0REX Serra, tav. I, n. 2, • » » * 0 CVNRADVS 0 REX A » )) » » » Da disegno dell’Heydeken. » )) * 8 CVNRADVS 8 REX 0 U » )) * 8 CVNRADVS 8 REX 0 A » » * 0 CVNRADVS 0 REX 0 F Altro di gr. 3,490. » » » » » F » » » » » A » )) * CVNRADVS 8 REX F Altro di gr. 3,440. » )) * CVNRADVS : REX. F Lettere un po’ più moderne. )) )) * CVNRADVS REX F » » * CVNR cA c DVS c REX U » » * CVNRADVS 8 REX R Ved. fig. 11. » » * CVNRADVS. REX A Atti Soc. Lig. St. Patria. Serie 2.», Voi. XXII. » — i8 — — 19 — a g s « jo "q o ALTRE MONETB C0U, leGGENDA IANVA (i). w O t3 H O P W nome dritto IMPRONTA 121 122 12? 124 125 126 127 128 129 130 *3* 132 *33 T34 *35 B 13 0,360 v^> I O 0 Medaglia ? » « » 0,230 » » » A » 0,215 vo V-'» SJ 00 Denaro ? 0 20 2,590 '•sO v_/-» CO Genovino » » 2,590 » » » » » 2,610 » » » » » 2,610 » » » » » 2,600 » » » » » 2,580 » » » » » 2,590 » » » A 23 2>795 910 Grosso » » 2,800 » » » » » 2,700 » » » » » 2,690 » » » » » 2,770 » » » Castello, che taglia il giro della leggenda in alto. » » leggenda Castello in mezzo a 6 archetti con palline alle punte : cerchio di perline intorno. » » » » » » » » » » » » Castello : cerchio attorno , sul quale è impostata la crocetta. » » ' IANVA * G * » » » C Croce patente. * IAN * VA * G * MONETE COLLA LEGGE®.: CIVITAS IANVA, * CIVITAS 0 IANVA • ' Croce patente in mezzo ad 8 archetti con palline; cerchio di perline. * & CVNRADVS & * • CIVITAS • IANVA. * 0 CIVITAS • IANVA . * . CIVITAS » IANVA. * CIVITAS IANVA* * • CIVITAS v IANVA cresce® colle punte in alto. » » CIVITAS- IANVA ° . CIVITAS • IANVA0 C. s: ma invece dell’ anello, l crescente colle punte in .1 « » • CIVITAS » IANVA • » » Croce patente: cerchio sul quale è impostata la crocetta. » » » » » » C. s: un segno, come d’una punta, nel 2° cantone. * CONRADVS : R a. 1252. *.CVNRADVS ° REX *.CVNRADVS ° REX• » * » » * • CVNRADVS » REX • *.CVNRADVS v REX & *. CVNRADVS s- REX crescente colle punte in alto. » » » . CVNRADVS. REX ° » » C. s: invece dell’anello, crescente colle punte in alto. » » » . CVNRADVSvREX (0 Q.lleste monetine s son qui aggiunte per la leggenda, senza poter precisare nulla circa all epoca di loro ■onia!Ì0s ’nnu“ur'1no dritto il tipo clic vedremo usato nei minuti. R R RT R F Ved. fig. 12; e Ruggero, Annotazione III, n. 1. Manca un pezzetto, ed è tosata. Ruggero, Annotazione III, n. 2. Promis, n. 3. F.R U F F G F G F F.G Altri gr. 2,61 e 2,6 o. V. f. 13 Gandolfi, n. 6. Conio un po’ più moderno. Altro gr. 2,670. Ved. figura 14. Pare quella del n. 5 del Gandolfi, che ha una specie di cuore nel 2° cantone. 20 21 — MONETE COLLA LEGGENDA CIVITAS IANVA, a. 1252 (seguito). w z 3 « 0 0 hJ ►J 0 « K w £ o* (/) ^ TITOLO 1 LEGALE 1 NOME dritto ROVESCIO p 0 z U W < s a Q W « ^ 0 £ impronta leggenda impronta ' leggenda 136 A 20 2,620 9IO Grosso Castello: cerchio attorno, sul quale è CIVITAS v IANVA - / Come sopra : un se- . CVNRADVS v REX impostata cetta. la cro- gno come d’ una punta nel 2.° can- co *7S 176 J77 178 179 180 181 182 183 184 .85 186 187 188 189 190 o H w o «/) w £ < S « < O Z O 22 23 (0 I G 3,530 3,500 3,520 3,520 3,530 2,900 2,970 2,980 3,030 2,960 2,880 — 25 — MONETE COLLA LEGGENDA qVAM DEVS PROTEGAT (seguito). NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA IOOO 958 Geno- vino Grosso Castello in 8 archetti doppi con ornati trilobati alle punte, stellette agli angoli e rosette nel concavo d’ogni arco; cerchio di perline attorno. » » » » » » * TE (in nesso ) : IANVA : QVA DEVS' PTEGAT:S Castello in mezzo ad 8 archetti con trifogli alle punte e puntini agli angoli: cerchio di pe » line. * IANA t Q. DEW PROTEGAT.i: * IANVA • Q,. D • PROTEGAT - F : B * IANVA : Q. • DEVS • PROTEGAT martello * IANVAoQVAN°DEVS°PROTEGAT leoncino, indi piccolo castello con torre e sotto» * IANVA Q.VAM DEVS°PROTEGAT aqui-letta spiegata. * IANVA • QVA • DEVS. PTEGAT 2,840 » » » » » » » 2,750 » » » » * • IANVA • QVA • DEVS • PTEGAT 2,230 » » » » * • IANVA • QVA DEVS PTEGAT * IANVA-QVA DEVS PTEGAT- * IANVA * QVA ■ DEVS • PTEGAT S * IANVA & QVA * DEVS • PTEGAT * * IANVA ? QVA 5 DEVS * PTEGAT * » » 8 * IANVA £ QVA 5 DEVS : PTEGAT * Punii. ai"ili"° d ars‘nl° ' ticnini col leoncino si ritengono coniati dal Governo guelfo dal 1318 al 1533- r— ROVESCIO w 55 O K pj OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA ►4 O u Croce patente: tutto come al dritto. • * : CONRAD........X : ROMANORv : F » » * CONRADW REX : ROMANO • R F » » » » * CONRADVY REX: ROMANO F F La F è gotica. * CONRAD :REX:ROMANORv N Disegno di Heydeken. La N è gotica. » » * CONRADVS » REX »ROMANORVM A.F ’ Altro gr. 3,470 (1). » » * CONRADVS » REX & ROMANORVM A.F Altro gr. 3,400 (2). Croce patente : il resto come al dritto. * A aCONRADVS *REX * C * A In tutti questi grossi FA dello zecchiere è semigotica. » » » * 6 A *CONRADVS*REX C » » * A *CONRADVS*REX C A » » * A * CONRADVS * REX C* A » » * a A a CONRADVS * REX * C * Disegno di Heydeken. » » * A aCONRADVSaREX aCa A » » * a A a CONRADVS a REX a C a F » » » » » F Altri 6 da gr. 3,oooa2,75o. » » » » » R Ved. fig. 18. » » » » » • RT Promis, n. 4. Vcdi Desimoni, ---------,lvy tum»lì uai uuuiiiu gucuvi urti ijiu *** ^ \ ( ) Questi Genovini coll aquila sarebbero stati coniati dal Governo ghibellino dal 13 34 I33^* Vedi * MONETE COLLA LEGGENDA IANvA qVAM DEVS PROTEGAT (seguito). W Z Q « O “q o z (rj •—i S o 3 * C w nome DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 191 I92 0,650 150 Minuto Castello, che taglia il cerchio di perline in basso: sotto stella. Castello (la descrizione non dice altro). ianva :q.:d:p: IANVE • Q. D . P. R. ROVESCIO IMPRONTA LEGGENDA « Z O £3 w ►j o u OSSERVAZIONI Croce che taglia la leggenda. CO NR AD VS CO RA DV S.R. R Ved. fig. 19. — Ruggero, Annotaz- XI. Catalogo Merolli, n. 1530. ALTRE MONETE CONIATE ANTERIORMENTE AL 1339. ~ n ■ J- 1 ■ J 11 C. il C J 1 nrissano essere stati coniati con questo tipo fin dal 1298, ed anche prima con tipo diverso (1). O.UARTARI, Griffoni 0 Clapucini. — Quarti di denaro nominati dallo Stella fin dal 1320, quanta que possano .essere siau. 4 r ?> J93 B 0,800 • Quart. Grifo rampante * ........RADVS REX >94 » » 1,010 » » » * Q- V • A • R • T • A • R • 0 • !95 » » 0,700 » » » » » » 196 » 16 0,840 » » » » » » 197 » » 0,840 » C. s. in cerchio * v QvAvRvTvAvRvO * ì di perline. 198 » )) 0,660 » Grifo rampante * v Qy \7 •' A R v T v A v R v 0 v • senza cerchio. 199 » )) 0,750 » C. s: la coda C. s: punti invece di trifogli. • del grifo mol- • 1 • to ripiegata in su, come nei leoni. 200 » XS 0,660 » Grifo rampante C. s. in cerchio liscio. 201 » » » • * • Q* V • A • T • A • R • 0 • R • Croce. » » » C. s. in cerchio di perline. C. s. senza cerchio : 4 trifogli. C. s. senza i trifogli. Croce in cerchio liscio: 4 trifogli. *°I° A°N° V° A°........0 * C.V.N.R-A-D.V-S- * • C•V•NRA•D•V........ *. C • V • N • R • A • D • V • c/5. *. C. V • N • R • A • D • V • S • * v CvVvN^R^AvDvVvS v C. s: punti invece di trifogli. * v T?OvM*A*I*N*VvS v *.T.O*M.A-I*N-V.S. F. A R R R R R R BP Desimoni, Nuove considerazioni ecc. Ved. fig. 20. Secondo la descrizione del Desimoni, Nuove considerai. ecc- (1) \cd. Desimoni, Sui Quarti di danaro, ecc.; Id., Nuove Considerazioni, AQUILINO IMPERIALE. — Coniato verso il 1320, c probabilmente a Savona dall antigoverno ghibffl| je teneva ancora una piccola parte della-città di Genova contro il governo di re Roberto (1). 202 A 19 1,300 203 204 20$ 206 207 208 209 210 211 '212 213 214 215 216 217 218 2ì9 220 221 222 0 22 3 >470 3.520 3,470 3.460 3.520 3,450 3.520 3.510 3,500 3.530 3.530 3.460 3.530 3,540 3.510 3.510 3,480 3,490 Aqui- lino 1000 Aquila spiegata, in cerchio di perline. Geno- vino » Tipo della lig. 17 » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » * FIDELIVM • IMPERII • SIMONE BOCCANEGRA, DOGE I, dal Monete colla leggenda eguale a quelli * : dvx : ianve : qva : devs : ptegat: piccolo castello con torre : *. DVX • IANVE • QVA • DEVS • PTEGAT', segno c. s : * : DVX : IANVE : QVA : DEVS • PTEGAT segno c. s : * : DVX : IANVE : QVAiDEVSiPTEGAT E! * dvx:ianve:qva:devs ptegat:g * : dvx : ianve : qva : devs : ptegatig * • DVX : IANVE : QVA : DEVS • PTEGAT G c. s. * i DVX: IANVE: QVA: DEVSiPTEGATlE * A : DVX : IANE • QVA : DEVS*PTEGATIS * A : dvx:i anve:qva:devs:ptegat- s * : a:dvx:i anve:qva:devs:ptegat: s * a:dvx:ianve:qva:devs:ptegat y * A • DVX:iANVE:QVA-DEVS:PTEGAT Y *A-DVX:iANVE:QVA:DEVS;PTEGAT 1 * : d-dvx:ianve:qva:devs:ptegaT: i * h:dvx:ianve:qva:devs-ptegat m * 3:dvx:ianve:qva:devs:ptegat m » » ® 8 .. * 3:dvx:ianve:qva:devs-ptegat Croce patente in cerchio di perline. * IANVE • ET • DISTRICT- U settembre 1339 23 dicembre 1344-dell’ ultimo periodo antecedente. Come la figura 17. *\CONRADVS:REX :ROMANORVM un alberetto con rami. Tutto c. s. * : CONRADVS : REX : ROMANORVM • segno c. s • * : CONRADVS : REX : ROMANORVM : segno c. s : * : CONRADVS : REX : ROMANORVM * : CONRADVS : REX : ROMAN ORVM : * : CONRADVS v REX v ROMANORVM : * v CONRADVS v REX v ROMANORVM • 1« : CONRADVS : REX : ROMANORVM c. s. * : CONRADVS : REX : ROMANORVM • * : CONRADVS : REX : ROMANORVM : » » » » » » » » * ; CONRADVS : REX : ROMANORVM * : CONRADVS : REX : ROMANORVM : » ^ » » * • CONRADVS : REX : ROMANORVM • * : CONRADVS : REX : ROMANORVM • A F F F A F F A F F A A F F A F F F Ved. figura 21. Dalla Collez. Remedi. La I del dritto è tagliata da una lineetta a metà. Disegno di Heydeken. (0 ^ ed. Desimoni, Descridi un aquilino d'argento, ecc. — 30 - 31 — SIMONE BOCCANEG^ d0GE i (seguito) dritto c f SOME IMPRONTA LEGGENDA 223 O 22 3óJO 1000 Gennv. Tipo della, fig. 17 224 » » 5020 » » » » 225 » » 5ó°° » \ » » 226 » » 5A9° » » » » • 227 » » 3.4)0 » » » » 228 » 3 349° » » » » 229 » » 3,380 » » » » 230 » J> 5.500 » » » » J 231 » » 3490 » » *• » 8 232 » » 3Ó20 » » » » 233 » » 34)0 » » » 234 » » 7> » » » » 235 » » 3^50 » » » » 236 J) » 3480 » » » 237 » » 3,460 » » » » 238 » » 34)0 » » » 239 0 12 0,880 1000 Quar- Tipo della Quar- tarola tarola, fig. 8. 240 » » 0,880 » » » » 241 » » » » » » 242 » 0,890 )) » » » 243 )) » 0,870 » » » » 244 » » 0,860 » » » » * H:DVX:IANVE:QVA:DEVS:PTEGAt': * F dyx:iante:qya:deys:ptegat,'Ì » » » * : i:d\tx:l\n\'e:q.va:devs:ptegat® * P D YX » IANVE f QY A : DE VS • P T E G AT.J * p:d\-x:ianve:qva:devsptegat. J * : DVX : IANVE : QVA :DE VS: PTEGAT: A -i- • DYX. IANVE :QVA:DEVS:PTEGATi A, * : DVXjIANVAlQYAiDEVS • PJTEGAT; C * DVX•IAN\TE:QVA-DEVS«PTEGAT D: * d\tx:ianve;Q.va:devs:ptegaj: d: * : dyx:ianye:qva:deys:ptegat u:| * : DYX i IANVE i QVA-DEVSiPTEGAT • C1 * : DVX:IAN\ E : QVA:DEVS:PTEGATi )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) )) * : CONRADVS : REX : ROMANORVM • » » » * : CONRADVS : REX : ROMANORVM : * : CONRADVS : REX : ROMANORVM * * : CONRADVS : REX : ROMANORVM : » » » * : CONRADVS : REX .ROMANORVM : * : CONRADVS : REX : ROMANORVM * « *.CONRADVS:REX:ROMANORVM:L: * : CONRADVS:REX:ROMANORVM: £ *.CONRADVSSREX• ROMANORVM T * CONRADVS : REX - ROMANORVM : segue una Z di forma antica, simile ad un 3 : * CONRADVS - REX : ROMANORVM : Z c. s. : *:conradvs:rex:romanorvm: g *.C0NRADVS:REX:R0MAN0RVM: g *:C0NRADVS:REX;R0MAN0RVM: g MONETE COLLA LEGGENDA DB IANVE e DVX IANVENSIVM (i). * - DVX*.IANVE*A * . DYX • IANVE • A • * • DVX • IANVE C * . DVX. IANVE • C • * F * DYX * IANVE * *F * DVX * LANVE * Tipo della fig. 8. » » » » » * * CVNRADVY REX * * CVNRADVr REX • * * CVNRADVY REX » » » * *CVNRADV• REX * *CVNRADV^* REX A F A R A F F Il segno del dritto è un po’ confuso, ma pare un S rovesciato. Il segno è un po’ incerto tra un P ed un martello. Disegno di Heydeken. A.F A F. A F A Altra o,86o. Altre o,88o e 0,870. (0 Fra queste monete de! primo Doge sono comprese le terzarole col V e le quartarole coll »»• “ considerarsi come iniziali di zecca; ed anche il Ruggero sostiene tale parere. Ved. Annoiai*01*1 ^ , »£ ;i miilf * Sconosceva altre sigle che il P l» S. H Gandoln» » 4 PS, avea creduto di poterle interpretare per primvs e sbcvkdvs. Il Desimoni opina che — V- monete COLLA LEGGE®, u g 5 « 0 '0 0 •À 0 hJ hJ fi w a DIAMETRO I PESO IN GRAMMI - TITOLO I LEGALE I NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA 245 0 12 IOOO Quar- Tipo della Quar- * • DVX • IANVE I tarola tarola, lig. 8. 246 » )) )) » » » * • DVX • IANVE • I 247 » )) » » » » » » 248 » )) 0,890 )) » » » * • DVX • IANVE • I. 249 » )) 0,855 )) » » » * • DVX.IANVE. L. 250 » )) 0,890 )) )) » » * * DVX * IANVE *S 25I » » 0,860 )) * » » » » » 2)2 » )) » » » » *"* DVX * IANVE • * S 253 » H 1.055 » Terza- Castello in cer- * x DVX . IANVE x p rola chio di 8 ar- chetti con punti agli angoli. 2)4 )) )) 1,140 » » » » * * DVX * IANVE * P v 2)5 )) )) 1,120 )) *> » » * a DVX a IANVE »P« 256 )) » 1,150 )) » » » » » 257 » )) 1,130 » » » » ^»DVX» IANVE v pv 258 » )) 1,130 » )) » » » 2)9 » )) 1,150 )) » » » * * DVX * IANVE * V • 260 )) )) 1,120 )) » » » * * DVX * IANVE * V x 261 )) » 1,130 )) » » » * * DVX * IANVE * V * 262 » ‘ )) 1,120 )) » » » » » 2Ó'3 )) )) 1,120 )) » » » » » 264 » )) 1,125 » » » » * x DVX • IANVE P 265 )) » 1,150 )> » » » * » DVX » IANVE » P 266 )) » 1,140 >) » » » * * DVX » IANVE v P * 267 » )) 1,120 )) » » » * * DVX * IANVE * P * 268 )) )) » » » * * DVX * IANVE * P a .269 B 15 0,660 Denaro Tipo del Denaro * • DVX • IANVE • antico. 270 )) » 0.370 » C. s: sotto stel*a. » » 271 )) )) 0,520 » C. s: sotto punto. * i DVX • IANVE a . 272 » )) 0,500 » C. s: sotto stella. * DVX* IANVE a 273 » )) 0,610 » » » ! * * DVX * IANVE • 33 — ianve DVX IANVENSIVM (seguilo). ROVESCIO IMPRONTA- LEGGENDA w JZ O N W H hJ O u OSSERVAZIONI Tipo della figura 8. Croce patente in cerchio di 8 archetti, con punti agli angoli. )) )) )) )) )) » » )) )) » )) » )) » )) )) » )) » )) )) )) » )) )) )) )) » Tipo del Denaro. * *CVNRADV : REX **CVNRADVY **CVNRADVY **CVNRADW » » » » * : CVNRADVS ** CVNRADV-: REX * . CVNRADV- REX REX REX- REX REX * * CONRADV **CONRADV * :CONRADV * * CONRADV * : CONRADV * * CONRADV * : CONRADV * : CONRADV * : CONRADV * * CONRADV- * CONRADV- * CONRADV- * * CONRADVr *•CONRADVy *•CONRADVy CVNRADVr * REX- * REX * . REX-* * REX * . REX v * REX* * REX : REX- : REX. * REX* REX - P REX P REX-REX-REX-REX P. Pi R : CVNRADVr REX• CONRADVr REX i * CVNR AD........EX CVNRAD-* REX F. A A.F U.A.F F A ™ Soc. Lig. St. Patria. Serie 2.», Voi. XXII. F F F A F F. R A A A.F A F R F F La I è tagliata a metà. Dis. di Heydeken: I c. s. La I c. s. Altra gr. 0,850. Altre gr. 0,880 e 0,870. » 0,850. Gandolfi,n. 14. Disegno di Heydeken. Ved. figura 22. Altra gr. 1,120. Disegno di Heydeken. — 34 — — 35 — w Z 0 0 Q h-1 « « -J H O O < W H w <3 w 0 Z s Q 274 275 276 277 s s « o !5 20 0,410 3>39° 1,630 MONETE COLLA LEGGENDA IANVE e DFX IANVENSIVM (seguito). NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 958 Denaro » Grosso Mezzo Grosso Tipo del Denaro antico, sotto stella. Tip. del Denaro. Castello in 8 archetti, con rose alle punte. • Castello in 8 archetti, con palline. * DVX.IANVE R * • DVX • IANVE T * * DVX * IANVENSIVM * D * * * DVX * IANVENSIVM »D* ROVESCIO impronta LEGGENDA Tipo del Denaro. » » Croce in 8 archetti con rose. Croce in 8 archetti con palline. CVNRADV'' REX CVNRADW REX * a CONRADVS * REX * Z * * * CVNRADVS * REX * Z * MONETE COLLA LEGGE® DVX IANVENSIVM PRIMVS. A F A La lettera al dritto è incerta, ma pare R. Lo stesso dicasi di questo T, Il Z è quello antico, fatto a 3 colla coda. Come sopra. 278 0 22 3,500 1000 Geno- vino Tipo solito della figura 17. 279 » » 3,500 » » » » to 00 0 » » 3,500 » » » )) 281 » » 3,530 » » » » 282 » » 3,53° » » » » to 00 » » 3,530 » » » )) 284 » » 3,53° » » » » 285 » » 3,490 » » » » 286 » » 3,500 » » » » 287 » » 3,5oo » » )) » 288 » » 3,500 » » » » 289 » » 3,530 » » )) )) 290 » » 3,490 » » » )) 291 » » 3,500 » » )) » 292 » » 3,500 » » » » 293 » » ..... » » )) » 294 A 23 2,900 958 Grosso Tipo del Grosso alla f. 18. Sotto al castello: C * A t DVX: IANVENSIVM PRIMVS :c * DVX IANVENSIVM PRIMVS !C * DVX IANVENSIVM PRIMVSIC- * DVX : IANVENSIVM : PRIMVS:c: * • DVX : IANVENSIVM : PRIMVS : c : * DVX IANVENSIVM PRIMVS-C * DVX IANVENSIVM PRIMVS :C * DVX • IANVENSIVM • PRIMVS : C * DVX.IANVENSIVM:PRIMVS:C- * DVX : IANVENSIVM : PRIMVS : c- * DVX • IANVENSIVM • PRIMVS • C ^ * DVX IANVENSIVM PRIMVS:C. * DVX - IANVENSIVS • PRIMVS-D * DVX : IANVENSIVS : PRIMVS : • * DVX : IANVENSIVM *. PRIMVS. • * DVX IANVENSIVM PRIMVS _ * DVX : IANVENSIVM : PRIMV • Tipo solito della f. 17. Come la figura 18. * : conr advs:rex:romanorvm F La lettera A al dritto è semigotica. * CONRADW REX-ROMANORVM.A A LA è antica. * CONRADW REX-ROMANORVM A A C. s. * CONRADW rex:romanorvm-a F C. s. » » » F C. s. * CONRADW rex.romanorvm:a: F C. s. )) )) )) F C. s. * CONRADW REX. ROMANORVM .A A C. s. * CONRADW REXtROMANORVM «A ..... FA è semigotica. * CONRADW REX. ROMANORVM-A F C. s. * CONRADW REX ROMANORVM R A * CONRADW rex:romanorvm: r: R * CONRADV^ REX-ROMANORVM N A La N è gotica. * conradw rex:romanorym:n: ..... C. s. * CONRADW REX.ROMANORVM-N F C. s. * CONRADW REX-ROMANORVM H Kòhler, n. 2524. * * CONRADVS * REX * A * A.F Altro gr. 3,070. — L’A del rovescio è 1’ antica. - 3é 37 - « z 3 « o "q o z 295 296 297 298 299 300 301 302 23 2,850 2.950 3,050 2,955 3,020 2.950 2,975 2,970 MONETE COLLA LEGGER DVX IANVENSIVM PRIMVS (seguito). — -J_t. w O J o < H o fi W nome DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 95,8 Grosso » » » » » » » » » » » » » » Tipo del Grosso alla f. 18. Sotto al castello C » » » D G L L senza lettera. » » » » » » * DVX : IANVENSIVM. PRIMV' * DVX : IANVENSIVM • PRIMV Y * DVX : IANVENSIVM : PRIMW * DVX : IANVENSIVM. PRIMW * DVX : IANVENSIVM : PR1MW » » » » » » * dvx: IANVENSIVM: PRIMVS 303 A 24 958 Grosso Castello in 8 segmenti, con puntini sugli angoli: cerchio di perline. 304 » » 3,020 » » » » 3°5 » » 3,160 )) » » » 306 » » 2,230 » » C. s: sotto T 307 » » 3,HO » » » » 308 » » ..... » » » » 309 » » 3,200 » » » » 310 » » 3,220 » » » » 3n » » ..... )) » » » 312 » » )) » » c * 4 DVX * IANVE * TERCIV' * DVX • IANVE * TERCIVS * * V DVX v IANVE v TERCIVS • * DVX v IANVE * TERCIVS * DVX > • IANVE v TERCIVS * . DVX * IANVE * TERCIVS- * v DVX » IANVE * TERCIVS * v DVX v IANVE * TERCIVS * * & DVX « IANVE ® TERCIVS * ® DVX ® IANVE & TERCIVS * ' (1) In questi Grossi del terzo Doge ricomparisce il nome del re scritto col V ; il C e 1 E son di nuovo aperti ROVESCIO w z 0 N OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA s ►4 O (J Come la figura 18. . -a. * * CONRADVS * REX * A » A.F Altro gr. 2,900. — L’A è semigotico. » » )) Tutto c. s: ma lettera R » » » A A.F Altro gr. 3,000. )) » » » N A.F Altro gr. 3,020. » » » » » F. A Altro gr. 2,970. )) » » » P R )) » C. s: senza rosa finale. A.F Altro gr. 3,000. • )) » 4L Ut * a A * CONRADVS a REX a C * G Unico per le due lettere al rovescio, mancando quella al dritto. dal 9 gennaio 1350 all’8 ottobre 1353. • Croce patente : il re- * * CVNRADVS * REX * I § Lelevel, XIV, 47 (1). ! sto come nel dritto. » )) *v CVNRADVS v REX O A Un punto in mezzo all’O. » » w » » » A C. s. » » * V CVNRADVS v REX A » )) » » » R Ved. figura 23. » » * * CVNRADVS v REX v Terzi, n. 5. » » » » » G » )) * * CVNRADVS v REX........ F » )) * & CVNRADVS & REX * Gandolfi, n. 15. >) )) * & CVNRADVS & REX « C « M b, stesso della v moneta varia notevolmente sia da quello con i trifogli alla fig. 18 come da quello dei 6 archetti colle palline alla fig. 24. • * • - 38 - SIMONE BOCCANEGRA, DOGE iy w ' '^555*, z a 0 ►J 0 « H 8 0 ^ w 3 DRITTO 0 ‘n 0 z < « s tu £ < s co < W « Ph O 2 *—1 0 1 H 0 NOME IMPRONTA LEGGENDA • 0 22 3.530 1000 Genov. Tipo solito. * DVX : IANVENSIVM. QVARTVy q 3H » )) » » )) » * DVX IANVENSIVM QVARTV F 315 » )) 3,5io » » » » * • DVX • IANVENSIVM : QVARTV- F 316 » )) 3.530 )) » )) » * DVX : IANVENSIVM. QVARTVy F 317 » )) » » )) » * DVX : IANVENSIVM : QVARTVy g 318 » » » » )) » * DVX : IANVENSIVM : QVARTV-; G 319 » )) 3*350 )) » )) )) * DVX : IANVENSIVM. QVARTVy I 320 » )) 3,520 » » )) » » » » L. 321 » )) 3.510 » » )) » » » » ‘ l : 322 » » 3.520 » » )) » » » » L 323 » )) 3.540 )) » )) » »* » » » 324 325 » » )) )) 3.540 3.510 )) )) » » )) )) )) )) » » * » » * DVX • IANVENSIVM : QVARTVy L 326 » » 3.520 )) » » » * DVX t IANVENSIVM - QVARTVy L 327 » )) 3.470 » » )) » * DVX : IANVENSIVM : QVARTVY L 328 » )) 3.540 )) » )) )) * DVX : IANVENSIVM • QVARTVY M 329 » » 3.540 )) )> )) » * DVX: IANVENSIVM.QVARTVYM 330 » )) 3,550 )) » » » * DVX : IANVENSIVM • QVARTVy N 331 » )) 3,480 )) » )) )) » » » » 332 » )) 3.500 » » )) )) » » » R 333 » )) 3,5io » » )) » » » » 8 334 » » 3.490 » » )) » » » » 335 » )) 3,48o )) » )) )) * DVX : IANVENSIVM • QVARTVY: V! 336 » » 3,530 )) » )) )) * dvx : iannensivm: qvartvv:y: 337 » )) 3,490 )) » )) )) * DVX • IANVENSIVM : QVARTVY V 338 A 23 2,995 958 Grosso C. s: f. 18. Sotto 4< DVX-IANVENSIVM«QVARTY al castello : C 339 » » 2,930 )) » » » * DVX : IANVENSIVM - QVARTy 340 » » 3,020 )) » » » » » 8 341 » » 2,900 )) » » F » » » ^ 342 » » 2,970 » » » » 4* DVX • IANVENSIVM • QVART^ 343 » » 2,895 )) » » G 4- : DVX : IANVENSIVM : QVARTV 344 » » 3,000 » » » L 4- DVX • IANVEN SIVM • QVA.RTJ 345 » » 3,020 ))' )) » » 4-DVX IANVENSIVM-QVART" . — 39 — dal 15 novembre 1356 al marzo 1363. ROVESCIO w 55 0 K W OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA ►4 1-! O U Tipo solito. 0 » » » » » » » » » » * conradw rex:romanorvm . i *CONRADV REX ROMANORVM C * CONRADW REX-ROMANORVM-C * conradw rex:romanorvm: c * CONRADW REX:ROMANORVM C * conradw rex: romanorvm:c * CONRADW rex: ROMANORVM Q F A R A A F Kòhler, n. 2525. f ^ )) )) • * conradw rex:romanorvm- a: )) )) ^ ^ * conradw rex:romanorvm d F. A F F LA è antico. i » » * CONRADW REX:R0MAN0RVM-D F. A Ì )) » * conradw rex:romanorvm:d F )) )) * CONRADW REX-ROMANORVM D A )) » * conradw' rex:romanorvm-p- F )) » 41 CONRADW REX:ROMANORVM S- A ! » » * CONRADW REX-ROMANORVM C F 4< CONRADW rex:romanorvm: I F » )) » » » C F » » » » » I F » » * CONRADW rex-.romanorvm-c F. A » )> 4< CONRADW REX:ROMANORVM:C F * » » 4< CONRADW rex:romanorvm.p F » » 4- conradw rex:romanorvm:p- R » » » » » p: F. A » » 4< CONRADW REX• ROMANORVM P A Tipo del Grosso, 4.CONRADVS * REX * A F. A figura 18. » » 4 a CONRADVS * REX * A * R » )) » » S* F. A » » » » C * R » )) » » C F. A » » » » C * F. A » )) » » A * F. A I » » » » » R SIMONE EQCCANEGlu DOGE IV, (seguito). W Z Q « O *Q Z 346 H7 348 3-19 350 351 352 s w « P< O w O *J -, * , O w O H P NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA * * A 23 2,930 958 Grosso Tipo solito f. 18. Sotto al cast. L * DVX • IANVENSIVM. QVARTy Tipo del Grosso, * a CONRADVS * REX 0 C * F. A » » 2,890 » » » L * DVX : IANVENSIVM : QVARTy figura 18. » » » R » » 2,810 » » » M * • DVX • IANVENSIVM • QVARTy » " » » la F. A » » 2,470 » » » M * DVX : IANVENSIVM • QVARTy )) " » » » R » » 2>55° » » » V * DVX:IANVENSIVM.QVART )) ' \\ )) » » N * F'A » » 2,860 » » » V * • DVX • IANVENSIVM. QVARTy » )) )) » » Pft F. A » » 2,920 » » » V * DVX : IANVENSIVM : QVARTy » )} » » » R ROVESCIO IMPRONTA LEGGENDA w 2 o fv3 3 ►-1 o u OSSERVAZIONI GABRIELE ADORNO, DOGEI dal marzo 1363 al 13 agosto 1370. (>) Le W Le tere dei zecchieri sono tere dei zecchieri sono tutte gotiche, meno gli A. gotiche, e così per i seguenti. (0 353 0 22 3.540 1000 Genov. Tipo solito. * Dyx : IANVENSIVM • QVINTy c Tipo solito. * CONRADW REX-RQMANORVM. I F 354 » » 3=530 » » » » » » » C » » * CONRADW REX : ROMANORVM. I R 355 » » 3.530 » » » » » » » D » » * CONRADV" REX:ROMANORVM.M F 356 » 3.555 » » » » * DVX.IANVENSIVM.QVINT- L » » * CONRADV"REX ROMANORVM I A 357 » » 3.550 » » » » * DVX : IANVENSIVM • QVINTy L » » * conradw rex:romanorvm: I F OO \y~\ m » » 3.523 » » » » » » » M 1 » » * CONRADW REX-ROMANORVM P F 359 » » 3.420 » » » » * DVX • IANVENSIVM • QVINTV 0 » » » » » I A 360 » » 3,5oo » » » » * DVX • IANVENSIVM • QVINTY R » » * CONRADW REX-ROMANORVM:D F 361 » » 3.53° » » » » * DVX : IANVENSIVM. QVINTy S » » * CONRADW REX-ROMANORVM-R F 362 » » 3.430 » » » » * DVX • IANVENSIVM • QVINTy T » » * CONRADW REX-ROMANORVM N A 363 » » 3.550 » » » » * DVX : IANVENSIVM • QVINTY U » » * CONRADW REX:ROMANORVM:i F 364 A 23 2>97° 958 Grosso Tipo del Grosso * DVX • IANVENSIVM QVINTy » » * * CONRADVS * REX * M * A.F sotto D 365 » » 3,060 » » » » D * DVX : IANVENSIVM • QVINTy » » » » » R 366 » » 3,020 » » » » L » » » » » » » I * . R 367 » » 2,920 » » » » L * DVX • IANVENSIVM QVINTy » » » » » A. F 368 » » » » » » 0 * DVX : IANVENSIVM • QVINTY » » » » » 369 » » 2,670 » » » » S * DVX • IANVENSIVM • QVINTY » » » » F » F Altri gr. 3,530 e 3,520. Altro gr. 2,905. Disegno di Heydeken. Calante (2). DOMENICO DI CAMPOFREGOSO ’ D°GEVl dal 13 agosto 1370 al 17 giugno 1378. W Z Q 05 0 h! 0 x H t—1 a ? ? w 0 J ri nome dritto ROVESCIO W z o PJ OSSERVAZIONI om Z H w a < 5 w & O Z ►H 0 H 0 H W i-l IMPRONTA LEGGENDA IMPRONTA LEGGENDA w o u 370 0 22 • • • • » 1000 Genov. Tipo solito. * DVX IANVENSIVM SEXTVS G Tipo solito. » » *CONRADV REX ROMANOR I C 371 » » 3,500 » » » » * DVX *. IANVENSIVM : SEXTVS : I * CONRADW REX:ROMANORVM:R BM La R potrebbe anche essere N gotico. 372 » » » » » » * DVX - IANVENSIVM - SEXTVS : I 1 » » * CONRAD • REX • ROMANORVM : R Gandolfi, n. 18. Anche in questo la R non è molto evidente. * ANTONIOTTO ADORNO, DOGE VII,4 I? giugno 1378 alla sera dello stesso giorno (O- 375 0 22 3,500 1000 Genov. 374 » » 3.550 » )) 375 » » ..... » )) 376 A 23 2,990 958 Grosso 377 » » 3,020 » » 378 » » 2,960 » » 379 » - » » » CO O 0 22 3,460 1000 Genov. 381 » » 3.490 » » 382 » » 3,540 » » 383 » » 3,528 » » 384 » » 3,522 » » 385 » » 3,520 » » 386 » » 3,530 » )) 00 A 23 2,780 958 Grosso 00 00 » » 2,910 » » 389 » » 2,95° )) » 390 » » 3,400 » » 391 » » 3,020 )) )) (1) Antoniotto Adorno fu pure Doge una Tipo solito. » » » » C. s : sotto I » I » I » I * DVX • IANVENSIVM SEPTIM I * DVX : IANVENSIVM *. SEPTIMII » » » I * DVX • IANVENSIVM • SEPTIM * DVX : IANVENSIVM : SEPTIM * DVX-IANVENSIVM-SEPTIM- * DVX : IANVENSIVM SEPTIM - Tipo del Genov. » » » » » » » » » » » » Tipo d. Grosso A » A A O O » » » * DVX IANVENSIVM OTAVVS D * DVX-1A----NSIVM OTAVVS-G * DVX : IANVENSIVM • OTAVVS :G * DVX • IANVENSIVM • OTAVVS 11 * DVX : IANVENSIVM : OTAVVS :0 » 0 » ^ * DVX-IANVENSIVM: OTAVVS * DVX-IANVENSIVM-OTAVVS * DVX : IANVENSIVM : OTAVVS * DVX • IANVENSIVM : OTAVVS * DVX : IANVENSIVM : OTAVVS » » » » Tipo solito. * CONRADW REX ROMANORVM: R A » » * CONRADW REX:ROMANORVM - R RT » » * conradw rex:romanorvm: r Disegno di Heydeken. » » * * CONRADVS a REX * R * A.F Altri gr. 2,90 e 2,850 » » » » » R » » » » » A » » » » ........ Gandolfi, n. 19. dal 17 giugno 1378 al 7 aprile 1383. Tipo del Genovino. * CONRADW REX-ROMANORVM. I A » » * CONRADV" REX-ROMANOR...- A » » * CONRADV" REX-ROMANORVM-1 F » » * CONRADV" REX-ROMANORVM R F.U Altro gr. 3,500. » » * CONRADW REX: ROMANORVM 0 RT Promis, n. 6. » » * conradw rex:romanorvm: 0 BM » » » » » I R Tipo del Grosso. * a CONRADVS a REX a U a A » » » » » A » » » » » F Gandolfi, n. 20. » » » » 0 a A » » » » » F una terza seconda volta dal 15 giugno 1384 al 3 agosta I39°> 1’ elenco coup1 essere state coniate che nel secondo, come giustamente fa osservare il Gandolfi. Se fosse possibile ave l’aprile I55!j,392’ e-* tii h s nome dritto IMPRONTA LEGGENDA 23 2,460 3,020 958 Grosso Tipo d. Grosso S » » 395 0 22 3,53° 1000 Genov. Tipo del Genov. 396 » » 3.557 » » » » 397 » » 3,520 » » » » 398 » » » » » » 399 A 23 2,990 958 Grosso Tipo sol. sotto A 400 » » 2,930 » » » A 401 » » 2,880 » » » T * DVX • IANVENSIVM - OTAVV * DVX . IANNENSIVM : OTAVVS * DVX : IANVENSIVM : OTAVVS LEONARDO MONTALDO, DOGE * DVX : IANVENSIVM : decem: A * DVX IANVENSIVM : DECEM : B * DVX : IANVENSIVM : DECEM: S * DVX • IANVENSIVM • DECEM S * x * : DVX : IANVENSIVM : DECEM * DVX : IANVENSIVM : DECEM » » » Tipo del Grosso. * * CONRADVS * REX * * a CONRADVS a REX a I a » » » A.F R Serra, n. 5. L’incisore ha aggiunto un ROM, che è inammissibile. dal 7 aprile 1383 al 14 giugno 1384. Tipo del Genovino. » » » » » » Tipo solito. » » » » * CONRADW REX-ROMANORVM: A * CONRADW REX : ROMANORVM: I » » » G * CONRADW REX-ROMANORVM G Altro gr. 2,960. — vwuuuiU UV.3HJ.VV* UX1«. V** D— ---- ri------------J. w» - ammettere per tali. Sono quasi illeggibili per cattiva conservazione ; ma quel poco che se ne sete * a CONRADVS a REX a T » » T a » » » quale fa seguito un’ altra (n. 23) che egli leggeva dvx xi; ma nè 1 una nè 1 altra si possono lascia credere che siano piuttosto un soldino ed una patachina di Tommaso di Campofregoso dvx xxi. U R A A A.F Le A degli zecchieri sono gotiche. Mazzuchelli , § Genove-sato. ANTONIOTTO ADORNO, GOVERNATORE PEL RE CARLO VII * GVBERNATOR : IANVENSIVs 402 A 23 2,800 958 Grosso Tipo solito : sotto N 403 » » 2,800 » » » S 404 » » 2,800 » » » V 405 » » 2,892 » » » N 406 » » 2>957 » » » S 407 » » 2>6)0 » » » V 408 » » 2,880 » » » V 409 » » 2,870 » » » S 410 B H • • • • • «5 Minuto Tipo del Minuto: ved. fig. 19. » » » » * GVBERNATOR • IANVENSIVM * GVBERNATOR*IANVENSIVM * GVBsNATOR * IANVENSIVM* * GVBERNATOR * IANVENSIVi L IANVA ........ FRANCIA, dal 27 novembre 1396 al 18 marzo 1397, f il 5 luglio Tipo del Grosso. * CONRADVS * REX * ROR * RT » ». » » » JIT » » » » » RT » » * CONRADVS a REX a R * N 0 U » » » » R * U.F » » » » Sa A.F.G. » » » » Sa R » » * * CONRADVS * REX * R * F Come la figura 19. CO NR AD VS A Promis, n. 7. Id. Id. pag. it ivi. Altro gr. 2,630. Altro gr. 2,800. 4 6 — — 47 ANTONIOTTO 419 420 421 422 423 424 « g . B K 0 0 c z 0 hi kJ S W S DIAMETRO I M S co rj £ 0 % M TITOLO 1 LEGALE 1 NOME dritto impronta LEGGENDA 411 B 14 0,55° 125 Minuto Tipo del Minu- • N : IANVA :..... to: ved. fig. 19. 412 )) » 0,470 » » » » ............NVA.R 413 » » • • • • • » » » » ........IANVA T 414 » 15 0,780 » » » sotto * • L : IANVA N 415 » 14 0,550 » » » » • M : IANVA : S • 416 » 15 0,548 » » » senza stella • R : IANVA : s. 417 » » 0,706 » » » » .........IANVA • R 418 » 14 0,580 » » » » ............NVA:S AD0R% GOVERNATORE (seguito). Anche in queste monete le lettere degli zecchieri sono di forme differenti da quelle delle leggende; infatti l’N è semigotico (1) VALERANDO DI LUCEMBURGO, CONTE DI LIGNY, GOVfll NATORE PER CARLO VI, dal 18 marzo all’agosto 1397. * : CONRADVS * REX * ROMA * A * archetti, con palline agli angoli. A 23 2,980 958 Grosso Castello in 6 archetti, con palline agli angoli, accostato da LL, e cerchio di perline. * : ianva : qva : devs : ptegat: ;) 20 Grosso piccolo ossia Soldo Castello in 6 archetti, con palline alle punte, e cerchio di perline. * : ianva : q: dev~: protegat » » ..... .... » » » » » 8 » )) I,600 .... » » * ianva : q: dev~: protegat: » » 1,6)0 .... » » » » » »8, » » 1,650 ---- » » » * : ianva : QVA : DEV : ptegat: Croce patente in 6 archetti, con palline alle punte, e cerchio di perline. - » » » » » » » » * :CONRADVS : REX : ROMA t A * :CONRADVS:REX : ROMA : A : » » » * CONRADVS : REX : ROMA : A *. * : CONRADVS : REX : ROMA : A : u A F. A R RT Gandolfi, n. 8. Ved. f. 24. L’A del zecchiere è antico : l’M della leggenda è gotico in tutti, meno che nel n. 423 (2). (3) Ved. fig. 25. (0 Circa ai Minuti con e senza giglio, ved. Ruggero, Annotazioni VII, X, XI. incjpio37o 1,250 1,060 1,310 1,320 1,230 9,99° 1000 » » » » » » » » » » 958 Genov. Tipo solito. » » » » » » » » Terzar. » Grosso » » » » » » * K:REX:FRANC0R" D » 600 » » » » » » » Petach. 0 Sex. » » » » » » C. s: ma gigli invece degli ornati, alle punte degli archetti. » » » » » » » » Tipo della fig. 22 » » Scudo partito : al 1.° armi di Francia, al 2. castello e sotto : V C. s. G Tipo eg. a quello del Grosso: B ' IANVE^j * K *. REX : FRANCOR : D : IANVE * * K t REX t FRANCOR" D.IANVE N * K • REX : FRANCORy D : IANVE ili * K : REX : FRANCORY D IANVE li * K : REX : FRANCORY Dy IANVE: * K : REX : FRANCORY D : IANVE . * K ; REX : FRANC0RY D : IANVE : 1 * K : REX : FRANC0RY D • IANE : M * K rex : f : D : ianve : a * k : rex : f : d : ianve..... * K : REX • FRANC0RV9 : D : IANVE » » » » » » B B B. B. L L. » » 9 * k:rex:f:d:ianve:v: v » » * K : REX F : d : ianv........^ * k:rex:f:d:ianve:v: V-: A A » » * k : rex : f : d : ianve )) )) Solita. » » » C. s: ma colla variante come al dritto. » » » » » » » » Come la figura 22. » » Solito tipo del Grosso coi trifogli. » » Croce in cerchio di perline come la f. 15. » » » » » » alle prime. CO Esisto™ 1 -rr a 1 T onzpérier. N°‘c' ^ ?eso £ immaginario o sbagliato, o la moneta è calante ; ma in ogni modo, quanto alla specie della moneta stessa, non c è da ingannarsi. (V) o . CUne d tra le descri210ni deir Avignone e del Franchini e que e e , col peso^Impre, sia prima che dopo di quest’ epoca, nella semplicità più assoluta e nel diametro minore. Gli 8 archetti semplici coi puntini V&iesta seconda b. ~ j:-----_n> se fosse una quarw» , ................1 r ri * CONRADW REX-ROMANORVM R * CONRADW REX: ROMANORVM N * CONRADV" REX-ROMANOR S * CONRADW REX : ROMANORV S * CONRADW REX:ROMANOR L * CONRADW REX:ROMANORV L » » M ^ * conradw rex:romanorv: k * CONRADW REX : ROMANOR : L 4« CONRADVS : REX : L * CONRADVS: REX * CONRADVS * REX * ROR•L » » R * CONRADVS : REX : R : V * CONRADVS : REX *. V * CONRADVS:REX: R V * CONRADVS : REX : R : V * CONRADVS:rex: v: * CONRADVS:REX: R A * CONRADVS : REX : R • A F ♦ A F A U BM A U.F BM RT A.F R R A R Longpérier, n. 1 ; il quale però mette R P (i). C. s. n. 3 ; ma segna PS C. s. n. 2. C. s. n. 5. C. s. n. 5. C. s. n. 4; ma letto per G R. C.s. n. 6. - Altro gr. 3,520. Hoffmann, n. 51 (2). Promis, n. 8. V. figura 26. Catal. Rossi. Altri 7 da gr. 1,42 a 1,22 (3). «o e immaginano o sbagliato, o la moneta è calante ; ma in ogni modo, quanto alia specie aeua moneta hu» ». c ua n ìmpre, sia prima che dopo di quest’ epoca, nella semplicità più assoluta e nel diametro minore. Gli 8 archetti semplici coi puntini ì iniziali della terzarola di Brera convengono bene agli zecchieri di quell’ anno. Ved. Ruggero, AnnotaXII. ---umciciuc ira ic descrizioni aen Avignone e aei rraatumi w — — c0l peso ^ (2) Q.i-es'ta seconda terzarola è quella descritta e disegnata nell’ Hoffmann come se fosse una quarta t0 COn quelli Che U precede’ basterebbe di cert0 Ì1COnfr00TtÌTrl«“iltC"'l."®tìne P°ssedute dal RuSg<=™ trovate al titolo di 600 e 530. c 1 “,a®etro di 15, sono propri della terzarola. Nei registri di zecca si ha notizia i ]oro fabbri^*®^' (3) Nei citati registri di zecca, sotto il 1404 si ha la prima notizia delle petachine o sexini e della or Atti Soc. Lig. St. Patria. Serie 2.», Voi. XXIT. f I — so — — S1 CARLO VI, RE DI F 445 A 18 1,070 600 Petach. oSex. 446 )> » 1,000 » » 447 » » 1,240 » 448 » » 1,270 » » 449 » » 1,300 » » 450 » » 1,320 » » 451 » » 1,060 » » 452 » » 1,190 » » 453 » » 1,140 » » 454 » » 1,150 » » 455 » » 1,850 » » 456 » » 1,190 » » 457 » » 1,320 » » 458 » » 1,200 » » 459 » » 1,180 » » 460 B 15 125 Minuto 461 » » 0,855 » » 462 A 23 2,930 958 Grosso 463 » » 2,950 » » 464 » » 2,970 » » 465 » » 2,930 » » del Grosso: G V V V V V V V V V V V * K : rex : f : d : ianve * K:rex:f:d:ianve: » » » » » » » » » » » » » » L l: l: L ' l: l: l: n: v V » senza lettera Tipo delMinuto: figura 19. » » * K : rex : f : d : ianve » » una torretta. * K : REX : FRA • D • IANVE » » » * k : rex : fra : d : ianve * K : rex : F : D : ianve l K . REX : F : D • IAN G K. REX : F : D : IAN : L Croce in cerchio di perline, come la fig. 15- * CONRADVS:REX: R R * CONRADVS*. » » » Tipo del minuto f. 19 e giglio nel 2° cant.c » » » rex: » CONRADVS: CONRADVS: CONRADVS: CONRADVS • CONRADVS: CONRADVS: CONRADVS: » E S s: REX: ROR rex : R : rex: RO rex : RO rex : R • N rex: RO rex: R * CONRADVS : REX *. ROR * CONRADVS:REX ROR * CONRADVS:REX : RO CO NR AD VS TEODORO, MARCHESE DI MONFERRATO, Cu® di Genova, dal 6 settembre 1409 al 27 marzo 1413. Tipo della figura 24 : ai lati TM, sotto Y » » » » » d * IANVA : Q.: DEW protegat: 4- IANVA : a: DEW PROTEGAT * IANVA : Q. • DEW PROTEGAT * IANVA • Q.* DEV" PROTEGAT. Tipo della figura 24. » » » * CONRADV" REX 0 ROMAN : A * CONRADV" REX * ROMANO: A * CONRADV"* REX * ROMANO: A * CONRADW REX * ROMANOR * A.F G F U Altre 5 da 1,132 a 1,17. F. A R F A L’Avignone , al luogo dei puntini, mette un segno, che non si capisce se sia la parte anteriore di una R, o la Z antica. Le ultime due lettere sono in nesso. Altro gr. 2,97. (1) ( ) Questi grossi, che il TM al dritto ci consiglia di assegnare al Marchese Teodoro, sarebbero dunqu rovescio sono semigotici, e la M della leggenda è di forma antica. stati coni»'*^: del '4I2> quando erano entrati in carica i due soprastanti designati dalle iniziali Y ed A. La M al dritto e l'A del zecchiere al 477 0 22 3,522 1000 OO r-^ » » 3,520 » 479 » » 3,425 » 4^ ex O » » 3,520 » 481 » » 3,5io » 482 » » 3,530 » 483 A 23 2,980 958 484 » » 2,390 » Ducato » » » » » Grosso Solito tipo. » » » » » » ' » » » » Tipo del Grosso con i trif. TC ai lati : sotto A » » * T * D " a C * DVX i IANVENS ! XVIIII! I * T*Dw*c: dvx: IANVENS : XVIIII! l » » 9 *j * T : D . C • DVX • IANVENSIV:XVIIII * T • D • C : DVX : IANVENS : XVIIII'- * T : d : c : dvx : ianvensiv: xvij ■* * T * D * C * DVX * IANVENS : XV T « D : C ft DVX : IANVENS : XVI111 Solito tipo. » » » » » » » » » » Tipo coi trifogli. * conradw rex:ROMANORVM:n * CONRADW rex:ROMANOR: L * CONRADW REX:ROMANORVM L » » » c * CONRADW REX:ROMAN........ I * CONRADW REX :ROMANORV • I *ftCONRADVS*REX* ROMANO : N» **CONRADVS REX*ROMA : N * (0 Questi nn. 473*475 sono 1’ unico esempio di genovini che abbiano la lettera dello zecchiere sotto 11 come 'nvwe c^c a"1 fine della leggenda del dritto. Promis, n. 9. Nell’Avignone la lettera è un po’ incerta. IMPRONTA 3,55° 3.540 3.540 2,925 Grosso Solito tipo. » » » » » » » » Tipo senza trifogli, figura 24, sotto : I » I 3,5io BARNABA DI GOANO, DOGE XVI dai 29 marzo al 3 luglio 1415- * CONRADW RFX-ROMANORV- R 1000 Ducato Tipo solito: ma * : b : d~ : g : dvx : ianvensivm:xvhi: Solito tipo. sotto il ca- stello M gotico • » » » M » * b : d - : g : d vx : ianvensivm : xvin » » » » » M » * b:d~:g:dvx:ianven: xvm » » ---- Soldino Tipo della f. 25. * B a D a G a DVX a IAN VEN . XVII Come la figura 25. * CONRADW REX : ROMANORV : R *:conradvs:rex:romanor: r * CONRADVS a REX a RO a R TOMMASO DI CAMPOFREGOSO, DOG! XIX, dal 4 luglio 141S ^ 23 novembre 1421. OSSERVAZIONI Altro a Vienna : 2,960 So to tipo. » » » » Tipo della figura 24. — 53 — GIORGIO ADORNO, DOGE' marzo 1413 al man!0 1415‘ DRITTO AH 27 ROVESCIO leggenda LEGGENDA IMPRONTA * G « A • DVX • IANVENSIVM XVII * G : A : dvx : ianvensivm:xvii:i' * G : A : dvx : ianvensivm :xvn:i' * G : a : dvx : ianvensivm : xvim » • » » [ * g : a : dvx : ianvensivm : xvn : * CONRADW REX-ROMANORV I * CQNRADVS: REX: ROMANORV : I 0 CONRADVS:REX:ROMANORVM. I * CONRADW REX.ROMANORVM'.I * CONRADW rex:romanorvm:i : * cONRADVSaREXaROMANO : I * G . A • DVX . IANVENSIVM a XVII :. * CONRADVSaREXaROMANOR • I — 52 — » - 54 — 55 — TOMMASO DI CAMPOFREGOSO w g H tf O "q § M S o w O ►J ri < K ° Ut W nome dritto IMPRONTA 00 A 23 2,430 958 486 » » 2.430 » 487 » » 2,430 » 488 » » 2,440 » 489 » » 2,500 » 490 » » 2,320 » 491 » » 2,39° » 492 » » - 2,530 » 493 » » 2,320 » 494 » » 2,880 » 495 » » 2,430 » 496 » 20 1,710 » 497 B » I,97o 500 498 » » 1,900 » 499 » » i,6oo » 500 » » J,750 » 501 » » 1,8 20 » 502 » » i,75o » 503 » » 1,870 » 504 » » 1,800 » 505 » » 1,960 » 506 » » 1,770 » 507 » » 1,800 » 508 » » 1,910 » Grosso Tipo del Grosso con i trif. TC ai lati : sotto K » K » K Soldino » » )) » » » » » » » » » » » » » » N Y Y Y Y Y Y Y Tipo del Soldino fig. 25, TC ai lati, sotto L » L L I I I I I N N Y » » » » » » » » » * T a D * C ù DVX a IANVENS * XVlffi * T a D a C a DVX a IANVENS XVIIII * T a D a c a DVX a IANVENS * XVIIII leggenda » » * T a D a C a DVX . * T a D a C a DVX a * T a D a C a DVX a ■ì1 T a D a C a DVX a * T a D a C a DVX a * T a D a C a DVX : * T a D a C a DVX * T a D a C : DVX IANVENS XVIIII » IANVENS XVIIII IANVENS. XVIIII» IANVENS fi XVIIII! IANVENS fi XVIIII IANVENS: XVIIII IANVENS fi XVIIDt IANVENS : XVIIII * T a D a C : IANVENS : DVX : XVIIII * T a D a C • DVX : IANVENS XVIIII * T a D a C : IANVENS : DVX : XVIIII * T a D a C • DVX : IANVES : XVIIII : * T a D a C *. DVX • IANVENS : XVIIII : » » ® * T a D a C • DVX : IANVENS XVIIII * T a D a C a DVX : IANVEN XVIIII * T a D a C : DVX • IANVES ■ XVIIII * T a D a C : DVX • IANVENS • XVIII * T a D a C : DVX • IANVENS : XVIM * TaDaC: DVX : IANVENS^VIIU Tipo coi trifogli. » » » » » » » )) » » » » » » )) » )) » » » Come la figura 25. * CONRADVS a REX a ROMANO Y * CONRADVS a REX a ROMANO \ * a CONRADVS a REX a ROMA Y a * a CONRADVS aREXaROMA- Ca * a CONRADVS a REX a ROMAN : K * a CONRADVS a REX a ROMAN a N i* a CONRADVS a REX a ROMA • N * * a CONRADVS a REX a ROMAN : Na » » » * a CONRADVS a REX a ROMA a N a a CONRADVS a REX a ROMAN a N a * CONRADV'': REX : ROMANOR L p CONRADW REX • ROMANOR : L * CONRADV rex: ROMANOR L * CONRADW REX : ROMANOR : I * CONRADW REX a ROMANO I * CONRADW REX : ROMANOR : I * CONRADW REX • ROMANO : I * CONRADV - : REX : ROMANO I : * CONRADVS a REX a ROMAN : I * CONRADW REX - ROMANO *. * CONRADW ROMANOR : REX : I I * CONRADW REX : ROMANOR : I G. A A F F A A G F F RT R R F A F U F F A A F F R R L’ Y ha l’asta inferore ritorta ad O, 2,53. C. s. L’ Y ha la gamba torta a destra. V Y c. s. C. s. C. s. Promis, n. 10. (0 La gamba dell’ Y è torta a destra. La gamba dell’ Y è ritorta a O. C. s. CO Si c notato il titolo di 500 per i soldini, clic è quello legale; ma i nn. 507 e $oS sono s o % "> 5 m K P, O 509 510 511 512 513 5H 515" 516 517 518 519' 520 521 522 >23 524 >25 526 527 528 529 530 531 532 3.470 3,280 3,530 3,48o 3,490 3,520 2,390 2,300 2,310 2,210 3,150 3,160 3,120 2,77o 2.960 3,120 2.960 2,630 3,000 ~ w 3 ^ o 2 H 0 C « t* 1-5 56 — 57 — FILIPPO MARIA VISCONTI, DUCA DI I^J ^ GE(Km, d>, 24 novembre ,4« *1 *S diceUe^S- NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA 1000 » » » )) » » 958 Ducato » » » » » » Grosso Tipo solito: sopra il biscione. 8 F 8 M 8 DVX g MEDIOLANI « D IAN » » » » » » » » Tipo coi trifogli: sul castello un grande stemma inquartato all’aquila e al bisc."' » » » » » » » » Tipo della f. 24. ma senza palline: ai lati F M » » » » » » » » » » » » » » » » » » g F g M g DVX g MEDIOLANI § D IA g F g M g D VX g MEDIOLANI § D 8 IA § • g F g M g DUX g MEDIOLANI § D g IA. g F g M g DVX g MEDIOLANI g D 8 IA g F g M g DVX g MEDIOLANI °0° D § IAN g F g M g DVX g MEDIOLANI : D : IA°0° g F g M g DVX g MEDIOLANI 8 D 8 IA » » sotto stella. » senza stella. g F g M g DVX 8 MEDIOLANI 8 D 8 IA 8 g F g M g DVX g MEDIOLANI 8 D 8 IA °o°FgMg DVX g MEDIOLANI 8 D IA g F g M g DVX g MEDIOLANI 8 D8 IA : F a M * DVX * MEDIOLANI * D a IA : F a M a DVX a MEDIOLANI a D : IA . F a M a DVX a MEDIOLANI * D : IA 0 F a M a DVX a MEDIOLANI * D § IA F a M a DVX a MEDIOLANI a D ‘IA g F a M a DVX a MEDIOL a D * IA § *. F a M a DVX a M a D a IANVE a 1 F a M a DVX a M a D a IANVE4 : . F a M a DVX a M a D a IANVE a : F a M a D VX a M a D a IANVE * ‘ )) » » v » » superano Solito tipo. » » » » » » » » )) » » » Tipo coi trifogli. >5 » » » * : CONRADVS g REX g ROMANO g A0°o * g CONRADVS 8 REX g ROMA * :CONRADVS g REX 8 ROMA g A a: » » » A J * g CONRADVS gREX 8 ROMA B 8 * CONRADVV REX a ROMANO:G * g CONRADVS 8 REX 8 ROMA 8 S 8 * CONRADVS 8 REX 8 ROMAN 0°o°A Tipo della figura 24, senza palline. » » )) » » » » » » » » » )) » » » » )) » )) )) » *8 CONRADVS 8 REX § ROMANO80 A° *8 CONRAD VS8 REX 8 ROMANO § A8 * 8 CONRADVS 8 REX 8 ROMAN 8 A8 * CONRADVS8REX8ROMAN 8 Af * : CONRADVS * REX * ROM * A : * CONRADVS ù REX * ROMA * * : CONRADVS * REX * ROMAN : * 8CONRADUS * REX * ROMA 8 * I CONRADVS * REX * ROM * * 8 CONRADVS * REX * ROMA * * : CONRADVS * REX * ROM * B* B : B 8 G* G* m: u ( ) ©rossi collo stemma son più leggeri di quelli colle iniziali ai lati del castello : mentre i pr secondi passano i gr. 3,12, ed * : CONRADVS a RSX a ROMA a N : » » » » * : CONRADVS a REX a ROM a A a . * : CONRADVS a REX a ROMA a A a : * : CONRADVS a REX a ROM a Ma anche i meno conservati non scendono sotto i 2,60. R A A F A F F A F A F A R A L’A dello zecchiere è antica. Litta, Fam. Visconti, n. 98. L’A è antica. (0 Disegno di Heydeken. Litta, Fam. Visc., n. 97. C. s. n. 96. Disegno di Heydeken. Bellini, par. Ili, pag. 33, n. ni. È tosato. - 5S - 59 — FILIPPO MARIA VISCONTI, DuCa MILANO, Signore di 0 0 S hJ hJ < K h w O ^ H w S S Q 3 0 2 nome dritto impronta leggenda 533 B 20 1,665 500 534 » » I>750 » 535 » » I>77° » 536 » » 1,650 » 537 » » 1,430 » 538 » » 1,800 » 539 » » J>3 50 » 540 » 18 1,125 333 541 » » 1,050 » 542 » » 1,290 » 543 » » • • • • • » 544 » » 1,310 » 545 » » I>310 » 546 » » 1,120 » 547 » » 1,050 » 548 » H 0,550 97 549 » » 0,540 » 5 So » » 0,810 » 551 » » 0,680 » 552 » » 0,440 » 553 » » 0,730 » 554 » » • • • • • » 555 » » 0,570 » Soldino )) » » » » » Peta- china » » » » » » » Minuto » » » » » » » Tipo solito,f. 25: sopra, biscione. » » » » » » » » » » » » Tipo solito, f. 15: sopra, biscione. » » » » » » » » » » » » » » Tipo solito, ma la leggenda comincia in alto come nella f. 28. » » » » » » » » » » » » » » F • M • DVX t MEDIOLANI ! D IA : F : M : DVX • MEDIOLANI : D IA : f : m : dvx . mediolani : d : ia : f : m : dvx : mediolani : d : ia • F : M : dvx : mediolani : d : ia : : F : m : dvx . mediolani : d : ia : : f : m : dvx - mediolani . d . ia . F * M * DVX * M a D * IA : F a M a DVX e M * D * IA a . F a M a DVX a M a D a IA • §F a M a DVX a MED a D a IAS 't F a M a DVX a MED a D a IA F a M a DVX a MED a D a IA : F a M a DVX a M a D a IA a F a M a DVX a MEDI0L : D IA F M • DVX * M • D • IA F M-DVX * M-D-IA- F■M•DVX * m-d-ia F M-DVX 0 m-d-ia F•M•DVX . 0. m-d-ia- F.M-.DVX . > m-d-ia: F:M•DVX• > m:d:ia: F-M-DVX .m:d:ia: (1) L’Avignone ha segnato pel biglione il titolo di 500 c 533, thè c quello legale, ma pietra, col bicromato di potassa, che è un reagente sensibilissimo. i soldini e la petachi114 IMPRONTA Tipo solito: figura 25. » » » » » » » Tipo solito: figura 15. » » » » » » » Tipo solito: biscione nel i.° Cantone. Genova (seguito). ROVESCIO leggenda *. CONRADVS • REX • ROMA : A- * CONRAD\S-REX-ROMA . : A : * CONRADVS • REX • ROMA t A : * : CONRADVS : REX : ROMA : A : » » » * :CONRADVS:REX: ROMAN : A * CONRADVS-REX. ROMANO: a: * CONRAD a REX a RO a A * CONRAD a REX a ROM a A * *. CONRAD a REX a ROM : A : * CONRADVS a REX a RO § B § * : CONRADVS a REX a RO : B : * CONRADVS a REX a RO a B : * : CONRAD a REX a RO a N a * CONRAD a REX a RO a R a AD co NR » » » » » » » » » » » » co NR ad: COLLEZIONE OSSERVAZIONI A L’A è antica. A C. s. (1). F C. s. R C. s. R C. s. F A A F F Litta, Fam. Fise., n. 100. R A F A A A A A R F Altri 9 da gr. 0,720 a 0,490. Litta, Fam. Visc., n. 99. R • diedero al saggio i titoli di 600 per i primi e di ,120 per la seconda. Tutti i saggi furono eseguiti ndl’Ufficio Governativo, sulla — 6o — 61 — TOMMASO DI CAMPOFREGOSO W Z S « o o Z O ^ vi 2 w ^ £ o NOME IMPRONTA 556 0 22 1000 Ducato 5*7 B 20 1,340 .... Soldino Solito tipo. Tip. del Soldino. CO l/N 0 22 3,522 1000 Ducato 559 » » 3,500 » » 560 » » 3,520 » » 561 » » 3.485 )) » 562 » » 3.535 » » 563 » » 3.490 )) » 564 » » 3.495 )) » 565 » » 3,520 )) » 566 » » 3,522 )) » 567 » » 3.5io )) » 568 » » 3.470 » » Solito tipo. » » » » » » » » » » » » Nuovo tipo, senza le rosette : stelle alle punte degli archi : a-nelletti agli angoli. » » » » dritto dal 3 aprile 1436 ai 18 dicembre 1442 LEGGENDA MONETE CO* DVX XX, 8 T 8 C 8 DVX 8 IANVENSIVM 8 XX°« I •t:c: ....... 0 •■IANVENS: XX MONETE COS * o T o C ò DVX : IANVENSIVM : XXI? * 8 T 8 C 8 DVX 8 IANVENSIV §XXIg * 8 T 8 C 8 DVX 8 IANVENSIVM g XXI § * 8 T 8 C 8 DVX 8 IANVENSIVM g XXI » » » * 8 T 8 C 8 DVX 8 IANVENSIVM g XXI § * 8 T 8 C 8 DVX 8 IANVENSIVM g XXI » - » » * : T : c : dvx : ianven : xxi:c: Solito tipo. Tipo del Soldino. ' dvx XXI. * 8 CONRADVS 8 REX 8 ROMANO 8 B 8 *°CONRADVS:REX:RO: MA : M Ruggero, Annotai. IX. Manca la collez., ma credo sia dell’Avignone (1). » » » » (0 Del genovino col n. XX si crede che esista un altro esemplare. Il soldino fu dall’Avignone collocato tra „ ' monete ;so|ate bastin0 ritenere ®r ... un vero DVX XXI, in cu; l’ultima cifra non fosse rimasta impressa. Ma se anche ciò non fosse, non potrebbesi r' ^ ^ I due dogati di Tommaso coi numeri XVIIII e XXI, sono rappresentati da ricca serie di monete in modo j II Desimoni, Dell’Aquilino d’argento ecc., pag. 370, espone l’ipotesi che Tommaso abbia assunto il ij- ^ Guarco. Ma se il soldino fu coniato effettivamente col n. XX, si avrebbe un indizio contrario a questa suppo ino ed il B del genovino fanno pensare piuttosto ad accidentalità nel conio, avvenute in anni differenti. ^ 0) Questa moneta differisce tanto dalle altre congeneri di nuovo tipo, le quali hanno le iniziali C ed E, Solito tipo. Nuovo tipo : tutti gli ornati come al dritto. * 6 CONRADVS 8 REX 8 ROMANOR 6 RT Promis, n. i i , senza iniziale * 8 CONRADVS 8 REX 8 ROMAN 8 A 8 F » » » B 8 F * 8 CONRADVS 8 REX 8 ROMA T U * 8 CONRADVS 8 REX o ROMA 8T8 R » » » X 8 F » » » - Y 8 U La gamba dell’Y è piegata ad 0. * 8 CONRADV 8 REX 8 ROMAN 8 Y 8 A C. s. * : conradvx:rex:romanor :e: RT Promis, n. 12. Tutte le lettere sono gotiche. Ved. figura 27. » » » E G » » » E ! A (2) n. XXI ; e nella descrizione i due punti finali vennero segnati a qualche disianza dal numero. Questo fa supporre che egli lo credesse a costituire una vera anomalia, come quella dei due numeri del Raffaele Adorno. >1 XX, non sembrando ragionevole che lo stesso Doge abbia monetato con tre numeri consecutivi, seconda volta, ma poi l'abbia cambiato nel XXI, punto dalla coscienza dello aver egli stesso cooperato dapprima alla elezione del poche monete col XX sarebbero state emesse nello stesso tempo e non potrebbero avere iniziali di zecca diverse. Ora la M del sospetto che l’Avignone abbia scambiato il C del dritto in una E,* essendo facile che ciò sia avvenuto per la forma gotica delle due iniziali. In tutta la serie delle monete di questo Doge, non si hanno monete colle iniziali E E. — 62 — 63 — TOMMASO DI CAMPOFREcosoi DOGE XXI (seguito). w O hJ o * H U H W h) NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA 3,020 958 Grosso Tipo della f. 24: ai lati T C * * T * C a DVX * IANVENSIV * XXI 2,910 » » » » * * T * C * DVX * IANVENSIV « XXI« 2,830 » » » » * : T a C a DVX a IANVENSIVM a XXI: 1,640 500 Soldino Tipo solito. * : T : c : dvx : ianven : xxi 1,670 » » » » *:t:c:dvx: ianven :x|J 1,800 » » » » * : T : c : dvx : ianvens : xxi : 1,230 » )) » » * : T a C a DVX * IAN * XXI 1,560 » » » » * : t : c : dvx : ianvens : xxi : 1,660 » » » » * : t : c : dvx : ianvensiv xxi 1,840 » » » » * : t : c : dvx : ianvensiv : xxi 1,650 » » » » * : T : c : dvx : ianvens : xxi : 1,480 » » » » * : T : c : dvx : ianven : xxi !,705 » » » » *: T : c : dvx : ianven : xxi: 1,360 » » » » * : T : c : dvx : ianvens : xxi 1,180 » » » » *: T*C*DVX*IANaXXI 1,030 » » » » *: t*c*dvx*ian*xxi: 1,100 » » » » *: T*C6DVXaIAN*XXI<> 1,380 » » : » » * : T : c : dvx : ianven : xxi : 1,220 » » » » *: TaCaDVXalANaXXI 1,690 » » » » * : t : c : dvx : ianven : xxi : M90 » » » » * : T : c : dvx : ianvens : xxi 1,690 » » » » » » * 8 1.230 333 Peta- china Tipo solito del Sexino. * : T * c a DVX * IAN a XXI 0,920 » » » » » » 8 1,160 » » » » *:TaCaDVXaIA *XXI- 1,180 » » » » * : T a C a DVX a IA *XXI! 1,100 » » » » * : T a C a DVX a IAN * XXI ^ 1,180 » » » » *;TaCaDVX*IAN*XXi: IMPRONTA Tipo della figura 24. C.s: stella nel 2° cant. » » Tipo della figura 25. Tipo della figura 15. ROVESCIO LEGGENDA * : CONRADVS * REX * ROMA * T * * CONRADVS * REX * ROMA ala * : CONRADVS : REX : ROMA * : CONRADVS : REX : ROMA » » » * :CONRADVS:REX * R: * : CONRADVS : REX: ROM : * : CONRADVS : REX : ROMA : » » » » » » * :conradvs:REX :RO: » » » * : CONRADVS : REX : ROM • * : CONRAD * REX * RO : » » » » » » * :CONRADVS:REX:RO : * : CONRAD * REX a RO * : >5 : CONRAD : REX : RO : * :CONRADVS:REX:RO : » » » * : CONRAD : REX * R • * : CONRAD 4 REX * RO : * : CONRAD * REX * RO * : CONRAD * REX * RO • * : CONRAD * REX * R * : CONRAD * REX * RO : COLLEZIONE OSSERVAZIONI aT Ad » A * T a R Già della collez. Morbio. Ruggero, Annot. Vili. a: A L’A è antica. a: F C. s. G C. s. a F Mancante di un pezzo. B G La M al rovescio è gotica. B : A C. s. » F C. s. » R C. s. M A m: RT Promis, n. 13. m: A t F T F T F T : R Y F L’ asta inferiore dell’ Y è ritorta ad 0. y: R C. s. y: A C. s. y: F L’asta inferiore dell’Y è ri- torta a sinistra. - Altri 3 da gr. 1,54 ad 1,37. A e: R e A L’N al rovescio è gotico. e: R C. s. m A t: A 1 a z 3 « o 'q o z 597 598 599 600 601 602 — 64 TOMMASO DI NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA 1,360 1,220 0,950 1,040 0,890 333 » » » 97 Peta- china » » » Minuto Tipo solito dei Sexino. » » » » » » Tip. del Minuto: ma la leggenda comincia in alto » » * : T * C * DVX * IA * XXI » » » .......* c t, DVX * IAN 6 XXI. * : T * C * DVX * IAN a XXI t:c:. t.c.dv x:ia: x-xxi. — 65 — DOGE XXI (seguito). ROVESCIO IMPRONTA LEGGENDA Tipo solito. » » » » » » Tipo del Minuto. GOVERNO DEI CAPITANI DELLA LIBERTÀ, dal Ig dicembre 1442 al 28 gennaio 1443- Questa unica e pregevolissima moneta va posta dopo il Doge XXI, perchè questi fu il Pr ad una sola faccia della moneta, cambiando cioè le stelle in crocette. Il Doge XXII, cornei ,wuia m acgullo> Ia xu 5iessy uappriuul, Ilja ,u. u,,,,,. - — — due le faccie, introducendo così una costumanza che venne poscia osservata da tutti i «J* Ecco dunque la ragione per cui non si può collocare questa moneta dopo il dvx xxii; quindi definito il p0St0 che le spetta. Circa il Governo della Libertà, vedi Giustiniani,^ 1442, e Ruggero, Annotai. XVII. Ui /5 O w hJ o u osservazioni * : CONRAD * REX * RO Y A La gamba dell’ Y è ritorta ad O. » » » * : Y A C. s. » » » * : y: R C. s. » » » : y: R C. s. (i). CO NR AD RE R Ruggero, Annoiai. H- — Ved. figura 28. CO NR AD • v. F Catal. della Collei- Franchini, n. 557. — Sarebbe unico esempio del numero dogale impresso sui minuti, se fosse stato letto bene. 603 0 22 3>540 1000 Ducato Come l’ultimo * : libatas : I : xpo : firmata : a: Come 1’ ultimo tipo *: CONRADVX :REX:ROMANOR: Fa tipo del D. XXI. del D. XXI, ma cro- cette invece delle stelle. Tutte le lettere sono gotiche. Ved. figura 29. ad iì vedrà vien fatta una piccola variante ugurare questo nuovo tipo cu ucnuvmu. ìnci picòcnic vie in seguito, fa lo stesso dapprima, ma poi finisce col cambiare le stelle in croci su tutte e Innnnp 1o rorr nor /-ni ci r\ni\ mllr^or** mnnPH Hnnfì \\ TWY YXT1 : e rimane /,1 t,,.. 1 • . . 1 „ -Minmo segnate in®'” Fer antiche, — Le leggende nei genovini di nuovo tipo sono aneli’ esse in caratteri goti (0 Tutte le iniziali degli zecchieri, nelle monete del DVX XXI, sono gotiche, meno quelle che abbuimo 6 8 F a 540 e SSo ; le petachine a 400. Atti Soc. Lis. St. Patria. Serie 2.”, Voi. XXII. ci. — I soldini del Ruggero furono trovati 4 i — 66 — — 67 — W z 8 K O *0 nome RAFFAELE ADORNO, DOGE XXU, dal 2g gennaio i443 *1 4 gennaio i447 (0- DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 604 0 22 1000 Ducato 1 605 » » )) » 606 » » 3>55° » » 607 » » 3 >490 )) » 608 B H 0,695 97 Minuto 609 » » 0,650 » » 610 » » O l/> 0 )) » 611 » » 0,520 )) » 612 » » ..... )) )) 613 » » 0,470 )) » 614 » » 0,520 )) » 615 0 22 3,500 1000 Ducato 616 » 17 1,760 » Mezzo Ducato 617 » » » )) 618 » » 1,766 » » ma con crocette. » non si sa se croci 0 stelle. » con crocette. » non si sa se croci o stelle. Monete col qj| E senza il numero * : R : A : dvx : ianven : xxii : a : » » » » solito: il castello taglia la legg. in alto, anziché in basso. » » * : R : a : dvx : ianven xxii: a: * : r : A : dvx : ianven : xxii : » » » R : A : dv R : A : DV R • A • DV » x : IAN : X IA X IAN » R : A : dv x : IAN : * R a A * DVX ù IAN * Monete ce * Come la fig. 27 ma crocette. Tipo della figura 30. » » » » ( ) una vera anomalia questa dei due numeri di Raffaele, rappresentati ambedue da ad °ra mon«e di Barnaba Adom, (2) N°n trovan‘iosi altro C sulle monete col XXIII, ma essendo molti gli E, si ritiene pr : r : A : dvx : ianven : xxm : * )) }> r : A : dvx : ianven : xxiii. la buona quantità di moneti eckl*' Il Ct'M monete di Barnaba Adorno al quale appunto spetterebbe questo numero. In conseguenza va c :ibl;U^ Non trovandosi altro C sulle monete col XXIII, ma essendo molti gli E, si ritiene probabile che .1 R« ‘■ ^ Utle le letlerc sono gotiche, meno l'A sul solo biglione. Malgrado il titolo legale delle petachine, quelle Tipo della figura 27 colle stelle. » non si sa se croci o stelle. » con crocette. » non si sa se croci o stelle. Solito tipo. » » » » » » * :CONRADVX:rex: ROMAN : e : BP * :CONRADVX:REX:ROMANOR: BF Bellini, De mon. Italiae, par. III, tav. VI, n. v. * :CONRADVX:REX:ROMANOR: I : RT * :CONRADVX:REX:ROMANOR: I A CO NR AD • E * RT Promis, n. 15. CO NR AD E ii- A CO NR AD • E * CO NR AD • N * F La N è chiara in Avignone ed in Franchini. CO NR AD • R » Bo CO NR AD E * R Ruggero, Annot. II. fig. j. CO NR AD- E* F Altri, gr. 0,550 e 0,620. numero XXIII. Tipo della figura 27, ma colle crocette. Tipo della figura 30. * : conradvx : rex : romanor : o : * : conrad : rex : romanor a * : conrad :rex:romanor: E : * CONRAD :REX:ROMANOR:C: IV RT Ved. Monnaies en or da Cabinet, etc., p. 265. Ved. figura 30. Reichel, n. 2128 (2). non saprebbesi spiegare. Intanto è bene avvertire che tutte le monete col numero XXIII hanno le iniziali R . A, non conoscendosi Collezione Franchini, poiché le descrizioni autografe dell’Avignone e del Franchini stesso non lasciano alcun dubbio in proposito, questa per quella lettera; essendo lo scambio molto facile per la forma gotica di esse. 68 RAFFAELE ADORNO w z Q « JD 0 2 METALLO I DIAMETRO I PESO IN GRAMMI I W 0 -J O « H O H W NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 619 0 *3 0,890 1000 Quar- Tipo della Quar- * : r : a : dvx : ian : xxm : tarola tarola, fig. 8. 620 )) )) 0,880 )) » » » * : r : A : dvx : ian- xxiii : 621 l8 1,120 333 Petach. Solito tipo. * : R a A » DVX a IANV a XXIII • 622 )) )) I>35° » » » » * : R a A a DVX a IANV a XXIII : 623 )) » 1,150 » » » » •■■•Ra A a DVX a IANV a XXIII 624 )) )) 1,140 » » » » * : R a A a DVX a IANV a XXIII 625 » )) 1,150 » » » » * t R a A a DVX a IANV a XXIII • 626 )) » 1,010 » » » » * : R a A • DVX • IANV XXIII : 627 )) )) 1,110 » » » » * : R a A a DVX • IAN a XXIII 628 )) )) 1,040 » » » » * : R a A a DVX a IAN a XXIII : 629 )) » 1,230 » » » » * : R a A a DVX a IANV a XXIII 630 » )) 1,130 » » » » *:Ra A a DVX a IAN a XXIII : 631 )) 0.820 » » » » » » » GIANO DI CAMPOFREGOSO, DOGE XXIV, 632 0 22 3,500 1000 Ducato Tipo solito come * : i : c : dvx : ianven : xxim : il precedente 633 » 17 1,760 » Mezzo Tipo della fi- » » 8 Ducato gura 30. 634 B l8 1 j 3 50 333 Peta- Solito tipo. * : Y a C a DVX a IANV a XXIIII : china 655 » *3 ..... 97 Minute Tipo della fig. 28 I : c : DV x IAN 636 » )> 0,600 » » » » I : c : dv x : ian : 637 » » 0,520 )) » » » » » 638 » I” j °>57o » » » » » » (1) Anche su queste monete del DVX XXIIII le lettere son tutte gotiche, meno le sole A sul biglione. > — 69 — DOGE XXII (seguito). =-- ROVESCIO M X 0 N OSSERVAZrONI IMPRONTA leggenda W ►J p-i O O Tipo della Quarta- * : conrad :rex:ro : a : F rola. RT « » » » » Promis, n. 14. // Solito tipo. » » * : CONRAD a REX a RO a e a F * : CONRAD a REX a RO a E : PB » » * : CONRAD a REX a RO a F : R » » * : CONRAD a REX • RO a F : R » » * : CONRAD a REX a RO a F : F » » * CONRAD • REX RO O A » » * : CONRAD a REX a RO a 0 A » » * CONRAD a REX a RO a O G » » * : CONRAD a REX a RO a 0 : R » » » » » F Altri, gr. 1,030 e 1,040. » » * : CONRAD a REX a........... U Gandolfi, n. 28. Logora. dal 30 gennaio 1447 a Tipo solito come il 1 16 dicembre 1447. * : CONRADVX : REX : ROMANOR : A : RT Promis, n. 16. precedente. Tipo solito come la * : conrad :rex:roman: 1 : F figura 30. Tipo solito. * : CONRAD a REX a ro a x : Ad Gandolfi, n. 29.— Altro Tipo della figura 28. CO NR AD Na esemplare identico presso il Ruggero, ma logoro e sottile. » » » » » Da R » » » » » la R » » » » » Fa R Ruggero, Ann. X Vili (1). i - 70 — 71 — LODOVICO DI CAMPOFREGOSO, DOGE XXV, H,1 16 dicembre 1447 al 4 (?) settembre 1450 ROVESCIO w g 3 O ►-J 0 « w ° 'ì DRITTO 0 *Q 0 Z < hi w £ w £ < s V) . assegnare a questo il maggior numero de’ Minuti. ,j 11 Ruggero nella sua Annotazione II, basandosi sopra alcuni caratteri dei suoi Minuti con L C, indipendentemente dagli non avendosi che la sola leggenda e la descrizione sommaria del tipo solito, sarebbe impossibile di confrontarli cogli a tri. Per quanto riguarda le iniziali di zecca, sembra che l’A ed il C convengano meglio al XXVII ed il D ad ambedue i PB R. A R R A A R A R Civico di Bologna, dott. cav. Luigi Frati. Contrariamente all’ uso corrente in questi anni, pel quale non si era conservata la cioè il V e la N, e quest’ ultima rappresentata da due 11 senza tratto d’ unione. In luogo di DVX e REX, vi si legge DVS e RES : da Campofrego'so, non essendo mai stato Doge prima del 1448 , non aveva alcun plausibile motivo per adottare un numero qualora questo Soldino fosse indubbiamente uscito di zecca. Ma pur troppo gli indizi di contraffazione sono talmente gravi, da non Specialmente la infelice imitazione del DVX e del REX in DVS e RES, ci fanno sospettare che il XXII non sia altro che una appartenere all’ altro col n. XXVII. Considerando nondimeno la durata alquanto maggiore del primo, noi saremmo tratti ad che non conosceva, avea creduto di poter assegnare questi quattro al n. XXV, ed altri due al XXVII. Per quelli dell Avignone, quantunque le lacune esistenti nell’ elenco non permettano una assoluta certezza. ) I 72 — PIETRO DI CAMPOFREGOSO, DOGE XXVl N.° d’ordine METALLO 1 O ci H W £ 3 Q PESO IN GRAMMI TITOLO LEGALE NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 649 0 22 3>510 IOOO Ducato Tipo solito. *:p: c:dvx: IANVEN : XXV : 650 )) )) 3.49° )) » )) » » » » XXVI : 651 )) )) 3 >47° » » )) » » » » » 652 )) » 3.440 » )) )) » » » » » 653 )) )) 3,520 )) )) » » » » » XXVI 654 )) » 3.510 » )) )) » » » » xxvi : 65S )) )) 3.49° » » » » » » » » 656 )) » 3.490 » )) )) » » » » » 6)7 » » 3,560 » » )) » » » » XXVI 658 )) )) 3.470 » » » » » » » xxvi : 0 : 659 A 2) 3,280 958 Grosso Nuovo tipo largo IhS!F gc g DVX g IANV g XXVI : senza altro or- namento che il cerchio di per- line. Come la %• 3 1. 660 » )) 3,250 )) » » » » » » » 661 » )) 3,220 » » » » » » ». » 662 » )) 3.150 )) » » » ihs : p 1 c 1 dvx g ianv g xxvi : 663 » » )) » » » IhS : P g c g DVX g IANV g XXVI : 664 » )) 3,270 )) » » » » » » » 665 )) )) 2,540 )) » » » » » » » 666 » » » » » » » » » . » 667 » » 3,250 )) » » » » » » » 668 » )) 3,100 » » » » » » » » 669 B l8 1,260 333 Petach Tipo solito. *:p :c: DVX :ianv :xxvi 670 » )) 1,180 » )) » » » » 8 671 » )) 1,114 » » » » * : P : C : DVX :ianv : xxvi : 672 » )) 0,980 » » » » *:P : c : DVX : ianva : XXVl : 673 » )) 0,950 » » » » P a C * DVX * IANV *XXV1. 674 !» )) 1,171 * » )) » » *:p : c : DVX :ianv txxvi (1) In questo solo Ducato si ha XXV invece di 26, ma si ritiene che non basti a creare una vera anon. ^ (2) Alcune tariffe di Gand riportano questo Ducato in modo inesatto, cioè DVX 1AN"\ ENSIS^ Sienaj (3) La leggenda IhS (ihesvs) nei Grossi è stata introdotta in questo t:mpo in omaggio a S. (4) Questa Petachina fu trovata a 400. di il fi 73 — dall’8 settembre 145° al gennaio 1458. rovescio COLLEZIONE OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA Tipo solito. * : CONRADVX : REX : romano a: U (I) w « * : CONRADVX : REX : ROMANOR :a F // \\ » * : CONRADVX : REX : ROMANO :b: U // )) » » » » BY R )) » » » . » b: A )) » * :CONRADVX:REX:ROMANOR :d: A (2) )) » * :CONRADVX:REX:ROMANO :g F )) » * : CONRADVX : REX : ROMANOR :o: F )) » » » » 0 A )) » * :CONRADVX:REX: ROMANO :p A Come la figura 31. *gCONRADgREXgROg Ag A . F (3) » » » » » B g A. F Altri gr. 3,210 e 3,180. » » *g CONRAD g REX g RO g 0 B g F » » *1 CONRADgREX8ROg B* R » » * g CONRAD § REX gRO 8 18 Disegno di Heydeken. » » » » » 0 8 A » » *tCONRAD8REXgROg 01 R Tosata. » » *g CONRAD g REX gRO 8 P8 A » » » » » X8 A. F Altro gr. 3,140. » » » » » XI R Ved. figura 31. Tipo solito. * : CONRAD :REX•RO: D : A. F Altri, gr. 1,090 e 0,810. ! » » * : conrad :rex:RO : d : U » » » » » R (4) » » » » » F » » » » » R » » * : CONRAD : REX........0 ..... attribuire la mancanza dell’ultima cifra ad un’ accidentalità di conio. IANVEN e col CONRADVS invece di CONRADVX. predicando inculcava ardentemente la venerazione del nome di Gesù. - 74 PIETRO DI CAMPOFREGOSO w g 3 « 0 ■q o# 2 j METALLO DIAMETRO PESO IN GRAMMI ! TITOLO L E GAL E NOME T DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 675 B 0,520 97 Minuto Tipo solito. p: c:dv x:ian: 676 )) » 0,550 » » )) » » » 677 » )) 0,470 » » » » » » 678 )) )) 0,710 » » » » » » 679 » )) 0,650 » » » » » » 680 )) » » » » » p C DV x:ian CARLO VII RE DI FRANCIA, Signore di 681 0 22 3.490 1000 Ducato Tipo solito, ma :°c : rex : francor : D : ianve » : sul castello giglio. 682 » » 3» 5 30 » » » » : c : rex : francor : D : ianv ° : 683 » » 3.510 » » » » : c : rex : francor : d : ianv : 684 A 24 3.130 958 Grosso Tipo della f. 31; : C 8 REX g FRA g COR : d : ian : sul castello gi- glio. 685 » » 2,600 » » » » : C g REX g FRA g COR : d : ian 686 » » 3,250 » » » due gigli laterali. IhS ? C g REX g FRA g COR ? D • IAN- 687 » » 2.53° » » » » IhS g C g REX g FRA g COR 8 D........ 688 B r3 0,490 97 Minuto Tipo solito; so- :c:r:f: :d:ian: pra il castello giglio. 689 » » 0,525 » » » » C • R • F • D.IAN 690 » » 0.330 » » » » ...C:R-F a D........ 691 » » 0,530 » » » » c : R : F : d : IAN : 692 » » 0,450 t» » » » :c:r:f: :d:ian: 693 » » 0,450 » » » » C • R • F • D IAN 694 » » 0,480 » » » » :c:r:f: :d:ian: 695 » » 0,530 » » » » c. R. F • D • IAN i I DOGE XXVI (seguito). R O V E S C J O IMPRONTA LEGGENDA « % o S w ►j a o u OSSERVAZIONI Tipo solito. » » » » » » » » » » co NR AD- B * co NR AD Da co NR AD I a co NR AD- . Pa co NR AD Xa co NR AD R R.F R R R A Altro gr. 0,400. Genova, dal 9 marzo 1458 al 12 marz0 :461- Tipo solito. * : CONRADVX : REX : ROMANOR : a: F » » * : CONRADVX : REX : ROMANO :p: F » » » » » » A Ved. figura 31. IhS : CONRAD g REX 8 RO 8 N g F » » IhS : CONRAD 8 REX g RO Pò A » » * 8 CONRAD 8 REX 8 RO 8 • P 8 P » » *>g CONRAD g REX g RO g • • • • ° U Tipo solito. CO NR AD A a R » » » » » » A.F » » » » » » R » » » » » E a R » » » » » » R » » » » » » A.F » » » » » X a R » » » » » —a A Longpérier, n. 7. C. s. n. 6. C. s. n. 9. Altro gr. 0,450. Altri gr. 0,550 e 0,520. Il segno di zecca nella descr. pare un N maiuscolo manoscritto ; l’unica interpretazione possibile nel gotico sarebbe di un X. — 76 -- 77 — w 2 Q « 0 0 Z O t-J »-} 2 w £ DIAMETRO J PESO IN GRAMMI TITOLO 11 LEGALE 11 NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 696 0 22 3,53° 1000 Ducato Tipo solito. * : p : a : dvx : ianvens xxvii : 697 » » » » )) » * : P : a : dvx : ianvens : xxvii : 698 B *3 0,590 97 Minuto Tipo del Minuto. P : A : dv x : ian : 699 » » 0,450 » » » » » » 700 » )) 0,450 » » » » » » rovescio IMPRONTA LEGGENDA w Z o N « •4 O u OSSERVAZIONI Tipo, solito. » » Tipo del Minuto. * : CONRADVX : REX : ROMANOR : c » » » » CO NR AD• • E CO NR AD CO NR AD X* Ad R RT R Gandolfi, n. 32. Altro gr. 0,600. Invece della rosetta dopo l’E vi è un ornato sopra una pallina. Ved. Promis, n. 17. LUDOVICO DI CAMPOFREGOSO, DOGE XXVII, dall’11 luglio 1461 al 14 maggio 1462 (1). 701 A 24 2,420 958 Grosso Come la fig. 31 : LC laterali: sotto , un gruppo di circa 12 pun- IhS § L § C § DVX g IANV 8 XXVII Come la figura 31. * : CONRAD 8 REX 8 RO 8 A A tini su 3 righe. U 702 » » 3,210 » » » » IhS g L g C g DVX g IANV 8 XXVII 8 « » » » » A 8 703 » » 2,830 » » » » IhS » L 8 C 8 DVX 8 IANV 8 XXVII : 0 » » » » » R 704 » » 3.150 » » » » IhS°: L 8 C 8 DVX 8 IANV 8 XXVII : » » » » » » » F 705 » » » » » » IhS'&L ............ IANV 8 XXVII :“9= » » ........ D 0 REX 0 RO » A ® R 706 B 13 0,330 97 Minuto Tipo solito. L : c : dv x : IAN : Solito tipo. CO RA 707 » » 0,240 » » » » L : c : dv » x : ian : » » co NR AD N * R Disegno di Heydeken. Ruggero, Annotai. II. C. s. . . - . n f ; uai: fecero uso dello s®' numero XXVII, fu spiegata benissimo dall’Avignone. Ogni fazione ricusava di riconoscere il Doge della fazione contraria, per (1) L’apparente anomalia dei due Dogi, Prospero Adorno e Ludovico di Campofregoso, 1 quan 6 6 cui i due Dogi pretendevano allo stesso numero, simili in ciò ai Papi ed Antipapi. PAOLO DI CAMPOFREGOSO, DOGE XXV]n w z 3 K 0 1-1 0 H s SS ^ < NOME DRITTO O 0 z < H W S W S Q 12 « £ 0 z M ge H 3 IMPRONTA ---------' LEGGENDA 708 0 22 1000 Ducato Solito tipo: sopra compasso aperto : laterali PC : p : c : dvx : ianven : xxviii 709 » )) 3,460 )) » » » : p : c : dvx : ianven : xxviii . 710 )) » ..... » » » » ■ p : c : dvx: ianven : xxviii » 711 )) 17 1,740 » Mezzo Ducato Nuovo tipo, senza archi: compasso e P C 0 p : c : dvx : ianven : xxviii « 712 A 24 2,020 )) Grosso Ultimo tipo: compasso e PC 8P8C8DVX8 IAN VE 8 XXVIII 8 713 B 20 I,l80 500 Soldino Tip. del Soldino: compasso. • P • C • DVX • IAN VE XXVIII 714 » )) 1,270 » » » » • P • C • DVX • IANVE • XXVIII. 715 » )) 1,310 » » » » • P • C • DVX • IANVE • XXVIII 716 » )) » )) » » P • C • DVX • IANVE • XXVIII 717 » l8 0,840 333 Peta- china. Tipo della Petachina: compasso. • P • C • DVX • IAN XXVIII 718 » » o,75° » » » » FRANCES • P• C • DVX • IAN • XXVIII. CO SFORZA, DUCA DI MILANO, Signore 719 0 22 3>45° 1000 Ducato Tipo dei precedenti: biscione sul castello. 0 f : s : dvx : mediolani : d : ian» 720 » )) 3 >47° » » » » » » » 721 » )) 3,500 » » » » » » » 722 » )) » » » » F • S • DVX • mediolani d ian 723 » )) 3 >440 » » » » °f:s:dvx- mediolani :d:ian° 724 » )) 3,522 » » » » 0 f : s : dvx : mediolani : d : ian 0 725 » )) 3,4)0 » » » » 0 f : s : dvx : mediolani : d : ian 726 » » 3,480 » » » » » » 8 727 » 17 1,720 » Mezzo Ducato Come la fig. 32, ma biscione sul cast.0, ai lati FS 0 f : s : dvx : medi : d : ian » 728 A » Grosso Castello : sopra, il biscione. FR • S • DVX • MEDIOLANI • I 1 I dal principio del 1463 all’ aprile 1464. rovescio — 79 — * impronta LEGGENDA W ►J O u OSSERVAZIONI Tipo solito. Nuovo tipo, senza archetti. Ultimo tipo. Come la figura 31. ' Tipo del Soldino. » » » » » » Tipo della Petachina. » » * :CONRADVX • REX.ROMANOR:B *:CONRADVX:REX:ROMANOR:b: » » » * : CONRAD :REX:ROMNO:B: IhS 8 CONRAD § REX § RO § + B + 8 *.CONRAD•REX•ROMANO•B *.CONRAD•REX•ROMANO • B• *.CONRAD•REX•ROMNO• B-» » » *•CONRAD•REX•RO B * CONRAD•REX•RO•B di Genova, dal 13 aprile 1464 all’8 marzo 1466. MP F RT BM RT A F R A RT Promis, n. 18. Ved. figura 32. Promis, Monete Ital., 1873, n. 8 : calante di peso. Gandolfi, n. 33. Altra gr. 0,830. Altra, nel Catal. Becker, gr. 0,880. Promis, n. 19. Tipo solito. * : CONRADVX : REX : ROMANOR : A- F » » » » » B F » * : CONRADVX•REX ROMANO• T F. A Altro, gr. 3,500. » » * CONRADVX REX.ROMANO T Kòhler, Ducaten Cabinet, n. 1352. » » * : CONRADVX : REX : ROMANO : T • A » » * : CONRADVX : REX : ROMANO : T: RT Promis, n. 20. » » * : CONRADVX : REX : ROMANOR :xx G » » *:CONRADVX:REX:ROMAN : XX R Come la figura 32. * : CONRAD :REX:ROMNO: T I Gn Ruggero, Annot. XV1I1. Croce. * CONRADVS•REX•ROMAN • Cat. Coll. Ancona, n. 3013. Malgrado le ricerche fatte, non fu possibile aver notizie su questa moneta. — 8o — GALEAZZO MARIA SFORZA, DUCA Di ^ w Z 3 a 0 ►4 0 « H 9 0 < w 0 A n C NOME DRITTO 0 ‘a 0 ?5 < H U S W S < 2 0 7. M 0 H 0 M H w ►J IMPRONTA LEGGENDA 729 0 22 3,47° 1000 Ducato Tipo solito: bi- °g:s:dvx: mediolani :d:ian. 730 » » 3,460 » » scione sul castello. » » » » » 731 )) » 3,500 » » » » » » » ■732 » » 3.490 )) » » » » » » IAN 733 » » » » » » • G • S • DVX • MEDIOLANI. D • IAN. 734 )) » 3,450 )) » » » » G : s : dvx : mediolani : d : ian • 735 » » O CO » » » » » » » 736 )) » ..... )) » » » » » » 737 » » 3.450 » » » » » » » cc » » 3,480 » » » » » » » 739 )) *7 1,700 » Mezzo Tipo semplice, « G : s : dvx : medi : d : ian ° 740 » » 1,650 » Ducato » fig. 32: biscione e GS » » » » » 74i » *3 0,870 » Quar- Tipo della Quar- * • G • S • DV • M • D • IA » 742 A 21 2,990 958 tarola Grosso tarola, fig. 8. Nuovo tipo stret- G : s : dvx : mediola . d . ian : 743 » » 3,280 » » to : un cerchio liscio entro un secondo di perline: biscione. » » ■ : G • s • dvx • mediola . d • ian : 744 » » ..... » » » » g:s:dvx mediola-d-ian 745 » » 3.470 » » » » . g : s : dvx • mediola .d-ian• 746 » » 3.500 )) » » » :g • s • dvx .mediola .d-ian ■ 747 » » 3.540 )) » » » g : s : dvx • mediola • d • ian 748 » » 3,500 » » » » . G • S. DVX • MEDIOLA • D • IAN 749 » » 3,470 » » » » G : S : DVX. MEDIOLA • D • IAN 750 » » 3,490 » » » » : g : s : dvx • mediola • d • ia • : G • S • DVX. MEDIOLA • D • IA* ■ 751 » » O OO » » » » ) — 81 — T r_NOVa dall’ 8 marzo 1466 al 26 dicembre 1476-Signore di oeno\a, rovescio IMPRONTA leggenda w ►J o u OSSERVAZIONI Tipo solito. » » » » » » » » » » » » Tipo della figura 32. » » Tipo della Quartarola, figura 8. Gli ornati come al dritto. » » » » » » » » » * : CONRADVX : REX : ROMANO :. A • » » » » » » A ! » Ai • » » * CONRAD VX-REX-ROMANO-B_ * : CONRADVX : REX : ROMANO : Bi • » Bi: » 1: » IP » P: * : CONRADV:REX:ROMNO:B • » » » » * : CONRAD :REX:ROMN : P ^ « CO•RAD•RE * A 0 * : CONRAD • REX • ROMANO • A » >1- : CONRAD * : CONRAD » * : CONRAD * : CONRAD * : CONRAD * : CONRAD » » » A : ■REX.ROMANO AC- ■ REX•ROMANO•AC• » » AC : REX-ROMANO IP REX-ROMANO- IP • REX•ROMANO•P ■ REX•ROMANO :P: » » » R F A.F A.F F.R A A F. A NP F F F A A R A F A F R Altro gr. 3,500. Bellini, De monetis Itaì. par. Ili, tav. xix, n. 1 Altri 3 da 3,520 a 3,470 3,540. Peso super, a tutti Altro gr. 3,450. Vedi figura 33. Atti Soc. Lig. St. Patria. Serie ì.‘, Voi. XXU. 6 — 82 PROSPERO ADORNO s s < « O nome dritto GOVERNATO^ IMPRONTA leggenda 752 0 21 3,450 IOOO Ducato Tipo dei preced. 753 » » )) » » » 754 » » )) » » » 755 A » 3,420 958 Grosso Tip. nuovo stretto della fig. 3 3. 756 » » 2,651 » » » » 757 » » 3,420 » » » » 758 » » 3,570 » » » » * p : A : g : z : xii : capi : popvli: u\ ^°p:a :g:z:xii: capi : popvli:ia^ k o p ; a : g : z xn : c'api : popvli: ^ * : p • A • G . Z XII • CAPI. POPVU.IAX. K : P • A • G • Z . XII. CAPI. POPVLI.U!j| » » » , * : P • A • G • Z CAPI • XII. POPVLI .IAN.I . BATTISTA DI CAMPOFREGOSO, DOGE ffi. 1 759 0 22 349° IOOO Ducato Come i preced.11 0 B ! c : dvx : ianven:xxx0 760 )) » 3 >440 )) » )) » » » » 761 )) » 3>49° )) » )> » » » )) 762 » » 3>490 )) » » » » » » 763 )) » 3,420 )) » )) » )) » » 764 )) » )) » » » oB C DVX IANVEN XXX 76) A 21 3,300 958 Grosso » » 0 B C • DVX IANVEN XXX 0 766 » » 3)450 )) » i) » )) » )) 767 » » 3,37° )) » » » )) » )) 768 » » 3,420 » » » )> oB C • DVX • IANVEN XXX 0 769 » » 3,520 )) )) » » oB C • DVX • IANVEN • XXX0 770 » » 3,410 )) » » » )) )) )) 771 » » )) » » » )) » )) 772 » » 3,320 )) » » )) )) » )) Sonvi grossi di rame del Doge XXX come degli altri di questi anni, i q ^ dei cosidetti mezzi grossi, nel Catalogo della Collezione Franchini, per il Battista g dei grossi, e coll’indicazione «Rame». * XXX; * non I XII CAPITANI DEL POPOLO — I478 Solito tipo. » » » » Tipo della figura 33. » » » *:CONRADVX:REX: ROMANOR * : CONRADVX : REX : ROMANO : II : » » » * : CONRAD•REX•ROMANO. I. I ° » » » * : CONRAD•REX•ROMANO• I • I * : CONRAD • REX . ROMANO. I • I • A A RT Da disegno. Promis, n. 21 : da disegno avuto in comunicazione. La V e la L del dritto sono in nesso. C. s. C. s. Promis, n. 22. C. s. dal 26 novembre 1478 al 25 novembre 1483- Come i precedenti. * conradvx:rex:romano: g: A » » *:conradvx:rex: romano : g: G » » » » » F.U Promis, n. 23. A e N al RT rovescio in nesso. Altro gr. 3,500. » » * :conradvx:rex:romao : g: F » * : conradvx : rex : romano : 1:1: A L’A e l’N in nesso. » » * CONRADVX-REX-ROMANO s Kòhler, Due. Cab., n. 13 54 » » * : CONRAD • REX • ROMANO G A » » * : CONRAD • REX • ROMANO ■ G • F » » *:CONRAD.REX-ROMANO G- F L’A e l’N in nesso. Calante. )) » *:CONRAD :REX: ROMANO•11 A C. s. » » * : CONRAD•REX•ROMANO ■ I • I F Senza il nesso. » » *-:CONRAD • REX • ROMANO • I • I • R C. s. » » *: CONRAD•REX•ROMANO °I • I Disegno di Heydeken. C. s. » » * : CONRAD•REX•ROMANO II- A C. s. I due I son uniti da una specie di 0, che credo sia una ribattitura. die falsificazioni dell’epoca, che han perduta l’inargentatura superficiale. Ecco spiegata la presenza tali monete son descritte nei ms. dell’Àvignone e del Franchini stesso, col diametro eguale a quello - 84 - PAOLO DI CAMPOFREGOSO, CARDINALE, DOGE XXXI 786 787 w z 3 « 0 hJ DIAMETRO PESO IN GRAMMI tì 0 -1 ►J C NOME dritto 0 "e 0 % < h w £ H W IMPRONTA leggenda 773 0 22 3,500 1000 Ducato Castello e cap- P : CF : c AR : z : dvx : ian . xxxi 774 » )) 3,460 )) » pello Cardinal, sopra; senza archi. » » p:cf : car : z : dvx : ian : xxxi 775 )) » » » » » P : cf : car : z : dvx : ian : xxxi : 776 » » 3,488 » » » » » » » 777 » » 3,480 » » » » » » » 778 » )) 3.470 )) » » » P : CF : car : z : dvx : ian : xxxi 779 )) )) 3,460 )) )) » » p : CA : car : z : dvx : ian : xxxi co 0 )) )) 3 >470 )) » » » P : CA : car : z : dvx : ian : xxxi: CO » 17 1,762 » Mezzo » » p:d:c:f:ca:d:i:xxx. -i. 782 A *9 2,840 958 Ducato Grosso Castello e cap- *p cf.car.z-dvx.ian.XXXI co B 0,345 97 Minuto pello card. Solita, ma più * a P * C * CAR * 784 » » 0.337 » » la crocetta e rosette. » » * Ù P * c a CA * 00 » » 0,450 » » » » * a P * C a a CA * PAOLO DI CAMPOFREGOSO, CARDINALE, Governatore: 0 22 1000 Ducato Castello accostato dal biscione e dal cappello cardinalizio, in * : p : c : CA : dvcalis: gvber:ia B cerchio perline. *................ aCGI* :3 0,380 Minuto Solita. in tulle f" OVB^u'V.^, ?, ^lltwerPcn, .580- Tresooroftschat vatt alle de ^‘\hur,%t^T7lo (2\ Ouesto m* * t %5’ E-tC'’ vers> '^27 — Ordonnanees pour l/s changeurs et Anvers, 1633 ,j jella ® .; la leggenda co^ no ,! S‘ ■C0DServa dalla Sodeti di Storia Patri, sebbene mancante della pno. »» c01flP leggenda col nome nella prima parte. _ Da quest’epoca cessa la forma gotica delle lettere e la desinenza m A > novembre 1483 al 6 gennaio 1488. ROVESCIO IMPRONTA LEGGENDA w PS O M w hJ o u Tipo solito. » » » » » )) » )) » » » » » )> Croce in 8 archetti con palline. Croce. Solita. * :CONRADVX:REX: ROMANO :G * :CONRADVX:REX: ROMANO : G : » » » * :CONRADVX:REX: ROMAN :11 : * :CONRADVX:REX: ROMANO :T * CONRADVX:REX: ROMANO :T: CONRADVX : REX : ROMAN • A - T * : CONRADVX : REX : ROMANO-a-t: * : CON :RA:R: ROMANO :AT: * CONRAD • REX • ROMANO T CO NR :re: RO :co -RA -RE :ro pel Duca di Milano, dal gennaio al 7 agosto 1488. RT P H UF NP G A F RT A R R Bo Tutti i Ducati hanno AN in nesso al rovescio. Gandolfi, n. 35. Questo ed il numero seguente, oltre la variante nel nome, hanno le lettere un po’ più moderne. Promis, n. >24. Ha due A moderne al rovescio. AN in nesso al rovescio. Ruggero, Annotai. X, figura 2. Id., fig. 1. Croce in 8 archetti * : conradvs : rex : ROM : s : A : Ruggero, Annotai. XII1, semplici con palline, num. i. — Lettere mo- in cerchio di perline. derne. Ved. fig. 34 (i). Solita. ........ R ................ SL C. s. num. 2. — Lettere moderne (2). successive riproduzioni di una prima edizione della figura, si trova la leggenda sempre errata così: P : C : CA : DVCATIS : le c,c-> ’6°7 “l 1726 — Carle 011 liste des monuaies, ctc., Anvers, 1627 — Placcard dii Roi sur la non può ""”"!a,cs- Anvers, 1706 - ed altri ancora. 0 convenire ad altri che al Cardinale come Governatore ; tale significato avendosi nelle tre lettere rimaste, è facile completare 86 — AGOSTINO ADORNO, Governatore PEL DUca 0 5 ex. H W 0 < S C w Pi IX* 0 H-t Q £ nome A dritto IMPRONTA LEGGENDA 799 800 801 802 803 804 805 co 00 0 22 5,470 1000 Ducato Biscione sul castello : ai lati : AVG : ADVRNVS : GVB 789 B >3 0,470 97 poiSj Minuto due -A* *A* coronate. Solita. * * AV * * AG * 790 » » 0,450 » » Solita. Il cer- » » 791 » » 0,460 » » chietto è rigato. » » » 792 » )) 0,285 » » » )) » » 793 » )) 0,290 » » » » » » 794 » )) 0,350 » » Solita. Cerchio » » 79) » » 0,415 » » rigato a pettine. Solita. Cerchio » » 796 » )) 0,405 » » di perline. » » » i ». 797 » )) 0,590 » » » » » » 798 » » 0,570 » » » » * # AV • A • :gv:i<§= 0 29 9,270 1000 Triplo Ducato Castello con biscione sopra : 11 archi. » 22 3,420 » Ducato Castello col biscione sopra, archi semplici e palline. » » » » » » » » 3,480 » » Nuova variante: 8 archetti doppi con rosette alle punte , come nella fig. 36. » » » » » » » » 3,440 » » » » » » » » » » GIAN GALEAZZO MARIA SFORZA, DUCA DI MILANO, io G) m:sf:dvx:m:vi:^c:ianf£D io:gs:sfo:dvx:m:vi:ia:d: : 10 : gs : sfo : dvx : m : vi : ia : d > . IO G *M : SFO • DVX •M*VI«AC'IANV&D« . io:gj:m:sfo:dvx:m:vi:ac:iai ' • • io:gj:m:sf:d:m:vi:AC:i *io:gj:m:sf:dvxsm:VI:ac.I' 1 » ROVESCIO impronta Croce in 8 archetti con palline, in cerchio di perline, come alla figura 34* Solita. » » » » globetto ai 4.0 cantone. » croce -molto larga. » * » » » LEGGENDA W X O w ►J o u OSSERVAZIONI * : CON : RADVS : REX : ROMA : s : A • , BM Ruggero, Annotai. XII fig. 2. .c • R. • FG- R C. s. Annotai. XVIII. • C .R- • R- FS R C. s. Annota^ XII, fig. 3. • R. .R. MP R Iniz. staccate. Ann. XVIII. c R R MP R Le iniziali in nesso. c R R NG R C. s. • C- .R- • R. • NG- R C. s. Annot. XII, fig. 4. C R R NG R C. s. • R. NG R C. s. • C- R R SL • c. • R. • R. MP- R C. s. Annot. XVIII, fig. 1. Signore di Genova, dal gennaio 1488 al 20 ottobre 1494. Croce patente in mez- * : CONRAD : REX : ROMANOR : MP : IV Le lettere inclinate sono zo a 12 archi, e in nesso : così per le 4 rose. seguenti. Come la figura 34. * CONRADVS : REX : ROM : N : G : A » » * : CONRADVS : REX : ROM : N • G : RT Promis, n. 25. Come la figura 36. * CONRAD • REX • ROMANOR MP F » » * CONRAD REX:ROMANOR MP F » » * CONRAD : REX : ROMANOR : MP • A » » » » » » Da un calco presso Ruggero. — 88 — — 89 — GIAN GALEAZZO MARIA SF0RzA dUcA DI MILANO (seguito). s ° < a 2 C, O NOME DRITTO IMPRONTA 8o6 35 807 808 809 810 811 812 5i3 33 38»40o 30,500 23 19,850 9>57° 9,800 9,900 9.925 4,800 958 Ducato d’arg.'0 o da lire 3 : 0 quadruplo testone dass.15 Triplo testone o pezzo dass.45 Doppio testone 0 da ss. 30 : 0 l/2 ducato Testone da ss. 15 » » » Mezzo testone 0 da ss. 7 J/2 Castello con biscione sopra: 12 archi e 10 rosette : all’ eser-go, stemma A-domo. - Come la figura 35. Castello con biscione sopra: 12 archetti: sotto, stemma Adorno. Solito tipo: 12 festoni o archi, con 10 rose: sotto, stemma Adorno. Castello con biscione sopra » » » » Castello : biscione sopra : 14 archetti con a-nelli alle punte. Castello con biscione : 4 archetti e 2 rose. io$g?m$sf:dvxm:vi:ac. ianp£;d • io$gj : m$sf : dvx m : vi :ac:ianve.d: . io$gj:m| sf| dvx: :m:vi:ac.iank£:d: io • gj : m : sf : dvx: m:vi:^c: ian ve:ù . io : gj : m : sf : dvx :m:vimc.ian vm •io : Gj : m : sfo:dvx:m:vi:^c:ianve:d 8I08G} : MARIA8SFO : dvx:m:vi?ac:i: d: io:gj:m:sfo:dvx:m:vi:i!D‘ Croce patente in 12 archi e rose. Come la figura 35. Croce patente in 12 archetti. Croce patente in 12 archi ed 8 rosette. *$CONRAD $ REX $ ROMNORVM $ MP *|CONRADfREXfROMANORVMfMP Ad Croce patente in 12 archi: 4 rose. » » » » Croce patente in 11 archetti: rose alle punte : palline agli angoli. Croce in 4 archetti: 4 rose. * $ CONRAD -1 REX $ ROMaNORVM | MP È * : CONRAD ~ : REX : ROMANOR V3 MP * : conrad ~ :rex:romanorvm:mp: » » » * § CONRADVS 8 REX 8 ROMANO 8 N : G * • CONRAD : R : ROMNOR~. MP ■ > di I0,IÌ)K‘ tltol° di 958- Tutte le monete dal M RT F F RT (0 Promis, n. 26, fig. 35. Vedi figura 35. Promis, n. 27. mezzo. 11 ("lì Nei donimi- a 1 • , , • . minii aveano il peso di wr ■*ullc ie monete dal num. 806 all’816 appartengono alla serie di questo testone, cioè da 4, da 3, da 2, da 1, ed il W Nei documenti del 1490 si ha la prima notizia dei grossoni o testoni da soldi 15, 1 quali avean ^ >1 quale si trova solamente sui multipli num. 806, cioè il da 4, potrebbe anche appartenere alla serie del testone lira, se non vi si oppo tipli del testone da soldi 15. w g 3 « o — 90 — 814 !S 816 817 818 819 820 821 822 823 824 825 826 827 828 829 » » 830 » » 23 30 4,850 4,950 4,960 25,990 13,110 13,235 13,100 13,380 13,010 13,200 13,060 13,050 13,210 12,970 13,180 10,370 NOME f GIAN GALEAZZO MARIA SF0Rza DUCA DI MILANO (seguito). ROVESCIO — 91 — DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 958 Mezzo testone 0 da ss. 7 '/2 » » Doppio testone o da due lire Testone da 20 soldi 0 lira Castello con biscione : 4 archetti e 2 rose. » » C. s : ma 8 archi senza rose. Castello con biscione: 10 archetti. Castello e biscione in archetti: 2 stelle. C. s. » 11 archetti e 2 stelle. » 10 archetti e 2 stelle. » » » » •io:G):m:sfo:dvx:m:vi:i.d. » » » » • io:gj:m:sf:dvx:m:vi:ac.i.d. io$gj.m$sf$dvx$m:vi:ac:ianjd: io:gj:m:sf:dvx:m:vi:^c llved • io:gj:m:sf:dvx:m:vi:^c ian ve\d. io:g$:m:sf:dvx:m vi:ac:ianf£ d io:gj:m:sf:dvx:m:vimc-ianf£.d . io:G}:m:sf:dVx:m:vimgian ve-d. • io:G):m:sf:dvx:m:vi-^c:l4W ve d :io:gj:m:sf:dvx:m:vi:^c:ian:d: • io:gj:m:sf:dvx:m:vimc:ian ve', d-.io:gj:m:sf:dvx:m:vi:^c ianj-d- .io:gj:m:fs:dvx:m:vi:^cianfe:D' .io:gj:m:sf:dvx:m:vi:^cianf£:D’ .io:gj:m:sf:dvx:m:vi:ac ianve:d ° IO § GJ § M § SF S D o M § VI § AC IAlVo IMPRONTA Croce in 4 archetti . 4 rose. » » Croce in 8 archetti. Croce patente in 12 archetti. Croce in 12 archetti : 3 stelle nel i.°, 3.0 e 4.0 cantone. » » » , » » » » » » » » 3 stelle nel 2.0,3.°e4.° » » » » » » » 4 stelle. leggenda « 3 o u OSSERVAZIONI *. CONRAD : R : ROMNORW : MP ■ *.CONRAD :R:ROMNOR~• MP - * - CONRAD w : R : ROMANOR^MP • * o CONRAD 8 REX 8 ROMANOR • F'fcS# *. CONRAD :REX:ROMANOR~ M P * conrad:rex:romanor--m-p- » » » MP * • conrady:rex:romanor~: mp • » » » M • P • *. CONRAD ~ : REX : ROMANORV F S * : CONRAD'' : REX : ROMANORV F S * • CONRAD~:rex:romanorv F • s- » » » » » » » » *. conrad~:rex:romanorvj.f-s. » » » » * 8 CONRAD 8 REX 8 ROMANORV? ° S ° R RT RT A F G A A R R Promis, n. 28. (1) Promis, n. 29. Si sospetta che in questo disegno l’Heydeken abbia aggiunto una stella. (1) Nel 1493 s’ notizia del testone da 20 soldi, ossia della lira in argento, ed a questa serie appa . delle monete d’argento genovesi, ecc. — 1 testoni genovesi erano detti dapprima grossoni, perche non avea le ino»1" J "“m. 817 fino all’ ultima. Il testone lira dovrebbe avere il peso legale in gr. 13,488 ed il solito titolo. Vedi Desimoni, Sui valori I f — 92 — — 93 — CIAN GALEAZZO MARIA 33 11,650 958 Testone Castello e bi- da scione: 10 ar- 20S0ldÌ chetti e due 0 lira stelle. 25 11,800 )) » » » » 6,560 )) Mezzo Castello, bisc.0' : testone archetti e due 0 ss. 10 stelle laterali. » 6,560 )) » » » » 6,570 )) » » » » 6,540 » » » » » 6,500 » » » » » 6,617 )) » » » 21 3,180 )) Grosso Castello, sopra 0 ss. 5 biscione : due stelle laterali. » 3,200 )) » » » » 3,240 )) » » » )) 3,160 )) » » » » 3,308 )) » » » » 3,240 )) » » » LUDOVI 21 3,480 1000 Ducato Tipo colle ro- sette: biscione. » 3,460 )) » » » 30 13,200 958 Testone Tipo solito : bi- 0 lira scione: 2 stelle. )) 12,970 » » » » )) I3.235 » » » » )) 13,200 » » » » )) 13,220 » » » » )) 13,240 » » » » )) 13,150 » » » » :io:gj:m:sf:dvx:m:vi:ac: ianve-d io:gj:m:sf:dvx.m.vi.ac iAJvm io:gj:m:sf:dvx:m:vi:ac:i: " 10: gj:m:sf:dvx:m:vi:ac:i:d: • 10 : gj : m : sf : dvx : m : vi:ac.ld' 10 : gj : m : sf : dvx : m : vi: ac:ia • 10 : gj : m : sf : dvx : m : vi:^cia:j • 10 : gj : m : sf : dvx : m : vi-ac ia. •io:gw.m:sf:d:m: vi:ac:i:d • io:gj:m:sf:d:m.vi.ac.i»d • io: gj:m:sf:dvx:m:vi-ac.i. • io:gj m:sf:d:m:vi:ac:i:d • io:gj:m:sf:d:m:vi:ac.i:d. • 10: gj :m:sf:d:m:vi:ac.i:d. DUCA di MILANO (seguilo). Croce in 12 archetti. 3 stelle nel 2», J.° e 4.0 cantone. » » C. s: 2 stelle nel 2.0 e cantone. » » » » LUDOVICO MARIA SFORZA, DUCA DI lv:m:sf:dvx:m:vii:ac:lMEd • lv:m:sf:dvx:m:vii:ac: lv-m:sf:dvx:m:vii ac • lv.m:sf:dvx:m:vii:^c • lv:m:sf:dvx:m:viimc • lv:m:sf:dvx:m:vii:ac . lv:m:sf:dvx:m:vii:ac • lv.m:sf:dvx:m:vii:^c lv-m:sf:dvx:m:vii:ac ianke-d IANVE D ianve-d IANVEID IAN'E®' ianveid IANVE D' IANVE d * : conradvs : rex : romanor : » » )} * CONRAD'' : rex: ROM OR MP * : CONRAD'' : REX : ROMANOR'' FS * CONRAD'' : REX : ROMNORw • FS * : CONRAD'' : REX : ROMANOR'' FS * • CONRAD'' : REX : ROMANOR-'•F-S- » » » » * 9RAD:REX•ROMANOR• MP * 9RAD:REX:ROMNOR MP * 9RAD • R • ROMANOR-' • MP * • 9RAD : R : ROMANOR'' • F S * • 9RAD-' : R : ROMANOR'' «F-S-•Ì--9RAD'':R: ROMNOR-'. F-S- Signore di Genova, dal 20 ottobre 1494 al 26 ottobre 1499. Tipo colle rosette. * CON RAD : REX • ROMANOR N G » » )) » )) » Croce: stella nel 1.° cantone. » » Tipo solito: 3 stelle nel 1 o, 3.0e4,0 cant> » » » » » » * CONRAD : REX •ROMANOR-' NG * CONRAD :REX:ROMANOR MP * • CONRAD' * • CONRAD * CONRAD' *•CONRAD : * CONRAD' * CONRAD: ■: REX : ROMANOR - -M P» : rex:romanor : rex: ROMANOR-'NG- rex : romanorvj:n-g. : rex:ROMANOR?-NG REX ROMAN ORV^NC- F A G F A F RT G F F A RT R F G F RT R F F A Più sottile, perchè di diametro maggiore. Promis, n. 30. Altro, 3,270. Promis, n. 31. AN di IANVE in nesso. VE id. c. s. Promis, n. 32. w Z 0 0 2 0 « 0 -1 <: K & 0 i§ Q & 35 < w £5 a, O 0 z e Q Z H u 5 « co 0 21 3)470 l/N l/N CO )) » 856 » » 857 A 28 7,280 858 » )) 8,8so 859 » )) 0 « co" 860 » » 9,140 86l » )) 9,600 862 » )) 9.540 863 » » 9,410 864 » » 9,400 865 » » 866 » )) 867 » )) 8,620 868 » 29 8,240 869 » » 8,520 870 » » 8,820 871 » » 8,290 872 » » 8,530 873 » » 874 » » 875 » » • • • • • 876 » 24 4,760 (0 II Lcb anc> a pag NOME 94 — LUDOVICO XII, RE DI FRANCIA DRITTO 95 — dal 26 ottobre 1499 a* 10 aPrile I5°7‘ impronta leggenda IOOO » » 958 » )) » » » » » » » » » » » » Ducato Tipo delle rosette : giglio sul castello. » » Testone » » » » » » » » » » )) » » » Mezzo testone LV REX FRANC ETC ET IANVE d )) » LV . REX. FRANC. ET C-ET-IAN.]). » » LV REX FRANC ETC ET IANVE D [ Castello, giglio . LVDOVIC-* REX 0 FRAN-oOMAN D, sopra: doppi archetti e rose. » » LVDOVIC- REX-F ET C- IA-D » » L...........X. FRANC-.ET C“ Z IAN D » » • LVDOVIC-.REX• FRAC Z IA-D. » » LVDOVIC- REX • FRANC ET C-IAN D » » • LVDOVIC-.REX.FRANC-ErC“.ZIA.VD » » LVDOVIC-. REX • FRA -C“ IAN-D » » LVDOVIC- REX-FRAC- IAN : D » » • LVDOVIC-- REX • FRAC-.C- Z-IAN-D! » » • LVDOVIC--REX- FRAN--C-. IAN- D. » » • LVDOVIC*' - REX• FRANC--C- IA-D C. s: più 2 gigli : LVDOVIC. REX • FRANC- IA • D laterali. » » LVDOVIC-»REX FRAN-C- IA D » » • LVDOVIC--REX-FRAN-C- IA D- » » LVDOVIC-. REX • FRAN• C- IA D » » LVDOVIC * REX • F • C • IAN D » » LVDOVIC--REX-FRAN-C- IA D ^ » » LVDOVIC - REX • FRANCO -IAN-D • ■ » » LVDOVICVS - REX - FRANC--IAN D LV - REX - F - ET■ 1 • iaNVE Cast.% giglio s.‘: archetti sempl. .... -ul». LcbUnc, a pigt lih por,, un pretcso Juc * : CONRAD - :REX: ROMANOR - S-B-*:CONRAD -REX-ROMANOR SB: * CONRAD REX-ROMANOR SB: * CONRAD-REX-ROMANOR-- S:B: * CO.VKAD REX ROMANOR I * CONRAD REX ROMANOR- SB * : CONRAD - : REX • ROMAN OR'- IC * CONRAD REX ROMANOR I- * CONRAD-' REX ROMANOR • I • * CONRAD•REX ROMANOR IC * CONRAD- REX-ROMANOR IC * CONRAD REX ROMANOR b- * CONRAD - • REX • ROMANORV • * CONRADVS • REX • ROMANORVM * CONRAD- REX ROMR S B » » Croce patente in archetti semplici. si stimò di correggere conradvx in conradvs. Del resto il tipo degli ornati, le lettere gotiche e 1’E dello zecchiere bastano iJ O U BM A F F A BM A F F • A U F G A A OSSERVAZIONI Vedi figura 36. Calai. Rossi, n. 1549. Collection Dassy de Meaux, n. 774 (1). Le iniz. SB son ribattute. C. s. Hoffmann, tav. li, n. 107. C. s. n. 108. Forse la sigla era incerta. Les monnaies d’or et d’ara., Gand, 1543. D’Ogbevalner, Gand, 15 51. — 96 — LUDOVICO XII, RE DI FRANGI* s o su w K S o S3 s E w NOME dritto impronta 877 A 24 4,980 958 Mezzo testone Castello con giglio sopra: archetti semplici. 878 » » 4,410 )) » » » 879 » » 4,140 )) » » » 880 » » 4,000 )) » » » S8I » » 4,090 )) 0 C. s : più due gigli laterali. ri CO OO » » •4,373 » » » » 883 » » 4,000 » » » » 884 » 22 1,920 )) Quarto di testone Castello con giglio sopra. -\ 885 » » 2,160 )) » » » 886 B 21 1,7)0 ---- Cast.0 con giglio. f". CO CO » » 1,900 .... » » 888 » 22 C. s : senza cerchio. 889 A 28 7>i>o (3) Testone Castello in otto archetti doppi, con rose alle punte. 890 » » 7,050 » » » » 891 » » 1 8,230 » » » » LEGGENDA * LV : REX • F • ET• C-- Z. IANVE D: -LYDOYIC- REX FRANCMAM). LVDOVIC- REX F C IA D LVDOVIC- REX-F C-IA D :lv : rex : franc- c- ia-d : LV : REX • FRANC-. C~- IA-D : :LVt REX • FRANCW C--IA-D: • LV • REX • FRA • C • IAND :lv:rex-f:z-c- ianve-d: a LV a REX a FRA a IA a D a a LV a REX a FRA a C-a IAN « D * a LV * REX a FRA a C C a IAN * D* PAOLO DA NOVI, DOGE, * LIBERTAS : POPVLI IAN-- * LIBERTAS 5 POPVLI • IANC' 97 Genova (seguito). LEGGENDA 2 ! M w 1 »! ° i OSSERVAZIONI Croce patente in archetti semplici. » » » » » » C. s : più due gigli nel 2,o e ;.° cantone. » " » » Croce patente. ;> » » » » » C. s: senza cerchio. * CONRAD - REX ROM/?-- S-B- *.CON........REX-ROMANOR' * 9RAD-REX-ROMANOR- * 9RAD-• REX-ROMANOR- * 9RAD REX ROAMNOR- * 9RAD--REX-ROMANOR-• » » » * - CONRAD -REX-R- - -SB-I C I S )) S B * :CONRAD•REX•R- S-B: *aCONRADaREXaRa S Ba » » S a B **CONRADaREXaROMANORVMa S-Ba F A RT R G A F F Presso Feuardent, 1867. Promis, n. 35. Hoffmann, tav. li, n. no (0- dal 10 al 27 aprile 1507 (2). Croce in 8 archetti ’ì1 CONRAD- REX ROMANOR- IC doppi con rose. * CONRAD REX ROMANOR IC * CONRAD -REX-ROMANOR IC RT A A Promis, n. 42. Logoro. (0 Questa moneta, che l’Hoffmann segna d. argento e valuta al quarto d. testone, la si crede di b.ghone come [ perchè il iipo è eguale. M Franchini le riteneva per ottavi di testone, ossia soldi 2 e mezzo, se il testone era a 20 soldi come pare, ma potrebbe anche essere da ss. 2. Non conoscendone il titolo, nc il peso legale, è difficile i pran:esi e ilD°:“‘ (2) VAvignone ed il Franchini assegnano questi testoni al 1507, durante la sollevazione con r ^ Paol° da Novi 5 e si capisce da quali ragioni siano stati spinti a questa determinazione. La differenza della leggen a ec 1 nome della città scritto all’antica, bastano a far riconoscere queste monete come anteriori a quelle dell» > ^^■dl-ultimo Doge perpetuo. Le iniziali dello zecchiere 1 C, che si trovano solamente sulle monete di Ludovico XII sia pr.ma che dopo il 1507, sono la più bella prova che militi in favore dell’attribuzione delle presenti monetea ^ ^ & “«ero, Annoia^. XIV). (3) Circa al titolo legale, forse non vi t differenza dalle altre monete dell’epoca. H Protms [ "gnone, quello di 958. Atti Soc. Lig. St. Patri*. Serie 2.», Voi. XXII. 7 _ 98 - LUDOVICO XII, RE DI FRANCIA, Signore di Genova dal w % H 0 0 2 W dritto Q »-) g n s 3 i 0 *Q 0 £ ►J h W S w < s ^ <■ « K a, U 5 go P3 NOME ' IMPRONTA LEGGENDA 892 0 27 3.230 932 Scudo 1 scudo di Francia * : lvd : dei : gracia : fracor-.rex ielSole largo coronato : sopra , Sole : cerchio liscio in i altro rigato. IANVE D • 11 co sO » » 3.405 )) » » » *: lvd~: dei : gracia:francorirex: z: ianve:d: 894 )) » 3.400 )) » ! » » * : lvd - :dei:gracia»francorv:rex. z.ianve:d-: 895 )) » 3,360 » » » » * : lvd-:dei:gracia:francorvrex: z:ianve:d~: 896 » » )) 1 » » » *:lvd- :dei : gracia: fr ancor:rex: z:ianve:d: 897 » » 3,400 )) » » » * : lvd : dei : gracia : francor:rex: • z:ianve d 898 » » 3,300 )) ,, » » * lvd:DEI-GRACIA-FRANCOR-REXIj z: ianve-d: 899 » » 3,360 )) » » » *:lvdw:dei:gracia:francorsrbx| z: ianve:d: 900 A 42 37.77° 958 • Scudo Scudo di Francia * • LVDOVIC - * XII • REX * FRANCOR.' da 1. 3 coronato, accostato da due istrici: cerchio IANVE-D f 901 » 28 8,020 » Testone di perline. Scudo di Francia .LVDOVICw XII-REX-FR- 1AD| 902 903 » » » » 7,040 6,650 )) )) leggere » » ! coronato. » » » » Giglio LVDOVIC-XII-REX•FRA“' «4 Giglio LVDOVIC- XH.REX.FRA - Bl 904 905 906 » » » » » » 8,290 6,640 )) )) )) » » » » » » » » » Giglio LVDOVIC--XII-REX-FRA^'J Giglio LVDOVIC-.XII-RE^- .LV*XII*REX*FRA * oRoW,J •i« LVDOVIC— xii°RE^° 9°7 908 » » » 30 10,460 )) )) Vi Test : Teston • C. s. e Scudo coronato (i) Vedi Desimoni, Sui più antichi scudi d' argento della Zecca di Genova, pp- 4° %% — 99 - aprile 1507 al 30 giugno 1512, e dal maggio al 20 giugno 1513. ROVESCIO COLLEZIONE OSSERVAZIONI 1 impronta LEGGENDA Croce ornata e gi- * : XPS. VINCIT • XPS • REGNAT • XPS • A gliata : cerchi come IMPERAT. AC al dritto. » » * : xps : vincit : xps : regnat:xps: R Ved. fig. 37. IMPERAT : AC : ■ » » ■i- : xps : vincit : xps : regnat:xps: F imperat:a-c: » » * : xps : vincit : xps :regnat:xps: F imperat: a :c: » » * : xps : vincit : xps : regnat:xps: A imperat :ic » » * : xps : vincit : xps : regnat:xps: U imperat IC » » * : XPS. VINCIT.XPS. REGNAT • XPS - A IMPERAT IC » » *. xps : vincit : xps": regnat:xps: F IMPERAT :ic. Gran croce patente 0 COMVNITAS * IANVE * A * C * già F Ora Castagnola, Spezia (1). con 4 stelle sopra Ved. figura 38. al castello : cerchio di perline. Croce laterale al ca- * COMVNITAS * IANVE * I * C * F stello. » » Giglio COMVNITAS * IANVE * 1 C A » » » » » » A » » Giglio COMVNITAS*IANVE*laC* A » » » » » » BM » » » » Leblanc, p. 263. » » Croce sopra al cast.0. Giglio COMVNITAS * IANVE * I * C Hoffmann, tav. m, n. 119. * 0 COMVNITAS 0 IANVE 0 AC A j — 100 LUDOVICO XII, RE DI FRANCIA ; w z : 5 0 0 s PESO IN GRAMMI ^ w 3 P5 0 ■fi z < H w S w a < Q go PS nome IMPRONTA 909 A 3° 10,470 958 Testone Scudo coronato. 910 » )) 10,500 )) )) » )) 911 » )) 12,400 )) » » » 912 » )) 12,010 )) » » » 913 » )) ..... )) >) » » 914 » )) 12,140 )) » » » 9*5 » )) 12,070 )) » » » 916 » )) I2,l60 )) » » » 917 » )) 12,090 )) » » » 918 » )) 11,970 » • » » 919 » )) 12,070 )) • » » » 920 » )) ..... )) » » » 921 » )) )) )) » » 922 » )) )) » » « 923 » )) • )) )) C. s. : archetti con anelli alle punte. 924 » 26 5,820 )) Mezzo testone Scudo coronato. 925 » )) 5,980 )) » » » 926 » )) 6,000 )) » » » 927 » )) 6,082 )) » » 928 » )) ..... )) » » » 929 » 23 2,740 )) Quarto di test.' Tipo c. s. 930 » » 2,930 )) » » » 931 » )) 2,060 » » » » ' 932 » )) 3,040 » » » » 933 » » 2,960 » » » )) 934 » )) 2,990 )) » » » DRITTO LEGGENDA * LVDOVIC-°XII°REX°FRANCORv. * LVDOVIC o XII o REX o FRANCOR IA. * LVDOVIC-. XII • REX : FRANC0R8IAD * LVDOVIC - °XII°REX°FR ANCORE IA»Di * LVDOVIC.XII REX*. FRANCOR-.IA.D * LVDOVIC--XII.REXoFRANCOR. IA-D * lvdovic-:xii:rex:franc- ianve:d * lvdovic- :xii:rex:franc-:ianvei *lvdovic-:xii:rex:francor-.ia.d * LVDOVIC w "XII • REX-FRACOR- IA+D: * lv : xii : rex : fran : ianve: d. * lv-: xii : rex : fran-- ianveid: * LVDOVIC- ftXIloREX*FRANCORv»M * LVDOVICVS : XII 0 REX «FRANCIE^ IA°D* * LVDOVIC • XII • REX • FRANCOR'-IAiDI * LVD • XII.......FRANCOR-oIA» D * LVD : XII : REX : francor- ia:d I * LV. XII. REX- FRAN: ianveì:d O LVDOV IC°XII0REX°FRANCOR-° ^LVD0VICVS.XII.RHX:FRANCIE^ lv : xii : REX : FRA : IA •D iLV-Xn-REX-FRA:!**’^1!; . LVD : XII : REX-FRA • p * LVDOVIC' Xn.REX.FM' * LVDXii.REXtFRA'-1*-0 > IMPRONTA Croce due » » » » » » » ■ » » » » » » Castello con croce sopra: archi come al dritto. Croce sul castello : due stelle laterali. » » » » Tipo c. s. » » » » # ROVESCIO LEGGENDA sopra al cast.0 : stelle laterali. * «COMVNITAS*IANVE* AC* COMVNITAS* IANVE* IC* » » » * 8 COMVNITAS § IANVE ° I°Co * comvnitas:ianven:civita-:° * 8 COMVNITAS : IANVE :' I°C8 * o COMVNITAS ° IANVE o * COMVNITAS * IANVE * » » » » » » * COMVNITAS : IANVENv: CIVIT 8 * * COMVNITAS * IANVE * A • C » » » A * C * COMVNITAS * IANVE * A*C * : COMVNITAS * ianve : ic: ........COMVNITAS:IANVE. IC * * COMVNITAS * IANVE........ )) » » F )) » )) G » » » R )) » A*C » » IO F » » » A » » » F )) » » F » )) i:c: BM W z o B ►J O U ACo F A*C U » A IC* RT CIVIT 8 A G RT G F OSSERVAZIONI Leblanc, pag. 263. Disegno di Heydeken. Les montiaies d’or et à’arg., Gand., 1546. Hoffmann, n. 114. Promis, n. 33. Les monnaies etc., Gand, 1546 ; D’Ogbevaluer etc., Gand, 1551. Promis, n. 34. — 102 OTTAVIANO DI CAMPOFREGOSO, d0Ge 103 — 0 -J U 0 « H 2 0 § Uì U s Uì & Hi < ci* 0 S 3 2 DRITTO dal «giugoo ,5.5 .1 7 settembre ,,'S. NOME IMPRONTA 93S B x? 0,390 83 Minuto Tipo solito. * o.c. 936 )) » 0,440 » » » » * 0-C » 937 » » 0,320 » » » )) » » FRANCESCO I, RE DI FRANCIA, Signore di Genova, dal 20 novembre ijij Monete senza 1 I 938 0 27 932 Scudo del sole Castello acc.'- da ; F coronato, e giglio: in alto,1 Sole. 939 » » » » » » 1 940 » » » » » » 941 » » » » » » 942 » » » » » » 943 » » » » » » 944 » » » » » » 945 )> 21 1,640 » Mezzo scudo Tipo dello scudo intero. 946 » » 1,720 » » j » » 947 A 29 9>54° 00 CT' Testone Castello acc.‘° da F coronato, e giglio. 948 » » 7,870 » » » » | » » » FRANCISCVS-DEI-GRATIA-FRANGREi * FR ANCISCVS - DEI - G • FRANCOR' *FR ANCISCVS. DEI • G • FRANCOR • * FR ANCISCVS- REX -FRANCOR » » w * FRANCISC~ DEI-GRACIA-FRA' *FRANCISCVS-DEI-G-FRANCOR R0J al 31 maggio 1 dominvs IANVE (2) Croce ornata e gigliata: 2 gigli nell.0 e 4.0 cantone: 2 F coronati nel 2.0 e 3.0 » » » » » » » » » » » Croce ornata e gliata. » » . Croce patente. * CONRADVS-REX-ROMANORVM- FA * CONRADVS-REX-ROMANORVM-FA- * CONRADVS-REX-ROMANORVM FA conradvs:rex-romanorvm fa * conradvs-rex-romanorvm: fa * CONRADVS-REX-ROMANORVM.FA * CON R ADVS - REX - ROMANOR * CONRADVS • REX - ROMANOR ' * CONRADVS • REX - ROMANOR * CONRADVS • REX • ROMAN OR ~ MB D (moki Sui denari dominazione di Francesco I, non crediamo tuttavia di possedere criteri decisivi in proposito. Si sono perciò riunite in un 0) Ved. Ruggeio, Annota;. I, fig. 8. Annota;. X e Annota;. XVIII, fig. I MI Es ^ ^ rjmanen|i ,, pri0»K per analogia dalle monete di Ludovico XII, perchè tutte hanno il D . IANVE sia prima che dopo la rivolta del . 507. Ma se la « Sebbene l'Avignone ed il Franchini abbiano assegnato le monete con IA . D. *c , procuri*4] «nza il D. IAN . sia più adatta al secondo, cioè quando non si usava più 1* IANVA, ma bensì il GENVA. Anche le sigle TF A solo gruppo tutte le monete di questo Re, pur mantenendo separate le due specie, v on pos ^ pennati, Pat{^' variante della leggenda deve guidarci per una assegnuione piuttosto All’uno che all altro de p ^ continuate sulle monete della Libertà del 1528, confermano questa ipotesi. Vedi Ruggero, An l ^ ) s 8« uj P* S o NOME FRANCESCO I, RE DI FRANClAj 1 SigN0RE di Genova (seguito). DRITTO ROVESCIO IMPRONTA LEGGENDA 949 A 29 958 Testone Castello acc.to da F coronato, e giglio. 950 )) )) 9.450 )) » » » 951 » 23 4,72° » Mezzo testone Come l’intero. 952 )) » 4,690 )) » » » 9)3 )) 4,720 )) » » » 954 )) » 4.685 )) » » » 955 )) )) ss. 5 ? Castello con giglio sopra: archetti con trifogli e punti. 956 )) » 3,040 )) » » » 957 )) » 2,950 )) » » » 958 )) » 3,050 )) » » » 959 )) » 2,860 )) ss. 2? » » 960 )) )) 3,140 )) » » » 961 )) » 2,500 » » » » 962 » ! » 2,940 )) » » » 963 )) 20 r,4Óo )) Soldo » » 964 )) » 1,115 )) » » » 965 )) » 1 >495 )) » » » * FRANCISCVS dei . G. francor-.rEx * FRANCISCVS • DEI • G • FRANCOR-.Rg * FRANCISCVS-DEI-GRA- FRA- REX * FRANCISC- DEI-GRACIA.FRA.REX * FRANCISC- DE1-GRACIA.FRA REX * FRANCISCVS-DEI-G-FRAN- REX * FRANCISCVS REX FRANCOR. FRANCISC-. REX • FRANCOR-. » » » FRANCISC REX FRANCO........ FRANCISC REX FRANCOR FRANCISCVS • DEI • G • FRAN • REX FRANCISCVS REX FRANCOR FRANCISCVS REX FRANCO FRANCISC REX FRANCOR » » ® • FRANCISC- REX-FRANCOR'- ..ni , __re quattro moi)M *8“" (i) Ved. Periodico di Numismatica e Sfragistica ecc., voi. I, p'g- 181. c uv- ’ n- * ^ | patc d; 1(^1 seconda. Il loro peso le designerebbe piuttosto per terzi» ossia da soldi 5, poiché il testone ^ ^ a 950 e 1*9^' quelle aggiunte, il titolo e di 670 per i nn. 959 e 961 : la 964 4 a 700, la 979 di quelle coll IA Carlo VI, l{t“ soldo. Non si conoscono per ora i minuti di Francesco I : quelli uotati nel Calai. Franchini so IMPRONTA LEGGENDA w ►J J O u Croce patente. Come l’intero. » » » » » » Croce tra gli archetti come al dritto. » » » » » » » » » * CONRADVS-REX-ROMANOR • M-B * CONRADVS • REX • ROMANOR - OM * CONRADVS • REX • ROMANO FA * CONRADVS-REX-ROMANOR-- FA * CONRADVS • REX • ROMANOR FA * CONRADVS -REX -ROMAN- MB * CONRADVS- REX- ROMANOR- FA- * CONRADVS-REX-ROMAN OR- TFA * CONRAD - REX-ROMANOR-- TFA *CONRADVS REX ROMANOR TFA * CONRADVS REX ROMANOR FA * CORADVS - REX-ROMANORY PA * CONRAD- REX ROMANOR TFA * CONRAD REX-ROMANOR TFA * CONRAD- REX-ROMANOR FA * CONRAD REX ROMANOR TFA * CONRAD- REX ROMANOR*. TFA F A F G U BP RT e F F F R F R Da calco presso Ruggero. (0 Promis, n. 37. Altri 4 da gr. 2,50 a 3,050. G . U Altro gr. 1,320. R | RT Promis, n. 38. argento, dei nn. 955-58, non possono essere mezzi testoni , come il Kunz vorrebbe per la prima, nè quarti, come si crede la Per tutte le monete che seguono, non si può con precisione segnarne il nome ed il valore, non conoscendosene il titolo. Per Da documenti sappiamo che esisteva il pezzo da soldi due: si deve dunque trovare in queste monete, insieme al cavallotto ed al — io6 FRANCESCO I, RE DI FRANCIA 2 3 « o 55 2 ° < a « a. O NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA 966 0 h 932 Quarto di scudo d’oro Castello. 967 A 24 2,600 • • • • 5 soldi? Castello: sopra, giglio: cerchio di perline. 968 )) » 3»i7o » » » 969 )) » 2,860 » » » 970 » » 3.170 » » » 971 )) » *3.170 » » » 972 )) » 2,860 » » » 973 )) 21 1,504 2 soldi? » » 974 » » 1,000 » » » 975 )) » 1.245 » » » 976 )) » 1,470 » » » 977 )) » 1.470 » » » 978 » » 1,500 » » » 979 )) » 1,380 » » » 980 )) » 1,500 » » » 981 B 25 4,390 } » » 982 » 24 3,000 » » » 983 » » 2,700 » » »* 984 » » 2,710 • • • • » )> » 985 0 27 5,680 932 Doppia Castello. 986 » » 3,300 » Scudo delSole )) € il Sole. sopra, 987 » » 3.39° » » » » 988 » 1 » 3,365 » » » » 989 » >> ! 3,380 » » » » 990 i » 1 ! » 1 j 3.380 1 » i ” » » COL Monete * F • REX • F D. IANVE A FRANCISC- REX * FRAN-*IA*D * FRANCISC''*REX*FRA*IA*D* *FRANCISC''*REX*FRAN''*IA*D* * *FRANCISC''*REX*FRA*IA*D* * *FRANCISC~*REX*FRA-*IA*D* * * FRANCISC"* REX* FRAN'"♦IAsD* FRANCISC- REX-FRAN • IA-D » » » » » » *FRANCISC~*REX*FRA~*IA*D *FRANCISC*REX*FRA~*IA*D* * F R ANCISC * REX * FR AN - * IA * D * * FRANCISC-* REX * FRA *IA*D* » » n *FRANCISC''*REX*FRAN''*IA*D* * FRANCISC-' REX• FRAN' IA-D *FRANCISC-*REX*FRAN~*IA*D* * *FRANCISC''*REX*FRAN-'*IA*D* ANTONIOTTO ADORNO, DOGE, * ANTONIOTVS-ADVRNVS-GENVEDVX » * ANT0N10TVS-ADVRNVSGEN\T-DVX * antoniotvsadvrnvsgenve.dvx * ANTONIOTVSADVRNVS.GEN — 107 — OSSERVAZIONI Signore di Genova (seguito). ----- Croce. * CONRADV REX R Croce patente in cer- * CONRAD''*REX*ROMAN''* OM S chio di perline. » ^ * CONRAD''*REX*ROMAN* OM* F )> ® * * CONRAD''* REX*ROMAN* 0*M* F » » * * CONRAD * REX * ROMAN "'* OM* F » » * * CONRAD ~. REX • ROMAN ~ * 0*M A » » * *CONRAD*REX*ROMAN''* 0*M* F » » * CONRAD''. REX • ROMAN A-M A » » » » » O M A » » » » » 0 M • G » » * * CONRAD - *REX*ROMAN ~ * 0*M* F » » * * CONRAD * REX * ROMAN * 0*M* F » » * * CONRAD ~ *REX*ROMAN - * 0*M* F » » * *CONRAD,'*REX*ROMAN* 0*M* R » » * * CONRAD ~*REX*FRAN ~ * 0*M* R » » ** CONRAD''*REX*ROMANOw* M* F » » * CONRAD~• REX • ROMAN • O • M • A » » ** CONRAD~*REX*ROMAN* 0*M* F » » * *CONRAD*REX*ROMAN>'* 0*M* F dal 31 maggio 1522 ai principi d’agosto 1527. Croce. * CONRADVS-REX.ROMANORVM NC U Croce trilobata senza . altri ornati. * CONRADV REX-R OMAN ORVM NC A » » * CONRADVS-REX.ROMANORVMoNC U.F » 0 » » » OM R * » » » ■ » » F » » * CONRADVS-REX-ROMANORVM-OM A Da impronta. Altra gr. 1,360. Altri gr. 3,650 e 2,720. Ved. figura 39. — io8 — ANTONIOTTO adorno u Z 3 K 0 O « S 3 0 3 W 2 i 0 'q 0. z £ W S w S S Q (A a? Ixì P5 S 0 z HH 0 a 0 H w •J NOME IMPRONTA 991 0 20 1,680 932 Mezzo scudo Castello : sopra Sole. 992 » 21 3,460 1000 Ducato Castello accostato da due A. 993 » » 3.47° » » » » 994 » 17 1,760 » Mezzo ducato » )) 995 A 29 9.450 958 Testone » )) 996 » » 9,310 » » » )) 997 » » 9.570 )) » )) » 998 » » ..... )) » » )) 999 » » 9.500 )) » » )) 1000 » » 9,520 » » » )) IOOI » » 9.57° » » » » 1002 » » 9.49° )) » » » 1003 » » 9,480 )) » » )) 1004 » » 8,180 )) » » )) 1005 » » 9,490 » » » )) 1006 » » 8,020 » » » )) 1007 » 27 8,770 )) » » col Sole sopra. 1008 » 24 4,502 » Mezzo testone » accostato da due A. 1009 » » 4,610 )) » » » IOIO » » 4,660 » » » » IOII » » 4,680 » » » » 1012 » » 4,610 )) » » » IOI3 » » • • • • • » » » » IOI4 » » 4,745 )) » » » IOI5. » » 4,670 )) » » » I0l6 B 12 1 0,460 83 Minuto Tipo sol. minuti (0 Questo è il primo ed unico minuto che si conosca dell* dritto LEGGENDA * ANTONIOTVS-ADVR.G.DVX * ANTON IOTVS-ADVR GENVE DVX * ANTON IOTVS-AD VR-GEN. DVX * ANTONITV-ADVR-G-DVX * ANTONIOTVS * ANTONIOTVS. » * ANTONIOTVS * ANTONIOTVS * ANTONIOTVS » * ANTONIOTVS * ANTONIOTVS * ANTONIOTVS * ANTONIOTVS * ANTONIOTVS * ANTONIOTVS •ADVR. GENVE. DVX. ADVR-GENVE-DVX » » • ADVR GENV DVX • ADVR.GENVE DVX • ADVR. GENVE-DVX » » • ADVR. GENVE. DVX. .ADVR GENVE D • ADVR.GENVE DV .ADVR GENV.DVX • ADVR-GENVE-DVX ADVRNVS GENVE-DVX * ANTONIOTVS-ADVR-GEN-DVX * ANTONIOTVS-ADVR * ANTON IOTVS-ADVR' * ANTONIOTVS ADVR * ANTONIOTVS-ADVR * ANTONIOTVS-ADVR * ANTONIOTVS-ADVR * ANTONIOTVS-ADVR *........ :dg* .GENVE-DVX ,GENVE DVX • GENVE D •GEDVExD GENV DVX ,GENV DVX •GEN VE DVX — 109 — doge (seguilo). , manchi U pri"» denarino di questo Doge, che il Reichel descrive .il n. 2117 del Antoniotto, bastano a farci sicuri della nostra asserzione. , del Doge ROVESCIO IMPRONTA LEGGENDA M d o u OSSERVAZIONI Croce trilobata senza altri ornati. Croce patente. » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » Croce trilobata. Croce patente. » un X incusso. » senza incussione. » » » » » » » » » » Tipo solito dei minuti. IcggeuJa A A, il DG invece di quale si è scambiato 1’ R in A ; * CONRADVS - REX - ROMA - * CONRADVS - REX'- ROMAN * CONRADVS-REX-ROMAN- * CONRAD''-REX • ROM - NC BC BC BC * CONRADVS -REX -ROMAN- BC * CONRADVS• REX• ROMANO BC * CONRADVS-REX-ROMANO" BC » » » » * CONRADVS• REX• ROMANOR" BC » » » » * CON R ADVS • REX - ROMANOR "• B C » » » » * CONRADVS• REX• ROMANO NC * CONRADVS -REX -ROMANOR NC * CONRADVS -REX ROMANOR OM * CONRADVS - REX • ROMANOR " - OM * CONRADVS-REX.ROMANORVM NC * CONRADVS. REX -ROMAN". BC * CONRADVS• REX• ROMAN BC * CONRADVS -REX.ROMANOR" BC * CONRADVS• REX• ROMANO NC * CONRADVS-REX-ROMANO". NC * CONR ADVS-REX. ROMANOR " OM » » » » » » -C- -R. -R. -N- RT F RT F A G A G A R F A A F F RT A G A G U F SL Promis, n. 39. Promis, n. 40. Altro gr. 950. Conio dello scudo del Sole. Promis, n. 41. I punti sono triangolari. Disegno di Heydeken. Ruggero, Annot. XIV (1). D I basta a far riconoscere questo minuto come appartenente ad Antoniotto Adorno. Il preteso le lettere semigotiche, l’A antico e tanti altri caratteri che non erano più in uso all’ epoca di no — — Ili — LIBERTÀ DEI GENOVESI M O ►J ■-1 < ° ° c w H ►) dritto NOME IMPRONTA LEGGENDA 1017 1018 1019 1020 1021 1022 » » 2,080 1,865 1,700 I,600 1,700 I.38> Da Castello, senza 2 soldi cerchio. » | » » » » » » Soldino » » Castello in 8 ar chetti con palline. » » * LIBERTAS * GENVENSIVM )) » * LIBERTAS OIENVENSIVM * LIBERTAS SGENVENSIV- 1023 0 231 3»310 922 Scudo delSole Castello, colSole sopra. 1024 )> » 3,380 » » » » 1025 » » 3,370 » » » » 1026 A 25 4,690 940 Mezzo testone » tra 2 rose. 1027 0 20 1,660 922 Mezzo scudo delSole Tipo solito. 1028 A 25 4,670 940 Mezzo testone Castello con due rose ai lati. 1029 » 28 9,460 » Testone Castello. 1030 » » 9,530 » » » 1031 » » 9,480 » » » 1032 ! » » 9,470 » » » DOGI BIENNALI, dall’11 Monete senza data — dal 1528 al 1541 * DVX ET GVBER- EXCEL.REI.P-G * DVX*ET*GVBERNA*EXCEL*R*P! Gl * DVX*ET*GVBER*EXCEL*REI*P*G * DVX ET GVBER REIPV GENV * DVX • ET * GVBER • REI • P•GE• * DVX . ET • GVBER • REI • PV • GEN * DVX ET GVBER REI PV GEN * DVX-ET-GVBER-REI-PV,G^ * DVX • ET • GVBER • REIPV • GE ,, I2 settembre al 10 ottobre 1528 (1). ROVESCIO Croce senza cerchio. Croce in 8 archetti con palline. * CONRAD--REX* ROMANORV FA * CONRAD • REX-ROMANOR- FA * CONRAD--REX-ROMANORV- FA » » » » * CONRAD:REX: ROM-: FA * CONRADREX : ROM-: FA ottobre 1528 al 13 giugno 1797. per l’oro, e fino al 1554 per l’argento. che il Pf0®lS (1) Non conoscendosi il titolo legale di queste monete, nè il loro nome e valore, diremo solarne0 ^ ^ superiore-ma tuttavia gli esemplari che abbiamo veduti e tra gli altri quello gii del Franchini, ci sembrarono di ut» 0 rappresenti ii pezzo da Jue widl_ li? Croce patente. » » » » » » Solita croce. » rosa nel i.° cantone. Solita croce. » » » » » » * CONRADVS-REX ROMANO- BC * CONRADVS*REX*ROMANO-* BC » » » » * CONRADVS REX ROMA- BC * CONRADVS. REX-ROM. B * CONRADVS-REX-ROMA-. B *CONRADVS REX ROMANO BR * CONRADVS.REX. ROMANO-- BR * CONRADVS • REX • ROMAN -• BR * CONRADVS- REX- ROMANO- BR A.F RT B MP A RT F F A R R A A A A Altro gr. 2,130. Promis, n. 43. Altro, nel Medagliere-A-domo, gr. 2,100. Promis, n. 44. Queste sigle si trovano sulle monete di Antoniotto Adorno. Riconosciuto a 93O mill. e c appartenenti al Museo Regio fossero rispettivamente a 300 e 200. Questi titoli son ripetuti in Avignone ed in Franchini, c ^ differenza di titolo tra le due specie, e se il secondo tipo rappresenta un soldino, non sembra improbabile che il primo — 112 — w z 8 K O *Q 6 Z S . S O < S o z w o ^ < o . H O H w NOME IMPRONTA LEGGENDA i°33 A 2S 9,480 940 Testone Castello i°34 » » 9,690 )) )) » 1035 » » 9,400 )) » » 1036 » » 9,480 )) )) » 1037 » » 9-53° » » » 1038 » » 9,510 )) » » 1039 » 24 )) Mezzo testone » con 2 rose. 1040 » » 2,730 » » » senza rose. 1041 » » 4,650 )) » » » 1042 » 15 0,650 » • • • • « tra 2 rose. 1043 » » 0,650 )) .... » » 1044 B » 0,720 . • . • Da 6 denari » » 1045 » » 0,740 .... » » » 1046 0 23 922 Scudo delSole » col Sole sopra: sotto * I047 A 28 9.530 940 Testone Castello. 1048 0 23 3.370 922 Scudo delSole » con Sole sopra. I049 » » 3,420 )) » » » 1050 A 25 3,090 • • • • Caval- lotto » in cerchio di perline. 1051 » » » » » » 1052 0 23 3,400 922 Scudo delSole Tipo solito. * DVX • ET • GVBER. REIPV. GENV * DVX ET GVBER REI PV GEnve * DVX.ET-GVBER.REI.PV.GENVE * DVX • ET • GVBER • REIPV. GENVE * DVX ET GVBER REI PV GENVE» * DVX ET GVBER REI-PV GENV® * DVX. ET • GVBER • REIPV. GE * DVX • ET • GVBER • REIPV. GEN * DVX • ET • GVBER • REI • PV. GENV * DVX.ET.GVBER.R-P.G. * DVX • ET • GVBR • R • P • G * DVX-ET-GVBR-REIPV-G * DVX • ET • GVBR REIPV-G * DVX • ET • GVBER • REIPV • GENV * DVX ET GVBER-REI-PV-GENV® * DVX . ET • GVBER • REIPV - GENVE' * DVX • ET • GVBERNATO ■ REIP ® * DVX *ET* GVBER *REI*P * * DVX*ET*GVBER*REIP^C^‘ DVX . ET • GVBER • REIPV •GEl — 113 “ (segui10) Solita croce. » » » » » » » » » » » » » » » rosa nel 2.° eant. Croce patente. Croce patente. » Croce solita. * CONRADVS • REX * CONRADVS REX * CONRADVS-REX * CONRADVS-REX * CONRADVS REX *CONRADVS REX * CONRADVS REX ■ROMANO- BR ROMAN BR • ROM AN". BR ROMANO" BR ROMANO BR ROMANOR"BR .ROM". BR * CONRADVS*REX*ROM"* * CONRADVS-REX-ROM". * CONRAD" - REX • RO • » » Solita croce : stella nel i.° cantone. )) » ❖ CONRAD-REX-RO * CONRATIVS • REX - ROMA BR BR BR » » BR ES * CONRADVS-REX ROMANO AB * CONRADVS - REX - ROMANO - BA * CONRADVS*REX*ROMAN* BA * CONRADVS * REX * ROMAN"* BA » » » » * CONRADVS - REX - ROMANO • AF F A R A A A A F A F R A A F F R A 930 mill. Deve essere roso o tosato. È di A e non può essere da 6 denari come quelli di B. A 930 mill. Purché anche questi numeri nn. 1044-45 non siano di argento. Instructiori van alle etc. Antwerpen 1580. Come è sbagliato il nome del re, nello stesso modo possono esserlo le iniziali. Riconosciuto a 830 mill. Il Franchini la crede un mezzo testone, ma senza dame il peso : dubito che non sia eguale alla precedente. Atti Soc. Lig. St. Patria. Strie 2.». Voi. XXII. i°54 1055 1056 1057 1058 1059 1060 1061 1062 1065 1064 io6j 1066 1067 1068 1069 1070 1071 1072 1073 1074 1075 1076 A 3.3 3° 3,360 3,400 3,380 3.280 1,680 24 » » » 25 » » 23 » » » » 9,520 3,090 3,410 3,37° 3,500 3,460 3,380 3»3io 2,59° 3,360 3.325 3.340 922 )) )) )) » » Castello. Castello col Sole. Castello: ai lati C .1. Castello. » » )> » » » » » Castello col Soie sopra. » » » » * DVX.ET.GVBER.REIPV.f * DVX ET GVBER REIPVB genyr * DVX ET GVBER REI. PV GENVE * DVX * ET * GVBER * REIPV^GENVE * DVX * ET *GVBER*REIPV*GENVB * DVX ET GVBERNATO REI GEN * DVX ET GVBER REI PV GENV * DVX ET GVB REIP GENVE * DVX ET GVB REIP GENVEN * DVX ET GVBER REIPV GENVEN * DVX • ET • GVBER • REIP. GENVEN * DVX • ET • GVBER • REIPV GENV * DVX ET GVBER REIPV GENV * DVX-ET.GVBER-REIPV-GENV * DVX ET GVBER REIPV GENVE * DVX ET GVB EX REI • PV • GENVE * DVX-ET.GVB-EX-REI-PV- * DVX-ET.GVB.EX.REI.PVGENTI * DVX ET GVBER REIPV GENV )) )) * DVX ET GVBER RKIPV GENVE * DVX ET GVBER REIPV GEN® ❖ DVX ET GVBER REIPVB * DVX-ET-GVBER RflPV ^ Croce solita. )) » )) )) )) )) )) )) )) )) » )) )) » * CONRADVS • REX . ROMANO AF F * CONRADVS • REX . ROMANO AG * CONRADVS REX ROMANO IA A * CONRADVS * REX * ROMANO * IA F » » » » F *CONRADVS REX ROMANO IA A » » » » A *CONRADVS REX RO IA U * CONRADVS REX ROMANORV IA c- * CONRADVS REX ROMANOR IA A *CONRADVS REX ROMA • IA R * CONRADVS REX ROMA- IA A * CONRADVS REX ROMA IA A * CONRADVS REX ROMAN". IA R * CONRADVS REX ROMA - IA A * CONRADVS REX ROMA" IA F * CONRADVS REX ROMA IA A * CONRADVS • REX- ROMAN" IA A * CONRADVS REX ROMA AS A * CONRADVS REX ROMAN AS A * CONRADVS REX ROMA AS A * CONRADVS REX ROMANO AS » » » » Da disegno. ,0V3'* 0 al nu®' (0 Questi cavallotti segnati di biglione forse doveano essere d’argento come quello del ^Rugg» ^^ (2) In queste sigle portate dall’Avignone come AS, esiste realmente una terza lettera, a 850 mill. ,n nesso coll’A, sebbene * CONRADVS.REX.ROMANORVM.AS: sia p!ù o meno chiaramente segnata. Al titolo 850. (i). Altri gr. 3,340 e 3,410. (2). D’Oghevaluer, Gand, 1544. Kóhler, Ducaten Cabinet, num. 2528. Les monnaies d’or et d’arg., Gand, 1546. — 116 — DOGI BIENNALI (seguii0)- w 2 8 « o 1077 1078 1079 1080 1081 1082 1083 1084 1085 1086 1087 1088 1089 1090 1091 1092 1093 1094 1095 1096 1097 1098 1099 1100 1101 1102 1103 1104 O » » » » » » » » A » » » » » » » » » » » » » » » » » O 23 » » » » » » » » 27 » » » » » 24 » » » » 22 » » x9 » » » 23 a < « o nome DRITTO IMPRONTA. LEGGENDA 3.340 3,360 3,37° 3,380 3,350 3,400 3,385 3,39° 3,35° 9,560 8,75° 9.550 9,450 9.500 9,510 4,700 4,750 4,77° 2,990 3,3io 3.320 3,250 3.500 1.640 1,280 1,290 1,460 3.320 922 )) )) » » )) )) )) )) 940 )) )) )) » )) J) » )) Scudo delSole » » » » Castello come s : sotto, stella. » » » » 922 » » » » Testone )) )) )) )) )) Mezzo testone » I * j Cav )) )) )) )) Mezzo ! Cav.lto » » » Scudo delSole » » » » » » * DVX ET GVBER REIPV GEN » » » » * DVX ET GVBER REIPV GENV * DVX • ET • GVBE • REIPV. GENVE-. * DVX • ET . GVBER • REIPV. GEN * DVX • ET . GVBER. REIPV. GEN“ » » » » * DVX • ET • GVBER • REIPV. GENV * DVX • ET • GVBR • REIPV• GENVE' * DVX ET GVBER REI • PV • GENVE * DVX-ET GVBER-REI.PV-.GENVE * DVX ET GVBER REI -PV GENVEN » » » » * DVX ET GVBER-REIPV GENV' * DVX-ET GVBER-REIPV--GENVE- * DVX ET GVBER REIPV GE » » H * DVX ET GVBER REIPV GEN * DVX • ET • GVBER--REIP• GENV » » » * * DVXfìET GVBER-REIPV-GENV' * DVX. ET. GVBER-REIPVB - GENV'. * DVX-ET-GVBER-REIPV GENV' * DVX-ET-GVBER REIPV-GENV ■ * DVX.ET-GVBER «£•<*« * DVX. ET. GVBER .REIPV CEN« „ * DVX-ET-GVBER- RE’P'’' Cast.’ e Sole »- - DVX ET GVB REIPV GE. pra: sotto stella. | » » » » Castello » » » » » Castello tra due rose. » » Castello. » » » » » » » » (1) Anche nei primi scudi d’ oro « • • • \-rn Pare adunque coll’anno, fino al l$43» si trovano lc 'niZìaU C * clic q^toZ* sebi** IMPRONTA più Croce solita. » » » « » » C. s- stella nel 1.' cantone. » » » » » '> » » Croce patente. » » » « » » » » » » Croce patente e rosa nel 1.° cantone. » » » » Croce patente. » » » » » » » » » » » » » » » » » » recente, vicino al I54,. ROVESCIO LEGGENDA 2 o M W ►J o u OSSERVAZIONI * CONRADVS REX ROMA AS A * CONRVS REX ROMAN AS A * CONRADVS REX ROMA-- AS F * CONRADVS-REX-ROMAN AS F * CONRADVS-REX-ROMA-- AS A » » » » F * CONRADVS-REX-ROMAN AS R * CONRADVS-REX - ROMA-- AS F » » » » A * CONRADVS REX ROMAN AS A * CONRADVS-REX-ROMANO “•AS A * CONRADVS REX ROMAN AS A * CONRADVS REX ROMANO AS A » » » » A * CONRADVS - REX - ROMAN-- AS F * CONRADVS REX ROMA AS A.F * CONRADVS REX ROMAN AS A * CONRADVS REX ROMA AS A * CONRADVS-REX-ROMAN-- AS G » » » » R * CONRADVS REX ROMA- AS A * CONRADVS REX ROMA-- AS R * CONRADVS • REX - ROMAN-, AS A * CONRADVS - REX - ROMA AS F * CONRAD REX ROMA AS A * CONRADVS - REX ROMAN AS A * CONRADVS-REX-ROMAN-- AS R * CONRADVS REX ROMA CG A Altro gr. 4,670. Riconosciuto a 830 mill Riconosciuto a 850 mill Titolo di 850 mill. (0- — 118 — — 119 — dogi u z S K o Q 0 * METALLO j 0 oc h U4 < < s PESO IN GRAMMI 1 TITOLO LEGALE 1 NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 1 1105 0 23 3.350 922 Scudo Cast." e Sole so- * DVX ET GVBE REIPV GENV 1 del sole pra: sotto stella. 1106 )) )) 3,380 » )) » » * DVX ET GVBER REIPV GE 1107 » » 3.320 )) )) )) » * DVX • ET - GVBER - REI. PV. GEN- 1108 A 27 9.550 94° Testone Castello. * DVX ET GVBER REIPV GENV 1109 » » 9,500 » » » » » » » ino » » 9.450 » )) » * DVX - ET - GVBR - REIPV - GENVE mi » » 9,640 » . » » * DVX • ET - GVBR • REIPV - GENVE-. 1112 » » 9,320 » )) » * DVX. ET. GVBER - REI - PV. GENVES " 1113 » » 7.73° » » » * DVX - ET - GV BER • REIPV. GENVEN ! 1114 ». 24 4,690 » Mezzo Castello tra due * DVX ET GVBER REIPV GE testone rose. ms » » 4,640 » » » » ^DVX ET GVBER REI-PV GE 1116 B l4 0,740 .... Sei » » * DVX • ET - GVBER • REIP G denari? 1117 » 24 2,990 Cav.11* Castello.. * DVX . ET - GVB • EX • REI - PV-GENHI 1118 » » 3,320 • • • • » » * DVX ET GVBR REI PV GEN f ROVESCIO COLLEZIONE IMPRONTA LEGGENDA Croce patente. * CONRADVS REX ROMA CG A » • » » » A.F » }) * CONRADVS - REX • ROMA - CG R )) " * CONRADVS REX ROMAN CG A )) " * CONRADVS REX ROMANO -CG A ' )) " * CONRADVS REX ROMANw- CG F )) )} * CONRADVS • REX • ROMANO CG F )) }) * CONRADVS • REX • ROMANO~ CG A )) )} * CONRADVS-REX-ROMANO' '•CG R )) ” Croce e rosa nel i° * CONRADVS REX ROMA CG A-F cantone. A » » » » » » Croce patente. * CONRAD -REX•ROM CG F » » * CONRADVS • REX • ROMAN * II A.F » » * CONRADVS • REX - ROMANO” *11 A Altro gr. 3,400. Titolo 930 mill. Tosato. Altro gr. 4,130. Altro gr. 2,720. (0- MOMu f COLLA DATA. XI19 1120 1121 1122 112 3 0 25 3,360 9*7 Scudo d’oro Castello con ornati alla base. Sotto 1541. — Cerchio semplice in un altro di perline. Co-, me la figura 40. * » 3>2)) » » » » » » 3.375 » » » » : » » 3,240 )) » » » )) » )) » » » * DVX*ET-GVBER-REIPVB-GENVEN' * DVX ET GVBER REIPVB * DVX-ET-GVBER-REIPVB- * DVX-ET-GVBER-RHIPVB- DVX ET GVBER-REIP^B .genven Croce ornata a fogliami. Come la figura 40. * CONRADVS-REX-ROMANORV~ CG * CONRADVS REX ROMANORV CG * CONRADVS-REX-ROMANORV--CG * CONRADVS-REX-ROMANORV” CG * conradvs:rex:romanorvm cg A-F R F Altro gr. 3,330. \ ed. figura 40. Les monnaies d’or et d’arg., Gand, 1546. dOPPÌ* » 0) Oltre a tutte queste iniziali delle monete senza data , i avrebbe anche il BS in u con una moneta senza data, fa si che non possiamo tenerne conto, come di lezione sbagliata. 2S29» P- 807. Ma la leggenda del rovescio, conradvs ii ro rex, la quale non si usò prima del 1 554> essendo incompatibile 120 — DOGI IH 2 a « 0 "a 0 i. 0 hJ s w S 0 H £ < 3 12 1/1 3 S 0 g TITOLO LEGALE NOME 1124 0 25 3,040 9*7 Scudo d’oro 1125 )) » )) )> 1126 » » )) » 1127 )) » 3.320 » » 1128 » » 3,37° )) » 1129 )) » 3>320 » 1130 )) » 3,260 )) » 1131 A 9,780 9)1 Testone n 32 » » 9.76) » )) "33 » » 9.930 » » 1134 » » 9,800 » )) "35 » » 9.750 )) )) 1136 » » 9.750 )) )) "37 » » 9,870 » » dritto IMPRONTA Castello con ornati alla base. Cerchio sempl.' in altro di perline. Sotto 1542. C. s: sotto 1543. C. s : sotto 1545. C. s : sotto 1546. » » C. s: sotto 1547. C. s: sotto 1552. I Salvatore in piedi benedice alla sua sinistra il Doge a ginocchio portante lo stendardo. Dietro il Salvatore 4 stelle. Ved. fig. 41. » » » » » » II Salvatore in piedi, la destra tesa sul Doge ginoc chioni alla sua diritta con lo stendardo. Sotto 15 54 tra due stelle. V. fig.42. * DVX ET GVBER.REIPVB * DVX ET * DVX ET * DVX ET * DVX-ET * DVX-ET * DVX ET * DVX ET GVBER-REIPVB GENVE GVB REIPVB GENVE GVBER-REIPVB GENVE-. GVBER. REIPV. GENVE®-• GVBER.REIPV.GENVEN-, GVBER REIPV GENVE GVBER REIPV GENVEN * DVX ET-GVBER'■'•REIPVB-'.GENYEH' * DVX-ET-GVBER"•REIPVB"'-GEN'EV * DVX • ET-G VBER “ • REIPVB "'•GENVE DVX ET GVBER REIPVB-GENVEN DVX • ET -GVBER' • DVX*E1*CVBER “ *REI1 — 121 — (seguilo} Croce ornata a fogliami- Come la figura 4°- » " » » » » » » Croce sul castello : ai lati 15 _54- Come la figura 41. Croce a grandi ornati accantonata da 4 castelli. * CONRADVS.REX.ROMANORV~.CG * CONRADVS REX ROMANOR •••• » » » AS » » » AS * CONRADVS-REX-ROMANOR- AS * CONRADVS-REX-ROMANORV- AS *CONRADVS REX ROMAN AS * CONRADVS-II-ROMANOR-REX * CONRADVS-II-ROMANOR“• REX * CONRADVS • II • ROMANOR"* REX * CONRADVS-II.ROMANOR". REX * CONRADVS.II-ROMANOR- REX * CONRADVS*11*ROMANOR* REX * CONRADVS*II*ROMANOR"*REX A • F Altro gr. 3,350. U A F F A A RT F F A F RT Promis, n.45. Ved. f. 41 Promis, n. 46. Ved. f. 42 — 122 — D0G1 bienw « 2 3 « 0 ‘q 0 2 0 ►J i-l 0 ctf H W S a Q s 0 % w 0 0 ^ NOME DRITTO 5 W Z! w PS fi, 0 g H O p« IMPRONTA LEGGENDA ■— n 38 A 26 4,800 951 Mezzo Tipo della fi- * DVX.ET-GVB.REIPVB GENVEN testone gura 41. 1139 B *7 0,680 333 Da 8 denari Castello: ai lati 15-56; sotto globetto, come alla fig. 43. * DVX GVB REIP GENV 1140 » » 0,900 » » » » * DVX-GVB REIP GENV- 1141 » )) 0,750 » » » » * DVX-GVB--RP-. GENV 1142 » l6 0,670 167 Da 4 Castello in scu- * DVX GVB RP GENV denari do : sopra, globetto. 1143 » )) 0,850 » » » » * DVX-GVB- RP>GENV” 1144 » )) 0,610 » » » » * DVX-GVB--RP-GENV- ”45 0 27 6,600 917 Doppia Tipo dello scudo: sotto 1557. * DVX ET GVB REIP- GENV 1146 » )) 6,660 » » » » * DVX * ET *GVB-*REIP--GENV 1147 » 23 UJ VJ o\ O » Mezza doppia 0 scudo » » * DVX * ET * GVB-* REIP-* GENVv 1148 A 32 9,690 951 Testone Coir e la fig. 42. 1557- DVX ET GVB REIP GENV 1149 » » OO CO 0 » » » » DVX* ET* GVB * REIP* GENV 1150 » » 9,59° » )) » » DVX * ET * G V B-* REIP * GENV 1151 0 23 3,300 917 Scudo Tipo soL 1558. * DVX ET GVB REIP GENV 1152 A 32 9,610 951 Testone Come la fig. 42. DVX ET GVB REIP GENV 1558. * DVX gvb-rp-genv- u53 B 1$ 0,620 167 Da 4 Come la fig. 44. denari * DVX -GVB--REIP GENV 1154 » 16 0,760 333 Da 8 Come la fig. 43. denari 15-62. * DVX-GVB--RP GEN 1 r55 » » 0,380 » » » » 1156 n57 » » » 0,580 0,530 167 » Da 4 denari Come la fig. 44. » » * DVX - GVB-- REIp 1GEN^ * dvx-gvb-r-p-genv-/ 1158 0 23 •3,270 917 Scudo Solita, 1563. * DVX ET GVB REIP GENV d’oro OSSERVAZIONI LEGGENDA impronta Tipo della figura 41 ■ Croce di forma speciale, come alla figura 43- * CONRADVS II ROMANOR REX * CONRA II RO REX PG Come la figura 42. » » » » Solita. Come la figura 42. * CONRADVS*II * RO-* REX*AS * CONRADVS*11*RO * REX*AS * CONRADVS II ROMANOR REX * CONRADVS*11*ROMANOR* REX * CONRADVS*II*ROMANOR“*REX 4- CONRADVS II RO REX AS * CONRADVS II ROMANOR REX Ved. figura 44. Croce : tra le braccia 1.5-5-6 a comin- ciardal 2.” cantone. » » » » Tipo dello scudo. * CONRA • II-RO-REX-PG » » » * CONRA • II • RO REX PG * CONRA'-'- II • RO - REX • PG » » » * CONRADVS II RO” REX AS Ved. figura 43. Solito, 1561. Come la figura 43. » » Come la fig. 44. 1562. » » Solito. * CONRA • II • RO -REX BG F * CONRA • II • RO REX PG F * CONRA II RO REX DG A * CONRAvII-RO rREX PG F * CONRA - II - RO -REX AS A * CONRADVS II RO REX AS A Calante. — 124 dogi w 55 s « O ►J 0 B •s 0 <* Hi 0 HÌ NOME 1 0 "q 0 2 < H W S w S < 3 £ 0 g 0 * H O p w IMPRONTA 1159 A 32 9,460 951 Testone Come la fig. 45. 1563. DVX 1160 » » 9:49° )) » )) » DVX 1161 » 26 4>73° » Mezzo testone )) )) DVX 1162 » » 4,670 )) » » )) DVX 1163 » » )) » » 1565 DVX 1164 B *S o,545 167 Da 4 denari Solita, come la figura 44. * DVX 1165 » » 0,590 » » C. s, ma lo scudo è tondo inferiormente. * DVX 1166 0 27 9!7 Doppia Solita, 1567. * DVX 1167 A ? 958 Scudo da 1. 4 Castello senza corona, sotto 4. * DVX 1168 » 36 18 280 » Mezzo scudo Castello tra due stelle, sotto «II. * DVX 1169 » » 18,510 » » » » * DVX 1170 » » 17,000 » » » » * DVX H71 » » 18,550 » » » » * DVX 1172 » 29 8,770 » Quarto di scudo 0 lira Castello tra due stelle in 15 archetti con trifogli, e circolo di perline. * DVX u73 » » 8,590 » » » » * DVX H74 » » 9,200 » » » » * DVX n75 » » 9,170 » » Come sopra: sotto, rosa. * DVX 1176 » » 9.536 » » Tipo solito. * DVX 1177 » 23 4,560 » Ottavo di scudo Come il quarto. * DVX CO r->. H » » 4,580 » » » » )) D R I T T O LEGGENDA DVX ET GVB REIP GENV * DVX ET GVB REIP GENV 15(5 ié ROVESCIO 1MPR°NTA Croce ornata, con castello in mezzo, come la figura 45-» » » » Come la figura 41-Come la fig- 44- ]566- leggenda w % o M w hJ -1 o u Solita. Gran croce, con 4 stelle. » » » » )) » Croce con due stelle nel i.° e 2.0 cantone, il resto come al dritto. * CONRADVS II ROMANOR REX * cONRADVS*II*ROMANOR-*REX * CONRADVS II ROMANOR REX * cONRADVS*II*ROMANOR*REX * CONRADVS -II .ROMANOR" KEX * CONRA • II • RO REX BG * CON • II • ROM • REX NI * CONRADVS II RO REX AS * CONRADVS-II.ROMANOR REX AS * CONRADVS*II.ROMANOR REX-AS * CONRADVS II ROMANOR REX AS * CON R AD VS • II • ROMAN OR • REX AS * CON R A D VS-II-ROM A NOR " • RE X-A-S * CONRADVS II ROMANOR REX AS » » » » » F A F A R A A . F R F A. F * CONRA DVS-II-ROMANOR " • REX-A-S * CONRADVS-II.ROMANOR-REX-AS * CONRADVS.II.ROMANOR~-REX.AS » » » » * CONRADVS II ROMANOR REX AS * CONRADVS II ROMANOR REX RT R F A . F A. F OSSERVAZIONI Ved. figura 45. Appel, voi. VI, n. 1127. MS. Lobero. Presentato alla Zecca nel 1646. Reichel, num. 2146. Altro gr. 18,400. Altro gr. 9,250. Promis, num. 47. Reichel, num. 2147. Altro gr. 4,530. Senza iniziali. — 126 — dogi w g s 0 i-i 0 K 3 s ^ w DRITTO « 0 'q 0 z ►j H W s < S 0 < 0 « NOME E-« W S " 0 g ° 0 r w H t-i IMPRONTA LEGGENDA i179 B 16 0,650 Da s Solita, 15-68. * DVX............ JJJ denari • ucNV 1180 » r5 0,670 167 Da 4 denari Solita. * DVX-GVB-RP. GENW 1181 » » 0,500 » » » * DVX•GVB•RP • GENV. 1182 0 23 9*7 Mezza Solita, 1569. * DVX* ET* GVB ”*REIP”*GENV doppia 1183 A 36 18,360 958 Mezzo scudo Solita. * DVX•ET•GVBv REIPV GENVy 1184 » 29 )) Quarto di scudo Solita cogli archetti. » » » 1185 » 23 4,830 )) Ottavo di scudo » » * DVX ET GVB REIP GENV 1186 » » 4,295 )) » » » * DVX • ET • GVBv REIPV GENVv 1187 » » 4,020 )) » » » » » » 1188 0 27 6,640 917 Doppia Solita, 1570. * DVX ET GVB REIP GENV 1189 A 57 5 5,500 958 Da scudi Castello tra due * DVX0ET0GVB” REIP”*GENV0 I '/* griffoni, con cerchio sopra : sotto, testa di cherubino tra due X; come alla figura 46. GENV 1190 B 16 0,550 333 Da 8 denari Solita, 1570. * DVX GVB RP 1191 » » 0,610 41 » » » * DVX•GVB•RP • GENV 1192 » i) 0,510 167 Da 4 Solita. * DVX•GVB•RP GENV denari .RP-G- n93 » 13 0,250 41 Minuto » * -D-G- U94 » » 0,480 » » » * . D * G • • • RP-G u95 1196 » 0 » 27 0,370 » 917 » Doppia » Solita, 1571. * * • DVX* ET* GVB -RP-G «'*RElP,,/*GENr impronta Solita. Solita, » » Solita. » Solita, cogli archetti. » » » » Solita. Croce con ornati e 4 teste di cherubini ; come alla figura 46. Solita. Solita, 1570. Solita. » » » ROVESCIO leggenda u % O N W H »-) o u OSSERVAZIONI * CONRA -II- RO” REX DG * CONRA • II • RO”- REX BG * CONRA - II • RO”- REX - BG * CONRADVS*II*RO”*REX. AS * cONRADVS-II-ROMANOR”-REX-LB * cONRADVS-II-ROMANOR”-REX-L-B * CONRADVS II ROMANOR” REX LB * CONRADVS II-ROMANOR”-REX-LB * CONRADVS-II-ROMANOR”-REX-LB * CONRADVS II RO REX LB * CONRA D V S * II* ROM AN OR ” *RE X * L * B * F F M F F RT F A.F F * CONRA • II RO • REX LB *CONRA .11 RO • REX- LB * CONRA .11 RO REX- LB • c. R. a R. LB c. R R LB • e. R R LB * CONRADVS * II * RO * REX * LB R A R R R A Promis, num. 48. Altro gr. 6,750. — 128 — — 129 — DOGI w z 3 « 0 0 h4 < 0 « h W 8 ° < V) 1 W °< O ^ NOME DRITTO *0 o< Z H W < S < 5 W K S 0 z H O H W tA IMPRONTA leggenda II97 A 29 j 958 Quarto di scudo Solita. * DVX • ET . GVB". REIP-. GENV- II98 B 16 0,670 333 Da 8 denari Solita, 15-71. * DVX-GVB" RP-.CENV XI99 A 36 >2,970 958 Mezzo Solita. * DVX ET GVB REIP GENV scudo 1200 » 29 5.890 » Quarto Solita, cogli ar- » » » di scudo chetti. 1201 » » 8,940 » » - » » * DVX - ET - GVB". REIP". GENV- 1202 » 25 4,400 » Ottavo » » » » » I203 B di scudo 18 0,990 333? Soldino Tipo antico cogli archetti. * DVX-ET-GVB-REIP". GENV-. 1204 » 15 0,580 167 Da 4 denari Solita. * DVX GVB" RP". GENV- 120) A 36 958 Mezzo » * DVX ET GVB REIP GEN I206 scudo » )) 18,550 » » » * DVX-ET-GVB"-REIP"-GENV' 1207 B 18 0,620 333? Soldino Tipo antico con * DVX-GVB- REIP -GENV- 1208 archetti. » 15 0,550 167 Da 4 Solita. * DVX-GVB-RP GENV 1209 denari A 23 3,280 500? Caval- Castello in cer- * DVX-ET-GVB"-REIP"-GENV 1210 B 15 o,55o 167 lotto Da 4 chio di perline. Solita. * DVX GVB RP GEN 1211 denari » » 0,650 » » » * DVX • GVB"- RP • GENV"- 1212 » » 0,650 » » » * DVX • GVB • R • P • GENV"- 1213 A 36 18,280 958 Mezzo » * DVX*ET*GVB"*REIP*ge^VEv 1214 scudo » 23 4,580 » Ottavo Solita cogli ar- * DVX - ET • GVB • REIP • 1 di scudo chetti. * DVX ■ ET - GVB"- REIP •GEN)'' 1215 1216 » » 4,620 » » » » » » 3,250 500? Cav.u° • Solita. * DVX-ET-GVB"-REIP--'G& ' (seguito)' 'SII *157) i!?i i)!i; 4 ROVESCIO impronta Solita. Solita, cogli archi. Tipo antico cogli archetti. Solita, 1572. Solita. Antica, con archetti. Solita, 1573. Croce in cerchio di perline. Solita, 1574. » » » » Solita. Solita, cogli archi. » » Solita. leggenda * CONRADVS-II-ROMANORvREX-LB * CONRA • II • RO • REX LB * CONRADVS II ROMANOR REX LB » » » » * CONRADVS-II-ROMANOR"-REX L-B » » » » * CONRADVS • II • RO • REX • LB * CONRA"* II • RO" REX - L • B * * CONRADVS IIROMANORVM REX LB * CONRADVS-II-ROMANO"-REX-L.B * CONRADVS • II • ROMA • REX • LB * CONR • II • RO • REX LB * CONRADVS • II • RO"- REX. L • B * CONRA". II-RO"-REX LB * CONRA-RO•REX-L-B * CONRA"- II • RO"- R"- LB * CONRADVS*II*ROMANO"*REX* L * B * CONRADVS II ROMANO REX LB * CONRADVS-II-ROMANO " • REX-L-B * CONRADVS-II.ro-REX L-B A. F A F F F F C F R A F A. F R F F F F OSSERVAZIONI Altro gr. 18,650. Calante. Altro gr. 0,900. Altro gr. 0,650. A™ Soc- Ll°- St. Patria. Serie 2.», Voi. XXII. 9 — 130 z 5 « 0 0 ni h) 0 ES U1 s 0 < w 0 ►J 0 * NOME dritto "0 0 z N w S 5 S a w ^ s 0 g IMPRONTA LEGGENDA 1217 A 23 3,220 500? Cav.“° solita. * DVX. ET . GVBv REIP. GENv I(, 1218 » » 3>'7° » » » * DVX. ET. GVB. REIP. GEN ,? * DVX. ET. GVBv REIPv GENv i;1! * DVX GVBv REIP-GENv * DVX.GVB. REIP• GENv 1219 » l9 I>55° » Mezzo » 1220 B 18 1,300 3 33? cav.,t0 Soldino » 1221 » » 0,970 )) » » 1222 » >5 0,510 167 Da 4 » * DVX GVB RP- GEN 1223 » » 0,570 )) denari » » * DVX GVB REIP GENV 1224 0 27 6,620 9!7 Doppia Solita, 1576. * DVX * ET * GVB-* REIP-* GENV** 1225 A 26 4,580 958 Ottavo Castello in cer- * DVX ET GVB REIP GENV ijji 1226 » » 4,450 » di scudo » chio perline : ai lati AT » » * DVX*ET*GVB*REIP*GEN“* 15;! 1227 » 23 3,010 500? Cav."” Solita. * DVX • ET • GVB • REIPv GEN 1576 1228 B 18 1,110 333 Soldino » * DVX-GVBv REIP• GEN 1576 1229 0 27 6,750 9*7 Doppia Solita, 1577 * DVX * ET * GVBW* REIP-* GENV* 1230 A 57 55,000 958 Da scudi Solita. * DVXoEToGVB-oREIP-oGENW 1231 » 36 18,240 )) 17* Mezzo » 1577 * DVX ET GVB- REIP GENVEN" iffl 1232 » » 18,650 » scudo » » * DVX*ET*GVB*REIP*GENVENv*iS« 1233 » 23 2,960 500? Cav."0 » * DVX • ET • GVB • REIPV GEN- mi I234 » » 3,060 » » » * DVX ET • GVB * REIP • GENV 1577' 1235 » » 3,340 )) » » * DVX • GVB • REIP • GENV 1236 B 18 1,490 333 Soldino » * DVX-GVBV REIP-GENV '577 1237 » » 1,300 » . » » * DVX • GVBv REIP GENv >S7| * DVX-GVBv REIP-GEN- 1 1238 » » 0,790 » » » I239 » 16 0,670 » Da 8 Solita, 15-77. * DVX • GVBv REIP • GENV 1240 » J5 167 denar Da 4 Solita. * DVX • GVB REIP GEN denar » » Solita, 1 575-» » Solita. Croce con 4 stelle- Solita. » » » * CONRADVS • II • ROr REX . L B * CONRADVS • II • RO • REX LB * CONRADVS • II • ROV REX L B * CONRADVS • II • ROv REX • L • B » » » * CONR II RO REX L B * CONRAY II • ROv REX • L B * CONRADVS * II * RO * REX * P * P * * CONRADVS II RO REX PP * CONRADVS * II * RO - * REX * P * * CONRADVS • II • RO REX P P * CONRADVS • II • ROv REX........ * CONRADVS * II * RO ~ *REX*L*B* * CONR ADVSall* ROMANOR ~*REX* L*B* * CONRADVS II ROMANw REX LB * CONRADVS*II*ROMANOR~*REX* L*B* * CONRADVS • II RO REX L B * CONRADVS • II • ROv REX • L • B * CONRADVS • II • ROy REX • L B * CONRADVS • II • RO REX • L B * CONRADVS • II • RO REX L • B * CONRADVS • II • RO • REX • L • B • * CONRAr II.RO- REX- L-B- F R A F F F. A RT A.F A.F F RT * CONR................REX. LB A R F A F R F Riconosciuto a 910 mill. Altri 4 da 1,100 a 0,900. Altro gr. 4,050. Promis, num. 49. Battuta sopra un da ss 4 di Vercelli ; si vede che le iniziali devono esser due. Ved. figura 46. 1)00 w g s 0 0 « s W 0 »J dritto ^ « 0 0 z < h W 0 ►J «e ° « H 0 H W ►J NOME W s 5 < s W « S 0 z t-4 IMPRONTA LEGGENDA 1241 B 15 0,660 167 Da 4 denari Solita. * DVX.GVBy R....... 1242 0 27 6,790 9T7 Doppia Solita, 1578. * dvx*et*gvb-*reip-*gen-* * » » , 1243 » » 6,630 » » » » 1244 A 57 5 5,370 CO Da scudi I V* Solita, come la figura 46. * DVX*ET*GVB-*REIP-oGENVBh 1578 1245 » 23 3,170 500 Cav."° Soliti. * DVX . ET . GVB • REIP. GEN , {]| * DVX. ET . GVB. REIP - GEN 1246 » >9 I,430 » Mezzo » cav.“° 1247 » » 1,5 5° )) » » * DVX • ET . GVB? REIP. GEN. i!7| 1248 » » 1,610 )) » » * DVX • ET • GVBr REIP- GEN? ,5,8 1249 B 18 1,160 1 ■> 5 >)3 Soldino » * DVX • GVB REIP GEN iSI! 1250 » iS 0,600 167 Da 4 » * DVX GVB REIP GEN 0 denari 1251 27 6,650 917 Doppia Solita, 1579. * DVX * ET * GVB-* REIP * GEN 1252 A 23 3,150 500 Cav."0 Solita. * DVX • ET • GVB • REIPr GEN • 1579 1253 » » 3>22o » » » * DVX • ET • GVB • REIP • GEN - ijjj 1254 0 27 6,675 917 Doppia Solita, 1580. * DVX * ET * GVB~* REIP * GEN 1255 » » 6,665 » » » » * DVX * ET * GVB-* REIP-*GEN* I256 B 18 1,110 333 Soldino Solita. * DVX • GVBr REIP GEN? 1580 I257 » » 1,130 » » » * DVX-GVB-REIP-GEN- 1580 1258 0 27 6,450 917 Doppia Solita, 1581. * dvx*et*gvb-*reip-*gen* 1259 B 15 0,560 167 Da 4 Solita. * DVX • GVBr RP. GEN- • 1260 !denari 0 23 3,250 917 Mezza Solita, 1582. * DVX ET GVB REIP GEN 1261 1262 doppia * DVX ET GVB REIP GEN » 27 6,665 » Doppia Solita, 1583. B 18 o,88o 333 Soldino Solita. * DVX-GVB.REIP.GEN- i88J 1263 1264 1265 » » 0,790 » » » * DVX • GVB • REIP • GEN-- '58i » » 0,830 » » » * DVX GVB REIP-GEN-- 'S8* » 15 0,500 167 Da 4 » * DVX GVB RP GEN 1266 1267 denari » » 0,700 » » » * DVX • GVB • REIP GEN » » 0,490 » » » * DVX • GVB • REIP • GEN rovescio impronta Solita, 1577- Solita. » Solita, gura Solita. » » » » Solita, Solita. » » » » » » » » come la fi-46. 1578- Solita, 1583. leggenda R * C0NRADVS*II*R0M-*REX*L*B* F * CONRADVS * II *RO~* REX *L*B* F * CONRADVSalIoROMANORVMaREX* A L*B * CONRADVS • II • RO REX L B A. F * CONRADVS - II - RO REX L B A * CONRADVS - II • RO • REX - L-B R * CONRADVS - II - ROY REX - L-B F * CONRADVS - II • RO REX L B A * CONY II - ROY REX L B F * CONRADVS * II * RO * REX * L B A * CONRADVS • II • RO - REX L B A. F * CONRADVS - II • ROY REX L-B- R * CONRADVS * II * RO - * REX L B U * CONRADVS*II*ROMA~*REX* L*B R * CONRADVS II RO? REX- L-B F * CONRADVS. II • RO • REX • L-B R * CONRADVS * II *RO~* REX* L*B* F . A * CONRA • II • RO • REX - I.V R * CONRADVS II RO REX IV A * CONRADVS II RO REX I V U * CONRADVS - II - RO • REX • I-V R » » » » R * CONRADVS • II • ROV REX • I.V F * CONRAY II. RO REX I V A * CONRA- II.ROy REX- I.V F * CONRA • II • RO • REX • I.V R W Z o £3 w ►J o u osservazioni Non è detto se vi sono ancora i due X al dritto. Altro gr. 3,090. A 480 mill. Altro gr. 3,310« A 480 mill. — 134 D0GI biennau u g 3 0 •J I 0 « 3 UJ 0 J dritto « H H c/> < UJ ci Pi 0 g n «i NOME 0 'q 0 z sone 1594. rovescio IMPRONTA leggenda Solita. » * CONRADVS. Il ROV REX........ * CONRADVS • II ROv REX • IV » » * CONRADVS. II • RO. REX IV * CONRADVS II RO REX IV » » * CONRADVS • II • ROV REX I-V » » » » Solita, 1586. * CONRAD • II • RO • REX • I-V » 1587- Solita. » * CONRA-II-RO.REX. IV * CONRADVS II RO REX IV * CONRADVS * II * RO - * REX * I*V )) » * CONRADVS II RO REX IV » » » » » » » » » » » » Solita, 1591. * CONRADVS*II*RO-*REX*I*V* * CONRA II RO • REX • I• I-V * CONRADVS-II’RO.REX. I-V * CONRA II RO REX........ Solita. * CONRADVS * II *R0-* REX* P*P* » » Castello coronato tra i griffoni. * CONRADVS * II * RO * REX * I V * CONRADVS * II * RO-*REX *I*V* * CONRADVS* II «RO “ * REX* I«V« » » » » » » OSSERVAZIONI Altro gr. 3,075. Reichel, num. 2150. Altro, gr. 0,350. Altro, gr. 0,840. Reichel, num. 2151. Madai, voi. IV, p. 326 u z Q cs O "q o z s s < o 1291 A 4i 31,800 951 1292 » 36 18,870 958 I293 0 32 >3,33° 917 1294 » 27 6,230 » 1295 A 4i 3ij452 951 1296 » » » I297 » 35 15,830 » 1298 B 15 0,620 167 I299 0 ? ..... 9*7 1500 A 57 76,420 958 1301 » » 75,000 » 1302 » » 76,500 » 1303 » » 55,')0 » 1304 » » 57,000 » NOME Ducn- Benedizione del Doge, 1594. Mezzo Castello tra due scudo stelle , sotto 1594. Solita, 1595. Da 2 doppie Doppia Duca-tonc »? duc."‘ Da 4 denari Da doppie 2'/> Da 2 scuti » » Benedizione del Doge e 2 persone: 1595. Benedizione del Doge e 2 persone. Salvatore seduto. 1595. C. s. Solita. Solita, 1596. Castello col cerchio tra grifoni: sotto, testa di cherubino. LEGGENDA * DVX * ET «pGVB* REIP*GEN * DVX * ET * GVB~* REIP * GEN- * DVX ET GVB REIP GEN » » » » * DVX * ET * GVBW* REIPW*GENV* * DVX * ET*GVB ~ * REIP ~ * GEN VEN“* )) Da scudi 1 'A » * DVX-GVB-RP GEN * DVX ET GVB REIP GENVEN * DVX*ET*CVBW*REIPW«GENVEN»!]f * D VX « ET a G V B ~ * REI P " * GENVEN'» 1596* * DVXoETftGVB-oRBff^^GENVEi * 1596 )) » )) * DV fX a ET * G VB^ * REIP ^ GENVEN'1 I596' ROVESCIO u Z O M OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA W i-l O U Castello coronato tra * CONRADVS&II*RO~®REX«I&V* Reichel, num. 2152. tra i griffoni. Croce con 4 stelle. * CONRADVS * II * RO w * REX * I*V* F Solita. * CONRADVS II RO REX IV A » Stemma coronato con » » » » U * CONRADVS * II *R0~* REX* P*P* F griffoni. » » * CONRADVS * II * R0W* REX* I*V* Reichel, num. 2153. » » » » » » F Solita, 1595. * CONRA II RO REX F Solita. * CONRADVS 11ROMANORVM REX I V Croce ornata con 4 * CONRADVS * II * ROMANORVM * F Solito tipo dello Scudo e teste di cherubini. REX * I * V * mezzo, senza i due X al dritto. » » » » » » RT » » * CONRADVS * II * ROMANORVM * REX * L B A » » * CONRADVS*II*ROMANORw*REX* I * V * A » » * CONRADVSalIftROMANOR-aREX* la V* i RT * ; 1 - i38 - D0GI bienkau w 2 M a 0 0 P* s „ w 0 j dritto ” 2 u F 0 % ri < NOME 0 "q 0 2 < H « a w S 3 Q w * £ 0 % b 2 IMPRONTA LEGGENDA M 13°5 A 42 38,330 co 0 Scuto Castello corona- DVX ET GVB REIP GEN stretto colla corona to tra 2 stelle : sotto 1596. Come la figura 47. 1306 B 23 2,580 500 Cav."” Solita. 1- DVX. ET.GVB-REIP.GEN. ^ J3°7 0 32 13,310 9*7 Da 2 Solita, 1597. * DVX ET GVB REIP GEN doppie 1308 » 27 » Doppia » » » » » 1309 » 32 13>37° » Da 2 » 1598. » » » doppie 13 IO » » 13,300 » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GEN * *3U A 57 CO l/N OS Da 2 Solita. * DVX*ET*GVB-*RElP-ftGENVEN« scudi 1598« 1312 » 42 38,220 » Scudo Solita; sotto, DVX * ET * GVB-* REIP * GEN'* stretto CO ON v/~\ I313 0 32 917 Da 2 Solita, 1599. * DVX ET GVB REIP GEN doppie 1314 A 42 37>84o 958 Scudo » » DVX ET GVB REIP GEN *3*5 B iS 0,560 167 Da 4 Solita. * DVX GVB RP GEN denari DVX * ET * GVB * REIP * GEN * ita 1316 0 42 33,220 9!7 Da 5 Tipo dello scudo doppie d’ argento. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN * DVX * ET * GVB-* REIP GEN”* „ )) 1317 » 27 6,560 » Doppia Solita, 1600. 1318 A 4i 31,250 951 Duca- tene Benedizione del Doge e 2 pers."' sotto 1600. r319 » 35 15,980 » Mezzo C. s: una per- » » 8 due." sona, 1600. * DVX-GVB--REIP-GEN 1600 1320 B 18 1,300 333 Soldino Solita. 1321 » 15 167 Da 4 » » » 9 1322 0 27 6,350 911 denari Doppia Solita, 1601. * DVX * ET * GVB-* REIP’/*GE^* ,, 1323 A 4i 951 Duca- tene Benediz."' 1601. rovescio IMPRONTA LEGGENDA w £ o w ►J ►J o u OSSERVAZIONI Croce con 4 stelle-Come la figura 47- Solita. )) )) )) )) )) * CONRADVS II RO REX P P * CONRADVS • II • ROM • REX • L • B * CONRADVS II RO REX P P » » » » » » Solita, 1599. Croce con 4 stelle. Solita croce a fogliami. Stemma, corona e griffoni. Solita. Solita, 1600. Solita. Stemma coronato con griffoni. * CONRADVS*II*RO*REX*P*P* * CONRADVS*II*RO~*REX*I*V* * CONRADVS * II *RO~* REX* P*P* * CONRADVS II RO REX ...... * CONRADVS II RO REX IV * CONR II RO REX IV * CONRADVS * II * RO * REX * I V » » » » * CONRADVS * II *RO~* REX* I*V* * CONRADVS • II • ROv REX I • V * CONRADVS • II • ROv REX IV • * CONRADVS * II *RO* REX* I*V* * CONRADVS * II * RO - * REX* I*V* R A A F A.F A A F F F F RT Ved. figura 47. Altro gr. 0,670. Ved. figura 48. 140 — dogi r324 Benediz.°' 1601. Solita, 1602. » » Solita, come la figura 47. Solita. Solita, 1603. » » » » Come lo scudo. DVX * ET * GVB-* REIPW*GEN» * DVX *ET * GVB * REIPw*GENv » » » » DVX * ET * GVBW* REIP * GEN* * DVX............P GEN 1602 * DVX* ET* GVB* REIP* GEN » » » » DVX * ET * GVBW* REIP-* GEN* » » » » * DVX- * DVX * ET * GVB~* REIP-*GENV* » » » » DVX * ET * GVB * REIP * GENV* DVX * ET * GVB'-'* REIP-*GEN“* DVX * ET * GVB * REIP *GEN * DVX * ET * GVB- * REIP * GEN * Solita, 1607. Solita. R....G RP--G RP-G , R-P-G- I DVX * ET * GVB-* REIP'*^eV, * DVX *E^ GVB-REIP-GtNVt 1607 ....DG * D-G * D-G *-D-G ■> DG • — 141 — (seguito)- Stemma coronato con griffoni. Solita. » Come la figura 47- Solita. )) )) )) Come lo scudo. Solita, 1603. Solita. » » » » Solita, 1605. Solita. » » » » » , » * CONRADVS * II *ROw* REX *I*V* * CONRADVS*II*RO-*REX*PP * CONRADVS * II *RO~* REX *I*\* » » » » * CONRADVS............ IV * CONRADVS * II *RO*REX* IV » » » » * CONRADVS * II * RO - * REX * I *V * CONR ADVS * II * RO - * REX * I* V* * CO- * CONRADVS * II * RO * REX * I * V * » » » » » » » » * CONRADVS*II*RO~*REX*I*V* * CONRADVS*11*RO *REX*I*V* CON R ADVS * II * RO - * REX* I*V* -c R R IV c R R IV -c- -R- -R- -IV- -c- • R. -R. • I.V -c- • R. -R. -I-V * CONRADVS * II * RO - * REX * HP * CONRADVS * II * ROMANORVM * REX * H * P * MP F A A F A. F A. F A F G.F A. F SL A R R R R A F. A Altro gr. 18,900. Altro gr. 3,330. Altro gr. 3,300. Altro gr. 75,570. f I 142 — dogi w g S « 0 »-) 0 H s 0 5 ~ w 3 J 0 "q 0 È 2 w E W a Q Ì2 2 s 0 g So PS NOME IMPRONTA UJ -£*• 00 A 42 38.370 958 Scudo solita, 1607. 1349 » 36 19,080 » Mezzo scudo » » 135° » 41 31,800 951 Duc."‘ Bened."' » 1351 B 15 0,560 167 Da 4 denari Solita. 1352 0 32 13,400 917 Da 2 doppie Solita, 1608. 13 5 3 A 57 76,200 958 Da 2 scudi Solita. 13 54 » 42 38,150 » Scudo Solita, 1608. 13 5 5 » 36 19,200 » Mezzo scudo » » 1356 » 27 4,215 » Ottavo di scudo ? Castello tra due stelle : sopra croce. M57 B 15 0,600 167 Da 4 denari Solita. OO 0 32 13,350 917 Da 2 doppie Solita, 1609. 13 59 » 27 ..... » Doppia » » 1360 A 42 38,450 958 Scudo » » 1361 » 36 19,080 » Mezzo scudo » » 1362 B 15 0,510 167 Da 4 denari Solita. 1363 » 12 0,460 41 Minute » 1364 A 57 76,520 958 Scudo doppio » 1365 » 42 38,220 » Scudo Solita, ma invece delle due stelle, 2 croci. 1610. (seguilo} dritto leggenda dvx*et*gvb~*reip*ge1h DVX * ET * GVBW* REIP-* GEN”* * DVX-GVB. REIP. GEN * DVX * ET * GVB w* REIP * GEN * DVX * ET * GVB - * REIP w 0 GENVEN” 1608 DVX * ET * GVB~* REIP-* GEN * DVX * ET * GVBW* REIP * GEN * * DVX*ET*GVBw*REIP''*GENv*i6( * DVX•GVB •RP G * DVX *ETi*GVB~*REIP“*GEN* ,, » » » DVX * ET * GVB~* REIP v * GEN”* DVX * ET * GVB * REIP * GEN* * DVX GVB RP GEN * • D • G • . -RP- G' J * D VX * ET 0 G VB ^ * REIP “ GENVEN l6lO ertivi DVX*ET*GVB-*REIPv*GEi Solita. » » Solita, 1607. Solita. Stemma in scudo civaie a cartocci. Solita, 1608. Solita. » » Solita, 1609. Solita, » * CONRADVS*II*RO~*REX*H*P* * CONRADVS * II * RO~* REX H-P * CONRA • II • ROv REX • H • P • * CONRADVS * II * RO"* REX * * CONRADVS* II * ROMANORVM * REX * H * P * * CONRADVS * II * RO"* REX* H*P* » » » » * CONRADVS * II * RO w * REX* H*P* A.F A.F F Ad A.F * CONR II RO REX * CONRADVS * II * RO " * REX * HP » » » » * CONRADVS * II *RO* REX* H*P* * CONR II RO REX H P C R R HP * CONRADVS * II * ROMANORVM a REX g M a C * * CONRADVS* II *RO~*REX*M*C* Altro gr. 38,200. Altro gr. 18,850. Reichel, 2156. Altro gr. 75,750. Altro gr. 38,270. Altro gr. 15,990. Promis, n. 50. Altro gr. 35,030. Ultimo colle stelle al dritto. Altro gr. 16,700. Altro gr. 0,470. Altro gr. 38,000. — T44 — D0GI bihnnal. w 5 5 O 0 « a s W O dritto K o H «; h w O < co 5 -4 . O < NOME 2 H w a 3 < 3 w Pi 0 g H O H W IMPRONTA leggenda I366 A 36 18,980 958 Mezzo Solita , colle DVX * ET * GYB“* REIP^GEN-* Scudo stelle. 1610. 1367 » » 16,920 )) » Solita , colle » croci. 1610. 1368 » 3i 9,460 )) Quarto Solita , colle » » » » di scudo stelle. 1610. 1369 B 15 0,670 167 Da 4 denari Solita. * ........GVB REIP..... 1370 A 57 76,700 958 Scudo doppio » * DVXoETaGVB-aREIP-*GENVEtM 1611 t> 1371 » 42 38,650 )) Scudo Solita, 1611. DVX * ET * GVBW* REIP-*GENV* 1372 » 36 • • • • • )) Mezzo scudo » » » » » » 1373 » 31 9,49° » Quarto di scudo » » DVX * ET * GVB-* REIP-o GEN“ft 137-4- B 18 i»3°o 333 Soldino Solita. * DVX • GVB • REIP • GEN • 1611. 1375 » r5 0,730 167 Da 4 » * DVX GVB RP GEN 1376 denari » » 0,630 » » » * DVX • GVB • REIP • GENv 1377 0 32 13.350 9*7 Da 2 Solita, 1612. * DVX*ET*GVB-*REIP-*GEN“* 1378 doppie A 42 38,110 958 Scudo » » DVX * ET * GVBW* REIP-* GEN * 1379 » 3i 8,970 » Quarto » » DVX » ET * GVB - * REIP - * GEN * 1380 di scudo B 15 0,400 167 Da 4 Solita. * DVX GVB REIP GEN 1381 denari DVX * ET * GVB * REIP * GEN * 1613 0 42 9!7 Da 5 doppie Solita dello impronta scudo di 1382 argento. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN * » 23 3,330 » Mezza Solita, 1613. 1383 A 57 75,670 958 doppia Scudo Solita. * DVX * ET ®GVBW* REIP"* GENVEN 4 Tj* OO fA HH doppio 1613 „r:v|* » 42 38,270 » Scudo Solita, 1613. DVX * ET * GVB~* REIPW* GEN* (seguito)- 1 i^-\ t-H 1 ROVESCIO COLLEZIONE OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA Solita. * CONRADVS * II * RO - * REX * M*C* A » » » » » F » * CONRADVS * II * RO * REX M C A Solita, 1610. * CONR................ MC Solita. * CONRADVS *11 * ROMANORVM * F REX * M * C * » CONRADVS*II*ROw*REX*M*C* A . F » » » » » A » * CONRADVS *11 a RO“<> REX * MoC* A. F • » * CONRAD • li • ROM • REX • MC A. F Solita, 1611. * CONR II RO REX M C A » » * CON---- II • RO . REX- M- — R Solita. * CONRADVS* II *RO“*REX*M*C* F » » » » » A. F » * CONRADVS * II «RO* REX* MftC* A. F Solita, 1612. * CON........II RO REX MC A. F Solita dello scudo di * CONRADVS * II *RO*REX *M*C Catalogo Rossi, num. 1596. argento. Solita. * CONRADVS * II * RO-* REX * M C A » * CONRADVS * II * ROMANORVM * A. F Altro gr. 74,300. \\ REX » M * C * » * CONRADVS* II * RO - * REX* M*C* A • ni S0C' Lig’ St- Patri*. Serie 2.*, Voi. XXII. u 2 B K O *Q 55 O cr; H U 5S < S °ì gg W O ►J <; go c w NOME DRITTO IMPRONTA 1385 1386 1387 1388 1389 139° 1391 1392 1393 *394 3395 1396 1397 1398 1399 1400 1401 1402 A » B O A » » it O 36 19,250 8,780 15 0,610 32 13,330 57 42 36 31 42 32 57 42 36 3i 35 14 18 76.400 38.400 19.050 9,520 33,300 13,380 76.050 75,970 38,130 19^40 9,410 15,976 1,020 958 » 167 917 Mezzo Solita, 1613. SCUilo Quarto » » di SCudo Da 4 Solita, denari Da 2 Solita, 1614. doppie 958 Doppio Solita, scudo 917 958 Scudo Mezzo scudo Quarto di scudo Da 5 doppie Da 2 doppie Scudo doppio 951 333 Scudo Mezzo scudo Quarto di scudo Mezzo due." } Soldino Solita, 1614. » » Tipo dello scudo 1615. Solito, 1615. Castello coron'° griffoni e testa di cherubino. » » Solita, 1615. » » LEGGENDA DVX * ET * GVB"* RED*'?*GEK* I DVX * ET * GVB * REIP 0 GEN 4 Come quello del 1601. Castello : sotto globetto. Solita. * DVX GVB RP GEN * DVX * ET * GVB"* REIP”*GEN* * DVX*ET*GVB"*REIP"*GENVE!h 1614 6 DVX * ET * GVB"* REIP"*GEN** » » » » DVX * ET * GVB REIP * GEN * DVX * ET * GVB"* REIP"*GEN‘* * DVX*ET*GVB"*REIP"*GEN‘* DVX o ET * GVB"* REIP* GENVE*' 1615 * DVX*ET*GVB"*REIP'*GENVENS6j l<~'1 ’ * „ . rvR~* REIP"*®^ DVX*ET*GVB *K£.ir DVX * ET * GVB"* REIP** DVX * ET * GVB * REIP * d.g-r*p,g *DV........IP 16,1 GEr — 147 — (seguito)- ROVESCIO u y. 0 n OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA w >j a 0 0 Solita. * CONRADVS * II *RO"* REX* M*C* A.F » * CONRADVS*II*RO*REX*M*C* A Solita, 1613. * CONR II RO REX M C A Solita. * CONRADVS * II *RO* REX *M*C* A.F Altro gr. 13,250. » * CONRAD VS * II *RO"* REX *M*C* F )) * CONRADVS*II*RO*REX*M*C* A.F Altro gr. 38,300. )) » » » » A.F Altro gr. 18,850. )) * CONRADVS *11*RO"*REX*M*C* A.F Altro gr. 9,620. Tipo dello scudo. * CONRADVS*II*RO"*REX* I*Z* RT Solita. » » ,> » A » * CONRADVS * II * ROMANORVM * REX * I * Z * A.F Tutto come la figura 46, ma la corona come alla figura 47. » » » » » A » * CONRADVS * II * RO"*REX* I*Z* A.F Altro gr. 38,330. » » » » » A » * CONRADVS * II *RO"* REX* I*Z* F Come quello del 1601. * CONRADVS * II *RO"* REX *I*Z* Reichel, num. 2158. Croce che taglia la leggenda. Solita. C R R. IZ * CONRAD II. RO REX IZ Ce • • • • • È un minuto in argento : purché non sia argentato. — 148 — dogi b®nnAIi w 2 s ai O "q 0 £ 2 °3 4/5 3 W « Pi o NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA [403 B 15 0,690 167 Da 4 S denari 1404 0 42 ..... 917 Da 5 s loppie 1405 » 32 13,320 » Da 2 S loppie 1406 1 » 27 6,675 )) Doppia 1407 A 42 ..... 958 Scudo 1408 B 18 0,950 333 Soldino 5 1409 » » 1,000 )) » 1410 » 12 0,520 41 Minuto 1411 0 32 13»37° 9*7 Da 2 doppie 1412 » 27 6,650 » Doppia 1413 » 23 3,33° » Mezza doppia 1414 A 3i 9,640 958 Quarto di scudo 1415 B •5 0,685 167 Da 4 denari 1416 A 42 38,350 958 Scudo 1417 » 36 19,110 » Mezzo scudo 1418 » 31 9,600 » Quarto di scudo 1419 » » 9,420 » » 1420 B 15 0,540 167 Da 4 denari 1421 0 32 13,330 917 Da 2 doppie 1422 » 27 6,660 » Doppia 1423 » 23 3,350 » Mezza doppia * DVX GVB RP GEN DVX * ET * GVB “* REIP “*GENV* * DVX * ET * GVBw*REIPv*GENy* » » » » DVX * ET * GVB“* REIP - * GEtH * DVX............GEN 1616 * DVX. GVB t REIP : GEN ; 1616. * D G R G * DVX * ET * GVB * REIP-* GENV* » » ■ } DVX * ET * GVB“* REIPwft GENV‘ * DVX GVB RP GEN DVX * ET * GVB^REIP^GEN. DVX * ET* GVB 0 REIP DVX * ET * GVBW* REIP * G® * DVX GVB RP GEN * DVX*ET*GVB-*REIP -*gen » » » » ROVESCIO IMPRONTA Solita, 1615. Solito tipo dello scudo. Solita. » » » » » Solita. » » LEGGENDA Solita, 1617. Solita. Solita, 1618. Solita. *' * CONRADVS * II * RO ~ * REX* I * Z * » » » » » » » » » * CONRADV II. RO? rex........ * CONRAD : II : RO • REX • I • Z • C R R IZ * CONRADVS*II*RO"*REX*I*Z* * CONRADVS * II * RO * REX * I * Z * •f CONR II RO REX IZ * CONRADVS*II*RO “ *REX*ZB* D*N » » » » * CONR ADVS*II*RO ~ * REX*/5* D*N * CONRADVS*II*RO ~ * REX*/S* D*N * CONR II RO REX * CONRADVS*II*RO- *REX*/Z?* D*N » » » » * CONRADVS*II*RO-*REX*G*F U PB F R A A . F F A. F A A F. A F. A R A. F A. F A F F Altro gr. 13,280. Altro gr. 3,230. Altro gr. 38,180. — Le prime due iniziali in nesso. Altro gr. 18,890. Altro gr. 9,360. c. s. c. s. — iso — dogi BIENNAL! u — — z 8 0 ►4 0 « 2S w 0 J DRITTO « H O § ri < NOME 0 "0 3 5° 1,680 » I » doppie » Quarte di » » » » * DVX * ET * GVB * REIP-* GEN'* * DVX. ET • GVBv REIPv GEN 1438 A 57 76,670 958 doppia Scudo Solita con i grif- dvx*et®gvb-oREip'"4GeNOVENSIS4 T439 1440 1441 » » » » 42 36 38,310 19,HO )) )) )) doppie » Scudo Mezzo scudo foni. » Solita, » » 1623. d^gvb-.reip«g®v®;*» DVX * ET * GVB''* REIP * DVX * ET * GVB~* REIP"* impronta Solita, 1619. Solita. » Solita, 1621 Solita. » » ; — 151 ROVESCIO COLLEZIONE OSSERVAZIONI LEGGENDA * CONR II RO REX A * CONRADVS*II*RO~*REX*G*F* P » » » » A * CONRA • II • RO • REX • G F • Benaven , Le Caissier Ita- lien, num. 8. » » » . A * CONR II RO REX * CONRADVS*II*ROw*REX*G*F F * CONRADVS*Il*ROw*REX*G*F* R » » » » F * CONRADVS * II * RO * REX Benaven, num. 26. * CONRADVS * II * RO * REX *G*F* Argelati, tom. II, p. 331. » » » » » » » » R * CONRAv II • RO • RE • G • F • F * CONRADVS * II * ROMANORVM * F Senza lettere. * REX » » » G * F * Argelati, tom. II, p. 331. * CONRADVS * II * RO'' * REX* G*F* A.F Altro gr. 13,350. » » » » A.F Altro gr. 18,500. ! — 152 — dogi « 2 3 0 •J 0 « W 0 ,j DRITTO « 0 "a 0 2 hJ < H W < H w S < 3 0 § hJ . 0 ^ H O H W NOME _ _ _______ ì2 K £ 0 g IMPRONTA LEGGENDA 1442 A 31 9,160 958 Quarto Solita, 1623. DVX * KT * GVB-* REIPgen-, di scudo >445 » 25 4,650 » Ottavo )) » » » » , di scudo ■1444 0 32 13,560 9!7 Da 2 doppie Solita, 1624. * DVX * ET * GVB-* REIP-* GEN"* !445 » 23 • . . • . » Mezza » » » » » » doppia 1446 » *3 0,880 » Ottavo di doppia » » * DV.GV.RP~. GE 1447 A 42 38,370 958 Scudo » » DVX * ET * GVB”* REIP“*GENV 1448 » 36 19,170 » Mezzo » » DVX * ET * GVB * REIP * GEN scudo 1449 » 31 9,060 » Quarto » » DVX * ET * GVB- * REIP-*GEN di scudo 1450 » 2 S 4,160 » Ottavo » » DVX * ET * GVB-* REIP-* GEN' di scudo 1451 » 42 38,no » Scudo » » » » )> » 1452 » » 58,230 » » » » » » » » '453 » 25 4,830 » Ottavo » » » » » ® di scudo 1454 0 32 15,320 917 Da 2 Solita, 1625. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN >455 A 57 ‘9>8 doppie Scudo Solita. DVX * ET * GVB*REIP*GENVENSIS 1 1456 » 42 38,580 » doppio Scudo Solita, 162 $. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN * 1457 » » 36,700 » » » » DVX * ET * GVB * REIP * GEN * 1458 » 36 19,220 » Mezzo » » » 1459 » 3i 9,39° » scudo Quarto » » . DVX * ET * GVB * REIP * GE>i ' di scudc DVX* ET* GVB* REIP* GEN Móo » » 8,040 » » » » 1461 » 4,780 » Ottavo di scudc » » » BIE%L1 (seguitò). IMPRONTA Solita. — 153 — ROVESCIO COLLEZIONE OSSERVAZIONI LEGGENDA * CONRADVS*II*RO-*REX*G*F* F . A Altro gr. 8,500. * CONRADVS * II * RO-* REX G * CONRADVS * II *RO~*REX* G*F* A . F Altro gr. 13,300. » » » » N * CONR • II • RE • G * F * F * CONRADVS*II*RO“*REX*G*F* A * CONRADVS * II *RO* REX* G*F* A * CONR ADVS * II *RO“* REX* G*F* A * CONRADVS*II*RO-*RÉX* A * IN * HOC * SALVS * MVNDI A * IN * HOC * SALVS * MVNDI F » » » F * CONRADVS * II * RO * REX * G*F* A * CONRADVS * II * RO * REX Argelati, tom. II, p. 351. * CONRADVS * II * RO * REX A. F Altri gr. 35,410 e 57,570. » » » R » » » F » » » A. F Altro gr. 9,020. » » » R » » » A. F Altro gr. 4,000. — 154 — — 155 - dogi BI^AI, ! (seguito} w g Q p; 0 0 c; H s ^ w 2 i NOME * 0 £ < H U 2 w 5= < s CO 3 w S Q< O % ►-« So P " IMPRONTA 1462 A 25 4,030 958 Ottavo di scudo Solita, l625. 1463 B x7 1,040 125 Da 8 denari Solita, 16-25. 1464 » 15 0,630 » Da 4 denari Solita. 1465 0 23 3,300 9!7 Mezza doppia Solita, l626. 1466 A 57 76>550 958 Scudo doppio 1 Solita. 1467 » 42 38,200 )) Scudo Solita, l626. 1468 » 3i 9,400 » Quarto di scudo » )) 1469 » 25 4,620 )) Ottavo di scudo » » 1470 B *7 !>550 125 Da 8 denari Solita, 16-26. 1471 » » 1,070 » » » )) 1472 » » 1,200 )) » » )) 1473 0 23 3,210 9*7 Mezza doppia Solita, l627. 1474 A 57 75.320 958 Scudo doppio Solita. H75 » 42 38,370 » Scudo Solita, l627. 1476 » 36 19,220 » Mezzo scudo » » *477 » 3i 9,450 » Quarto di scudc »• )) * 1478 » 25 4,780 » Ottavo di scudc » )) 1479 » » 3,460 » » » )) 1480 » x7 1,020 12) : Da 8 ! denar )) l6-27 DRITTO LEGGENDA DVX * ET * GVBw * REIP“* GENn * DVX • GVB REIP GEN * DVX . GVB RP GEN * DVX * ET * GVB * REIP * GEN DVX*ET*GVB*REIP*GENVÉNSIS 1626 DVX * ET * GVB * REIP * GEN * DVX * ET * GVB * REIP * GEN » » » * DVX * GVB * REIP * GEN * DVX * ET * GVB * REIP * GEN DVX*ET*GVB*REIP*GENVENSIS ■ 163/ . DVX * ET * GVB * REIP * GE>I DVX * ET * GVB * REII * GEl * DVX • GVB • REIP GEN Solita. Croce in scudo a punta come la figura 49-Solita, 1625. Solita. Come la figura 49, senza stella sopra. Come sopra, ma con 3 stelle. C. s, ma scudo molto più lungo e stretto. Solita. * CONRADVS * II * RO * REX * CONR • II-RO-REX * CONRADVS II REX * CONRADVS * II * RO * REX * CONRADVS * II * ROMANORVM * REX * * CONRADVS * II * RO * REX » » » » » » * CONR * II * RO * REX » » » * CONRADVS * II * RO * REX * CONRADVS * II * ROMANORVM * REX * * CONRADVS * II * RO * REX » » » » * CONR • II • RO • REX R A A. F F A A . F A. F A. F A. F R R A F F. A F. A F F A A Altro gr. 36,000. Altro gr. 9,3x0. Ved. figura 49. Altro gr. 36,940. Altro gr. 18,820. — 156 — D0GI BIENNALI w 2 O 0 S W O 1 dritto Q ►J H O V-J o W 0 * NOME ------___________ ~Q c £ f- W S < S UJ K Pi 0 z H O IMPRONTA LEGGENDA 1481 : 0 52 13 >3 5° 917 Da 2 Solita, 1628. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN doppie 1482 A 57 75,800 958 Scudo Solita. DVX*ET*GVB*REIP*GENVENSIS. ,628 doppio 1485 » 42 38,35° » Scudo Solita, 1628. DVX * ET * GVB * REIP * GEN 1484 » 36 18,700 » Mezzo scudo » » » » » -S co v/l » 25 4,700 » Ottavo » » DVX * ET *GVB~* REIP-* GEN* * di scudo i486 B 17 1,000 125 Da 8 denari Solita, 16-28. 1- DVX • GVB • REIP • GEN 1487 0 52 13,250 917 Da 2 doppie Solita, 1629. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN 1488 » J9 1,680 » Quarto » » * DVX • ET • GVB • REIP • GEN d.dopp.* 1489 A 57 76,630 958 Scudo Solita. DVX*ET *GVB*REIP*GENVENSIS • 1629 doppio DVX* ET * GVB * REIP * GEN 1490 » 42 38,100 )) Scudo Solita, 1629. 1491 » 36 18,250 )) Mezzo scudo » » » » » 1492 B 1 *7 1,190 125 Da 8 Solita, 16-29. * DVX GVB • REIP GEN denari * DVX * GVB * REIP * GEN * DVX * ET * GVB * REIP * GEN x493 H94 » 0 » 52 1,180 13,230 )) 917 » Da 2 » » Solita, 1630. M95 A 57 75>8>o 958 doppie Scudo Solita. dvx*et*gvb*reip*genvensis • # 1496 )) 42 38,250 » doppio Scudo Solita, 1630. DVX * ET * GVB * REIP * GEN w » 1497 » 36 19,050 » Mezzo » » » » 1498 » 23 3,010 — scudo Cavallotto ? Castello in 3 ar chetti con or- * DVX-ET-GVB-REIP-GEN- ^0 nati agli angoli DVX • GVB • REIP ■ GEN 1499 B 17 0,630 125 Da 8 Solita, 16-30. denari I v--•• <0 o" — 157 — ROVESCIO COLLEZIONE osservazioni impronta LEGGENDA ■ * CONRADVS * II * RO * REX F Solita. » * CONRADVS*II*ROMANORVM*REX F * CONRADVS * II * RO * REX A.F )) )) » » » F )) » » » ■ A.F Altro gr. 4,750. )) * CONR • II • RO REX A )) * CONRADVS * II * RO * REX F )) * CONRA * II * RO * REX F > )) * CONRADVS*II*ROMANORVM* REX A )) * CONRADVS * II * RO * REX F )) » » » G )) * CONR • II .[RO • REX A. F r )) * CONR * II * RO * REX R )) * CONRADVS * II * RO * REX ' F )) * CONRADVS*II*ROMANORVM*REX F. A Altro gr. 74,980. )) * CONRADVS * II * RO * REX F. A Altro gr. 35,720. )) » » » F S. Bernardo in piedi, NON * OBLIVISCAR * TVI G Parole della lettera di S. Ber- con pastorale, volto nardo ai Genovesi. Proba- a sinistra. bilmente è un cavallotto. Solita. * CONR • II • RO • REX A I I - 153 - dogi biennali tì z 5 « 0 ►j ►j 0 « H 5S 0 < w 0 ^ ri ^ NOME dritto 0 "q 0 £ < 1-. w S w E < 3 a è £ 0 % *-* H O IMPRONTA LEGGENDA 1500 A 57 77,000 958 Da 2 scudi Solita. DVX*ET*GVB*REIP*GENVENSÌS. 1501 » 42 34,900 )) Scudo Solita, 1631. DVX * ET * GVB * REIP * GEN 1502 » 36 18,740 )) Mezzo scudo » » » » » 1503 » 5i 9,080 » Quarto di scudo » » » » » 1504 » 25 4,500 )) Ottavo di SCl'do » » » » » 1505 B 20 co 0 125 Da 20 denari Cast.0; sotto, 20 : aH’esergo>i63i* DVX • ET • GVB • REIP • GEN 1506 » 17 1,440 )) Da 8 denari Solita, 16-31. * DVX GVB REIP GEN 1507 0 57 83,910 9*7 Da 12 '/2 Tipo del doppio scudo d’ar- D V X*ET*G VB*REIP *GEN V ENSIS • co 0 IA » 32 13.350 » doppie Da 2 doppie gento. Solita, 1632. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN 1509 » 23 lo co 0 » Mezza » » » » 8 15 IO A 57 153,100 958 doppia Da 4 Come il doppio. DVX*ET*GVB*REIP*GENVENSIS • 1511 B 20 2,830 12) scudi Da 20 Solita • 1632 • DVX • ET. GVB • REIP • GEN 15 12 A 57 150,500 958 denari Da 4 scudi Come quello dell’anno preced. dvx*et*gvb*reip*genvensis • A I513 » » 76,820 » Scudo » » » » I5I4 » 42 38,260 » doppio Scudo Solita, 1633. DVX * ET * GVB * REIP * GE^ \\ ISI5 » 3i 9,150 )) Quarto » » ». » di scudc » 1516 » 25 4,580 » Ottavo » » 1517 B 20 1,920 125 di scudc Da 20 denari » » DVX-ET-GVB-REIP-GEN '631 - 159 — (seguito)' impronta LEGGENDA w o N u fi O u Solita. Stemma ovale a cartocci. Solita. Tipo del doppio scudo d’ argento. Solita. Come il doppio. Solita. CONRADV-S*H*ROMANORVM*REX * CONRADVS * II * RO * REX » » » » * CONRADVS * II * RO * REX * CONR II RO REX * CONRADVS*II*ROMANORVM*REX * CONRADVS* II *RO* REX » » » * CONRADVS*II*ROMANORVM*REX * CONRADVS * II * RO * REX * CON RADVS*II*ROMANORVM*REX » » » * CONRADVS * II * RO * REX » » » F. A F F A R A.F A. F A F A F A.F F A.F F. A F F A.F Altro gr. 37,950. °OGI BIHMKaìi u ---— g 5 e 0 ►J 0 OS H PESO IN GRAMMI ^ W 3 ^ ri < NOME dritto 0 'a 0 7. H w w a < B H IMPRONTA leggenda 1518 B 17 I,l6o 125 Da 8 Solita, 16-55. * DVX • GVB • REP ; GEN . denari 1519 0 57 83,280 9*7 Da Solita. DVX*ET*GVB*REIP*GENVENSIS. ,634 12 ‘/2 doppie 1520 A » 153,690 958 Da 4 scudi » » » » » 1521 » » 75,800 )) Scudo doppio » » » » n 1522 » » 56,840 )) l'I* scudi » » » » » 'S2? » 42 57,890 » Scudo Solita, 1654. DVX * ET * GVB * REIP * GEN * 1524 » 36 T7»7 5° )) Mezzo scudo » » » » » 1)25 » » sFn 'OO V>J 0 )) » » » » » » 1526 » 31 8,670 )) Quarto di scudo » » » » » 1527 B 20 2,020 125 Da 20 » » DVX ET GVB REIP GEN denari DVX*ET*GVB*REIP*GENVENSIS • 1635 1528 A 57 152,650 958 Da 4 Solita. scudi )) )) )} >} 1529 » » 76,210 » Scudo » 1530 » 42 58,000 » doppio Scudo Solita, 1655. DVX * ET * GVB * REIP * GEN * 1531 » 36 17,77° » Mezzo » » » » 8 scudo » » ® '532 » 3i 8,700 » Quarto » » di scudc DVX* ET-GVB-REIP-GEN i)33 B 20 2,l8o 125 Da 20 )) » 1 >34 0 57 167,400 917 denari Da 25 doppie Solita. dvx*et*gvb*reip*genvensis • » » I535 » » 85,410 » Da 12 '/2 doppie )) » » — x 61 — (seguito). ROVESCIO w z 0 M OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA W ►J 0 — 163 (seguito). ROVESCIO COLLEZIONE OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA Solita. * CONRADVS * II * ROMANORVM * F REX * 75 * Svs * » » » » » A.F Altro gr. 74,650. ti K CONRADVS*II*RO*REX*/£*Svs* A.F // » » » » » F. A Altro gr. 8,510. » * CONRADVS * II * ROMANORVM * A REX * IB * Svs * » * CONRADVS * II * RO * REX A.F Altro gr. 3,360. » * CONRADVS * II * ROMANORVM * UF REX * IB * Svs * » » » » » A.F Altro gr. 75,200. » * CONRADVS*II*RO*REX*/5*Svs* A.F Altro gr. 38,250. » » » » » • A Ultima moneta col castello. Come quella dello * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* A scudo largo. GEN » » » » » » A • Come quella dello * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * F. A Altro gr. 83,280. scudo stretto. Solita croce a fo- » » » » U gliami. Solita dello scudo * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* F largo. GEN » » » » » » F • — 164 — dogi Annali w g 0 « O "o o Z IS52 J553 15 54 1555 1556 1557 1558 15 59 1560 57 42 » 36 23 42 » 36 » 31 B 26 1561 1562 1563 1564 1565 1566 76,540 38,000 35,900 i8,Sio 3,280 37,770 18,710 9,940 5,97° 333 Da 2 Come la fig. 5 3. scudi Solita, senza gli angeli. » » Scudo stretto » 917 958 Mezzo scudo Mezza * ET * REGE * EOS * 1638 */B*S'n* * ET*REGE*EOS* 1638 * JZ?*Svs* * ET ScS REGE 9e5 EOS §*9. Svs • * ET * REGE * EOS * 1638 * 7B * S«* Solita, impronta * ET * REGE * EOS * 1639 * iB*S's* doppia della Vergine. Scudo » » » » » » stretto Mezzo » scudo » Quarto di scudo 22 O 3,130 2,700 13 0,690 rame 42 32 27 Da 10 Busto della Ver-soldi gine col bambino e scettro tra le nubi: sotto, *X* Da 5 » sotto *V* soldi » » » Minuto Busto c. s. 13,320 6,520 917 Da 5 doppie Da 2 doppie Doppia Solita impronta dello scudo stretto. Solita. * ET * REGE * EOS * IB * S« * » » ...e*r*e* ■ ET * REGE * EOS * 1640 * ■$ *s” ** (seguito)- ROVESCIO w Z O tvl OSSERVAZIONI impronta LEGGENDA w ►J ►J 0 u Solita dello scudo * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* A.F Altro gr. 76,050. GEN largo. Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * F . A Altro gr. 36,780. » » » » » F » » » » » A.F Altro gr. 18,120. Solita . croce a fo- * DVX * ET * GVB * REIP * GEN A gliami. Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * F » » » » » A.F Altro gr. 18,355. » » » » » F Stemma incartocciato DVX * ET * GVB * REIP * GEN A.F e coronato : ai lati, 16-39. » » » » » A.F » » DVX * ET * GVB * REIP • GEN R Solita croce dei mi- D G R G R Non vedendosi l’anno, si nuti. crede bene metterla nei primi tempi dopo il 1638. Ved. figura 51. Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV U » » » » » F » » » » » F — 166 — dogi BIENNaLI NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 1567 1568 1569 1570 1571 1 572 1573 1)74 J575 1576 1577 1578 1579 1580 1581 1582 1583 23 57 42 Ji 26 » » 57 42 23 » J3 57 42 29 26 22 5,220 75,53° 38,33° 9,090 6,510 6,060 • • • • • 66,650 3.300 3>28o 0,800 57,65° 37,75° 6.300 6,020 3,100 9*7 958 333 » 917 958 333 Mezza doppia Scudo doppio Scudo stretto Quarto di scudo Da 10 soldi » Da 12 >/2 doppie Da 10 doppie Da 5 doppie Mezza doppia » Ottavo di doppia Da scudi 1 */* Scudo stretto Lira Da 10 soldi Solita. Solita come la figura 53. Solita. * FT * REGE* EOS* 1640*^*5» ** Come quello del 1639. » » Come lo scudo largo. Solita dello scudo stretto. Solita. » » Solita dello scudo largo. Solita. * ET * REGE * EOS * /2? * S's * * ET * REGE * EOS * C * S * * ET * REGE * EOS * 1641 *IB S«** » » » IB*S«** » » » C*S* * ET * REGE * EOS * * Esergo 1641 * ET *REGE*EOS 1641 *C*SEi** sotto La Vergine col * ET * REGE * EOS * bambino in 15, archi. r * c * Solita. * ET*REGE*EOS* C*S cs Da 5 » soldi 1 — 167 — (seguito). ROVESCIO COLLEZIONE OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN F Solita, come la fi- * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* A GEN gura 53-Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * A.F Altro gr. 38,200. » » » » » F Come quello del 1639 DVX * ET * GVB * REIP * GEN A ma 16-40. » » DVX * ET * GVB * REIP * GEN * R Solita dello scudo * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* UF largo. GEN » » » » » » F Solita dello scudo * DVX * ET * GVB * REIP * GENV Ad stretto. Solita croce a fo- * DVX * ET * GVB * REIP * GEN A gliami. » » » » » GENV F » » » » » GEN RT - Solita. * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* F GEN » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * F. A Due stemmi, croce DVX * ET * GVB * REIP * GEN * 1641 Ad Promis, num. 51. Ved. e libertas, coro- figura 51. nati: sotto, 20. Solita, 16-41. DVX * ET * GVB * REIP * GEN F. A » » » » » A — 168 — DOGI NENNau 1584 1585 1586 1587 1588 1589 !59° 1591 1592 57 42 57 42 36 162,159 33,000 76,545 38,100 14,270 8,800 95* Solita, fig. 53. * ET * REGE * EOS * 1642 *C*S«** Solita, dello scu- * ET * REGE * EOS * 1642 * C * S« * doppie do stretto. Scudo Solita. * ET * REGE * EOS * 1642 * C* S“ ** doppio Scudo » stretto O 1593 A 1594 1595 1596 1597 1598 26 22 42 25 26 O A 20 42 6,840 3,090 33>I5° 5.400 7.400 6,140 2,250 333 » 9l7 958 333 Mezzo scudo stretto Quarto di scudo largo Da 10 soldi Da 5 soldi Da 5 doppie Lira * ET * REGE * EOS * 1642 * C * S * 38,150 917 958 Da 10 spldi » Da 20 denari Da 5 doppie Scado stretto * ET*REGE*EOS*C*S* » * ET * REGE * EOS * 1643 * C * S* ** La Vergine col * ET * REGE * EOS * 1643 *C*S bambino e scet-j tro: sotto XX; in ornati. Solita. La Vergine solita: sotto, *20* Solita. * et*rege*eos*c*s * et*rege*eos*c*s** * ET * REGE* EOS* 1643 * ET * REGE* EOS* 1644* C*S 169 — (seguito). ROVESCIO IMPRONTA LEGGENDA w £ o PJ w hJ O u OSSERVAZIONI Solita: figura 53. Solita dello scudo stretto. Solita. * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN * DVX * ET * GV B * REIP * GENV * Solita, 16-42. » » Solita. Croce; tra le braccia, le 4 lettere LIRA Solita, 16-43. Croce nello scudo a cartocci. Solita. DVX * ET * GVB * REIP * GEN * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * DVX * ET * GVB * REIP * GEN » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GEN » » GENV Ad A. U A.F F F F A A A.F F. A R F A A Altro gr. 76,000. Calante. Al 9 marzo, ordine di stampare il sesto di scudo, o lira. Altro gr. 6,220. D°GI BIENNALI (seguito). w g 3 « 0 0 H S w 0 iJ ri < DRITTO ROVESCIO W z 0 OSSERVAZIONI o *Q 0 z < H w S u 3 < 3 v w <5 " 0 55 0 H 0 H w ►J NOME IMPRONTA LEGGENDA IMPRONTA LEGGENDA W >-) »-1 O U 1599 B 26 333 Da 10 Solita. * ET * REGE * EOS * C * S« * * Solita, 16-44 • DVX * ET * GVB * REIP * GEN A soldi 1600 » 20 2,560 » Da 20 » * ET * REGE * EOS * 1644 Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN F. A Altro gr. 2,320. denari 1601 0 57 I3I>73° 9i7 Da 20 Solita, dello scu- * ET * REGE * EOS * 1645 C * S« * » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* U Tosato. doppie do largo. GEN 1602 » 42 » Da 5 Solita. * ET * REGE * EOS * 1645 *C*Sb * » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * u 1603 A 57 76,300 958 doppie Da 2 » » » » » » * DVX*ET*GVBERNAT0RES*RE1P* GEN F. A Altro gr. 76,050. scudi 1604 B 20 2,480 333 Da 20 » * ET * REGE * EOS * 1645 * » * DVX * ET * GVB * REIP * GEN A.F Altro gr. 2,250. denari » » » 1605 » 16 0,980 » Da 8 Busto solito della * ET * REGE * EOS * » A denari Vergine: sotto 1606 0 42 917 Da 5 doppie 1645 Solita. * ET * REGE * EOS * 1646 * C * S8* * w \\ » » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * Fo F 1607 A 36 19,020 958 Mezzo » » » » " 1608 0 42 • • • • • 917 scudo Da 5 » * ET * REGE* EOS* 1647 *Jfl*N* » » » » Ad doppie » » » 8 » » » » A.F 1609 A » 38.33° 958 Scudo » stretto » » » * *)) » » » F 1610 » » 18,920 )) Mezzo » scudo largo » » » » » » Ad 1611 » 36 18,630 » Mezzo » )) )) " scudo Stemma coronato. stretto » # DVX * ET * GVB * REIP * GEN F. A Altro gr. 6,750. Ved. fi- 1612 » 26 7,070 » Lira La Vergine soli- )) » ” » » gura 52. ta -.sotto *XX* ! » » » A.F Altro gr. 3,450. 1613 » 21 3,480 )) Da 10 C.s: sotto *X* c » * Solita. 1614 » 42 36,150 )) soldi Scudo Solita. * ET * REGE * EOS * 1648*^*^** * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * F strette — 172 — dogi biennali w g 8 « o o ►J s w s o « H w s < ^ w 2 ^ gs H w NOME IMPRONTA dritto LEGGENDA 1615 l6l6 1617 l6lS 1619 l620 IÓ2I IÓ22 1623 1624 1625 1626 1627 1628 1629 1630 » » o 42 26 » .18 57 42 57 42 18,580 6,95° 6,550 1,780 83,300 65,760 33,000 76,160 37,940 38,300 18,470 958 31 | 9,160 0 26 21 57 » » 9J7 958 6,900 3,610 84,100 » » 917 Mezzo scudo largo Lira » Da 5 soldi Da 12 >/2 doppie Da 10 doppie Da 5 doppie Da 4 scudi Da 2 scudi Scudo largo Scudo stretto Mezzo scudo largo Quarto di scudo stretto Lira Da 10 soldi Da 12 '/2 doppie Solita. * ET % REGE * EOS * 1648 * IB * N * Come quella dell’anno preced. » » C. s : e sotto *V* Solita dello scudo largo. Solita dello scudo stretto. Solita. » Solita dello scudo stretto. » » » » » )) * ET.REGE-EOS*1648.1.B.N * ET * REGE * EOS * 1649 *IB* N * » » » » * ET * REGE* EOS* 1649 */B* N * ET * REGE * EOS * 1649 * JS * N * * ET * REGE * EOS*1649*IB*N * ET * REGE * EOS *1649* IB *N* » » » Solita. » » » * ET* REGE* EOS* 1650*/5 *^T* — I73 ~ (seguito). ROVESCIO impronta LEGGENDA w /5 o UJ p-l O u OSSERVAZIONI Solita. Come quella dell’anno prima. » » C. s. Solita dello scudo largo. Solita dello scudo stretto. Solita. » Solita dello scudo stretto. » » Solito stemma coron.° » » Solita. DVX * ET * GVB * REIP * GENV * DVX * ET * GVB * REIP * GEN DVX * ET * GVB * REIP * GEN * * DVX * ET * GVB * REIP * GEN * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * A.F R A.F Altro gr. 7,070. Altro gr. 1,630. DVX * ET * GVB * REIP * GENV * » » » GEN * * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN* Ad Pa A A F.A F.G F.A A.F F F.A Altro gr. 35,150. Altro gr. 8,810. Altro gr. 83,230. — 174 — D0GI biennal. w g Q O 0 § W 0 dritto s >4 K H 0 5 ri < NOME 0 "q 0 2 2 ui S W s < S a * S 0 % H « IMPRONTA LEGGENDA 1631 0 42 33,63° 917 Da $ doppie Solita. * ET* REGE* EOS* 1650 */B*N* 1632 » 32 » Da 2 doppie » » » » )) i633 A 57 77,200 958 Scudo doppio » » » » )) 1654 » » 38,780 » Scudo largo » » » » )) 1635 » 42 18,600 )) Mezzo scudo largo » » » » )) 1636 » 36 8,700 )) Quarto di scudo largo » » » » )) i637 » 25 4,620 )) Ottavo di scudo stretto » » » » )) 1638 0 42 33,270 9*7 Da 5 doppie » * ET * REGE * EOS * 1651 * 1639 A » 38,100 958 Scudo » » » » )) stretto *75* N* « 1640 » » 18,840 » Mezzo scudo largo » * ET*REGE*EOS* 1651 1641 » 36 I9»I5° » Mezzo scudo » » » ” n 1642 0 42 917 stretto Da 5 » * ET * REGE*EOS* 1652*I*A*B* 1643 doppie » » )) » 32 13,180 » Da 2 » doppie » » 1644 A 57 76,690 958 Scudo » doppio » » 1645 » » 38,180 » Scudo » largo — 175 — (seguito)- rovescio u -A O n OSSERVAZIONI impronta LEGGENDA w H O u Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * A Solita croce a fogliami » » » » Ad Solita. * DVX *E T *G V BERN A TORES*REIP* GEN* F. A Altro gr. 76,600. » » » » » A.F Altro gr. 38,150. » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * F. A Altro gr. 17,460. » » » » » F » » » » » F » » » » » A.F » » » » » F. A » » » » » A » » » » » F. A » » » » » U » » » » » A » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* A.F GEN * » » » » » A.F — 176 —- — 177 — dogi BIE%I (seguito). W g 5 « o o h4 < W O H tì S a Q g o2 W 2 E o NOME dritto IMPRONTA 1646 1647 1648 1649 1650 1651 1652 1653 1654 1655 1656 1657 1658 1659 42 » 36 o » A 31 57 42 32 27 57 » 42 38,020 18,810 *9 100 36 9.300 4,800 33,56o I3>310 6,790 76,600 39.950 38.300 19,250 • ♦ 15,700 958 917 )) 958 Scudo stretto Mezzo scudo largo Mezzo scudo stretto Quarto di scudo largo Ottavo di scudo largo Da 25 doppie Da 5 doppie Da 2 doppie Doppia Da 2 scudi Scudo largo Scudo stretto Mezzo scudo largo Mezzo scudo stretto Solita. LEGGENDA * ET * REGE * EOS * 1652 * I * a *3* » » » » * ET * REGE * EOS* 1653 *1* A*B* » » Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * * DVX * ET * GVB * REIP * GENV. F A.F A.G A.F * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN* * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * » * » » » » » » » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN * » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV* IV F F.A A.F A.F Altri 4 da gr. 37,750 a gr. 37,500. Arrl SoC' Lig- St- Patri*. Serie s.*, Voi. XXII. — 178 — dogi tu Z 3 K 0 ►j 0 « h § 0 3 tì 2 J ri NOME dritto 0 "a 0 z £ W S w < 3 a è p< 0 g 0 ^ H O IMPRONTA LEGGENDA -----«1 1660 A 3 6 8,830 958 Quarto di scudo largo Solita. * ET * REGE * EOS *1655*1*^*]]:). 1661 » 31 8,600 )) Quarto di scudo stretto » » » » a 1662 » 25 4,470 » Ottavo di scudo stretto » » » » » 1663 » 19 2,500 )) Da 8 soldi La Vergine col Bambino ecc. : sotto -VIII • ET-REGE.EOS- 1653.I.A.B. 1664 » » 2,150 » » » » * ET • REGE • EOS* 1653 • I> A-B-* 1665 » » 2,120 )) » Variata venza gura. la modella fi- * ET - REGE-EOS - 1653.I.A.B * 1666 B 17 1,90° 125 Da 8 denari Solita .1655. * ET*REGE*EOS* 1667 A 42 38,3)0 958 Scudo stretto Solita. * ET * REGE * EOS * 1654 * I * A *B^ 1668 » » 19,120 » Mezzo scudo largo » » » » ” v\ )) 1669 » 36 19,300 » Mezzo 1 scudo stretto » » » 8 » 1670 » » 8,710 » Quarto di scudo ! largo » » » )} » « » » » ’’ 1671 » 3X 8,820 » Quarto 1 di scudc ! stretto )) ! 1672 » 25 4,630 » Ottave di scudc stretto )) impronta Solita. Tipo dello scudo stretto. » » » » Solita. — 179 — ROVESCIO COLLEZIONE OSSERVAZIONI LEGGENDA * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * F » » » » A » » » » F * DVX • ET • GVB • REIP • GENV • A.F Altro gr. 2,300. » » » R * DVX • ET • GVB • REIP • GENV R * DVX • ET • GVB • REIP • GEN A.F * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * U.F » » » » F » » » » F » » » » F • » » » » F # » » » » F — i8o — w 2 5 cu 0 -j 0 e H *-* 2 0 < TITOLO LEGALE I NOME DRITTO o 0 2 < u tl 3- iti 3 < 0 a « S O 55 IMPRONTA LEGGENDA 1673 A l9 2,200 958 Da 8 Solita. • ET • REGE - EOS* 1654• I• A-B. Soldi i674 B 17 I,080 125 Da 8 Solita •1654. * ET* REGE* EOS* denari i675 0 42 917 Da 5 doppie Solita. * ET*REGE*EOS* 1655*1*, 1676 » 23 3.320 » Mezza doppia » » » » 1677 A 42 38,200 958 Scudo stretto » » » » 1678 » » l8,600 )) Mezzo scudo largo » » » » i679 » 3i 8,000 )) Quarto di scudo stretto • » » » » 1680 » 25 4,530 )) Ottavo di scudo » » » » stretto * ET-REGE-EOS-1655-I-A-B 1681 » »9 2,150 )) Da 8 soldi » 1682 B 17 1.37° 125 Da 8 Solita .1655. * ET*REGE*EOS* 1683 0 57 84,120 9X7 denari Da 12 '/i Solita. * ET * REGE* EOS* 1656 ♦I*'1 1684 doppie » 27 6,600 » Doppia » » » 1685 A 57 37.340 958 Scudo » lì }) )) ” 1686 largo )) W » 42 39.720 » Scudo 1) stretto • x » » }) 1687 » 35 19>310 » Mezzo scudo stretto | » Solita. * DVX • ET • GVB • REIP • GENV. * DVX • ET • GVB • REIP • GEN • * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * * DVX * ET * GVB * REIP * GENV A F A * DVX • ET • GVB • REIP • GENV • * DVX • ET • GVB • REIP • GEN * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN * * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN* * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * F.A A U A A.F F F COLLEZIONE — 182 — D0GI w 2 5 . « 0 ►j O « fr- § 0 5 ^ W NOME - 0 0 Z < W s uì S 3 O 1$ w P* O g P s IMPRONTA 1688 B 17 1,460 125 Da 8 denari Solita. 1689 0 32 13,220 917 Da 2 doppie » 1690 » 27 6,640 )) Doppia )) 1691 » 32 13,250 )) Da 2 doppie » 1692 A 42 38,050 958 Scudo stretto » 1693 » 36 7,880 » Quarto di scudo largo » 1694 » 50 4,120 » Ottavo di scudo largo )) 1695 0 52 15,320 917 Da 2 doppie )) 1696 A 42 38,030 958 Scudo stretto » i697 ° 25 917 Mezza doppia )) 1698 A 60 153,140 958 Da 4 scudi » 1699 ! » 57 76,450 » Da 2 scudi » 1700 » 60 38,150 » Scudo largo )) 1701 » 57 ' 37.79° » » )) 1702 ! }) 42 38,050 » Scudo stretto )) 1703 ! » » 19,35° » Mezzo scudo largo )) dritto leggenda * ET * REGE * EOS * * ET * REGE* EOS* 1658 *IBN 8 » » I*B*N | * ET*REGE*EOS*1661** A*B*f * ET * REGE * EOS* 1662 * A *B* » » » • 11 * ET * REGE * EOS * 1664 * A B* * ET * REGE* EOS* 1664*** A*B< * ET )) ;* REGE* EOS* 1664 *A*B* IMPRONTA Solita. » » » » » » » » » » » » » » » rovescio LEGGENDA 4« DVX • ET . GVB -REIP .GEN * DVX * ET * GVB * REIP * GENV » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * * DVX * ET * GVB * REIP * GEN * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV* » » » GEN * » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * w o M w H O A A OSSERVAZIONI A Ad . F F A F A F A.F A.F A.R A.F A.F Haases-s-Catalogue, n. 259, Ved. figura 53. — 184 u 2 8 K O 'o 3 r* 35 o < w * S o NOME DRITTO IMPRONTA 704 A 36 18,980 958 Mezzo Se scudo stretto 1705 » » .9,200 » Quarto li scudo largo 1706 » 3i 9.49° » Quarto di scudo stretto 1707 » » 4,620 )) Ottavo di scudo stretto 1708 » 42 38,100 )) Scudo stretto 1709 » » 18,230 » Mezzo scudo largo 1710 » 36 18,100 )) Mezzo scudo stretto 1711 » 31 9,010 » Quarto di scudo stretto 1712 0 37 ( 66,)00 9*7 Da 10 doppie 1713 A » 958 Da 3 scudi 1714 » » 76,440 » Da 2 scudi 1715 » » 37,720 » Scudo largo 1716 » 42 38,480 » Scudo stretto LEGGENDA * ET * REGE* EOS *i664*a*b* » » » » » » » if jf » » » * ET * REGE * EOS * 1665 *A*B*i » » » » » » ET * REGE*EOS*1666***A’8’ Solita. * ET* REGE*EOS*i666*A*B? - 185 ROVESCIO « 2 O ro OSSERVAZIONI W ►J »-> O O A.F A F G.F A.F A A A A RT A A.F ■ A.F * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » GEN GENV » » » » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN » » » » » » » » » » '» » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV — 186 — — 187 dogi : w z *-« 0 0 M W dritto > ROVESCIO « X 0 Q « ►J « H O S 2 ^ 5 OSSERVAZIONI O *h £ 2 w S w S < 3 8 p S 0 g 0 < H O P M •J NOME IMPRONTA LEGGENDA impronta LEGGENDA 3 0 u 1717 A 42 18,920 958 Mezzo Solita. * E1 * REGE * EOS* i666*A*B* Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV A scudo 1718 largo » » » GENV * F. A » 36 19,250 )) Mezzo » » » » » » scudo stretto A Quarto » » » » A 1719 » » 8,780 )) » » » » » » di scudo largo » » » » A.F 1720 » 3i 9,010 )) Quarto » » » » » ** » di scudo . stretto » » » » GENV F. A 1721 » 25 4,770 )) Ottavo di scudo » » » » » * 1722 » 42 25,450 9*3 stretto Da 8 reali 0 pezzo di San Stemma col libertas in banda, corona e 2 rami. Come la * DVX*ET*GVB* *REIP*GENV**ifti S. Giorgio a cavallo, che uccide il drago. Come la figura 54. Senza leggenda. F.RT Promis, num. 52. 1723 1724 » » 34 26 12,710 6,320 » » Giorgio Da 4 » Da 2 » figura 54. » » » » DVX*ET*GVB* *REIP*GENV**iW * DVX*ET*GVB* *REIP*GEN* I«1 )) ® » » » » » » » » » » » » A .RT F.RT F Promis, n. 53. V. fig. 54. Promis, num. 54. 1725 » 20 3,170 » Da 1 » » » » GENVtf » » » » F 1726 1727 » » » 42 2,950 38,170 » 958 » Scudo » » Solita. * Et'* REGE* EOS* 1667*A*8** Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * A.F 1728 » 35 18,910 » stretto Mezzo scudo » * ET * REGE* EOS* 1667 » » » » » F !729 0 32 13,320 9!7 stretto Da 2 doppie » * ET*REGE*E0S*i668*I*S*S » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * F F. A 1730 A 42 38,170 958 Scudo » » » strette » » » » » 1 F 1731 » » 38,150 » » » » ” — 188 — w 55 M Q K O "a 0 55 METALLO DIAMETRO j PESO IN GRAMMI 1732 A 42 38,000 *733 » » 38,200 1734 » » 38,050 *735 » » 38,100 1736 » 35 18,900 J737 » » 18,260 1738 )) 30 • • • • • *739 )) » 9,320 J740 )) » 9,170 1741 )) » 4,130 1742 )) 22 2,040 1743 » » 2,000 *744 B » 2,700 x745 » » 1746 » » NOME DRITTO IMPRONTA LEGGENDA 958 )) » )) )) 583 » 416 300 25O Scudo stretto » » » Mezzo scudo stretto » Quarto di scudo stretto » » Ottavo di scudo largo Giorgio Solita. » Gianui- no Giu- stino Ligu- rino Stemma col libertas in banda , coronato, tra griffoni su due rami: sotto, * 1668 * come alla figura SS-» » Come sopra. Come sopri. Come sopra. * ET * REGE * EOS * i668*G*s*s> » » » » » A*B** » I*S*Sft » A*B** » I*S*Stt » » 1668 **AB# DVX • ET • GVB * REIP • GENV• » » Come sopra. Come sopra. Come sopra. IMPRONTA Solita. S. Giorgio a cavallo combatte il drago. Come alla fig. 55. » » Testa bifronte, d’uomo barbuto 'e di donna. La Giustizia con spade e bilancie, seduta. Testa della Liguria con elmo coronato e piumato: come la figura 58. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN » » » » » » » » GENV* » GEN GENV* » GENV » GENV** » GENV* GENV** S • GEOR • PROT BON - VNC • VII S • GEOR • PROT BON-VNC-VII- BONIT • VNC • Q.VINQ.VE (Seguono alcuni segni tra due ornati) BON • VNC • IIII (Segni diversi dai precedenti) BON • VNC • TRIVM (Altri segni come sopra) V.F F F A.F F.A F G. A F F A-F RT A.F. G RT IV AC IV Promis, n. 55. Ved. fig. 55. Promis, n. 56. Ved. fig. 56. Ambrosoli , Riv. Num. di Como, anno I. Ved. f. 57. — 190 — w z H O « 0 ►j 0 fi 2 O < w 0 J 0 < NOME DRITTO 0 "q 0 55 ■< H W £ W s < S s 0 /5 • *-* 1- 0 h w ►4 IMPRONTA leggenda 1747 A 42 U) 00 'o 8 958 Scudo stretto Solita. * ET* REGE* EOS * 1669*1*5*$», 1748 » » 37.57° » » » 8 8 » » 1749 B 23 2,870 I98 Caval- lotto Castello. * REIPVBLICWE * GEN * 1669 1750 » » 2,810 » » » * REIPVBUC^f* GEN* 1669*1 A I75I » 22 2,000 250 Ligu- rino Ved. figura 58. DVX. ET • GVB * REIP - GENV. 1752 0 57 917 Da 25 doppie Solita. * ET * REGE * EOS * 1670*1 *S*S* 1755 » 32 13.34° » Da 2 doppie » » » » 1 1754 » 27 6,635 » Doppia » » » » I*S*S*f !755 A 57 151,800 958 Da 4 scudi » » » » » 1756 » » 75.520 » Da 2 scudi » » » » 11 1757 » » 38,080 » Scudo largo » » » » 11 1758 » » 37,960 » » » » » 9 " », I*s*s* » ISS** !759 » 42 38,450 » Scudo stretto » 1760 » » 38,100 » » » )> » » I*s*s* 1761 » » 18,710 » Mezzo scudo largo » » » » » ” » 8 9 ’ » 8 D )) 1762 » 35 19,140 » Mezzo scudo stretto » 1763 » » 9.540 » Quarte di scudc largo » 1764 » 30 9.37° » Quarte di scudc stretto » » 8 IMPRONTA Solita. » Croce patente. » 8 Come la figura 58-Solita. rovescio LEGGENDA « £ o N W hJ hì o u OSSERVAZIONI * DVX * ET * GVB * REIP * GEN * „ » » GENV * * DVX * ET * GVBERNATORES * * * DVX * ET * GVBERNATORES * BON • VNC • TRIVM • (soliti segni) * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENVE * DVX * ET * REIP * GENV * * » » » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV * » » » » » » » » GEN * DVX * ET * GVB * REIP * GENV » GENV * » » » GENV » GENV * F. A F. A R RT A.F A A A.F A.F F F. A R A.F A.F G.F Promis, num. 57. Ved. figura 58. 192 D0GI biennal, w g S « O hJ 0 H a 0 « W 0 hJ ri « NOME dritto 0 0 2 fi w a w S 3 3 « £ S 0 55 f* 0 H O H W IMPRONTA leggenda 1765 A 25 4,570 958 Ottavo di scudo stretto Solita. * ET * REGE* EOS* 1670 *I*S*S** 1766. B 23 3,280 198 Cav.uo Castello. * REIPVBLICi4£*GEN* 1670*1 ss 1767 » » 3,280 » » » » » » I*s*si 1768 R 27 9,070 rame Soldo Scudo coronato tra due stelle. * DVX*ET*GVBENATORES* 1769 0 32 13,230 917 Da 2 doppie Solita. * ET * REGE * EOS* 1671 * I SS 1770 A 42 38,180 958 Scudo stretto » » » » I-S'S* 1771 » » 18,470 » Mezzo scudo largo » » » » I*S*S** 1772 » 36 19,070 » Mezzo scudo stretto » )> » » I • S • S* * *773 » 32 10,400 920 Da 2 lire Stemma coronato e griffoni. Come la fig. 60. . DVX • ET • GVB • REIP • GENV- 1774 » 26 5,17° » Lira Stemma coron.° come la fig. 59. DVX • ET • GVB REIP-GENV J775 » 22 2,650 » Da 10 soldi C.s: sotto, 10. » » 8 1776 » 17 1,201 » Da 5 soldi C. s: sotto, 5. » » 8 1777 » 15 0,740 » Da soldi Stemma coron.0 » » 8 j778 R 26 9,500 rame 2 7« Soldo Come quello dell’anno preced. * DVX * ET * GVBERNATORES 1779 » 20 4,500 » Da 6 denari Stemma coron/ » » ,, I78O » 20 3,8lO » Da 3 denari » » — 193 — Solita. Croce patente. » 8 jgyo-DENARI -12 in 3 righe fra 6 stelle Solita. S. Giovanni Battista in piedi. Come la figura 60. C. s : sotto, 20. Come la figura 59. S. Giovanni Battista in piedi. » » Due rami intrecciati. 1671 -DENARI - 12 in 3 righe tra 6 stelle. >671 - DENARI - SEI come sopra. l67i - DENARI - 3 come sopra. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * DVX * ET * GVBERNATORES * * » » » » * REIPVBLICylZ: * GENV * I. S S. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV » » » GENV * NON*SVRREXIT*MAIOR* 1671 * I-S-S . NON • SVRREXIT • MAIOR- 1671- SOLDI — D VE — E—MEZ—ZO —1671. (in 6 righe) * REIPVBLIC4£ * GENV * I • S S • A.F R A A A.F F A.F F.A A.F A.F A.F A.F A.F F.A A.F A™ Soc' L'°' St. Patria. Serie 2.*, Voi. XXII. — 194 — — 195 — d°gi aEn. w g S « o "q o h) h) 5 w S w S S Q a Q ^ a s s o NOME DRITTO IMPRONTA 1782 1785 1784 » 1785 » 1786 » 1787 42 » » 34 30 1788 1789 *79° >79i 1792 *793 J794 » O A 32 26 22 17 42 i79> !796 34 38,170 38,080 18,670 16,700 9.500 20,910 10,410 5.170 2.500 >.370 33,220 38,300 18.700 19,020 18.700 958 » » 920 1 Scudo stretto » Mezzo scudo largo Mezzo scudo stretto Quarto di scudo stretto Da 4 lire Da 2 lire Lira Da 10 soldi Da 5 soldi 917 Da 5 doppie 958 ' Scudo j stretto » Mezzo scudo largo » Mezzo scudo stretto » Quarto di scudo largo Solita. » » LEGGENDA * ET * REGE * EOS * 1672*1*5*5*, » » » » » Stemma coronato. » » » » C. s: sotto, 10. C. s: sotto, 5. Solita. DVX • ET • GVBER • REIPV ■ GENVE DVX • ET • GVBER • REIPV • GENV DVX-ET-GVB- -REIP-GENV » » » ” » » » * * ET* REGE* EOS* 1673 1* *B*T' Solita- * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * S. Giovanni Battista in piedi. C. s. C. s: sotto, 20. C. s. » Solita. » SL NON*SVRREXIT*MAIOR*iÓ72*I-S-S A.F Altro gr. 20,610. Ved. gura 60. » » » A.F A.F » NON • SVRREXIT • MAIOR. 1672 . » » » » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * » » GENV A.F A.F A.F A.F F A.F A.F A.F R A Ved. figura 59. — 196 — dogi u 5 s O "q o ►J ►J 5 M s o « H u S < o $ a 5 0« O (d O hJ J < H ° r W NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA *797 I798 x799 1800 1801 1802 1803 1804 1805 1806 1807 1808 1809 26 22 17 42 » 54 26 22 o A 42 34 1810 » 38 32 1811 1812 1813 1814 26 22 17 !I,050 5,i4° 2,410 1,170 37.670 38,240 17,150 5,100 2,460 1,201 33>36° 38.370 920 )) )) 958 » » 920 917 958 20,060 9.970 5,160 2,580 1,210 920 Da 4 lire Lira Da 10 soldi Da 5 soldi Scudo stretto » Mezzo scudo stretto Lira Da 10 soldi Da 5 soldi Da 5 doppie Scudo stretto Mezzo scudo stretto Da 4 lire Da 2 lire Lira Da 10 soldi Da 5 soldi Come quello del-l’anno prima. C. s. » sotto, IO. » sotto, 5. Solita. » » Solito stemma coronato. » sotto, 10. » sotto, 5. Solita. • DVX • ET • GVBER. REIPV. GENVEN DVX-ET.GVB. -REIP.GENV » » » » * ET * REGE * EOS* 1674*1 *L*M« » » » » M* » » Ms DVX • ET • GVB • • REIP • GENV » » » » » » » » * ET * REGE * EOS * 1675 * I *L*M# Solito stemma coronato. » » » » C. s: sotto, 10. » sotto, 5. DVX • ET • GVBER • REIPV 'GENVEN re.ET-GVB- .REIP-GENV DVX » » — 197 — (seguito)- ROVESCIO IMPRONTA leggenda Come quella dell’anno NON*S V RREXIT *M AJOR * 167 3 *G-B-T prima. C. s: sotto, 20. S. Giovanni Battista in piedi. » » . NON • SVRREXIT • MAJOR • 1673 • » » » » » » » » Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV » » « » » GENV * » » » GENV S. Giovanni Battista : . NON • SVRREXIT • MAJOR • 1674 • sotto, 20. S. Giovanni Battista. » » » » » » » » » » Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GEN » » » » GENV *** » » » » » Solito tipo del S. Giovanni. NON*SVRREXIT*MAJOR* 167 5 *GL-M » » » » » » C. s: sotto, 20. S. Giovanni Battista. • NON • SVRREXIT • MAJOR • 167 5. » » » » » » » » » » A.F A.F A.F F.A A.F R F A.F A.F A.F A A-F A F F F.A COLLEZIONE — 198 — D0GI BIENu, o < a 2 S O 7. u o ri < H « e u NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA 1815 0 42 16,650 917 Da 2 V* doppie solita. 1816 » 27 6,6;o )) Doppia » 1817 » 21 3>315 )) Mezza doppia » ISIS A 57 76,220 958 Scudo doppio » 1819 » » 58,250 » Scudo largo » 1820 » 42 38,230 )) Scudo stretto » 1821 » » 38,300 » » » 1822 » 36 18,910 » Mezzo scudo stretto » 1823 » » 18,870 » » » 1824 » » 19,270 )) » » 1825 » 3i 9,620 » Qua So di scudo stretto » 1826 » » 9,000 )) » » 1827 » 38 20,130 920 Da 4 lire » 1828 » 32 10,140 » Da 2 lire » 1829 » 36 18,380 958 Mezzo scudo stretto » 1830 » 3i 9.550 » Quarte di scudc stretto » * ET*REGE*EOS*i676*I*UMb » » » » > ♦ ET*REGE EOS 1676*I il* * ET * REGE * EOS* 1676*I*L*M*| » » » » » » » » » DVX • ET • GVBER • REIPV • GENVEN DVX-ET-GVBER-REIPVB-GENV * ET * REGE * EOS * 1677*I*L*’1?! « M* 200 — — 201 — D0GI bienu, w g s tt o *Q o È NOME dritto IMPRONTA 1831 1832 1833 1834 1835 1836 1837 1838 1839 1840 1841 1842 1843 1844 1845 1846 1847 1848 0 A » » » » » 34 » » » 0 9,050 20,270 10,050 38.150 35,120 37,970 38.150 38,110 18,675 19.000 19.000 20,970 10,070 5,040 2,230 958 920 » 917 958 )) )) » )) )> )) 920 )) 9*7 Quarto di scudo stretto Da 4 lire Da 2 lire » Da 5 doppie Scudo stretto » » » » Mezzo scudo largo Mezzo scudo stretto » Da 4 lire Da 2 lire Da 1 lira Da 10 soldi Da 12 l/2 doppie Solita. » » » » » » sotto, IO. Solita. leggenda * ET * REGE * EOS* 1677 *i.l, M* DVX • ET • GVBER. REIPV. GENVEN DVX. ET. GVB-REIP. GENV DVX . ET • GVBER. REIPVB. GENV * ET * REGE * EOS * 1679 *I*L*M* ' » » )) )) )) )) )) )) » )) SM* » *)) S.M* » ILM* »» S.M* DVX • ET • GVBER • REIPV • GENVEN DVX. ET-GVEÈR-REIPVB-GENV DVX-ET-GVB- -REIP-GENV » » 8 8 * ET*REGE* EOS* 1680*SM Solita. » sotto, 20. Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * NON*SVRREXIT*MAIOR* 1677* GLM A.F A.F )) » » » » D )) » » » » F * DVX * ET * GVB * REIP * GENV IV » » » GEN A.F » » » » A » » » GENV » » » GEN* F » » » » R » » » » A.F » » » GENV * F.A » » » GENV** A.F NON *SVRREXIT*M AIOR* 1679 • GL-M F » » » » A.F . NON • SVRREXIT . MAIOR 1679 « F.A » » » » A * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV Ni w 2 5 « o "q o 2 s O? a « S O 2 J N C u ** h) NOME IMPRONTA LEGGENDA 0 '-t' co A 57 i53o00 958 Da 4 scudi Solit co O » » 114,53° » Da 3 scudi » 1851 » » 76,350 » Da 2 scudi » 1852 » » 37,990 » Scudo largo » i/' CO » 42 38,600 » Scudo stretto » *1- l/N CO » >6 9,060 » Quarto di scudo largo » 1855 » 57 152,820 » * Da 4 scudi » 1856 » » 76,300 » Da 2 scudi » h-t CO ^4 » » 38,270 » Scudo largo » 1S58 » 42 38,060 » Scudo stretto » 1859 » $6 18,950 » Mezzo scudo stretto » l860 » 57 76,450 » Da 2 scudi >, l86l » » 76,700 » s> » l862 » » 38,130 » Scudo largo >) I863 » » » » I864 » » » » » l86> » 42 38,200 » Scudo stretto » I866 » » 19,060 » Mezzo sc° largo » *ET*REGE EOS i68o*s.M* » » » » » » » # » » » » * ET * REGE* EOS *i68o*S.iM* » » » » * ET * REGE EOS i68i*SM* » » » » » » » » * ET * REGE* EOS* 1681 *S*M* >» S.S.M* * ET * REGE EOS 1682 *S*M*^ ET * REGE *EOS* 1682 *S*M* * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN* » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV » » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN* » » » » » 4- DVX * ET * GVB * REIP * GENV * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* A.F GEN * » » » GENV* A.F » » » GENV A. RT » » » GEA^F F » » » GEN* A * DVX * ET * GVB * REIP * GENV F. A » » » GENV* A.F RT F A.F A.F A.F A A A F. A F. A F. A I — 204 — dogi bie%li w g O 0 *-* 2 W dritto 3 « £ 3 ^ ri NOME 0 ~Q o< < H W S w s < 2 Ì3 « £ 0 g O ^ h O P w hJ IMPRONTA LEGGENDA 1867 A 36 I9>19° 958 Mezzo Solita. * ET * REGE * EOS * 1682. S • M* scudo stretto l868 » 31 9.400 )) Quarto » » » > » di scudo stretto 1869 » 42 ^co co 0 )) Scudo » * ET * REGE * EOS * 1683 • S • M * stretto O CO » » » Mezzo » » » » » scudo largo 1871 » 60 113,700 )) Da 3 » * ET * REGE * EOS * 1684* P. B.M* scudi 1872 » 57 76,500 )) Da 2 scudi » » » » SM* i873 » » 76,500 )) » » » » » P.B.M* 1874 » 42 38,170 )) Scudo » * ET * REGE * EOS * 1684 • SM* stretto 1875 1876 1877 » » » » » 36 38,160 38,110 19,150 )) )) )) » » Mezzo » » » » » » » » » 1684 I • B • M * 1684* PBM 1684* S-M* scudo stretto i68i* SM* 1878 » 3i 9,600 )) Quarto di scudo » » » 1879 » 32 10.300 920 stretto Da 2 » DVX•ET•GVBER • REIPVB-GENV 1880 0 42 9*7 lire Da 5 » * ET* REGE* EOS *1685* glm doppie » » » » 1881 A 59 153 ,o6c 958 Da 4 » scudi » » » » 1882 » 57 75,090 » Da 2 scudi » (seguito)- impronta Solita. — 205 — 20 6 — 207 — u g 3 « o "q o £ s s < « O NOME IMPRONTA dogi BiENNai, /eternilo)' 1883 A 42 38,210 958 Scudo stretto Solita. 1884 » >2 10,280 920 Da 2 lire » co co v/l » 57 76,420 958 Da 2 scudi » 1886 » 42 38,320 )) Scudo stretto » co co » 56 19,100 )) Mezzo scudo stretto » 1888 » 3i 9,220 )) Quarto di scudo stretto » 1889 » 32 10,120 920 Da 2 lire » co O » 26 5,000 )) Lira » 1891 » 57 151,900 958 Da 4 scudi » 1892 » » 77,200 » Da 2 scudi » 1893 » » 38,250 » Scudo largo » 1894 » 42 38,200 » Scudo stretto » 1895 » 3 6 19,020 » Mezzo scudo stretto » 1896 0 21 3,250 917 Mezza doppia ‘ » 1897 A 42 37>?8o 958 Scudo stretto » 1898 » » 38,310 » » » i899 » » 38,250 » » » * Gl *REGE*EOS* 1685 *I>ltL*M* DVX • ET • GVBER . REIPVB. GENV * ET * REGE * EOS * 1687 G.L.m,* » » 1687*1.L-M* » » » I * L*M* » » » GLM DVX • ET • GVBER • REIPVB • GENV DVX • ET • GVB • • REIP • GEMV * ET * REGE * EOS* 1689.G>L-M* » » » » » » » ” » » 1689 * I•L•M * * ET * REGE * EOS * 1690 glM 1690 IT C ROVESCIO impronta Solita. • » sotto, 20. Solita. LEGGENDA * DVX * ET * GVB * REIP * GENV NON*SVRREXIT*MAIOR* 1685 • P-B-M * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV * DVX * ET * GVB * REIP * GENV • » » GENV . NON • SVRREXIT • MAIOR • 1687. ILM » » » » * DVX*ET*GVBERN ATORES*REIP* GENV » » » )) )) )) » )) Solita croce a fogliami, Solita. * DVX * ET * GVB * REIP *GENV • » GENV * » » * DVX * ET * GVB * REIP * GEN » » » GEN■ » GENV » » F. A A A.F A.F A.F F A F. A A.F F. A F. A A A F A COLLEZIONE 208 — dogi Annali O »-1 H W £ o « H S a Q 2 S ci O NOME IMPRONTA LEGGENDA 1900 1901 1902 1903 1904 1905 1906 1907 1908 1909 1910 1911 1912 1913 I9X4 1915 0 A 0 42 57 16,130 38,240 42 38,310 i9>°45 18,950 9>93° 31 8,930 42 35 21 60 3,33° 114,470 76,680 76,430 76,450 38,050 917 958 Solita. 917 958 Da 5 doppie Da 2 scudi Scudo largo Scudo stretto Mezzo scudo largo Mezzo scudo stretto Quarto di scudo largo Quarto di scudo stretto Da 5 doppie Mezza doppia Da 3 scudi Da 2 scudi » » Scudo largo * ET * REGE * EOS * 1691 iTc * ET * REGE* EOS* 1691 » » » " » •» I • T • C • * » » » » » » » I • T • C • ** » » » I-T'C.«t » » » I• T-C- * * ET * REGE * EOS * 1692 * 1TC » » » l'T'C'* * ET * REGE * * EOS * 1692 I-T-C » » i692.I*T*C***** * et * REGE** EOS** 1692 * ET*REGE*EOS*i692.1-T-C-***** *ET*REGE**EOS**i 692 * 1 j.C ****** I.T-C** — 209 — (seguito)- rovescio COLLEZIONE OSSERVAZIONI impronta LEGGENDA Solita. * DVX * ET * GVB.* REIP * GENV U )) * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* A.F GENV » » » » » A.F )) * DVX * ET * GVB * REIP * GENV F.A )) » » » » G )) ■ » » » GENV * F.A )) » » » GENV F )) » » » » A )) * DVX * ET * GVB * REIP * GENV )) » » » » F )) * DVX*ET*GVBERNA TORES*REIP* A.F \\ . GENV )) » » » GENVE- R )) )) » » » » A.F * DVX*ET * GVBERNATOES * REIP* F . A. U )) GENVE * D.VX*ET*GVBERNATORES*REIP* A :F )) GENVE » » » GENV F.A At" Soc. L,g. jj, At" s°c- Lig. St. P*tri. e . «RI*. Sene 2.», Voi. XXII. a g 3 PS o 'q o z METALLO DIAMETRO PESO IN GRAMMI TITOLO LEGALE ' DRITTO NOME IMPRONTA LEGGENDA 1916 A 42 38,310 958 Scudo jolita. .* ET* REGE* EOS *1692=1 stretto 1917 » 36 19,120 » Mezzo » » » » scudo stretto 1918 )) )) 15,650 )) » » * ET * REGE * EOS * 1692 19.19 )) )) 9,65° . )) Quarto » » » » di scudo largo w 1920 » 31 9,260 )) Quarto » » . » » di scudo - stretto 1921 )) » 9>34° )) » » » » » 1922 )) » 9,280 )) » )) » » » !923 )) 60 191,200 » Da 5 » * ET*REGE*EOS** 1693 scudi 1924 » » 115,000 )) Da 3 )> » » » scudi - 1925 )) )) 77,100 )) Da 2 » » » » scudi 1926 )) » 38,130 » Scudo » » » . » largo 1927 )) 44 38,330 » Scudo » * ET * REGE * EOS * 1693 stretto 1928 )) » 18,800 )) Mezzo » » » » scudo largo 1929 » 36 19,120 )) Mezzo » » » 8 scudo stretto 1930 )) 31 4,380 )) Ottave j )) » » di scud d! largo I93I 0 6c 167,32 D 917 Da 25 » * ET * REGE * EOS 1694 doppie 1 •C.* » » * i T C IMPRONTA Solita. — 21 I ROVESCIO LEGGENDA a /2 O N a hJ J O u OSSERVAZIONI * DVX * ET * GVB * RElP * GENV » » » GENV * » » » GENVE * DVX*ET*GVBERNATORES*REiP* GENVE » » • » » » » » GENVE * » » » GENVE * DVX * ET * GVB * REIP * GENV F . A A.F R F » » » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENVE R. F F A.F A.F A.F F. A A.F A U Tosata. — 212 — — 213 — DOGI biennali w Z Q K O hJ -J 0 es H S O < M S- DRITTO O 'o o 55 < H U S w S < Q w * p, 0 % 0 ^ H O H W ►J NOME IMPRONTA LEGGENDA 1932 ! O 60 83,540 9I7 Da 12 '/2 doppie Solita. * ET * REGE * EOS 1694 I T C 1933 )) )) 66,900 )) Da 10 doppie » » » » 1934 » 27 6,691 )) Doppia » » » » 193 s A 60 152,000 958 Da 4 scudi » * ET*REGE*EOS** 1694*1.T-C***** 1936 » )) 76,400 » Da 2 scudi » » » » » T937 » )) 76,400 )) » » » » » » i938 » » 38,200 )) Scudo largo » » » » 1939 » 42 38,250 » Scudo stretto » * ET * REGE * EOS ** 1694 * I • T • C • *. 1940 » » 19,015 » Mezzo scudo largo » * ET * REGE * EOS * 1694 * I • T • C-=t 1941 » 36 16,400 Mezzo scudo stretto » » » » 1942 » 60 231,6 0 )) Da 6 scudi » * ET * REGE * EOS** 1695 *I-T.C**** *943 » )) 75,730 )) Da 2 scudi » . » » » “ 1944 » 42 37,900 )) Scudo stretto * ET * REGE * EOS * 1695 *I• T -C * 1945 » 36 19,230 )) Mezzo scudo stretto » » » » * ET * REGE* EOS* 1697 *I,T'C'' • « 9 1946 O 42 33,270 9*7 Da 5 doppie » 1947 » )) 16,640 » Da2'/ doppie 2 » » » I (seguilo). ROVESCIO a z 0 rvl OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA W >-1 -1 O u Solita. * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENVE A » » » » » Ad Solita croce a foglie. Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV BM » » » » » A )) » » » GENVE F » » » » GENV F » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV F . A » » » » » A » » » » » F » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV * A » » » » » F » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV F.A » » » » » A » » » )) » F )) » » » » F A 60 » » 1950 1951 1952 *953 1954 195) 1956 1957 1958 1959 1960 1961 1962 !963 1964 )) 42 36 76,850 38,270 19,200 18,740 Solita 36 60 1 76,650 1965 » 1966 » » » » 42 » 36 76,700 38,110 38,360 38,250 76,750 38,100 » 917 958 * E1 *REGE*EOS** 1697*1.f. Mezzo scudo stretto » Da 12 ‘/» doppie Da 4 doppie Da 2 scudi » Scudo largo » Scudo stretto » Mezzo scudo stretto » Da 2 scudi Scudo largo C**** 8 » » **** * ET * REGE * EOS * 1697 * I • T • C * ***** » » » ,* * ET * REGE * EOS * 1698 * IT C » » 1698 ■ IT -C* * ET * REGE ** EOS * 1698 * I • T • C * » I. B • M * i6q8 I • T • C * » ■ » » I • B • M * ET * REGE * EOS * 1698 * ITC* » I * B * M * » I-T-C* * ET* REGE* EOS *1699* I’B'M* Solita. R O V E S C I O LEGGENDA COLLEZIONE 1 OSSERVAZIONI A A.F F. A F. A U Leggenda sull’orlo come quella dell’a. 1676, n. 1821. A.F R T Benaven, num. 2. A A.F A A A F. A IV F A.F F j * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV » » » » » » » GENV * * DVX.* ET * GVB * REIP * GENV » » » » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV » » » GENV• » » » GENV » » » GENV• * DVX * ET * GVB * REIP * GENV » » » » » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP ■ GENV- » » » » — 216 — — 217 — w 2 8 « 0 O ►J < 0 H W . S 0 § esi TITOLO LEGALE NOME dritto ROVESCIO w z 0 w OSSERVAZIONI *Q 0 Z H U s S < G W w S 0 5 IMPRONTA leggenda IMPRONTA LEGGENDA (Il ►J 0 u .1967 A 42 38,200 958 Scudo Solita. *et*rege*eos*,699.i.m Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV A.F stretto /7 * U'fll * 1968 » )) 38,500 )) » » 8 » I'B.li.» * * » I'B.ll* » » » » F 1969 » » 19,120 )) Mezzo scudo largo » » » » » » » F 1970 » 36 19,120 » Mezzo » » » » » » » » » F scudo stretto - 1971 » » 19,000 » » » 8 8 » tth » » » » » F • 1972 » )) 18,900 » » » » » » * » » » » » A , F 1973 » 31 9,250 )) Quarto di scudo stretto » » » ». B » » » « » F 1974 B l6 0,940 12) Da 8 denari Stemma con 3 trifogli. * DVX • ET • GVB • REIP. GENV Busto della Vergine ■ col bambino. * ET • REGE • EOS • 1699 • O • M • *** A-F !975 » )) 0,940 » » » » » » » » » • ET • REGE • EOS • 1699 • O • M • *** R Ved. figura. 61. 1976 A 60 231,300 958 Da 6 Solita. * ET * REGE * EOS * 1700* Solita. * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* A scudi GENV 1977 » » 38,050 )) Scudo » » » » » * » » » » GENV A largo * ET*REGE*EOS* 1700*1.B.Mt OO ON » 36 18,700 )) Mezzo scudo » » * DVX * ET * GVB REIP * GENV A stretto Come quello del 1699. *979 B l6 1,140 12) Da 8 Come quello del- * DVX • ET • GVB. REIP • GENV * ET • REGE • EOS • 1700 • 0 • M *** A 1980 » 12 0,350 )) denari Da 4 l’anno prima. Busto della Ver- * ET • REGE • EOS • 1700 0-M Croce patente con un * DVX • ET . GVB • REIP • GENV A.F denari gine solita. puntino ogni braccio. C. s., variante di conio, i Solita. 1981 » )) 0,570 )) » O )) )) » » 9 *.«„ » » » » A 1982 A 60 76,400 958 Da 2 Solita. * ET * REGE*EOS* • 1702 * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* F. A scudi » GENV i983 » )) 76,500 » » » » » » » » » GENV F 1984 » )) 38,140 » Scudo largo » » * * » » » » A w 2 Q O « 0 Q u w 0 Z 2 O 2 co 2 W % P* O 2 W O -J ri ^ H O p« NOME IMPRONTA 1985 A 42 58,250 1986 » » 18,640 1987 » 60 ! 76,800 1988 » 42 38,210 1989 » 36 19,000. 958 I99° 1991 » 1992 » 1993 ! » !994 ; » *995 ! » • 57 ; 76,280 » ' 76,800 60 ; 37,950 » 138,050 ! 42138,250 i J 36 19,100 Scudo Solita. stretto Mezzo » scudo largo Da 2 » scudi Scudo » stretto Mezzo » scudo stretto Da 2 » scudi » Scudo largo » Scudo stretto Mezzo scudo stretto » » 1996 0 57 83,900 917 Da 12 */2 doppie 1997 A » 152,700 958 Da 4 scudi 1998 0 21 3.310 917 Mezza doppia 1999 A 38 20,650 920 Da 4 lire 2000 » 32 10,200 » Da 2 lire DRITTO "“MI LEGGENDA * ET* REGE* EOS *1702* » » * ET * REGE ** EOS * . 1704.1. B-M** * ET * REGE * EOS * 1704 ■ I.BM.* » » * ET * REGE ** EOS*• 1705-I-B-Mrt » » » » » » » » ' * ET * REGE*KOS* 1705 )) » )) ET * REGE * EOS * 1706 * I * ET* REGE*EOS*1709 . DVX • ET «GVBER-REIPV,G . DVX-ET-GVBER-REIP^0, — 2.19 IMPRONTA Solita. ROVESCIO LEGGENDA w z o - w I-) o u * DVX * ET * GVB * REIP * GENV F . A A » » » » * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* | F.A GEN * DVX * ET * GVB * REIP * GENV A . F F.A * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN » » » GEN » » » » » » » GENV * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV * DVX * ET * GVB * REIP * GENV N ON *SVRREXIT *M AIOR* 1709 F-M-S A.F F.A A F.A F.A F F F.A A.F OSSERVAZIONI Reichel, num. 2183. —■ 220 — dogi w z 5 0 0 OS 2 s ^ w 9 -J dritto « ff w se H W 25 a Q 0 < go PS NOME _ . .. 0 "q 0 w « e* O g IMPRONTA leggenda z ■-----, 2001 A 26 4.99° 920 Da 1 lira Solita. DVX-ET-GVB- -REIP. GENV 2002 0 21 3.325 917 Mezza doppia » * ET • REGE • EOS * 1710. F • M-S* 200J A 38 20,600 920 Da » • DVX • ET - GVBER - REIPV - GENVEN, 4 lire 2004 B 19 2,100 208 Da Stemma coron'11; DVX * ET * GVB * REIP * GENV 2 soldi ai lati, S 2. 2005 » » 1,970 » » » » » » » » 2006 0 60 917 Da 12 '/a doppie Solita. * ET* REGE**EOS** 1711.F.M'S» 2007 B *9 1,770 208 Da 2 soldi Come quella dell’anno preced.,e DVX * ET * GVB * REIP * GENV 2008 A 60 382,300 958 Da 10 scudi Solita dello scudo largo. * ET * REGE ** EOS ** 1712 • F«M-S** 2009 » )) 230,200 )) Da 6 scudi » » » » » » 2010 » » 153,820 )) Da 4 scudi » » » » » 8 2011 » )) 114,400 )) Da 3 » » » » » * scudi » » » 2012 » )) 37.780 » Scudo » » 2013 » 42 38,300 )) largo Scudo stretto Solita. * ET * REGE * EOS * 1712 • F • M-s* )) 2014 » ' )) » Mezzo scudo » » » » 2015 » 38 21,500 920 largo Da 4 lire » - DVX • ET • GVBER • REIPV 'GENVE‘ p.M-S** 20l6 » 60 I53.49c 958 Da 4 » * ET*REGE**EOS**17 3 scudi » ” » " 2OI7 » )) 115, i6c » Da 3 » scudi (seguito} impronta q s : sotto, 20. Solita. Busto della Vergine ;ol Bambino. » rovescio LEGGENDA w Z o N W hJ •J o o OSSERVAZIONI . NON • SVRREXIT • MAIOR ■ 1709 • * DVX * ET * GVB * REIP * GENV . NON * SVRREXIT * MAIOR • 1710 • F-M-S * ET * REGE * EOS * 1710 * F -M-S * » » » » * * * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GEN * ET*REGE*E0S*i7ii*F.M-S** * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV » A A.F A.F R RT BM Ved. figura 62. Sull’orlo, l’iscrizione dello scudo del 1676,. n. 1821. Come sopra. A * DVX * ET * GVB * REIP * GENV F.A ' A . U NON * SVRREXIT * MAIOR-1712- F.A F-M-S * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* A.F GENV » » » » F — 222 H 2 O 0 5 ►J ex ►J H 0 < ^ ; H •< w < 0 2 £ Q | 20lS A 1 60 1 115,35° 958 Da 5 scudi Solita 2OI9 » » j 76,500 )) Da 2 scudi 1 » 2020 j » » 1 » Scudo largo 1 » 2021 » 42 38.5)0 » Scudo ! stretto » 2022 0 60 168,000 9*7 Da 25 doppie » 202 3 » 13,380 » Da 2 doppie » | 2024 » 26 6,720 » Doppia » ; 202) » 21 3,5°° » Mezza doppia » j 2026 A 60 76,700 958 Scudo doppio » l 2027 » » 58,150 » Scudo largo » | 2028 » 42 38,280 » Scudo stretto » | 2029 » 60 229,600 » Da 6 » scudi 2O3O » » i> 5.670 » Da 4 » scudi 203I » >7 U3,590 » Da 5 scudi » 2032 » 60 76,700 Da 2 ! scudi ! ” 2033 ' » » 58,280 Scudo i largo 1 * ! 2034 i » 44 1 18,980 Mezzo scudo largo » * ET * REGE * EOS* i 7*3 * ET * REGE ** EOS ** ■7'Ì'F.M.s,, * ET * REGE * EOS* 1713 -F-M-S* * ET * REGE * EOS* i7i4*F*M*Sil * ET * REGE * EOS * 1713-F-M.SH » 1 )) D * ET*REGE*E0S*i7I4*F*M*S! ET * REGE * EOS* 1715 Solita- :__ — 223 — ROVESCIO W 2 O N OSSERVAZIONT LEGGENDA w ►J hJ O u * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* R GENV » » » » F. A - » » » » RT ■ * DVX * ET * GVB * REIP * GENV F. A * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* F GENV * DVX * ET * GVB * REIP * GENV F. A » » » » F » » » » F * dvx*et*4vbernatores*reip* A GENV » ' » » » F * DVX * ET * GVB * REIP * GENV A.F Iscrizione sull’ orlo: PONDERIS SECVRA FIDES TVTVMQVE PRAESI-DIVM • * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* U GENV » » » » G » » » » A » » » » A » » » » F. A * DVX * ET * GVB * REIP * GENV : I A 1 à s o a W K ft O w o < H O P W dritto NOME IMPRONTA LEGGENDA A 18 2,030 958 » 42 27,320 9J3 » 38 20,700 920 0 21 3,280 917 A 60 114,900 958 » » 76,700 » » 42 38,350 » » » 19,100 » » 35 19,120 )) 0 21 3,440 1000 B *9 2,100 208 A 60 37-500 958 B 23 3,630 .... » !9 2,000 208 » 16 1,030 125 Da 8 soldi Da 8 reali C. s.: sotto Vili -ET • REGE • EOS • 1715 • F.M.s. * DVX * ET * GVBERNATORES^,; GENV* 1715. F *M-S * DVX*ET * GVBER* REIPV *GENV0 * ET * REGE * EOS * 1717 FMS * ET * REGE * EOS * 1717 *F *M*Si Due stemmi coronati tra’ griffoni su 2 rami. Solita. Da 4 lire Mezza I » doppia Da » 3 scudi; Da » 2 scudi; Scudo ( » stretto ! Mezzo j » scudo i largo j Mezzo | » scudo j stretto i Zecchi- Stemma coro-, no ! nato. Da Solita S. 2. 2 soldi Scudo Solita, largo 1 Da Stemma coro-soldi 6 nato: ai lati eden.8 6-8. Da Solita. 2 soldi Da 8 « denari » » » 11 * ET * REGE* EOS* 1717 • F-M-S* » » » « * ET* REGE* EOS-1717 DVX-ET-GVB-REIP-GENV •171* DVX * ET * GVB * REIP*GENV * ET* REGE * EOS * i7*9 *F*‘W' DVX*ET*GVB*REIP*GEN' ROVESCIO IMPRONTA LEGGENDA w % o M w h4 O U OSSERVAZIONI Come sopra. Due mani sopra 2 cornucopie e fascio di verghe. Solita. DVX (.ET.GVB.REIP-GENV S. Giorgio a cavallo. Solita. La Vergine col Bambino. * DVX • ET • GVB • REIP • GENV * FIRMISSIMVM * LIBERTATIS *MV- NIMENTVM NON * SVRREXIT * MAIOR * 1716 * F . M • S * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP* GENV » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV Solita. EX PROBITATE ROBVR*F-M.S* * ET * REGE * EOS* i7i8*F-M.S** * DVX*ET*GVBERNATORES*REIP * GENV *ET * REGE*EOS * 1719 *F *M*S** ■ ET • REGE • EOS « 1719 • F • M « S < ATTI Soc’ Lig- St' Patri*. Serie 2.«, Voi. XXII. A.F A.F F A A F. A U.F A R F A.F F A.F F. A F Volgarmente diciassetteno. Ved. figura 63. Ved. figura 64. >s — 226 — DOGI’ o hJ -3 < H ni S O tt h w S < o% cn 3 g o /N W 3 i g« PS NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA 2050 B 20)1 20)2 2053 20)4 2055 2056 2057 2058 2059 2060 2061 2062 2063 2064 2065 2066 O O » B R O 12 36 26 21 x9 3i 22 *9 » 3i 21 17 27 23 0,610 26,800 13,420 3.340 3,040 1,800 •3.39° I 3.450 ; 1,760 I '25 Da 4 denari 917 j Da 4 i doppie » ; Da 2 : doppie » Doppia » Mezza ! doppia . . . . Da soldi 6,8 Busto della Ver- • ET • REGE • EOS • 1719 • F • M. S. gine. * ET * REGE*EOS* 1720*F*M*S Soliti. 13.390 3.320 5,810 2,603 3,100 208 917 IOOO 208 rame 917 ET * REGE * EOS * 1720 *F-M, » » » F*M*S« 1720-F-M-S Solita, 6-8. Solita. 861 Da soldi 2 Da 2 doppie Zecchino Da 2 soldi Da 4 denari Da 2 doppie Mezza doppia Quarto di doppia Giorgi- Stemma doppio » Stemma coronato. Solita. Scudo coronato. Solita. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV » » » » * ET * REGE * EOS * 1721 *F-M.S* DVX • ET • GVB • REIP • GENV. 1721 DVX * ET * GVB * REIP * GENV (Senza leggenda). * ET * REGE * EOS * 1722 'F ■M,S no o soldi 24 Mezzo Giorg.° » coronato : ai lati, S — 24. C. s: S—12. DVX*ET*GVB*REIp*GENV:fI/' IMPRONTA Croce patente. Solita. S. Giorgio. Solita. Due rami. Solita. S. Giorgio. ROVESCIO leggenda w z o N W hJ hJ O U OSSERVAZIONI DVX-ET-GVB........ * DVX * ET * GVB * REIP * GENV » » A A.F F.A ET * REGE * EOS * i72o*F*M*S*** F.A w « )) » 1 F. A * DVX * ET * GVB * REIP * GENV EX PROBITATE ROBVR * F • M • S ET * REGE * EOS * 1721 * F M S D—QV ATRO—1721 (su tre righe) * DVX * ET * GVB * REIP * GENV F F I F.A A F.A F Benaven, num. 5. EX PROBITATE ROBVR EX PROBITATE * ROBVR * ET PROBITATE * ROBVR * A.F A.F F Benaven, num. 9. Ved. figura 65 — 228 — u g 3 K 0 ►j _! 0 H § 0 * W 0 J ri < NOME 0 'a 0 7. s w s W s < 3 * 0 g 0 *• tì 0 p w IMPRONTA 2067 B 19 2,300 208 Da 2 Soldi Solita S — 2. 2068 0 22 IOOO Zecch.° Solita. 2069 » 18 I>75° » Mezzo zecch.° » 2070 A 27 5,840 861 Da 24 soldi Come quello del-1’ anno precedente. 2071 » 23 2,700 » Mezzo da 24soldi » » 2072 B J9 1,960 208 Da 2 soldi Solita S—2. 2073 0 22 3»i30 IOOO Zecch.° Stemma coron.10 come la fig. 66. 2074 » 18 1.730 » Mezzo zecche » 2075 B !9 1,950 208 Da 2 Soldi Solita S —2. 2076 » 16 0,850 I25 Da 8 denari Solita. 2077 O 21 3>27° 917 Mezza doppia » 2078 A 42 958 Scudo stretto » 2079 » 27 5,900 861 Da SoldÌ2.j » 2080 » 23 2»25° » Mezzo da soldi24 » 2081 B 19 1,620 208 Da 2 sold Solita S —2. 2082 » » 2>35° » » » » 2083 » 16 0,830 UJ Da 8 denari Solita. dritto leggenda DVX* ET* GVB* REIP* GENV DVX. ET. GVB. REIP. GENV. F.M », ; DVX*ET*GVB*REIP*GENV*i72j*F,1(iS DVX * ET * GVB * REIP * GENV DVX • ET • GVB • REIP • GENV. F-M-S. » » » » DVX • ET • GVB • REIP ■ GENV * DVX . ET • GVB • REIP • GENV * ET* REGE* EOS *1725 F,M'S* * ET* REGE* EOS *1725 DVX*ET*GVB*REIP*GENV*i?2S: DVX*ET*GVB*REIP*GENV DVX. ET. GVB. REIP-GENV * DVX-ET-GVB.REIP'GE‘ impronta Solita. )) )) Come quello dell’annc prima. » Solita. S, Giovanni Battista come alla figura 66. » » Solita. ROVESCIO leggenda ET*REGE*EOS* 1722*F-M-S *** EX PROBITATE • ROBVR 1723 » » » » EX PROBITATE * ROBVR * ET*REGE*EOS* 1723 *F.M-S*** NON • SVRREXIT • MAIOR • 1724 » » » » ET • REGE * EOS * 1724 • F M S ET • REGE • EOS • 1724 • F M S * * * DVX * ET * GVB * REIP * GENV » » » » EX PROBITATE * ROBVR - ET * REGE * EOS * 1725 • F • M • S *** ET • REGE • EOS • 1725 • F • M • S *** ET • REGE . EOS • 1725 • F • M • S u z O w o (J F.A F-A F.A A F.A F.A F A IV A.F F F OSSERVAZIONI Benaven, num. u. Iscrizione solita sull’ orlo N.° d’ordine 1 0 ►J g u S DIAMETRO II PESO IN GRAMMI 2084 B 16 o,86o 2085 0 22 3>310 2086 » » 3>367 2087 B !6 0,950 2088 0 21 3.370 2089 » 22 3,400 2090 » » 3.430 2091 » 21 3.330 2092 » 22 3.450 2093 » » 3.410 2094 » » 3.470 2095 » » 3.410 | 2096 » l8 1.750 2097 » 21 3.300 2098 » 22 3.430 : 2099 » l8 1,680 2100 B >9 2,360 2101 0 21 ! 3.32o 2102 » 22 3.48o 2I03 » 18 1,720 I 2104 B 22 3.895 w O H « W NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA 125 Da 8 Solita. lenari 1000 'ecch." » » » )) 125 Da 8 1 denari )) 9!7 Mezza doppia » IOOO Zecch.° » » » » 9*7 Mezza doppia » IOOO Zecch." » » » )) » » » » » )) » Mezzo zecch.° )) 917 Mezza doppia » IOOO Zeceh.° » i » Mezzo zecch.° » 198 Da 2 soldi Solita S — 2. 917 Mezza doppia Solita. IOOO Zecch." » » Mezzo zecch.' » 198 Da S. Giorgio a ca 4 sold vallo, col dra 0 cavai - gone. lotto * DVX.ET.GVB.REIP.GENV •DVX.ET.GVB.REIP.GENV. » » » » ' DVX-ET-GVB. REIP. GENV *ET * REGE * EOS * 1728 • F . M.S* • D VX • ET • G VB • REIP. GEN V ■ F. M.J • DVX • ET • GVB • REIP .GENV.O.J[. * ET * REGE * EOS • 1731 • 0 • M * • DVX • ET • GVB • REIP.GENV.041. » » » » » » » » * ET * REGE * EOS * 1735-0.M** DVX • ET • GVB • REIP - GENV *ET*REGE*EOS*i736,0,M** . DVX • ET • GVB • REIP • GENV-0'M' « » ” » » EX PROBITATE * ROBVR ■ '7^ impronta Solita. S. Giovanni Solita » i Battista. Croce patente : nel 2-° e 3.0 cantone 2 rose: negli altri S4 et • REGE • EOS • 1725 • F • M • S NON • SVRREXIT • MAIOR • 1727 • . NON • SVRREXIT • MAIOR • 1727 • ET • REGE * EOS. 1727 • F M S * DVX * ET * GVB * REIP * GENV NON • SVRREXIT • MAIOR • 1729 » » » 173° * DVX * ET * GVB * REIP * GENV . NON • SVRREXIT • MAIOR • X731 -NON-SVRREXIT-MAIOR -1732-» » » 1733 » » » 1754 » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV - NON - SVRREXIT • MAIOR • 1735 * » » » » ET-REGE-EOS - 1735.0^.*** * DVX * ET * GVB * REIP * GENV NON - SVRREXIT • MAIOR • 1736 • * DVX * ET * GVB * REIP * GENV A.F R F F. A A A-F F-A F. A A.F A.F A.F F F. A U A.F F F . A F F. A A F. A Ved. figura 66. Ved. figura 67. — 232 2107 2I0S 2109 li IO 2111 2112 2113 2114 2115 2H6 2117 2118 2119 2120 2121 0 B *9 16 22 » 0 » 16 22 A » !9 25 » 22 x9 22 J9 2S 22 *9 1.630 1,000 3.470 3,200 3.390 0,840 3,820 1,800 4,500 4,430 2,400 1,260 3,580 1.950 4,590 2,180 1,480 1000 198 1000 125 198 333 198 Da 2 soldi Da 8 denari Zecch.° Da 4 soldi o cavali.0 Zecch.0 Da 8 denari Da 4 soldi Da 2 soldi Madonnina o lira » Mezza Mai-Terzo di Mad.“ Da 4 soldi Da 2 soldi Mad.°* Mezza Mad " Terzo di Mad.“ Solita S — 2. Solita. Come quello del-1’ anno antecedente. Solita. » S. Giorgio a cavallo. Solita S — 2 Stemma coronato, con griffoni. » » Solita. Solita S — 2. Solita. » D\ X • E 1 . GVB • REIP. GENV • DVX • ET • GVB • REIP.GENV.p.v EX PROBITATE ROBVR 0J|' DVX • ET . GVB • REIP. GENV 041, * DVX.ET.GVB.REIP.GENV EX PROBITATE*ROBVR. 1745.04 DVX. ET-GVB. REIP-GENV DVX . ET • GVB • REIP - GENV.0.: 041. O'M EX • PROBITATE * ROBVR- i74S'°'!l' DVX • ET • GVB • REIP • GENV DVX • ET - GVB • REIP • GEN^'Ì . D\"X • ET • GVB • REIP • GENV • dvx-et-gvb-reip,g£NV,0,m — 233 — (seguito)- ROVESCIO IMPRONTA LEGGENDA w o ro W 3 o u OSSERVAZIONI Solita. Come quello antece-dente. Solita. » L’Immacolata. Esergo 1745 ET • REGE • EOS • 1736 • O • M • * * * . NON • SVRREXIT • MAIOR • 1737 * . DVX * ET * GVB * REIP * GENV • NON SVRREXIT • MAIOR 1739 ET • REGE • EOS • 1742 O M * * * * DVX * ET * GVB * REIP * GENV • ET • REGE • EOS • 1743 • O • M • * SVB TVVM PRESIDVM * C. s : ai lati 6-8 Solita. Solita: Esergo 1746 » » » Solita: ai lati 6-8 * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * ET • REGE • EOS • 1745 • O • M * * * * SVB TVVM PRESIDIVM * c » )) » A.F A.F A.F F.A F.A F F F A A F F.A F.A F.A R Ved. figura 68. F.A — 234 — dogi M g s 0 ►j 0 « H H-» a 0 3 w 3 J 0 "q 0 È « U s W a < 5 a t 0 z ►-< p.s NOME IMPRONTA 2122 B 22 3.ISO 198 Da 4 soldi Come quello dell’anno precedente. 2123 » » 3,800 » » » » 2124 0 21 3,290 9!7 Mezza doppia Solita. 2125 A 30 9>I3° 833 Mad.” doppia Come la madonnina semplice. 2I2Ó » 25 4,260 )) Mad.” Solita. 2127 » » 4,330 )) » » 2128 » 22 2,120 )) Mezza Mad.”' » 2129 B » 3,330 I98 Da 4 soldi » 2130 0 26 6,725 9X7 Doppia » 2131 » 21 3,340 » Mezza doppia » 2132 A 25 4,320 833 Mad.”* » 2133 » » 4,240 » » » 2134 B 22 3,690 198 Da 4 soldi » 2135 » *9 1,300 » Da 2 soldi Solita S — 2. 2136 0 21 3,290 9X7 Mezza doppia Solita. 2137 A 25 4,440 r^\ OO Mad.°* » K> OO » 30 8,680 » Mad.”* doppia » 2I39 » 25 4,140 » Mad."* » 2140 » 30 8,390 » Mad.”* doppia » 2141 » » 8,300 » » » BIENNah dritto leggenda EX PROBITATE*ROBVR i746 OM EX • PROBITATE • ROBVR. 1746.0.5 ♦ ET* REGE * EOS* 1747.0-M* DVX • ET • GVB • REIP . GENV. 0 -M » » » » DVX-ET - GVB-REIP-GENV.0-M. » » » 0-M * ET * REGE * EOS * 1748 • 0 -M * » » » « DVX • ET • GVB • REIP « GENV -O-M » » GEN-P-M. EX • PROBITATE * ROBVR • 1748 OM DVX • ET • GVB • REIP • GENV * ET * REGE * EOS * 1749 DVX-ET-GVB. REIP-GENV-0-M i — 235 — (seguito'). ROVESCIO (U 55 O OSSERVAZIONI IMPRONTA LEGGENDA w 3 O 0 Solita, come nell’anno precedente. * DVX * ET * GVB * REIP * GENV * A.F » » Solita. » » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV R A L’Immacolata: intorno NE DERELINQ. Nos- Esergo 1747 Solita. Esergo 1747 » » » » * SVB • TVVM • PRESIDIVM * C * SVB TVVM PRESIDIVM * c » » » » » » A.F A.F R F Solita. 1 * DVX * ET * GVB * REIP * GENV • F. A 1 » s » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV » » » » A Da impronte delle monete corr.u a Torino nel 1807. Solita. Esergo 1748 » » Solita. * SVB* TVVM PRESIDIVM* c » » » * DVX * ET * GVB * REIP * GENV A.F R A.F » ET REGE EOS • 1748 • 0 • M • A.F 1 1 » !* * DVX * ET * GVB * REIP * GENV A , Solita. Esergo 1749 Solita: NE DERELINQ.. nos Esergo 1750 Solita: 1750 Solita: NE DERELINQ. •nos Esergo 1751 » » * SVB TVVM PRESIDIVM * » » » » » » SVB TVVM PRESIDIVM * C * SVB TVVM PRESIDIVM * F A A.F A.F R — 236 — dogi w 2 S 0 0 « 2 w 0 hJ dritto « ►J P 0 < ri < NOME . _.. 0 'a 0 z s w £ w 3 0 £ 0 g 0 ^ H O P W IMPRONTA LEGGENDA 2142 R '7 2,220 rame Da 4 Busto della Ver- Senza leggenda. denari gine bino. col Bam- 2143 » 15 1,200 » fA ci Q Nel campo 3 » » denari 2144 » 13 0,930 » Da 2 denari C. s. 2 » » • 2145 » 15 1,250 » » C. s. D 2 » » 2146 » » 0,840 » » C. s. D • 2 » » 2147 » 13 0,720 » Denaro C. s. D 1 » » 2148 B 16 125 Da 8 Solita. * DVX ET GVB REIP GENV denari 2149 0 35 28,150 9X7 Da Stemma corona- DUX • ET • GUB • REIP • GENU lire 100 to griffoni. Come la fig. 69. GENU- 2150 » 30 14,080 » » 50 » » » » 2151 » 25 7,050 » » 25 » » » » GENU 2152 » 21 3.520 » »I2‘/2 » » » » » 2I53 » 25 7,060 » » 25 » » » » GENU- 2154 » 21 3.520 » »I2'/j » » » » » 2155 » 35 ..... » » IOO » » » » » 2156 » 30 X4,090 » » 50 » » » » » 2I57 » » 14,040 » » » » » » » )) 2158 » 25 7,050 » » 25 » » » » )) 2159 2160 » » 21 35 3,500 28,140 » » »I2‘/2 » 100 » » » » » » » » )) GENU 2161 » 35 ..... » » » » » » » )) 2162 » 30 » » 50 » » » » )) )) )) )) )) 2163 » 35 ..... » » 100 » » » » 2164 » 30 14,030 » )) 50 » a » » 2x65 » 25 7,010 » » 25 » » » » 2166 » 21 3.49° » »I2‘/j » » » » rovescio impronta Croce patente. Come sopra. leggenda D 4 (in due cantoni opposti). Senza leggenda. » » » » » » Solita. La Vergine col Bambino e scettro. Come la figura 69. » » » » » » » » ET REGE EOS 1756 OM ET-REGE-EOS - 1758 )) » )) » )) )) » )) )) )) )) » » » )) )) » )) )) 1759 )) » )) )) )) )) )) )) )) 17 60 )) )) )) )) » )) )) )) )) I76O • » )) )) )) I76O » )) )) )) )) » )) » )) I76l » )) » )) 1762 » )) » )) )) )) » » » 1763 )) )) » )) )) » )) » )) )) )) )) » )) )) « z o M W h4 O U F.R A.F A.F A.F R F.A.R A F.A F.A F.A F.A F F F.A R F F.A F U A. U A.F A Per la scarsezza d’argento fu coniata nuova moneta da due denari. Altro gr. i,no. Mazzucchelli , Monetario del commercio, tav. 87. Ved. figura 69. Benaven, num. 16. Veduta dal Franchini. M g S « o 'q NOME dritto IMPRONTA LEGGENDA 2167 0 35 28,130 917 Da Stemma corona- DUX • ET • GUB • REIP. GENU lire 100 to e griffoni. Come la fig. 69. 2168 » 30 14,030 » » 50 » » » » 2169 » 25 7,000 » » 25 » » » GENU. 2170 » 21 3,495 » »I2'/i » » » » 2171 » 35 28,1 IO » » 100 » » » GENU 2172 » 30 14,010 » » 50 » » » GENU. 2173 » 25 7,030 » » 25 » » » GENU 2174 » 21 3>510 » »I2‘/2 » » » » 2175 B 14 1,040 125 Da 8 denari Stemma coron.10 come la fig. 70. » » 2176 » » 0,830 » » » » » GENU. 2177 R 18 1,560 rame Da 4 * Stemma coron. Senza leggenda. denari come la fig. 71. 2178 B 14 1,160 125 Da 8 Come il prece- DUX- ET•GUB reip-genu. denari dente. . 2179 R 18 i,570 rame Da 4 » » Senza leggenda. denari 2180 B 14 1,160 125 Da 8 Solita. DUX ET•GUB reip-genu- denari 2181 R 18 1,700 rame Da 4 » Senza leggenda. denari •GENU- 2182 B 14 1,010 125 Da 8 » DUX ET • GUB • REIP denari 2183 R 18 i,550 rame Da 4 » Senza leggenda. 2184 B H 1,020 125 denari Da 8 » DUX ET•GUB .REIP .GENU- denari » 2185 » » 0,900 » » » » » 2186 R 18 1,560 rame Da 4 » Senza leggenda. denari 2187 2188 » B » 14 1,59° 0,990 » 125 » Da 8 » » » DUX » .ET•GUB • REIP .GENU' 1 denari ROVESCIO IMPRONTA La Vergine col Bambino e scettro. Come la figura 69. LEGGENDA » » )) » » » ET-REGE. EOS. 1764 » » Busto della Vergine col Bambino. » » Due rami intrecciati. Come la figura 71. Come il precedente. Solita. w 2 o M W o u » » » A » » 1765 A » » 1766 A.F » » 1767 A » » » A.F » » » A.F » » » F ET • REGE • EOS • 1768 * A.F » » » R D- -QVATRO— 1768 (in 3 righe) A.F ET • REGE • EOS 1772 * F. A D- -QVATRO— 1772 A ET • REGE • EOS 1773 * F. A D- - Q.VATRO — 1773 A.F ET REGE EOS- 1774* A.F D- QVATRO — 1777 R ET REGE EOS- 1780 F. A » » 1780 * R D — QVATRO — 1780 A » » 1781 A ET. REGE- EOS. 1782 * F. A OSSERVAZIONI Ved. figura 70. Ved. figura 71. — 240 — D0GI BIENKaL, w z H Q O _! 0 P5 HH S W O dritto « 0 H H UJ 0 < 0 < w 'q O f- w £ E < 3 w * £ 0 55 HH H O p w ►J isunic IMPRONTA LEGGENDA 2189 0 34 25,120 9!7 Da Come quella del DUX.ET. GUB.REIP.GENU lire 96 da 100 lire. 2190 » 29 12,620 » » 48 » » » » » 2191 » 25 6,240 » » 24 » » » » » 2192 A 40 33>000 890 » 8 Stemma corona- DUX • ET • GUB. REIP. GEN to, con griffoni su 2 rami. — Esergo L • 8 2193 » » 33>28° » » » » » DUX ET GUB REIP-GEN 2I94 » 36 16,580 » » 4 C. s. L • 4 DUX • ET • GUB • REIP • GEN • 2195 » » 16,550 » » » » » » » GEN 2196 » 3i 8,270 » » 2 » L • 2 DUX ET GUB-REIP-GEN. 2197 B 21 3,780 ? Da 10 soldi Stemma coronato. DUX.ET GUB.REIP-GENU 2198 » » 3,010 » » » » DUX. ET • GUB • REIP • GENU • 2I99 » » 3 >970 » Da 5 soldi S. Giorgio. DUX-ET-G R-GEN 2200 0 34 25,260 917 Da lire 96 Come il precedente. DUX • ET • GUB • REIP • GENU 2201 » 29 12,530 » » 48 » » » » » 2202 » 25 6,290 » » 24 » » » » 8 2203 A 40 33»110 890 » 8 Come quello del- DUX ET GUB* REIP .GEN- l’anno preced. 2204 » 36 16,440 » » 4 » » » » 8 220) » 31 8,140 » » 2 » » DUX • ET • GUB • REIP • GEN • 2206 B 21 2,920 } Soldi 10 Solita. DUX • ET • GUB • REIP • GENU • 2207 » » 3,980 » » 5 S. Giorgio. DUX•ET•G•R•GEN 2208 2209 » » » 14 3>910 1,010 » 125? » » Denari 8 » » Stemma coronato, più rotondo e più semplice degli anteced11 DUX•ET•G•R•GEN • DUX. ET • GUB • REIP • GENU • )) 2210 2211 » » » » 0,910 0,820 » » » » » » » » DUX ET GUB REIP-GENU’ — 241 — (seguito)- rovescio COLLEZIONE OSSERVAZIONI impronta LEGGENDA Come quella del da ioolire-Eser. L.96 C. s. L-48 » L • 24 S. Giovanni Battista. ET-REGE-EOS -1792 • » » » » » » NON * SURREXIT * MAJOR * 1792 A F A F.A A.F Il tipo di queste monete è eguale a quello della figura 60. » }) » » » » » » Corona d’ alloro. » » » » » » » » » » » » NON * SURREXIT * MAJOR * 1792 SOLDI — 10 — 1792 (in 3 righe). R A.F R A.F A.F » ■ » Nessuna. Come il precedente. L.96 » » L • 48 » » L • 24 Come sopra, ma stella sopra ed altra sotto. SOLDI — CINQUE 1792 Stella sopra ed altra sotto. ET-REGE-EOS - 1793 -» » » » » » R F F F A.F Ved. figura 72. Come il precedente. » » » » Corona laurea. Nessuna. » Solita. NON * SURREXIT # MAJOR * 1793 • » » » » » » » 1793 SOLDI — DIECI — 1793 sopra, stella. SOLDI — CINQUE — 1793 sopra, stella. Come sopra, ma altra stella sotto. ET REGE EOS 1793 • A.F A.F A.F R F.A R A.F » » ET REGE EOS. 1793 ET REGE « EOS 1793* 1 R R Arr‘ Soc' Lig- St- Patria. Serie 2.*, Voi. XXII. w g s tt O 0 « a 0 % tì O -J 'n < NOME DRITTO VJ '0 0 z H W 55 U] a < 3 1/5 /V? ÙJ Pi S 0 g H 0 IMPRONTA LEGGENDA 2212 R iS 1,51° rame j Den. 4 Stemma coron'°. Nessuna leggenda. 2213 » » 1,610 » » » » » » 2214 0 33 9*7 Da lire 96 Stemma coronato tra griffoni su base con mascherone, come al dritto della figura 73. •DUX•ET GUB • REIP GENU. 2215 » 28 » » 4S » » » » » 22l6 » 24 6,300 » » 24 » » » » » 2217 » 21 3,160 » » 12 » » » )) » 22l8 A 40 33,280 890 » 8 C. s: Esergo L*8 come alla figura 73. » » » 2219 » 30 8,380 » » 2 » L • 2 » » )) 2220 » 24 4,150 » » 1 » L* 1 » » » 2221 B 21 3,720 ? Soldi 10 Stemma coron'°. » )> » 2222 » » 3.530 » » » » » » )) » 2223 0 28 12,570 9l7 Da lire 48 Ultimo tipo moderno. » » » 2224 » 21 3.130 » » 12 » » » » » 222j A 40 33,io° 890 » 8 » » » » » 2226 » 35 16,600 » » 4 » » » » » 2227 » 30 8,350 » » 2 » » » )) » 2228 » 24 4.170 » » 1 » » » » » 2229 B 21 3,780 > Soldi IO Come 1’ ultimo tipo dell’ anno precedente. » )) » . » » 2230 » 20 3,720 » » » Stemma più grande e ghirlande pendent' dai cartocci. » )) 223 I » 14 1,080 125? Da 8 denari Come l’ultimo. » » Nessuna. » La Vergine col Bambino, ecc. Esergo L • 96 » L.48 » L • 24 » L-I2 S. Giovanni Battista, come alla fig. 73-» » » ■» Due rami intrecciati. » » Ultimo tipo. D — QUATTRO — 1793 D— QUATTRO — 1793 ET-REGE-EOS - 1793 • NON • SURREXIT • MAJOR • 1793 » » » » » » » » SOLDI — DIECI — 1793 sopra, stella. C. s : invece della stella, ramo con fiore. ET. REGE- EOS -1794- » » » » » Ultimo tipo moderno. NON • SURREXIT • MAJOR • 1794 ■ » » )) » » » » » » » » » » » » » » » rami. SOLDI — DIECI — 1794 Solito. ET. REGE-EOS. 1794. A.F R » » » » » » F » » » F. A F . A F. A F F. A | R F A.F A.F E. A A.F A.F A.F A.F A.F Mazzuchelli, Moii. comm., tav. 86. Tipo moderno. Ved. figura 73. L — 244 — dogi W Z s O 0 « 3 w 0 ^ dritto « O ►J H w 2 < s §3 K 0 X H 0 < h O H w fi NOME '« Z H W S IMPRONTA LEGGENDA 2232 R 17 i.59° rame Da 4 denari Come l’ultimo. Senza leggenda. 2233 0 24 6,250 917 Da lire 24 Ultimo tipo. DUX • ET • GUB • REIP GENU. 2234 » 21 3>I5° » » 12 » » » » » 2235 A 40 33,120 890 » 8 » » » » » 2236 » 55 16,570 » » 4 » » » » » 2237 » » 16,590 » » » » » » » » 2238 » 28 8,210 » )) 2 » » » » » 2239 » 24 4,070 » » 1 » » » » » 2240 B H 0,950 125? Da 8 denari » » » » » 2241 » » 0,820 » » Stemma a cuore coronato. » » » 2242 R 18 1,560 rame Da 4 denari Solita. Senza leggenda. 2243 0 33 25,190 9*7 Da Ultimo tipo. DUX-ET-GUB-REIP •GENU- lire 96 ■ 2244 » 28 12,480 » » 48 » » » » » 2245 » » 12,600 » » » » » » » » 2246 A 40 33,540 890 >' 8 » » » » » 2247 » 35 16,650 » » 4 » » » » » 2248 » » 16,670 » » » » » » » » 2249 » 28 8,170 » » 2 » » » » » 2250 B 21 3,320 } Da 10 soldi » » » » » 2251 » H 1,500 125 ? Da 8 denari » » » » » 22)2 R r 1,470 rame Da 4 jdenari Solita. Nessuna. 2253 » » 1,490 » » Stemma a cuore » 22)4 A 40 1 1 33,140 I 890 Da lire 8 tra due rami. Solita. DUX • ET • GUB - REIP .GENU — 245 — (seguiio). rovescio impronta LEGGENDA Nessuna. Ultimo tipo. » » » » » » » La Vergine a figura intera. Nessuna. Ultimo tipo. Nessuna. Solita. D — QUATTRO — 1794 ET-REGE-EOS -1795 • » » » NON- SURREXIT • MAJOR • 1795 » » » » » » » 1795 » » » 1795 » » » » ET•REGE•EOS• 1795 » » » D — QUATTRO — 1795 ET-REGE-EOS - 1796-» » » ET REGE-EOS-1796-NON • SURREXIT • MAJOR • 1796 • » » » » » » » 1796 * » » » 1796 • SOLDI — DIECI — 1796 ET. REGE-EOS -1796 D-QUATTRO — 1796 NON • SURREXIT • MAJOR • 1797 F.A A.F A.F R F.A A.F A.F F A.F A.F A R A.F A.F R F.A F F.A F.A R A.F COLLEZIONE — 246 — 247 DOGI w * 2 3 « 0 e 2 0 •J 9*7 ! Da La Liguria sedu- REPUBBLICA -LIGURE-ANNO-1. lire 96 ta, con emblemi di Libertà. Sulla base, h • vassallo Come la fig. 74. All’ esergo L.96 2260 » 28 » » 48 Come sopra. Come s. L.48 2261 » 24 6,2)0 » » 24 » » » L • 24 2262 » 21 3,1)0 » » 12 C. s. H • V - REPUBBL • LIGURE- ANNO-1- 2263 A 40 33,120 890 » 8 Stemma sul fascio , con berretto tra 2 rami : Sotto L • 8 Come la fig. 75. REPUBBLICA - LIGURE ANNO-I- 2264 » 34 16,660 » » 4 C. s. L • 4 » » )) 2265 » 28 8,320 » » 2 C. s. L • 2 » » )) 2266 » 24 4,2)0 » » 1 C. s. L • 1 » » )) )) 2267 B 20 3,570 } Da soldi IO Stemma con cartocci ornati ed emblema di Li- » » 2268 bertà. » ANNO-» A 40 33,100 890 DaL.8 Come il primo. » » 2269 » ! 34 16,600 » Da L. » » » » » 2270 B 1 20 3,680 ■> 1 ' Soldi 10 » » » » Solita- Nessuna. NON • SURREXIT - MAJOR - 1797 » » » 8 SOLDI — DIECI — 1797 D-QUATTRO — 1797 dal 14 giugno 1797 al 5 giugno 1805. Fascio con berretto tra due rami, come alla figura 74. NELL’UNIONE LA FORZA All’esergo 1798. Sul contorno: PESO GRANI 550 BONTÀ KAR 22. C. s. C. s. C. s. C. s. C. s. C. s. A.F A.F Ved. figura 74. Due figure con emblemi: sulla base hvassallo - come LIBERTA’ EGUAGLIANZA Eser. 1798 A.F Sul contorno: PESO GRANI 726 BONTÀ ONCIE 10,16. alla figura 75. C. s. » » » » A.F C. s. H-V-F » » » » A.F Ved. figura 75. C. s. HV » » » » A.F Due rami intrecciati. SOLDI — 10 — 1798 A.F Come il primo. LIBERTA’ EGUAGLIANZA 1799 A.F Sul contorno, la solita iscr. » » » » » A.F » » SOLDI — 10 — 1799 A.F LEGGENDA IMPRONTA NELL’ UNIONE LA FORZA Eser. 1801 249 — Repubblica N.° d’ordine 0 >J 0 g w 3 Q PESO j IN GRAMMI | TITOLO LEGALE 1 NOME dritto H u S IMPRONTA leggenda 2271 O 35 25,200 917 Da Solita. REPUBBLICA- LIGURE- AN-IV. 2272 » 28 )) lire 96 » 48 » » 2273 » 33 )) » 96 )) » » AN .VI. 2274 » » )) » » )) » » AN. VII. 2275 » 28 12,560 )) » 48 » » 2276 A 40 33,no 89O » 8 » » » ANNO. VII. 2277 » 34 16,540 )) » 4 » AN • VII. 2278 0 33 • • • • • 9*7 » 96 » » » AN • Vili. OSSERVAZIONI Dal 6 giugno 1805 al 19 aprile 1814 Genova fa parte dell’impero Napoleonico. — Le mo nei contrassegni di Zecca. Questi consistono in una piccola prora di nave e nelle iniziali C.L[ REPUBBLICA GENOVESE » » » » » 1803 » » 1804 » » » LIBERTA’ EGUAGLIANZA Eser. 1804 » » » » NELL’ UNIONE LA FORZA Eser. 1805 Sul contorno solita iscrizione. Solita iscrizione. C. s. Solita iscrizione. Solita iscrizione. coniate nella Zecca Genovese non differiscono dalle monete francesi di questo periodo, meno che ai lati dell’anno, allo esergo del rovescio. dal 20 aprile al 31 dicembre 1814. — 248 — S. Giovanni Battista, come alla figura 73. C. s. S. Giorgio, che uccide il drago. L’Immacolata. - Ai lati S • — 2 • Nessuna. NON • SURREXIT • MAJOR • 1814 » » » » EX PROBITATE ROBUR SUB TUUM PRAESIDIUM D. — QUATTRO — 1814- Ved. figura 76. '■ gennaio 1815. — Per circa un decennio si coniarono monete colle stampe degli ultimi anni della pel contrassegno dell’ ancora. — Dopo il 1860, la Zecca di Genova venne chiusa definitivamente. 2279 A 18 2,100 ? Soldi 10 2280 » » 2,1 IO )) » 2281 B 22 4)45° )) Soldi 4 2282 » 18 2,350 )) Soldi 2 2283 R » 1,830 rame Den ari 4 Stemma coron.“ tra griffoni, su base, come alla figura 73. C. s. Stemma a cuore coronato, tra 2 cornucopie. Ai lati, S • — 4 • C. sopra, senza il valore. Stemma a cuore coronato, tra 2 rami. RESPUBLICA GENUENSIS All’es.SOL.i RESPUBLICA JANUENSIS Esergo SOL.» RESPUBLICA GENUENSIS Esergo 1814 » Nessuna. Genova è data dal Congresso di Vienna al Re di Sardegna, il quale ne assum Repubblica antica; in seguito, le monete uscite dalla Zecca genovese non differ TAVOLA CRONOLOGICA DEI DOGI A VITA DELLE SIGNORIE E DEGLI ALTRI GOVERNI SINO AL MDXXVIII Non si è creduto conveniente d’inserire nelle Tavole Descrittive. l’intera Cronologia Dogale, perchè le intestazioni troppo numerose sarebbero riuscite a danno più che a vantaggio della chiarezza nelle diverse serie monetarie. Ala limitandoci alle sole intestazioni di quei Dogi e Governi dei quali si conoscono monete, non rinun-ziammo per questo a tenere il debito conto della Cronologia generale, proponendoci di presentarla a parte ed in fine delle stesse Tavole. Il Gandolfi ha studiato profondamente la intricata questione delle relazioni tra la serie cronologica e la metallica; e per quanto le sue conclusioni non sembrino a primo aspetto tutte egualmente convincenti, in modo da escludere ogni dubbio e qualunque incertezza, bisogna pur confessare che non troviamo via migliore di quella da lui segnata, la quale possa condurci in porto. Ingiustamente alcuni muovono all’ autore Della moneta antica di Genova l’appunto di non aver seguito un criterio costante, tenendo conto di alcune rielezioni e di altre no. Infatti egli non potea proporsi — 254 — di stabilire una teoria fondata sopra una regola unica e fissa, ben sapendo che ogni Doge sceglieva, ed anche cambiava in seguito, il numero metallico a seconda del proprio capriccio, informato quasi sempre all’ antagonismo esistente fra le varie famiglie e i diversi rami di una stessa famiglia che si contendevano i’ autorità suprema nella Repubblica. Così stando le cose, il Gandolfi non poteva fare diversamente di quello che fece : prendere, cioè, per base il fatto reale ed innegabile di quelle monete che insieme al numero portano anche le iniziali dei Dogi; quindi indagare a quali Dogi si potessero logicamente assegnare le monete col numero, ma senza le iniziali; finalmente studiare a quali Dogi potessero convenire i numeri metallici non ancora rappresentati da monete conosciute. - Poiché, fino a prova in contrario, non possiamo fare a meno di accettare le conclusioni del Gandolfi, nel presentare qui appresso la Cronologia dei Dogi perpetui, dei Governi diversi e delle Signorie estere, abbiamo segnato a margine di essa le relazioni colla serie monetaria come sono stabilite dal citato autore. Questa Serie differisce però da quella del Gandolfi per la correzione di molte date, e per le aggiunte dei Governi di transizione e dei Governatori fino ad ora conosciuti delle Signorie straniere. Manca in questa Tavola cronologica il numero xxxx, perchè non risulta che Prospero Adorno abbia avuto la dignità ducale nel 1478, al quale anno corrisponderebbe il Dogato segnato con questo numero. Prospero fu invece Governatore pel Duca di Milano e quindi Governatore autonomo. Non si è voluto cambiare la numerazione dal xxxix in poi, perchè rimanesse inalterata la corrispondenza numerica dei Dogati colla Cronologia del Gandolfi, e ne fossero più evidenti le differenze. I nomi dei governatori, luogotenenti ecc., si sono spesso rilevati da documenti cancellereschi dell’Archivio di Stato, e così pure molte date riguardanti 1’ elezione dei Dogi 0 il termine della loro dignità. Altre indicazioni cronologiche vennero attinte dalle note - 255 — apposte dal Desimoni in margine alla Cronaca di Genova di Alessandro Saivago o recate in appendice alla più volte ricordata sua Descrizione di un aquilino d’argento (i). Infine giova avvertire che se in qualche raro caso si incontreranno alcune lievi differenze fra le date di questa Tavola e quelle segnate nella descrizione delle monete, converrà che lo studioso si tenga fermo alla presente Cronologia; perocché le variazioni sono il portato costante di documenti decisivi, stati consultati quando la stampa delle Tavole Descrittive era già prossima al suo termine. CO /,th Soc- Lig., XIII, p. 363 segg., XVII, p. 379 seg. — 256 — Num. d’ordine dei Dogi 9 10 11 12 T3 14 15 16 17 18 19 20 21 DOGI, SIGNORIE e GOVERNI DIVERSI DATE INIZIaLi SIMONE BOCCANEGRA, di Giacomo GIOVANNI DI MURTA, di Antonio......... GIOVANNI VALENTE (2)............. Giovanni Visconti, arcivescovo e signor di Milano . . . . Matteo, Bernabò e Galeazzo Visconti, nipoti dell’arcivescovo. -- Governatore: Guglielmo Pallavicino..... --- » Gaspare Visconti....... SIMONE BOCCANEGRA (seconda volta)........ GABRIELE ADORNO, di Daniele.......... DOMENICO DI CAMPOFREGOSO, di Rolando..... ANTONIOTTO ADORNO, di Adornino........ eletto nel 23 sett. ‘339. NICOLÒ GUARCO, di Montanaro......... FEDERICO DI PAGANA, di Nicolò.......... LEONARDO DI MONTALDO, di Carlo........ ANTONIOTTO ADORNO (seconda volta)....... GIACOMO DI CAMPOFREGOSO , di Domenico..... ANTONIOTTO ADORNO (terza volta)........ ANTONIOTTO DI MONTALDO , di Leonardo..... PIETRO DI CAMPOFREGOSO , di Rolando....... CLEMENTE DI PROMONTORIO, di Martino...... FRANCESCO GIUSTINIANO DI GARIBALDO, di Domenico. ANTONIOTTO DI MONTALDO (seconda volta)..... NICOLÒ ZOAGLI, di Gottifredo ........... ANTONIO GUARCO, di Nicolò........... ANTONIOTTO ADORNO (quarta volta)........ Carlo VI, re di Francia, signore di Genova...... ■-Governatore : Antoniotto Adorno...... --» Valerando di Lucemburgo, conte di ................ )) )) 2 ^dlc'1344(i) 9 genn. iJS0 dedizione nel 9 ott. I}. succedono allo zio 1355 dal 9 ottobre 1353 dal......'355 • . eletto 15 novembre 1$ » 14? marzo 1363 » 13 agosto ijyo » 17 giugno 1378 » » » » » » » » » » » » » » 7 aprile 1383 . . » » 15 giugno 13 3 agosto 1390. , 6 aprile 1391 . . 16 giugno 1)92 15 luglio 1395 ■ » » 16 luglio 1393- ■ 30 agosto 1393 ■ 24 maggio 1394 • 17 agosto 1394 ■ •3 settembre 1394- dedizione del 27 dal 27 novembre 139 dal 18 marzo 1397 * (1) I cronisti segnano l’elezione al 134$, perchè i Genovesi incominciasano ^ ^ gUOnag»unta, banchiere, (2) Non trovasi notato con sicurezza da’ genealogisti il nome del padre Abecedario delle famiglie ecc., ms. nella Biblioteca della Missione Urbana. DATE FINALI — 257 RELAZIONI CON LA SERIE NUMISMATICA rinunzia nel 23 dicembre 1344- morto il.........W°- rinunzia l’8 ottobre 1353-morto nel....... 1 5 5 5‘ 14 novembre 1356. al.......W' al 14 novembre 1356 ? morto nel marzo 1363. deposto, 13 agosto 1370-» 17 giugno 1378. rinunzia la sera dello stesso giorno. deposto, 7 aprile 1383. » nello stesso giorno, morto nel 14 giugno 1384. cede il potere nel 3 agosto 1390. rinunzia nel 6 aprile 1391. deposto, 16 giugno 1392. » 15 luglio 1393. cede il potere nel giorno stesso, deposto, 16 luglio 1393. rinunzia il 30 agosto 1393. » 24 maggio 1394. » 17 agosto 1394. cede nel 3 settembre 1394. rinunzia il 27 novembre 1396. cessa nel 3 settembre 1409. 18 marzo 1 parte nell’ 1397- agosto 1397. >' Si hanno monete sue con dvx, dvx ianve q.*d-p, dvx ianven sivm e dvx primvs. Non se ne conoscono monete: gli spetterebbe il secvndvs. Si hanno monete di lui con dvx tercivs. » » » » » » Monete con dvx qvartvs. qvintvs. SEXTVS. septimvs, ma coniate nei Dogati posteriori. Sedette da nona a compieta. » » otavvs. Gli spetta il novem, sebbene non abbia avuto tempo a coniare. Monete con dvx decem. Coniò le monete riferibili al suo primo Dogato. Si crede che abbia tenuto il suo numero cronologico dvx xii. Si crede che abbia mantenuto 1’ antico numero. Si crede che gli spetti il num. xi. Dogato di poche ore. Gli spetta il num. xm, ma non può aver coniato. Gli spetterebbe il num. xiv. Si crede abbia mantenuto 1’ antico numero. Gli spetta il num. xv. • » » xvi. Si crede abbia mantenuto 1’ antico numero. Monete colla leggenda k • rex francor • d • ianve. * gvbernai-or ianvensivm e minuti con ianva. Monete con la leggenda ianva q. • d • protegat, e con le lettere ll ai lati del castello. 'W; 0 f°™ Lanfranco, figl ente, laniere, di cui si han notizie nel primo ventennio del secolo XIV. Ved. Federici An' Soc. L,g. St- Patria. Serie 2-a. Voi. XXII. 17 Num. d’ordine dei Dogi 22 23 24 - 258 - DOGI, SIGNORIE e GOVERNI DIVERSI Luogotenente : Borleo di Lucemburgo , zio di Va-lerando........ » Pietro Fresnel, vescovo di Meaux Governatore : Collardo di Callevilla .... » Battista Boccanegra, non riconosciuto dal re ......... » Battista de Franchi-Luxardo , non riconosciuto dal re..... --- Luogotenente: Rinaldo d’Olivar..... --Governatore : Giovanni Lemeingre detto Boucicau --Luogotenente: Gilberto Faiette...... --» Ugo Cholet........ Teodoro, Marchese di Monferrato, capitano di Genova Governo di otto Rettori............. GIORGIO ADORNO , di Adornino......... Governo di due priori............. BARNABA DI GOANO, di Ottobono........ TOMMASO DI CAMPOFREGOSO , di Pietro..... Filippo Maria Visconti, duca di Milano, signore di Genova — Capitano : Francesco Bussone , conte di Carmagnol prende possesso........... Governatore : Urbano di S. Alosio..... Quattro Rettori inviati dal duca...... Governatore: Francesco Bussone, conte di Carm gnola......."... » Giacomo degli Isolani , cardinale . » Bartolomeo Capra, arcivesc. di Milano Luogotenente: Oldrado di Lampugnano . ■ Commissario: Francesco Barbavara. . • ■ » Opizzino di Alzate, governa di fatto malgrado il governatore presente...... DATE INIZIAR dall’agosto 1397 dall’agosto 1397 dal 21 settembre 1558 dal 17 gennaio >400. » 26 marzo 1400, dal 22 ? settembre 1401, dal 31 ottobre 1401 ., dal.....1406 . ., dal .... . 1406? (1), eletto 6 settembre 1405, » 21 marzo 1415 , » 27 marzo 141) , » 23 marzo 1415 » 29 marzo 1415 » 4 luglio 1415 ■ dedizione 24 n°v’ !4J1 il 25 dicembre 1421. dal 17 gennaio? 1422 dal 31 marzo 1422 ■ dal 5 dicembre 1422 ■ dal 15 novembre 1424 dal 3 marzo 1428 ■ ' dal......1452 ' verso il *434 DATE FINALI RELAZIONI CON LA SERIE NUMISMATICA al 21 settembre 1398. al 18 luglio 1398. al gennaio 1400. al 21 marzo 1400. deposto, 22 settembre 1401. pronunciata ili' al 30 ottobre 1401. al 3 settembre 1409. al.......1406. al.......I409- cessa il 21 marzo 1413. al 27 marzo 1413. rinunzia il 23 marzo 1415. cessa il 29 marzo 1415. deposto il 3 luglio 1415. rinunzia il 23 novembre 1421. cessa il 25 dicembre 1435. » il 17 gennaio 1422. al 31 marzo 1422. al s dicembre 1422. al 15 novembre 1424. alla fine di febbraio 1428 (2). al • • agosto 1432. al. . . Monete con la legg. ianva q. • d • protegat e tm ai lati del castello. Monete con g • a • dvx • xvii. Monete con b • d • g • dvx • xvm. » » t • d • c • dvx • XVIIII. » » F • M • DVX • M • D • IAN • ucciso il • • • (3). 25 dicembre 1435. 1»«’ anno (1) Egli era perù fra noi sino dal 140S, perocché figura come testimonio alla sentenza Giorrt. Ligustico, a. 1890, pag. 363. “ rUm»e>^ **! (2) Per questa data e per quella iniziale del si;o successore, ved. Bràggio, Giacomo Braci (3) È presente col Lampugnano e coll’Alzate, ,P (S* Varazze per aggiud.care il possesso di Quiliano al comune di Savona. Ved. Filippi, Una conlesa tra Genov, a e Savona, XXIII, ■41. 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 - Governatore: Erasmo Trivulzio...... Governo di otto Capitani di Libertà........ ISNARDO GUARCO, di Antonio, nipote di Nicolò . . . TOMMASO DI CAMPOFREGOSO (seconda volta). . . . BATTISTA DI CAMPOFREGOSO, fratello di Tommaso . TOMMASO DI CAMPOFREGOSO (terza volta) .... Governo di otto Capitani di Libertà........ RAFFAELE ADORNO, di Giorgio, nipote di Antoniotto. . BARNABA ADORNO, di Raffaele.......... GIANO DI CAMPOFREGOSO, di Bartolomeo..... LODOVICO DI CAMPOFREGOSO, fratello di Giano. . . PIETRO DI CAMPOFREGOSO, di Battista, nipote di Tonini. Carlo VII, re di Francia, signore di Genova..... --Governatore: Giovanni, duca di Calabria, figlio di Renato d’Angiò...... ■--» Ludovico la Vallèe..... Governo di otto Capitani degli artefici....... PROSPERO ADORNO, di Barnaba......... SPINETTA DI CAMPOFREGOSO, di Pietro...... LODOVICO DI CAMPOFREGOSO (seconda volta) PAOLO DI CAMPOFREGOSO, di Battista, arcivesc. di Genova Governo di quattro Capitani artefici........ LODOVICO DI CAMPOFREGOSO (terza volta) . . • • PAOLO DI CAMPOFREGOSO (seconda volta)..... Francesco I Sforza, duca di Milano, signore di Genova . Galeazzo Maria Sforza » » Gian Galeazzo M. Sforza » » (tutela di Bona) ■--- Governatore: Gaspare di Vimercate, prende possesso dal 25 dicembre 14^ eletto il 27 die. ,435' » 28 marzo 1456 » 3 aprile 1456, » 24 marzo 1437 » » » » » 19 dicembre 1^1 eletto 28 gennaio 1443 4 gennaio 144]. 30 gennaio 144; 16 dicembre 144;. 8 settembre 1450 dedizione 9 marzo 145! dall’ 11 maggio 1458. dall’ 11 ? settembre 1459 eletto 9 marzo 1461. » 12 marzo 1461. » 18 luglio 1461. » » » » 25 luglio 1461 14 maggio 1 maggi01 giugno gennaio 14fe 1462 1463 iprite succede 8 marzo )} 26 dicembre nel 16 aprile ufr dedizione 13 cessa il giorno stesso, cessa il 28 marzo incessa il 3 aPrile I436’ cessa il 24 marzo 1437-cessa nello stesso giorno, deposto il 18 dicembre 1442. cessa il 28 gennaio 1443-rinunzia il 4 gennaio I447- cacciato il 30 gennaio r447- morto il 16 dicembre 1447-deposto dopo il 4 settembre 1450. » . . gennaio 1458. cessa il 9 marzo 1461. all’ 11? settembre 1459. al 9 marzo 1461. al 12 marzo 1461. fugge da Genova il 17 luglio 14.61. rinunzia il 20? luglio 1461. deposto il 14 maggio 1462. cessa il 31 maggio 1462. » 8 giugno 1462. » ■ ■ gennaio 1463. # • ■ aprile 1464. morto 8 marzo 1466. 11 26 dicembre 1476. ccssa J5 marzo 1477. Wssa 11 18 settembre? 1464. RELAZIONI COLLA SERIE NUMISMATICA Gli spetta il n. xx, ma forse non coniò per la brevità del tempo in cui fu doge. Monete con t • c • dvx • xxi. Dogato di poche ore. Continua ad usare il n. xxi, non tenendo conto della interruzione. Moneta con la leggenda libertas • in • xpo • firmata. Monete con r • a • dvx xxii e dvx xxiii. Gli spetterebbe il num. xxiii. Monete colla leggenda 1 • c • dvx • xxim. » » L • C • DVX • XXV. » )) P • C • DVX • XXVI. » » C • REX ■ F • D • IAN. Monete con p • a • dvx • xxvii. Dice il Giustiniani che Spinetta per due soli giorni tenne il dogato; e in questo spazio così breve non può essersi servito del suo num. xxviii. La sua elezione al 18 di luglio risulta dal cod. Diversorum communis Ianue, num. 113, car. 177 verso dell’Archivio di Stato. Monete con l • c • dvx • xxvii , non avendo voluto riconoscere il dogato deH’Adorno, e tenendo come effimero quello di Spinetta. La data dell’ elezione si rileva dal cod., Div. comm.Ian. n. 78, 573, Arch. cit. Pare non abbia monetato in questo periodo. Si crede abbia continuato il num. xxvii. Monete con p • c • dvx • xxvni. » » F • S • DVX • MED • D • IAN. » » G • S • DVX • MED • D • IAN. --Governatore: Corrado di Fogliano..... --Vicario : Baldassarre della Corte..... ■--Governatore Sagramoro Menclozzo Visconte --» Corrado di Fogliano (seconda volta). -Vicario : Giacomo Bovarello........ --Governatore: Giovanni Palla vicino , marchese di Scipione......... -— » Guido Visconte........ -. » Gian Francesco Pallavicino, march. di Scipione (nipote di Giovanni). .. Governo di Ibleto Fieschi, capitano, e degli otto Difensori della Patria................. Gian Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, signore di Genova per la seconda volta (tutela di Bona)..... — Governatore: Prospero Adorno....... --» Branda da Castiglione, vesc. di Como Prospero Adorno, governatore, con otto Pacificatori . . . Prospero Adorno, governatore, con dodici Capitani . . . Prospero Adorno e Lodovico di Campofregoso, governatori cogli stessi dodici Capitani........... BATTISTA DI CAMPOFREGOSO , di Pietro....... PAOLO DI CAMPOFREGOSO, cardinale (terza volta) . . . Gian Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, signore di Genova per la terza volta (tutela di Lodovico il Moro) ---- Governatore : Paolo di Campofregoso , arciv. e card. Governo di dodici cittadini, sotto il nome di Capitani e poi di Riformatori della Repubblica........... Gian Galeazzo Maria Sforza , duca di Milano, signore di Genova per la quarta volta (tutela c. s.)...... Ludovico Maria Sforza , duca di Milano, signore di Genova Governatore: Agostino Adorno....... dal 28 settembre Commissario: Corradolo Stanga . . Lodovico XII, re di Francia, signore di Genova. dal • • giugno 1466 dat 1,0 settembre dal 7 ottobre 1468 dal 23 agosto 1470 _ dal 3 gennaio 1471 , dal 7 luglio 1473 ■ . dall’ottobre 147; eletto il 20 marzo 14; dal 30 aprile 1477. • dal 30 aprile 1477. , dal......1478 , dal......1478 prima del 7 luglio 1478 dal 23 ottobre 1478 eletto 26 novembre » 2$ novembre 1485 dedizione, 6 genn. dal 6? gennaio 148 dal 7 agosto 1488 • dal 13 settembre W succede iL 20 ottobre!# dal 13 settembre uB» • dal • • • dedizione DATE FINALI RELAZIONI COLLA SERIE NUMISMATICA al I3 maggio 1466. al . . agosto ? 1400. al 19 settembre 1468. al 22 agosto i47°- cessa dopo il 17 ^embre 1470. al 1.° lugli0 1473-al 19 ottobre 1475- al 4 febbraio 1477- cessa il 28 aprile 1477- al 7 luglio 1478- deposto....... non ha tempo a governare e si chiude nel Castelletto. al........1478. al 23 ottobre 1478. al 25 novembre 1478. deposto il 25 novembre 1483. cessa il 6 gennaio 1488. cessa il 7 agosto 1488. al 7 agosto 1488. al 13 settembre 1488. morto il 20 ottobre 1494. cessa il 26 ottobre 1499. al 26 ottobre 1499. » » » al 10 aprile 1507. Monete colla leggenda p • a • g • z xii • capi • popvli • ian < » » » B • C • DVX XXX • » P • CA (o CF, <= D • CF •) CAR • Z • DVX XXXI • e minuti con p • c • car » IO • G3 • M • SF • DVX M • VI AC IANVE D • » P • C • CA • DVCALIS GVBER • IA e P • C • C • Gl » solita. » LV • M • SF • DVX M • VII AC IANVE D • » AVG • ADVRNVS • GVB • D • IA, AV • A • GV • I e AV • AG » LV • REX FRANC • IAN • D • col castello. Num. d’ordine dei Dogi DOGI, SIGNORIE e GOVERNI DIVERSI -— Governatore: Scipione Barbavara -- » Filippo di Cleves, signore di Ravenstein. - Luogotenente: Filippo Roccabertin .... 43 PAOLO DA NOVI, di Giacomo.......... Lodovico XII, re di Francia, signore di Genova per la seconda volta.............» . . . -— Governatore : Rodolfo di Lanoy....... --- » Francesco di Rochechouard , signore di Champdenier....... 44 GIANO DI CAMPOFREGOSO, di Tommaso....... Ludovico XII, re di Francia, signore di Genova per la terza volta................... ■--Governatore: Antoniotto Adorno, di Agostino . 45 OTTAVIANO DI CAMPOFREGOSO, di Agostino . . . . Francesco 1, re di Francia, signore di Genova..... --Governatore: Ottaviano di Campofregoso . . . 46 ANTONIOTTO ADORNO, di Agostino........ Francesco I, re di Francia, signore di Genova per la seconda volta................... --Governatore: Teodoro Trivulzio...... Governo dei dodici Riformatori di Libertà....... Dogi biennali e Governatori della Repubblica...... DATE VIZIALI dal 26 ottobre i499 dal 4 novembre 14^' ' avanti il giugno ^ ' eletto 10 aprile 1507, ' dal 29 aprile 1507 dal . . maggio 1507, dal . . ottobre 1508 . eletto 29 giugno 1511 dal 25 maggio 1513 . dal . . » », eletto 20 giugno ijij dedizione 20 nov. 151; dal 20 novembre 1515 eletto 31 maggio 1522 dai princ. d’agosto 1527. circa la metà di sett dall’ 11 ottobre 1528 152S g — 265 — DATE FINALI al 3 novembre 1499* ài 25 ottobre i5°6-cessa il 12 marzo 1507-cessa il 27 aprile !*o7. 29 giugno 1512. ottobre 1508. 20 giugno 1512. 25 maggio 1513. RELAZIONI COLLA SERIE NUMISMATICA » 20 giugno 1513. » » » al 7 settembre 1515 -al 31 maggio 1522. » » » cessa nei principi d’agosto 1527. al 12 settembre 1528. » » » all’11 ottobre 1528. al 13 giugno 1797. Gli spetterebbe il num. xxxii. Si ritiene che appartengano a questo periodo le monete colla leggenda libertas popvli ianve. Monete con la leggenda lvd • xii • rex franc • ia • d • e collo scudo di Francia. Gli spetterebbe il num. xxxm. Governò ventidue giorni. Minuti con o • c......... Gli spetterebbe il num. xxxiv. Monete con francisc • rex fran • ia • d • Si .hanno monete colla legg. antoniotvs advrnvs genve dvx ■ senza numero. » » » FRANCISCVS REX FRANCORVM. » » » LIBERTAS GENVENSIVM. Nuova leggenda dvx et gvbernatores reip • genvensis. SIGLE IMPRESSE NELLE MONETE E NOMI DI SOPRASTANTI ALLA ZECCA DI GENOVA 1139-1280. Le monete più antiche non hanno sigle, nè segni; le meno antiche fra quelle colla leggenda ianva, cominciano ad avere qualche contrassegno, cioè un crescente od una spina, e la lettera N. Più tardi si trovano lettere e segni variati, e dal primo doge in poi sole sigle. Ved. Tavole Descrittive, nn. 1-12, 14-32, 34-91, 93'98> I02'I04> 106-120. N . . . . Tav. cit., nn. 13, 33. G . . . . Tav. cit., nn. 92, 121, 123. vv in nesso. CVfunradus], Tav. cit., n. 99. x .... cv. Tav. cit., nn. 100, 101. P . . . . Tav. cit., n. 105. c . . . . Tav. cit., n. 122. R____S____ Tav. cit., nn. 137-143. s----s____ Tav. cit., nn. 144-150. . V----s____ Tav. cit., n. 151. 268 - 1139~1280. Y .... S ... . Tav. cit., n. 152. 1280-1339. A . . . . Tav. cit., nn. 156, 173. B . . . . Tav. cit., n. 157. M . . . . Tav. cit., nn. 158-59. N . . . . Tav. cit., nn. 160-64, 178. A .... C ... . Tav. cit., nn. 165-167, 181-190. B .... S ... . Tav. cit., n. 168. TB .... S ... . Tav. cit., n. 169. Q.----B---- Tav. cit., nn. 170, 171. I .... A ... . Tav. cit., n. 172. B .... F ... . Tav. cit., n. 174. TE .... S ... . Tav. cit., n. 175. I .... R ... . Tav. cit., n. 176. F....B....F.... Tav. cit., n. 177. R . . . . Tav. cit., n. 192. Tomainus. Tav. cit., nn. 200, 201. — Ved, Desimoni, Nuove considerazioni sui quarti di denaro ecc., p. 125. 1328. Lombardus Drogus. Gaspar de Costa. Atto del 18 settembre 1328, in notaro Bartolomeo Pareto. Ved. Introduzione, p. xxii. — 269 1339-44- E . . . . Tav. cit., n. 206. G . . . . Tav. cit., nn. 207-10. u . . . . Tav. cit., n. 211. A .... S ... . Tav. cit., nn. 212-14. A .... Y ... . Tav. cit., nn. 215-17. D .... I ... . Tav. cit., n. 218. a .... m .... Tav. cit., nn. 219-21. 3 .... N ... . Tav. cit., nn. 222-24. F .... M ... . Tav. cit., nn. 225-26. I .... M ... . Tav. cit., n. 227. P .... M ... . Tav. cit., nn. 228-29. R .... S ... . Tav. cit., n. 230. A .... L ... . Tav. cit., nn. 231-32. C .... T ... . Tav. cit., n. 233. d. Tav. cit., nn. 234-35, 276-77. U . . . . G---- Tav. cit., nn. 236-38. A . . . . Tav. cit., nn. 239-40. c . . . . Tav. cit., nn. 241-42. F . . . . Tav. cit., nn. 243-44. 270 — 1339-44- 1 • • • • Tav. cit., nn. 245-48. L . . . . Tav. cit., n. 249. s . . . . Tav. cit., nn. 250-252. P . . . . Tav. cit., nn. 253-58. V . . . . Tav. cit., nn. 259-63. P .... P ... . Tav. cit., nn. 264-67. P .... R ... . Tav. cit., n. 268. R . . . . Tav. cit., n. 274. T____ Tav. cit., n. 275. A .... C ... . Tav. cit., nn. 278, 302. C .... A ... . Tav. cit., nn. 279-87, 294-95. C .... R ... . Tav. cit., nn. 288-89, 296-97. D .... N ... . Tav. cit., nn. 290-92, 298. G .... H ... . Tav. cit., n. 293. G .... N ... . Tav. cit., n. 299. L .... P ... . Tav. cit., nn. 300-301. 1350-53. I . . . . Tav. cit., n. 303. O---- Tav. cit., nn. 304-305. T j- • • • • Tav. cit., nn. 306-311. — 271 — 1350-53- C .... C ... . Tav. cit., n. 312. 1356-63. C[hilicusj. Ajntonius]. Tav. cit., nn. 338-39. — Ved. più sotto, all’a. 1358. C____I____ Tav. cit., n. 313. c____s____ Tav. cit., n. 340. F____C____ Tav. cit., nn. 314-16, 341-42. G .... C ... . Tav. cit., nn. 317-18, 343. J .... Q ... . Tav. cit., n. 319. L .... A ... . Tav. cit., nn. 320-21, 344-4$. L ..... C____ Tav. cit., nn. 346-47. L .... D ... . Tav. cit., nn. 322-25. L----P____ Tav. cit., n. 326. L____S____ Tav. cit., n. 327. M . . . . C____ Tav. cit., n. 328. M .... I____ Tav. cit., nn. 329, 348-49. N.....C . . . . Tav. cit., n. 330. N----I____ Tav. cit., n. 331. R .... C ... . Tav. cit., nn. 332-33. V .... N____ Tav. cit., n. 350. V .... P____ Tav. cit., nn. 334-37» 35H2- — 272 — 1358- Chilicus de Andrea. Antonius de Corvaria. Piaggio, Monumenta Genuensia, ras., voi. V, car. 317. 1363-70. C[hilicus?]. I . . . . Tav. dt., nn. 353-54- D . . . . M . > . . Tav. cit., nn. 35 5 > 364-65- L----I . . Tav. cit., nn. 356-57, 366-67. M . . . . P . ... Tav. cit., n. 358. O . . . . I . ... Tav. cit., nn. 359» 368. R . . . . D . . . . Tav. cit., n. 360. S . . . . F . • « • Tav. cit., n. 369. S . . . . R . . . . Tav. cit., n. 361. T . . . . N . > • . . Tav. cit., n. 362. u . . . . I . ... Tav. cit., n. 363. 1365. Leonardus de Vivaldis. Chilicus de Andrea. Registro della Zecca, a. 1365. 1366. Ughetus de Nigro. Petrus Rex. Reg. cit. 13^9- Germanus de Castiliono. Massaria Communis Ianuae, a. 1369, car. 45. 1370-78. G[ermanus?]. I . . . . Tav. cit., n. 370. I----R____ Tav. cit., nn. 371-72. - 273 — 1378-83- A .... U ... . Tav. cit., nn. 387-89. D[orinus]. I[eorgius?]. Tav. cit., n. 380. — Ved. sotto, a. 1380. G[ermanus]. I[ohannes]. Tav. cit., nn. 381-82. — Ved. sotto, a. 1382. I .... R ... . Tav. cit., n. 383. o ... . o____ Tav. cit., nn. 384-85, 390-91. S----I____ Tav. cit., nn. 386, 392-94. 1379. Georgius Gentilis. Leonardus Faxanus. Reg. di Zecca, a. 1380. 1380. Dorinus Ususmaris. Georgius de Bricherio. Reg. cit. 1381. Bernardus de Palacio. Reg. cit. 1382. Germanus de Castiliono. IoHANNES DE CAMILLA. Federici, Collettame mss., ad ann. — Sigle G ■ I, Tav. cit., nn. 381-82. Nella Massaria communis lamie, a. 1369: Germanus de Castiliono emptor unius clapitcini pinte. 1383-84. A .... A ... . Tav. cit., n. 395. A .... T ... . Tav. cit., nn. 399-400. B----I . . . . Tav. cit., n. 396. S .... G ... . Tav. cit., nn. 397-98. T .... T ... . Tav. cit., n. 401. Atti Soc. Lig. St. Patri*. Serie 2.8 Voi. XXII. — 274 — 1384-90. I .... R ... . Tav. cit., nn. 373-79. — Ved. nota a pag. 42-43. I39O. VlNCENTIUS DE CRESCENTIA. Reg. di Zecca, a. 1390. — Però non è chiaro abbastanza se trattisi del soprastante oppure dello scrivano. 1396-97* N . . . . Tav. cit., n. 402. s . . . . Tav. cit., n. 403. V . . . . Tav. cit., n. 404. L .... N ... . Tav. cit., n. 414. M .... S ... . Tav. cit., n. 415. N .... N ... . Tav. cit., n. 405. R .... S ... . Tav. cit., n. 416. S .... R ... . Tav. cit., nn. 406, 409. V s • • • • • k~/ • • • • Tav. cit., nn. 407-08. ?....s ... . Tav. cit., n. 418. L . Tav. cit., n. 410. ? .... R ... . Tav. cit., nn. 412, 4x7. ? .... T ... . Tav. cit., n. 413. L[ucemburgus?]. L[igny?J. A ... . Tav. cit., n. 419. — Ved. Introdu\., p. lvii. A ... . Tav. cit., n. 420-24. 1396-1409. N .... R ... . Tav. cit., n. 425. - 275 “ 139^-1409. N .... N ... . Tav. cit., n. 426. N .... S ... . Tav. cit., nn. 427-28. A[ndreolus. L[ucius]. Tav. cit., 429-30, 434. — Ved sotto, a. 1405. A .... M ... . Tav. cit., n. 431. G____K____ Tav. cit., n. 432. M .... L ... . Tav. cit., n. 433. V[alerandus?]. L ... . Tav. cit., nn. 436, 449-52. G .... R ... . Tav. cit., n. 437. B[orleo ?]. V . . . . V . . . . Tav. cit., nn. 438-42. L .... A .... A Tav. cit., nn. 443-44. G....G____R.... Tav. cit., n. 445. V[alerandus ?]. L . . . . E . ,. Tav. cit., n. 446. Vfalerandus ?]. L .... S ... . Tav. cit., nn. 447-48. V[alerandus ?]. N .... N ... . Tav. cit., n. 453. V[alerandus ?]. Tav. cit., nn. 454-58. I..... Tav. cit., nn. 459, 461. G ... . Tav. cit., n. 460. 1404. Bernardus de Palacio. Vrbanus Marchexanus. Reg. Zecca, a. 1404; Lib. Magistratuum. — Sigle B• V, 438-42. ai nn. — 276 — 1405. Lucius de Rapallo. Andreolus de Nigro. Reg. cit.; Lìb. cit. — Sigle L-A (ripetuta), nn. 443-44. — Forse Urbano Marchesano e Lucio da Rapallo esercitarono pure congiuntamente, in anno a noi ignoto, l’ufficio di soprastanti, dovendosi per avventura attribuir loro le sigle V.L dei nn. 446-52. Forse anche va riferita al Marchesano la V dei nn. 454-58, ed al Rapallo la L che sta da sola nei nn. 459 e 461. 1409-13. T[heodorus] M[archio]. Ved. Introdup. lvii. 1411. Philippus Maruffus. Brascus Imperialis. Reg. Zecca, a. 1411. Yfohannes] Afntoniusj. Tav. cit., nn. 462-64. — Ved. sotto, a. 1412. Y[ohannes]. Tav. cit., n. 465. 1412. Iohannes Cataneus. Antonius Ioardus. Reg. Zecca, a. 1412. 141 3-15. IaNOTUS DE V1VALDIS. Iacobus Leardus. Reg. di Zecca, a. 1413. — Iniziali 1*1, Tav. cit., nn. 466-72. 1415- M .... R ... . Tav. cit., nn. 473-76. 1415-21. I .... N ... . Tav. cit., n. 477. L .... L ... . Tav. cit., nn. 478-79, 496-98. N .... C ... . Tav. cit., nn. 480, 488. N .... I ... . Tav. cit., nn. 481, 504. T[homas] C[ampofregosus]. Tav. cit., nn. 483-508. - 277 -1415-21. A .... N ... . Tav. cit., nn. 483-84. K .... Y ... . Tav. cit., nn. 485-87, 489. Y .... N ... . Tav. cit., n. 490-95. IfanotusJ. I[acobus]. Tav. cit., nn. 499-503. — Gli stessi sovrastanti che erano in ufficio nel 1413-15. N . . . . Tav. cit., n. 505. Y----I . . . . Tav. cit., nn. 506-508. i42i~35- F[ilippus] M[aria]. Tav. cit., nn. 521-30, 543-45; cioè Filippo Maria Visconti, signore di Genova. 1421. Adam Centurionus. Galeacius de Levanto. Reg. Zecca, a. 1421. — La sigla A occorre nelle lav. cit., ai nn. 509-12, 516-21, 533-42, e la sigla G ai nn. 514, 525-26. Ma le monete sopra le quali esse compariscono, spettano ad un periodo troppo lungo (1421-35); e durante questo si hanno pure altri sovrastanti i cui nomi cominciano colle medesime lettere. Perciò l’attribuzione costante di tali sigle ai due ufficiali sopra mentovati si rende tutt’ altro che certa. 1427. Nicolaus de Pernixe. Martinus Lomellinus. Reg. Zecca, a. 1427. - Eletti il Pernice pel primo semestre, ed il Lomellino pel secondo. La sigla M si trova nel n. 527, e la lettera N nei nn. 528-29 e 546. Ma circa la loro attribuzione, e prudente ripetere qui la riserva fatta poc anzi. Le due sono poi unite nel n. 532. 1428. Nicolaus de Pernixe. Andreas Marchonus. Reg. Zecca, a. 1428. — Sigle N*A*, Tav. cit., nn. 5 30_31 • — 278 — 1432. Thomas Spinula. Iacobus de Guizo, Cod. Diversorum communis lamie, num. 17, 512; Liber Magistratuum. — \ ennero eletti dall’Ufficio di mercanzia, lo Spinola il 1.° dicembre 1431 ed il Guizo nel marzo successivo: la Signoria confermò la elezione. E nella stessa maniera dovette procedere l’elezione dei loro predecessori a partire dai primi anni del secolo xv, ed anche di parecchi de’ lor successori ; giacche negli Statuti compilati sotto il governo del maresciallo Bucicaldo, si legge questa disposizione: Statuimus et ordinamus quod officium mercantie quolibet anno nominet eligat et potestatem habeat nominandi officiales ceche; qui nominati per ipsum officium dentur in scriptis illustri domino gubernatori et consilio ; quos ita nominatos, vel aliquem, ipsorum, dominus gubernator approbet confirmet et eligat pro ut et si sibi placuerit. Ved. Volumen magnum capitulorum etc., car. 81 verso. 1433. Melchion Fatinanti. Antoniotus Italianus. Liber Magistratuum. 1434. Cosmas Marocellus. Thomas de Domoculta. Lib. cit. 1435. Ianus Grillus. Eligius Fatinanti. Lib. cit. B . . . . Tav. cit., nn. $13, 522-24, 543-45. R ... . Tav. cit., n. 547. S . . . . Tav. cit., n. 515. 1436-42. T[homas] C[ampofregosus]. Tav. cit., nn. 569-71. X . . . . Tav. cit., n. 563. 1436. Andreolus de Flisco. Pelegrus de Promontorio. Lib. Magistratuum. - 279 — 1437- Nicolaus de Pernixe. Thomas de Zoalio. Reg. Zecca, a. 1437. Lucas Fei (?). Antonius de Milexia (0 Milexima?). Ms. Avignone. 1438. Tiiomas de Zoalio. Iohannes de Saulo. Reg. Zecca, a. 1438. 1439. Baptista Calvus. Ieronimus de Rivarola Cod. Diversor, communis lamie, a. num. 24. Eletti il 24 dicembre 1438. 1440. Enricus de Porta. Iohannes de Saulo. Reg. Zecca, a. 1440. 1441. Martinus Maruffus. Iohannes Fattinanti. Lib. Magistratuum. 1442? Andreas Lodisius Lercarius. Reg. Zecca, a. 1440; ma forse appartiene ad anni precedenti. 1442. Benedictus df. Flisco. Benedictus de Corsio. Lib. Magistr. — Per la sigla A, lungo il periodo ducale di Tommaso Fregoso, ved. Tav. cit, nn. 559, 572’75> 59 ^ perla sigla B, 1 nn. 556, 560, 576-79; per E, i nn. 566-68, 592-94; per M, i nn. 557, 580-82, 595; per T, i nn. 561-62, 569-71, 583-86, 596- La Y del nn 564-65, 587-90, 597-600, vale Yohannes?. 1442-43. A . . . . Tav. cit., n. 603. 1443-47* A .... E ... . Tav. cit., n. 604. A ... . Tav. cit., nn. 605, 616, 619-20. — 28o — H43- *444- 1445. 1446. x447- I447 47. N . . . . Tav. cit., n. 611. c?. . . . Tav. cit., n. 618. Iacobus Lomellinus. Enricus de Porta. Reg. Zecca, a, 1444. — Sigla E, in Tav. cit., nn. 604, 608-10, 613-14, 617, 621-22. Meno certa è l’attribuzione dell’iniziale I dei nn. 606-607, nel bienn:o successivo, cui pure si estendono il ducato e le monete diRaffaele Adorno, a cagione del seguente Ianus. Ianus Grillus. Raphael de Marco. Reg. cit., a. 1445. — Sigla R, Tav. cit.., n. 612. Ottobonus Salvaigus. Filippus Clavaritia. Cod. Diversorum Capituli, a 1445-46. — Il Sai vago fu eletto addì 29 ottobre; e l’iniziale del suo nome si riscontra nei nn. 615, 626-30. Per la sigla F, ved. i nn. 623-25. Andalonus De Varixio. Bernabos Calvus. Filippus Imperialis. Ieronimus de Franchis Cocarellus. Cod. Div. Cap. cit. ; Lib. Magistr. cit. — Probabilmente si tratta di due elezioni, per la durata di un semestre ciascuna. Sigle A, Tav. cit., n. 632; F, n. 638; I, nn. 633, 637. X . . . . Tav. cit., n. 634. N . . . . Tav. cit., n. 635. D . . . . Tav. cit., n. 636. -50. o . . . . Tav. cit., n. 640. A ... . Tav. cit., nn. 641-42. — 28i — I443-47- C . . . . Tav. cit., n. 643. R . . . . Tav. cit., nn. 645-46. 1448. Iohannes de Lacu. Ieronimus de Franchis Cocarellus. Cod. Div. Capit. cit. ; Lib. Magistr. cit.. 1449-50. Guirardus Panzanus. Damianus de Castanea. Cod. Div. cit.; Reg. Zecca, a. 1450. — Sigla G, Tav. cit., n. 655; sigla D, nn. 639, 644. 145Petrus Gentilis. Damianus de Leone. Cod. Div. Capit. cit. — Sigla P ai nn. 658, 666, 678; sigla D, nn. 654, 669-73, 676. Ma la loro attribuzione rimane incerta, perchè nel periodo ducale di Pietro Fregoso si hanno pure altri nomi colle stesse iniziali. Il Gentile mori durante 1’ anno del suo ufficio. 1452. Ottobonus Salvaigus. Iohannes de Levanto. Damianus de Castagna, loco Iohannis de Levanto. Cod. Div. Capit. cit..'— Sigle 0, nn. 656-58, 664-65, 674; I, nn. 663, 667. Ma ripeto, relativamente a queste, le osservazioni fatte per P e D sotto l’anno 1451. 1453. Iacobus de Nigrono. Petrus Gentilis. Damianus de Leone. Cod. Div. Capit. cit.. 1454. Antonius Navonus. Bartholomeus Lomellinus. Cod. Diversorum officii S. Georgii, a. 1455-56. — Sigla A, nn. 649-50, 659; sigla B, nn. 651-53, 660-62, 675; ma hanno pure le stesse iniziali i due soprastanti del 1456 ed uno del 1457- — 202 — 1455- Christianus Squarciaficus. Iohannes de Levanto. Octavianus de Sancto Salvatore, loco Iohannis de Levanto. Cod. cit.; Notularitim Capituli, a. 145/. — Alla iniziale del primo risponde certamente la X (scrivesi infatti Xpianus) dei nn. 667-68, 679. 1456. Bartholomeus Italianus. Bernardus de Zerbi. Cod. Div. off. S. Georgii, a. 1456. 1457. Iacobus de Nigrono. Baptista de Maiolo. Cod. cit. 1458. Petrus Bonfilius. Franciscus de Camilla. Christianus Lomellinus, loco Francisci de Camilla. Cod. Div. off. S. Georgii, a. 1457-6"]. — Sigla P, nn. 682-83, 685-86; sigla X[pianus], nn. 694-95. 1459. Fridericus Spinula. Antonius de Ianoto. Cod. cit.; Cartularium off. S. Georgii, a. 1460. — Sigla A, nn. 681, 688-90; ma durante la dominazione di Carlo VII vi è anche il seguente Ambrosius. 1460. Ambrosius Lomellinus. Enricus de Porta. Reg. Staliarum, a. 1464; Salaria officialium Ceche. — Sigla E, nn. 691-93. 1458-61. N . . . . Tav. cit., n. 684; ma forse X? Ved. osservazione in fine della pag. 75. 1461. Calocius de Guisulfis. Baptista de Oliva. Cod. Div. off. S. Georgii, a. 14^-67. — Sigla C, nn. 696-97. E . . . . Tav. cit., nn. 698-99. — Forse ancora Enricus de Porta? X . . . . Tav. cit., n. 700. — 283 — 1461-62. L[udovicus] Cjampofregosus]. Tav. cit., nn. 701-05. N . . . . Tav. cit., n. 707. 1462. Augustinus de Facio. Damianus de Castagna. Cod. Div. off. S. Georgii, a. 1457-67 ; Reg. Staliarum, a. 1474. — Sigla A, nn. 701-05. 1463-64. P[aulus] [Campofregosus]. Tav. cit., nn. 708-12. 1463. Baptista Leardus, electus ìoco Damiani Castanee pro mensibus xin ('die secunda iunii). Cod. Div. communis lamie, a. 1463-64, n. 88; Cartularium off. S. Georgii, a. 1463. — Sigla B, in tutte le monete del primo dogato di Paolo Fregoso, nn. 708-18. 1464-66. F[ranciscus] S[fortia]. Tav. cit., n. 727. XX ... . Tav. cit., nn. 725-26. 1464. Benedictus Maruffus. Fridericus Spinula. Reg. Staliarum, a. 1474. — Sigla B, n. 720. 1465. Carolus Italianus. Thomas de Domoculta. Reg. cit.; Federici, Abecedario cit.; — Sigla T, nn. 721-24, 727. 1466. Ieronimus de Nigro. Antonius Calvari. Cod. Div. off. S. Georgii, a. 1464-67; Reg. Staliarum, a. 1464. Sigla A, n. 719. 1466-76. Gjaleatius] S[fortia]. Tav. cit., nn. 739-40. 1467. Bartholomeus de Levanto. Paulus Baptista Lercarius. Cod. Div. off. S. Georgii, a. 1464-67; Federici, Abecedario cit. — 284 — Sigle B, nn. 733, 739; P, nn. 738, 740, 749-51- Ma è difficile attribuirle giustamente, occorrendo le stesse iniziali in soprastanti degli anni successivi mentre continuava pure la signoria di Galeazzo. 1468. Antqnius de Casanova. Carolus Italianus. Reg. Staliarum, a. 1474; Lib. Magistratuum. — Lettere A C accoppiate, nn. 744-46. 1469. lULIANUS MARCHEXANUS. Christophorus Spinula. Reg. Staliarum, a. 1475. —Sigla I, n. 736; ma non si può attribuirla con sicurezza, per la ragione or ora esposta. 1470-71. Bartolomeus Salvagus. Petrus de Maiolo. Lib. Magistratuum; Federici, Abeced. cit. 1471-72. Antonius de Casanova. Christianus Grillus. Reg. Staliarum, a. 1475. A ... . Tav. cit., nn. 729-30, 741-43. Al ... . Tav. cit., nn. 731-32. Bi . . . . Tav. cit., nn. 734-35. I .... P ... . Tav. cit., nn. 737, 747-48. 1473. Bartholomeus de Lixoriis. Christophorus Lomellinus. Cod. Div. off. S. Georgii, a. 1472-']^; Reg. Staliarum, a. 1475- 1474. Andreas de Leone. Cod. Div. cit. 1475. Ieronimus Porrata. Bartholomeus Salvaigus. Cod. Div. cit; Reg. cit. — 285 — . 1476- Antonius de Casanova. Baptista Gentilis. Cod. Div. cit., a. 1474-75; Reg. cit. 1477. Antonius de Casanova Pellegrus de Villa. Lib. Fideiussionum. 1478. Iohannes de Ianoto. Iohannes de Levanto. Lib. Magistratuum; Federici, Cod. misceli. 114, car. 6. — Loro iniziali accoppiate, nn. 753-58, 763, 768-72, 776. 1483-88. T ... . Tav. cit., nn. 777-78, 782. 1480. Gabriel de Pinu. Cod. Div. communis Ianue, a. 1479; donde risulta della sua elezione seguita il 22 dicembre 1479. — Sigla nn- 759"^2> 7^>-67, 773-75. 1481. Simon de Bavaro. Atto del i.° settembre 1481, in not. Pietro Villa, a. 1476-95. — Sigla S, n. 764. 1482. Pelegrus de Domoculta. Atto del 23 luglio 1482, in not. cit. 1487. Antonius Trucus. Atti del not. Lorenzo Costa, ad ann. — Sono da attribuire al Trucco le sigle A-T, nn. 779-81, per esprimere il suo nome e cognome; giacché, come vedesi, dal 1480 si introdusse stabilmente l’usanza di non eleggere più di un sovrastante alla volta. 1488. S .... A ... . Tav. cit., nn. 786, 788. 1488-99. A[ugustinus] A[durnus]. Tav. cit., n. 788. s____ Tav. cit., n. 830. 1492. Franciscus Spinula. Atto del 3 aprile 1492, in notaro Antonio Pastorino. Sigle F-S, nn. 790, 817, 823-29, 834-38, 842-44. — 286 — 1495- Nicolaus de Guirardis. Atto del 6 novembre 1495, in not. Lorenzo Costa; Alizeri, Notizie dei Professori del disegno in Liguria, voi. I, p. 382; Avignone, Medaglie dei Liguri ecc., in Atti Soc. Lig., Vili, 733. — Sigle N-G, nn. 793-96, 800-01, 812, 845-46, 850-52. — Forse anche va attribuito al Gherardi il n. 853, dove le iniziali N*C notate dall’Avignone procedono probabilmente da una meno retta lezione. 1496. Manfredus de Promontorio. Lib. Fideiussionum. — Sigle M-P, nn. 791-92, 798-99, 802-11, 813-16, 818-22, 833, 839-41, 847-49. 1499? Franciscus de Guirardis. Reg. Staliarum, a. 1500. — Sigle F-G, n. 789. I499~i5°7- N . . . . G Tav. cit., n. 855. — Forse il già mentovato Nicolò Gherardi, eletto soprastante una seconda volta?. G . . . . Tav. cit., n. 856. s p • • • Tav. cit., nn. 881-83. — Forse lo stesso cui appartiene il n. 830?. fo . . . . Tav. cit., n. 873. 1502-03? Stephanus de Brevei. Reg. Staliarum, a. 1502. — Sigle S • B, nn. 854 858-65, 867, 876-78, 884-88. 1507. I .... c ... . Tav. cit., nn. 857, 868, 871-72, 879, 889-91, 896-99, 901-07, 914-21, 923, 927, 932-33. — Forse vanno pure riferite al medesimo .soprastante le monete colla sola iniziale I, nn. 866, 869-70, 880. 1508. Ambrosius de Camilla. Reg. Staliarum, a. 1508. 1509. Augustinus Calvus. Reg. cit. — Sigle A • C , riferibili a questi od al suo predecessore, nn. 892-95, 900, 908-13, 924-26, 929-31. 1513-15. A . . . . Tav. cit., n. 935. — Ved. Introdup. lix. — 287 — 1513-15- M . . . . Tav. cit., nn. 936-37. 1515-22 e 1527-28. F[ranciscus]. Tav. cit, nn. 938-44, 947-54; cioè Francesco I re di Francia, signore di Genova. Ved. nota 2, pp. 102-03. F----A____ Tav. cit., nn. 938-44, 947, 951-53, 955, 959, 963, 1017-22. M .... B ... . Tav. cit., nn. 948-49, 954. O .... M ... . Tav. cit., nn. 950, 967-72, 974-80, 982-84, 988-90, 1005-06, 1013-15. T.....F----A.... Tav. cit., nn. 956-58, 961-62, 964-65. P .... A ... . Tav. cit., n. 960. A . . . . Tav. cit., n. 966. A .... M ... . Tav. cit., n. 973. M . . . . Tav. cit., n. 981. 1522-27. A[ntoniotus] A[durnus], Tav. cit., nn. 992-1006, 1008-15. N .... C ... . Tav. cit., nn. 985-87, 991, 1003-04, 1007, 1011-12. B .... C ... . Tav. cit., nn. 992-1002, 1008-10. N..... Tav. cit., n. 1016. 1528-41 • B____C____ Tav. cit., nn. 1023-26. B • • . . Tav. cit., nn. 1027-28. B .... R ... . Tav. cit., nn. 1029-45. E .... s. . . . Tav. cit., 1046. — 288 — 1528-41- A .... B ... Tav. cit., n. 1047. B----A____ Tav. cit., nn. 1048-51. A .... F ... . Tav. cit., nn. 1052-53. A .... G ... . Tav. cit., n. 1054. I----A . . . . Tav. cit., nn. 1055-70. A .... S ... . Tav. cit., nn. 1071-1103. — Forse Agostino Spinola-Porrata, sotto gli a. 1545-52. c .... G ... . Tav. cit., nn. 1104-16. I----I____ Tav. cit., nn. 1117-18. 1541-42. c .... G ... . Tav. cit., nn. n 19-24. 154 5—5 2. Augustinus Spinu la-Porrata. Sommario dei due Libri rossi. — Sigle A-S, nn. 1126-30. 15 53 — 5 5• Mancano le sigle nelle monete di questo triennio. Tav. cit., nn. 1131-38. 1556- P .... G ... . Tav. cit., nn. 1139-44. 1557-58. A .... S ... . Tav. cit., nn. 1145-47, 11S1- ~ Ancora lo Spinola?. 1561. B .... G ... . Tav. cit., n. 1153. 1562. P .... G ... . Tav. cit., n. 1154, 1156. D .... G ... . Tav. cit., n. 1155. 1562-63. A .... S ... . Tav. cit., nn. 1157-58. — Di nuovo lo Spinola?. di cui — 289 — 1566- B .... G ... . Tav. cit., n. 1164. N----I____ Tav. cit., n. 1665. 1567- A .... S ... . Tav. cit., nn. 1166-77. — Da capo lo Spinola? J568. D .... G ... . Tav. cit., n. 1179. 1568-69. B .... G ... . Tav. cit., nn. 1180-81. 1569- A .... S ... . Tav. cit., n. 1182. — Sempre lo Spinola? 1569-75. Lucas Brunus. Bafico, Leges etc., ms. — Sigle L-B, nn. 1183-1223. Ved. anche Introduzione, p. lxi. 1576. Pellegrus Paggi. Ms. Avignone, Ia cui fonte, pei sovrastanti sino a Gian Tommaso Caminata, è d’ ordinario 1’ opera del Bafico sopra cit. — Sigle P • P, nn. 1224-27. A .... T ... . Tav. cit., nn. 1225-26. — Non credonsi iniziali di soprastante. Ved. Promis, Della Zecca di Genova, n. 49. 1577-80. Lucas Brunus. Ms. cit. — Sigle L-B, nn. 129-58. 1582-91. Ieronimus Viglevanus. Ms. cit. — Sigle I.v, nn. 1259-67, 1269-74, 1276-84. Ved. Introd., p. lxi. x592. P .... P ... . Tav. cit., n. 1286. — Pellegro Paggi? 1594-9 6- Ieronimus Viglevanus. Ms. Avignone, che segna la rielezione del Vigevano al 2 aprile 159-- — Sigle I • V, nn. 1287-94, 1296-97, 1299-1301, 1303-04. I595~98- Paulus Pedemonte. Ms. Bafico. — Sigle P*P, nn. 1295, i3°S> I3°7‘IO> :312- Atti Soc. Lig. St. Patria. Serie a.* Voi. XXII. — 290 — 1596- Lucas Brunus. Ms. cit. — Sigle L*B, nn. 1302, 1306. 1598-1605. Ieronimus Viglevanus. Ms. Avignone. — Sigle I*V, nn. ijii, 1314-24, 1326-32, 1334_39» 1341-45. 1602. P .... P ... Tav. cit., n. 1325. — Il Pedemonte o il Paggi? 1607-09. IÉRONYMUS PALVIS. Ms. Avignone. — Sigle H-P, nn. 1346-51, 1353-56, 1358-63- Ved. Introduz., P- lxi. 1610-14. Michael Cavus. Ms. cit. — Sigle M• C, nn 1364-92. Ved. Introduz-, p- xxix. 1615-17. Ioseph Zinus. Ms. cit. — Sigle I• Z, nn. 1393-1402, 1404-07, 1409-15. Ved. Introduz., P- lxi. 1618—19. Io* Baptista Damianus Novarius. Ms. cit. — Sigle IB-D-N, nn. 1416-19, 1421-22. 1620-25. Georgius de Franchis. Ms. cit. — Sigle G-F, nn. 1423, 1425-28, 1430-32, 1434-37» I439"42> 1444-49, 1454- 1625-34. Le monete di questo periodo non hanno sigle. Tav. cit., nn. 1455-1519. 1630. Io. Baptista Damianus Novarius. Ms. cit. 1633-41. Io. Benedictus Seminus. Ms. cit. — Sigle IB-S.vs, nn. 1520-24, 1526, 1528-32, 1534_4°> 1542-62, 1564-71, 1573-76. 1640-46. Cosmas Suarez. Ms. cit. — Sigle C • S, nn. 1572, 1577, 1581-83, 1588-91, 1593*95 ? e C-S.es, nn. 1579-80, 1584-87, 1592, 1597-99, 1601-03, 1606-07. 1647-51. Io. Baptista Nascius. Ms. cit. — Sigle IB-N, nn. 1608-41. — 291 — 1652-56. Io. Antonius Buronus. Ms. cit. — Sigle I-A-B, nn. 1642-6$, 1667-73, 1675-81, 1683-87. Ved. Introdui-, p. lxi. 1658. Io. Baptista Nascius. Ms. cit. — Sigle IB-N, Tav. cit., nn. 1689-90. 1661-68. Augustinus Boniventus. Ms. cit. — Sigle A-B, nn. 1691-1721, 1727-28, 1730, 1736, 1738, 1741. 1668-72. Io. Stephanus Spinula. Ms. cit. — Sigle I• S• S, nn. 1729, 1733-35, i737> I739'4°> I747-$°> I752 -73 > 1778-81, 1786-87; e G[io.] • S[tefano] • S[pinola], nn. 1731-32. 1672-73. Io. Baptista Turris. Ms. cit. e filze Monetarum; donde si ha la notizia della sua morte seguita nell’agosto 1673. — Sigle I*B-T, nn. 1782-85, 1791-96; e GB*T[orre], n. 1797. I^73~79- Io. Lucas Maiolus Ms. cit. — Sigle I-L-M, nn. 1801-03, 1807-09, 1815-26, 1829-31, 1835-36, 1842; G[io.] • L[uca] • M[aggiolo], nn. 1810-n, 1832-34, 1844-45; e solamente GM, nn. 1827-28. 1679-84. S .... M ... . Tav. cit., nn. 1837-41, 1843, 1848-58, 1760-70, 1872, 1874, 1877-78. Variante? S-S-M, n. 1859. 1684-85. P....B....M.... Tav. cit., nn. 1871, 1873, 1876, 1879, 1884. Lezione errata? I-B-M, n. 1875. 1685-90. Io. Lucas Maiolus. Ms. Avignone. — Sigle I*L»M, Tav. cit., nn. 1883, 1886-87, 1889-90, .1894-95, 1897-98; e G-L-M, nn. 1880-82, 1885, 1888, 1891-93, 1896. 1690-98. Io. Thomas Caminata. Ms. cit. — Sigle I.T.C, nn. 1899-1957, 1959» r96l> r963- 1698-1706. I .... B .... M ... . Tav. cit., nn. 1958, i960, 1962, 1964-73, 1976-78, 1982-95. Lezione errata? I.B • I, nn. 1996-97. — 292 — 1699-1709- o .... M ... . Tav. cit., nn. 1974-75, 1979-81, 1998. 1709-29. F....M....S.... Tav. cit., nn. 1999-2000, 2002-59, 2061-89. 1730-56. O .... M ... . Tav. cit., nn. 2090-2141, 2148. 1758-1797. Per la terza volta non vi sono più sigle. Tav. cit., nn. 2149-2222. 1797- H[ieronimus] Vassallo. Tav. cit., nn. 2159-61, 2263. — Ved. Introdup. xxx. H. V. (Tav. cit., nn. 2262, 2267). H. V. F[ece]. (Tav. cit., n. 2266). 1798-1805; 1814. Nessuna sigla. COLLEZIONI NUMISMATICHE CITATE NELLE TAVOLE DESCRITTIVE La descrizione delle monete genovesi ha avuto per base assoluta le due collezioni Avignone e Franchini, tenendo però conto di quelle dell’Università di Genova, del march. Agostino Adorno e del sig. Luigi Gazzo, per le varianti di peso. Le citazioni di altre collezioni riguardano tipi o varianti non rappresentati nelle raccolte già rammentate. Tuttavia si fece eccezione per quelle monete, che dalle descrizioni dei due primi compilatori non apparivano ben distinte nelle numerose varietà dei loro caratteri, cioè per le primitive monete di biglione e d’argento. Si dovette pure citare qualche altra moneta, sebbene eguale a quelle dell’Avignone e del Franchini, quando si trattava di prototipo destinato a venir compreso nelle Tavole dei nostri disegni. Per distinguere le collezioni private dalle pubbliche, queste ultime vennero segnate con asterisco. A Collezione Avignone, Genova. C Collezione Casaretto, Chiavari. AC » Ambrosoli, Como*. Ce » Centurione, Genova. Ad » Adorno, Genova. D » B » Brambilla, Pavia. F » Franchini, Genova : ora Be » Becchi, Savona. dispersa. BF » Bellini, Ferrara*. Fa » Fantaguzzi, Asti. BM » Brera, Milano*. Fo » Foa, Torino. Bo » Boyne, Firenze. G » Gazzo, Genova, ora di- BP » Bottacin, Padova*. spersa. — 294 ~ Gn Collezione E. Gnecchi, Milano. PB Collezione Palagi, Bologna *. H » Hirsch, Monaco : ora Pi » Pichon, Parigi. dispersa. R » Ruggero, Cremona. IV » Imperiale, Vienna *. RT » Regio Medagliere, To- M » Morbio, Milano : ora di- rino *. spersa. S » Savignone, Genova. MP » del Museo di Parma *. SL » della Società Ligure di N » Napione, Torino. Storia Patria, Genova*. Ni » Nicolay, Genova. T » Turelli , Genova ? ora NP » della Biblioteca Nazionale, dispersa. Parigi *. U » dell’Università, Genova*. P » Pisano, Genova. UF » degli Uffizi, Firenze*. Pa » Parodi, Genova. Z » DISEGNI DI MONETE E PALEOGRAFIA NUMISMATICA GENOVESE Non essendosi, per varie ragioni, potuto preparare che un numero molto limitato di disegni delle monete descritte, si è procurato di dare la preferenza ai tipi principali delle loro più importanti modificazioni. Con grande rincrescimento si è poi dovuto rinunziare alla speranza, dapprima concepita, di poter avere il calco e quindi il disegno di alcune uniche ed importantissime monete della raccolta Avignone e di qualche altra collezione. Parimente vuoisi notare che in alcune serie di monete più moderne, si è dovuto preferire il disegno degli spezzati a quello dei pezzi maggiori, perchè questi, a cagione del loro diametro, creavano una certa difficoltà nella formazione delle Tavole. Si fu inoltre d’avviso che l’aggiunta di una Tavola paleografica avrebbe completata la parte descrittiva e compensato il ristretto numero dei disegni stessi. Ma questo compito non andava esente da difficoltà, perchè l’analisi relativa, sebbene condotta con la massima cura, non aveva tuttavia fornito un risultato sufficiente per metterci in grado di dar ragione del principio e dello svolgimento d’ogni forma speciale, e del succedersi dell’una all’altra per mezzo di regolari transizioni. Altre volte si accennò dal Ruggero, nelle sue Annotazioni, all’uso invalso nella nostra Zecca di mischiare foggie paleografiche diverse per carattere, e proprie di epoche distinte; e venne puie da lui osservato che in alcuni casi il motivo di questa promiscuità si deve cercare nell’ evidente proposito di distinguere le varie specie — 296 — di monete con alcune lettere di forma diversa (1). Ma ciò non toglie che si abbiano cambiamenti di forme, ripristinamenti di antiche lettere e capricciose innovazioni, non imputabili ad altro che all’ arbitrio dello intagliatore. In tali condizioni, non era possibile precisare 1’ epoca del principio di tutte le forme, ed indicare in modo ordinato ed evidente il succedersi ed il mescolarsi delle stesse sulle monete. Non avremmo voluto dare per esteso tutto il processo analitico che si dovette seguire, citando per ciascuna moneta la forma d’ ogni lettera improntata sulla stessa ; ma era questo d’ altronde 1’ unico partito al quale potessimo appigliarci, ed oramai non rimaneva che studiare il mezzo di facilitarlo, rendendo meno complicata l’esposizione del lavoro compiuto. Abbiamo ridotto perciò allo stretto necessario il'numero dei tipi, eliminando molte forme intermedie; quindi ci siamo studiati di raggruppare le rimanenti in colonne a seconda del loro carattere e del loro comparire simultaneo in date epoche ; finalmente abbiamo notato per ogni specie di moneta il numero della colonna paleografica corrispondente, coll’ indicazione di quelle lettere che facevano eccezione. Limitammo poi questo esame sino al 1488, quando il gotico dovette cedere il campo alle lettere moderne. È bensì vero che nei primi anni seguenti alcune di queste sono foggiate in modo particolare , e si adornano di qualche aggiunta che risente l’antico stile (2); ma la differenza non è tale che se ne debba tener conto. La Tavola VIII porta i disegni dei tipi principali usati nelle monete dall’ origine della Zecca fino al 1488. Le varianti sono più (1) Eccone qualche esempio : Differenza tra le quartarole ed i genovini di tipo IANVA specialmente nella forma dell’ X. — Idem tra le quartarole col DVX che hanno quasi sempre il C chiusole le terza-role che 1’ hanno aperto. — ld. tra le monete nobili e le più basse ; infatti non troviamo mai un A di forma più o meno gotica, 12, 14, 16, sulle petachine e sui denari minuti di qualunque epoca, ma sempre delle forme antiche. (2) Nelle nuove lettere sono specialmente le estremità quelle che meno si piegano alla nuova forma, ritenendo per qualche tempo i caratteri diversi che vediamo nelle colonne 8, 11 ed in altre. Abbiamo alcune lettere, E F, sulle grosse monete d’argenro di G. G. Sforza con le braccia terminat# a trifoglio: e qualche M poco dissimile dalla M 11, ma con un cerchietto sotto la punta interna. Alcuni X sono fatti come la X 12 ; gli N come 1* N 9. Alcuni A, sui minuti di Agostino Adorno e sopra monete degli Sforza e di Ludovico XII, si allargano in alto, quasi a ricordarci la traversa antica. - 297 - numerose per alcune lettere, A, N, R, V ed X; e meno per altre. Di alcune lettere inoltre non si è tenuto calcolo, perchè non variarono sensibilmente dalla forma tipica, quantunque si informassero, quanto era possibile, al carattere delle altre. Quando mancano lettere in una colonna, si ricorra per queste all’ultima delle precedenti, purché tali lettere siano comprese nelle leggende o nel campo della moneta corrispondente. Nello specchio qui unito sono comprese tutte le specie delle monete coniate dal 1139 al 1488, con la indicazione delle colonne e lettere corrispondenti della citata Tavola Vili. Per non aumentare di troppo i segni della Tavola stessa, abbiamo creduto bene di non comprendervi le poche forme seguenti : i.° Quella dell’I nel CVNRADI col noto prolungamento a sinistra, in quasi tutte le monete del primo tipo. Per questa ci parve bastassero le relative indicazioni nella parte descrittiva, ed i disegni nella Tav. I, poiché non si trattava di tale lettera in genere, ma solo di una variante limitata all’ unico caso del nome del Re al genitivo. 2.0 L’A delle leggende ed il T nel campo del grosso con DVX TERCIVS, le quali hanno la parte superiore convessa. È un fatto isolato, per cui basta il cenno relativo nello specchio. 3.0 Il T gotico minuscolo nel campo dei grossi di Teodoro di Monferrato e del DVX XVIIII. Anche questo fatto è eccezionale e non ha molta importanza, avendosi nelle leggende altri T che valgono a stabilire il carattere paleografico della moneta stessa per quanto spetta a questa lettera. Per ultimo non sarà fuor di luogo osservare, che nella numismatica genovese mancano esempi di alcun’ altra foggia di lettere. Tra le antiche manca 1’ E primitiva ad asta dritta, che in altre zecche perdurò per molto tempo ancora dopo 1’ origine della nostra, mentre in questa si cominciò subito con la E lunata. E, passando al gotico, diremo che manca assolutamente nelle nostre monete il T ricur\ o, che è pure tanto comune in quelle di altre zecche. Monete coniute dall’ origine dellci Zecca fino al 1488, distinte nelle diverse sn ■ yccic j genoviko FIORINO O DUCATO Monetazioni dal 1139 al 1488 IN ORDINE CRONOLOGICO Monete Ianua con Cunradi. Come sopra, e Col. 7,8, ma Cunradus. con E 6. MONETE D’ORO D. p. Monete Civi- Col. 10 con X 3. tas Ianua. Mon. I a n u a, q. Col. 11 con C 8 E 12 e molte sigle di zecchieri 12. Governo Ghibellino (aquilino). Dux Ianue, Col. 11, C 8 q- D. p. E 12, sigle 12. Dux Ianue o Ianuensium. Dux primus. Dux tercius. Come sopra. QUARTAROLA Colonna 7. Col. 9, ma R 4, 6 e 10. OTTAVINO Colonna 7 (i), Col. ii, C 2 E 12 X 10, ossia come la quartarola meno il C. Col. n, C 8 E 12 X 10; alcune con C 2 R 10; dei zecchieri , l’A è 14. la indicanone delle colonne corrispondenti della Tavola Paleografica. MONETE D’ARGENTO E DI BIGLIONE GROSSO GROSSO PICCOLO POI SOLDINO PETACHINA O SESINO E MONETE DI EGUAL TIPO DENARO MEZZO DENARO 0 MEDAGLIA QUAKT1RO Colonne 3, 4e 5-Col. 10 con C 2, X3. Col. 11 con C 8 eie sigle di zecchieri, Col. 12. Col. 11, col. T 12. Colonne 1, 2, 3, 4 ; e col. 6 con N 12 per sigla di zecchiere. ? Col. 8 con A 12 N7 V12. Col. 8 con N 7. Colonne 1, 2,3. Col. n,maC 13 S 7, V 3 : anche un N 2. Col. 6, 7, 8, 9, 10, usate promiscuam." (2) Col. 2 con A 12, r5. (3) (3) Col. 11, C 2 E 2 X 10. Col. 11, C 8, E12; molte sigle 12. Col. 10, C 1, E 1, T8; l’A ha la traversa superiore convessa ; ®sì pure il T del zecchiere. — 300 — Monete coniate dall’ origine della Zecca fino al 1488, distinte nelle diverse Monetazioni dal ii 39 al 1148 IN ORDINE CRONOLOGICO QUARTAROLA TERZAROLA MEZZO GENOVINO GENOVINO FIORINO 0 DUCATO Col. ri, E 12 , C 8 Q.12; molti zecchieri 12 e Anton."0 Adorno, Govern." Valer.d° di Lucemburgo, Governatore. Col. 11, X 2 Zecchieri 14. Carlo VI. Col. u come sopra ; molti zecchieri 14. Teodoro, marchese di Monferrato. D- XVII. c. s. N9. D. XVIII. c. s. D. XIX. c. s. Filippo Maria Col. 11, ma con Visconti. forme tendenti alla 13 : alcuni M 14. D. XXI, nuovo tipo. R. Ad. D. XXII e XXIII. D. XXIV. Come sopra, — 301 — Ja indicazione delle colonne corrispondenti della Tavola Paelografica. MONETE D’ARGENTO E DI BIGLIONE GROSSO PICCOLO PETACHINA O SESINO E MONETE DENARO MEZZO DENARO QUARTARO GROSSO POI SOLDINO DI EGUAL TIPO 0 MEDAGLIA Col. n>C8>Ei2, q 12; molti zecchieri 12 e 14. Col. n. Col. 11. Zecchieri 14. Col. 11 che tende Forme interme- alla 13; M 14- die tra 11 e 13; quasi sempre M 14. Col. n- Col. 11, con alcuni X 12. Col. 11, X 12. Col. 11 che ten- de alla 13; M14. (3) Col. 11, N 9. Col. 11, N9. Col. 11, N9. Col.11, con for- Più della col. 13 Più della 13 che Più della 13 che me tendenti che della 11 : della 11 : qual- della 11; qual- alla 13 ; alcune qualche M 14. che M 14. che M 14. lettere 13, qual- che M 14. Col 13, qualche Col. 13, T 14. Col. 13 ; alcuni Col. 13, T 14. T14. N 14, T 14. Col. 13, N 14, Vi4,Xi4e 15. Col. 14, A 13, X15. Col. 13, N 14, V 14. Col. 13, N 14, V 14 e 15. Come sopra. — 302 — Monete coniate dall’ origine della Zecca fino al 148S, distinte nelle diverse specie, Monetazioni dal ii 39 al 1488 IN ORDINE CRONOLOGICO MONETE D’ORO GENOVINO FIORINO O DUCATO MEZZO GENOVINO D. XXVI. Carlo VII. P. Ad. D. XXVII. L.C.D. XXVII. D. XXVIII. Frane. I Sforza. Gal. M. Sforza. Pr. Ad., Gov." e D. XXX. D. XXXI. Col. 16. » » Col. 16, X 15. Col. 16, X 12. Come sopra. » » » » » » . In alcuni comincia a mostrarsi qualche lettera moderna. Col. 16, X 12. Come sopra. » » » » . Alcune lettere moderne. aUARTAROLA Col. 16, X 12. OtTMIKo con — 303 — indicazione delle colonne corrispondenti della Tavola Paleografica. MONETE D’ARGENTO E DI BIGLIONE GROSSO Col. i6-Come sopra. Col. 16. » » Col. 16, X 12. Come sopra. (3) GROSSO PICCOLO POI SOLDINO PBTACIIINA O SESINO E MONETE DI EGUAL TIPO MEZZO DENARO O MEDAGLIA aUARTARO Col. 16, X 12. Col. 16, A 13. Col. 16, A 13, X 12. Col. 16, A 13. Come sopra. Col. 16, A 13, X15. Come sopra. Col. 16, A 13. alle quartarole primitive che (1) Credendo che questo ottavo di genovino, ossia soldo d’ oro, sia piuttosto contemporaneo (2) Queste indicazioni si riferiscono non solo ai quartari descritti nelle Tavole, ma anche a buon nu (3) Non ho potuto esaminare queste monete. alle ultime, lo metto con quelle, benché manchi della desinenza nel nome del Re. di altri esemplari >™‘ dopo la stampa della Parte descrittiva. ELENCO DELLE OPERE CITATE NELLA INTRODUZIONE NELLE TAVOLE DESCRITTIVE ecc. Per maggiore brevità e chiarezza, le citazioni delle opere, specie nelle Tavole Descrittive, si limitarono quasi sempre al nome dell’autore, coll’aggiunta della pagina, tavola o numero relativi ad ogni singola moneta. Si rendeva dunque indispensabile il presente elenco ; il quale, come indica lo stesso titolo, è ben lontano dal potersi considerare una vera bibliografia numismatica genovese. Solamente, a soddisfare un vivo desiderio degli studiosi, si è stimato di profittare della presente occasione per soggiungere a guisa d’appendice una nota delle opere e degli opuscoli, specie moderni, riguardanti le monete delle colonie genovesi in Oriente. Sarà anche bene avvertire, che questo elenco è tanto più ristretto, in quanto non si citarono autori che per monete le quali presentavano varianti dalle conosciute e descritte dall’Avignone e dal Franchini, e per quelle di recente pubblicazione. Abot de Bazeinghein , Traiti des monnoyes en forme de Dictionnain; Parigi, 1764; voi. due. Acinelli (Francesco Maria) , Compendio delle Storie di Genova dalla sua fondazione sino all’anno 1776; Genova, 1851; voi. tre. Alizeri (Federico), Notizie dei Professori del Disegno in Liguria, dalle origini al secolo XVI; Genova, 1870-80; voi. sei. Amari (Michele), Nuovi Ricordi arabici su la Storia di Genova; negli Atti della Società Ligure di Storia Patria, voi. V, Genova, 1873. Ambrosoli (Solone), Di un luigino genovese inedito e forse unico; nella Gaietta Numismatica, anno I, pag. 9, Como, 1881. Atti Soc. Lig. St. Patria. Serie 2.* Voi. XXII. 20 — 306 — Am i , Repertorium %ur Miin\kunde uni medailleti der Mittelalters und der neueren Xjsit; Pest e Vienna, 1820-29; voi. quattro. Argelati (Philippus), De monelis Italiae, Dissertationes etc.; Milano, 175°“59; voi. sei. — Assemblea del Popolo, a. 1747. Filza cosi intitolata, nell’Arch. di Stato in Genova. Astengo (Carlo), Sigillo di Battista da Campofregoso ; in Giornale Ligustico di Archeologia ecc., a. II, Genova, 1875. Avignone (Gaetano), Medaglie dei Liguri e della Liguria; negli Atti della Società Ligure di Storia Patria, voi. Vili, Genova, 1872. Bafico (Tommaso, cancelliere del Magistrato delle monete), Leges, statuta, ordines, decreta in compendium redacta, et ah ipsa institutione ad hanc usque diem sub materiis earum respective conscripta ex decreto 2 decembris 1641. Bel ms., forse originale, nella privata Biblioteca Avignone. Balducci-Pegolotti (Fr.), Pratica della mercatura; Lisbona e Lucca. 1766. Banchero (Giuseppe), Genova e le due Riviere; Genova, 1846. —Delle monete si tratta a pp. 357-66. Barth. Scribae, Annales GenuenSes, a. 1225-48; in Cafari etc. Annoi.,.ài. più sotto. — Beeldenaer of te figuer hook dienende op te nieuve ordonnancie van der munte; Graven-Haaghe, 1608-22-24-26; voi. quattro. Becker , Zweihundert seltene mùnteli des Mittelalters in genauen abbildungen mit historischen erlaùterungen ; Dresda, 1813. Belgrano (L. T.), Notizie e documenti riguardanti la Zecca di Genova ; in Rivista .Numismatica Italiana, voi. II, Asti, 1867. Id. , Delle feste e dei giuochi dei Genovesi', in Archivio Storico Italiano, serie terza, voi. XIII-XIV-XV, Firenze, 1871-73. Id., Anticaglie; in Giani. Lig., a. XIII, Genova, 1886. Bellini (Vincenzo), Dell’ antica lira ferrarese di marchesini; Ferrara, 1754. Id., De monetis Italiae medii aevi hactenus non evulgatis, quae in suo Musaeo servantur. Quattro dissertazioni; Ferrara, 1755-67-74-79. Benaven (J. M.), Le Caissier italien; Lione, 1787-88; voi. due. Bertolotti (Davide), Viaggio nella Liguria marittima; Torino, 1834; voi. tre. Braggio (Carlo), Giacomo Bracelli e l’Umanesimo dei Liguri al suo tempo; in Atti Soc. Lig., XXIII, Genova, 1890. Brambilla (Camillo), Alcune Annotazioni Numismatiche ; Pavia, 1867. Id. , Due ripostigli di monete battute sul cadere del secolo XII ai primi anni del secolo XIV; nel Ballettino Numismatico; Camerino, 1887. Brignardello (G. B.) e Desimoni (C.), Intorno a una nuova medaglia del doge Giano II de’ Campofregoso; in Riv. Marittima, a. XV, 4.0 trim., Roma, 1882. Cafari (et continuatorum), Annales Genuenses, ed. G. H. Pertz; in Monum. Gemi. Historica — Script., tom. XVIII — Berlino, 1862. — 3°7 — Canale (M. G.). — Ved. Descrizione di Genova ecc., più sotto. Id. , Della Crimea, del suo commercio e dei suoi dominatori, dalle origini fino ai dì nostri; Genova, 1855-56; voi. tre. Carli-Rubbi (Gian Rinaldo), Opere;.Milano, 1784-94; volumi 18. Ma le Zecche d'Italia sono illustrate nei primi otto. Carpentin (Ad.), Quelques monmies rares ou inédites de la Bibliothèque de Mar-seille; nella Revue Numismatique, nouvelle sèrie, tome V; Parigi, 1860. Carta regiminis laboratorum et monetariorum sacramenti Francie, a. i]f4; in Bafico, Leges citate. — Altra carta, con tale titolo, ma in francese, edita e annotata da Cartier, nella Revue Numismatique, Parigi, 1846. — Carte ou liste contenent leprix de chacun marq, once, esterlin, etc.; Anversa, 162.7. Cartularium Ojficii S. Georgii, a. 1463; in Arch. di Stato cit. — Catalogo della Collezione del sig. Amilcare Ancona (compilato dal* cav. Luppi per vendita da farsi dall’impresa Sambon); Milano, 1884. — Catalogo della Collezione del fu cav. Pietro Merolli (compilato dal cav. Luigi Sambon per vendita); Roma, 1884. — Catalogo delle monete antiche componenti la Collezione del fu sig. (Luigi) Franchini di Genova (compilato dal cav. Sambon per vendita dell’impresa Dura); Roma, 1879. — Catalogo delle monete italiane componenti la Collezione del cav. Giancarlo Rossi di Roma (compilato dal cav. Sambon per vendita); Roma, 1880. — Catalogne de la Collection des monnaies royales et seigneuriales de Dassy; Parigi, 1869. — Catalogne de la grande Collection de monnaies et médailles de mr. Leopold Welzl de JVellehneim; Vienna, 1844-45; voi. tre. — Chartarum tomus seeundus; nei Monum. Hist. Patriae, Torino, 1853. Cinagli (Angelo), Le monete dei Papi descritte in tavole sinottiche ; Fermo, 1848. — Constitutiones Ceche Ianue, anni 144$. Serie dei membranacei, num. xxiii, deH’Archivio'di Stato cit. — Constitutiones et ordines domus Ceche communis Ianue; cod. membranaceo, num. 15, dell’Arch. cit. — Ne è copia cartacea alla Biblioteca Universitaria. — Contabilità del governo di Satana, per l’Ufficio di S. Giorgio. Filze e registri nell’Arch. cit. Costa (Lorenzo), Atti notarili degli a. 1487 e 149/; in Arch. cit. Cuneo (Carlo) , Memorie sopra V antico Debito pubblico, mutui, compere e Banca di S. Giorgio; Genova, 1846. — Decretorum Senatus. Manuali dell’Arch. cit. — Descrizione di Genova e del Genovesato; Genova, 1846; volumi tre. —Dell’antica moneta di Genova si ragiona da G. C. Gandolfi nel tomo IH, pp. 11-19; e si illustra la Tavola 'Numismatica da M. G. Canale, ivi, pp. 347-50. Desimoni (Cornelio), Numismatica genovese esterna esaminata. Ved. Periodico di Numismatica e Sfragistica, voi. VI, pp. 121-26, Firenze, 1874; ed Archivio Storico Italiano, terza serie, voi. XIX, pp. 482-89, Firenze, 1874. — 308 — Desimoni (C.), Tavole dei valori in lire antiche e in lire italiane delle principali monete d’oro e d’argento genovesi dal ji )<) al 1804, con alcuni cenni sul loro peso e contenuto in metallo fino, e sulle monete correnti nelle colonie genovesi della Crimea; in Belgrano, Vita privata dei Genovesi, Genova, 1875. JjSr^Sui quarti di denaro genovese e sui loro nomi volgari; nel Periodico di Numismatica e Sfragistica, anno VI, Firenze, 1874. Id. , Nuove considerazioni sui quarti di denaro genovesi; nel Giornale Ligustico di Archeologia ecc., anno IV, Genova, 1877. Id., Sui più antichi scudi di argento della Zecca di Genova; nel Giornale cit., anno cit. Id. , Sui denari minuti della Zecca Genovese; nel Giornale cit., anno IX; Genova, 1882. Id., Statuto dei Padri del Comune della Repubblica Genovese, illustrato; Genova, 1886. Id. , Descrizione di un aquilino d’ argento, e cenni di altre monete genovesi; in Atti della Società Ligure di Storia Patria, voi. XVII; Genova, 1886. Id., Le prime monete di argento della Zecca di Genova ed il loro valore; in Atti cit., voi. XIX; Genova, 1888. — Diversorum Capituli e Diversorum communis lamie. Serie di codd. e filze delle deliberazioni di governo, nell’Arch. cit. — Diversorum Officii S. Georgii. Serie di codd. delle deliberazioni dei Protettori di S. Giorgio in Arch. cit. — Documenti sulla Zecca di Genova; voi. quattro mss. nella Biblioteca Universi- taria ivi. — Ne è copia nella Bibl. Avignone. — Donghevalueer de gouden ende silveren Munte etc.; Gand, 1544, 1S51. Duval et Fròlich, Monnaies en or qui composent une des différentes parties du Cabinet de S. M. l’Empereur etc.; Vienna, 1759. — Evaluacibouer; Gand, 1550. — Cosi cit. nei mss. Avignone e Franchini. Federici (Federico), Abecedario delle famiglie stabilite in Genova prima del 1500; ms. Bibl. della Missione Urbana in Genova; voi. quattro. Id. , Collettanee; mss. in Arch. di Stato e nella Bibl. Brignole-Sale-Galliera ; voi. tre. Id., Codice miscellaneo, num. 114; in Arch. cit. — Figueren (De) van alle Goude ende silvere penninghen etc.; Anversa, 1580. Filippi (Giovanni), Una contesa tra Genova e Savona nel secolo XV; in Giorn. Lig., a. XVI, Genova, 1890. — Fogliazzo dei Notari. Ved. più sotto, all’art. Pandette Richeriane. Friedlaender (Iulius), Numismata medii aevi; Berlino, 1835. Gandolfi (Gio. Cristoforo) , Della moneta antica di Genova, libri 1V; Genova, 1841-42; voi. due. Garampi (Giuseppe), Memorie appartenenti alla B. Chiara di Rimini ; Roma, 1755. — Gazzetta di Genova, anno 1834, n. 81. Ivi, notizia dei Regesti Lobero cit. sotto. Giuliani (Nicolò), Notizie sulla Tipografia Ligure sino a tutto il secolo XVI; negli Atti Soc. Lig., voi. IX, Genova, 1869. - 309 — Giustiniani (Agostino), Annali della Repubblica di Genova; Genova, 1854; voi. due. — Haase-s Catalogue. — Cosi cit. nel nis. Avignone. Hoffmann (H.), Les monnaies royales de France depuis Hugues Capet jusqu’à Louis XVI; Parigi, 1878. — Informationi per la causa, de? Molfini, discendenti dal signor Antonio, ... maestri nella Zccca di Genova; in ms. cit. più sotto, intit. Monete e loro valore. — Instruet ioti van alle etc. ; Anversa, 1580. — Cosi cit. nei mss. Av. e Fr. Kòhler (Gio. Tobia), Ducaten-Cabinet; Annover, 1759-60; voi. due. Kunz (Carlo) , Il Museo Bottacin annesso alla Civica Biblioteca e Museo di Padova ; nel Periodico di Numismatica ecc., anno I, Firenze, 1869. Lambros (Paolo), Monete inedite coniate in Pera dalla colonia genovese quivi stabilita, dal 1421 al 1443; Atene, 1872 (in greco moderno). — Traduz. ital. in Periodico di Numism. e Sfrag., anno V, Firenze, 1873. Leblanc, Traité historique des monnaies de France; Amsterdam, 1692. — Legum, tomus primus; nei Mon. Hist. Patr., Torino, 1838. Lelewel (Joachim), Numismatique du moyen-age etc., avec Atlas; Parigi, 1835. — Liber fideiussionum ; cod. in Arch. cit. — Liber iurium Reipublicae Genuensis; nei Mon. Hist. Patr., Torino, 1854-57; voi. due. — Liber magistratuum; ms. in Arch. cit. Litta (Pompeo), Famiglie celebri italiane (Fam. Visconti); Milano, 1819 segg. — Litterarum. Codici e filze dell’Arch. cit. Lobero (Antonio), Memorie storiche della Banca di S. Giorgio; Genova, 1832. Id., Regesti di documenti monetarii genovesi, a. 11)9-1793; ms. nell’Arch. cit. Longpérier (Adrien de), Remarques sur quelques monnaies décrites dans l’aritele de M. Carpentin; nella Revue Numism., nouvelle sèrie, t. V; Parigi, 1860. — Ivi, luigini di Seborca, dei Cibo, dei D’Oria e dell’abbazia di Lerino. Id. , De quelques imitations de la tnonnaie franfaise du XIV.‘ siècle auXVII.e Monnaies des abbés de Saint-Honorat de Lèrins; nella Revue Numism. cit., nouvelle sèrie, t. XI; Paris, 1866. — Luigini dei detti abati, dei Cibo e dei D’ Oria. Id., Monnaies de Charles VI et de Charles VII, rois de France, frappées à Génes; nella Revue Numismatique, nouvelle serie, t. XIII, Parigi, 1868. Id. , Examen de diverses monnaies italiennes attribuées à mademoiselle de Montpensier; nella Revue Numism., nouv. sèrie, t. XIV, Parigi, 1869-70. — Luigini ed altre monete di Maria Maddalena Malaspina di Fosdinovo, dei D’Oria, dei Centurioni, degli Spinola. Id., L’origine ecc. del luigino ... di Lucca (rassegna del Discorso del Massagli sotto cit.); nel Journal des savants, a. 1876; Parigi, 1876. Madai (D. S. von), IVollstàndiges Thaler-Cabinet; Kònigsberg, 1765-68; voi. quattro. — Magistrati coi quali si governa al presente e si è governata la Repubblica di Genova; ms. in Arch. di Stato, nella Bibl. Universitaria e nella Civico-Beriana. Mas Latrie (Louis de), Trailés de paix et de commerce, et documents divers concernant Ics relations des Chritiens avec les Arabes de l’Afrique septentrionale au moyen dge; Parigi, 1868. — Suppìement et Table, ivi, 1872. Massagli (Domenico), Della Zecca e delle monete di Lucca nei secoli di mezzo; in Memorie e Documenti per servire alla Storia di Lucca, voi. XI, par. II, Lucca, 1870. Id., L’origine, lo scopo e le vicende del luigino coniato dalla Zecca di Lucca nella seconda metà del secolo XVI, Discorso letto alla R. Accademia Lucchese di sciente, lettere ed arti; in Atti di detta Accad., t. XX, Lucca, 1876. Massaria communis Ianue. Serie di cartolari della contabilità della Repubblica, in Arch. cit. Mazzucchelli (Luigi), Il Monetario del Commercio; Milano, 1846; voi. due. Merli (Antonio), Zecche e monete dei D'Oria; ras. autografo presso la Società Ligure di Storia Patria. Monete correnti a Torino nel 180J. — Così cit. nel ms. Avignone. Monete e loro valore; ms. cart., sec. XVIII, della Civico-Beriana. Monetarum. Filze e registri dell’Archivio di Stato cit. — Vi sono compresi i cartolari intit. Ceche introitus et exitus ed i Regesti Lobero già citati. Monnaies (Les) d’or et d’argent etc. ; Gand, 1546. Montanari (Geminiano), La Zecca in consulta di Stato; in Argelati, op. cit., tomo VI. Monumenta Historiae Patriae etc. Ved. Chartarum, Legum e Lib. iurium. Notulttrium Capituli, a. 1455; cod. dell’Arch. cit. Oderico (G. L.), Trattato sulla Zecca di Genova, sue prime memorie e valuta delle monete; nel voi. IX delle sue Opere mss., Bibl. Univ. Olivieri (Agostino), Carte e Cronache manoscritte per la Storia Genovese, esistenti nella Bibl. d. R. Università Ligure; Genova, 1855. — Ivi, pp. 124-157, molte notizie di numismatica genovese. Id. , Monete, medaglie e sigilli dei Principi Doria, che serbatisi nella Biblioteca della R. Università ed in altre collezioni di Genova, descritti ed illustrati; Genova, 1858. Id. , Monete e medaglie degli Spinola di Tassarolo, Ronco, Roccaforte, Arquata e Vergagni, che serbansi nella R. Università ed in altre collezioni di Genova, descritte ed illustrate; Genova, 1860. Id., Serie dei Consoli del Comune di Genova, illustrata; in Atti Soc. Lig., voi. I, Genova, 1860. Id. , Monete e sigilli dei Principi Centurioni-Scotti, che serbansi nella R. Università ed in altre collezioni di Genova; Genova, 1862. — Ma ved. a proposito anche il recente articolo di E. Gnecchi: Tre luigini inediti di Campi, in Rivista Italiana di Numismatica, a. 1890. Id. , Introduyione alla Storia della monetazione genovese; in Riv. Nutn. Ital., voi. I, Asti, 1864. — 3ii — Olivieri (A.), Un luigino inedito della Zecca di Arquata in Liguria; in Riv. cit., voi. cit. Id. , Monete e medaglie delle famiglie genovesi dei Centurioni, dei Doria e degli Spinola, di recente scoperte; in Riv. cit., voi. cit. — Ordonnance et instruction pour les changeurs; Anversa, 1633. Pallavicino (Giulio), Discorso fatto sopra la moneta genovese l’anno 1600; in ms. Arch. cit., num. 709, di car. 6. — Pandetta ms. num. 343; in Arch. cit. — Pandette Richeriane, cioè sunti di atti notarili genovesi dall’a. 1154 al 1511, compilati dal senatore G. B. Richeri intorno alla metà del secolo XVIII. Fogliazzi autografi e copia in volumi, con indici copiosissimi, in Arch. di Stato cit. ; altra copia, in quattro voi., ma sprovveduta di indici, con tit. di Foglialo dei Notari, nella Civico-Beriana. Pareto (Bartolomeo), Atti notarili dall’a. 1327 al 1330; nell’Arch. cit. Pastorino (Antonio), Atti notarili dell’a. 1492; in Arch. cit. — Periodico di Numismatica e Sfragistica ecc., diretto dal march. Carlo Strozzi; Firenze, 1868-73; vo1- sei-Piaggio (Domenico), Monumenta Genuensia; ms. della Civico-Beriana ; voi. sette. — Placcart du Roy nostre sire, contenant deffence du cours des florins d’or d’Alle- tnaigne et de quelques autres especes; Anversa, 1627. — Placcard et ordonnances sur le faict des monnaies; Anversa, 1706. Poey d’Avant (Faustin), Monnaies fèodales de France; Parigi, 1858-62; voi. tre. — Ivi, ai nn. 5231, 5234, 5236-38, 5240, 5245-46, 5248-49, 5262, 5265-67, monete di madamigella di Montpensier, dimostrate luigini ecc. di famiglie genovesi dal Longpérier nell’ Examen cit. sopra. Promis (Domenico), Monete dei Reali di Savoia edite ed illustrate; Torino, 1841; voi. due. Id. , Monete inedite del Piemonte: Supplemento, ibid., 1866. Id. , Monete di Zecche italiane, inedite: ibid., 1868. Id. , Monete delle Zecche di Masserano e Crepacuore, ecc.; ibid., 1869. _ Id. , Dell’ origine della Zecca di Genova e di alcune sue monete inedite; Torino, 1871. Id., Monete e medaglie italiane; Torino, 1873. Reichel, Die Reichélsche Mùn\sammlung in St. Petersburg; Pietroburgo, 1843; voi. nove. — Le monete genovesi sono descritte nel tomo IX. '— Registri della Zecca di Genova; in Arch. cit. Remedi (Angelo), L'aquilino imperiale di Genova; in Giornale Ligustico, a. X, Genova, 1883. Richeri (G. B.). Ved. Pandette Richeriane. Rocca (Pietro), Pesi nazionali e stranieri, dichiarati e ridotti; Genova, 1845. Id., Pesi e misure antiche di Genova; Genova, 1871. Rossi (Girolamo), Monete dei Grimaldi, principi di Monaco; Parte I, Oneglia, j868, e Parte II, ivi, 1885. — 312 — Rossi (G.), II Principato di Seborca e la sua Zecca, Lettera a D. Promis; in Arch. Stor. Ital., serie III, voL XIII, Firenze, 1871. Id. , Di un fiorino d’ oro della Zecca di Savona ; in Gazzetta Numismatica, a. II, Como, 1882. Id. , Un ottavetto di Gio. Andrea III D’Oria, signore di Loano; in Gazz- cit., a. cit. Ruggero (Giuseppe), Annotazioni Numismatiche per la Zecca di Genova: I. Moneta di Ottaviano Campofregoso; Palermo, 1879. II. Di alcune frazioni minute; ivi, a. cit. III. Alcune altre monete della propria collezione; Palermo, 1881. IV. Frazioni del genovino attribuite ai primi Dogi; ivi, a. cit. V. Monete del doge Raffaele Adorno col num. XXIII; ivi, a. cit. VI. Sulla interpretazione del rovescio nel denaro minuto di Ottaviano Campofre- goso; in Giornale Ligustico, a. IX, Genova, 1882. VII. Di un minuto attribuito erroneamente a Luigi XII; in Giornale cit., a cit. Vili. Grosso del Doge XXI,- nella Gazzella Numismatica, a. Ili, Como, 1883. IX. Di un genovino col numero ducale XX; nella Gazzetta cit., a. IV, Como, 1884. X. Denari minuti del card. Paolo Campofregoso ; nella Gazzetta cit., a. V ; Como, 1885. XI. Minuto colla leggenda lANVA. q.d.P. ; nella Rivista Italiana di Numisma- tica, a. I, Milano, 1888. XII. Monete del governatore Agostino Adorno; nella Rivista cit., a. cit. XIII. Monete del governatore cardinale (Paolo) Campofregoso ; in Riv. cit., a. II, Milano, 1889. XIV. Minuto del doge Antoniotto Adorno; in Riv. cit., a. cit. XV. Nuova variante e considerazioni su di un minuto già edito; in Riv. cit., a. cit. XVI. Le terzarole di Carlo FI; in Riv. cit., a. cit. XVII. Ducato della Libertà del 1442-4); in Riv. cit., a cit. XVIII. Varianti di minuti ed una moneta inedita; in Riv. cit., a. cit. Alle quali si aggiungano le seguenti, pubblicate dopo la stampa delle Tavole Descrittive: XIX. Monete attribuite dal Gandolfi ai Dogi X ed XI; in Riv. cit., a. 1890. XX. Minuti del governatore Filippo di Cleves; in Riv. cit., a. cit. — Salaria officialium Ceche. Serie di registri, in Arch. cit. Saulvaige (Alexandre), Croniques de Gennes, faictes et composèez etc. à la requeste die sire de Champdenier pour leur gouverneur du dit Gennes, pubblicata da C. Desimoni; in Atti Soc. Lig., voi. XIII, Genova, 1879. Sauvaire (S.), Matériaux pour servir à l’Histoire de la Numismatique et de la Métrologie musulmane; Parigi, 1882. — Secretorum. Fogliazzi dell’Arch. cit. Senckenberg (H. C.), Imperii Germanici ius ac possessio in Genua Ligustica eiusque ditionibus; Annover, 1751. - 3i3 — Serra (Girolamo), Discorso sulle monete di Genova ; nelle Memorie dell’Accademia delle sciente, lettere ed arti di Genova, voi. Ili, Genova, 1814. Id. , Stona dell’ antica Liguria e di Genova; Capolago, 1835; voi. quattro. Sforza (Giovanni), Sulle Zecche di Tresana e Fosdinovo; in Atti d. R. Accad. Lucchese di sciente, lettere ed arti, voi. XXV, Lucca, 1889. Sigestro (Angelino de), Atti notarili dell’a. 1264; in Arch. cit. — Sommario dei due Libri rossi delle monete; ms. sec. XVIII, presso i marchesi Spinola di Tassarolo, contenuto nel seguente. Spinola (Domenico), Particolari di Genova; ms. presso i marchesi Spinola cit. Ivi, pp. 206-278, importanti note numismatiche. Staglieno (Marcello), Le medaglie dell’Accademia Ligustica di b. a. descritte ed illustrate; Genova, 1867. — Staliarum. Serie di registri della gabella cosi chiamata, che si pagava special- mente sugli stipendi degli uffizi, entro otto giorni dopo l’elezione ; in Arch. cit. Stella (Georgius et Io.), Annales Genuenses; in Muratori, S. R. XVII; Milano, 1730. Terzi (Basilio), Osservazioni sopra alcune monete inedite d’Italia; Padova, 1808. — Thresooroft schat van alle de specien figuren en sorteti van gouden ende silveren munteti; Anversa, 1580. Varagine (Iacobus de), Chronicon Genuense; in Muratori, & R. 1., IX; Milano, 1726. Varni (Santo), Della Cassa d’argento per la processione del Corpus Domini, e di alcuni altri lavori a cesello per la cattedrale di Genova; Genova, 1867. Id., Appunti artistici sopra Levanto; Genova, 1870. Vi ani (Giorgio), Memorie storiche della famiglia Cibo e delle monete di Massa di Lutiigiana; Pisa, 1808. Vigna (Amedeo), Storia cronologica del convento di S. Maria di Castello in Genova; negli Atti Soc. Lig., voi. XXI, Genova, 1889. Villa (Pietro), Atti notarili degli a. 1481-82; in Arch. di Stato. Villani (Giovanni), Croniche; Firenze, 1823; voi. otto. — Volumen magnum capitulorum civitatis Ianue, a. 1403-1407, tempore domini Iohannis Lemeingre dicti Buciquaut, locumtenentis et gubernatoris regis Francorum; cod. cart. sincrono, legato in due parti, nell’Archivio del Ministero francese degli affari esteri in Parigi ; ed ora in corso di stampa nel tomo III delle Leges Municipales, XVIII dei Momumenta Historiae Patriae. Zanetti (Guido Ant.), Nuova Raccolta delle monete e zecche d’Italia; Bologna, 1775-89; voi. cinque. — 3*4 — OPERE ED OPUSCOLI SULLE MONETE DELLE COLONIE GENOVESI IN ORIENTE. Deslmoni (Cornelio), 'Numismatica genovese esterna esaminata; cit. sopra. Id. , Tavole dei valori ecc., cit. sopra. Per la colonia di Pera presso Costantinopoli. Lambros (Paolo), Monete inedite coniate in Pera tee., cit. sopra. Schlumberger (G.), Numismatique de l’Orient Latin; Parigi, 1878. — Tratta delle monete di Pera a p. 447. Per Caffa e le altre colonie della Crimea. Blau (O.), Die orientalischen mùn\en des Museums der k. hist. arch. Gesellsch. zu Odessa; Odessa, 1876. — Ivi, dal num. 2954 al 2965 le monete genovesi. Desimoni (C.), Sulle monete battute dai Genovesi nella Penisola Taurica, Lettura alla Società Ligure di Storia Patria; giugno, 1883. — Studio inedito, ma veduto e approvato da Domenico Promis. — Monete colla croce genovese scoperte in Podolia nel 1863 e conservate nell’Accademia delle Sciente di Berlino. — Ved. Berliner Blàtter fùr Mùn%kunde, voi. IV, pp. 243-44, Berlino, 1868. Grigoriew, Monete dei Giucidi, dei Genovesi e dei Ghirei, battute nella Penisola Taurica, e spettanti alla Società di Storia e d’Antichità di Odessa; negli Alti della stessa Società, voi. I, Odessa, 1844 (in lingua russa). Iurgiewicz (L.), Monete genovesi battute in Caffa; nelle Meni, della Società di Storia e d’Antichità di Odessa, voi. Vili, Odessa, 1872, p. 1-147; e Supplemento, pp. 465 segg., Odessa, 1872 (in russo). — Il Supplemento è motivato da osservazioni fatte all’ autore per lettera da C. Desimoni. Kòhne (B. de) , Zur Geschichte der littaunischen wappenbilden. — Caffa — ; nelle Mém. de la Société d’Archeologie et de Numismatique de S.t Pétersbourg, voi. I, Pietroburgo, 1847 Id. , Considerations sur les monnaies bilingues frappées par les Genois à Caffa; nelle Mém. cit., voi. cit. Id. , Description du Musèe du Prince Kotchoubey, tome I; Pietroburgo, 1851. — Ivi : Monnaies frappées par les Génois à Caffa. Id. , Zur Miin^kunde Genuas ; in Berliner Blàtter fur Mi'mz-siegel-und-wappenkunde, voi. II, Berlino, 1865. Id. , Les monnaies génoises de Caffa; nella Revue Numismatique Belge, Bruxelles, 1875. Murzakewitz (Nicola), Descrizione di alcune monete genovesi coniate in Caffa; nella Descriptio Musei publici Odessani, Odessa, 1841; e nella Notizen der Odessàer Gesellschaft, 1844. - 515 — Murzakewitz (N.), Intorno alle poco note monete che si trovano in Odessa; negli Atti della Società succitata, voi. IV, Odessa, 1884 (in russo). Saweliew (P.), Memorie sulle monete bilingui di Caffa; Pietroburgo, 18. . (in lingua russa). Schlumberger (G.), Numismatique de l’Orient Latin, cit. — La parte che riguarda Gaffa comincia alla p. 455. Soret (Frédéric), Lettre a Mr. Castiglioni sur deux medailles bilingues génoises (arabo e latino, come tutte quelle di queste colonie) ; nelle Mém. et docu-ments de la Sociétè d’Hist. et d’Archeologie, Ginevra, 1841. — È il primo studio di questo genere. Waxel (Léon de), Recueil de quelques antiquités trouvées sur les bords de la Mer Noire, app.irtenant à l’Empire de Russie, dessinées en /7577 et 1*198; Berlino, 1803. — moneta di Caffa descritta; per la quale ved. anche Canale, Della Crimea, voi. II, p. 346. Masi riconobbe che non è genovese. Per le monete dei Dinasti genovesi in Oriente. Belgrano (L. T.), Monete genovesi di Scio (a proposito dell’articolo dei fratelli Gnecchi, sotto citato); in Giornale Ligustico, a. XV, Genova, 1888. E ved. anche a. XVI, p. 157. Caucich (A. R.), Monete inedite 0 rare; nel Bullettino di Numismatica italiana, a. I, Firenze, 1867. Cumano (Costantino), lllustra\ione d’una moneta argentea di Scio sul disegno del matapane; Trieste, 1852. Friedlaender (Iulius), Numismata medii aevi; Berlino, 1840. Id. , Frànkische in Orient gepràgte Mùnzen — Die Mùnzen der Familie GatUlusio von Lesbos und Phocaea; in Pinder und Friedlaender, Beitràge zur àlteren Mùnzkunde, voi. I, Berlino, 1851. Gnecchi (F. ed E.), Di alcune monete inedite e sconosciute della Zecca di Scio; in Rivista della Numism. Ital., a. I, pp. 1 e 399, Milano, 1888. Gradenigo (Gio. Agost.), Della moneta veneta imperiale, Discorso letto all’Accademia di Udine l’a. 1762; Padova, 1869. — Ivi, p. 23, querela di Venezia contro Francesco Gattilusio, il quale batteva moneta simile al ducato veneziano. Ved. anche Giorn. Lig., a. I, p. 84-85, Genova, 1874. Grueber (H. A.), An account of a hoard of coins found at Ephesus ; in Numismatic Chronicle, a. 1872, p. 155. Kòhne (B. de), Lettre à m. Thomsen sur la domination et la numismatique de la familie gènoise Gatelusio a Lesbos ; nelle Mém. de la Sociétè d’Archeologie et Numismatique de S.t Pétersbourg, voi. Ili, Pietroburgo, 1849. Id. , Genuesische mùnze Zu Famagusta; in Berliner Blatter fùr Mùnzkunde, voi. II, Berlino, 1866. Kunz (Carlo), Secondo Catalogo di oggetti di Numismatica; Venezia, 1855. — Ivi, p. 56 e 270, monete di Metellino e di Scio. — 3x6 — Kunz (C.), Zecchino del doge Ludovico Fregoso battuto a Scio; nel Periodico di Numismatica e Sfragistica, a. Ili, Firenze, 1871. Lambros (P.), Monnaie inèdite de Chio; nelle Mélanges de Numismatique, serie I, voi. II, Parigi, 1877. Id., Monete di Martino e Benedetto Zaccaria dinasti di Scio, dal 1514 al 1329; Atene, 1884 (in greco moderno). Lambros (P.), Monete medievali dei dinasti di Scio; Atene, 1886 (c. s.). Longpérier (A. de), De quelques imitations de la monnaie franfaise du XIV au xi il stècles, già cit. — Ivi, p. 464: Ile de Chio sous les Genois. Promis (D.), La Zecca di Scio durante il dominio dei Genovesi; Torino, 1865. Id., Monete di Zecche italiane inedite 0 corrette; Torino, 1867. Schlumberger (G.), Monnaie inèdite de facques Gattilusio ; nella Revue Archéolo-gique, Parigi, 1875. Id., Numtsm. de l’Or. Lat. cit., p. 408, e Supplement (ed. 1882), p. 16, per Scio; p. 432 per Eno e Metellino; e p. 445 per le due Focee. — NB. L’articolo sopra Eno e Metellino è del Lambros. Id. , Numismatique des Croisades; Parigi, 1881 (per Scio). Schweitzer (F.), Zecchino di Iacopo Gatelusio; in Schweitzer, Notizie peregrine di Numismatica e d’Archeologia, decade 3.“, Trieste, 1853. Id. , Zecchino di tipo veneto dell’ arcivescovo Giovanni Visconti, signore di Milano; in op. e loc. cit. (per Scio). — Lo zecchino però fu male attribuito, appartenendo invece a Filippo Maria Visconti. Non si conoscono monete di Centurione Zaccaria, principe di Morea, a. 1404-1432. Per altri lavori minori od antichi, vedi i già citati Promis (D.), ed anche Promis (Vincenzo), Tavole sinottiche delle monete italiane, Torino, 1869; e Gnecchi (F. ed E.), Saggio di Bibliografia numismatica delle pecche italiane, Milano, 1889. AGGIUNTE E CORREZIONI Pag. xxix, lin. 8: è zecchiere e coniatore. — Corr. è coniatore. Pag. xLvin, lin. i: nel 1741. — Corr. nel 1737. Pag. Lir, la nota 2 si corregga cosi: 62-66, 102, e Tav. II, nn. 22-23. Pag. lui, nota 2. Dopo le parole Dux XX si aggiunga: sebbene il noto pezzo abbia invece le sigle T C, probabilmente dovute alla rapida decadenza del Guarco. Pag. lix, nota 3: nn. 55-58. — Corr. n. 55. Pag. lxiv, nota 3: Giorn. Lig., 1884. — Corr. 1874. Pag. lxx. Nel dare in iscorcio i titoli succeduti nelle monete, sfuggì al Desimoni un periodo dagli anni 1541 al 1662, nel quale lo scudo d’ oro, e poi anche la doppia, erano alla bontà di mill. 911 (carati 21 7/8), mentre dal 1672 in poi fu migliorato e stette a mill. 917 (carati 22). In seguito a tale omissione, le Tavole Descrittive ritengono dal 1541 in avanti il titolo costante di mill. 917. Occorre quindi che siano intese nel senso predetto tanto la pagina citata come le Tavole nella parte che ha tratto a quei periodi. Già prima d’ora il Desimoni avea praticato una eguale distinzione di titoli nelle sue Tavole dei valori più volte ricordate. Il lettore avrà pure notato talora delle differenze fra il titolo di altre monete dato dal Desimoni e quello riconosciuto dal Ruggero per via di saggi: nulla di strano in ciò. Il primo non ebbe sott’occhio una serie ufficiale e completa dei titoli, ma dovette — 3i8 — spigolarli saltuariamente da decreti, libri di Zecca, gride, ecc., come gliene veniva 1’occasione: perciò il titolo, che egli trovava per le singole specie di moneta, poteva essere stato preceduto da titolo migliore nelle prime emissioni della medesima specie. Pag. 12, num. 88 (titolo): 2 — Corr. » Pag. 16-17, nuni. 103 (impronta). Ai segni » » » si sostituisca la descrizione che trovasi nella riga immediatamente inferiore. E nella colonna intit. collezione, si sopprima la F, e si scriva questa lettera nella linea successiva; perchè la moneta già posseduta dal Franchini è quella distinta col num. 104. Pag. 16-17, num. no (impronta): come al n. 103 — Corr. n. 104. E nella leggenda del rovescio si sopprima 1’ ultimo o Pag. 16, num. 117 (leggenda). Si aggiunga una & prima della conchiglia. Pag. 20, num. 136 (diametro): 20 — Corr. 23. Pag. cit., num. 137 (titolo): » — Corr. ? Pag. 21, num. 153 (collezione): R S • L SP — Corr. R • SL. Pag. 48, num. 438 (impronta): Tipo eg. a quello del Grosso. — Si aggiunga : ma con un giglio solo. Pag. cit., num. 444 (peso): 9,990 — Corr. 0,990. Pag. 50, num. 445 (impronta): Tipo eg. a quello del Grosso. — Aggiungere : ma con un giglio solo. Pag- 5*> l'n- 24: al 27 marzo. — Corr. al 2,1 marzo. 55 > num. 495. In principio della leggenda sostituire alla » una * Pag. 56, num. 512 (leggenda): DUX — Corr. DVX Pag- 75> ^n- 7: a' 12 marzo 1461. — Corr. al 9 marzo 1461. ^a§- 77> l'n- I: all’8 luglio 1461. — Corr. al 17 luglio 1461. Pag- 77’ 9: dall’ n luglio 1461. — Corr. dal 25 luglio 1461. Pag. 78, num. 712 e 728 (titolo): » — Corr. 958. Pag. 84, num. 787. Si noti il titolo: 97. Pag. 84-85, nota r. — Si correggano alcune citazioni meno esatte, ricorrendo z\Y Elenco bibliografico. Pag. 87, lin. 19: dal gennaio. — Corr. dal 6 gennaio. Pag. 89, num. 808 (osservazioni): Promis, n. 26, fig. 35. Vedi figura 35. — Corr. Promis, n. 26. Vedi figura 35. - 319 — Pag, 90-91, nota 1: Desimoni, Sui valori delle monete d’argento genovesi, ecc. — Corr. Desimoni, Le prime monete della Zecca di Genova, ecc. Pag. 92, num. 832 (diametro)-. 25 — Corr. 33. Pag. cit., num. 833 (id.) : » — Corr. 25. Pag* 94> num. 862 (leggenda): ZIAND- — Corr. Z • IAN D-Pag. cit., num. 873 (titolo): • • • • — Corr. » Pag- 95» lin. 30: Gand, 1543. — Corr. Gand, 1546. Pag. 96, num. 888 (leggenda): CC » IAN — Corr. C * IAN Pag. 99, lin. 1: al 30 giugno 1512. — Corr. al 29 giugno. Pag. roo, num. 918 (leggenda) * — Corr. a Pag. cit., num. 928 (id.): ZIAD — Corr. Z • IA D Pag. 102-03, nota 2: Anche le sigle T F A — Corr. F A. Pag. 109, num. 1002 (osservazioni): gr. 950 — Corr. 9,540. Pag. no, num. 1021 (peso): 1,700 — Corr. 1,170. Pag. in, lin. 1: al 10 ottobre 1528. — Corr. all’11 ottobre. Pag. 125, num. 1163 (leggenda): KEX. — Corr. REX. Pag. 126, num. 1191 (titolo): 41. — Corr. » Pag. 192, num. 1768 (id.) : GVBENATORES. - Corr. GVBERNATORES. Pag. cit., num. 1773 (id.): REIP — Corr. REIPVB Pag. 208, num. 1901 (peso): 16,130 — Corr. 76,130. Pag. 222, num. 2023 (leggenda): 1713 — Corr. 1714. Pag. 230, num. 2084 (id.) * — Corr. * Pag. 299 (petachina e monete di egual tipo): col. 11, col. T 12 — Corr. col. n, con T 12. Pag. 300 (terparola): col. ri, X 2 — Corr. col. 11, X 12. TAVOLE Tav. I. —— . : • ; . ■ ■ • ... t . Tav. il. G- Ruggero dis. Lit. Pineider • Firenze V. * . *V .*v. *>■«» . f * r. v; * * % , « • % •*. f . -i * * m . /• A % * ^ * IV *1- •-. • A», *V ■ m ■4 . r, . v.f -X * . ... • '• * • #v£* #* i-' . V • * * ;, ■%i«. % * . .-• -:.i; y’. ■ -V" V » *• ■, X-- - r. *-• < .* • ■. ; -• ':••■:■■ . » • * V* ■ ; v'V:t • *• ■* W. * itfr ' * . .-*• - -■ ♦' « • - . -* H- % « •* . :' . ** , . y << > ( i ijfuiki ■ . • v • * •, . . G Ruggero dis. Lit Pineider Firenze G.Troja ine — 1 1 1 • *-r * 1 ! V/.....• ■ m, ' ■ •* * -■ * " ’ ’ -'X- ' -* •' . . * . ‘ ' . ’ ..'•.ri t * . ■ ' V f- Li __ t Jcooooooooo^ hfiùoooocooad fi-OOdO- ì M\ì< ^flQonninnooOSii ■^1' Unnnf''. ''^T ■uggero dìs. G. Trova me. Lit Pineider Firenze Tav. VII! /23/, ■5 6 7 4' .9 /tf 7/ /? fS li/.. io 16 HMH I .©. C; ■ a r • ~ ' • * *■ 'a ^ X) #.r: i (3 €;■ f'd g # f . ■ 4 W IB ; "® ¥ $ ■ tt -n f \ . 1 a u I. IL ; .i ii • ai :k ir si: ig: ■ ma ir Jj 'ff ' , H? M ®fK - w \/.w ll:W-g^*tl 6. Ruggero dis. Li t PjneitLer Firenze Q. Trova ine INDICE Tavole Descrittive delle monete della Zecca di Genova dal MCXXXIX al MDCCCXIV........ Introduzione (C. Desimoni).......... Tavole Descrittive............. Tavola cronologica dei Dogi a vita, delle Signorie e degli (litri Governi sino al MDXXVIII....... Sigle impresse nelle monete e nomi di soprastanti alla Zecca di Genova............... Collezioni Numismatiche citate nelle Tavole Descrittive . Disegni di monete e Paleografìa Numismatica genovese . . Elenco delle opere citate nella Introduzione, nelle Tavole Descrittive, ecc.............. Opere ed opuscoli sulle monete delle Colonie genovesi in Oriente................ Aggiunte e Correzioni............ Tavole di monete e facsimilipaleografici, 11. 1-Vllì ■ • • Pag. v « va » I » 251 » 267 » 293 » 295 » 305 » 305 « 3 »7 » 321 * INDICE DELLE MATERIE CONTENUTE IN QUESTO FASCICOLO Tavole Descrittive delle monete della Zecca di Genova, dal mcxxxix al mdcccxiv...........Pag. v Introduzione (C. Desimoni).........» vii Tavole Descrittive..........» i Tavola Cronologica dei Dogi a vita, delle Signorie e degli altri Governi sino al mdxxviii.........» 251 Sigle impresse nelle monete, e nomi di Soprastanti alla Zecca di Genova............» 267 Collezioni Numismatiche citate nelle Tavole Descrittive . . . » 293 Disegni di monete e Paleografia Numismatica genovese . . » 295 Elenco delle opere citate nella Introduzione, nelle Tavole Descrittive , ecc............» 305 Aggiunte e Correzioni..........» 3'7 Tavole di disegni..... . . . » 321